IKEA prosegue il suo sviluppo in Italia e cresce del 4,5%

IKEA Italia continua a crescere e chiude l’anno fiscale 2016 con tutti valori positivi: registra infatti ricavi per 1.709 milioni di euro, in crescita del 4,5% rispetto ai 1.676 dell’esercizio precedente. In questo scenario, i mobili rappresentano il 57% del fatturato con una crescita del 5,1%, mentre i complementi d’arredo il 43%, con un aumento del 3,5%.

Performance che hanno permesso all’Italia di diventare il 5° Paese per vendite al Mondo (era il 7°) superando Russia e Svezia: 931 milioni di euro di vendite per i mobili e 670 milioni di euro per i complementi d’arredo, dove i risultati migliori sono rappresentati dai prodotti per la tavola (+13%).
L’Italia si conferma il terzo Paese fornitore del Gruppo IKEA dopo Cina e Polonia, con un 7,8% di acquisti per i 340 punti vendita IKEA nel Mondo.

Bene va anche IKEA Food (ristorante, bar e alimentari)  che cresce del + 5,9%  e che con 96.9 milioni di euro rappresenta il 5,7% del fatturato dell’Azienda.

Gli store IKEA hanno accolto 43,4 mln di visitatori, 6,7 mln sono i soci IKEAFamily e 220 mila i soci IKEABusiness che insieme assicurano il 63% del fatturato FY 2016.

La formula on-line
L’Azienda quest’anno è stata tra i primi in Europa a testare la formula del Pick-Up & Order Point: un format commerciale innovativo che si avvicina ai centri cittadini e che scommette su uno stretto link con l’e-commerce, un canale che 2016 è cresciuto del 38% per un valore pari a circa 50 milioni di euro.

Per il primo test è stata scelta Cagliari, un mercato, quello della la Sardegna, di oltre 1 milione di abitanti all’avanguardia sui temi del web e della connettività e che ha registrato un incremento delle vendite del 366% rispetto all’anno precedente. Accanto aiPick-Up & Order Point IKEA Italia ha aperto anche 13 punti di ritiro non brandizzati sul territorio per il ritiro dei prodotti ad una tariffa agevolata rispetto al costo della consegna a domicilio.

Sul fronte occupazionale, IKEA Italia impiega 6.570 persone, il 91% delle quali a tempo indeterminato, con una prevalenza di donne (58%), un’età media di 40 anni e 64 etnie diverse rappresentate.