CLOSE
Home Authors Posts by instore

instore

3869 POSTS 0 COMMENTS

Pam Panorama e Kanguro uniti da un progetto di sviluppo in Veneto

Pam Panorama annuncia una nuova partnership con ACIL, società proprietaria dei supermercati a insegna Kanguro, punto di riferimento nella provincia di Belluno con 10 punti vendita e 200 collaboratrici e collaboratori sul territorio. La partnership rafforzerà la presenza delle due aziende in Veneto, regione dove entrambe le realtà hanno programmato progetti di sviluppo importanti caratterizzati dall’attenzione al territorio e alla sostenibilità ambientale e che vedrà a breve l’apertura di due nuovi punti vendita nella provincia di Belluno.

“La condivisione dei valori e il feeling commerciale umano e professionale rende questa partnership una grandissima opportunità” afferma Andrea Zoratti, Direttore Generale Pam Panorama. “La collaborazione sarà connotata da quattro pilastri su cui verterà l’accordo: qualità dei prodotti offerti al cliente, la convenienza quotidiana, la promozione dei prodotti locali e l’attenzione alle persone che costituiscono le direttrici di sviluppo delle proficue collaborazioni intraprese dalla nostra azienda. È un modello di business nel quale crediamo, pienamente coerente con i nostri piani di sviluppo”. 

“Il percorso che ci ha portato a questa collaborazione è stato lungo e molto articolato” continua Alessandro Buzzati di ACIL. “Siamo convinti che sia la corretta direzione per affrontare le sfide dei prossimi anni avendo al fianco un partner di primaria importanza a livello nazionale. ACIL/Kanguro rimarrà indipendente dal punto di vista societario ma avrà la possibilità di attivare sinergie commerciali virtuose migliorando la propria competitività sul mercato ed i servizi ai clienti”.

Con questo accordo i punti vendita Kanguro potranno allargare la propria offerta, mettendo a disposizione tutta la qualità delle esclusive private label: da Pam Qualità per te, con un ampio assortimento di referenze food e no-food, alla nuova linea i Tesori dell’Arca, con prodotti di alta qualità per tutte le tasche. Continuando con BIO Pam Panorama, con prodotti realizzati nel rispetto dell’ambiente e simbolo di un’alimentazione genuina, fino ai Veg&Veg dedicati a chi segue un regime alimentare vegetariano o vegano. Non mancherà la linea Semplici e Buoni, dedicata a chi presta particolare attenzione al proprio benessere o soffre di intolleranze alimentari, e poi ancora Eco, detersivi e detergenti con tensioattivi di origine vegetale e completamente biodegradabili, Arkalia e Arkalia Bio Baby, per la cura e la bellezza del corpo e Zóa, per l’alimentazione equilibrata di cani e gatti.

Il caldo record fa calare drasticamente la produzione agricola italiana

Quest’anno i cambiamenti climatici hanno provocato un taglio del 15% del raccolto di riso, del 10% del grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere mentre il miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno e si registra un calo anche per la vendemmia (-12%). Ad affermarlo la Coldiretti in riferimento ai dati elaborati dall’Osservatorio europeo Copernicus secondo il quale i primi nove mesi sono stati i più caldi mai registrati nel pianeta con una temperatura media superiore di 0,52 gradi la media storica spinti da un mese di settembre più bollente di addirittura 0,93 gradi.

Una anomalia registrata anche in Europa dove la colonnina di mercurio sempre a settembre è salita ad un livello record con 2,51 gradi in più della media storica secondo Copernicus mentre in Italia il mese di settembre – sottolinea la Coldiretti – si posiziona come il secondo più caldo mai osservato con una temperatura media superiore di 3,1 gradi la media climatica del periodo 1991-2020 secondo gli esperti dell’Osservatorio geofisico modenese Unimore.

Il cambiamento climatico ha scatenato anche l’invasione di pericolose specie aliene, dalla cimice asiatica al granchio blu, dal cinipide del castagno alla Xylella, dal moscerino dagli occhi rossi al calabrone asiatico fino alla vespa velutina che attacca gli alveari, con danni complessivi per oltre un miliardo nei campi come nei mari distruggendo coltivazioni e allevamenti. Siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti – sottolinea la Coldiretti.

Oltre al taglio dei raccolti il cambiamento climatico sta modificando anche la distribuzione delle coltivazioni lungo la Penisola dove la coltivazione dell’ulivo in Italia è arrivata a ridosso delle Alpi, nella Pianura Padana si coltiva oggi circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserve e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee, mentre i vigneti sono arrivati addirittura sulle vette mentre al sud è boom per le coltivazioni tropicali, dall’avocado al mango fino alle banane.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono – conclude la Coldiretti – investimenti anche grazie al PNRR per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.

La Tropea Experience

Km Italia, il valore della Cipolla Rossa di Tropea sta proprio qui: tutti i più grandi chef la utilizzano nei loro piatti. È un prodotto democratico. Non si prende la scena, ma riesce a creare equilibrio tra sapori ed ingredienti (Igles Corelli). – È l’unico prodotto della terra, oltre l’uva ed il vino, capace di attirare attenzione attorno a sé e di rappresentare un polo turistico (Alberto Lupini, Direttore Italia a Tavola). – È bello, utile ed indispensabile per un giornalista andare sul posto per assaggiare un prodotto e conoscere il contesto ed il territorio (Roberta Schira, giornalista del Corriere della Sera). – Un prodotto immediatamente riconoscibile ovunque e che si ricollega con questo territorio bellissimo. È un connubio importante per quelli che sono oggi i desiderata dei turisti sia nazionali che internazionali. Al vertice degli interessi di tutti gli europei c’è la voglia di vivere gli spazi aperti e le esperienze eno-gastronomiche. E tutto questo è presente a Tropea (Roberta Garibaldi, Presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico).

È il racconto del successo dell’edizione 2023 de La Tropea Experience restituito dalle impressioni autentiche di alcuni dei suoi protagonisti: chef, giornalisti ed esperti del settore che hanno reso grande il Festival della Cipolla Rossa. Tutti d’accordo: non si può parlare di prodotto senza richiamare la destinazione e viceversa, non è possibile parlare di questo territorio senza che non si faccia riferimento al suo paniere agroalimentare, di cui la Rossa di Tropea è senza ombra di dubbio elemento trainante.  

Dietro ad ogni singolo momento della tre giorni – sottolineano il Presidente ed il Direttore Marketing del Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea Giuseppe Laria e Daniele Cipollina – c’è stato un grande lavoro di squadra promosso con l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Giovanni Macrì e che ha coinvolto diversi attori.

La Regione Calabria in primis che attraverso l’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo ha definito Tropea un modello disviluppo; la collaborazione di diverse esperienze tra le altre, il Gal Terre Vibonesi, il Flag dello Stretto, le distillerie Caffo con il Vecchio Amaro del Capo; il Consorzio del Fico di Cosenza Dop, Cosentino Professional, Birra Cala, Main Solution ed il Voi Tropea Essentia; i numerosi esperti, professionisti, giornalisti e chef che hanno impreziosito con i loro interventi La Tropea Experience.

La qualità dei contenuti, la riconoscibilità ed il prestigio nazionale ed internazionale dei protagonisti coinvolti, la capacità di condivisione inter-istituzionale, imprenditoriale e di co-marketing a tutti i livelli e, su tutte, la riuscita valorizzazione esperienziale della Cipolla Rossa come Marcatore Identitario Distintivo della Calabria Straordinaria, come icona del Made in Calabria e dello stesso Made in Italy e, quindi, come uno degli strumenti di sviluppo locale – sottolinea il Sindaco Giovanni Macrì – rappresentano insieme una delle soddisfazioni più belle e replicabili di quella che era e resta la nostra concezione dell’industria turistica e la bussola per i prossimi mesi ed anni.

Era esattamente questo – dichiara il Sindaco Giovanni Macrì, esprimendo apprezzamento per il successo fatto registrare dalla tre giorni – l’obiettivo: fare anche della nostra Cipolla Rossa una leva formidabile di destagionalizzazione e di internazionalizzazione della destinazione Tropea, investendo in questo caso sul coinvolgimento e sulla presenza di chef ed stakeholder dell’universo dell’agroalimentare e dell’enogastronomia nel mondo, come ambasciatori di territori, di identità e di futuro. La ricchezza di spunti e contributi che ha distinto tutti i momenti di approfondimento di questi tre giorni vissuti intensamente nel Principato, il confronto prezioso – sottolinea – con militanti della terra e star del cibo di qualità e di tutte le sue declinazioni a tavola, lo spaccato interessantissimo sul valore economico ormai indiscutibile del turismo enogastronomico e di quello esperienziale, la grande bellezza dei partecipatissimi show cooking in piazza con artisti dei fornelli che hanno saputo declinare come mai fino ad ora un prodotto autentico della Calabria che emoziona e, infine, la variegata e distintiva  presenza internazionale (in primis la forte ed autorevole presenza giapponese) a fine settembre per i vicoli e gli affacci del nostro borgo ha sancito – conclude Macrì complimentandosi con il Presidente e col Direttore Marketing del Consorzio di Tutela Giuseppe Laria e Daniele Cipollina – un punto di non ritorno nella sinergia pubblico-privato sperimentata e soprattutto nell’evoluzione di un evento che, rispetto alle incertezze ed alle improvvisazioni delle prime edizioni, è oggi finalmente strutturato, consolidato e maturo per ulteriori prospettive.

Dalla Tropea Katsu, la ricetta giapponese dell’impanatura accompagnata dalla salsa alla Rossa di Tropea e ‘Nduja, preparata dallo chef Hirohiko Shoda; passando dal supplì di Tropea con fondente di Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, riso, ‘nduja e provola calabrese proposta da Igles Corelli che ha realizzato anche un risotto con cipolla fondente, cipolla in osmosi e bucce di cipolla polverizzata; dalla pasta con alici fresche, Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP e pecorino calabrese, piatto presentato da Max Mariola; alle due proposte dello chef Celestino Drago, definito Ambasciatore della Cipolla Rossa di Tropea nel mondo: pesce azzurro a beccafico con Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP in agrodolce profumata all’arancia, purè di patate e carbonella di cipolla; petto di pollo in crosta di nduja, purè di carote e nocciole e anelli croccanti di Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP; panna cotta di Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP e crudo di pesci del tirreno. La zuppa di cipolla di Cristiano Tomei e lo spaghettone risottato con Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, ‘nduja e salsiccia sfumata nella teriyaki che ha messo insieme ai fornelli Federico Fusca e Mime Kataniwa e la proposta di Francesco Mazzei. Sono, queste, alcune delle ricette preparate dagli chef internazionali nel corso dei cooking show ospitati durante la tre giorni a piazza Cannone che ha visto protagonisti anche gli chef calabresi Ercole Villirillo, Luigi Quintieri, Pierluigi Vacca, Giuseppe Romano, Enzo Barbieri, Francesca Mannis.

Tra gli altri momenti che hanno contraddistinto l’edizione 2023 il Contest che ha premiato come migliore proposta enogastronomica il polpo e la rossa, il piatto realizzato dallo chef Nicola Rombolà del ristorante Nico e Lilly, sul podio del Contest la Tropea Experience riservato ai ristoratori ed interpreti della cucina locale; il Food Cooking Cup ed il 2° CONCORSO ENOGASTRONOMICO DI CUCINA, TROPEA E DINTORNI: TRADIZIONI, TERRITORIO, GASTRONOMIA. Al concorso hanno partecipato 9 squadre, con gli allievi degli istituti secondari superiori di Rossano, Lamezia Terme, Locri, Condofuri, Bova Marina, Vibo Valentia e Tropea. Sono stati giudicati dagli chef rispetto alla scelta e l’accostamento dei vini, il metodo di cottura utilizzato e la difficoltà della ricetta, l’innovazione e la preparazione del piatto. 

Action sbarca in Abruzzo: inaugurazione a Colonnella (Teramo)

Action continua la sua espansione in Italia e oggi, giovedì 5 ottobre, inaugura un nuovo punto vendita a Colonnella in provincia di Teramo. Gestito da uno staff di 20 nuovi dipendenti, l’insegna apre così il primo store in Abruzzo. Con questa apertura, anche i residenti di Colonnella potranno godere della “Formula Action”: 6.000 prodotti di buona qualità suddivisi in 14 diverse categorie merceologiche (dai giocattoli e il fai da te, ai prodotti per la casa, il giardinaggio, il cibo), al prezzo più basso possibile. Action offre un vasto assortimento, con 150 nuovi prodotti sugli scaffali ogni settimana. Più di 1.500 referenze costano meno di 1 euro e il prezzo medio di tutti i prodotti è inferiore a 2 euro.

“Siamo molto felici di proseguire la nostra espansione in Italia e che sempre più clienti possano scoprire la nostra formula unica”, afferma Philippe Levisse, Direttore Generale di Action in Italia. “Quando apriamo i nostri negozi, prestiamo attenzione alla posizione in cui saranno situati. Un buon accesso al punto vendita, un parcheggio comodo e la vicinanza al centro città o a un centro commerciale fanno sì che i nostri store si distinguano come luoghi attraenti, spesso conosciuti e graditi ai clienti”.

Con 854.02 metri quadrati di superficie di vendita, il punto vendita di Colonnella si trova in Contrada Vibrata e sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 8.45 alle 20.30 e la domenica dalle 9.00 alle 20.00.

Shop in shop, Unieuro e Kasanova stretti in una partnership strategica

Unieuro ha siglato una partnership strategica con Kasanova che prevede la creazione di una rete di shop in shop Kasanova all’interno dei negozi Unieuro. L’operazione coinvolgerà 54 negozi della catena entro dicembre 2023, è parte integrante del Piano Strategico di Unieuro “Beyond Omni Journey” e rappresenta una delle iniziative centrali della strategia “Beyond Trade” che punta ad ampliare ed estendere le soluzioni offerte ai clienti Unieuro, intercettando un numero sempre crescente di bisogni legati al mondo della casa e altri segmenti.

Gli spazi consentiranno di sfruttare ancora meglio le potenzialità del canale fisico e dei rispettivi brand, offrendo soluzioni complete delle categorie dei casalinghi e degli articoli da regalo, adiacenti al settore “core” degli elettrodomestici per la cucina.

“Siamo molto soddisfatti di questa partnership che ci consente di rafforzare ed ampliare la proposta commerciale nel segmento homeware e di offrire al nostro cliente un’esperienza più completa e personalizzata” ha commentato Giancarlo Nicosanti Monterastelli, Amministratore Delegato di Unieuro. “Questa operazione rappresenta uno dei punti centrali del nostro Piano Strategico, un importante passo della nostra roadmap “Beyond Trade”, che punta ad ampliare l’esperienza omnicanale dei nostri clienti, sempre più al centro di un ecosistema completo, integrato e personalizzato”.

“Per noi di Kasanova, che abbiamo a cuore i negozi, realizzarne uno esclusivo nelle realtà Unieuro rappresenta un onore e una sfida interessante. Siamo convinti che con l’apertura degli shop in shop Kasanova all’interno di Unieuro si completerà la customer journey del cliente e al contempo la sinergia fra le due categorie verrà sublimata” ha aggiunto Maurizio Ghidelli, Amministratore Delegato di Kasanova.

Progresso responsabile: nuovo bilancio di sostenibilità per Fratelli Carli

Il nuovo report di sostenibilità di Fratelli Carli integra la rendicontazione delle performance con una pianificazione che guarda al futuro (2023 – 2025), con l’obiettivo di un costante miglioramento delle prassi di sostenibilità. La parte di rendicontazione, cuore pulsante del report, mantiene la sua organizzazione sui 5 Pilastri di Sostenibilità che fanno riferimento agli SDGs delle Nazioni Unite: Persone, Prodotti e Materiali, Filiera di Fornitura, Energia e Risorse, Cultura e Tradizione Mediterranea.

Il primo pillar dedicato alle Persone, che comprende i dipendenti, la clientela e l’intera comunità, ha visto il raggiungimento di importanti risultati, come la perfetta parità di genere tra i dipendenti con il 50% della forza lavoro femminile e circa il 35% dei collaboratori attivi in azienda da oltre 20 anni. A questo si affiancano due aspetti fondamentali, come la rendicontazione di oltre 4.357 ore di formazione totali (+52% le ore di formazione dedicate alla sostenibilità) e le oltre 1000 visite di prevenzione oncologica gratuite, per tutti i dipendenti e collaboratori, svoltesi in azienda dal 2016. Particolare attenzione è stata dedicata al mantenimento dei già elevatissimi standard di qualità di servizio verso i clienti, aumentando sensibilmente le risposte via chat o mail, grazie all’impegno dell’azienda nell’attivare il servizio chat in tutti i Paesi serviti, sestuplicando il valore del 2021 (da 8.657 a 54.874 risposte). Continua ad essere impeccabile anche il servizio di consegna che registra il 99,9% delle consegne a domicilio effettuate senza errori o ritardi. Prosegue anche il sostegno alle comunità locali, essenziali in questo periodo difficile: l’azienda ha donato a vari enti ed associazioni oltre 10 tonnellate di prodotti e, grazie alla collaborazione con la B Corp WAMI, brand del settore del beverage il cui obiettivo è quello di portare acqua potabile nei Paesi che non hanno accesso a questa risorsa, sono stati assicurati 1,200,000 litri di acqua potabile ad alcune comunità in difficoltà.

Altrettanto considerevoli sono i risultati del pillar Prodotti e Materiali. Nel 2022 il 48% (+9%) delle linee di prodotto è analizzato con l’SLCA (Sustainable Life Cycle Assessment), metodologia analitica utilizzata per valutare l’impatto ambientale, sociale ed economico di un prodotto lungo l’intero ciclo di vita. Lato Materiali, il progetto principale ha riguardato il percorso di ripensamento del packaging delle specialità in vaso. Il progetto ha prodotto un sensibile miglioramento di tutte le categorie di impatti ambientali, con una riduzione media del 40%.

Il terzo pillar, quello della Filiera di Fornitura, è da sempre al centro della strategia dell’azienda: il 77% del budget di approvvigionamento è speso su fornitori locali situati in Italia. Prosegue il lavoro con l’intera supply chain per il raggiungimento degli obiettivi comuni in ottica di sostenibilità. Ad oggi i fornitori coinvolti nel Distretto Fratelli Carli rappresentano circa il 43% del totale e, grazie al percorso fatto insieme, sono ben 7 tra di loro le B Corp o le Società Benefit. Una nota particolare va riservata al progetto “Oliveto Sostenibile”, obiettivo del triennio 2022-2024 e avviato insieme ad una cooperativa olearia greca e all’azienda multinazionale BASF, che ha visto quest’anno i primi risultati concreti: un disciplinare condiviso che verrà diffuso allo scopo di incentivare sempre di più le pratiche olivicole sostenibili.

Risultati di grande rilievo si riferiscono anche al pilastro dell’Energia e delle Risorse: l’azienda, dopo aver completato l’inventario delle emissioni Scope 1 e Scope 2, raggiungendo una riduzione del 12%, ha completato quest’anno anche il primo inventario delle emissioni di CO2 di Scope 3. In questo modo sono state tracciate e quantificate tutte le emissioni prodotte, dalla coltivazione e trasformazione delle materie prime, ai trasporti in entrata, alle consegne a casa dei clienti e negli Empori, fino al fine vita dei pack dei prodotti. Identificata quindi l’esatta quantità di emissioni della logistica di consegna in Italia e all’estero, l’azienda ha deciso di compensarla interamente attraverso il sostegno di progetti per la transizione ecologica e per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Tutte le consegne a casa dei clienti e negli Empori sono quindi ora totalmente responsabili, con CO2 uguale a zero. Inoltre, l’energia elettrica utilizzata è 100% certificata da fonti rinnovabili, il 93% dei rifiuti prodotti è inviato al recupero e tutte le confezioni dei prodotti riportano le indicazioni per il corretto smaltimento di tutti i componenti.

Infine il pilastro della Cultura e Tradizione Mediterranea, protagonista nel 2022 con l’avvio di diversi progetti dedicati alle nuove generazioni: la collaborazione con l’Università degli Studi di Genova con il progetto «PatrimOlio culturale», concretizzatosi con una borsa di studio per dottorato di ricerca; il progetto «Innovation Lab» in collaborazione con l’Università delle scienze gastronomiche di Pollenzo e l’Università di Cincinnati; inf ine, l’adesione al programma «Ragazzi in azienda» di Confindustria. Sicuramente da menzionare anche le oltre 12mila visite al Museo dell’Olivo Carlo Carli, più che raddoppiate rispetto al 2021 (5107).

“I risultati raggiunti sono sinonimo della serietà, della concretezza e dell’impegno con cui affrontiamo il nostro Progresso Responsabile” – dice Claudia Carli, Brand Marketing Manager Fratelli Carli e IV generazione della famiglia alla guida dell’azienda. “Ogni anno ci spingiamo verso obiettivi più ambiziosi con il sincero desiderio non solo di attuare il cambiamento, ma di ispirare un’intera comunità a muovere passi in questa direzione”.

Sostenibilità e tecnologia, Citterio investe 35 mln di euro in innovazione

Nel 2022 Citterio ha raggiunto i 570 milioni di euro di fatturato (per due terzi sviluppato all’estero), con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. Per la family company da 6 generazioni si tratta di un importante traguardo, con una crescita a doppia cifra, ottenuto nonostante le difficoltà riscontrate a causa degli aumenti dei prezzi delle materie prime e del costo dell’energia, per lo più causati dalla guerra russo-ucraina.

Presente in più di 50 Paesi al mondo, Citterio si conferma anche nel 2022 una tra le aziende leader di mercato negli affettati confezionati a peso fisso grazie soprattutto al lavoro quotidiano svolto dagli oltre 1200 dipendenti presenti all’interno dei nove stabilimenti dislocati in cinque regioni d’Italia, oltre ad altri due presenti negli Stati Uniti, a Freeland in Pennsylvania. L’azienda è inoltre da sempre attenta a tutto ciò che riguarda l’innovazione e l’evoluzione dei salumi, con un’attenzione particolare alla qualità dei prodotti, nel rispetto della tradizione e con un occhio di riguardo ai bisogni emergenti dei consumatori. Per questo motivo ogni anno Citterio ribadisce il suo impegno nell’innovazione, tanto che nel 2022 ha investito 35 milioni di euro, ovvero circa il 6,5% dell’intero fatturato.

Una parte significativa di questi investimenti è stata destinata agli Stati Uniti, in particolare all’ampliamento della capacità produttiva degli stabilimenti, rendendo più efficienti e flessibili i processi di produzione per rispondere al meglio alle esigenze del consumatore americano. Nel corso del 2022, Citterio, ha anche investito In Italia in particolare nei propri prosciuttifici, principalmente di produzione DOP e nei propri salumifici dove si crea quel salame che resta un prodotto iconico e storico per l’azienda. Uno sforzo notevole che ha avuto la finalità di aumentare la capacità produttiva degli stabilimenti garantendo allo stesso tempo un’elevata qualità dei prodotti.

“L’investimento di importanti risorse permette di creare soluzioni sostenibili e prodotti di qualità per poter offrire una proposta di valore ancora più ampia ai nostri consumatori italiani ed esteri” sottolinea Alessandro Riva, Direttore marketing Citterio. “La nostra attenzione verso tutto ciò che è innovazione è massima fin dalla nascita dell’azienda, per questo Citterio investe nell’analisi del mercato monitorando i nuovi bisogni del consumatore e nella ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, sia di prodotto che di packaging, per garantire sempre un prodotto sicuro con la massima qualità. Innovazione produttiva e sviluppo tecnologico restano dunque un punto strategico per far sì che Citterio sia uno dei leader nel settore dei salumi pre-affettati”.

“I salumi devono essere innovativi, evolversi pur mantenendo con rigore la propria tradizione” prosegue afferma Riva. “Per questo si deve sempre più andare incontro ai nuovi mercati e ai nuovi stili di vita dei consumatori. L’aumento dei consumi di snack, dei pasti on the go, delle mono porzioni, insieme all’avvento dello smartworking e alla ricerca di uno stile di vita sempre più sano ed equilibrato han fatto sì che anche il salume abbia subito una trasformazione. La volontà di Citterio è comunque sempre quella di proseguire con lo sviluppo di nuove tecniche di realizzazione di prodotti buoni, più salutari e sempre più in linea con i bisogni dei consumatori, oltre a nuovi sistemi di controllo”.

La continua evoluzione dell’azienda è proseguita negli anni anche per quanto riguarda il packaging dei prodotti con materiali innovativi e sostenibili, forti di un efficientamento industriale e un controllo costante della qualità. Dal 2011 infatti l’azienda ha portato avanti un percorso verso la riduzione del 25% della plastica delle vaschette, mentre nel 2015 anche il pack della linea Bio ha avuto una riduzione di oltre il 60% di plastica, grazie a un vassoio riciclabile nella carta. E nel 2022 Citterio ha scelto di diminuire ulteriormente del 20% l’utilizzo di plastica nel packaging della linea Taglio Fresco. Ricerca e Sviluppo, sicurezza, innovazione e non solo, Citterio è sinonimo di prodotti certificati. Tra le più importanti certificazioni la BRC (British Retail Consortium), ovvero uno standard globale specifico per la sicurezza dei prodotti agroalimentari, riconosciuto internazionalmente dalla GFSI (Global Food Safety Initiative), che certifica la sicurezza dei prodotti alimentari proposti sul mercato ai consumatori e la Certificazione Bio che consiste nell’accettare un modello di sviluppo definito dalla Comunità Europea in cui coltivazioni e allevamenti siano un valore da salvaguardare e non da sfruttare. I prodotti Citterio a marchio Bio rispondono a tutti i requisiti previsti dalla certificazione, per garantire gusto, qualità e benessere in tavola.

E-commerce: 5 suggerimenti per soddisfare al meglio il cliente

Si stima che entro la fine dell’anno gli acquisti online in Italia cresceranno del 13%, con un giro d’affari complessivo di 54 miliardi di euro. Tuttavia, per chi si occupa di e-commerce, le attività operative sono molteplici e devono essere curate nei minimi dettagli per garantire un’alta soddisfazione del cliente finale: non solo durante la navigazione o nel momento dell’acquisto, ma soprattutto nella fase di post-spedizione, ovvero tra la conferma dell’ordine e l’effettiva consegna del prodotto. Per supportare i merchant attivi nel mondo degli acquisti online, Qaplà – società specializzata nel settore e-commerce, ha realizzato una guida in cinque step per la gestione efficace della fase post acquisto, evidenziando le migliori strategie e soluzioni da implementare per accrescere il coinvolgimento dei clienti e ottimizzare le conversioni.

Qual è il potenziale della fase post-acquisto?
La fase post-spedizione viene spesso trascurata dai merchant, nonostante sia il momento di massima attenzione dell’utente. Infatti, se il tasso medio di apertura delle email nel B2C è del 15%2, le comunicazioni riguardanti lo stato di avanzamento di una spedizione hanno un open rate medio superiore al 70%3. Di conseguenza è essenziale che i merchant presidino l’intera customer experience, garantendo continuità in ogni punto di contatto tra l’azienda e il cliente – anche se successivo all’acquisto. Tale strategia rende la customer journey sempre più “seamless”, cioè priva di interruzioni, mantenendo il rapporto diretto con il cliente e favorendo un’alta brand reputation.

Creare email personalizzate, coerenti e riconoscibili
Dopo aver impostato il server di posta SMTP (programma che elabora e gestisce l’invio delle email e che ne garantisce una migliore deliverability) è il momento di personalizzare la propria email di tracking. In questa fase è fondamentale non solo configurare il mittente, scegliendo con quale nome e indirizzo email si vuole comparire nella inbox del cliente, ma anche aggiungere il proprio logo, utile al destinatario per identificare facilmente l’azienda. Inoltre, per garantire coerenza e riconoscibilità del brand, è funzionale uniformare tutte le email destinate alla propria customer base (newsletter, DEM, email di recupero del carrello, etc.), impostando un unico layout.

Le metavariabili massimizzano la personalizzazione delle comunicazioni
Per rendere più interattive le email può essere utile includere le metavariabili – codici per il recupero di specifici dati – e QR code. Strategia che consente anche di migliorare la personalizzazione delle email, che anziché essere standard e generiche, potranno riportare dati utili e riferimenti precisi degli ordini di ogni specifico cliente (per esempio, l’elenco e le immagini dei prodotti ordinati).

Arricchire le email con Call To Action e tool esterni
Le Call to action sono elementi cruciali per stimolare azioni da parte del cliente. Possono essere collegate a immagini, banner o button (pulsanti) e, oltre ad essere collocate in posizione strategica, devono avere un copy conciso e persuasivo, in grado di suscitare curiosità: ad esempio, è utile inserire banner che includono un coupon o che invitano ad iscriversi alla newsletter. Inoltre, può essere vantaggioso arricchire il contenuto delle comunicazioni con tool esterni, per esempio con servizi di recensioni certificate.

Misurare l’efficacia delle strategie di marketing con gli Analytics
Infine, non può mancare il monitoraggio delle performance delle proprie campagne di marketing; ciò è possibile inserendo nelle URL delle pagine web dei parametri chiamati UTM, capaci di trasmettere alle piattaforme di analisi dati le informazioni relative al canale da cui proviene il traffico su una determinata pagina del sito. In questo modo, sarà possibile ad esempio sapere quanti utenti vi approdano cliccando su un preciso banner, oppure quando e quante volte un cliente ha aperto le email sulla spedizione: informazioni utili per riadattare le strategie in base al target di riferimento.

Brita propone 3 soluzioni domestiche per il filtraggio dell’acqua

Brita prosegue la sua ricerca per realizzare nuovi sistemi volti a migliorare le caratteristiche organolettiche dell’acqua e, nel contempo, rimuovere efficacemente le sostanze indesiderabili e microinquinanti.

Tra le nuove soluzioni di filtrazione dell’acqua per uso domestico, Brita propone mypure Slim V-MF, il nuovo sistema nascosto sottolavello compatibile con tutti i rubinetti e dal design compatto. Non necessita di alcun tipo di installazione professionale e può essere collocato in tutte le cucine. Inoltre, mypure Slim V-MF può godere del Bonus Statale Acqua Potabile 2023, agevolazione fiscale che incentiva a ridurre il consumo di acqua in bottiglia per uno stile di vita più sostenibile. Con le dimensioni di una bottiglia da 1,5 l è fino al 33% più compatta rispetto alla concorrenza. Il kit è composto da tubi flessibili, testa del filtro, filtro e un indicatore elettronico per la sostituzione filtro e non ha alcun ingombro in termini di spazio e visibilità. L’installazione, facile, veloce e fai-da-te, richiede solo 15 minuti e può essere effettuata autonomamente posizionando il sistema sia in verticale che orizzontale senza l’intervento di un professionista.

La filtrazione del sistema lavora su 3 stadi: la maglia filtrante extra-fine permette di trattenere le macroparticelle come i residui di calcare che provengono dalle vecchie tubature; i microgranuli di carboni attivi naturali derivati dai gusci di cocco riducono sostanze come il cloro che alterano odore e sapore dell’acqua ma, allo stesso tempo, filtrano metalli pesanti come il piombo e riducono le tracce di erbicidi, pesticidi e residui farmaceutici. Infine, la membrana a microfiltrazione riduce i batteri fino al 99,999 % e le microparticelle più sottili >0.5 μm, dove presenti. La capacità di mypure Slim V-MF è di 8000 litri d’acqua in 12 mesi, in questo modo l’uso di acqua del rubinetto con Brita diviene la soluzione per un comportamento consapevole sostenibile che riduce l’uso di bottiglie di plastica monouso e aiuta a proteggere il pianeta. La maggior parte dei nostri comuni è in grado di offrire acqua potabile e controllata tutto l’anno, che può diventare sicura e dall’ottimo sapore dopo un semplice filtraggio, oltre che libera da impurità e metalli che possono arrivare ai nostri rubinetti.

Altre proposte di Brita sono i due sistemi filtranti a rubinetto: On Tap Pro V-MF e On Tap V.

Con On Tap Pro V-MF si beve acqua sicura, priva di impurità e microrganismi fino a una capacità di 600 l. La tecnologia di filtrazione avanzata del sistema Pro V-MF rimuove fino al 99,99% dei batteri, microplastiche, microparticelle più sottili >0,5 µm (dove presenti), cloro, metalli, pesticidi, erbicidi e residui farmaceutici. Dotato di un indicatore display LCD per il conteggio del volume di acqua filtrata, il sistema propone 3 opzioni di utilizzo: acqua non filtrata a getto continuo, con funzione doccino e getto d’acqua filtrata, ideali per le diverse necessità in cucina. Il kit, facile da installare autonomamente, include 5 adattatori per i più comuni tipi di rubinetto.

On Tap Pro V-MF filtra l’acqua del rubinetto in 5 fasi permettendo di ottenere un’acqua più fresca, priva di batteri, sedimenti, ruggine, cloro residuo e altre impurità. Il filtro in maglia filtrante extra-fine interviene e trattiene le macroparticelle provenienti dalle vecchie tubature; successivamente la maglia riduce la presenza di metalli pesanti come il piombo grazie a un efficace scambiatore ionico. Anche il sapore e l’odore dell’acqua cambiano, grazie ai microgranuli di carboni attivi naturali derivati dai gusci di cocco che trattengono erbicidi, pesticidi e alcuni residui farmaceutici presenti nell’acqua del rubinetto. On Tap Pro V-MFF interviene anche su particelle di piccole dimensioni > 60 μm grazie al filtro a rete supplementare ad alte prestazioni. Infine, la membrana a microfiltrazione riduce del 99,99% i batteri, come la legionella, e le microparticelle più fini > 0,5 μm.

On Tap V è la scelta perfetta per chi cerca una soluzione smart e pronta all’uso in pochi minuti, ma si distingue da On Tap Pro V-FM per la filtrazione in 4 fasi e il promemoria analogico per la sostituzione del filtro. On Tap V è compatibile con i rubinetti di dimensioni standard, viene fornito con 5 adattatori che ne facilitano l’installazione. Dispone di un selettore a tre modalità per l’erogazione dell’acqua che può essere filtrata da bere, non filtrata a getto continuo per lavare le mani e i piatti e non filtrata con funzione doccino per sciacquare frutta e verdura. Progettato per ridurre la presenza di sostanze che alterano la qualità dell’acqua, quali possono essere cloro, metalli, microplastiche, microparticelle più sottili >0,5 µm (dove presenti), pesticidi, erbicidi, residui farmaceutici e batteri, dispone di un filtro composto da carboni attivi, fibra a scambio ionico e membrana a fibra cava la cui durata è stimata di 4 mesi.

Acquisti online di vino e alcolici, un trend in continua crescita

Per gli addetti ai lavori, il 2023 è un’annata sfidante tra investimenti per preservare la qualità dei vini e gli eventi atmosferici straordinari che hanno messo i vitigni a dura prova. Le frequenti precipitazioni primaverili hanno portato all’insorgere di malattie delle viti come la peronospora, riducendo così i volumi produttivi della vendemmia soprattutto al Centro-Sud.

Vendemmia 2023: i dati di Uiv e Assoenologi
Nel report presentato al Ministero dell’Agricoltura da Unione Italiana Vini (Uiv) e Assoenologi si prevede un calo della produzione vitivinicola italiana sotto i 44 milioni di ettolitri nel 2023. Questa è la vendemmia più “leggera” dal 2017, con un -12% rispetto ai 50 milioni dello scorso anno. I dati lasciano ipotizzare, innanzitutto, il passaggio del primato produttivo mondiale dall’Italia alla Francia (peraltro anch’essa alle prese con un calo, al pari della Spagna), dove si stimano 45 milioni di ettolitri di vino (-2% sul 2022). Il report fotografa anche un’Italia divisa in due: alcune regioni del Nord sono riuscite a confermare i livelli di produzione dello scorso anno (+0,8% nel complesso), mentre al Centro, al Sud e nelle isole si registrano cali considerevoli (mediamente anche tra il -20% e il -30%). Va comunque specificato che si tratta di previsioni, considerato il lasso temporale dedicato alla raccolta sempre più dilatato: da agosto (in alcuni casi anche luglio) fino a novembre, per le uve particolarmente tardive.

La vendemmia varia da uva a uva e da regione a regione. Settembre è il mese che “da tradizione” viene associato alla produzione di vino. Ogni tipologia di vino ha il suo momento “perfetto”, ovvero quando acidi e zuccheri degli acini sono in un rapporto ideale e, allo stesso tempo, tannini e componenti aromatiche sono al giusto punto di evoluzione. Ad esempio, per uno spumante si vendemmia in anticipo in modo da mantenere una buona acidità (necessaria per la sua bevibilità e conservazione). Va da sé che per ottenere un vino dolce da vendemmia tardiva si posticipa il momento della raccolta, così da raccogliere uve il più zuccherine possibile.

Acquisti online per vini e alcolici 2022: l’analisi di Trovaprezzi.it
Trovaprezzi.it ha analizzato il comportamento degli italiani nella scelta e nell’acquisto online di vini e alcolici evidenziando un trend di continua crescita. Già nel corso del 2020 si era visto un aumento degli acquisti sul web dettato dalla pandemia da Covid-19, che aveva comportato la chiusura prolungata di negozi specializzati e lo stop di degustazioni in cantine ed enoteche. In quel contesto difficile, la categoria alcolici su Trovaprezzi.it aveva totalizzato circa 1milione e 200mila ricerche (+33% sull’anno precedente), mentre per la categoria vini le ricerche erano state oltre 2milioni e 900mila (+20% rispetto al 2019). L’anno successivo si era visto un ulteriore aumento (alcolici +2% e vini +3%), proseguito poi anche nel corso del 2022. Le ricerche relative ai vini nel 2022 sono state oltre 3milioni e 180mila (+10% rispetto al 2020) e quelle nella categoria alcolici hanno superato 1milione e 285mila (+8% rispetto al 2020).

Nel 2022 i vini più ricercati sono stati Cà Del Bosco Cuvée Prestige Franciacorta DOCG (da 31,50 e 35,90 euro per la bottiglia da 0,75L), Marchesi Antinori Rosso Tignanello Toscana IGT (a partire da 130* euro per il formato standard), gli champagne Moët & Chandon (prezzi a partire da 16* euro per la bottiglia da 0,20L), Tenuta San Guido Sassicaia Bolgheri DOC (a partire da 288* euro per la bottiglia standard), gli champagne Dom Pérignon (da 243* euro e 320** euro), i Santero 958 (da 5,50 euro) e Ferrari Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Trento DOC (da 160 euro per la bottiglia da 0,75L). Andando nel dettaglio troviamo alcune peculiarità regionali: i piemontesi hanno selezionato anche Gaja Barbaresco DOCG, Louis Roederer Brut Premier Champagne AOC e Santi Amarone della Valpolicella DOCG, mentre i veneti hanno mostrato interesse per Cà Dei Frati I Frati Lugana DOC, Frescobaldi Campo ai Sassi Rosso di Montalcino DOC, Livio Felluga Terre Alte Rosazzo DOCG e in generale per i prodotti della cantina Bepin De Eto. In Trentino- Alto Adige il vino preferito è stato Antica Fratta Brut Franciacorta DOCG; invece, in Valle d’Aosta si va sul Moscato D’Asti DOCG di Saracco oppure sul Barbera d’Alba DOC di Marchesi di Barolo. I friulani, infine, hanno indirizzato il loro interesse verso Primitivo di Manduria Lirica di Produttori di Manduria DOC e Pommery Champagne Brut Royal AOC.

Gli abitanti delle regioni del Centro hanno scelto Montevertine Le Pergole Torte Toscana IGT e Il Bruciato Bolgheri DOC (Toscana), il prosecco Carpene Malvolti e il barolo Rocche dei Manzoni (Marche); in Umbria, invece, le ricerche hanno premiato il Naturalis Historia Taurasi DOCG di Mastroberardino. Le regioni del Sud scelgono il prosecco Astoria e Di Majo Norante Tintilia Riserva Molise DOC (Molise), il Primitivo Moio 57 delle Cantine Moio (Campania), il prosecco Borgo Molino e Berlucchi Brut ’61 Franciacorta DOCG (Puglia), Armand De Brignac Brut Gold Champagne AOC e gli spumanti Valdo (Calabria). Nelle isole, invece, hanno ricercato molto anche prodotti “km 0” come Argiolas Turriga Isola dei Nuraghi IGT (Sardegna), G. Milazzo Bianco di Nera Sicilia DOC Frizzante e G. Milazzo Maria Costanza Bianco Sicilia DOP (Sicilia).

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare