In occasione della Giornata Internazionale del Caffè, Consorzio Promozione Caffè ha condiviso i risultati della ricerca “Gli italiani e il caffè, tra il piacere e la convivialità”. Dai dati si evince quanto sia un fattore fondamentale per il consumo della bevanda l’esistenza di un caffè che rispetti le regole di sostenibilità ambientale, economica e sociale della filiera. I dati della ricerca parlano infatti di consumatori sempre più consapevoli che per il 50,3% dichiarano di voler vedere un miglioramento della sostenibilità ambientale della filiera, il 33% di quella economica, e il 16,7% di quella sociale.
In questo contesto, il progetto quinquennale MWANYI – Women and Youth Project di Caffè Borbone in collaborazione con il fornitore di caffè verde OFI (Olam Food Ingredients), ha l’obiettivo di migliorare la sostenibilità sociale della filiera nel mercato del caffè in Uganda sviluppando le competenze agricole e finanziarie di giovani e donne occupati nelle piantagioni di caffè per migliorare la qualità del raccolto e stimolare progetti imprenditoriali. Un impegno a lungo termine in un mercato ad alto potenziale di crescita ma altamente frammentato a causa della geografia del territorio e della mancanza di formazione imprenditoriale.
MWANYI – Women and Youth Project rappresenta un ambizioso programma che mira a favorire una maggiore occupazione e rafforzare l’economia locale in Uganda entro il 2027. Attraverso programmi di formazione in ambito agronomico e finanziario rivolti a donne e giovani tra i 23 e i 59 anni nei distretti di Ibanda e Bushenyi, nel sud-ovest dell’Uganda, l’iniziativa mira a offrire un accesso equo all’istruzione, combattendo la precarietà e l’abbandono dalle aree rurali. L’obiettivo finale è migliorare la qualità dei prodotti e di incentivare lo sviluppo rurale, aumento il numero di produttori di caffè nella regione. I risultati sono tangibili e in un solo anno, 500 produttori hanno incrementato la loro produttività, mentre una rete di 27 giovani ha acquisito le competenze necessarie per offrire servizi professionali ai coltivatori di caffè.
Caffè Borbone è da sempre impegnata nel garantire la sostenibilità di tutta la filiera, dall’intero ciclo di vita del prodotto all’ottimizzazione energetica del sito produttivo di Caivano fino al packaging e infine anche al coinvolgimento in progetti locali e internazionali di tutela del territorio. L’azienda è stata la prima a produrre in Italia le cialde compostabili (certificate CIC – Consorzio Italiano Compostatori) smaltibili nell’umido e con incarto riciclabile nella carta, oltre che la linea di capsule realizzate in biopolimero, con top in carta filtro. Inoltre, il caffè venduto come macinato o in grani si qualifica “Climate Pledge Friendly” per effetto delle confezioni con design efficiente per le spedizioni.



Dal 2 al 4 ottobre presso la Hall Ravel Stand RD07bis, l’azienda presenta 7 bottiglie aggiuntive che puntano su originalità ed emozione. Troviamo forme di ispirazione classica ma dai dettagli contemporanei, come per le caraffe Tina e Come, ma anche linee più insolite studiate per produttori di whisky che cercano soluzioni alternative e innovative, come Bebel e Cleef. In questo ampliamento di gamma emergono anche figure coniche raffinate quali Norah e Haron, e forme che sottolineano la creatività e la maestria nel progettare idee dal forte impatto visivo come Otto.
“Tramite il nostro approccio riusciamo a trovare la soluzione di packaging ottimale per qualsiasi esigenza: innovativa, sostenibile, all’avanguardia e personalizzata. La strategia, di completa apertura verso i clienti, permette di lavorare al loro fianco per offrire tutte le competenze specifiche. Naturalmente, il progetto pone sempre al centro il prodotto spirits, esaltando l’identità del brand in concomitanza con la storia e le peculiarità del distillato” aggiunge Matteo Vitale, Chief Sales Officer di Berlin Packaging EMEA.
Le soluzioni sviluppate da Berlin Packaging per il mercato spirits incorporano tre componenti chiave nel quadro operativo consolidato dell’azienda tra cui l’intelligence di mercato, un approccio basato sul design thinking che mira all’innovazione, ma anche figure di sales, marketing e altri esperti di settore. Inoltre il packaging viene allineato alle dinamiche del mercato di riferimento, creando una proposta di valore completa che collega il packaging al liquido. Viene articolata una value proposition, che mira a posizionare il prodotto nel giusto contesto e supportato dal relativo packaging.






“Il Salone Carrefour rappresenta un importantissimo momento di incontro e confronto con tutti i nostri stakeholder, durante il quale condividiamo i principali obiettivi della strategia di Gruppo da raggiungere entro il 2026, i risultati ottenuti e le sfide future che ci vedono protagonisti” afferma Christophe Rabatel, Amministratore Delegato di Carrefour Italia. “Quest’anno celebriamo anche la decisione di diventare Società Benefit, dimostrando nuovamente il nostro impegno a operare in modo responsabile e trasparente, individuando nella nostra attività di business specifiche finalità di beneficio comune, da perseguire contestualmente all’interesse economico. Operiamo infatti in un contesto sempre più sottoposto a cambiamenti e difficoltà nel quale assistiamo a una polarizzazione del consumatore. Ecco perché, nel contesto attuale ci deve essere correlazione tra assortimento e fasce di prezzo e bisogna lavorare per costruire un carrello che sia conveniente in toto, proponendo degli assortimenti che tengano conto di entrambe queste esigenze”.

