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Selex chiude un altro anno di crescita significativa

Selex conferma anche nel 2016 una crescita significativa, testimoniata da un fatturato pari a 10.350 milioni di euro ( + 4%) e da una quota di mercato salita all’11,7% (IRI: iper+super+superette+C+C). Nel 2017 è prevista un’ulteriore crescita del + 4,2% che porterà il giro d’affari a 10.780 milioni. Un andamento in controtendenza rispetto al mercato, a conferma del dinamismo delle imprese socie del Gruppo Selex.

I dati sono emersi dall’assemblea dei soci di fine anno svoltasi nella sede della Centrale del Gruppo a Trezzano sul Naviglio (Milano), nel corso della quale sono stati presentati anche il programma di sviluppo e il budget per il 2017.

Le imprese socie hanno stanziato 215 milioni per realizzare nel prossimo anno 57 nuovi punti di vendita in tutta Italia e per la ristrutturazione e l’ampliamento di 53 unità esistenti, con la creazione di centinaia di nuovi posti di lavoro. Le aperture interesseranno le principali tipologie di vendita e in particolare i supermercati tra 1.500 e 2.500 mq di superficie, format di punta del Gruppo Selex.

“Guardiamo con fiducia al futuro partendo dai buoni risultati delle aziende del Gruppo e, pur non mancando le difficoltà, continuiamo ad investire per innovare e migliorarci – ha commentato Dario Brendolan, Presidente del Gruppo Selex – Anche nel 2017, le nostre imprese proseguiranno nel loro cammino di sviluppo. Negli ultimi dieci anni, tra aperture e ristrutturazioni, il nostro Gruppo ha investito oltre 2 miliardi di euro”.

Per il prossimo anno sono previsti investimenti rilevanti anche nella comunicazione delle marche del distributore Selex, che ricoprono una parte sempre più importante dell’offerta commerciale, segnando incrementi di anno in anno. Premiate dai consumatori soprattutto le linee specialistiche del bio, del salutistico e dell’alto di gamma, che registrano una crescita del + 15%. Una parte importante del budget 2017 è riservata poi allo studio di nuove formule commerciali e nuovi formati, per rispondere ai rapidi cambiamenti delle abitudini di acquisto e di consumo.

“I risultati del 2016 hanno grande valore perché ottenuti in un anno difficile, caratterizzato da forte deflazione  – ha sottolineato Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex – Anche gli indicatori economici e patrimoniali delle imprese socie sono in progressione e ci spingono a continuare nel lavoro avviato da qualche anno di forte rinnovamento dei punti di vendita e dell’offerta”.

Senior, un target alla riscossa, che riserva ottime potenzialità per i brand

Non ci sono più i cinquantenni di una volta. E nemmeno i settantenni.  Oggi il target compreso tra i 50 e i 75 è andato ben oltre i clichè di qualche anno fa.

Perchè si tratta di persone attive e impegnate con un reddito superiore rispetto alla media del nostro paese (50-59 anni, +9% – 60-74 anni, +13% Fonte: Oss. Cetelem/TNS **) e quindi molto “appetibili” da parte di tanti brand.

Al Convegno “Consumi Senior : Tendenze ed esigenze di un mercato in crescita”, organizzato da CDV a Milano si è discusso il tema, cercando di approfondire e riscoprire questa realtà che oggi in Italia rappresenta il 42% della popolazione e su cui le aziende possono riflettere con l’obiettivo di valorizzare il consumatore “Senior” e metterne in luce i valori, le emozioni, la voglia di impegnarsi e di contribuire.schermata-2016-11-28-a-15-07-39

“Si tratta di un segmento eterogeneo – ha detto Christian Vaccani, Senior Research Executive KANTAR TNS, prendendo parte all’evento. Possiamo distinguere fra “Younger Senior” (50-74 anni – in Europa il 77% dei Senior, di cui molti cosiddetti Silver Digital – connessi***) e “Older Senior” con più di 75 anni (in Europa 23%)***.  In Italia parliamo di circa 19 milioni di individui, quasi un terzo della popolazione italiana: un segmento oggetto di attenzione non solo per la propria quota di consumo, ma anche per il modo di interpretare il rapporto brand-consumatore, la percezione e la fedeltà alla marca.

schermata-2016-11-28-a-15-07-49Guidano il cosiddetto fenomeno del “down-aging” secondo cui tutte le generazioni vivono come avessero 10 anni in meno, in termini di stile di consumo e valorizzazione dei plus dell’età.schermata-2016-11-28-a-15-07-57

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Una delle priorità più sentite è la famiglia: esprimono infatti preoccupazione per la situazione economica di figli e nipoti (64% Molto o Abbastanza Preoccupati – media Europa**) da un lato e di genitori/parenti, dall’altro (53%): un ruolo perno generazionale importante a livello sociale. D’altronde, fra i 50-59enni, il 43% in Europa ha ancora figli in casa (dato che scende al 17% fra i 60-75enni)**.

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Vita attiva

In Italia, 1 Senior su 2 dichiara di frequentare attività culturali almeno 1 volta al mese (teatro, cinema, musei, etc), mentre in Europa, solo 1 su 3. Una dimensione importante è quella della vita associativa e delle iniziative di portata sociale: il 40% dei Senior (50-75enni)** in Italia si dedica a questo tipo di attività almeno una volta al mese. Si condivide l’esperienza di sentirsi utili, si da valore al proprio tempo, si prendono responsabilità e si aprono nuove relazioni sociali.

Hanno a cuore il loro benessere e la salute. Vogliono mantenersi in forma, invecchiare bene: prestano attenzione al benessere fisico. Fanno Sport (in Europa** il 53% dei 50-59enni 48% fra 60 e 75 anni, almeno 1 ora a settimana) e Passeggiate (39% fra i 60-75 anni cammina per più di 4 ore a settimana**) ed è in Italia, Francia e Spagna che il tasso di pratica sportiva mensile è il più elevato**.schermata-2016-11-28-a-15-08-27

Seniores e media

Sono dunque attivi, socialmente aperti ed impegnati, connessi con il mondo. Le prime generazioni di “migranti” digitali che hanno utilizzato il pc nella loro vita professionale, arrivano oggi alla pensione ben informati e multi-device.

L’approccio al digitale è prevalentemente funzionale (per 1 Senior su 2 in Italia, connesso*), ma l’importanza della rete nella vita dei Senior cresce progressivamente. Conquistati da internet soprattutto per l’aiuto nel mantenimento delle relazioni (messaggi, condivisioni sociali) o per la possibilità di entrare in contatto con pari (forum), utilizzano oggi internet anche come fonte di informazione nel processo d’acquisto.

Attenti alla pubblicità dei Brand, come dichiara il 55% dei Silver Digital italiani (verso un 43% della media europea**), considerano la marca un criterio importante di scelta (1 su 3)**.

 

 

Fonti:

*Connected Life

**Cetelem Osservatorio 2016

***Audiweb

Conad si aggiudica il premio “Il logistico dell’anno 2016”

Conad si aggiudica il premio Il logistico dell’anno 2016 (Istituito da Assologistica e Euromerci ) per aver dematerializzato la consegna del prodotto a marchio con il supporto di un progetto Di.Tech sulla piattaforma Delivering.

Il progetto Delivering ha determinato una totale dematerializzazione dei documenti di trasporto (ddt) coinvolgendo tutti gli attori della filiera (supply chain e amministrazione, 3PL e trasportatori, fornitori mdd), che possono, ora, disporre di tutte le informazioni sull’esito della consegna, in tempo reale e in formato digitale.

«È stata una grande soddisfazione per noi ricevere questo premio – commenta Andrea Mantelli, responsabile Supply Chain Conad – quale riconoscimento per il prestigioso progetto di dematerializzazione. Per il prodotto a marchio Conad, il processo di digitalizzazione della logistica è iniziato, sempre in partnership con Di.Tech, anni fa con l’introduzione dell’Edi che ci ha poi permesso di allargare al DesAdv. Da tre anni, abbiamo introdotto nei nostri magazzini del fresco la tecnologia RFid attraverso l’utilizzo di tag e abbiamo fatto investimenti per creare varchi per la lettura dei tag RF in uscita agli Hub e in ingresso sui CeDi. Ora abbiamo completato questa evoluzione, introducendo le informazioni di ritorno (RecAdv) attraverso il progetto Di.Tech sulla piattaforma Delivering».
«Il progetto Delivering in Conad per noi rappresenta una fondamentale tappa di quel percorso di digitalizzazione che promuoviamo costantemente nel mondo retail», dice Ennio Comini, amministratore delegato Di.Tech. «Il successo di questo progetto è dovuto al fatto che con Conad avevamo avviato da tempo, a partire dal progetto EDI, il processo di trasformazione digitale e nella fase decisiva siamo stati in grado di superare con efficacia le possibili difficoltà della collaborazione fra diversi attori della filiera, favorendo una sinergia che ha generato grandi risultati in termini di risparmio e ottimizzazione non solo nel processo logistico, ma anche amministrativo».

Come funziona
Con l’introduzione di Delivering, in fase di preparazione del carico dal magazzino viene generato il ddt elettronico, sia in formato DesAdv sia in formato leggibile pdf, e un Pin associato alla consegna. All’atto di presa in carico della merce il conducente, che ha ricevuto il Pin tramite sms, firma elettronicamente il documento, sfruttando il device mobile reso disponibile dal magazzino. In fase di ricevimento, sempre tramite interfaccia mobile, la cooperativa annota in digitale gli eventuali vizi apparenti, arricchendo, eventualmente, con foto la documentazione e con riscontro diretto del conducente con l’uso del PIN. Successivamente, terminati i controlli sulla presenza dei vizi occulti e alla chiusura del carico, dalla cooperativa viene generato il documento elettronico RecAdv che contiene il dettaglio completo della merce accettata e la segnalazione delle anomalie riscontrate con le specifiche causali. La nota di contestazione viene resa disponibile anche in formato leggibile pdf. In questo modo tutte le comunicazioni avvengono in tempi molto veloci, in modalità strutturata e senza possibilità di errori.

I vantaggi

La tempestività delle indicazione delle non conformità dovuta alla digitalizzazione delle informazioni e la drastica riduzione dei contenziosi, hanno migliorato significativamente il monitoraggio del processo di ricevimento merce e velocizzato il processo amministrativo, minimizzando le note di credito.
Infine il progetto Delivering in Conad si è confermato un vero e proprio progetto green, con il risultato stimato di -30 tonnellate/anno di CO₂.

MediaStoke e Waze insieme a IAB Forum 2016

MediaStoke l’agenzia leader nell’Audience Hyper Targeting e nel Location Based Advertising (LBA), e Waze, l’app gratuita per la navigazione e per la condivisione in tempo reale di informazioni sul traffico, gestita dalla comunità di utenti più numerosa al mondo, parteciperanno a IAB Forum 2016, l’annuale kermesse di riferimento per la digital industry italiana, che avrà luogo martedì 29 e mercoledì 30 novembre, presso il MiCo di Milano.
Il tema di questa quattordicesima edizione di IAB Forum sarà Limitless Possibilities.
Presso lo stand D9, i giorni 29 e 30 novembre, sarà possibile approfondire le opportunità pubblicitarie offerte da Waze e conoscere la suite di prodotti e soluzioni di MediaStoke, sia in termini di tecnologie proprietarie di analisi di dati in Real Time e di ottimizzazione delle campagne, che di innovativi formati Video, che, infine, di strumenti di LBA, attualmente unici sul mercato italiano.
filippo-arroni-amministratore-delegato-mediastoke“Waze è oggi la piattaforma di riferimento a livello mondiale per la mappatura dei punti vendita. La location dell’utente è un dato sempre più rilevante per i marketer e il drive to store è destinato a diventare presto uno degli aspetti su cui si concentreranno maggiormente i retailer per incrementare il traffico all’interno dei propri punti vendita e accelerare le vendite, anche d’impulso. È per noi importante che i Brand capiscano, con il nostro supporto, come capitalizzare questi strumenti per poter deliverare contenuti rilevanti, in target, al momento giusto e nel posto giusto.” afferma Filippo Arroni, amministratore delegato di MediaStoke.
MediaStoke propone alle aziende strumenti strategici per incrementare il traffico nei punti vendita, tramite soluzioni di Location Based Advertising esclusive. L’agenzia è, infatti, concessionaria in Italia di alcuni dei prodotti più efficaci oggi per aumentare lo store traffic, in quanto permettono di sviluppare comunicazioni georeferenziate, attraverso call-to-action mirate e coupon-on-the-go che sono in grado di ingaggiare i prospect e favorire il dialogo diretto tra consumatori e punti vendita.
Palcoscenico ideale per discutere di questo nuovo scenario e ascoltare l’esperienza diretta di Waze e MediaStoke, sarà lo speech che si terrà presso il nuovo spazio Agorà, al centro dell’area espositiva, martedì 30 novembre, alle ore 11:30, intitolato “Waze – Ads on the move”, e che vedrà l’intervento di Avichai Bakst, Director of Business Development di Waze.
Sarà possibile, inoltre, ascoltare la testimonianza di Waze in plenaria presso la Sala Silver, attraverso uno speech dal titolo “Oltre i limiti della mobilità” tenuto da Samuel Keret, Global Head of Sales di Waze, martedì 29 novembre alle ore 12:40.

 

 

 

 

 

 

 

 

Bauer Spa ottiene la Certificazione Family Audit

Bauer Spa, azienda trentina di brodi e insaporitori da sempre impegnata nel garantire prodotti in linea con le esigenze di gusto e nutrizionali delle persone, ha una certificazione in più, indicatore della qualità a 360 gradi che la caratterizza: la Certificazione Family Audit.

L’azienda infatti, pone al centro le persone quando pensa e crea i suoi prodotti, e mette al centro anche i suoi collaboratori e le loro famiglie, in particolare favorendo e supportando in modo concreto la conciliazione famiglia lavoro.

logo-family-auditAttraverso il percorso legato alla Certificazione Family Audit, Bauer ha ulteriormente valorizzato la partecipazione attiva dei propri dipendenti, e ha individuato e soddisfatto ulteriori bisogni di Conciliazione Famiglia Lavoro dei dipendenti stessi, attuando anche nuove soluzioni concrete volte a: migliorare il clima aziendale, accrescere il welfare aziendale, aumentare la comunicazione e la partecipazione nei team di lavoro, favorire la conciliazione famiglia lavoro attraverso una maggiore flessibilità degli orari lavorativi. Il tutto per aumentare la soddisfazione dei propri collaboratori, nella convinzione che ciò possa creare anche valore economico, rafforzare l’identità aziendale e incrementare i livelli di produttività.

“Si tratta di una certificazione importante – dichiara Giovanna Flor, Amministratore Unico di Bauer – e siamo orgogliosi di essere la prima PMI del settore alimentare ad averla ottenuta. Parlare di Conciliazione Famiglia Lavoro rappresenta innanzitutto una scelta etica coerente con la filosofia aziendale, riconducibile alla responsabilità sociale d’impresa. Di fatto il potenziale conflitto tra la vita lavorativa e la vita privata dei propri collaboratori è oggi una delle sfide più importanti che come imprenditori/trici dobbiamo affrontare, sfida che se ben gestita origina un considerevole valore aggiunto per la propria azienda. I benefici che si generano per l’azienda e per i dipendenti creano infatti una concreta situazione di vantaggio (win-win) basata sui principi della reciprocità, nonché un importante fattore di innovazione dei modelli sociali, economici e culturali.”

Shopping tourism, un fenomeno in crescita. Russi e brasiliani tra i top spender

Shopping Tourist, ovvero i turisti dello shopping: chi sono, quanto spendono e cosa comprano?

A dirlo, un’indagine sullo shopping tourism nelle città di Milano, Firenze e Venezia contenuta all’interno di Shopping Tourism Italian Monitor, il nuovo rapporto di ricerca annuale condotto da Risposte Turismo e presentato in occasione di Shopping Tourism, il primo evento in Italia annuale e itinerante dedicato al fenomeno ideato e organizzato dalla stessa Risposte Turismo.

L’entità della spesa

Relativamente alle spese in shopping, l’indagine mostra una media procapite giornaliera pari a circa 43 euro, dato frutto della media tra i valori che la ricerca ha evidenziato per Firenze (33 euro), Venezia (23 euro) e Milano (74 euro).

“Considerando gli oltre 13 milioni di turisti che sono arrivati nel 2015 nelle tre città oggetto di indagine – ha affermato Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo – se si proiettassero i valori risultanti dalla nostra indagine campionaria si arriverebbe ad indicare in oltre 1,4 miliardi di euro le spese annuali in solo shopping, di cui 860 milioni a Milano, 300 a Firenze e 240 a Venezia”.

La tipologia di acquisti

L’abbigliamento risulta la prima tipologia di prodotto sia per numero di acquisti effettuati (46%), sia per valore dell’investimento (43%).

I souvenir sono il secondo prodotto maggiormente acquistato (40%) e il terzo nella classifica delle spese per tipologie di prodotto (9%) alle spalle di accessori – gioielli – pelletteria (23%).

La frequenza

Quasi due turisti su dieci viaggiano o hanno viaggiato almeno una volta con motivazione prevalente lo shopping e come più di un turista su quattro cerca luoghi dove fare acquisti prima di scegliere la destinazione turistica da visitare.

“Un dato – ha proseguito di Cesare – che testimonia l’importanza di un fenomeno con forti potenzialità di crescita non solo per le tre città oggetto della nostra indagine, ma anche per tutta l’Italia, dove le competenze, le tradizioni e le eccellenze locali si mescolano con l’offerta dei grandi marchi internazionali”.

Identikit degli acquirenti

L’analisi evidenzia come a spendere maggiormente siano i turisti che viaggiano da soli, seguiti da chi viaggia in coppia e con amici. Al quarto posto i turisti che viaggiano in famiglia, all’ultimo quelli che viaggiano in gruppo.

Inoltre chi viaggia o ha viaggiato con motivazione prevalente lo shopping è più giovane rispetto al totale dei turisti intervistati e ha una provenienza geografica maggiore dall’Asia, dati interessanti per gli operatori e i decision maker delle destinazioni turistiche italiane nella comprensione delle dinamiche del fenomeno e nella definizione delle migliori strategie per intercettare tale domanda.

 

Infine, i turisti “top spender” risultano essere i russi seguiti da brasiliani e giapponesi.

 

Da segnalare come i turisti italiani si posizionino al di sopra della media e come francesi e tedeschi siano, rispettivamente, al penultimo e al terzultimo posto tra i quasi 70 paesi di provenienza rappresentati dal campione oggetto di indagine.

Bonduelle lancia I Burger BIO di cereali e verdure, 100% vegetali

I prodotti a base vegetale piacciono sempre di più. È questo, infatti, il trend che sta rapidamente prendendo piede tra gli italiani. E i dati di mercato lo confermano: la categoria dei piatti pronti freschi a base vegetale ha registrato, infatti, una crescita a doppia cifra (+41%), trainata da nuovi segmenti, tra cui il mercato dei burger vegetali che è cresciuto del 57% nell’ultimo anno (Fonte: Nielsen, AT Sett 2016 I+S+LS) proprio perché perfettamente in linea con le nuove esigenze dei consumatori.
In questo contesto, Bonduelle lancia I Burger BIO di cereali e verdure, 100%vegetali: la prima linea di burger che coniuga gusto e benessere, con in più la garanzia del biologico.

La nuova linea

I Burger BIO sono disponibili in 4 ricette originali:
Miglio, orzo, melanzane e basilico 180gr (2 x 90gr)
• Bulgur, miglio, broccoli e pomodori secchi 180gr (2 x 90gr)
• Grano saraceno, miglio, erbette e porri 180gr (2 x 90gr)
• Bulgur, ceci, peperoni e zucchine 180gr (2 x 90gr)
La combinazione di cereali e verdure rende è stata molto apprezzata dai consumatori “messi alla prova” in un blind test.

Il 51% degli intervistati ha preferito I Burger BIO rispetto a quelli dei competitor, sottolineando ancora una volta come Bonduelle sia sinonimo di qualità, innovazione e differenziazione sul mercato (Fonte: Ales Market Research – Blind Taste TestQuantitativo – Sett 2016).
A supporto del lancio de I Burger BIO, Bonduelle ha previsto specifiche attività instore:
materiali promozionali e presenza di hostess dedicate.

MD continua i suoi investimenti con uno store in provincia di Mantova

MD investe in provincia di Mantova con un nuovo punto vendita a Quistello. Lo store è destinato a servire un vasto bacino di utenza tra il basso mantovano e la zona più a nord della provincia di Modena.
Il nuovo MD è caratterizzato dal format di punto vendita concepito a inizio anno dall’azienda e via via in applicazione a tutti i nuovi store del Gruppo. La sua realizzazione, interamente su terreno di proprietà, è stata affidata alla MD Immobiliare S.p.A: 1.400 metri quadri di superficie totale a pianta rettangolare, ampie vetrate d’ingresso, 6 corsie simmetriche, oltre 2000 referenze a marchio privato. Il tutto perfettamente illuminato da impianti LED di ultima generazione e a basso impatto, nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale.

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All’ingresso si notano subito gli oltre 100 metri quadri dedicati a frutta e verdura, consegnate giornalmente con referenze provenienti anche da agricoltura biologica. Il percorso continua poi con i reparti assistiti di gastronomia e macelleria – con carni selezionate sia a livello locale sia nazionale – e panetteria, dove i clienti possono fare affidamento sull’alto livello di professionalità dei dipendenti MD.
L’offerta prosegue con un’ampia scelta di prodotti “no food”. Elettronica, ma non solo, anche casalinghi ed elettrodomestici a prezzi estremamente vantaggiosi per articoli che di solito si trovano solo dagli specialisti di settore.

Coop Alleanza 3.0 per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata Internazionale contra la violenza sulle donne (che ricorre il 25 novembre), Coop Alleanza 3.0 partecipa con la campagna solidale “Noi ci spendiamo, e tu?”, a supporto delle realtà che sostengschermata-2016-11-23-a-14-51-17ono le vittime di soprusi e maltrattamenti. Nelle giornate del 25, 26 e 27 novembre, in 358 negozi, l’1% delle vendite dei prodotti a marchio Coop (incluse le linee Fior Fiore, Vivi Verde, Solidal, BeneSì, Crescendo, Club 4-10 e Senza Glutine) verrà donato a 44 Onlus che operano nei territori in cui la Cooperativa è presente, per la realizzazione di progetti di tutela e sostegno alle donne vittime di violenza. L’iniziativa coinvolge anche 5 ipercoop di Distribuzione Centro Sud e 16 negozi di Coop Sicilia, società controllate da Coop Alleanza 3.0, per un totale di 379 punti vendita, in 11 regioni, dal Friuli alla Sicilia.

Nel 2015, la campagna – che si è svolta nella sola giornata del 25 novembre – ha consentito di raccogliere oltre 40 mila euro.

Presso tutti i punti vendita coinvolti sarà affissa una campagna informativa. Inoltre, in alcuni negozi Coop Alleanza 3.0, in collaborazione con le Onlus coinvolte, organizzerà eventi a tema, per dare ancora maggior visibilità all’iniziativa e raccontare ai consumatori i progetti e gli interventi che potranno essere realizzati grazie al loro contributo.

 

 

 

 

 

 

 

Instagram, le aziende ne scoprono le potenzialità. L’analisi di Blogmeter

Instagram e le aziende: quali le potenzialità insite in questo binomio?

Chi lo sta già sfruttando?

Quali i settori più efficaci?

Per dare una risposta a questi interrogativi, Blogmeter ha svolto un’analisi, realizzata attraverso le sue piattaforme proprietarie Social Listening e Social Analytics, che ha coinvolto più di 1400 profili aziendali appartenenti a 27 settori merceologici e ha riguardato il periodo agosto 2015 – ottobre 2016.

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L’assioma da cui si è partiti è il boom registato dal social, che è  passato da 300 milioni di utenti attivi mensili nel dicembre 2014 a 500 milioni solo 18 mesi dopo. Secondo un’analisi condotta da Vincenzo Cosenza, strategist di Blogmeter, sono circa 11 milioni gli italiani che lo usano almeno una volta al mese.schermata-2016-11-23-a-14-24-38

La prima evidenza emersa dal report è che in termini di engagement il settore più performante in assoluto è lo sport che conquista mensilmente in media 2,4 milioni di interazioni, seguito a distanza dal mondo del fashion con poco più di 606 mila interazioni medie mensili. In termini di follower-base, invece, è il mondo del beauty & personal care a trionfare (3,8 milioni di seguaci), mentre sport e il fashion seguono al secondo e terzo posto (rispettivamente 1,6 e 1,3 milioni).schermata-2016-11-23-a-14-29-24

I settori più prolifici sono tuttavia gli editori e media che pubblicano rispettivamente 101 e 69 post. Nel report, oltre all’analisi dei settori, Blogmeter ha realizzato anche un approfondimento dei trend di crescita dell’engagement, dei follower e dei post nel periodo considerato. Inoltre, ha confrontato il passaparola online e il relativo engagement generato dai diversi settori e da più di 500 campagne hashtag che monitoriamo in Blogmeter.

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Conclusioni

In generale i risultati che emergono ci dicono che Instagram si conferma una grande opportunità per le aziende, soprattutto per gli alti tassi di engagement che esso riesce a generare rispetto agli altri canali social. In particolare, nel periodo di profonda competizione nel quale le aziende si trovano ad operare, è divenuto più che mai fondamentale presidiare Instagram con una strategia di social media marketing guidata dai dati.

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