La tecnologia fa sempre la differenza, anche quando si tratta di fare beneficenza. A dimostrarlo è il Retail Report 2025 di Adyen, piattaforma tecnologico finanziaria scelta da molte aziende leader a livello globale, che mostra come è appunto la tecnologia a permettere donazioni più frequenti e di importo ridotto, in linea con le diverse possibilità di spesa.
Ben due italiani su tre (il 67%) hanno dichiarato di effettuare donazioni a favore di cause benefiche. Tuttavia, l’11% ha ammesso di aver dovuto rinunciare a donare a causa dell’aumento dei costi in altri ambiti della vita quotidiana. Analizzando i dati per fasce d’età, si nota come siano i Millennial a registrare la percentuale più alta di donatori tra le generazioni più giovani, con il 71%, mentre tra i Baby Boomer la percentuale scende al 64%. Guardando alla frequenza, emerge inoltre che il 25% dei consumatori italiani dona una o più volte al mese.
LA FUNZIONE ROUND-UP È UN’OPPORTUNITÀ DA SFRUTTARE
Il metodo preferito per donare resta il supporto a iniziative benefiche promosse da amici e familiari con il 30%, seguito dalla funzione “round-up” al momento del checkout, indicata dal 21% che afferma di averla già utilizzata più volte. Quest’ultima rappresenta un’opportunità per aziende e partner del terzo settore di interagire con i potenziali donatori. La funzione permette agli acquirenti di arrotondare l’importo dei propri acquisti e donare piccole somme alle cause che stanno loro più a cuore, favorendo la collaborazione tra retailer globali e realtà sociali e generando un impatto concreto a livello locale, dove le donazioni fanno la differenza.
Questa evoluzione digitale rende il sostegno alle cause benefiche sempre più semplice e accessibile. Non a caso, il 42% degli italiani afferma di donare di più durante l’anno quando può scegliere importi ridotti. La maggior parte dei donatori predilige infatti soluzioni flessibili e meno vincolanti: l’aumento dei costi porta il 36% dei consumatori, percentuale che sale al 39% tra i Millennial, a cercare alternative che non prevedano abbonamenti annuali o mensili.
Infine, oltre la metà degli italiani, il 55%, ritiene che le aziende potrebbero fare di più per sostenere il terzo settore, mentre più di un terzo, il 37%, afferma che, se non può donare nel modo che preferisce, rinuncia del tutto a farlo.
UNA SOLUZIONE PER MICRO-TRANSAZIONI FISICHE E ONLINE
Nonostante questi dati, solo il 20% delle aziende italiane consente ai clienti di effettuare donazioni in negozio, e la stessa percentuale offre questa possibilità online. Inoltre, il 9% dichiara di non avere le risorse o le competenze per gestire la raccolta di donazioni, ad esempio tramite la funzione di round-up, pur desiderando offrire questa opportunità.
In questo scenario, la soluzione Giving di Adyen si conferma uno strumento strategico per facilitare la generosità di consumatori e aziende, permettendo ai clienti di donare direttamente al checkout, sia online che in negozio, tramite un importo fisso o un arrotondamento del totale degli acquisti. Proprio quest’anno, Giving ha superato i 25 milioni di dollari in donazioni a livello globale, registrando anche il miglior risultato di sempre in termini di volumi, con brand di tutto il mondo che utilizzano questa soluzione per coinvolgere i propri clienti nel sostegno a cause benefiche. Dal lancio nel 2020, sono state effettuate ben 35 milioni di micro-transazioni tramite la piattaforma.
LA GENEROSITÀ CRESCE SE È INTEGRATA NELL’ESPERIENZA D’ACQUISTO
“I dati della ricerca confermano che gli italiani sono pronti a sostenere il terzo settore, soprattutto quando la tecnologia rende il gesto semplice e trasparente – afferma Gabriele Bellezze, Country Manager Adyen Italia –. Grazie a soluzioni innovative integrate nei pagamenti, come Giving, il momento del checkout diventa un’opportunità concreta per fare la differenza e sostenere le cause che stanno più a cuore alle persone. I risultati raggiunti in questi anni dimostrano che, quando donare è facile e parte dell’esperienza di acquisto, la generosità cresce e si diffonde”.
Per celebrare il traguardo raggiunto, nel 2025, Adyen ha deciso di raddoppiare l’impatto delle donazioni effettuate tramite Giving a livello globale, impegnandosi a eguagliare ogni contributo versato dai consumatori al checkout. Questa iniziativa si inserisce in un percorso più ampio, che vede l’azienda puntare a superare i 100 milioni di euro di donazioni processate entro il 2030.


Il dato forse più rilevante per i retailer riguarda l’approccio multicanale: un italiano su tre prevede di suddividere in modo equilibrato i propri acquisti tra online e negozio fisico durante la peak season. Non si tratta più di una scelta tra canali alternativi, ma di un’integrazione naturale tra le due modalità di shopping.



I PUNTI DI FORZA DEL “FISICO”

In linea coi dati globali, dal sondaggio è emerso inoltre che, di fronte all’aumento del costo della vita, la personalizzazione dell’esperienza di acquisto e la fidelizzazione al marchio sono diventati elementi sempre più importanti per gli acquirenti in Italia. Più di due terzi (68%) vorrebbe poter usufruire maggiormente di sconti sui prodotti e quasi la metà (48%) dichiara di preferire aziende e marchi che registrano le preferenze di navigazione effettuate durante precedenti acquisti on line, in modo da usufruire di un percorso d’acquisto personalizzato. Nonostante la crescente richieste di esperienze su misura, il 42% dei retailer afferma che è sempre più difficile classificare i clienti in base ai comportamenti, non riuscendo sempre a soddisfare le singole esigenze, percentuale che arriva al 52% a livello internazionale.
L’investimento in tecnologia può inoltre sostenere l’espansione delle aziende in nuovi mercati. Con un mercato locale che offre opportunità limitate, l’internazionalizzazione rappresenta la prima opzione per crescere, qualsiasi sia il settore di appartenenza. La propensione delle aziende a uscire dai confini italiani è in linea con la media globale, sono il 66% (contro il 68%) le aziende italiane che prevedono di espandersi in nuovi mercati nel 2023, la maggior parte (40%) attraverso l’e-commerce e il 26% tramite l’apertura di negozi fisici. In particolare, dall’Italia si va in Germania (42%), Francia (42%), Spagna (22%) e UK (19%). Se l’ambizione travalica i confini europei, i mercati di riferimento sono gli Stati Uniti (18)%, storico mercato per i prodotti made in Italy, Cina (12%) e Canada (12%). Per cercare di adeguarsi alle esigenze dei clienti stranieri, alcune aziende stanno ampliando i propri servizi legati alle metodologie di pagamento: Il 25% per esempio accetta metodi di pagamento internazionali come AliPay o WeChat Pay e il 34% è anche attrezzato per i nuovi portafogli digitali.
“Il comportamento dei consumatori si è evoluto rapidamente negli ultimi anni e le strategie che i le aziende retail prendono ora in merito agli investimenti tecnologici sono più importanti che mai”, ha dichiarato Roelant Prins, Chief Commercial Officer di Adyen. “La nostra ricerca ha evidenziato come l’uso della tecnologia, e in particolare del commercio unificato, possa supportare la crescita delle aziende con un approccio più agile e sofisticato che le aiuti a comprendere le tendenze dei clienti e le mutevoli richieste”.

Adyen, la piattaforma di pagamento scelta da molte tra le più importanti aziende a livello globale, spiega come ottimizzare la Checkout Experience attraverso cinque semplici passaggi da introdurre al momento del pagamento, favorendo così l’aumento delle entrate e dei tassi di conversione.
