Mamme sempre più social, iperconnesse e amanti dell’e-commerce

Mamme sempre più on line: per loro il digitale è ormai un ambiente quotidiano. E questo costituisce un elemento fondamentale per aziende e retailer che operano nel comparto Baby. Questo l’assioma emerso nel corso dell’evento “GfK for B@by. The online opportunity”.

Nel mondo ci sono 3,1 miliardi di utenti Internet (il 43% della popolazione mondiale) e 1,5 miliardi di acquirenti on-line (fonte: GfK/e-Commerce Europe). Anche il settore dei prodotti per l’infanzia registra oggi un’influenza crescente del canale on-line. Secondo i dati GfK, per il comparto della puericultura leggera e pesante l’online rappresenta il 23% del giro d’affari a livello europeo; un dato superiore alla media del mondo beni durevoli, per il quale il web si attesta al 21%.

Il comparto Baby

Da gennaio 2013 GfK Italia ha iniziato a rilevare il sell-out dei dieci principali mercati che compongono questo settore (passeggini, biberon, seggiolini auto ecc.) nei punti vendita specializzati e nella distribuzione generalista. All’interno di questi canali- ha evidenziato Enzo Frasio, ‎Commercial Director GfK Italia – il giro d’affari complessivo dell’ultimo anno si attesta sui 270 milioni di euro, in crescita del 2,1% rispetto al 2014.

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Tale incremento di fatturato è da attribuirsi principalmente ai mercati del comparto Trasporto che, pur crescendo solo dell’1%, contribuiscono positivamente grazie alla loro importanza sul totale Baby (circa il 76%). In tale contesto, i prodotti più dinamici sono quelli della puericultura leggera (biberon, massaggia gengive, tiralatte e succhietti) che vedono un aumento dell’8% rispetto allo scorso anno. Per entrambi i comparti, il maggior valore è legato alla buona performance dei prodotti di fascia medio-alta. Nel caso del Trasporto, tali prodotti sono molto ben veicolati all’interno del canale on-line, mentre per il Feeding è il canale specializzato a proporre un’offerta di più alto valore rispetto al passato.

 

La sfida del web

Oggi i consumatori, sempre più influenzati dalle opportunità offerte dal digitale, cercano soluzioni che gli consentano di vivere in libertà e risparmiare tempo, ma allo stesso tempo apprezzano il lato umano della rete e la possibilità di creare relazioni virtuali, che talvolta assumono importanza pari a quelle reali. Per affrontare questo cambiamento epocale, i retailer devono adeguarsi, puntando sull’innovazione, introducendo nuovi modelli di business, nuovi metodi di distribuzione, promozione, e gestione degli assortimenti, attraverso un approccio omnichannel, capace di offrire ai consumatori un’esperienza integrata tra online e offline, sfruttando le potenzialità dei social media e creando nuovi punti di connessione tra brand e consumatori.

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Per questo capire come evolve il target e avvicinarlo sfruttando tutti i dispositivi digitali diventano fattori chiave per il successo di un’azienda. Così diventa di primaria importanza tracciare un identikit dei degli acquirenti principali dei prodotti baby, cioè le mamme.

Secondo quanto emerge dai dati GfK-Sinottica TSSP – presentati da Vania Zangheratti, Product Manager Sinottica TSSP GfK Italia – le mamme di oggi sono iperconnesse, ipertecnologiche e grandi esperte di come ricavare il meglio dal mondo online. Andando ad analizzare il rapporto con il web delle donne italiane, infatti, si nota come le mamme utilizzino internet più spesso rispetto alle non mamme. Oltre a navigare più di frequente, le mamme si espongono ai media in maniera differente rispetto alle proprie coetanee senza figli: cala significativamente il consumo della TV generalista, mentre crescono i canali specializzati (dove è possibile ad esempio seguire cartoni animati).

Sul web, le mamme digitali fanno delle ricerche molto specifiche: internet rappresenta per i genitori di oggi un grande alleato nell’organizzare la vita di tutti i giorni. Vengono privilegiati quindi soprattutto i siti di informazione specializzati (ma anche blog, forum, community…) che aiutano a rispondere ai tanti dubbi delle neo-mamme, i siti che consentono di confrontare i prezzi di beni e servizi e più in generale tutti i portali che aiutano a risparmiare tempo e denaro (e-commerce compresi).

Questo si nota in particolare tra le donne con bambini da zero a due anni, l’età che sicuramente assorbe maggiormente i genitori, che tendono ad abbandonare parzialmente le proprie abitudini di navigatori per dedicare gran parte del tempo ad attività direttamente connesse alla gestione della prole.