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Nasce Amazon Showroom: salotto virtuale per provare arredi di design

Amazon ha lanciato Amazon Showroom, una nuova esperienza dedicata all’acquisto di arredamento online: si tratta di un salotto virtuale dove i clienti possono personalizzare il colore delle pareti e i rivestimenti dei pavimenti in base alle proprie preferenze, posizionando oggetti decorativi e mobili a seconda del proprio gusto. I clienti possono lasciarsi ispirare, scegliendo tra vari tipi di prodotti: lampade da terra, poltrone e divani, quadri artistici da parete, tappeti e tavolini di diversi stili. È possibile poi condividere il proprio progetto con la propria famiglia e gli amici, oppure salvarlo come bozza per scelte d’acquisto future. Amazon Showroom è disponibile per tutti i clienti su www.amazon.it/showroom.

Cliccando su un articolo nello showroom, i clienti hanno a disposizione tre opzioni: possono visualizzare i dettagli del prodotto, sostituirlo oppure visualizzare un elenco di tutti gli articoli posizionati nella stanza. Gli oggetti visualizzati nella stanza possono essere aggiunti al carrello uno alla volta o in gruppo.

Amazon Showroom va ad integrare le funzionalità di acquisto già esistenti Discover e AR View. Con Amazon Discover, i clienti ricevono suggerimenti di arredamento, che possono personalizzare cliccando su Mi piace o Non mi piace all’interno delle immagine dei prodotti. Con Amazon AR View è possibile invece proiettare e posizionare un’immagine tridimensionale del mobile selezionato all’interno della propria abitazione tramite smartphone.

Amazon in vetta al Most Valuable Global Retail Brand. Ma Alibaba lo tallona

E parliamo di Most Valuable Global Retail Brand: a chi va quest’anno l’ambito titolo?

Ce lo dicono il ranking ed il report dello studio BrandZ Top 75 Most Valuable Global Retail Brands, che analizzano i brand di distribuzione con focus moda, lusso e fast-food, brand che raggiungono un valore di 1.400 miliardi di dollari, con una crescita di 339 miliardi (+24%).

In pole position (e non sorprende) svetta Amazon (315.5 miliardi di dollari), che  rappresenta circa un quarto (23%) del valore totale dei Top 75 Global Retail Brands. Occhio però: il gigante cinese dell’e-commerce, Alibaba, lo tallona al secondo posto, offrendo più elementi innovativi di Amazon. Un esempio? L’attivazione di partnership con Starbucks (n.7 nel ranking) che gli permette di averlo appunto in tutte le properties Alibaba, innovando in modo dirompente il modello logistico per offrire consegne super-veloci. Il valore del suo brand è cresciuto del 48% raggiungendo i 131.2 miliardi di dollari, permettendogli di superare McDonald’s (terzo in classifica). Il colosso dei fast food, nonostante il sorpasso, è ancora il retailer food di maggior valore a livello globale. E’ riuscito a rispondere con successo alla domanda crescente di cibo più salutare e packaging più sostenibile per il pianeta. Migliorando la consegna inoltre, con una partnership con Uber Eats, ha sostenuto la crescita di quest’ultimo (+18%) e gli ha permesso di raggiungere un valore di brand pari a 130.4 miliardi di dollari.

Se guardiamo all’abbigliamento, vediamo che Nike è il primo retailer nel comparto (n.5 nel ranking retailer globale) con un valore di 47.4 miliardi di dollari, mentre Adidas (n.20) è cresciuto comunque del 13% ed ha raggiunto i 13.4 miliardi di dollari. Levi’s – che ha rifocalizzato negli ultimi anni il proprio posizionamento sulle donne, con una decisa crescita in mercati, come Italia e Cina – entra nel ranking alla 74^ posizione, con un valore di 2.4 miliardi di dollari.

Interessanti anche la performance del discount ALDI (n.19 ranking), che sta modificando il format distributivo altamente standardizzato dei propri punti vendita verso proposte, come l’offerta di cibo pronto a consumatori in mobilità, nei loro viaggi giornalieri da e per il luogo di lavoro, proposte innovative per il proprio modello di business che offrono maggior flessibilità per i clienti e miglior servizio nella soddisfazione della shopping trip mission.

La brand equity condiziona in positivo il posizionamento di IKEA (n.15) che vede una crescita del proprio brand value nel 2019, pur con una proposizione di basso prezzo, attraverso la costruzione di brand forti e l’offerta di un’esperienza d’acquisto positiva e coinvolgente. Mentre la consapevolezza del consumatore sui costi ambientali del fast fashion inizia ad avere impatto sui retailer – Zara (-10% oggi a 22.6 miliardi di dollari) ed H&M (-39% a 6.4 miliardi di dollari) stanno accusando il colpo della crescita recente della preoccupazione dell’opinione pubblica sui temi ambientali, come il costo di produzione, trasporto e vendita dei prodotti usa e getta.

Metodologia

Ranking BrandZ™ Top 75 Most Valuable Retail Brands è lo studio(report e ranking) commissionato da WPP, che Kantar effettua a livello mondiale ormai da 3 anni grazie alla competenza specialistica degli esperti in brand equity.

Si tratta di uno studio sulla Brand Equity e la valutazione del Brand volto ad evidenziare la forza dell’asset intangibile “marca” nel produrre crescita e valore finanziario. La metodologia, unica nel suo genere, rispecchia quella usata per calcolare il ranking annuale BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands

Amazon lancia Counter, nuova rete di punti di ritiro (fisici)

Amazon lancia Counter, una nuova rete di punti di ritiro che permetterà ai clienti di ricevere i propri ordini presso nuovi punti vendita fisici, in Italia e nel Regno Unito. Il servizio Counter è disponibile per milioni di prodotti in vendita su Amazon.it e Amazon.co.uk, sia per le spedizioni standard, sia per quelle con consegna in un giorno. I clienti Prime possono usufruire del servizio senza costi aggiuntivi.

Counter fa parte della gamma di servizi Amazon Hub, che comprende anche gli Amazon Lockers. Amazon ha progettato e realizzato la tecnologia Counter dall’inizio alla fine, ottenendo un servizio più semplice e veloce per i propri clienti. L’introduzione di Counter non modificherà il modo di lavorare dei negozi, ma consentirà a tali esercizi commerciali di consolidare le relazioni con i propri clienti e instaurarne di nuove con i clienti Amazon che sceglieranno questa opzione per il ritiro dei prodotti acquistati online.

Dopo aver completato l’ordine, i clienti procederanno al pagamento e selezioneranno il punto di ritiro Counter più comodo in base alle loro esigenze. Una volta giunti in negozio, i clienti mostreranno il codice a barre ricevuto al personale del punto vendita che lo scansionerà e provvederà alla consegna del pacco.

La rete Counter sarà progressivamente estesa a tutti i punti vendita partner nel corso del 2019, compresi i negozi NEXT nel Regno Unito e punti vendita Giunti, Fermopoint e SisalPay in Italia. 

Per Counter abbiamo impiegato una tecnologia che migliora e modifica radicalmente il servizio click& collect”, spiega infatti Patrick Supanc, Direttore del servizio Lockers e Punti di ritiro. “Siamo lieti che i nostri clienti possano finalmente usufruire di questo servizio presso le migliaia di punti vendita disponibili, ma non abbiamo intenzione di fermarci qui. Stiamo infatti già cercando di coinvolgere nuovi partner e vogliamo estendere questa opportunità anche i piccoli negozi di quartiere e alle catene affinché le attività commerciali di tutte le dimensioni possano beneficiare dell’espansione della rete di punti di ritiro Counter”.

 

Casino rafforza la sua partenership con Amazon, dopo il successo di Monoprix

Dopo i risultati positivi registrati, a Parigi e nelle aree limitrofe fin dal 2018, dai prodotti Monoprix sulla piattaforma Prime Now, Casino Group rafforza la sua partnership con il colosso di Atlanta.

L’espansione della partnership include i seguenti step:

➢ Amazon Lockers sarà disponibile in 1.000 negozi del Casinò Group. Amazon e Casino Group lavoreranno insieme per consentire ai clienti di ritirar in modo semplice e sicuro i propri ordini Amazon dagli armadi Amazon distribuiti in 1.000 località in tutta la Francia in 9 insegne (Monoprix, Monop ‘, Géant, Hyper Casino, Casino Supermarché, Leader Price, Negozio di casinò, Vival e Spar) entro la fine dell’anno.

➢ I prodotti con il marchio del Casino saranno disponibili su Amazon. I clienti Amazon potranno scegliere sui siti amazon.fr o Amazon, tra diverse migliaia di prodotti: quelli daily (a marchio Casino), freschi, premium (Casino Délices), biologici (Casino Bio) e vino (Club des sommeliers ).

➢ Amazon e Monoprix estenderanno la loro partnership con Prime Now fuori dall’area di Parigi. La grande selezione di Monoprix sarà disponibile per i clienti Prime Now in nuove città nei prossimi 12 mesi. I membri Prime godranno di una consegna gratuita della selezione Monoprix all’indirizzo di loro scelta in appena due ore.

“Con questa nuova partnership, saremo in grado di offrire al maggior numero di clienti i migliori prodotti e servizi quando e dove vogliono. Questo annuncio rappresenta un nuovo passo nel rafforzare la strategia omnichannel di Casino per essere sempre un po’ più nel cuore della vita dei consumatori”, ha dichiarato Jean-Charles Naouri, CEO di Group Casino.

Sono 12.000 le PMI attive su Amazon e all’estero valgono 500 milioni di euro

Sandali di Artefizio

Sono oltre 12.000 le piccole e medie imprese italiane che vendono i propri prodotti su Amazon,  e di queste ben 2.000 sono entrate nel 2018 (+20% rispetto al 2017). Insieme hanno raggiunto la cifra record di oltre €500 milioni nelle vendite all’estero nel 2018, con una crescita costante di più del 50% anno su anno. Le imprese italiane vendono i loro prodotti soprattutto in Europa e alcune anche in tutto il mondo. Quasi il 50% di tutti i prodotti presenti nei centri di distribuzioni italiani di Amazon sono destinati alle aziende terze che vendono su Amazon e il numero dei venditori che si avvantaggiano dei servizi di logistica di Amazon in Italia è cresciuto di oltre il 35% nel 2018.

 

In Europa Amazon sostiene oltre 130.000 piccole e medie imprese attraverso una serie di strumenti di supporto e di servizi che aiutano le PMI ad avviare l’attività online ed a vendere nel mondo attraverso i 19 siti di Amazon, in 12 lingue, raggiungendo milioni di potenziali nuovi clienti. Le aziende indipendenti italiane hanno generato più di 10.000 posti di lavoro per supportare la propria crescita su Amazon; il marketplace di Amazon ha generato oltre 200.000 posti di lavoro in Europa ed oltre 900.000 in tutto il mondo per chi ha avviato o sta facendo crescere il proprio business su Amazon.

Citiamo in proposito, quanto dice Fabio Ortolani Petrillo che ha fondato Artefizio, impresa artigianale alle porte di Bologna che crea tavolini, cinture, portachiavi o sandali da copertoni, scarti del legno ed altri materiali usati grazie alla tecnica dell’up-recycling. “Artefizio vuole trasmettere ad un numero sempre più alto di persone la bellezza e le molteplici potenzialità dei ferri vecchi. Tale prospettiva si sposa direttamente con la rivalutazione della tradizione artigiana ed artistica senza dimenticare l’evoluzione globale e l’e-commerce ci offre un canale per far conoscere i nostri prodotti in Italia e all’estero: grazie ad Amazon esportiamo prodotti in Germania, Francia e USA.”

Continuiamo a fornire strumenti, supporto e consulenza alle piccole e medie imprese presenti su Amazon per ampliare le loro potenzialità di vendita ed allo stesso tempo offrire una maggiore selezione ai nostri clienti” afferma Ilaria Zanelotti, Head of Marketplace di Amazon.it. “Siti come Amazon facilitano le piccole e medie imprese italiane araggiungere nuovi paesi all’estero e nuovi clienti al di fuori del territorio in cui si trovano”.

Per rendere possibile tutto questo, Amazon ha investito, a partire dal 2010, oltre €27 miliardi in Europa e €1.6 miliardi in Italia. Questi investimenti hanno permesso di creare infrastrutture, immobili, posti di lavoro, servizi e contenuti che includono anche la realizzazione dei servizi online e della rete logistica a supporto della rapida crescita delle piccole e medie imprese che vendono su Amazon. Milioni di PMI nel mondo vendono su Amazon in oltre 180 Paesi e permettono di ampliare la selezione e di mantenere prezzi competitivi per i clienti. Amazon fornisce alle PMI la spedizione e la distribuzione dei prodotti, la gestione del customer service nella lingua locale e la traduzione di centinaia di milioni di schede prodotto per consentire a queste imprese di vendere a livello internazionale con un minimo sforzo. Nel 2018, oltre 50.000 PMI hanno superato i $500.000 in vendite globali su Amazon e quasi 200.000 i $100.000. Le aziende indipendenti che vendono su Amazon concorrono al 52% di tutte le vendite sui siti Amazon nel mondo: le piccole e medie imprese esportano prodotti verso clienti in Europa, Nord America, Giappone e India

 

Amazon bypassa la pesatura del prodotto e punta sugli standard

Le innovazioni più impattanti, molto spesso, hanno una veste molto modesta e inapparente. Così, accade che chi ci chiede quale sia quella più rilevante osservata recentemente nel settore grocery statunitense resti stupito nel sentirci dire: le Price Look Up (PLU) applicate, in modo sempre più sistematico, dalla distribuzione americana.

Dietro le etichette adesive incollate alla frutta e a molte verdure si cela, infatti, una lenta (ma non tanto), inesorabile pressione su quelle filiere per omologare quei prodotti sfusi e deperibili a quelli industriali confezionati. Attaccare un’etichetta ad una patata può sembrare un fatto piuttosto banale. Al contrario, la sua portata sarà devastante per molti comparti agricoli che oggi sono chiamati dall’apertura dei mercati internazionali a confrontarsi su un piano di efficienza oltremodo sfidante e selettivo.

Se i retailer classici sembrano ancora non fare un uso sistematico ed intensivo di questo metodo di riconoscimento della merce codificato da GS1 International, esiste un player: Amazon Fresh Pick-Up, che sta sperimentando un sistema di vendita online (stavolta è proprio il caso di dirlo!) davvero rivoluzionario. 

L’insignificante punto di vendita di Sodo, il quartiere di Seattle che lo ospita, ha un compito: condurre stress-test sull’efficienza logistica del sistema Amazon per rispondere, ora, in soli 15 minuti  e, in futuro, in 5, alle richieste di ortofrutta della clientela, via smart-phone. Sebbene si ignori cosa accada dietro il varco tra il punto di delivery e il retrostante magazzino, una cosa è deduttivamente chiara: non si configura, in alcun modo, la pesatura  del prodotto. Pertanto, ogni limone, ogni cipolla, ogni patata, devono essere unità merceologiche perfettamente identiche, seriali come dimensione e qualità.

Affinché tutto ciò accada occorre, dunque, che le filiere che portano il prodotto dal campo al magazzino siano attrezzate per calibrare e selezionare ogni pezzo destinato al cliente online di Amazon, il quale, assunto importantissimo, rinuncia ad affidarsi alla propria sensorialità, manifestando una cruciale, delicatissima fiducia nell’insegna. Eccoci, allora, al primo punto: se nel supermercato classico la responsabilità della scelta è in parte del cliente, nella vendita online la soddisfazione del cliente dipende totalmente dal venditore che esibisce ortofrutta in un “catalogo” digitale.

Amazon, pertanto, richiederà, mano a mano che il sistema verrà ampliato, il massimo rigore da parte dei suoi fornitori che (negli USA su scala crescente) saranno in dovere di mantenere una qualità il più possibile standardizzata, oltre ovviamente a selezionare come peso, morfologia ed estetica  di ciò che hanno coltivato.

Linee robotizzate e spettro-fotometria

Tutto questo è e sarà reso possibile dall’applicazione di tecnologie già disponibili anche in Italia. Oltre alle linee robotizzate che selezionano per peso, dimensione e colore i frutti e le verdure (non in foglie) l’uso della spettro-fotometria per la determinazione non-distruttiva degli usuali parametri di PH, Brix, maturazione e finanche dei contenuti fito-nutrizionali (decisamente più complessa!) permette di porre la qualità garantita entro bande più o meno ristrette. Ciò consentirà ad Amazon di attenuare l’enorme problema dei complaint su queste merceologie. Per inciso, Amagi assieme al Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano ha condotto una riuscita sperimentazione spettro-fotometrica guidata dall’ing. Riccardo Guidetti, su pomodori e carote, sperimentazione caduta, però, nell’assoluta indifferenza delle catene della distribuzione italiana.

Il progetto di Amazon avrà, quindi, come “conditio sine qua non” l’utilizzo delle PLU, apposte come richiesto, dai suoi fornitori. Va ricordato che, tra le altre informazioni, vi sono quelle importanti relative al metodo di coltivazione.  1) Se la PLU ha 4 cifre, ciò significa che il prodotto è stato coltivato convenzionalmente o “tradizionalmente” con l’uso di fitofarmaci; 2) Con 5 numeri che iniziano per “8”, significa che il frutto è OGM; 3) Se compare il “9”, il prodotto deriva da  coltivazione biologica.

Questi prerequisiti, aggiunti alle caratteristiche specifiche della partita messa in vendita, consentono oggi ad Amazon di raccontare una storia, sintetizzata nelle foto che seguono, ovvero la provenienza (enfatizzando l’eventuale Km-Zero), il tipo di coltivazione, eventualmente il cultivar e, progressivamente nel tempo,  ogni altro tipo di informazione utile a guidare il cliente: la stagionalità, l’ANDI Score, i gradi Brix, ecc.

 

 

 

 

Si noti, peraltro, un particolare del sito di Amazon: cioè, la cronologia degli acquisti pregressi, consentita ovviamente dalla vendita personalizzata implicita nell’online.

Quale potrà essere, allora, la potenza di questi dati ai fini della promozionalità one-to-one di questi prodotti deperibili? Basti pensare alle incentivazioni per gestire specifici canvass, in epoca di alta stagionalità, liquidando profittevolmente gli eventuali surplus di produzione. La dimensione di questo nuovo business è, in proiezione, davvero impressionante. Se si parte dal dato di circa 500 miliardi di dollari spesi annualmente per l’ortofrutta, da 126 milioni di famiglie americane, ogni quota di mercato conquistata con una vendita online ben strutturata risulta indubbiamente molto interessante. Difficile, però, che altre realtà riescano a recuperare il gap progressivo che l’ipermodernità informatica e logistica del gigante di Seattle sta ampliando di giorno in giorno!

di Amagi (Tirelli Associati)

Silent selling: la svolta. L’intelligenza artificiale entra nello store

Torniamo a parlare di Amazon e di quella che sembra essere un’innovazione davvero radicale per la Distribuzione Moderna (e senza esagerare) a livello planetario: cioè Amazon GO.

A suo tempo, siamo stati probabilmente tra i primi italiani, in viaggio con il Retail Institute Italy, che hanno potuto sperimentare il nuovo cashierless store, inaugurato il 23 ottobre 2018, al numero 300 di California St., a San Francisco, il quale (dopo il primo Go sperimentale di Seattle) prelude a quelli annunciati di Chicago e New

York City, nonché agli altri 3.000 previsti per il 2021.

Tre sono le considerazioni principali relative a questo prototipo che segna una svolta nella tecnica del cosiddetto “silent selling”.

Cassieri e cassiere sono infatti stati sostituiti da applicazioni di intelligenza artificiale, o meglio di “learning machine”. Prima considerazione: come è riuscita Amazon a realizzare un punto di vendita in cui il cliente è libero di manipolare tutti i prodotti esposti, di qualunque natura, ovvero prenderli, guardarli, eventualmente riporli nello scaffale, oppure nella propria borsa e poi uscire senza alcun controllo e nessun obbligo di pagamento alla cassa? La risposta è data dalla rete interconnessa di videocamere di nuovissima concezione, le quali, assistite da uno specifico software algoritmico, colgono:

  1. a) l’informazione visiva di ogni cliente e di ogni prodotto;
  2. b) la codificano;
  3. c) la condividono per seguire ogni movimento dei due soggetti;
  1. d) la trasferiscono infine alle videocamere che controllano l’uscita;
  1. f) queste ne trasmettono il dato delle avvenute transazioniad un altro centro di controllo.

Quest’ultimo provvede a inviare la notifica della spesa allo smartphone del cliente, identificato da uno scanner all’entrata.

In questo modo, la tecnica adottata riesce a cogliere 4 obiettivi:

1) ridurre le differenze inventariali (dovute in parte al comportamento potenzialmente scorretto del personale);

2) eliminare i costi degli addetti alle casse;

3) ridurre notevolmente i “miliardi di ore umane” trascorse in coda davanti ai cash-counter;

4) raccogliere preziose informazioni sul cliente e sulle sue abitudini di spesa in termini molto più chiari e dettagliati delle abituali loyalty card (spesso familiari e non individuali).

Interazione e straniamento psicologico

Il secondo, grande vantaggio è di emendare il “silent selling” dalla sua tipica freddezza. Infatti, la connessione tra lo store e il cliente attraverso lo smartphone implica nuove forme di interattività, che possono essere sviluppate prima, durante e dopo l’atto d’acquisto.

Il tracciato delle spese su Amazon Online, Amazon Fresh e Amazon Go è una prima informazione oggettiva che può essere arricchita da altre fonti, attraverso metodi di indagine finalizzati a profilare il possessore di smartphone. Altrettanto ovvio può essere l’utilizzo a scopo promozionale di questo contatto pressoché perenne e ubiquo grazie alla combinazione delle varie tecnologie. La terza rilevante opportunità consiste nel mutamento delle reazioni psicologiche all’interno del nuovo ambiente. La prima strana sensazione che il cliente prova è relativa all’apparente totale mancanza di controlli. Il fatto di poter uscire “senza dover pagare”, dopo aver prelevato vari prodotti dallo scaffale, ma soprattutto di poter rientrare con gli stessi prodotti e acquistarne altri e uscire di nuovo e liberamente crea un particolare stato di disagio. Tuttavia le volte successive in cui si realizza una simile esperienza di acquisto, da essa scaturisce una certa euforia consumistica.

Questa eccitazione pare si traduca, a conti fatti, in una maggior propensione alla spesa, divenendo il tutto prevalentemente una serie di acquisti d’impulso. Anche la dilazione dell’addebito sul conto corrente, che viene comunicato almeno una decina di minuti dopo, produce effetti diversi rispetto alle pratiche abituali.

Per quanto sorprendente, la tecnologia messa a punto non è altro che un preludio a ciò che si prospetta in un futuro anche a medio termine, diciamo a 5 anni. In sintesi il sistema informatico di Amazon Go è un mix di statistica computazionale, riconoscimento di pattern, reti neurali, filtraggi adattivi, algoritmi genetici, image recognition, data mining, ecc., tutte tecniche queste padroneggiate da centinaia di laureati con Phd in Matematica, Fisica ed Ingegneria che Amazon assume a ritmo accelerato e concentra nel suo headquarters di Seattle. È tuttavia interessante sottolineare, in conclusione, che l’azienda di Jeff Bezos non è l’unica proprietaria di un simile know-how, in quanto il global technological epicenter di San Francisco e della Silicon Valley produce senza sosta start-up impegnate in una reciproca e agguerrita concorrenza. Mentre Amazon può essere considerato il concorrente di tutti, la dimensione prospettica del business, rivolto al retail tradizionale con tutte le sue categorie, è enorme, in quanto tutto questo universo può essere impattato radicalmente da queste innovazioni.

di Amagi (Tirelli Associati)

Amazon presenta Lifelong, il suo nuovo marchio per animali domestici

Amazon presenta Lifelong, il suo marchio di cibo per animali domestici che offre una gamma di prodotti nutrienti e di alta qualità a un prezzo vantaggioso. La nuova linea di alimenti per animali domestici è disponibile su Amazon.it/lifelong e include un assortimento di cibo secco e umido, sviluppato da nutrizionisti, specializzati nell’alimentazione degli animali domestici, e controllato da veterinari. Inoltre l’intera gamma è realizzata senza aggiunta di coloranti o conservanti artificiali, a dimostrazione dell’amore e la cura per i piccoli amici pelosi. 

Le ricette di Lifelong Complete cibo secco, prodotte utilizzando carne fresca e disossata, forniscono una miscela ottimale di proteine ​​e grassi per i nostri amati animali domestici. Il cibo per cani è disponibile per razze di taglia media e grande, in confezioni da 15kg, 10kg (2x5kg) e un formato di prova da 5kg. Il cibo secco per cani di piccola taglia e il cibo per gatti sono disponibili in confezioni da 10kg, 9kg (3x3kg) e un formato di prova di 3kg. Lifelong Complete cibo per cani secco e Lifelong Complete cibo per gatti secco sono disponibili in due tipologie di gusti: salmone e riso o pollo e riso.

Lifelong Complete cibo umido per cani e gatti è disponibile in una confezione da 96 bustine o in confezione di prova da 24 buste. Ogni confezione include quattro diversi gusti per assicurarsi che ci sia quello giusto per ogni palato animale. Lifelong Complete cibo umido per gatti è disponibile in diverse combinazioni di pesce, carne e una selezione mista con salsa o gelatina, con le varietà manzo, pollo, nasello, tacchino, salmone, anatra, merluzzo, pesce bianco, trota e platessa. Lifelong Complete cibo umido per cani è disponibile in due diverse selezioni: carne con salsa e carne in gelatina e offre sia una combinazione di carne e verdure, pollo e verdure, pollame e agnello, manzo e pollo oppure manzo, pollo, tacchino e agnello.

Sorpresa, i retailer “fisici” favoriti per la spesa online (e Amazon soffre)

Sorpresa sorpresa: i retailer “fisici” registrano i maggiori incrementi nella spesa online nel mercato americano rispetto ad Amazon, nonostate l’acquisizione di Whole Foods. Lo rivela un’analisi di Bricks Meets Click che sottolinea come i consumatori che ordinano generi alimentari online dalle insegne fisiche tradizionali spendono una media di 200 dollarial mese, molto al di sopra degli acquirenti di Amazon che ordinano meno frequentemente e spendono solo 74 dollari mensilmente per i generi alimentari.

Anche un rapporto di Bloomberg raffigura una Amazon pigliatutto in altri settori, ma che continua a lottare nell’industria alimentare che negli USA vale 840 miliardi di dollari. Secondo il rapporto, i recenti dati dei sondaggi dei consumatori rilasciati dagli analisti di UBS indicano una diminuzione del numero di membri Prime che hanno fatto acquisti presso Whole Foods nel 2018 rispetto al 2017.
Non sembra insomma siano bastate ad Amazon l’acquisizione per 13,7 miliardi di dollari di Whole Foods nel 2017 e nemmeno la consegna in due ore per imporsi nell’ampio ma difficile mercato della spesa di tutti i giorni.

Una possibile spiegazione viene dalla copertura del servizio: nel 2019 saranno nove su dieci le famiglie americane che avranno accesso alla consegna della spesa online, rispetto al 69% nel 2017, grazie ai grandi investimenti da parte delle insegne di tutte le dimensioni. Il che rende i servizi di consegna di generi alimentari di Amazon piuttosto comune, secondo David Bishop, un partner di Brick Meets Click.

Secondo il rapporto di Bloomberg, Walmart, Kroger e Target – che hanno aumentato gli investimenti in tecnologia, nei punti vendita e nella consegna dell’ultimo miglio – hanno tutti un vantaggio su Amazon grazie al fatto di avere più negozi.

Le analisi riguardano il mercato americano: i numeri italiani della spesa online sono molto più piccoli ma sicuramente, proprio perché si tratta di un mercato più avanzato nell’online, danno uno sguardo interessante sul futuro della Gdo anche nei nostri lidi.

Amazon a Natale sbanca e registra il maggior numero di articoli ordinati di sempre nel mondo

Un regalo gigante sotto l’albero se l’è trovato Amazon quest’anno, quando ha battuto tutti i record di vendite natalizie registrando stagione con il maggior numero di articoli ordinati di sempre in tutto il mondo.

Un successo prima di tutto “in casa”: durante questa stagione natalizia, decine di milioni di persone nel mondo hanno iniziato il periodo d’uso gratuito o hanno attivato la loro iscrizione ad Amazon Prime. E sono stati venduti milioni di dispositivi Amazon in più rispetto allo stesso periodo del 2017.

Le piccole e medie imprese che vendono su Amazon hanno vissuto la migliore stagione natalizia, con il numero di articoli venduti in crescita a un ritmo più veloce rispetto ai prodotti venduti direttamente da Amazon: oltre il 50% degli articoli venduti sul sito provenivano infatti da piccole e medie imprese. Si tratta di prodotti appartenenti a tutte le categorie. Tra gli articoli più venduti quest’anno ci sono il nuovo Echo Dot, la serie L.O.L. Surprise! Glam Glitter per i giocattoli, capi Carhartt per gli articoli moda e cuffie senza fili Bose QuietComfort tra i prodotti di elettronica.

Tra i dispositivi Amazon i prodotti più venduti sono stati i nuovi Echo Dot, Fire TV Stick 4K con il nuovissimo Alexa Voice Remote e Amazon Echo.

 

Assistente vocale sempre più indispensabile (tanto che il 25 ha fatto crash)

I clienti hanno utilizzato Alexa per ascoltare centinaia di milioni di ore in più di musica durante le festività da servizi come Amazon Music, Spotify, Tidal e Apple Music, tra gli altri. Hanno chiesto ad Alexa di accendere le luci delle loro vacanze decine di milioni di volte, con la richiesta numero uno: “Alexa, accendi l’albero di Natale”.
Sempre più indispensabile, in questa stagione festiva rispetto alla precedente Alexa ha attivato otto volte più promemoria, ha fissato più di cento milioni di timer e i clienti hanno richiesto quasi 3 volte il numero di ricette e hanno domandato ad Alexa consigli relativi alla cucina due volte in più. Alexa ha contribuito a preparare centinaia di migliaia di cocktail – con lo zabaione e il Moscow Mule come bevande più richieste. La canzone più ascoltata nelle vacanze dai clienti è stata “All I want for Chrismas is you” di Mariah Carey. I clienti di tutto il mondo hanno chiesto ad Alexa quanti giorni o notti mancano fino a Natale durante le festività natalizie – i clienti nel Regno Unito sono stati i più entusiasti, facendo la richiesta il doppio delle volte dei clienti in qualsiasi altro Paese. Mai come prima d’ora i clienti di tutto il mondo hanno utilizzato la propria voce per fare acquisti attraverso Alexa Shopping, con una crescita di 3 volte rispetto all’anno scorso.

Un surplus di lavoro per l’assistente vocale e i server che interpretano le richieste dei milioni di utenti che ha portato a una defaillance in alcune parti d’Europa proprio la mattina di Natale, con clienti indignati che protestavano sui social. Il problema è stato prontamente superato però secondo l’azienda.

 

I prodotti più venduti su Amazon

Date queste premesse, diventa dunque sempre più attendibile il borsino di Amazon dei prodotti più venduti su Amazon.it. Eccolo:

Giocattoli In Italia: L.O.L. Surprise!, Ravensburger Italy Puzzle 3D Eiffel Tower, Taboo di Hasbro Gaming, Monopoly – Classico, Twister di Hasbro Gaming, Cicciobello Mille Baci Bambolotto Parlante di Giochi Preziosi.
Nel mondo: L.O.L. Surprise! Glam Glitter Series con 7 sorprese, Nerf N-Strike Elite Strongarm Blaster, Melissa & Doug Scratch Art Rainbow Mini Notes con penna in legno, Crayola Inspiration Art Case, e il LEGO Creator Mighty Dinosaurs Toy.

Prodotti di elettronica: In Italia esclusi i dispositivi Amazon: Apple AirPods; Xiaomi Mi Band 3 Wristband Activity Tracker Nero OLED, Senza Fili, Huawei P20 Lite Smartphone 5.84″ FHD+ 64GB, Dual SIM, Nero e Huawei Mediapad T3 Tablet WiFi.
Nel mondo: Bose QuietComfort 35 (Series II) Wireless Headphones, il televisore Samsung Flat 65″ 4K UHD 8 Series Smart LED TV, Apple iPad (Wi-Fi, 32GB) in Space Gray, Wemo Mini Smart Plug, Blue Yeti USB Microphone in Blackout, Wyze Cam 1080p HD Indoor Wireless Smart Home Camera, and HP Sprocket Photo Paper.

Amazon Moda Uno dei marchi più popolari venduti su Amazon durante le festività natalizie è stato Carhartt, con oltre un milione di articoli ordinati. Amazon Essentials insieme ad Adidas, Columbia, e Nike sono tra i brand moda maggiormente inseriti nella Lista dei desideri durante le Feste. Lo stile Athleisure è arrivato in cima alla lista dei trend di Natale e i clienti Amazon hanno selezionato i loro regali tra i prodotti dei loro marchi più amati come Alo Yoga, Nike, Adidas e Monrow.

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