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Ferrero lancia in Francia i primi gelati a marchio Kinder

I primi gelati del marchio Kinder arriveranno sul mercato francese ad aprile. Lo riferisce il quotidiano francese Les Echos, aggiungendo che l’operazione della Ferrero coinvolgerà anche Germania, Svizzera e Austria, ma non l’Italia. “Creati da Ferrero, i gelati verranno prodotti e distribuiti da Unilever“, precisa il giornale economico transalpino.

“E’ un grande lancio per noi con un marchio simbolico, che totalizza il 40% del nostro giro d’affari in Francia”, spiega al quotidiano il direttore generale di Ferrero France, Baptiste Santoul. L’operazione sarà accompagnata da una vasta campagna pubblicitaria guidata da Unilever, mentre Ferrero ha concepito la ricetta cioccolato e nocciola e fornisce il marchio Kinder.

Ma per il gruppo piemontese, che in Francia realizza circa 1 miliardo di ricavi, il 2018 sarà anche l’anno dei biscotti: a dicembre Ferrero ha infatti acquisito il biscottificio Delacre, marchio centenario di origine belga noto, tra l’altro, per gli Speculoos. “Il biscotto ci permetterà di rafforzarci sul mercato delle merendine, in cui siamo entrati con B-ready nel 2016″, spiega Santoul a Les Echos. La Francia è il primo mercato di Delacre, in cui realizza la metà (50 milioni di euro) delle vendite.

Fedeltà dei dipendenti premiata, arriva Hausbrandt e salva Melegatti

Ancora un colpo di scena nella vicenda dello storico marchio dell’industria dolciaria Melegatti: a un passo dall’ennesima minaccia di chiusura arriva il Gruppo Hausbrandt Trieste 1892 che acquisisce la procura generale per la campagna pasquale e la produzione delle colombe del brand che ha inventato il pandoro. L’obiettivo finale del Gruppo è quello di rilevare l’azienda per risanarla, garantendo una continuità industriale e creando un grande gruppo “Made in Veneto” con prodotti complementari di entrambe le realtà, a partire naturalmente dal caffè, core business del gruppo trevigiano. 

L’accordo è stato stipulato presso il Tribunale di Verona, con la presentazione di una formale manifestazione di interesse nei confronti di Melegatti S.p.A. e la volontà di far ripartire in tempi brevissimi la produzione.  E questo a poche settimane dalla scadenza dei termini per depositare il piano di ristrutturazione dei debiti o il piano di concordato preventivo al tribunale di Verona. Hausbrandt avrebbe staccato un assegno di un milione di euro al Tribunale di Verona, il che garantirà la produzione pasquale. E per l’acquisizione si parla di 15 milioni di euro. Ma la volontà è quella di rilanciare il marchio. Tra le sinergie possibili tra i due brand, entrambi fondati a fine Ottocento, la linea di produzione di croissant e pasticceria da abbinare al caffè. La produzione di cornetti per la colazione avveniva nel nuovo stabilimento Melegatti di San Martino Buon Albergo (Verona), inaugurato appena un anno fa con un investimento di 15 milioni di euro, e chiuso da mesi.

Soprattutto, salvi sono i dipendenti. «Siamo entrati in un momento in cui bisognava entrare per salvare una realtà che tra 10 giorni starebbe stata persa – ha confermato al Sole 24 Ore il presidente di Hausbrandt Fabrizio Zanetti -. Entrando ora riusciamo a trattenere tutte le maestranze e la rete vendita è ancora magicamente in piedi. Sono stati tutti eroici a resistere fino ad oggi in attesa di una soluzione e come imprenditore ho espresso un grande apprezzamento per queste persone. Sono loro che oggi ci danno la possibilità di costruire un sogno imprenditoriale».

Un post Facebook dell’ottobre scorso

È questo l’ultimo colpo di scena di una vicenda travagliata partita l’estate scorsa con l’apertura della crisi (a seguito della sospensione del pagamento degli stipendi). E sono stati proprio i dipendenti a tenere in piedi caparbiamente la storica realtà. Prima lo scorso autunno. promuovendo sui social e nelle scuole una campagna per raccogliere ordini su dolci natalizi, con l’obiettivo, raggiunto ampiamente, di raccogliere ordini e vendere un milione e mezzo di pezzi. Poi continuando, contro ogni logica anche dopo che tutti sembravano essersi ritirati dalla trattativa, a tenere vivo nello storico stabilimento di San Giovanni Lupatoto, girandolo ogni mattino, il lievito madre che – leggenda o realtà – si vuole essere sempre lo stesso ceppo “avviato” nel lontano 1894 quando Domenico Melegatti fondò l’azienda. Che ora sembra proprio poter trarre un sospiro di sollievo.

 

Frantoio Bonamini porta il Veneto Valpolicella DOP sugli scaffali della Coop

Frantoio Bonamini, dopo le partnership siglate nel 2017 con Iper ed Esselunga, intensifica quest’anno la sua presenza nella GDO attraverso un nuovo accordo con Coop.
Il Veneto Valpolicella D.O.P., punta di diamante della produzione dell’azienda, sarà infatti disponibile
sugli scaffali dei punti vendita Coop – inizialmente in Lombardia e Liguria, per poi arrivare in tutta Italia – nel formato da 0,50 litri, con l’obiettivo di orientare alla qualità e al consumo di prodotti d’eccellenza.
In un periodo in cui il calo del consumo di olio extravergine d’oliva in Italia ha toccato il 14%, troppo spessola scelta d’acquisto è guidata quasi esclusivamente dal prezzo. La decisione di Frantoio Bonamini di ampliare la propria presenza nella GDO è un chiaro segno della volontà dell’azienda di diffondere la cultura dell’olio extravergine d’oliva.
“Siamo orgogliosi di questa nuova apertura nei confronti del panorama nazionale”- ha affermato
Giancarlo Bonamini, titolare dell’azienda.
“La nostra realtà valorizza il profondo legame con il luogo in cui è nata e, proprio per questo, vuole farsi portavoce dei valori tradizionali legati alla nostra produzione. La distribuzione su larga scala del Veneto Valpolicella D.O.P. è per noi un modo di essere ambasciatori della cultura legata all’olio extravergine d’oliva, raccontandola attraverso un prodotto di altissima qualità”.

Cielo e terra alla conquista dei mercati esteri

L’azienda di Montorso Vicentino, conquista il mercato internazionale del vino grazie alla qualità dei suoi prodotti. Cielo e Terra registra un incremento del 15% nei mercati esteri, ottenendo una buona performance nei mercati storici quali USA, Inghilterra, Germania e Russia e ottimi risultati in quelli più recenti quali Canada, Giappone, Emirati Arabi e Turchia.
Pierpaolo Cielo – Direttore Estero dell’azienda – afferma infatti che “il 2017 è stato l’anno più performante per Cielo e Terra sia per i volumi che i margini”. Il Direttore prosegue poi sottolineando che “ciò è stato possibile grazie alla nostra strategia di differenziazione del portfolio clienti e dei prodotti, con vini sempre più ‘Extra-Ordinari’, ovvero meno legati alle denominazioni classiche storiche dove domina la concorrenza di prezzo”. Traguardi raggiunti anche grazie ad un marketing sul packaging distintivo, uno storytelling memorabile e soprattutto un ottimo rapporto qualità/prezzo.
È proprio un concorso estero, “Tastings” di Beverage Testing Institute, uno dei contest più antichi negli Stati Uniti, a premiare i vini di Cielo e Terra con ben 5 medaglie d’oro e 6 medaglie d’argento. Tra questi eccellono Cielo Pinot Grigio, Pinot Noir, Prosecco spumante, Amarone e Ripasso, ma soprattutto il nuovo uvaggio Rosso “Appassionatamente”.

Collis, fatturato in crescita nel bilancio 2016-2017

Sono numeri importanti quelli che emergono dal bilancio 2016-2017 di Collis Veneto Wine Group. Con oltre 6 mila ettari di vigneto coltivati tra le province di Verona, Vicenza e Padova, la stagione vendemmiale è risultata molto positiva, attestando la capacità di competere sui mercati nazionali ed esteri.
Con quantitativi raccolti in crescita del 5% rispetto all’annata precedente, Gruppo Collis registra infatti valori produttivi e reddituali importanti: il fatturato raggiunge i 92 Meuro, segnando un +11% di crescita rispetto al 2016. Particolarmente rilevante il margine operativo lordo (Ebidta) pari a 5,3 Meuro (+9,8%), mentre l’utile netto cresce del 45% sfiorando i 2 Meuro. Nel bilancio consolidato di Gruppo, relativo quindi all’attività del consorzio Collis insieme alla controllata al 100% Cantine Riondo, affermata per gli spumanti, riporta un fatturato di 115.357.000 euro, a segno +8,4% rispetto al 2016, con un margine operativo lordo di oltre 7,5 Meuro. Degni di nota gli interventi sulle strutture del Gruppo che hanno raggiunto il ragguardevole importo di oltre 6,5 Meuro, grazie agli investimenti effettuati sui siti produttivi di vinificazione e nel nuovo magazzino prodotti finiti, ultimato e diventato pienamente operativo presso la sede aziendale di Monteforte d’Alpone nel corso di quest’anno.

Epta lancia GranSesia Costan il banco semiverticale che cambia la prospettiva

Epta – gruppo multinazionale specializzato nella refrigerazione commerciale – lancia GranSesia a marchio Costan, il banco semiverticale a temperatura negativa che si caratterizza per una peculiare configurazione. La nuova struttura, con vetri dritti e un’altezza di soli 1.480 mm, è studiata per offrire ai consumatori un punto di vista originale sui prodotti sottozero. La vetrina, infatti, è in grado sia di potenziare l’appeal delle referenze al suo interno, che di evidenziare quelle in presentazione negli altri banchi dell’area.

Gli “ingredienti segreti” di GranSesia sono le sue vetrate a tutt’altezza prive di cornice, le spalle panoramiche e gli esclusivi accessori interni, che trasformano la zona bassa del mobile in una “vasca”, per posizionare i sacchetti affinché risultino facilmente riconoscibili e accessibili. Tra questi elementi sono degni di nota i cestoni estraibili e il KIT MULTISOLUTION, composto da una sezione vetrata verticale all’interno della porta e una mensola più corta per il primo ripiano dal basso.

I plus

GranSesia  coniuga capienza maggiorata e minimo ingombro al suolo. Il sistema assicura, infatti, una capacità di carico doppia** se confrontato con un’isola orizzontale delle stesse dimensioni. Interessante anche la sua ergonomia, ottimizzata rispetto alle vasche surgelati tradizionali. Infine GranSesia, banco ultra-moderno e funzionale si configura come il completamento ideale della gamma GRANFIT Costan, creata per arredare le aree di freschi e surgelati con un’unica famiglia, grazie ad un design coordinato che contribuisce a rendere la shopping experience davvero unica.

 

William Pagani, Group Marketing Director di Epta, commenta: “GranSesia è un banco sviluppato per conferire il giusto peso ad una categoria merceologica in continua crescita. Un concentrato di innovazione e funzionalità, con un occhio di riguardo all’ambiente.” E conclude “Con GranSesia, Epta risponde già oggi al Kigali agreement che entrerà in vigore a gennaio del 2019. Incoraggiando l’adozione di soluzioni con refrigeranti a minore GWP, GranSesia è disponibile in versione a CO2 e anche a gas chimici a GWP ridotto.”

**GranSesia BTOB presenta una capacità di carico del +80% rispetto all’isola Tortuga 2 2000 a brand Costan

Md Spa: nelle ex acciaierie di Cortenuova un mega polo logistico

Un investimento di oltre 80 milioni di Euro e una superfice di circa 270.000 mq: grandi numeri per il nuovo progetto di MD S.p.A. che prevede la realizzazione di un polo logistico e di uffici sul terreno delle ex acciaierie di Cortenuova (Santa Maria del Sasso – Bergamo).

Il 18 gennaio 2018 il Gruppo leader nella distribuzione discount si è infatti aggiudicato l’asta per il terreno dove sorgeva l’impianto industriale con un offerta di 13 milioni e 85 mila euro, avanzata dalla propria società Sequenza Spa di Bolzano.

L’acquisizione è legata a un progetto di riqualificazione dell’area con la potenziale costruzione di un polo logistico e uffici per un copertura di circa 160.000 mq e avrà il suo punto di forza in un capannone, realizzato con le più avanzate e moderne tecniche di costruzione e attrezzature logistiche.

Oltre al costo del terreno l’investimento previsto per la costruzione delle strutture è stimato, appunto, in circa 80 milioni di Euro.

Il nuovo polo logistico si prospetta come il più grande in Italia nel canale discount. Collocato in una posizione strategica e baricentrica per la distribuzione, consentirà a MD S.p.A di servire tutti i numerosi punti vendita del Nord e Centro – Nord, sia quelli attuali, sia quelli inseriti nel consistente piano di sviluppo triennale del Gruppo che prevede l’apertura di 90 nuovi punti vendita in Italia (attualmente sono 725) per un investimento complessivo di oltre 488 milioni di Euro.   

Il nuovo insediamento contribuirà inoltre alla riqualificazione di una zona depressa dove le strutture commerciali sono abbandonate da diverso tempo, dando anche un forte impulso all’occupazione nella zona.

Retailer che innovano: lo store, i clienti, le strategie. La Survey di JDA e RSR

Retailer disruptor: chi sono esattamente? Quali strategie stanno adottando? Quali obiettivi si propongono? In cosa  e in che misura differiscono dai retailer tradizionali?

Sono questi alcuni dei temi affrontati dalla 2018 Retail Disruptors Survey, presentata da JDA Software Group, Inc. ed elaborata da Retail Systems Research (RSR), coinvolgendo oltre 100 retailer mondiali (innovatori e non).

“I risultati dell’indagine sono chiari: gli innovatori sono più disposti a sacrificare una crescita più rapida per riuscire ad offrire l’esperienza cliente che gli acquirenti si aspettano. I retailer innovativi inoltre sono consapevoli che la tecnologia rappresenti un fattore strategico e non solo un costo da gestire. Questa consapevolezza sarà fondamentale per il loro successo nella fase di  continua evoluzione del settore ” ha dichiarato JoAnn Martin, vice president industry strategy, JDA.

Gli highlights della survey

Dalla ricerca è emerso che:

– Sono essenzialmente 4 le aree principali su cui i disruptors stanno focalizzando le proprie strategie: omnichannel (vedi tavola), informed insight (frutto della combinazione di dati e intuizione umana), customer acquisition (l‘esperienza del cliente si conferma la priorità più alta) e ruolo dello store.

– Deve essere sfatato il mito per cui i disruptor giocano un ruolo essenzialmente digitale. E l’acquisizione di Whole Foods da parte di Amazon ne è la prova lampante.

– Disruptor e tecnologie: l’obiettivo è fare investimenti ponderati che attirino i clienti e supportino velocità ed efficienza. 

– Il futuro dei disruptor giunti alla maturità.

Identikit degli innovatori nel retail

Ma quali sono le peculiarità che accomunano tra loro i disruptor, distinguendoli dai retailer più tradizionali?

I retailer intervistati da RSR indicano tre fattori chiave che li rendono innovatori: forniscono prodotti e servizi di altissima qualità (53%); sono molto più veloci e reattivi dei retailer tradizionali (51%) e hanno cambiato radicalmente l’esperienza cliente (42%).

 

E i risultati parlano chiaro: il 66% degli innovatori ha dichiarato di essere profittevole, mentre il 18% ha affermato di diventarlo nei prossimi 18 mesi. Il 49% dei retailer innovativi cresce a un tasso annuale superiore all’11%, mentre solo il 30% dei retailer tradizionali registra la stessa percentuale di crescita. I risultati completi della 2018 Retail Disruptors Survey sono disponibili qui.

I must per i retailer innovativi

Gli innovatori affermano che la chiave del loro successo risiede nella velocità fornita dalla tecnologia, nel bilanciare i profitti e nel mantenere le promesse al cliente. L’affidabilità, in particolare l’attenzione alla coerenza di esecuzione (62%) e alla profittabilità (60%), è la qualità che gli innovatori ritengono più importante, mentre si rifiutano di sacrificare la redditività per una crescita più rapida.

 Gli innovatori affrontano la tecnologia in modo diverso

I retailer innovativi hanno più successo nell’utilizzare la tecnologia per migliorare l’esperienza cliente rispetto a quelli tradizionali. Il 25% degli innovatori offre un’esperienza di shopping continua attraverso tutti i canali, rispetto al solo 13% dei tradizionali.

Dalla survey emerge pure come gli innovatori attribuiscano alle intuizioni umane lo stesso valore di quelle basate sui dati in settori chiave, mentre i tradizionali sono meno propensi:

  • Operazioni in negozio: 40% degli innovatori vs. 29% dei tradizionali
  • Approvvigionamento e procurement: 34% degli innovatori vs. 29% dei tradizionali
  • Merchandising: 34% degli innovatori vs. 16% dei non innovatori

Investimenti in tecnologie digitali

I retailer innovativi privilegiano investimenti in funzionalità digitali incentrate sul cliente: parliamo del 25% dei disruptor rispetto a un più risicato 19% dei tradizionali.

E non basta: dei non innovatori il 35% non ha intenzione di implementare nuove tecnologie, mentre tra i disruptor la percentuale scende al 25%.

Il cliente, fulcro del business

Gli investimenti in funzionalià digitali mostrano che gli innovatori sono concentrati al massimo sull’esperienza del cliente, e quindi implementano tecnologie che consentono di migliorare questa esperienza:

  • Social media per il coinvolgimento del cliente: 60% dei innovatori vs. 55% dei non innovatori
  • Dispositivi mobile per il personale in negozio: 51% dei innovatori vs. 38% dei non innovatori
  • Integrazione di dispositivi IoT e dati: 51% dei innovatori vs. 45% dei non innovatori

Le aree di investimento più soddisfacenti

  • Visibilità totale della supply chain: 49% degli innovatori vs. 23% dei non innovatori
  • Centri di distribuzione regionale o localizzata: 38% degli innovatori vs. 30% dei non innovatori
  • Collaborazione con i fornitori: 38% degli innovatori vs. 29% dei non innovatori

 

“Gli innovatori sono più propensi a implementare nuove tecnologie per migliorare l’esperienza del cliente, ma sono anche pronti a cambiare rotta quando non vedono i benefici previsti.”, ha osservato Martin.

La customer experience

tutti i retailer concordano sul fatto che investire nella customer experience è fondamentale per attirare clienti presso i propri negozi e farli ritornare (55% degli innovatori vs. il 54% dei non innovatori).

Dove invece si notano più discrepanze tra innovatori e non sono:

il lifestyle (58% di disruptor vs 45 nd);

eventi e attività orientati al cliente (57% vs 34%)

 

Il futuro dei negozi fisici

I risultati dell’indagine confermano che i negozi fisici non scompariranno a breve: 87% degli innovatori e 79% dei non innovatori hanno negozi fisici e continueranno ad aprirne altri in futuro. Ma la chiave del successo dei punti vendita sta nel creare esperienze accattivanti e nell’utilizzarli anche come centri di distribuzione per evadere gli ordini effettuati attraverso altri canali. Il 71% degli innovatori intervistati ha dichiarato che la soddisfazione cross-channel porterà traffico nei negozi, un chiaro segno che le opzioni volte alla soddisfazione del cliente come acquistare online, ritirare in negozio (BOPIS) e acquistare online e fare il reso in negozio (BORIS) saranno sempre più diffuse. Anche la tecnologia interattiva (62%) e i programmi di fidelizzazione (60%) sono consideranti rilevanti per  favorire l’incremento delle  visite ai negozi.

 

 

Apre a Milano CrudoCotto, il ristorante firmato Rovagnati

Un’officina del gusto in bilico tra tradizione e innovazione: è questo, secondo l’ambizione di chi lo ha pensato, l’obiettivo di CrudoCotto by Rovagnati 1943, il concept store inaugurato lunedì scorso a Milano, al numero 41 di corso Garibaldi dalla nota azienda produttrice di salumi. Nel ristorante vengono offerti piatti creati secondo le ricette tradizionali italiane ma con un occhio alle tendenze della gastronomia internazionale, secondo quello che è il dna aziendale. Le ricette sono tutte creazioni di Paolo Rovagnati.

Lo spazio di corso Garibaldi è aperto tutto il giorno, dal lunedì al giovedì dalle 7 alle 23 il venerdì e il sabato dalle 7 a mezzanotte. Un luogo quindi dove fare una capatina per colazione, per pranzo, per l’aperitivo e per cena e in ogni momento della giornata. Per ogni ora ci sono più soluzioni, con spazio anche per piatti dolci. Una delle novità della formula è il cosiddetto “formato sfizio”: è infatti possibile ordinare il proprio piatto e accompagnarlo con una o più combinazioni di altri piatti in versione “tapa”. Lo scopo è quello di condividere il cibo con gli amici, oppure di assaggiare un po’ di tutto. Tra le proposte, salumi e formaggi accompagnati dallo gnocco fritto (i salumi sempre affettati al momento e a freddo con le storiche macchine Berkel oppure a mano), o i saltimbocca di branzino e Pata Negra.

I cuochi sono coordinati dall’Executive Chef Mario Fresu (già sous-chef presso il Boscolo Restaurant&Bar) e creeranno i piatti utilizzando prodotti freschissimi e italiani, in una spaziosa cucina a vista sulla sala del Prosciutto Wine Bar&Restaurant. Il wine bar in particolare ruota attorno a un bancone ornato di sgabelli ed è lo spazio privilegiato per l’aperitivo, che varia di giorno in giorno e ha due “misure”: per gli appetiti misurati il finger food, per chi ha più fame o deve andare al cinema o al teatro l’aperitivo “rinforzato”. Al sabato è invece dedicato il rituale del brunch.

Il design del locale è contemporaneo e industriale, vagamente futurista. Cerca di enfatizzare la dualità “crudo o cotto”. Per questo mixa materiali particolari, colori e luce: elementi declinati in modo profondamente metropolitano senza però abdicare alla provenienza naturale.

 

 

Packaging, le soluzioni di Esseoquattro per macelleria, pescheria e ortofrutta

Packaging: il 2018 inizia all’insegna di nuove sfide rivolte ai produttori. La nuova legge 123/2017, che adegua il nostro paese agli standard europei suli imballaggi in plastica, avrà come diretta conseguenza un aumento della domanda di quelli in carta. Uno scenario in cui Esseoquattro Spa, da 40 anni nel settore packaging, può dire la sua.

Avendo puntato negli anni sull’ecocompatibilità dei prodotti, l’azienda è infatti pronta a rispondere ai nuovi requisiti normativi con una gamma completa di prodotti in carta o principalmente composti di carta che quindi non rientrano nel campo di applicazione della normativa e che offrono una soluzione specifica per ogni settore.

Le soluzioni

Per il reparto ortofrutta Esseoquattro propone i sacchetti in kraft di pura cellulosa a fibra lunga e i sacchetti scoprigusto Ideabrill® con banda trasparente microforata per i preparati già tagliati di frutta e verdura (ad esempio il minestrone). Entrambi disponibili con la nuova stampa generica Naturalmente Fresco o personalizzabili con l’immagine del cliente.

Per la pescheria, Esseoquattro propone l’Imprigionagusto Ideabrill®. Un sacchetto composto da carta di pura cellulosa vergine a fibre lunghe umido-resistente, accoppiata ad un film trattato. Il sacchetto è termosaldato e sigillabile in 1 secondo per trattenere al proprio interno liquidi e odori, evitando così spiacevoli fuoriuscite durante il trasporto e lo stoccaggio in frigo.

Per la macelleria, Esseoquattro propone incarto e salvafresco Ideabrill®, la cui composizione permette di conservare più a lungo inalterate le caratteristiche organolettiche della carne fresca, e l’imprigionagusto che mantiene i cibi pronti di gastronomia caldi per circa un’ora.

Oltre ai prodotti della linea Ideabrill®, per lo street food e in genere per i prodotti fritti e conditi è importante ricordare la linea completa di carte e sacchetti in supporto antigrasso bianco (Glisser) e avana (Oléane) presentata da Esseoquattro, ottimi alleati per servire cibi croccanti come appena sfornati.  La linea in antigrasso Oleane, in particolare, è stata studiata per essere uno strumento prezioso per qualsiasi servizio: è infatti possibile scaldare gli alimenti contenuti in forno tradizionale o in microonde e quindi servire le preparazioni fragranti e profumate.

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