CLOSE
Home Tags Aziende

Tag: Aziende

Findus, dopo il pesce sostenibilità anche sui vegetali: il 90% certificato entro il 2019

Dopo la pesca sostenibile arrivano le verdure: punta dritto sulla sostenibilità Findus, parte del gruppo Nomad Foods Europe e leader in Italia nel mercato dei surgelati (ne copre una quota a valore del 23,4%, ed è presente almeno una volta l’anno in metà delle famiglie italiane), che ha annunciato l’adesione a SAI Platform, iniziativa internazionale in materia di agricoltura sostenibile creata nel 2002 da Unilever, Danone e Nestlé per affrontare in modo collaborativo le sfide comuni dell’industria agroalimentare e che comprende oggi oltre 90 membri.

Un impegno ambizioso, che punta ad avere entro il 2019 il 90% dei volumi totali di vegetali Findus conformi allo standard di sostenibilità FSA (Farm Sustainability Assessment) e verificato da un audit di un ente terzo. Tra i prodotti coinvolti grandi classici del brand come il Minestrone Tradizione, i Piselli e gli Spinaci. I vegetali rappresentano circa il 55% dei volumi, e copreno quasi un terzo del fatturato aziendale. 

“Un anno abbiamo annunciato la partnership con Msc, ma il nostro DNA aziendale è fatto principalmente di pesce e vegetali, e ora affrontiamo anche questo settore, consapevoli della sua importanza: il 60% della popolazione mondiale vive di prodotti dell’agricoltura e il 30% lavora direttamente in agricoltura. Per noi sostenibilità significa consentire alle generazioni future di disporre delle stesse risorse che abbiamo avuto a disposizione noi. Come azienda riteniamo sia nostro dovere fornire prodotti nutrienti e di alta qualità, usando in maniera responsabile le risorse a nostra disposizione e minimizzando gli sprechi. Quattro di punti chiave dell’accordo:  l’adesione alla piattaforma, lo schema di verifica FSA, la certificazione da parte di terzi e il raggiungimento entro il 2019 dei 90% dei volumi certificati” ha detto Francesco Fattori, Ad Findus Italia.

Produrre cibo impattando meno sull’ambiente è una delle grandi sfide del nostro tempo. Ma agricoltura sostenibile non è solo attenzione all’ambiente. È anche sostenibilità sociale ed economica: è la risposta per affrontare in modo efficace le sfide globali, dal cambiamento climatico alla fame nel mondo.

 

Gestione dell’acqua e rotazione tra i punti cardine

Findus lavora con 672 aziende agricole italiane, spesso con contrati di lunga durata: la durata media delle collaborazioni nell’Agro Pontino ad esempio è di 24 anni. Le verdure vengono coltivate “in pieno campo”, ovvero all’aria aperta, mai in serra, e durante la loro stagione ottimale, seguendo il calendario di madre natura. Tutte le verdure sono raccolte e surgelate in tempi brevissimi: i piselli, ad esempio, vengono congelati entro tre ore dalla raccolta. 

“Ma la qualità non può prescindere dalla sostenibilità – dichiara Fabrizio Fontana, responsabile degli agronomi Findus – che è infatti da tempo al centro del modo di fare agricoltura in Findus. L’adesione a SAI Platform è il naturale approdo di questa filosofia. Una filosofia che si ispira al principio del miglioramento continuo e che prevede l’uso responsabile delle risorse e la riduzione al minimo degli sprechi, ottimizzando la resa e la qualità nutrizionale degli alimenti. Per questo ci impegniamo da tempo in una serie di attività che hanno l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità dei nostri prodotti e dell’ambiente che ci circonda”.

Attraverso la rotazione delle colture, ad esempio, Findus migliora naturalmente la fertilità del suolo. Grazie a un monitoraggio continuo che permette agli agronomi di sapere la reale necessità delle piante, si è potuto ridurre significativamente l’utilizzo di concimi: negli ultimi 20 anni, l’uso è stato ridotto del 20%, a fronte di una resa cresciuta del 18%. Findus si è inoltre impegnata da tempo nella riduzione del consumo di acqua ed energia nelle proprie attività agricole prediligendo, laddove possibile, l’irrigazione a bassa pressione e localizzata, un sistema che consente un risparmio d’acqua e di energia (ad esempio rispettivamente -28,5% e -36%, nel caso dei pomodori).

.

 

 

Ikea: promosso il pop-up store romano che prolunga l’apertura di 9 mesi

Ikea valuta le performances del suo pop-up store di Roma (aperto solo un anno fa nella centralissima Piazza San Silvestro) e il bilancio è decisamente soddisfacente, tanto che l’apertura è stata prolungata di altri 9 mesi, fino al 6 gennaio 2019. E  ad essere sinceri si tratta della seconda proroga, visto che già in passato i 4 mesi previsti inizialmente si sono più che raddoppiati.
Vediamo cosa raccontano i numeri di un anno di attività:
• 420.000 visitatori
• 73.600 clienti
• 4 milioni di euro di fatturato (in una superficie di 250 mq)
• 50.000 euro il record di vendite stabilito in una giornata
• 800 cucine vendute (messe una a fianco all’altra corrispondono a una fila di 2 km)
e 2.200 pianificate
• 2.900 euro il prezzo medio delle cucine vendute

Numeri “curiosi”

In un anno di attività, sono stati venduti oltre 5.600 confezioni di tovaglioli FANTASTISK bianco, pari ad un enorme tovagliolo di 90.000 mq, 2.305 tazzine da caffè Gottfinnande e 384 set di posate DRAGON (con i pezzi venduti si sarebbe potuto apparecchiare un tavolo di 1 km per 2.300 persone).
La clientela è prevalentemente romana e proviene per lo più dai CAP adiacenti al negozio,
ma sono state vendute cucine anche a 31 clienti provenienti da altre città italiane per un
valore di circa 50.000€.

Il format

Il pop-up store di Piazza San Silvestro rappresenta un’ulteriore tappa della strategia di IKEA volta alla omnicanalità: l’azienda ha deciso di affiancare al format tradizionale nuovi punti vendita dalle dimensioni più ridotte, con un assortimento selezionato di prodotti e un’attenzione maggiore a tempi, ritmi e necessità dei consumatori. In questo modo, ai clienti viene offerto un bouquet di servizi tra cui scegliere sulla base delle loro esigenze.
È stato premiato dai consumatori soprattutto per la vicinanza al centro città, la facilità d’acquisto, il livello di servizio. Protagonista rimane il mondo della cucina: dalle proposte per arredarne una completa ai tavoli da pranzo e sedie coordinate, dagli accessori per cucinare a quelli per la mise en place, fino ai tessuti.

Koch presenta le sue bocce per la pizza: 9 varianti per tutti i gusti

Koch – azienda altoatesina specializzata nella produzione di pasta e prodotti surgelati – amplia la sua gamma di bocce per la pizza, ora disponibili in 8 varianti di impasto, realizzate con solo lievito madre, e presentate nel formato da 2 pezzi per 400g.
– al Farro
– con Orzo e avena
– al Kamut®
– con Semi di Canapa
– Rustiche (con germe di grano)
– Integrali
– ai 7 cereali
– con Soia
Chi ama il sapore della pizza classica, invece, può trovare l’impasto tradizionale nel formato da 4 pezzi per 750g.

Caratteristiche del prodotto
Le bocce per la pizza di Koch sono preparate solo con materie prime di alta qualità, senza aggiunta di additivi e conservanti. Vengono successivamente surgelate per offrire la comodità e il sapore di una pizza croccante come in pizzeria direttamente a casa propria.
Morbide e facili da stendere sono semplicissime da preparare. Basta lasciare scongelare le bocce a temperatura ambiente per circa 3 ore e stenderle accuratamente su di un piano infarinato con l’aiuto di un matterello; poi disporle su di una teglia da forno, farcirle con gli ingredienti preferiti e informare per 10-12 minuti a 200-220C°.
Disponibili nei supermercati nel reparto surgelati.

Mielizia punta su nuovi segmenti: le composte, gli integratori e la crema al cacao

Mielizia, storico brand di Conapi arricchisce la sua gamma puntando su nuovi segmenti di mercato e spaziando dalle composte a base frutta, alla crema di cacao fino agli integratori biologici.

Le composte

Sono tre le referenze attualmente in assortimento e sono state selezionate tra le più alto vendenti: Composta di Albicocche, Composta di Fragole e Composta di Mirtilli. Le prime due sono prodotte con frutta 100% italiana a residuo zero,  mentre quella di Mirtilli è ottenuta con frutta biologica. Sono tutte dolcificate, ed è questo che le caratterizza nel panorama delle composte, con miele italiano di sulla al 5%.

Miele con cacao

Cremoso, spalmabile e dal colore scuro è un prodotto ottimo da solo ma perfetto anche se aggiunto al latte o spalmato su pane e fette biscottate. Si caratterizza per il ridotto contenuto di grassi (2,7 g per 100 g di prodotto). Può inoltre diventare un interessante ingrediente per la preparazione di dolci e dessert gustosi e originali.

Gli integratori

Fin dall’antichità il miele e gli altri prodotti ricavati dall’atività delle api, sono conosciuti per le loro proprietà terapeutiche, dalla propoli, al polline, alla pappa reale.

Barrette energetiche “raw”

Proposte nella versione Energia Bio, con pappa reale, ed Energia Sport Bio, con polline e pappa reale, sono lavorate a basse temperature per preservare l’integrità e il gusto degli ingredienti. Realizzate con prodotti apistici biologici italiani e con altri ingredienti selezionati, sono senza zuccheri aggiunti e senza glutine.

Formato: 35 g

 

Caramelle dure Sollievo Gola Bio

Uniscono l’azione antisettica della propoli con quella emolliente e lenitiva del miele.

Prezzo consigliato: 4,20 euro

Formato: 40 g

Energia Bio

Mix di miele, pappa reale e maca andina, tonico adattogeno, fonte di energia, consigliato nei momenti di maggiore impegno fisico e mentale, in periodi di stress e durante i cambi di stagione.

Prezzo consigliato: 7,50 euro

Formato: 7 bustine da 10 g

 

Energia Sport Bio

Ottenuto dalla combinazione di miele, polline, zenzero e rosa canina svolge un’azione di sostegno, ricostituente e antiossidante. Appositamente studiato per gli sportivi, rappresenta una fonte di energia tascabile pronta all’uso.  

Prezzo consigliato: 7,50 euro

Formato: 10 bustine da 10 g

Difesa e sollievo Gola Bio

Con miele, propoli, dalle naturali proprietà balsamiche e ricca di flavonoidi, sambuco ed echinacea purpurea che supporta le naturali difese dell’organismo e la funzionalità delle prime vie respiratorie.

Prezzo consigliato: 7,50 euro

Formato: 10 bustine da 10 g

Sollievo tosse Bio

Sciroppo con propoli e mieli italiani con aggiunta di estratto di eucalipto, che favorisce un’azione emolliente e lenitiva; altea e timo, indicati per il benessere della gola e verbasco, che sostiene la funzionalità delle mucose dell’apparato respiratorio.

 Prezzo consigliato: 13,90 euro

Formato: 100 ml

Difesa e sollievo Gola Bio Spray

Spray con propoli e mieli italiani, con olio essenziale di eucalipto, che offre effetto balsamico e azione emolliente e lenitiva.  

Prezzo consigliato: 8,50 euro

Formato: 30 ml

 

L’Azienda

Nata per iniziativa di Conapi (che è anche fondatore del brand Alcenero) Mielizia, che a giugno 2017 ha fatturato 22 milioni di euro,  ha oggi al suo attivo una quota di distribuzione ponderata del 45% e una crescita a volume del 30% annuo. Rispetto ai suoi competitor, classificabili essenzialmente come venditori, Mielizia è orgogliosa del suo “essere filiera”, in quanto riunisce al suo interno più di 600 apicultori italiani (per un patrimonio totale di oltre  90 mila alveari su tutto il territorio nazionale) e da poco ha permesso l’ingresso nella sua compagnie di produttori ungheresi e spagnoli.

Nel medio periodo l’obiettivo dell’azienda è quello di presentarsi come brand di miele italiano tout court.

Circuito distributivo

Oggi Mielizia è presente con  prodotti convenzionali in alcune delle principali insegne italiane (Coop, Conad, Aspiag), mentre per Natura Sì produce le referenze bio  del brand “Cuor di Miele” che quest’anno si è arricchito anche della linea di gelato, disponibile in 4 gusti (cacao, agrumi, vaniglia e nocciola).

All’estero, invece, Mielizia è presente con referenze biologiche in Bio Coop Francia e in Giappone.

A febbraio, infine, Mielizia ha inaugurato il suo canale e-commerce, molto apprezzato sia da curiosi e eclettici, più propensi ad acquistare tipologie diverse per testarle, sia da appassionati che acquistano grossi quantitativi del prodotto preferito.

Gdpr questo sconosciuto: al via il 25 maggio, ma molte aziende non sono ancora pronte

Il 25 maggio entra in vigore il General Data Protection Regulation (Gdpr), la nuova normativa europea sulla protezione della privacy che mira a standardizzare per tutti i Paesi membri dell’Ue la legislazione in materia, e a cui sono tenuti ad adeguarsi tutte le società che gestiscono dati personali. In base alla nuova normativa dovrà essere garantito a qualsiasi cittadino l’accesso, il controllo, la visualizzazione e il diritto di cancellare i dati raccolti dalle aziende nell’ambiente digitale. I cittadini dovranno essere informati su quali dati le aziende raccolgono e per quale scopo e dovranno fornire il proprio consenso esplicito. Inoltre, le aziende saranno tenute a implementare i meccanismi di sicurezza volti a impedire a terzi l’accesso alle informazioni sensibili e dovranno avere la protezione dei dati personali degli utenti e dei clienti in massimo conto, formando del personale addestrato in materia e prevedendo in taluni casi la figura nuova del Dpo, il Data Protection Officer..

Il tema è particolarmente importante dopo gli scandali che hanno coinvolto Facebook e Cambridge Analytica. Eppure, secondo un’indagine condotta dalla società leader negli analytics Sas su 183 manager di aziende a una settimana dalla fatidica scadenza, il 93% del campione afferma di non essere ancora totalmente conforme al nuovo regolamento. E se il 46% delle organizzazioni conta di mettere a punto tutto negli ultimi sette giorni che precedono il 25 maggio, il resto crede di non farcela, percentuale più alta per le aziende americane.

L’84% degli intervistati (il 91% degli europei) crede che il regolamento Gdpr migliorerà la gestione e l’amministrazione dei dati, mentre per il 69% esso addirittura aumenterà la fiducia dei clienti nei confronti delle organizzazioni. La metà degli intervistati europei sottolinea come il Gdpr avrà un impatto significativo sui progetti legati all’Artificial Intelligence. Preoccupano in particolare gli aspetti legati ai consensi informati, alla profilazione dei dati e al coinvolgimento umano nelle decisioni di Ai.

Ma che cosa succederà alle aziende o alle organizzazioni che il 25 maggio non saranno pronte? Le conseguenze potranno essere rilevanti. Le aziende fuorilegge sui dati personali potranno infatti subire sanzioni economiche fino al 4% del fatturato annuo e comunque fino a 20 milioni di euro.

Carrello della spesa: è trionfo dei super food. I dati Nielsen

Carrello in evoluzione per i consumatori italiani, anche se il suo valore rimane stabile.

Vediamo le principali evidenze segnalate da Nielsen. In primo luogo, dopo 3 anni di crescita sostenuta dei fatturati e dei volumi di vendita nel largo consumo, si evince come i primi 4 mesi del 2018 abbiano fatto registrare un trend del + 1% nel giro d’affari e del +0,4% nei volumi rispetto allo stesso periodo del 2017. Si evidenzia, quindi, un rallentamento generale delle vendite rispetto all’aprile 2017, quando l’incremento a valore era stato del +2,2% e dello 0,9% a volume rispetto ai primi 4 mesi del 2016.

Quali le cause di questa frenata?

Una spiegazione è il calo deciso dei prodotti collegati ai primi piatti tradizionali (pasta riso condimenti legumi) in Area  4 (Sud e Isole) e ai trend contenuti in Area 1. A fronte di questo trend negativo, si nota invece che i prodotti più richiesti negli ultimi mesi sono quelli salutistici e gourmet (prodotti tipici di alta qualità).  A seguire l’andamento dei mercati ad aprile 2018:

primi piatti tradizionali: – 1,1%;

primi e secondi pronti: +7,1%;

aperitivo in casa: +3,8%;

gourmet: +7%

benessere  / salute: +5,6%.

Invece il  trend per aree merceologiche nei primi 4 mesi del 2018 è così delineato:

grocery: +1,0 (valore), +0,4  (volume);

bevande: +0,9, -0,2;

cura casa: –1,3, -0,5;

cura  persona: +0,4,  +0,7;

food confezionato: -0,7, -1,0;

freddo: +0,1, -0,6;

fresco: +4, +2,6;

pets: +0,9, +0,2.

Aumentano a valore i seguenti ingredienti: mandorla +14,6%, mirtillo +6%, avena +4,8%, farro +16,1% zucchero di canna +10%, cocco +5%, stevia +19,2%, quinoa +43,1, farina di riso +8,4%, zenzero +91,6%, semi di lino +51,5%.

Attenzione alla salute

L’attenzione al benessere, alle intolleranze e alla responsabilità sociale implicano una crescita importante di prodotti che certificano direttamente sulla confezione la loro peculiarità. I claim “Senza…”, “Ricco di…”, “Bio”, “Veg” e certificati sono cresciuti in maniera significativa nel 2017. Nel dettaglio, i prodotti “ricchi di…” (Rich in) sono cresciuti dell’8% nel 2017 (+5,4 % nel 2016), i “Senza…” (Free from) del +2,3% (idem nel 2016), i prodotti per Intolleranti del +4,4% (+1,1% nel 2016). I prodotti certificati (CSR) fanno registrare nel 2017 una crescita del 3,6% (+8,4% nel 2016), i Lifestyle del +10,7%  (+10% nel 2016) con performance importanti per il Bio (+14,9%) e il Veg (+9,8%). Fonte: Nielsen Comm-On Pack Iper+super 2017

Nuovi formati

Oggi lo scenario competitivo si compone di varie forme di retail che presentano performance differenti. I cambiamenti e la trasformazione della domanda richiedono nuove modalità di analisi sulla base delle quali Nielsen ha riformulato le principali variabili di segmentazione: non più solo la metratura ma le politiche commerciali adottate dai distributori. Nei primi 4 mesi dell’anno, i negozi a bassa intensità promozionale fanno registrare a valore un trend del +0,6% (2017: +2,7%),  quelli ad alta intensità  del -0,1% (2017: +1,8%). Dal punto di      vista del prezzo, i leader (negozi con prezzi più bassi) fanno registrare un calo del –2,5% (2017: +0,4%), i  campioni  del FMCG (negozi più performanti) un calo deciso, del -1,8%   (2017: +1,4%), gli stagionali estivi del –0,9% (2017:+2,7%). I metropolitani, infine, del -2,7% (2017: +0,3%).

La crisi dei top 20

Continua la crescita delle vendite della Marca del Distributore (MDD) e dei piccoli brand, mentre i più grandi continuano a perdere terreno, generando così una sempre maggiore frammentazione del largo consumo. Nei primi quattro mesi dell’anno emerge un trend negativo (-1,9%) delle vendite a valore dei «top 20» (escluse le  MDD).  Trend  negativo anche  dei «follower», dalla 21esima  posizione alla 200 che calano del -1,4% (nel 2017: +2,6%). Continua il trend positivo dei «follower» dalla posizione 201 in giù: +4,6% (+3,6% nel 2017). Crescita del +3,8% per la MDD (discount inclusi).

Valori generazionali

Nei millenials (fino a 34 anni) il claim più recepito è il “cruelty free”, davanti a “bio” e “dop”. Per quanto riguarda la generazione X (35-49 anni) vince il “bio” davanti al “cruelty free”, tra i baby boomers (50–64 anni) gli indici di penetrazione più elevati sono quelli di “bio” e “dop”, tra i greatest gen (over 65) è superiore quello “dop” mentre il “bio” e il “cruelty free” sono inferiori alla media.

Nuovi scenari

Ai consumatori si presenta uno scenario sempre più frammentato dove la competizione delle parti si intensifica e la componente digitale (e-grocery, food delivery) è fondamentale per competere sul mercato. Alla base di questi rallentamenti di inizio anno ci sono anche 3 rilevanti vettori  che hanno condizionato il trimestre: la ripresa del «fuori casa» (il 64% ha mangiato fuori casa almeno una volta), la moda dell’e-food channel (8% ha acquistato cibo a domicilio almeno una volta al mese) e l’apertura verso nuove culture culinarie.

Commentando i risultati della survey, l’amministratore delegato di Nielsen Italia, Giovanni Fantasia, ha dichiarato: «Stiamo assistendo a un’evoluzione nel mondo dei consumi nella grande distribuzione. Non possiamo eludere il dato che siamo davanti a un andamento più contenuto del processo di crescita, sia dei volumi sia dei valori, pur mantenendoci in territorio positivo. Sondando le ragioni alla base di tale trend, siamo dell’idea che l’Italia, come il resto delle grandi economie, è uscita da un periodo di crisi decennale. D’altra parte, il percorso che ci attende non è privo di ostacoli. Pensiamo per esempio alle ampie sacche di povertà ancora presenti sul territorio nazionale e all’accentuazione della polarizzazione degli status sociali. Occorre dunque che il mondo della gdo sappia affrontare la sfida di un carrello della spesa sempre più variegato, ricco di prodotti che escono dal perimetro dei consumi ordinari (primi piatti tradizionali e primi e secondi pronti) e che rilevano abitudini di consumo più personalizzate e meno prevedibili che non necessariamente rispettano la logica dei volumi attesi all’interno di una congiuntura favorevole. Infine, non possiamo prescindere da un contesto socio economico non privo di incertezze. Per potere fare leva sul processo di crescita è necessario dunque essere aderenti alle esigenze dei consumatori tenendo conto della complessità dei fattori in gioco quando si decide di acquistare un prodotto».

Bayernland presenta la sua gamma “senza lattosio”

Bayernland – azienda bavarese specializzata nella produzione di latte e latticini di alta qualità – offre una vasta Linea di Formaggi senza lattosio, pensata per venire incontro alle esigenze emergenti dei consumatori, sempre più orientati verso un’alimentazione attenta e consapevole, che rispetti la sfera della salute e del benessere.
Prodotti gustosi e genuini ma più digeribili, realizzati con il latte proveniente dai verdi pascoli della Baviera senza OGM e senza conservanti, per dare a tutti la possibilità di assaporare a pieno i sapori tradizionali dei formaggi più famosi e apprezzati!
La gamma di prodotti Free From di Bayernland contiene meno dello 0,01% di lattosio e comprende:

  • Formaggi Affettati senza lattosio, quali Edam, Emmental, Tilsiter, Cheddar e Caciotta;
  • Caciottina Valfiorita senza lattosio;
  • Mozzarella Valfiorita senza lattosio;
  • Mozzarella Valfiorita Filone senza lattosio;

Formaggi Affettati senza lattosio
I formaggi affettati senza lattosio di Bayernland sono disponibili in pratiche confezioni da 100g, ognuno con le proprie squisite caratteristiche, perfetti per essere utilizzati a casa e take away.
L’Edam è un formaggio dei Paesi Bassi dalla pasta morbida e dal gusto inconfondibile; l’Emmental, dal gusto dolce e aromatico è il tipico formaggio bavarese; il Tilsiter è un formaggio polacco dal sapore intenso e dalla pasta color avorio; il Cheddar, con il suo tipico colore che varia dal giallo pallido fino all’arancione, è il più famoso formaggio inglese; la Caciotta, prodotta seguendo l’antica ricetta italiana, chiude la grande famiglia dei Formaggi Affettati senza lattosio di Bayernland.

Caciottina Valfiorita senza lattosio
Prodotta seguendo l’originale ricetta italiana, la Caciottina Valfiorita senza lattosio di Bayernland è disponibile nel formato da 220g. Dal gusto dolce e delicato e dalla pasta morbida color avorio, è un formaggio da tavola molto apprezzato che si gusta benissimo da sola, con i salumi e accompagnata ad un ottimo vino rosso.

Mozzarella Valfiorita e Mozzarella Valfiorita Filone senza lattosio

La Mozzarella Valfiorita senza lattosio e la Mozzarella Valfiorita Filone senza lattosio di Bayernland sono la soluzione ideale per creare dei squisiti piatti con il formaggio più amato dagli italiani, da gustare in un piatto freddo o come ingrediente per creare svariate ricette.
Anni di esperienza nella produzione di latte e latticini di altissima qualità hanno portato Bayernland ad allinearsi anche al trend di mercato Free From, un segmento fortemente richiesto dai consumatori, creando così una linea di formaggi senza lattosio varia e completa.
Bayernland permette così ai consumatori di non escludere dalla propria dieta latte e formaggi, alimenti indispensabili per benessere quotidiano.

Sanpellegrino: è Tiziana Albanese la prima donna Direttore Technical and Production

Sanpellegrino ha nominato Tiziana Albanese Direttore Technical and Production degli stabilimenti del Gruppo. La manager, ingegnere, 46 anni, è la prima donna nella storia di Sanpellegrino ad avere la responsabilità di tutti i 7 siti produttivi del Gruppo, dove vengono imbottigliate le acque minerali S.Pellegrino, Levissima, Acqua Panna e Nestlé Vera e prodotti bibite e aperitivi.

In qualità di Direttore Tecnico ha il compito di sviluppare industrialmente i nuovi lanci prodotto, migliorare l’efficienza e incrementare la capacità produttiva degli stabilimenti, sostenendo la crescita del Gruppo, attraverso una struttura industriale competitiva, rispettosa dell’ambiente e impegnata a creare valore condiviso nelle comunità in cui opera.

Albanese ha iniziato la sua carriera in Bain & Company e Ausimont, società del Gruppo Montedison, per poi entrare nel Gruppo Nestlé nel 2006 come Industrial Performance Manager; in questa veste ha curato i progetti di miglioramento operativo dei siti produttivi del Gruppo Sanpellegrino fino al 2011, anno in cui è diventata Direttore dello stabilimento Levissima a Cepina Valdisotto. Successivamente ha gestito, in qualità di Direttore, il sito produttivo di Ruspino, a San Pellegrino Terme, dove viene imbottigliata la celebre acqua minerale S.Pellegrino, ambasciatore del Made in Italy in più di 150 Paesi nel mondo.

La manager ha lavorato anche in Svizzera, presso l’headquarter di Nestlé a Vevey, come Head of Factory Organisation Development.

Con il nuovo incarico, entra anche nel Comitato di Direzione del Gruppo Sanpellegrino, portando le quote rosa al 50%.

 

 

 

 

 

È Coca-Cola il marchio più scelto del mondo per Kantar, Mulino Bianco vince in Italia

Per il sesto anno consecutivo. è Coca-Cola il marchio più scelto dai consumatori nel mondo: lo stabilisce l’edizione 2018 del rapporto di Kantar Worldpanel Brand Footprint. Altri 16 marchi sono stati scelti più di un miliardo di volte dai consumatori nell’anno passato.

La globalizzazione dei marchi e delle merci corre strane vie, e il rapporto di Kantar fotografa le affinità che corrono nei mercati apparentemente più lontani. Ad esempio Colgate, il secondo marchio più scelto dai consumatori globali, è l’unico scelto da più di metà della popolazione mondiale: ha infatti una penetrazione mondiale del 62%.
Il terzo in classifica, Maggi è quello che ha registrato la crescita maggiore nella Top 50, con il 14% di Consumer Reach Points (CRPs)
Però non si può non sottolineare come la globalizzazione impera sì, ma i marchi local incalzano, erodendo quote alle multinazionali: nel 2017 si sono portate a casa il 64,6% degli acquisti di marca, mentre la quota dei marchi globali è del 35,4%.

Secondo il rapporto 2018 di Kantar Worldpanel ci sono 17 marchi di beni di largo consumo che vengono scelte più di un miliardo di volte all’anno in tutto il mondo, e sei di questi sono proprietà di Unilever (Lifebuoy al quarto posto, Sunsilk e Knorr nella Top 10 e Dove, Lux e Sunlight). Il rapporto stabilisce proprio quali beni sono acquistati più spesso e dal maggior numero di consumatori. Coca-Cola ad esempio è stata presa dagli scaffali ben 5,8 miliardi di volte in un anno. 

“Si è parlato molto di un mercato dei beni di largo consumo sempre più competitivo, ma nonostante ciò nell’ultimo anno 22 delle 50 marche globali sono riuscite a farsi scegliere dai consumatori più che nei 12 mesi precedenti – ha detto Josep Montserrat, Ceo di Kantar Worldpanel -. Le opportunità di crescita ci sono, e le marche dovranno andare più a fondo per coglierle perch<è potrebbero non trovarsi dov’erano in passato. I nostri dati mostrano che il fuoricasa e canali in crescita come l’e-commerce, i discount, i cash and carry e i convenience store avanzano più velocemente del mercato dei beni di largo consumo totale, ed è ora di investire in modo più deciso in ciò che stanno che chiedono i consumatori”.

Quanto ai settori, le marche globali guadagnano quote, da tre anni, sono nel beverage (38,3% contro il 61,7% delle locali nel 2018 contro il 38,1% e 61,9% del 2015) e sono più forti ma perdono quote nella casa, bellezza e igiene personale (47% e 58,4% delle vendite globali rispettivamente). 

Guardando ai mercati locali, in Italia la marca più forte è Mulino Bianco.

Un quadro decisamente differente emerge dalla classifica delle marche online.

 

Il rapporto annuale di Kantar Worldpane Brand Footprint si basa su ricerche dal 73% della popolazione mondiale, con un miliardo di famiglie in 43 Paesi nei cinque continenti, e copre il 75% del PIL mondiale. Nello studio sono coperti oltre 18mila marche nei settori beverage, alimentari, latticini, salute, bellezza e cura della casa. I Consumer Reach Points (CRP) considerano non le attitudini di spesa ma gli acquisti reali delle famiglie per penetrazione e frequenza.  

Il rapporto è scaricabile a questo link.

Costa d’Oro si allea con Gruppo Avril: nasce il terzo gruppo mondiale dell’olio di oliva

COSTA D’ORO, aziende familiare umbra, si allea con il francese Gruppo AVRIL: l’operazione segna la nascita del terzo gruppo mondiale dell’olio di oliva di marca. I partner puntano a elevare il marchio COSTA D’ORO al rango di referenza mondiale dell’olio di oliva di prima qualità.

Tra gli obiettivi dell’alleanza c’è la crescita sostenibile di COSTA D’ORO nel mercato dell’olio di oliva di marca in Italia, dove il brand ha raggiunto recentemente le prime tre posizioni di mercato, e a livello internazionale, dove è presente in oltre 100 Paesi e realizza la metà delle vendite. Per raggiungere questo obiettivo si svilupperanno le potenziali sinergie derivanti dai rispettivi know-how nel campo della qualità e dell’innovazione, sia sul piano nutrizionale e gustativo, sia in termini di sviluppo di nuove gamme di oli e di condimenti e sulla conquista di nuovi mercati internazionali, in particolare Cina e America del Nord.

Luciano Sabatini, Presidente di COSTA D’ORO e fondatore insieme alla famiglia Santirosi, che quest’anno celebra i 50 anni di attività, ha commentato: “Questa operazione non è il punto di arrivo del nostro progetto famigliare e industriale, ma è un passo che consente di accelerare il progetto di crescita e sviluppo con un partner internazionale di primissimo livello, con cui condividiamo la visione strategica e i valori industriali, un’opportunità per la nostra impresa e per il nostro Paese di creare ricchezza e valore”.

Il Gruppo AVRIL proseguirà la propria crescita a livello internazionale, dove realizza un terzo del proprio fatturato, sviluppando la sua quota di mercato dell’olio di oliva rimanendo fedeli al modello della filiera integrata, tra l’agricoltura e l’industria, che costituisce la specificità del settore degli oli e delle proteine. Per questa operazione, il Gruppo AVRIL è stato appoggiato dal Gruppo CASTEL, un importante player francese e internazionale nel settore dei vini, delle birre e delle bevande analcoliche, rafforzando la storica partnership tra i due gruppi francesi.

“Attraverso questa alleanza, mettiamo insieme risorse umane, know-how e prodotti eccezionali. Ci sono tutte le premesse per fare di Costa d’Oro un grande marchio italiano di olio di oliva a livello mondiale” ha commentato Olivier Delamea, direttore generale del settore Oli & Condimenti del Gruppo AVRIL. 

Nel 2017 il mercato mondiale dell’olio di oliva ha registrato un fatturato di 12 miliardi di Euro con una potenziale crescita annua dal 4% al 5% raggiungendo 17 miliardi di Euro entro il 2025, grazie all’incremento della domanda soprattutto in Cina e in America del Nord e al crescente interesse per un prodotto le cui peculiarità sono apprezzate dai consumatori più esigenti: prima qualità, naturalezza, tracciabilità, oltre ai benefici nutrizionali e gustativi della dieta mediterranea generalmente associata all’Italia.

Gruppo AVRIL, fondato nel 1983 su iniziativa del mondo agricolo per garantire sbocchi permanenti alle produzioni francesi, è presente in Francia e nel mondo in settori molto diversificati come l’alimentazione umana, la nutrizione e le competenze sull’alimentazione animale, la chimica e le energie rinnovabili, attraverso un portafoglio di marche forti, leader nei rispettivi mercati tra cui Diester, Sanders, Lesieur, Puget, Matines, Bunica, Taous. Nel 2016 il gruppo Avril ha realizzato un giro d’affari di 5,9 miliardi di euro e ha 7.200 collaboratori sparsi in 21 Paesi.

COSTA D’ORO è un leader italiano nella produzione e distribuzione di olio di oliva di prima qualità. Impresa familiare, è stata fondata nel 1968 a Spoleto, in Umbria, dalle famiglie Sabatini e Santirosi, desiderose di mettere insieme le rispettive esperienze per produrre un olio di oliva di prima qualità. Nel 2017 ha realizzato un giro d’affari di 143,5 milioni di Euro.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare