Innovare nella filiera: opinioni a confronto sul Palco di Retail Plaza

Innovare è imprescindibile. Come farlo all’interno della filiera?

Se ne è parlato  nel corso della Tavola Rotonda “Realizzare l’innovazione nella filiera agroalimentare: esperienze a confronto” organizzata da Retail Plaza in collaborazione con LIUC, e moderata da Giuseppe Toscano, Direttore Master Food, Università LIUC Castellanza.

Presenti sul palco tre attori del food: Osvaldo Bosetti, Group Industrial Director Europe Packaging, di Goglio; Paolo Mombelloni, R&D Manager, di Roncadin e Remo Pedon, Presidente dell’omonima azienda.

“Per prodotti come i nostri – spiega Pedon – è fondamentale innovare per rendere appealing l’offerta, puntando su confezioni sempre più accattivanti e fruibili. Per questo ci siamo impegnati su packaging e tempi di cottura”.

Per Mombelloni “l’innovazione non deve limitarsi solo al processo, ma coinvolgere ambiente, territorio e consumatori, uscendo quindi dai confini dell’azienda”.

Innovare, restando in linea con la mision aziendale, ecco il must di Bosetti. “Elevando sempre più la componente di servizio e la qualità dei prodotti”.

Uno dei driver principali?

La sostenibilità, of course: la risposta è unanime.

“E’ un aspetto sempre più sentito a livello generalizzato – spiega infatti Pedon-. Oggi non c’è catena distributiva che non chieda soluzioni sostenibili sia a livello di processo e di packaging che in ambito sociale”.

“Si guarda molto alla compostabilità dei packaging” – conferma Mombelloni. Per questo Roncadin sta lavorando attivamente sulla riduzione del film plastico, impegnadosi all’eliminazione degli accoppiati plastici per dirottare le proprie forniture verso cartoni in fibra vergine o riciclati”.

Anche per un’azienda come Goglio, storicamente impegnata nella realizzazione di packging, la direttiva europea che impone entro il 2025 l’adozione massiva di imballaggi  riutilizzabili o riciclabili, richiede un cambio di passo significativo.

“L’obiettivo – sintetizza Bosetti – è quello di andare verso materiali biodegradabili. Oggi crediamo anche sulle potenzialità della stampa digitale, in grado di contribuire concretamente alla tracciabilità dei prodotti”.

Innovazione sì, dunque. Senza se e senza ma. Ma si può parlare anche di Open Innovation?

“Senz’altro –  concorda Pedon, che da tempo si avvale fornitori definiti  strategici, che “in cambio di una relazione collaborativa  fanno lavorazioni in esclusiva”.

Anche per Roncadin “è indispensabile attivare una forte sinergia con i clienti nella formulazione  delle varie ricettazioni.”

“Tutto il nostro lavoro parte dall’interazione tra fornitori e clienti – chiosa Bosetti – e orienta la nostra produzione”.