CLOSE
Home Tags Auchan

Tag: Auchan

Auchan apre in Polonia il primo supermarket senza personale

Dopo aver raccolto consensi in Francia attraverso delle aperture test, Auchan lancia ufficialmente il primo negozio self service senza personale in Polonia. Situato a Varsavia, Auchan GO non vede la presenza di commessi e cassiere ed è aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, consentendo ai clienti di fare acquisti in modo rapido, comodo e senza interruzioni.

“Con Auchan GO vogliamo offrire ai nostri clienti un comfort ineguagliabile e un’esperienza di acquisto altamente personalizzata”, afferma Katarzyna Tokarewicz, Direttore dei Progetti di Auchan Polska. “Il concetto di Auchan GO si evolverà costantemente per soddisfare le mutevoli aspettative dei nostri clienti. Prevediamo di aprire circa 40 punti vendita di questo tipo nei prossimi anni”.

Inaugurato nella capitale polacca, Auchan GO è il più piccolo dei formati di vendita al dettaglio di Auchan. Si estende su una superficie di appena 75 mq e accoglie fino a 30 clienti che possono fare la loro spesa in modo rapido senza bisogno di usare il registratore di cassa ma usufruendo di un apposito terminale in cui inserire la propria carta di credito. Nonostante le dimensioni contenute, Auchan GO conta su un ricco assortimento di oltre 1000 prodotti tra cui bevande, snack, pane, latticini, surgelati e gastronomia.

Francesco Pugliese e Conad, cronaca di una separazione annunciata

La notizia era nell’aria da mesi, nelle scorse ore è arrivata la conferma. Le strade di Francesco Pugliese e di Conad si separano. Con una nota stampa il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Nazionale Dettaglianti ha comunicato che “il rapporto professionale con il Cavaliere del Lavoro dott. Francesco Pugliese, è giunto al termine”. Seguono i ringraziamenti di rito: “Francesco Pugliese è stato tra gli artefici, nel corso del suo lungo incarico, di un percorso di crescita e sviluppo dell’insegna. La sua passione, la sua lungimiranza e la sua competenza hanno contribuito a portare Conad ai vertici della grande distribuzione in Italia. Il Consiglio di Amministrazione e tutte le persone di Conad ringraziano Francesco Pugliese per gli anni di proficua collaborazione e gli augurano altrettanti successi per il proseguimento della sua carriera”.

Gli avvicendamenti di manager – seppure importanti – sono fisiologici, anche in aziende leader del calibro di Conad, primo gruppo della grande distribuzione in Italia con un fatturato di 18,45 miliardi di euro nel 2022. Però questa vicenda presenta qualche particolarità. Pugliese era entrato in Conad nel 2004 come Direttore Generale, dopo una carriera di primo piano in Barilla, da dove era uscito da General Manager del mercato europeo, e un breve periodo in Yomo come Amministratore Delegato in una fase complessa per il noto produttore di yogurt. Il passaggio dall’industria alla Gdo colse di sorpresa molti, ma si è rivelato vincente. Nei suoi 19 anni in Conad – gli ultimi 9 dei quali da Amministratore Delegato – Pugliese ha giocato sempre all’attacco sovvertendo i pronostici, a cominciare dalla diffidenza con cui fu inizialmente accolto quello che sarebbe diventato un punto fisso strategico e comunicativo: l’obiettivo di far diventare Conad il primo retailer italiano, perché “chi è secondo – ripeteva ad ogni conferenza stampa – non può far altro che guardare avanti”. È chiaro che un traguardo così importante è stato conseguito dal mondo Conad nel suo insieme, ma è altrettanto indubbio che Pugliese abbia dato un contributo fondamentale al sorpasso su Coop. Così come fondamentale è stata l’acquisizione delle attività italiane di Auchan: operazione molto coraggiosa, momento di massimo fulgore per lo stesso Pugliese, ma che evidentemente ha lasciato delle scorie nel sistema Conad.

A dimostrarlo sono le azioni legali avviate da due cooperative – Conad Centro Nord e Conad Nord Ovest – presso il Tribunale di Bologna. Secondo quanto riportato dalla stampa, le due cooperative lamenterebbero il mancato deposito dei bilanci di Margherita Distribuzione (la società in cui erano confluite le attività acquisite da Auchan) e di Bdc (la società veicolo utilizzata per realizzare l’operazione, che inizialmente vedeva Conad al 51% e il finanziere Raffaele Mincione al 49%). Altre questioni sollevate sarebbero relative al 46% di Bdc – che una perizia avrebbe valutato 220 milioni di euro, ma che Conad ha ceduto al partner Mincione al prezzo simbolico di un euro sulla base di accordi pregressi – e al compenso pari a 3 milioni di euro ricevuto dal Presidente di Bdc, cioè lo stesso Pugliese. Dunque, sarà presumibilmente la giustizia a scrivere la parola fine, ma c’è una domanda destinata a restare sospesa: Conad avrebbe raggiunto questi stessi risultati senza Francesco Pugliese?

Maxi frode fiscale, ecco le accuse rivolte a Carrefour e Auchan

L’ex filiale italiana di Auchan, che adesso è confluita in Margherita Distribuzione, e la Gs del gruppo Carrefour sono al centro di un’inchiesta della procura di Milano che ipotizza una enorme frode “carosello” in grado di sottrarre all’Erario imposte per il valore aggiunto per 274 milioni di euro a partire dal 2015 fino ad arrivare in qualche caso al 2021. Le prime anomalie di quello che poi è apparso agli occhi degli inquirenti come una maxi frode fiscale sono balzate agli occhi dei funzionari dell’Agenzia dell’Entrate, che hanno subito allertato il Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza che ha condotto le operazioni di verifica, dalle quali è emersa una girandola di fatture commerciali tra Italia ed estero che ha raggiunto 1,8 miliardi di euro (in parte per operazioni inesistenti) e che sarebbe cresciuta a dismisura se non si fosse messo uno stop a questo schema.

Per gli inquirenti milanesi, guidati dai pm Stefano Civardi e Nicola Rossato, lo schema era rodato a tal punto da contestare il reato di associazione per delinquere finalizzata all’evasione delle imposte. Un’impostazione che ha convinto anche il giudice per le indagini preliminari, il quale ha ordinato gli arresti domiciliati per nove persone e l’interdizione dagli incarichi direttivi per altre quattro. Coinvolte anche Margherita Distribuzione e Gs, che risultano indagate ai sensi della legge 231 del 2001 che disciplina la responsabilità amministrativa degli enti per i reati commessi dai propri dipendenti.

Tra gli arrestati c’è Gianpietro Racagni, che è stato responsabile dell’Ufficio acquisti speculativi di Auchan Spa dal novembre 2014 al gennaio 2019 e successivamente si è trasferito in Apulia Distribuzione, una società della Gdo radicata nel Sud Italia che gestisce circa 300 punti di vendita, molti dei quali a insegna Carrefour di cui è una dei maggiori affiliati. Racagni è considerato uno degli ideatori e organizzatori di questa presunta frode, cui si era associato il suo diretto superiore dell’epoca Alessandro Montanari, responsabile dei programmi di import export di Auchan fino al 2019. I due risultano indagati per il reato di associazione per delinquere (insieme a un’altra decina di persone), oltre che per i reati fiscali.

Gli indagati sono 39 in totale e tra loro vi sono gli amministratori di diritto e di fatto delle tante società cosiddette “conduit” o “buffer” che si prestavano a far girare questo schema di cessioni e acquisti intracomunitari di prodotti alimentari non deperibili, oltre ai legali rappresentanti di Auchan e Gs che si sono succeduti negli anni considerati in questa indagine e che hanno firmato i documenti societari ufficiali. Per l’ex Auchan risultano iscritti nel registro delle indagini – per i soli reati fiscali – l’ex direttore finanziario Franco Castagna, manager di peso all’interno della filiale del gruppo francese. E poi capi azienda come Philippe Baroukh, Antonio Da Conceicao Ribeiro, Antonio Brianti. Per Gs Andrea Leoncelli e Julian Saez Martinez, che firmavano le dichiarazioni Iva da inviare all’Agenzia delle Entrate oltre a Eric Uzan, Stephane Coun, Gerard Lavinay, Jose Guitierrez Perez, legali rappresentanti nel tempo e i responsabili Business Unit Cash&Carry-Docksmarket Roberto Simonetto e Alberto Coldani, tutti indagati solo per reati fiscali e non per l’associazione per delinquere.

Com’era realizzata l’evasione Iva? Gli schemi fraudolenti individuati dalla Gdf sono due. Il primo schema, si legge nel provvedimento del giudice, è stato realizzato attraverso una rete di società nazionali e comunitarie e ha visto società buffer vendere merce non deperibile a imprese della grande distribuzione che, a loro volta, le hanno cedute a conduit company comunitarie riconducibili, in gran parte, ai sodali stessi per poi ritornare, dopo una serie di passaggi tra ulteriori società estere ed italiane, ai buffer italiani che avevano iniziato il ciclo di fatturazione.

“Il coinvolgimento, nel periodo dal 2017 al novembre 2019, di multinazionali della grande distribuzione come GS Spa (gruppo Carrefour) e Auchan Spa nella frode sarebbe stato finalizzato a celare l’attività fraudolenta dietro un’apparente circolazione lecita di merce” si legge nell’ordinanza di custodia cautelare.

Il secondo schema invece, si è realizzato attraverso cessioni ex art. 8 D.P.R. 633/1972 a fronte di lettere di intento mendaci da parte di società cartiere che, in un secondo momento, non esportavano la merce ma la rivendevano sottocosto a società buffer (di I e II livello), che si occupavano della successiva cessione alla Gdo o ad altri dettaglianti minori.

Cosa ci guadagnavano in concreto le due grandi catene francesi, che nello schema delineato dalla Gdf sembrano più essere un elemento del sistema che non il motore dello stesso? È sempre il giudice a spiegarlo: “le società avrebbero ottenuto il duplice vantaggio di incrementare il proprio fatturato e di ottenere una remunerazione per il passaggio formale delle merci (con margine che variava, a seconda delle società coinvolte, tra un minimo del 4% ed un massimo di circa l’11%), il tutto senza alcun concreto rischio imprenditoriale. Auchan e Gs, infatti, acquistavano (e pagavano) la merce dai buffer solo dopo che era stato effettuato un identico ordinativo dalle conduit comunitarie (e il relativo pagamento) e anche le spese di trasporto e deposito erano a carico del fornitore o dell’acquirente”.

Corposo anche il capitolo sequestri: A Gs il giudice ha sequestrato oltre 26 milioni di euro per frodi ipotizzate dal 2015 al 2021, a Margherita Distribuzione (quale ex Auchan) quasi 34 milioni di euro per il periodo 2015-2019. Altri circa 200 milioni di euro sono stati sequestrati a 15 degli indagati in relazione ad altre nove società. Margherita Distribuzione nei mesi scorsi ha chiuso una transazione con l’Agenzia delle Entrate e questo accordo potrebbe (il condizionale è d’obbligo) portare alla restituzione delle somme sequestrate. Carrefour ha invece annunciato di aver avviato un’indagine interna.

Debutta a Vimodrone il nuovo spazio Conad

Esordisce nella città metropolitana di Milano Spazio Conad, il nuovo format a cui si ispireranno le superfici Conad oltre i 3.500 mq.

Il punto di vendita Spazio Conad di Vimodrone – appartenente alla ex rete Auchan Italia – si sviluppa su una superficie di vendita di circa 10 mila metri quadrati, con 190 dipendenti (132 donne, 58 uomini) e 39 casse (8 self check out, 4 self scanning con self payment, 2 auto scanning con assistant payment, 15 tradizionali, 10 dislocate nei vari concept). A disposizione dei clienti un parcheggio con 1.500 posti auto; l’apertura è da lunedì a domenica con orario continuato, dalle ore 8 alle 21.

«Con l’inaugurazione di Spazio Conad a Vimodrone prosegue il programma delle nuove aperture frutto delle politiche di crescita e sviluppo intraprese dalla cooperativa», ha dichiarato l’amministratore delegato di Commercianti Indipendenti Associati Luca Panzavolta. «È un punto di vendita che vuole essere riferimento per valorizzare al meglio la strategia commerciale del gruppo, caratterizzata da un’offerta di qualità, evoluta e conveniente. Siamo consapevoli che la nuova apertura avviene in un momento delicato per il Paese, ma sono certo che sotto la gestione del nostro socio imprenditore Stefano Frascolla sapremo vincere questa sfida impegnativa quanto entusiasmante».

Nei nuovi Spazio Conad sono centrali i freschissimi, i tipici e i prodotti  che rispondono alle nuove esigenze di consumo. Il tutto integrato in un’area gourmet in cui convivono prodotti sfusi a libero servizio e serviti direttamente al banco, prodotti confezionati pronti da cuocere, da mangiare a casa o direttamente nell’agorà del punto di vendita.

Ampia l’offerta sul largo consumo confezionato, chiara e leggibile per il cliente grazie a un nuovo lay-out caratterizzato da percorsi ben definiti. Alla spesa classica si affianca un assortimento profondo e innovativo di prodotti extralimentari che fa perno su aree specializzate quali il PetStore – presente con un ampio ventaglio di servizi (dalla toelettatura professionale alla lavanderia) –, la Parafarmacia e l’Ottico. Nel complesso, una nuova area Salute e Benessere ben integrata nel punto di vendita, in cui è possibile acquistare prodotti con l’assistenza di personale specializzato e fruire di numerosi servizi dedicati.

«Spazio Conad è un modello pilota con cui intendiamo strutturare una nuova generazione di ipermercati», ha spiegato il direttore generale di Conad Francesco Avanzini. «Si basa su tre principali aree tematiche: food experience, famiglia e tempo libero, salute, benessere.  Sono 7, con Vimodrone, i punti di vendita a insegna Spazio Conad che saranno attivati tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021».

Spazio Conad supera la complessità degli ipermercati tradizionali con la realizzazione di punti vendita di nuova generazione che trasformano questo format, da tempo in sofferenza e in cerca di una nuova identità, in centri con un’offerta di prodotti e servizi extralimentari più accattivante, in linea con i trend di consumo emergenti e rispondente alle attese di un pubblico più ampio per età e esigenze di spesa.

«Non si può generalizzare sulla crisi delle grandi superfici: l’ipermercato ha successo se evolve e offre una più ampia gamma di beni e servizi», ha affermato l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese. «Abbiamo investito molte risorse per dare una nuova vita agli ipermercati, consapevoli della nostra capacità di analisi e comprensione del mercato. Spazio Conad capitalizza il peculiare modello imprenditoriale di Conad, in cui la figura del socio imprenditore è fondamentale per coltivare buone relazioni con il territorio, i clienti e le comunità. In questo format proponiamo nuove soluzioni e valorizziamo l’esperienza fatta lavorando insieme. Il processo di rinnovamento e cambio insegna è stato possibile in tempi rapidi anche grazie alla dedizione dei dipendenti della rete ex Auchan Italia che siamo impegnati a salvare. Impegno che accomuna tutti i soci e dipendenti di Conad in una fase difficile per il Paese, che mi auguro trovi al più presto maggiore stabilità. Con questo progetto porteremo le grandi superfici a essere un format con contenuti differenti e innovativi, più vicini ai reali bisogni dei clienti».

Palermo: si inaugura il primo pdv ex SMA acquisito da PENNY Market

Si inaugura a Palermo, in via Sciuti 110 il primo dei tre punti vendita ex SMA acquisiti da PENNY Market lo scorso mese di dicembre nel capoluogo siciliano.

Apripista delle aperture, il punto vendita di via Sciuti, vanta una superficie di 652 m². Seguirà poi giovedì 6 febbraio l’inaugurazione del PENNY Emilio Greco, situato nelle adiacenze di via Emilio Greco, che con i suoi 963m² è il più grande dei tre punti vendita, e infine l’apertura prevista per il prossimo 13 febbraio del PENNY di via Alfieri, che vanterà una superficie di vendita di 722m².

A seguito dell’operazione, tutti i 29 dipendenti ex SMA sono stati riassorbiti attraverso un percorso di formazione per apprendere le modalità operative proprie del segmento discount, attraverso la valorizzazione delle specifiche competenze di ciascuno risorsa.

Afferma Willy Marino Area Manager Sicilia: “Queste aperture testimoniano la volontà di PENNY Market Italia di puntare i riflettori sul territorio siciliano, che ha chiuso il 2019 con un giro d’affari pari a quasi 90 milioni di euro, con una crescita di circa il 15% rispetto all’anno precedente. Palermo, che con questi nuovi negozi raggiunge un totale di 7 punti vendita, è la conferma che la strategia è quella di prediligere i centri abitativi nelle aree metropolitane”. “Contiamo di investire nella Regione circa 30 milioni di euro nei prossimi tre anni – prosegue Marino – con un incremento in termini occupazionali che è possibile stimare in circa 150 nuove assunzioni”.

 

Carrefor Italia: inizia il cambio d’insegna per gli ex Auchan in Lombardia

Carrefour Italia ha dato il via al cambio insegna dei punti vendita, ex Auchan, localizzati nella città di Milano e provincia e altre aree della regione lombarda, acquisiti da Conad lo scorso dicembre. Si rafforza, così, il presidio in un’area geografica dalle forti potenzialità di sviluppo e dove già Carrefour vanta un’importante presenza. Dei nuovi negozi ad insegna Carrefour, 22 sono localizzati a Milano e provincia, due nelle città di Sondrio, gli altri a Pero, Mantova e Baranzate.

I nuovi negozi, con una superficie compresa tra 150 e 600 metri quadrati, saranno ad insegna sia Carrefour Express – negozi di prossimità in grado di soddisfare le esigenze di spesa giornaliera – che Carrefour Market – ideali per rispondere ad una spesa frequente, da quotidiana a settimanale, con una proposta di prodotti convenienti, vicini al territorio ed alla tradizione.

Il cambio insegna dei punti vendita rientra nella strategia di Carrefour Italia annunciata in occasione del Piano di Trasformazione quadriennale 2019-2022 che si pone l’obiettivo di rispondere al cambiamento delle abitudini dei consumatori, focalizzando la propria offerta sullo sviluppo dei punti vendita di prossimità con superfici di medie e piccole dimensioni e su un maggior livello di servizio e di selezione di prodotti.

Innovativa la gamma di servizi disponibili, pensati per semplificare la spesa grazie a soluzioni come la possibilità di prenotare i prodotti e ritirarli in store, oppure la consegna a domicilio. Tra i servizi offerti in molti dei nuovi negozi, già attive iniziative commerciali dedicate a categorie di consumatori come gli studenti e gli over 60. Particolare risalto, in termine di proposta commerciale, verrà dato a tutti i prodotti a marchio Carrefour (Bio, Terre d’Italia, Selection, NO GLUTEN e INFORMA), dando così la possibilità ai nuovi clienti di conoscere concretamente i valori di Carrefour Italia.

Tra diretti e franchising, Carrefour Italia conta oggi in Lombardia oltre 300 punti vendita. 

In particolare, i nuovi negozi Carrefour Market ed Express nella città di Milano e provincia, sono localizzati nelle seguenti aree:

  • Milano, via Baiamonti
  • Milano, via Canonica
  • Milano, via Andrea doria
  • Milano, via Lambertenghi
  • Milano, via Murat
  • Milano, corso Monforte
  • Milano, via Noè
  • Milano, via Pisa
  • Milano, via Visconti di Vimodrone
  • Milano, via Amedeo d’Aosta
  • Milano, via Marcellino Ammiano
  • Milano, via Carlo Maria Maggi
  • Milano, via Lazzaretto
  • Milano, via Fumagalli
  • Milano, piazza VI Febbraio
  • Milano, viale Stelvio
  • Corsico (MI), via Cavour
  • Zelo Surrigone (MI), via Cavour
  • Cologno Monzese (MI), via Milano
  • Baranzate (MI), via Nazario Sauro
  • Pero (MI), strada del Sempione
  • Rozzano (MI), via XXV Aprile

Conad e l’operazione Auchan: sfida al futuro

Un 2019 tutto da festeggiare per Conad. E non solo perchè – in termini di quote – aggancia il leader del mercato (13,4%) attestandosi al 13,3%, ma anche perché chiude con un fatturato di 14,3 miliardi di euro e una crescita del 5,9%, pari a un incremento di 800 milioni rispetto all’anno precedente.

E grazie a un patrimonio netto che si è attestato a 2,6 miliardi di euro (+4% rispetto al 2018) l’insegna è in grado di affrontare con la necessaria solidità economica il piano degli investimenti 2019-2021: 1,2 miliardi di euro complessivi, di cui 482 milioni stanziati per il 2020 finalizzati a interventi sulla rete di vendita, a processi di innovazione.

Infine, forte di 3.651 punti di vendita (aumentati di 118 negozi rispetto al 2018 anche in virtù dell’integrazione dei primi 66 dalla rete Auchan) l’insegna ha al suo attivo una produttività a metro quadro pari a 6.660 euro (era di 6.510 euro lo scorso anno), superiore ai 5.740 euro della media di mercato, con una superficie media di 666 mq (fonte: GNLC, I semestre 2019).

Ma cosa si prevede per l’anno che sta per debuttare?

Due gli asset di sviluppo: prossimità e attrazione.

Se sulle piccole superficie la strategia di Conad è già avviata e rodata negli anni, sarà sulle grandi superfici (frutto dell’acquisizione dei 27 Iper Auchan) che si giocherà la sfida più nuova.

I nuovi negozi Spazio Conad, infatti, avranno il compito di declinare la convenienza in termini di qualità, servizi, prezzi, innovazione, digitalizzazione e territorialità. Basta insomma con la banale equazione: grandi superfici – offerta abbondante. L’obiettivo è quello di virare con decisione verso  concept più esperenziali. La nuova equazione sarà allora: tempo trascorso/mq = vendite/ mq.

In questo scenario, come si inquadra  l’operazione Auchan e quali sviluppi sarà destinata ad avere?

“L’innesco dell’operazione – spiega l’ad Francesco Pugliese – è stata la complementarietà, in termini di formati e di mercati, esistente tra Conad e Auchan.

Al 30 novembre sono 66 i punti di vendita Auchan che hanno cambiato insegna e 2.409 gli addetti del gruppo francese riassorbiti. Il problema esuberi è innegabile, ma ad oggi lo abbiamo ridotto del 50%, anche se purtroppo non si può garantire il saldo zero. Conad sta facendo del suo meglio e rammento che un fondo d’investimento si sarebbe mosso in ben altro modo…”.

Nel raccontare l’operazione, Pugliese non rinuncia alla grinta che lo contraddistingue e che gli fa concludere: “Oggi Conad non sta chiedendo aiuti statali, ma sarebbe auspicabile che lo Stato iniziasse a prevedere interventi futuri, sempre più probabili viste le attuali dinamiche del mercato.”

Carrefour Italia acquisisce da Conad 28 pdv ex Auchan

Carrefour Italia ha annunciato la sigla di un accordo per l’acquisizione da Conad di 28 punti vendita ad insegna Auchan dislocati in Lombardia, soprattutto nella città di Milano, e principalmente del formato di prossimità con superficie compresa tra 150 e 600 mq.

Con questo accordo il Gruppo rafforza il proprio presidio in un’area geografica, quella lombarda, dalle forti potenzialità di sviluppo a favore di formati sempre più in linea con le nuove abitudini di acquisto dei consumatori italiani.

Il completamento dell’operazione, i cui dettagli non sono resi noti, è previsto nei primi mesi del 2020 e prevede la salvaguardia del personale di vendita.

Questa transazione è coerente con il Piano di Trasformazione quadriennale 2019-2022 annunciato nel febbraio scorso che prevede uno sviluppo dei formati di prossimità in aree geografiche strategiche, e segue di poche settimane l’annuncio della firma di due importanti accordi di master franchising con Apulia Distribuzione ed Etruria Retail, grazie ai quali Carrefour Italia ha ampliato la propria rete franchising di oltre 500 punti vendita nel Centro e Sud Italia.

Conad: nel Piano Industriale per il salvataggio di Auchan stanziati 170 mio

Si è svolto al MISE il previsto incontro tra Conad e le organizzazioni sindacali, alla presenza del Sottosegretario Alessandra Todde e del Vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial, incontro che viene dopo l’interruzione del tavolo di confronto in sede aziendale alla fine di settembre.

I rappresentanti di Conad hanno presentato l’aggiornamento del Piano Industriale, elaborato, sulla base delle “Linee Guida” già illustrate in sede Ministeriale prima del closing (a Luglio), a soli tre mesi dal completamento dell’acquisizione della rete di Auchan Retail Italia.

Lo stato della rete Auchan è di “grave crisi” che si è manifestata in modo significativo negli ultimi 3 anni con perdite accumulate per oltre 800 milioni nel triennio (1,1 miliardi di gestione caratteristica) e dovute a: calo delle vendite, disaffezione crescente della clientela, mancanza di investimenti, presenza di punti vendita di grandi dimensioni con costi insostenibili, costo del lavoro e affitti degli immobili molto al di sopra delle medie “di sostenibilità” del settore, scelte manageriali inadatte alle caratteristiche del mercato italiano. 

Il deterioramento della rete e della relazione dell’insegna con i consumatori è così rapido che nel 2019 la situazione è peggiorata ulteriormente (-6,7% dei ricavi rispetto al progressivo di settembre 2018) e oggi la rete Auchan fa registrare perdite di esercizio per 1,1 milioni al giorno.

Per questa ragione Conad ha accelerato quanto più possibile la messa a punto della chiusura dell’acquisizione e la preparazione deli un Piano Industriale per il “salvataggio” dell’impresa e la salvaguardia e la tutela del lavoro nella rete Auchan. Il Piano, elaborato in  brevissimo tempo e che ancora deve accogliere le possibili determinazioni della Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, si propone di offrire all’azienda la possibilità di “invertire la rotta” e tornare a crescere, rilanciando le proprie attività ed offrendo alla grande maggioranza dei suoi dipendenti continuità di lavoro, inseriti in un modello operativo, quello CONAD,  che, negli ultimi anni, ha fatto registrare una crescita costante.

Il dato di partenza del Piano Industriale è quindi “la situazione di grave crisi aziendale” in cui ormai versa il Gruppo Auchan che può essere affrontata e superata solo con interventi organizzativi e di business a carattere straordinario, efficaci e tempestivi. 

Il primo intervento è quello di “messa in sicurezza” della rete per la quale è prevista l’integrazione di gran parte della rete Auchan (60%) nella rete commerciale CONAD e della rimanente parte della rete Auchan (40%) presso le reti commerciali di altri primari operatori del settore. Il tutto da realizzare entro la metà del 2020.

Completano il Piano, per la rete integrata in CONAD, gli interventi sul “format” degli ipermercati attraverso una riduzione delle relative superfici in linea con il modello e gli standard di Conad. 

Per la messa in sicurezza e l’integrazione della rete Auchan in quella CONAD sono previsti a Piano investimenti per circa 170 milioni di euro. Il Piano Industriale presentato prevede il ricorso a soli strumenti ordinari di gestione di crisi aziendali.

Nei primi tre mesi di gestione, Conad è riuscita, con interventi strutturali e rilevanti investimenti, a fermare il veloce deterioramento della rete Auchan, riportando consumatori nei punti vendita e inserendone una prima parte nella propria organizzazione. 

La prima tappa di integrazione è stata quella che si è chiusa a fine Settembre con il trasferimento di 109 punti vendita.

In questo modo Conad ha potuto dimezzare il possibile impatto della crisi aziendale sui dipendenti Auchan, che al momento dell’acquisizione erano 16.140.

Le elaborazioni dei dati disponibili ad Agosto avevano evidenziato come, al 31/07/19, ci fosse l’85% dei punti vendita Auchan con EBITDA negativo e il rischio di impatto sui livelli occupazionali e di costo del lavoro conseguente allo stato di crisi che riguardava 6.197 dipendenti.

Gli interventi e gli investimenti già effettuati seppur non abbiano ancora riportato in equilibrio i conti dei punti vendita (nei primi tre mesi dall’acquisizione i negozi con EBITDA negativo sono diventati circa il 90%) hanno comunque portato una soluzione occupazionale stabile e garantita da tutti i diritti previsti dalle leggi vigenti a 3.092 dipendenti, mettendo quindi in sicurezza il lavoro di 13.035 dipendenti.

Il Piano Industriale prevede che da oggi siano avviate iniziative per offrire soluzioni occupazionali diverse a 3.105 dipendenti. Viene quindi proposto un vero e proprio Piano per il Lavoro, inteso come salvaguardia del lavoro e tutela dell’occupazione.

 

Per questo Conad ha già elaborato Piano di Solidarietà occupazionale, che prevede:

• Ricollocazioni in Conad 

• Ricollocazioni presso terzi (altre reti commerciali)  

• Ricollocazioni presso terzi (spazi ipermercati) 

• Ricollocazione presso i fornitori 

• Outplacement.

 

Il Piano Industriale prevede inoltre:

• mobilità “incentivata”

• sostegno al reddito/occupazione (CIGS, etc.)

• salvaguardia del lavoro vs flessibilità

• imprenditorialità di ex dipendenti Auchan nel sistema Conad: avviamento alla professione di Soci Imprenditori.

 

Conad è pronta a continuare il confronto in sede aziendale per proseguire la strada del risanamento per la salvaguardia dell’impresa e delle persone che ci lavorano.

Conad continua la sua crescita e raggiunge una quota di mercato del 12,9%

In controtendenza con l’andamento del mercato, Conad prosegue la sua crescita chiudendo il 2018 con un fatturato della rete di vendita di 13,5 miliardi di euro, 500 milioni in più rispetto all’anno precedente (+3,5%), una quota di mercato del 12,9% (0,4 punti percentuali in più, fonte: GNLC II semestre 2018) e 56.005 addetti, con 3.243 nuovi occupati. Si rafforza la leadership nei supermercati con una quota del 22,4%, superiore di 0,8 punti percentuali a quella del 2017 (fonte: GNLC II semestre 2018).

In crescita anche il patrimonio netto aggregato, che raggiunge i 2,5 miliardi di euro (+6,8% rispetto al 2017) e consente di affrontare con la necessaria solidità economica un piano di investimenti 2019-2021 di 1,3 miliardi di euro, di cui 530 milioni nel corso del 2019.

I TREND DI CRESCITA 

Conad vive una crescita costante da dieci anni, passando dai 9,3 miliardi di euro di fatturato (2009) agli attuali 13,5 miliardi – con una crescita di oltre il 45,2% – e da una quota di mercato del 9,9% (2010) al 12,9% (fonte: GNLC II semestre 2018). La crescita conferma la validità del modello imprenditoriale cooperativo, in cui a fare la differenza è la presenza capillare del socio imprenditore sul territorio, cha ha consentito di affrontare la crisi economica limitandone gli effetti e di creare occupazione: dal 2014 sono 8.623 i nuovi occupati nel sistema Conad.

Un modello ancor più valido nei comuni con meno di 5 mila abitanti che coprono il 70% del territorio nazionale, ma sono abitati solo da dieci milioni di persone (un sesto della popolazione). Comuni in cui sta venendo meno quel vicinato di responsabilità e di servizio che la moderna distribuzione stenta a svolgere.

Conad è presente in questi piccoli comuni di 19 regioni con 515 punti di vendita – il 16,2% della propria rete – che hanno un’incidenza del 7,5% sul fatturato complessivo del gruppo.

LA RETE DI VENDITA 

Conad opera in tutte le regioni italiane con 3.174 punti di vendita (25 in più rispetto al 2017) che coprono tutti gli attuali format della moderna distribuzione: 25 Conad Ipermercato, 231 Conad Superstore, 1.099 Conad, 462 Margherita Conad, 970 Conad City, 237 Todis (discount), 20 Sapori&Dintorni e 130 con altre insegne. A questi si aggiungono 134 parafarmacie, 39 distributori di carburanti, 15 Ottico e 26 PetStore.

Da segnalare la crescita degli ipermercati, che, ad aprile 2019, a rete omogenea incrementano gli incassi su aprile 2018 dello 0,3% e il numero degli scontrini, aumentati dello 0,9%. Risultati ancora più evidenti a rete assoluta, comprendendo i 6 ipermercati del gruppo Finiper situati lungo la costa adriatica oggetto dell’operazione di affitto di ramo d’azienda a fine 2018 e con il cambio di insegna attivo all’inizio dell’anno in corso: +15,1% di incassi e +16,8% di scontrini.

LA MARCA CONAD 

Prosegue il trend positivo della marca, che si attesta a 3,5 miliardi di euro di fatturato (in crescita del 7% rispetto al 2017) e con una quota di mercato al 29,2% (9,1 punti percentuali sopra la media Italia, fonte: IRI).

LA CONVENIENZA 

Conad si misura in un mercato, quello della gdo, caratterizzato nel 2018 dal segno negativo e dove anche il Nord Est  si scopre vulnerabile con una perdita dello 0,3% di Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia (fonte: Nielsen).

In questo scenario Conad ha aumentato la convenienza, garantendo un risparmio medio annuale di 1.645 euro per famiglia con la sola operazione Bassi&Fissi che ribassa in modo continuativo i prezzi di un paniere di 500 prodotti di prima necessità (erano 379 nel 2016 e 425 nel 2017) su cui è applicato uno sconto del 30%. Con offerte e promozioni clienti hanno potuto risparmiare complessivamente 717 milioni di euro.

I SERVIZI 

A tali vantaggi si sommano quelli prodotti dai carburanti e dalle parafarmacie, anche a livello di calmieramento dei prezzi della concorrenza. I distributori di carburanti Conad hanno prodotto convenienza – 136 euro la media mensile della spesa per rifornire rispetto ai 144 euro della media Italia – grazie a un costo al litro di 8 centesimi di euro inferiore ai prezzi medi comunicati dal ministero dello Sviluppo economico.

Nelle parafarmacie Conad i clienti hanno speso 23 milioni di euro in farmaci Sop e Otc, con uno sconto medio del 20% rispetto ai prezzi praticati dalle farmacie private tradizionali. 

I concept Ottico Conad hanno prodotto convenienza per 1,8 milioni di euro, mentre i PetStore – 15,2 milioni di euro di fatturato –, oltre ad assicurare convenienza, hanno donato 25 tonnellate di cibo per un valore di 125 mila euro con un’iniziativa di solidarietà rivolta agli animali meno fortunati.

 

LA SOSTENIBILITA’ 

Sul fronte ambientale, Conad sta adottando modelli di gestione più sostenibili e indirizzando i clienti verso comportamenti di consumi ecofriendly. Nasce da tali premesse il primo bilancio di sostenibilità del gruppo, focalizzato sulla logistica, tra le attività a maggior impatto ambientale nel settore distributivo. Il costante rinnovamento del parco di automezzi ha portato a una riduzione delle emissioni di particolato del 5,3% rispetto al 2017, nonostante l’aumento delle distanze percorse, mentre l’indice di efficacia del trasporto dei prodotti dai Cedi ai punti di vendita, calcolato sulla base delle percorrenze a pieno, è pari a 1,25 kg CO2e/km (rispetto al valore di 1,38 nel 2017).

Sul fronte della mobilità elettrica, l’accordo con Enel prevede l’installazione di 240 colonnine di ricarica negli iper e nei supermercati Conad entro la fine dell’anno. Ad oggi ne sono state posizionate 54 e per altre 150 è attesa l’autorizzazione in tempi brevi.

Francesco Pugliese.

DOPO LA CHIUSURA DEL BILANCIO 2018: AUCHAN 

Tra i fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del bilancio 2018 c’è l’accordo con Auchan Retail per l’acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia. Entra così in Conad una parte importante dei punti di vendita di Auchan Retail Italia (tranne i supermercati gestiti da Auchan Retail in Sicilia e i drugstore Lillapois): ipermercati, supermercati, negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply, disposti sul territorio italiano in modo complementare alla rete Conad.

«Con l’operazione Auchan abbiamo conquistato la leadership di mercato: ciò comporta un’ulteriore assunzione di responsabilità nei confronti del mercato e la capacità di dare risposte a nuovi modelli di consumo garantendo, al contempo, l’intera filiera nazionale della produzione», sottolinea Pugliese. «Condividiamo il nostro modello imprenditoriale con tutti gli attori di tale filiera, anche se siamo consapevoli che non potrà essere sufficiente, da solo, a rimettere in moto l’economia del Paese in un anno, il 2019, che l’Ocse vede in stagnazione».

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare