Salutismo? Per gli italiani è più un vorrei ma non posso

Il salutismo è un tema senz’altro “caldo” per gli italiani ma arrivati alla resa dei conti per tre italiani su quattro resta un’aspirazione piuttosto che tradursi in una reale azione. È ciò che emerge da una ricerca di Squadrati commissionato dal California Prune Board, che ha indagato la percezione degli italiani in merito al proprio grado di salutismo.

Una sorta di autovalutazione dunque, secondo la quale solo il 25% degli intervistati si è dichiarato “molto” salutista, mentre la maggioranza 75% ha optato per un più sobrio “abbastanza” salutista. Sono soprattutto i giovani tra i 25 e i 34 anni (30%) a definirsi “molto” salutisti o coloro che seguono un regime alimentare particolare (44%), per necessità o altre motivazioni, come la dieta vegetariana o vegana, quella gluten free o del gruppo sanguigno.

 

Benessere, sempre voluto poco praticato

I vantaggi di uno stile di vita e di alimentazione salutista sono ben chiari, complici le innumerevoli campagne della stampa e gli appelli degli esperti: tra motivazioni dichiarate per essere salutisti c’è in primis la volontà di godere di un maggiore benessere generale (73%), ma anche quella di seguire determinate abitudini alimentari perché le si sente in linea con il proprio stile di vita (39%). Non manca chi lo fa per ragioni di linea: ben il 44% di intervistati desidera perdere peso o mantenere quello attuale. Tra gli incentivi al salutismo ci sono anche necessità sportive (17%) o motivazioni mediche come intolleranze e allergie (8%). Pochi segnalano, invece, ragioni di circostanza: “perché è di tendenza” (3%) o “perché lo fanno anche i miei amici” (3%).

 

Dal dietista al web, c’è fame di informazioni

Per avere consigli su un’alimentazione sana è importante informarsi e rimanere costantemente aggiornati. Le persone a cui rivolgersi, così come i canali, sono diversi. Gli italiani intervistati ricercano consigli soprattutto rivolgendosi al medico di famiglia (36%) e al dietista/nutrizionista (26%) o al dietologo (17%). E sono soprattutto coloro che si definiscono “molto” salutisti a preferire questi professionisti, considerandoli una fonte autorevole. Ma c’è anche chi dichiara di volere fare di testa propria (18%), quasi un intervistato su cinque. IN questa fascia naturalmente la fonte di informazione primaria non può essere che il web, canale preferito dal 69% con siti e portali dedicati alla salute (45%) e blog specializzati (24%). Anche la televisione (48%) gioca un ruolo importante, in particolar modo con i programmi specifici sul salutismo (24%); i video tutorial su come restare in forma risultano graditi (15%) così come i profili social di esperti (13%).

 

Più acqua, frutta e verdura, meno sale, carne rossa e insaccati

Non bastano le motivazioni, ma bisogna anche adottare determinati comportamenti. Tra quelli maggiormente adottati per raggiungere questo scopo: il bere almeno due litri di acqua al giorno (58%), il limitare l’utilizzo di sale (56%), il limitare il consumo di salumi (51%), di carne rossa (49%) e di latte e derivati (31%), così come il seguire un’alimentazione basata sul controllo degli zuccheri (51%) e dei grassi (50%).

Si assiste anche alla riscoperta di frutta e verdura. Il 94% degli intervistati dichiara infatti di mangiare tutti i giorni frutta (94%) – che sia fresca, secca o disidratata – e verdura (57%). Emerge inoltre che il consumo di prugne secche è prerogativa di chi si ritiene “molto attento” alla proprio salute.

Alla ricerca hanno partecipato oltre 600 maggiorenni, distribuiti in tutta Italia: Nord (45%), Sud e Isole (32%) e Centro (23%). Il campione è equamente diviso tra rispondenti donne (50%) e uomini (50%) e ha coinvolto principalmente la fascia 45-54 (39%), seguiti dalla fascia 35-45 (35%) e dalla fascia 25-34 (26%).