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Roncadin, finanziamento da 18 milioni per lo stabilimento negli Usa

Il Gruppo Bcc Iccrea e Simest, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, hanno finalizzato un’operazione di sostegno a Roncadin del valore di circa 18 milioni di euro. L’operazione ha visto la partecipazione di Simest – insieme al Fondo 394 gestito in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – per un importo pari a circa 8 milioni di euro, e il finanziamento del Gruppo Bcc Iccrea, condotto tramite la capogruppo Bcc Banca Iccrea, in pool con Bcc Pordenonese e Monsile e Bcc Financing (società del Gruppo specializzata nei finanziamenti agevolati) per ulteriori 10,5 milioni di euro.

L’iniziativa è volta ad accompagnare gli investimenti negli Stati Uniti della società friulana attiva nel settore dei surgelati, attraverso la realizzazione di uno stabilimento produttivo dal valore complessivo di circa 30 milioni di euro. Si tratta del primo investimento produttivo internazionale del gruppo, che opera negli USA da più di un decennio attraverso una propria società dedicata alla distribuzione commerciale con sede a Chicago. La presenza in loco su un mercato remunerativo ed alto-spendente come quello americano consentirà a Roncadin di superare i problemi doganali associati all’importazione di prodotti contenenti carne e insaccati e di avere accesso a canali di vendita e opportunità di mercato che non sarebbero raggiungibili esclusivamente attraverso l’export. Il nuovo stabilimento statunitense sarà in grado di produrre circa 25 milioni di pizze surgelate l’anno: la linea produttiva è stata appena completata ed è stata avviata la produzione.

Lo stabilimento di Chicago – dichiarato l’Amministratore Delegato Dario Roncadinè un fattore chiave per la crescita di Roncadin, perché ci permette di servire al meglio un mercato strategico come quello nordamericano, dove siamo entrati nel 2013 importando le pizze prodotte a Meduno e che vale 6 miliardi di dollari. Poter produrre direttamente negli USA apre a nuove e grandi opportunità per il gruppo e le sue persone, nonché per la filiera e il Made in Italy legato alla produzione della pizza surgelata. In tutto il Nordamerica (USA e Canada) le nostre specialità sono conosciute e apprezzate per le loro caratteristiche autenticamente italiane: per il 68% sono destinate alle marche dei distributori locali, mentre il brand Roncadin rappresenta il 32% delle vendite. Il finanziamento di BCC Iccrea contribuirà all’attuazione dei nostri piani di sviluppo che prevedono la realizzazione di una seconda linea produttiva, sempre della capacità di circa 25 milioni di pizze all’anno, che porterà quindi a raddoppiare i volumi.

Siamo entusiasti di supportare Roncadin nel suo primo passo verso l’espansione internazionale. Il nostro compito come Simest è proprio questo: credere e sostenere le imprese coraggiose che decidono di investire all’estero contribuendo, così, a creare una crescita diffusa e un tessuto economico più solido e competitivo – ha dichiarato Vera Veri, Responsabile Investimenti Partecipativi di Simest –. La nostra collaborazione con Bcc Iccrea sottolinea l’importanza di un approccio integrato nel facilitare l’internazionalizzazione delle aziende italiane, a beneficio della crescita economica del nostro Paese”.

Siamo orgogliosi di poter supportare la crescita e la competitività di una azienda del territorio come la Roncadin. Un’azienda che ha saputo crescere, raccogliere e vincere le sfide del mercato, senza mai fermarsi, includendo innovazione tecnologica e sostenibilità nei suoi piani di sviluppo, oltre al merito di rappresentare il made in Italy nel mondo con un prodotto iconico come la pizza. Con questa operazione in pool, insieme alla nostra capogruppo Bcc Banca Iccrea, stiamo dimostrando di essere presenti, concreti e pronti ad accompagnare anche aziende di questo calibro che offrono prestigio e riconoscibilità al territorio e rappresentano un buon esempio imprenditoriale per altre realtà locali, in piena aderenza alla nostra mission” afferma il Direttore Generale della Bcc Pordenonese e Monsile Gianfranco Pilosio.

Roncadin, con sede a Meduno (Pordenone), nasce nel 1992 per la produzione di pizza per la grande distribuzione nazionale ed internazionale. Oggi è una realtà dove lavorano più di 800 persone, con un fatturato consolidato 2024 che ha superato i 200 milioni di euro; nello stabilimento di Meduno si producono 100 milioni di pezzi all’anno. Dal 2021 Roncadin è una Società Benefit e dal 2024 una B Corp, che si impegna a operare in modo responsabile verso l’ambiente, le persone e il territorio, in un’ottica di sviluppo sostenibile.

Pizza italiana negli States, Roncadin inaugura uno stabilimento a Chicago

Roncadin alla conquista degli Stati Uniti. Il gruppo friulano ha appena inaugurato il nuovo stabilimento di Chicago – Vernon Hills (Illinois), un polo produttivo da 7.000 metri quadri e un’opportunità per 100 addetti dove la prima linea produttiva installata potrà sfornare fino a 30 milioni di pizze surgelate all’anno, specialità realizzate con materie prime selezionate, ingredienti gourmet e procedimenti rappresentativi della migliore tradizione italiana, destinate a un mercato, quello nordamericano, che vale 6 miliardi di dollari. Per il 2025 il fatturato previsto di Roncadin INC è di 78 milioni di dollari; a regime arriverà a 200 milioni di dollari. Il taglio del nastro, avvenuto il 18 novembre, si è trasformato in un evento che ha coinvolto i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda, fornitori, partner e i vertici del gruppo, compreso Edoardo Roncadin, il fondatore appena nominato Cavaliere del Lavoro e padre dell’attuale amministratore delegato Dario Roncadin.

“Il nuovo stabilimento di Chicago, frutto di un investimento di 30 milioni di euro, è un passo importantissimo per la crescita di Roncadin, la realizzazione di un progetto al quale lavoriamo duramente da anni e che aprirà a nuove e grandi opportunità per il Gruppo Roncadin e le sue persone, nonché per la filiera e il Made in Italy legato alla produzione della pizza surgelata – dichiara l’Amministratore Delegato Dario Roncadin -. Produrre direttamente negli USA per noi vuol dire poter servire al meglio un mercato strategico, dove siamo entrati nel 2013 importando le pizze prodotte a Meduno. In tutto il Nordamerica (USA e Canada) le nostre specialità sono risultate subito molto apprezzate, diventando riconosciute per le loro caratteristiche autenticamente italiane: il 68% sono destinate alle marche dei distributori locali, mentre il brand Roncadin rappresenta il 32% delle vendite”.

Intuite le potenzialità di questo mercato, Roncadin si è ben presto messa al lavoro per poter avere una presenza diretta: la scelta è caduta su Chicago, la “città del food” statunitense, al centro di un’area di notevole importanza logistica. L’acquisto della struttura è avvenuto all’inizio del 2023, nell’estate di quell’anno sono stati assemblati in Italia i materiali che costituiscono la linea produttiva attuale, il cui montaggio è iniziato a dicembre ’23. A questa linea, nei progetti dell’azienda, se ne affiancherà a breve una seconda (sempre della capacità di 30 milioni di pizze all’anno, che porterà quindi a raddoppiare i volumi); Roncadin sta inoltre valutando la possibilità di installare una linea dedicata alle pinse. Ogni linea richiede il lavoro di 100 addetti circa. A Chicago opera un reparto R&D indipendente e la direzione dell’azienda è affidata ad Alessio Lucchese, CEO di Roncadin INC: friulano, si è trasferito nel 2013 negli USA con la famiglia per seguire il progetto sin dall’inizio ed elaborare il piano di sviluppo della produzione per i prossimi anni. “Sono estremamente orgoglioso di vedere quanto Roncadin, in questi dieci anni, abbia contribuito alla diffusione dell’autentica pizza italiana negli Stati Uniti. Tutto ciò grazie a un team, formato da persone italiane e americane, che valorizza la diversità e la ricchezza di ogni individuo. Non vediamo l’ora di partire e di dimostrare cosa sapremo fare” ha detto Lucchese.

“Il business di Roncadin avrà grandi benefici dalla possibilità di rispondere ancora più velocemente alle richieste del mercato locale, dove essere presenti direttamente rappresenta, per i nostri clienti, una garanzia di affidabilità – prosegue Dario Roncadin. Al contempo si libera capacità produttiva nel nostro stabilimento di Meduno, attualmente quasi al limite: perciò potremo servire meglio anche il mercato italiano ed europeo. Non dover trasportare i prodotti dall’Italia agli USA inoltre comporta un significativo risparmio di emissioni inquinanti, e questo per una Società Benefit e B Corp come Roncadin è un tema importante. Infine, avere uno stabilimento a Chicago sarà un’opportunità per tutti i dipendenti del gruppo, che se vorranno potranno partecipare a programmi di scambio e fare esperienza negli Stati Uniti. Stiamo anche pensando di organizzare iniziative che coinvolgano i figli dei nostri dipendenti”.

E per il settore agroalimentare italiano quali saranno le ricadute? “La missione di Roncadin è quella di portare la pizza e le eccellenze italiane nel mondo: il nostro lavoro e quello della filiera diventerà ancora più conosciuto. Ne abbiamo già avuto un esempio con i macchinari, che sono costruiti in Italia da maestranze italiane” conclude l’AD. Proprio per l’internazionalizzazione Roncadin ha ricevuto un finanziamento da 14 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo, che si inserisce nell’accordo di collaborazione fra le due realtà sul tema delle filiere.

Roncadin chiude il 2023 a 175 milioni. Ora investimenti in welfare e formazione

Il Gruppo Roncadin, attivo nella produzione di pizze surgelate, pinse e prodotti freschi da banco frigo, archivia il 2023 con un fatturato di 175 milioni di euro. “Pur riscontrando una flessione in termini di volumi di produzione, siamo riusciti a mantenere i livelli di fatturato nonostante sul nostro comparto abbiano pesato le dinamiche inflazionistiche che hanno portato i consumatori a essere particolarmente attenti al prezzo” commenta l’Amministratore Delegato Dario Roncadin.

L’intenzione dell’azienda friulana di crescere e svilupparsi, mettendo al centro il benessere delle persone che vi lavorano e il rispetto del pianeta, è confermata da numerosi progetti e investimenti. In particolare, per la sostenibilità ambientale Roncadin investe 1,6 milioni di euro all’anno, pari al 34% degli investimenti complessivi annui. Inoltre, pur nello scenario economico complicato, Roncadin continua a investire sulle persone e a consolidare l’occupazione.

“L’obiettivo è garantire alle nostre persone sicurezza, benessere e possibilità di crescita nella nostra realtà. Per questo, negli anni, abbiamo implementato una gestione sempre più orientata sulla conciliazione famiglia-lavoro e sulla flessibilità oraria, sul part-time (adottato dal 71,7% delle nostre persone), nonché su una generale evoluzione dei processi aziendali per puntare al coinvolgimento del team e alla crescita delle professionalità e delle soft skill” aggiunge l’AD dell’azienda.

Il 78,3% della forza lavoro di Roncadin è costituito da donne, l’età media del personale è di 44,5 anni e la fascia under 30 costituisce l’11,45% della popolazione aziendale. Per attrarre e mantenere i talenti, specie in un territorio soggetto a spopolamento come quello di Meduno, Roncadin punta sulla formazione, su un evoluto sistema di welfare aziendale, su un Cral molto attivo, su servizi di supporto alle famiglie come il centro estivo (Grest), su un ambiente di lavoro improntato al benessere organizzativo, alla salute e alla sicurezza, nonché su una generale condivisione di valori e responsabilità sociale.

“Le lavoratrici e i lavoratori di Roncadin sono i nostri primi “ambasciatori” ed è importante per loro la consapevolezza di far parte di un’azienda che è quasi una famiglia, che ha a cuore il territorio e l’ambiente e che vuole giocare un ruolo di primo piano nella comunità locale, operando per il bene comune. Del resto, è questo che abbiamo sancito nel nostro statuto diventando, qualche anno fa, Società Benefit” conclude Dario Roncadin.

Intesa Sanpaolo finanzia con 14 mln di euro l’espansione oltreoceano di Roncadin

Intesa Sanpaolo ha siglato con Roncadin, produttore italiano di pizze surgelate, un nuovo finanziamento di 14 milioni di euro per un progetto di internazionalizzazione attraverso la controllata statunitense Roncadin Holding USA Corp. Si tratta dell’acquisto e della ristrutturazione di uno stabilimento a Chicago, oltre alla realizzazione di una nuova linea per produrre e distribuire pizze surgelate al mercato Nordamericano. L’azienda infatti è già presente sul mercato a stelle e strisce da oltre dieci anni, ma potrà così intensificare ulteriormente le relazioni commerciali con le principali catene alimentari locali.

Il finanziamento si inserisce nell’accordo di collaborazione sul tema filiere che consente alle aziende facenti parte del processo produttivo e distributivo di essere accompagnate nei propri progetti di crescita sul territorio, di internazionalizzazione e di rinnovamento delle proprie strutture produttive, anche accedendo a soluzioni finanziarie dedicate. Grazie al Programma Sviluppo Filiere della banca, nel comparto agroalimentare italiano sono già stati attivati 170 contratti di filiera che hanno coinvolto oltre 6.500 fornitori, un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro e 22.000 dipendenti del capo-filiera.

Attualmente l’azienda è arrivata a occupare circa 780 persone nell’area pedemontana pordenonese e in un anno realizza oltre 100 milioni di pezzi, con un fatturato che nel 2022 ha raggiunto i 155 milioni di euro. Roncadin produce pizze sia a marchio proprio, sia per le private label nazionali e internazionali e recentemente ha ampliato il proprio business affiancando alle pizze surgelate anche gli impasti freschi da banco frigo. L’obiettivo di Roncadin è crescere ancora, investendo sulle persone, sullo sviluppo dello stabilimento, sul rafforzamento del marchio nei mercati italiani e stranieri, nonché sull’acquisizione di piccole e medie imprese operanti nel settore pizza e affini. Una strategia che avrà effetti positivi anche sui 600 fornitori presenti in un’ottantina di province italiane, che Roncadin seleziona con grande cura in base a criteri di qualità, etica e sostenibilità.

“Grazie al finanziamento di Intesa Sanpaolo prende ancora più forza quello che è sempre stato il grande progetto di Roncadin, esportare il meglio dell’agroalimentare italiano in tutto il mondo” dichiara Dario Roncadin, amministratore delegato di Roncadin. “Siamo presenti nel mercato USA dal 2016 e il nostro obiettivo è crescere ancora, cosa non semplice però perché per operare in Nordamerica occorrono grandi investimenti e un lavoro puntuale su ogni aspetto del procedimento produttivo, anche per via delle diverse e stringenti regolamentazioni sanitarie, per esempio quelle sulle carni lavorate. L’accordo raggiunto con Intesa Sanpaolo rappresenta un valore anche per i nostri fornitori, che vedranno così moltiplicarsi le opportunità di business”.

“Siamo orgogliosi di supportare questa realtà di eccellenza del Made in Italy anche sul mercato Nordamericano” aggiunge Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo. “Il successo dell’export agroalimentare italiano si fonda su prodotti di grande qualità e sulla capacità dei nostri imprenditori di cogliere le opportunità di crescita che si generano in nuove destinazioni. In questo Roncadin è all’avanguardia unitamente al dare attuazione a processi di transizione ambientale, energetica e tecnologica che come Banca siamo impegnati a valutare e sostenere anche per altre realtà, in coerenza con gli interventi del PNRR”.

Roncadin cancella l’open-day a causa degli aumenti record

Da 2,5 milioni di euro all’anno a più di 13 milioni per l’energia elettrica, da 600.000 euro a più di 4 milioni per il gas, per non parlare poi dell’aumento della spesa su tutte le materie prime (mozzarella, pomodoro, farine…) che supera i 10 milioni di euro. Roncadin, azienda di Meduno (PN) specializzata nelle pizze surgelate per la grande distribuzione italiana e internazionale, fa i conti con i rincari folli e prende una decisione sofferta: cancellare il tanto atteso open-day annuale per le famiglie dei dipendenti per risparmiare tutto il possibile sui costi.

«È una goccia nell’oceano, ma il rammarico è tanto perché questo appuntamento è molto sentito e negli ultimi due anni era saltato causa Covid – commenta l’amministratore delegato Dario Roncadin. Un piccolo problema fra tanti ben più gravi, ma con questo cogliamo l’occasione per spiegare ai nostri dipendenti in quale situazione ci troviamo e ricordare i comportamenti individuali da mettere in atto per eliminare il più possibile gli sprechi. È certo però che tutto questo non basta: è la politica italiana ed europea che deve trovare una soluzione per questa situazione che sta mettendo in ginocchio tutte le aziende».

Nel messaggio inviato ai lavoratori, Dario Roncadin ha spiegato cosa sta succedendo e quali azioni l’azienda ha deciso di intraprendere. «Nelle ultime settimane i costi energetici sono aumentati a dismisura – spiega sempre Roncadin – senza considerare che stiamo partendo già da prezzi folli che hanno portato a chiudere temporaneamente molte aziende. Anche in Roncadin, già da nove mesi, siamo in balia dei continui aumenti dei prezzi. In questo momento dobbiamo essere tutti uniti e dobbiamo combattere insieme questa battaglia che viene determinata anche da piccoli gesti. Su due temi abbiamo segnalato alle nostre persone che possono dare una mano fin da subito. Il primo è lo spreco energetico: partendo dagli uffici, ma anche in tutte le aree produttive, siamo tutti impegnati a spegnere luci, PC e macchinari inutilizzati. Il secondo è lo spreco di materie prime in linea e nelle cucine: stiamo lavorando a nuove soluzioni per recuperare il più possibile».

L’azienda, da parte sua, non rimane immobile: Roncadin è già al lavoro per potenziare il proprio impianto fotovoltaico in modo da arrivare a coprire il 30% del fabbisogno energetico. A giorni comincerà l’installazione di 5.000 pannelli fotovoltaici (già previsti da tempo, ma che tardano ad arrivare per via dei problemi attuali di carenza di materie prime), ai quali successivamente se ne aggiungeranno altri 6.200.

L’intervento dell’AD si conclude con un ringraziamento e un appello: «Ringrazio tutti coloro che, con spirito costruttivo, possano aiutarci ad uscire anche da questa situazione. Come dico sempre, mai mollare! Sono certo che ne usciremo, ma non è pensabile farcela da soli: per questo rinnovo il mio appello affinché la politica e le istituzioni italiane ed europee facciano qualcosa al più presto per risolvere questa situazione insostenibile».

Roncadin entra nel Programma Sviluppo Filiere di Intesa Sanpaolo

Grazie al Programma Filiere Intesa Sanpaolo e Roncadin, azienda leader nella produzione di pizza surgelata di qualità, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per consentire alle aziende facenti parte del processo produttivo e distributivo, di essere accompagnate nei propri progetti di crescita sul territorio, di internazionalizzazione e di rinnovamento delle proprie strutture produttive, anche accedendo a soluzioni finanziarie dedicate.

L’obiettivo perseguito si prefigge di sostenere congiuntamente le piccole e medie imprese del territorio legate alla filiera afferente al marchio Roncadin per accrescere gli sbocchi nei vari mercati mettendo a disposizione strumenti innovativi. In particolare verrà favorito il supporto finanziario verso gli imprenditori della filiera che intendono realizzare nuovi impianti e/o ampliamenti. Un intervento che rientra nelle iniziative che la banca ha messo in atto in coerenza e a supporto degli investimenti legati al PNRR.

Dal 1992 la passione della famiglia Roncadin diventa un successo in rapida crescita che porta nelle case di tutto il mondo il gusto della vera pizza italiana. Attualmente l’azienda è arrivata a occupare circa 780 persone nell’area pedemontana pordenonese e in un anno realizza oltre 100 milioni di pezzi, con un fatturato che nel 2021 ha raggiunto i 148,5 milioni di euro. Roncadin produce pizze sia a marchio proprio, sia per le private label nazionali e internazionali e recentemente ha ampliato il proprio business affiancando alle pizze surgelate anche gli impasti freschi da banco frigo.

L’obiettivo di Roncadin è crescere ancora, investendo sulle persone, sullo sviluppo dello stabilimento, sul rafforzamento del marchio nei mercati italiani e stranieri, nonché sull’acquisizione di piccole e medie imprese operanti nel settore pizza e affini. Una strategia che avrà effetti positivi anche sui 600 fornitori presenti in un’ottantina di province italiane, che Roncadin seleziona con grande cura in base a criteri di qualità, etica e sostenibilità.

Nell’ambito del Programma Filiere di Intesa Sanpaolo, la banca si propone di agevolare, tra l’altro, l’accesso al credito dei fornitori strategici segnalati dal capofiliera per facilitare gli investimenti, in particolare quelli destinati all’efficientamento energetico, alla transizione ecologica, alla riduzione dei consumi idrici, alla valorizzazione dell’agricoltura biologica, all’ammodernamento delle aziende (Agricoltura 4.0), nonché il supporto per la gestione delle attività correnti e di campagna con specifici prodotti dedicati.

Dario Roncadin, amministratore delegato di Roncadin dichiara: «L’attenzione alla filiera è da sempre un punto cardine dell’attività di Roncadin e l’accordo stipulato con Intesa Sanpaolo ci permetterà di valorizzare ancora di più questo aspetto chiave per la competitività della nostra azienda e di tutto il sistema-Italia. Lavoriamo costantemente per avere una filiera sempre più sostenibile, corta, locale e che favorisce produttori attenti alla qualità, alla sostenibilità e al benessere dei lavoratori. Un impegno in linea con la nostra scelta, compiutasi a fine 2021, di diventare Società Benefit, portatrice di un modello di sviluppo basato sulla responsabilità verso l’ambiente, il territorio e le persone. Grazie al Programma Filiere di Intesa Sanpaolo, dunque, potremo portare nel mondo con ancora maggiore efficacia la bandiera del miglior Made in Italy, quello che è anche sinonimo di sviluppo condiviso e crescita del bene comune».

Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo spiega: “E’ un piacere stringere un accordo di filiera a fianco del marchio Roncadin dedicato alla pizza, un piatto che distingue l’Italia nel mondo. Proprio l’eccellenza dei prodotti alimentari è al centro del nostro Programma Sviluppo Filiere, con l’intento di sostenere in maniera decisa sia la capofiliera che i fornitori che implementano la catena di produzione. Una filiera quella di Roncadin di grande valore che produce una ricaduta territoriale molto positiva in termini di stabilizzazione degli investimenti e del lavoro, con significativi riflessi anche sociali. A tali finalità si affiancano nell’accordo gli investimenti relativi alla transizione ambientale, energetica e tecnologica in coerenza con gli interventi del PNRR”.

A livello nazionale nel comparto agro alimentare Intesa Sanpaolo ha già avviato 170 contratti di filiera che hanno coinvolto oltre 6.500 fornitori, un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro e oltre 22.000 dipendenti del capo-filiera.

Innovare nella filiera: opinioni a confronto sul Palco di Retail Plaza

Innovare è imprescindibile. Come farlo all’interno della filiera?

Se ne è parlato  nel corso della Tavola Rotonda “Realizzare l’innovazione nella filiera agroalimentare: esperienze a confronto” organizzata da Retail Plaza in collaborazione con LIUC, e moderata da Giuseppe Toscano, Direttore Master Food, Università LIUC Castellanza.

Presenti sul palco tre attori del food: Osvaldo Bosetti, Group Industrial Director Europe Packaging, di Goglio; Paolo Mombelloni, R&D Manager, di Roncadin e Remo Pedon, Presidente dell’omonima azienda.

“Per prodotti come i nostri – spiega Pedon – è fondamentale innovare per rendere appealing l’offerta, puntando su confezioni sempre più accattivanti e fruibili. Per questo ci siamo impegnati su packaging e tempi di cottura”.

Per Mombelloni “l’innovazione non deve limitarsi solo al processo, ma coinvolgere ambiente, territorio e consumatori, uscendo quindi dai confini dell’azienda”.

Innovare, restando in linea con la mision aziendale, ecco il must di Bosetti. “Elevando sempre più la componente di servizio e la qualità dei prodotti”.

Uno dei driver principali?

La sostenibilità, of course: la risposta è unanime.

“E’ un aspetto sempre più sentito a livello generalizzato – spiega infatti Pedon-. Oggi non c’è catena distributiva che non chieda soluzioni sostenibili sia a livello di processo e di packaging che in ambito sociale”.

“Si guarda molto alla compostabilità dei packaging” – conferma Mombelloni. Per questo Roncadin sta lavorando attivamente sulla riduzione del film plastico, impegnadosi all’eliminazione degli accoppiati plastici per dirottare le proprie forniture verso cartoni in fibra vergine o riciclati”.

Anche per un’azienda come Goglio, storicamente impegnata nella realizzazione di packging, la direttiva europea che impone entro il 2025 l’adozione massiva di imballaggi  riutilizzabili o riciclabili, richiede un cambio di passo significativo.

“L’obiettivo – sintetizza Bosetti – è quello di andare verso materiali biodegradabili. Oggi crediamo anche sulle potenzialità della stampa digitale, in grado di contribuire concretamente alla tracciabilità dei prodotti”.

Innovazione sì, dunque. Senza se e senza ma. Ma si può parlare anche di Open Innovation?

“Senz’altro –  concorda Pedon, che da tempo si avvale fornitori definiti  strategici, che “in cambio di una relazione collaborativa  fanno lavorazioni in esclusiva”.

Anche per Roncadin “è indispensabile attivare una forte sinergia con i clienti nella formulazione  delle varie ricettazioni.”

“Tutto il nostro lavoro parte dall’interazione tra fornitori e clienti – chiosa Bosetti – e orienta la nostra produzione”.

 

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