Muji, il no brand minimal di qualità vuole espandersi in Italia

Il nome completo di Muji, la catena giapponese approdata nel 2004 in Italia, èMujirushi Ryohin significa “no brand, quality products” e rappresenta la filosofia di produzione di questa azienda.

Nel panorama del retail Muji è sinonimo di minimalismo, di prodotti senza brand e da quando è nata in Giappone nel 1989 ha fondato la sua crescita, che l’ha portata nel 2014 a un fatturato globale di 1839 milioni di euro e a 702 punti vendita (di cui 301 all’estero). L’ultimo nato a Shanghai ha visto il giorno dell’inaugurazione formarsi una fila di clienti lunga un chilometro in attesa dell’apertura.

«La visione di Muji – spiega Horiguchi Kenta, presidente di Muji Italia da qualche mese (nella foto) – è quella di proporre prodotti semplici, funzionali e dal design unico, pensati per adattarsi perfettamente alle esigenze quotidiane di ogni persona. La semplicità si basa su tre pilastri operativi: la selezione dei materiali, l’ottimizzazione dei processi produttivi e la semplificazione e riduzione degli imballaggi».

Tutte caratteristiche riscontrabili nella cura dei dettagli che viene messa in ogni singolo prodotto, dal più piccolo utensile di cancelleria come la penna a sfera al capo di abbigliamento come i jeans realizzati con cotone biologico proveniente dalla Turchia, più resistente di cotoni di altre provenienze, o ai diffusori per ambiente con oli essenziali aromatici ricavati dalle materie prime senza l’utilizzo di prodotti chimici. No brand, però, non è sinonimo di prodotto dozzinale, tanto è vero che per molti prodotti lo “stile Muji” nasce dalla collaborazione con designer di fama internazionale.

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Muji store Piazza Gae Aulenti, Milano

Oggi il giovane presidente di Muji Italia (33 anni, con alle spalle già un’importante esperienza  in Cina) ha il compito di sviluppare la presenza di Muji nel nostro Paese a partire dalla particolarità che in tutta Europa i punti vendita hanno dimensioni ridotte rispetto a quelli giapponesi, dove l’offerta di Muji è a 360 gradi, dall’abbigliamento e oggetti per la casa e la cura della persona alle case prefabbricate al food. «Stiamo cercando di ampliare anche qui le metrature per poter presentare una gamma più completa della nostra offerta e per questo siamo alla ricerca di spazi adatti nei centri città. Anche perché in questo modo possiamo aumentare la notorietà del brand. Successivamente pensiamo di espanderci anche nei centri commerciali. La superficie dei negozi che abbiamo in mente è di cira 700 metri quadrati, adeguata per aumentare le referenze dalle duemila attuali ad almeno tremila», spiega Horiguchi.

Punto di forza di MUJI nel 2016 sarà il concetto di “Compact Life” inteso come un modo di vivere gli oggetti in maniera pratica e senza sprechi. Vivere una vita “compact” non significa avere meno cose o circondarsi di oggetti meno belli, bensì individuare prodotti che svolgono una o più funzioni, risparmiando spazio e rendendo la vita più confortevole: dai mobili ai contenitori, dai letti agli oggetti per la casa, al cibo, ogni aspetto della nostra vita può essere “compact”.

Un altro progetto di grande respiro per l’Italia sarà Found MUJI, attività iniziata nel 2003 volta a ricercare i migliori prodotti della tradizione locale nelle varie regioni del mondo, per poterli riproporre nell’uso quotidiano. Un progetto che vuole valorizzare la memoria, per recuperare e mantenere in vita oggetti belli e funzionali. Found MUJI verrà lanciato per la prima volta in Italia il prossimo anno.

Nel 2016 partirà anche la nuova campagna globale di MUJI dal titolo “Colour of Earth”, che sottolinea i valori di un’azienda che si fonda sul rispetto dell’ambiente e della natura, attraverso fotografie realizzate nelle isole di Raja Ampat in Indonesia, per catturare il momento in cui cielo, terra e mare si fondono insieme.