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Spesa online in Sicilia grazie a Commerciale GiCap SpA e Risparmiosuper.it

Spesa online al Sud Italia: debutta il primo e-commerce della GDO siciliana, grazie a un progetto  di Commerciale GiCap SpA  (impresa socia di Gruppo VéGé) in collaborazione con Risparmiosuper.it, che ha curato l’architettura web e la messa a punto del servizio.

Nicola Mastromartino Presidente Gruppo VéGé
Nicola Mastromartino Presidente Gruppo VéGé

Il nuovo servizio, che al momento copre l’intero territorio della città di Messina da Torre Faro sino al comune di Roccalumera, è di particolare rilevanza strategica in quanto modello di riferimento che apre la strada alla realizzazione di progetti di e-commerce da parte delle altre imprese socie di Gruppo VéGé.
La piattaforma di e-commerce mette a disposizione la comodità di un servizio di spesa online che garantisce la possibilità di programmare la consegna a domicilio in tre fasce orarie (10:00/12:00, 16:00/18:00 e 18:00/20:00) oppure l’orario di ritiro degli acquisti presso il punto vendita.

L’offerta disponibile sulla piattaforma di e-commerce Quiconviene rispecchia fedelmente la filosofia dell’insegna sia in termini di ampiezza e profondità assortimentale sia di convenienza, con costi di consegna decisamente competitivi: 3,50 € per una spesa che va da 40 a 100 euro, gratis per importi superiori. Il pagamento dei prodotti avviene alla consegna tramite carta di credito, bancomat o contanti.

“Il mercato è cambiato, ma soprattutto sono cambiati le abitudini e i punti di riferimento del consumatore, che oggi sempre più utilizza il web sia per soddisfare le sue esigenze sia come metro di valutazione dei servizi” – dichiara Giovanni Capone, Direttore Vendite di Commerciale GiCap. “La nostra è una scommessa che dischiude nuovi scenari per l’azienda. Stiamo valutando tempi e modalità per introdurre la spesa online anche nei nostri punti vendita presenti a Palermo, Lipari e in diverse città della Calabria.”
Barbara Labate, CEO di Risparmiosuper.it, commenta il varo del servizio a Messina:- “Siamo fieri di aver contribuito al lancio del primo e-commerce in Sicilia mettendo a disposizione di Commerciale GiCap la nostra esperienza e il miglior supporto tecnologico possibile per valorizzare una tradizione di eccellenza nel servizio al cliente.”
“La piattaforma di e-commerce attivata per la prima volta a Messina da Commerciale GiCap è la dimostrazione lampante della straordinaria vitalità, del coraggio e dell’intraprendenza delle imprese socie di Gruppo VéGé” – sottolinea Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé. “In questo progetto, infatti, emerge a tutto tondo la capacità di guardare al futuro, avviando un progetto innovativo di vendita che introduce una shopping experience completa, personalizzata e gratificante, in linea con ciò che oggi chiede l’individuo-consumatore.”

I sei trend digitali del 2017 che i Retailer non possono ignorare

Sei: sono sei i trend digitali che nel 2017 varrà la pena seguire con attenzione e sfruttare con lungimiranza. Parola di Oliver Guy, Global Industry Director for Retail di Software AG, che – in proposito – afferma: “I retailer che sfrutteranno al meglio questo ‘retail moment’ saranno veramente capaci di soddisfare le promesse al cliente in quanto disporranno di una visibilità completa delle scorte in tempo reale, introdurranno dispositivi tecnologici nei loro negozi e riusciranno a prevedere i desideri dei consumatori”.

Ma vediamo nel dettaglio cosa ci aspetta per quest’anno:

1)A come “Amazonizzazione”

Ci si troverà di fronte ad un’ulteriore “Amazonizzazione” del settore retail, con nuove realtà entranti sul mercato che – così come i retailer già presenti – troveranno nuovi modi per vendere, soddisfare e consegnare prodotti a clienti esigenti, nonché spesso impazienti.

2) C come (nuovi) Canali

Sempre meno intermediazione: i retailer si connetteranno a nuovi canali per coinvolgere direttamente i clienti, sfruttando anche il “conversational commerce”. Esempi in questa direzione: Amazon Echo, i Bot su Facebook Messenger o Siri della Apple.

3) Nuovi approcci

La completa visibilità del magazzino e delle scorte in tempo reale diventerà concreta: molti retailer realizzeranno che un programma rip-and-replace per i principali sistemi di merchandising, stoccaggio e assortimento dei punti vendita non rappresenta la soluzione migliore né la più rapida. I più intraprendenti cercheranno di ricorrere ad altri approcci, come l’utilizzo dell’in-memory caching insieme al messaging ad alta velocità al fine di fornire in tempo reale i livelli di giacenza lungo ogni sede, canale, negozio e spedizione.

4) Hi tech per attrarre i clienti

Innovazione sempre più spinta per non deludere la clientela che si reca nel negozio fisico. E i retailer si stanno attrezzando in tal senso, ricorrendo ad innovazioni come robot in grado di fornire indicazioni, chioschi per gli ordini in-store e “specchi magici” per provare i vestiti.

5) L’IoT in cucina

L’IoT diventerà parte integrante delle cucine con dispositivi quali Amazon Echo, Hiku e altri ancora che permettono ai clienti di aggiungere prodotti alle loro liste della spesa. Il conversational commerce sarà un precursore dell’Intelligenza Artificiale e del “cognitive commerce”, che si diffonderà negli anni a venire.

6) Anticipare i desideri dei clienti

L’avvento della “customer experience preventiva” permetterà ai retailer di gestire le aspettative dei clienti sempre più all’inizio del processo di vendita. Ciò, a sua volta, potrà aiutare i retailer a consolidare l’attaccamento emotivo al loro marchio, grazie alla possibilità di offrire ai clienti quello che desiderano prima che essi si rendano conto di volerlo.

Valmontone Outlet, grazie al recente restyling, chiude positivamente il 2016

Il Valmontone Outlet chiude positivamente un anno ricco di novità (il secondo della gestione Promos) dedicato al rilancio della struttura grazie all’ampio piano di restyling iniziato a gennaio 2015 e focalizzato su tre macro aree: property, marketing e commerciale.

L’anno appena concluso è stato caratterizzato dall’apertura della nuova Food Court, la prima in un outlet, con un nuovo ingresso dedicato e orari prolungati rispetto al centro. La corte occupa un’area di 3.000 mq e ospita 7 unità commerciali con brand della ristorazione noti a livello nazionale ed internazionale: Alice Pizza, Burger King, Casa Angelesi (marchio della catena di Farinella), Cono, KFC Kentucky Fried Chicken, La Piadineria, Old Wild West.

Importanti novità anche tra le nuove boutique: Denny Rose, Nivea, RefrigiWear, Swarovski, Tempur, Original Marines, Primadonna, Barbuti, Pianura Studio, Converse, Guess, Boutique Nespresso e l’alta pasticceria Petit Bouclè.

valmontoneoutlet_lqNel 2016 il Valmontone Outlet è stato scelto come meta di shopping e divertimento da più di 6.5 milioni di visitatori (+5,7% rispetto all’anno precedente).

Tomaso Maffioli, Amministratore Delegato di Promos commenta: “Chiudiamo questo secondo anno di gestione positivamente, con un fatturato  in crescita del 6% e con un incremento pari al 13% dall’inizio del nostro mandato. I dati positivi raccolti sono una conferma dell’efficacia e del gradimento, da parte della nostra clientela, degli investimenti fatti in nuovi format – come quello della Food Court, con i primi incrementi, in termini di visite, già riscontrati nelle primissime settimane di attività -, della valorizzazione dell’offerta fashion e della crescente attenzione dedicata all’intrattenimento nel centro.”

TALLY WEiJL, un 2016 ricco di successi. Un 2017 dedicato allo sviluppo rete

TALLY WEiJL ha chiuso il 2016 all’insegna del successo in Italia, festeggiando 10 anni di presenza nel nostro Paese  e un fatturato di oltre 400 milioni di euro. Per il gruppo svizzero, che conta più di 3000 dipendenti e oltre 800 negozi nel mondo, l’Italia si è confermata nel 2016 come il primo mercato del gruppo. La strategia di sviluppo nel nostro paese ha visto l’apertura di negozi monomarca in maniera sempre più capillare sul territorio. TALLY WEiJL ha inaugurato 28 nuovi punti vendita, diretti ed in franchising, inserendo location prestigiose come Il Centro ad Arese, il più grande shopping center d’Italia, il centro commerciale GrandApulia in Puglia ed  i centri storici di Taranto e Lucca.

“Il 2016 è stato un altro anno positivo per TALLY WEiJL Italia. Abbiamo raggiunto l’ambizioso traguardo dei 200 punti vendita sul territorio nazionale, celebrato con l’apertura del negozio di Mestre il 3 novembre, ma non ci siamo fermati, ed ora siamo già a quota 206” afferma Marco Dellapiana, country manager di TALLY WEiJL Italia. Il piano di sviluppo 2017 prevede l’apertura di almeno 20 negozi, diretti ed in franchising e il restyling dei punti vendita esistenti con il nuovo concept di negozio, che racchiude gli elementi che caratterizzano il DNA del marchio rielaborati in chiave moderna, così da rendere la shopping experience ancora più coinvolgente.

Caffè Kimbo debutta nel nuovo terminal T3 di Fiumicino (area extra Schengen)

Nel nuovo terminal T3 di Fiumicino inaugurato nell’area extra Schengen nasce il primo punto in Italia “Caffè Kimbo, Espresso da Napoli”, la vera caffetteria napoletana gestita da Autogrill

Già aperto con grande successo nel 2015 nell’aeroporto di Francoforte, il nuovo concept store si pone in Italia come un vero e proprio flagship per l’azienda di caffè partenopea.

Sono proprio i valori del brand Kimbo – familiarità, convivialità e tradizione – che hanno ispirato la realizzazione di uno spazio moderno e accogliente che al tempo stesso contiene numerosi rimandi alle tradizionali ambientazioni dei bar napoletani e a Napoli. Uno spazio deputato ad accogliere al meglio i passeggeri in transito, ma anche quelli che, appena arrivati, o appena rientrati in Italia, provano il desiderio di uno speciale benvenuto.

Caffè Kimbo Espresso da Napoli racconta dei tre talenti di Kimbo: la selezione delle materie prime e delle migliori origini, la miscelazione dei diversi caffè, e la tostatura, vera e propria arte di cui Kimbo è custode.

Una parete dello store è interamente dedicata al talento della miscelazione e della tostatura, con 7 silos che espongono 7 diversi blend Kimbo, descrivendone le caratteristiche organolettiche e sensoriali, miscele che il consumatore potrà acquistare e portare con sé.

Due saranno le miscele in somministrazione con la macchina Espresso.

E inoltre grande protagonista sarà la Cuccuma, la tradizionale caffettiera napoletana, che tanto successo sta riscuotendo in Italia e all’Estero e con la quale si possono preparare un caffè napoletano tradizionale oppure un black coffee all’Americana.

 

Lo store è stato concepito a misura di viaggiatore e riesce a far coesistere armonicamente la praticità del banco delle caffetterie delle grandi catene internazionali con lo stile tradizionale del bancone classico italiano: il consumatore può optare per un coffee-to-go se ha poco tempo, oppure accomodarsi in uno dei corner della lounge in attesa dell’imbarco.

 

Per garantire al viaggiatore un’immersione completa nella tradizione della caffetteria napoletana, l’offerta dello store è arricchita da una serie di prodotti di pasticceria partenopea: sfogliatelle ricce e frolle, babà, capresine, sciù, e una selezione di prodotti rustici tipici dello street food preparato nei vicoli della città antica.

 

A completare l’atmosfera napoletana dello store, il corner Kimbo Enterteinment, dove sono esposti numerosi oggetti legati al mondo del caffè napoletano: caffettiere, cuccume, tazzine, caffè in latta e tante altre curiose idee dedicate agli amanti della bevanda nera.

 

Shopping, passione en rose. Cosa desidera realmente l’universo femminile

Lo shopping? Un piacere, non certo un dovere. Fare acquisti rappresenta una delle occupazioni preferite per una donna su tre. Con buona pace della crisi e per il piacere di imprese e distribuzione.

L’indicazione viene dall’indagine “Qual è la tua ambizione”, elaborata dall’istituto di Ricerca Episteme e presentata dal settimanale Gioia! in collaborazione con Centromarca, con l’obiettivo dichiarato di scattare una fotografia delle tendenze che interessano i consumi dell’universo femminile. Una fotografia che lascia intravedere conferme e novità.

Distintività, pubblicità e web

Tra le prime, come detto, si colloca la conferma della passione delle italiane per lo shopping: una buona notizia che diventa ancora più positiva se si considera come la propensione agli acquisti sia particolarmente sentita dal segmento più giovane della popolazione rosa (44,2%). In questo quadro si inserisce però una variazione di non poco conto: la crescente tendenza a scegliere prodotti che consentano di distinguersi, indicata da ben il 63,3% del campione. “Nell’ultimo decennio – spiega Monica Fabris, presidente di Episteme – si è assistito a un progressivo calo degli acquisti indotti dall’omologazione, espressione di uno status symbol condiviso, che hanno lasciato spazio alla necessità di differenziarsi”.

Nel solco della continuità si colloca poi l’influenza esercitata dalla pubblicità. “Nonostante la contrazione degli investimenti che ha segnato gli ultimi anni – osserva Fabris -, l’advertising resta una driver importante nelle decisioni di spesa: quasi due donne su tre dicono, infatti, di essere aiutate nella scelta proprio dai commercial”.

Più recente, e in netta espansione, è invece l’abitudine di acquistare online, che tocca il 62,7% delle intervistate. “L’e-commerce si sta rivelando uno strumento in grado di vivificare i consumi – rileva Fabris – grazie a due importanti plus: la capacità di risparmio e la comodità”. Due aspetti nodali che dovrebbero garantire alle vendite digitali un buon margine di crescita anche per il futuro. A tutto vantaggio delle marche, che proprio grazie all’online potranno ottenere nuova attenzione e lucentezza.

Cambio di paradigma

Per raggiungere questo obiettivo, però, i brand saranno chiamati anche a investire su altri fattori, indicati come premianti dalle consumatrici. “Tra questi – rileva Fabris -, il più rilevante è il tema della tradizione: per ben 8 donne su 10 la marca non può, infatti, esaurirsi nei soli suoi prodotti, ma deve tenere conto – e saper valorizzare – anche la propria storia. E in questo scenario, è evidente che la capacità di raccontarsi fornisce – e fornirà in futuro – ai brand una marcia in più”. “La narrazione della marca – aggiunge Ivo Ferrario, direttore comunicazione e relazioni esterne di Centromarca – rappresenterà sempre più un elemento distintivo fondamentale nella competizione tra imprese. Nell’era del digitale, e del social in particolare, la differenza la fa, e la farà sempre più, la capacità di disporre non solo di una struttura di ascolto dei dialoghi che avvengono in relazione al prodotto, alle categorie merceologiche o più in generale al contesto generale di consumo, ma anche di sviluppare accanto al prodotto giusto, i giusti contenuti da comunicare. Contenuti che dovranno essere di interesse, avvincenti e attuali”.

In seconda battuta, si dovrà considerare poi il fattore ambientale. “Le marche che se ne fanno carico – precisa Fabris – sono preferite al momento dell’acquisto dal 73,2% delle intervistate”. Ma rilevante è anche la capacità della marca di veicolare un’identità forte: il 68,4% delle donne interpellate sostiene, infatti, che i brand acquistati raccontano molto delle persone che li scelgono.schermata-2016-12-22-a-14-51-20

Solo molto più distanziata è invece l’indicazione relativa alla qualità, ferma al 59,8%. Un caso? Tutt’altro. I dati emersi dalla ricerca raccontano, infatti, di un netto cambio di paradigma nella percezione dei brand da parte delle donne. Un cambio che vede gli attributi intangibili della marca prevalere rispetto agli storici caposaldi sui quali veniva costruita la marca, quali appunto la qualità delle referenze o la fedeltà al brand, che per l’appunto scivola tra gli item meno quotati, con un riscontro non superiore al 34,8%. “L’industria – dice Fabris – deve insomma confrontarsi con una consumatrice più libera e più volubile rispetto a un decennio fa”. Un bel problema per le marche che però, rovesciando la prospettiva, può tradursi anche in un’opportunità. “Sulla base delle evidenze di questa come di altre ricerche – osserva Fabris -, rileviamo una crescente disponibilità alla sperimentazione e, dunque, un terreno favorevole all’innovazione”.

Sfide e opportunità

Il panorama futuro lascia quindi intravedere spunti interessanti per i brand, a patto che questi ultimi sappiano restare al passo con la continua evoluzione dei clienti. “Le marche di oggi che vogliono essere le marche di domani – sottolinea Ferrario – devono accettare la sfida: per continuare ad essere leader, occorre rendere attuale la proposta di ogni brand rispetto alle necessità del consumatore di oggi. E questo vuol dire puntare su un contenuto di innovazione costante e allineato alle esigenze di performance, come pure su una qualità dinamica, capace di rispondere all’evolversi dei desideri dei clienti”.

 

La metodologia

Presentata dal settimanale del gruppo Hearst Gioia! in collaborazione con Centromarca , la ricerca “Qual è la tua ambizione” è stata condotta dall’istituto di Ricerca Episteme tra il 3 marzo e il 20 aprile 2016. Sono state intervistate 1.729 lettrici di Gioia! attraverso la raccolta di 1.636 questionari online accessibili dal sito della rivista e 93 questionari cartacei allegati alla rivista. Il campione è costituito nella quasi totalità da donne (1.679 donne e 50 uomini), alto istruite (poco meno della metà laureate e poco meno della metà diplomate), residenti in prevalenza al Nord-Ovest. Per quanto riguarda le fasce d’età, le donne 30-50enni rappresentano il segmento più consistente (quasi metà campione), le giovani under 30 sono il secondo segmento rappresentato (quasi il 40%), mentre le over 50 costituiscono una parte minoritaria del campione (il 15%).

Manuela Falchero

Balocco: nel 2017 on air con un nuovo flight dedicato ai Frollini

Balocco, Azienda di Fossano, inaugura il 2017 con una novità in comunicazione. Lancia infatti  un nuovo flight della campagna di comunicazione TV dedicata ai Frollini per la prima colazione.
La campagna sarà on air per 4 mesi, a coppie di 2 settimane alternate, per complessive 8 settimane.
In questo periodo saranno trasmessi tutti gli spot dei Frollini nei formati da 10’’, sempre seguiti da
codini da 5’’ dedicati a Girandole e Novellini. Questi due prodotti saranno infatti presentati nella nuova veste grafica e con la nuova ricetta, per valorizzare l’importante operazione di restyling e il grande impegno in ricerca e sviluppo che ha consentito all’azienda di proporre l’intera gamma dei frollini Balocco senza olio di palma. Il primo flight sarà così strutturato: dal 1° al 7 gennaio vedremo lo spot da 10’’ di Pastefrolle, seguito dal 5’’ dedicato a Girandole; dall’8 al 14 gennaio sarà invece il turno dello spot da 10’’ di Cruschelle, seguito dal 5’’ focus su Novellini. La campagna della prima colazione comincerà quindi appena una settimana dopo la fine di quella natalizia, creando continuità, in modo da ribadire la sempre maggiore presenza della marca Balocco nella comunicazione in TV, mezzo al quale nell’ultimo anno si è affiancata con crescente forza anche la radio. La Balocco, tra i principali player del dolciario, continua dunque a sostenere la divisione dei prodotti continuativi con investimenti costanti, che l’hanno aiutata negli ultimi anni a diventare il secondo attore nel mercato dei frollini per la prima colazione. La campagna TV coinvolgerà tutte le principali emittenti generaliste e digitali, con spazi di alta qualità e focus sul prime time.

Rio Mare lancia due nuove referenze di tonno pescato a canna

Rio Mare, per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei consumatori orientate sempre più verso prodotti sostenibili e di alta qualità, porta sulle tavole degli italiani due varianti del Tonno Rio Mare Pescato a Canna: all’olio di oliva e all’olio extra vergine di oliva.

Da un’indagine realizzata da Rio Mare, infatti, è emerso che anche nella scelta delle conserve di tonno sono sempre di più i consumatori che in fase di acquisto fanno attenzione alla sostenibilità dei prodotti.

Il tonno da pesca a canna è un prodotto che si basa su un metodo di pesca artigianale, selettivo e rispettoso dell’ambiente che si pratica ancora oggi. La pesca a canna è infatti un metodo sostenibile in quanto ha un ridotto rischio di pesca accidentale perché i tonni vengono pescati uno ad uno. Il lancio del tonno pescato a canna rientra all’interno del progetto di Corporate Social Responsibility di Rio Mare che prevede, tra l’altro, una politica di diversificazione dei metodi di pesca utilizzati con l’obiettivo di bilanciare punti di forza e di debolezza di ciascuna tecnica e garantire l’equilibrio delle risorse.esec-extra-80x31-kadima-pole-line

Rio Mare inoltre, ha deciso di promuovere questo prodotto perché, oltre ad essere rispettoso dell’ambiente, offre opportunità di crescita economica alle comunità dei paesi in cui il pesce viene pescato, trattandosi di pesca artigianale. Questo modello di business permette a Rio Mare di distribuire valore lungo tutta la filiera, dai luoghi di pesca fino all’Italia, dove il pesce viene inscatolato nello stabilimento di Cermenate, il più grande e tecnologicamente avanzato d’Europa e tra i primi al mondo.

 

Leroy Merlin apre a Torino la terza Ecoisola RAEE del Piemonte

Leroy Merlin Festeggia “l’eco-terzeto” piemontese. Con quello di Torino, infatti sale a tre il numero di pdv dotati di Ecoisole  RAEE del consorzio Ecolight per la raccolta dei piccoli rifiuti elettronici in Piemonte. Dopo quelli di Collegno (TO) e Moncalieri (TO), anche qui – dunque – sarà possibile conferire gratuitamente rifiuti come trapani, piccoli elettroutensili, lampadine a risparmio energetico e neon non più funzionanti, telecomandi, chiavette usb ma anche smartphone, tablet, rasoi elettrici, e piccoli elettrodomestici. Tutti i cittadini, clienti e non di Leroy Merlin, possono così facilmente contribuire alla raccolta dei RAEE e ad un maggiore rispetto dell’ambiente.
«I rifiuti elettronici rappresentano un’importante risorsa perché sono riciclabili per oltre il 90% del loro peso. Se correttamente raccolti e trattati possono fornire significativi volumi di materie prime e seconde come plastica, metalli e vetro», spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE. «Con le EcoIsole abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sui rifiuti di piccole dimensioni che sono quelli più difficili da raccogliere: meno del 15% di questi rifiuti segue un corretto percorso di raccolta, recupero e smaltimento». Le Ecoisole rispondono a due esigenze importanti: essendo localizzate in aree commerciali ad alta frequentazione, agevolano il cittadino-consumatore nel riciclare correttamente il proprio rifiuto. Inoltre, questo sistema dà una risposta concreta agli obblighi previsti dall’Uno contro Zero. Prosegue Dezio: «In vista dei nuovi obiettivi indicati dalla normativa RAEE, è importante individuare strumenti innovativi per poter intercettare i rifiuti elettronici e agevolare i cittadini al loro conferimento».
«L’attenzione all’ambiente e il coinvolgimento dei nostri stakeholder in questo percorso hanno sempre contraddistinto il nostro operato», premette Davide Alaimo, capo progetto Supply Chain Negozio Leroy Merlin. «Dotando anche il nuovo punto vendita di Torino in via corso Giulio Cesare 424, vogliamo incentivare e sensibilizzare i nostri clienti (e non) verso la raccolta differenziata dei rifiuti elettronici, trasformando un obbligo di legge in un’opportunità per tutta la comunità”.

I numeri delle Ecoisole

Con quest’ultimo posizionamento, salgono a 18 le EcoIsole installate da Ecolight in prossimità dei  punti vendita italiani sono 18:  3 in Emilia Romagna, 5 in Lombardia, 4 in Veneto, 1 in Toscana, 2 nel Lazio e 3 (appunto) in Piemonte. Sono oltre 16 mila le persone che hanno utilizzato questi servizi e più di 13 le tonnellate di piccoli RAEE raccolte.

Le modalità di raccolta
L’EcoIsola RAEE è di dimensioni contenute (1,5×1,2×1,5 metri) e interamente automatizzata. Per conferirvi i rifiuti, al consumatore è richiesto di indicare il tipo di prodotto da smaltire (se un piccolo elettrodomestico o una lampadina) e identificarsi con la carta regionale dei servizi, quindi inserire il rifiuto nello sportello indicato. A conferma dell’avvenuto conferimento, al termine viene rilasciato uno scontrino. Quando i contenitori interni sono pieni, la macchina avvisa i tecnici per lo svuotamento via sms. I rifiuti conferiti vengono tracciati dal momento del conferimento fino al trattamento e recupero, nell’intento di prevenire il traffico illegale dei RAEE. Inoltre, i cittadini avranno sempre la certezza che i materiali conferiti seguiranno la filiera corretta, con grande beneficio per l’ambiente.

Sushi Daily cucina giapponese personalizzata e take away

Sushi Daily (catena del gruppo KellyDeli) è nata nel 2010 in Francia ed è diventata indiscussa leader del settore in Europa in soli sei anni. Oggi conta 500 fully-serviced stand sushi in sette Paesi del Vecchio Continente. Merito della qualità delle materie prime e del concept originale e accattivante: un corner shop di cucina giapponese con un vasto assortimento di box pronti per la vendita e un servizio di show cooking quotidiano che permette di scegliere tra quasi 150 ricette realizzate al momento e personalizzabili a seconda dei propri gusti.
“L’Italia, dove Sushi Daily opera dal 2013, rappresenta il secondo mercato europeo”, spiega a inStore Vincenzo Vicari country manager di Sushi Daily per l’Italia. Che abbiamo incontrato per conoscere le strategie di sviluppo e le opportunità di business di Sushi Daily.sushisoy-13

Cominciamo dello sviluppo di Sushi Daily in Italia.
Siamo presenti all’interno delle catene Carrefour, Il Gigante, Pam Panorama, Iperal, Conad e Iper e La grande i con 136 chioschi, ma l’obiettivo è arrivare a quota 160 nel 2017. Visto che seguiamo da vicino l’avviamento delle attività, ci siamo dedicati al mercato del Sud solo quando la nostra struttura si è rafforzata e consolidata abbastanza da consentirci un servizio puntuale ovunque. All’inizio abbiamo quindi consolidato la nostra presenza nel Nord e Centro Italia. Tra l’altro, queste sono le regioni dove la cucina giapponese da moda è diventata fenomeno culturale e dove, di conseguenza, è più comune l’abitudine al consumo di sushi e affini. Ecco perché abbiamo aperto il primo corner a Milano, capitale italiana del sushi (al Carrefour di Assago, ndr).

Dove le prossime aperture?
A Rivarolo Torinese, Bolzano, Roma e Lecco.

E veniamo alla vostra offerta food.
In menu non mancano classici come sushi, maki, nigiri, temaki e sashimi, ma anche molte proposte con pesce cotto e alternative innovative come il California Maki tartufo e rucola, un bocconcino di riso ripieno di salmone, rucola e un bastoncino di tartufo nero prodotto da Urbani Tartufi. Crediamo nell’importanza della varietà dell’assortimento e in certi periodi dell’anno proponiamo delle ricette temporanee. Per questo Natale, per esempio, abbiamo ideato i Vassoi Bento Sushi Celebration, disponibili fino al 10 gennaio in due tipologie, ciascuna con sei ricette esclusive. Oltre a temari con salmone affumicato e semi di sesamo, sushi ebi e il wakame cali roll, la novità sono i roll al mango, declinati nelle versioni salmone e pollo, come anche gli avocado nigiri. sushisoy-19

Chi sono i clienti di Sushi Daily?
Consumatori dalla capacità di spesa media che amano il prodotto fresco, evitano i cibi troppo grassi, sono curiosi e apprezzano le cucine etniche.

Quali sono le vostre strategie di comunicazione?
Puntiamo su assaggi ed eventi che rendano protagonista il cliente, mentre non proponiamo mai sconti diretti sulla merce.

Perché Sushi Daily è un’opportunità di business per gli imprenditori?
Oltre alla qualità e bontà del cibo, a fare la differenza è il format. I nostri punti vendita offrono una food experience che coinvolge, rassicura e fidelizza. Non solo vendiamo prodotti artigianali, seppur standardizzati, sempre freschi di giornata e preparati in loco, ma cuciniamo davanti ai clienti. La clientela può quindi seguire passo per passo la realizzazione delle ricette: dalla cottura del riso al taglio del pesce e delle verdure, fino all’imballaggio. Last but not least, garantiamo un’igiene rigorosa, la tracciabilità totale su tutti i prodotti che sono sottoposti ad analisi microbiologiche periodiche e a controlli costanti per garantirne l’eccellenza, e una formazione seria e approfondita per i gestori imprenditori affiliati.

A proposito, che tipo formazione garantite?
Prepariamo i futuri imprenditori, nonché il personale del corner, attraverso la nostra accademia di sushi dove offriamo corsi della durata di minimo otto settimane articolati in teoria, pratica, management. In seguito, assicuriamo l’affiancamento nella fase di avviamento del chiosco.

L’identikit del vostro gestore ideale?
Imprenditori di origine giapponese o asiatica, motivati, flessibili e appassionati di cucina orientale, con o senza una pregressa esperienza nel settore del food.

A quanto ammonta l’investimento iniziale?
Dipende, comunque è inferiore ai 50 mila euro.

In quanto tempo si raggiunge il break even?
Ogni realtà è diversa, ma generalmente in 18 mesi.

Regole per i corner?
In genere il chiosco nei supermercati è situato nel reparto del fresco, spesso davanti all’ortofrutta. Quanto alle misure, variano dai 12 ai 17 metri quadrati.

Quante risorse sono necessarie nel chiosco?
Dai 3 ai 5 addetti.

 

Nicole Cavazzuti

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