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Centromarca: il nuovo Consiglio direttiva conferma Bordoni alla presidenza

Centromarca: il rinnovato Consiglio Direttivo ha confermato Luigi Bordoni alla presidenza dell’Associazione Italiana dell’Industria di Marca per il prossimo biennio.
A supportarlo nella sua attività saranno i Vice Presidenti Cristina Scocchia (Presidente e Amministratore Delegato L’Oréal Italia), Valerio Di Natale (Past President Mondelēz) e Mario Preve (Presidente Riso Gallo).

luigibordoniDell’organo di governo di Centromarca fanno parte esponenti di primo piano delle più importanti industrie di marca operanti in Italia: Caterina Boerci (Eurofood, D&C), Niccolò Branca di Romanico (Branca), Antonio Bulgheroni (Lindt & Sprüngli), Angelo Colussi (Colussi), Francesco Cruciani (Gruppo Campari), Alessandro d’Este (Ferrero), Luigi Del Monaco (Parmalat), Francesco Del Porto (Barilla), Francesco Fattori (CSI Findus), Flavio Ferretti (Lavazza), Francesca Romana Gianesin (The Walt Disney Co.), Vito Gulli (Generale Conserve), Sami Kahale (Procter & Gamble), Filippo Meroni (S.C. Johnson), Francesco Mutti (Mutti), Marina Nissim (Bolton Group), Debora Paglieri (Paglieri), Umberto Pasqua (Pasqua), Ubaldo Traldi (Perfetti Van Melle), Angelo Trocchia (Unilever), Leo Wencel (Nestlè), Stefano Zancan (Bauli).

A Centromarca, fondata nel 1965, aderiscono circa 200 imprese tra le più importanti attive nei diversi settori dei beni di consumo immediato e durevole (alimentare, chimico per la casa e per la persona, tessile, elettrico, bricolage, giocattolo, home entertainment) che complessivamente sviluppano in Italia un giro d’affari di circa 50 miliardi di euro.

Duracell Click&Buy, il bottone “intelligente” che dà una carica di energia

Duracell Click&Buy è l’ultima proposta di Duracell: un “bottone” salva tempo e salva spesa che, a costo zero, consente di acquistare un’immediata ricarica di energia Duracell per i propri oggetti elettronici.

Una possibilità che può essere interessante nei molti casi in cui il consumo di batterie sia particolarmente elevato e regolare.

Nell’aspetto e nel funzionamento è simile ai “button” presenti all’estero da tempo e appena sbarcati in Italia. Ma con Duracell Click&Buy, non occorre anticipare o pagare alcunché, né per il button stesso né per i costi di spedizione.

Come funziona

Il meccanismo è semplice: una volta ricevuto il proprio Click&Buy a casa, basta scaricare l’app Click&Buy sul proprio smartphone, attivare il bluetooth, effettuare il login e connettere il Click&Buy. Una volta registrati, in maniera completamente gratuita, dunque senza dover pagare alcun costo di abbonamento né fee di ingresso per accedere al servizio, si potrà ordinare al volo, premendo un semplice tasto sul Click&Buy, il proprio prodotto Duracell.

Per questa attività Duracell Click&Buy godrà della collaborazione di Spesasicura.com – l’e-commerce tutto italiano da più di un milione di utenti unici nel 2016 che permette di fare la spesa direttamente da computer, smartphone o tablet.

Debutto italiano

Duracell – che ha scelto proprio l’Italia per lanciare il suo nuovissimo prodotto- ha progettato la sua App in modo da poter inviare a tutti gli iscritti al servizio notifiche per segnalare eventuali sconti. Un modo di tutelare il proprio consumatore e di rendergli noto quando può essere più conveniente acquistare perché c’è una promozione in corso.

E la prima “offerta speciale” è proprio legata al lancio del Click & Buy che Duracell ha scelto di testare in Italia: accedendo al link www.trnd.it/duracell-clickandbuy infatti, a partire dal 28 novembre, ci si potrà candidare per essere tra i quasi 2.000 utenti che riceveranno Click&Buy, naturalmente in modo gratuito e usufruendo inoltre di un buono sconto equivalente al valore del 50% sul primo ordine. E se il test avrà esito positivo, Duracell Click&Buy sarà disponibile per tutti nel corso del 2017.

Guardini lancia il kit pensato per la preparazione di secondi e contorni

Guardini lancia ROASTING SET 3 PEZZI, il kit specificatamente pensato per la preparazione di secondi e contorni, che si compone di due rostiere dal design originale e di una griglia ideali per la preparazione di carni, arrosti, rolate, brasati, ma anche spiedini, pesce e verdure…

Attraverso l’utilizzo singolo o combinato dei tre pezzi sarà possibile sbizzarrirsi e sperimentare tanti piatti e diverse cotture. La parola d’ordine è versatilità: in base alla ricetta e alle necessità di cottura della pietanza, la teglia può essere utilizzata con o senza griglia, mentre la seconda rostiera/coperchio è pensata per essere utilizzata, all’occorrenza, come teglia a parte.

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Griglia e coperchio facilitano la circolazione uniforme dell’aria in sede di cottura e favoriscono la formazione del sugo di decanto.

Roasting Set 3 pezzi è un alleato prezioso per una cucina buona, gustosa ma anche attenta alla salute: attraverso l’utilizzo della griglia i grassi in eccesso vengono fatti defluire sul fondo della teglia, favorendo così una cottura sana e leggera.

Pratico, multiuso e salvaspazio, il Roasting Set 3 pezzi garantisce una cottura perfetta, una pulizia rapida e un ottimo livello di resistenza ai graffi e all’usura.

 

Scheda Tecnica:

  • Set composto da:
  • 1 Teglia 39,6×32,4×6,7 cm
  • 1 Teglia 40,2×33,2×4,7 cm
  • 1 Griglia in acciaio 27,5x21x2,3
  • Materiale:

Le teglie sono realizzate in acciaio con rivestimento antiaderente doppio strato Quantanium, rinforzato con particelle di titanio.

LIFE-Food Waste StandUp, al via a gennaio la campagna antispreco per tutta la filiera

Si chiama LIFE-Food Waste StandUp la campagna di comunicazione e sensibilizzazione contro lo spreco alimentare e in favore delle donazioni presentato al ministero delle politiche Agricole Alimentari e Forestali alla presenza del ministro Maurizio Martina, e che per la prima volta coinvolge l’intera filiera: produttori, distributori, venditori e consumatori. Un progetto la cui partenza è prevista per il gennaio 2017, cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma per l’azione per il clima LIFE 2014-2020 e che vanta un partenariato di filiera composto da Federalimentare come capofila e da Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare e Unione Nazionale Consumatori.

Lo scopo è quello di prevenire e ridurre lo spreco alimentare e recuperare le eccedenze. Per raggiungerlo sono tre i target strategici destinatari della intensa campagna di sensibilizzazione: imprese di produzione agroalimentare, imprese della Gdo e consumatori. Il progetto mira a coinvolgere circa 20mila imprese agroalimentari, 12mila punti vendita diretti e in franchising e 500mila consumatori che dovranno diffondere informazioni e modelli per la gestione delle eccedenze alimentari a 200mila imprese europee, formare almeno 200 aziende agroalimentari e 65 aziende della Gdo sulle procedure di donazione e di gestione delle eccedenze e attivare 59 infopoint in altrettante città di 15 regioni italiane a disposizione dei consumatori.

Secondo i dati della Fao, nel mondo ogni anno vanno sprecati 1,3 miliardi di tonnellate di cibo per un valore di oltre 2mila miliardi di euro, pari a circa un terzo dell’intera produzione mondiale. E non sono solo i Paesi sviluppati a riempire le pattumiere: la quantità di alimenti gettati via nei Paesi in via di sviluppo (630 milioni di tonnellate) è quasi pari a quella che viene buttata nei Paesi industrializzati (680 milioni di tonnellate). L’Italia si colloca, con 12,6 miliardi di euro di cibo gettato via, a metà della classifica europea dello spreco, che vede nel poco onorevole ruolo di capolista i Paesi Bassi e all’ultimo posto, Paese quindi più virtuoso, la Grecia.

Molto importante il ruolo nel Progetto LIFE-Food Waste StandUp della distribuzione. «La realizzazione di un progetto di filiera sul tema della lotta allo spreco e del recupero delle eccedenze alimentari – dice Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione – è un fatto di grande rilievo. Insieme agli altri partner potremo avere una forza d’urto significativa per stimolare comportamenti virtuosi nel mondo delle imprese e dei consumatori, con impatti positivi sulla società e sull’ambiente. La recente legge approvata dal Parlamento crea un contesto più favorevole a un aumento delle donazioni: sarà compito di Federdistribuzione sensibilizzare ulteriormente il settore della distribuzione, consapevole e già impegnato in iniziative concrete». Secondo Cobolli Gigli è necessario lavorare “in ogni regione d’Italia affinché si possano intraprendere in modo ancora più convinto azioni per dare una seconda vita a prodotti alimentari perfettamente commestibili. Nell’ambito del progetto LIFE gireremo tutto il Paese per parlare alle amministrazioni locali e per aprire nuove collaborazioni tra le nostre imprese e le istituzioni del territorio, con l’obiettivo di contribuire, attraverso le donazioni, a migliorare le condizioni delle persone che si trovano in situazioni di bisogno e ridurre l’impatto sull’ambiente attraverso un utilizzo sostenibile delle risorse”.

Per il ministro Martina l’Italia “si riconferma protagonista della lotta allo spreco alimentare e alla guida di un progetto sperimentale virtuoso che vede un gioco di squadra importantissimo”. Il ministro ricorda l’esempio positivo di Expo e intravede un traguardo molto simbolico: «Siamo sempre più vicini all’obiettivo di recuperare un milione di tonnellate di cibo distribuito a chi ne ha bisogno grazie al prezioso aiuto degli enti caritativi».

«Una delle principali eredità che Expo ha lasciato al mondo è la riacquisita sacralità del cibo – fa notare Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare – e anche se nello stadio della trasformazione industriale l’eccedenza pesa solo per il 3% del totale, la lotta allo spreco è una priorità assoluta per l’industria alimentare italiana». E se Andrea Giussani, presidente del Banco Alimentare, si dice “molto contento di far parte di questa squadra e di mettere a disposizione tutte le nostre competenze per lavorare al meglio nei prossimi tre anni con i nostri partner”, Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, pensa che “solo con una grande alleanza tra chi produce, vende e consuma si potrà vincere la sfida agli sprechi alimentari”.

Per saperne di più sulla legge antispreco:

Spreco alimentare, entra in vigore la legge che aiuta a donare

 

I nostri articoli sul tema:

Lotta allo spreco, Carrefour premia i fornitori “virtuosi”

Spreco zero: l’impegno decennale di Coop Lombardia, 809 tonnellate recuperate nel 2015

Nasce Emporio Rimini, il supermercato sociale, tra solidarietà e spreco zero

Tesco combatte lo spreco in tutti i pdv con il cloud, dalla fattoria alla tavola

Spreco alimentare: Carrefour promuove la nuova legge

Legge antispreco: l’opinione di Federdistribuzione

Lotta allo spreco alimentare: approvata la legge. L’opinione di Coop

Lotta allo spreco: Banco Alimentare mappato nella piattaforma Gs1 per la Gdo

Carrefour lancia “Tous AntiGaspi”, la private label antispreco e sostenibile

Packaging e spreco alimentare: confezioni piccole e più informazioni per agevolare i consumatori

Gdo contro lo spreco/1: parte la collaborazione tra Végé e Last Minute sotto casa

Gdo contro lo spreco/2. Pam lancia “Reimpiatta il piatto”, concorso zero waste

Lotta allo spreco e Gdo: cosa stanno facendo le insegne in Europa

L’uovo o la gallina? Burger King comincia dall’uovo

L’uovo o la gallina? È questo il dilemma. Ma non per tutti. Burger King ha deciso e ha scelto l’uovo. Nasce così il The King Wowo.

Una parola semplice, due sillabe facili da memorizzare che ricordano vagamente le parole storpiate dai bambini quando iniziano a parlare.
Gli ingredienti sono semplici e gustosi, e reinventano la classica colazione americana delle uova con bacon, in chiave Burger King®.
Nel King Wowo, l’uovo fritto incontra le saporite fette di bacon, avvolgendo un gustoso hamburger di manzo cotto alla griglia in un’esplosione di sapori. La freschezza del pomodoro si unisce ai petali di cipolla croccante e al formaggio cheddar, regalando al nuovo re dei panini un gusto speciale.
“Il King Wowo è il primo della collezione The Kings – ha dichiarato Ilaria Abrate, Head of Marketing and Communication Burger King®Restaurants Italia – Con i nostri panini cerchiamo sempre di accontentare i gusti di tutti i nostri clienti, creando ricette che sposino tradizione e innovazione. Quest’anno abbiamo lanciato il panino con l’uovo, ma in passato abbiamo addirittura creato hamburger  neri o infuocati come la lava. E se pensate che il panino con l’uovo sia fin troppo un classico e che poteva realizzarlo chiunque, vi rispondo che invece lo abbiamo fatto prima noi!”.
L’ultimo nato tra le gustose proposte di casa Burger King® sarà disponibile in tutti i ristoranti del gruppo per un periodo limitato.

Altromercato: Cristiano Calvi è il nuovo presidente

Altromercato, cambio al vertice: Cristiano Calvi è il nuovo presidente, affiancato da Alessandro Franceschini, in qualità di vice presidente.

Genovese, 56 anni, Cristiano Calvi ha un’esperienza trentennale nel campo del Commercio Equo. Nel 1990 ha contribuito a fondare la onlus “La Bottega Solidale di Genova”, seguendo l’apertura delle prime “Botteghe del Mondo” a Genova e in Liguria. Ha partecipato attivamente al percorso di costituzione di CTM Altromercato, collaborando, tra l’altro, all’avvio del progetto Ristorazione Solidale, che dal 2002 ha permesso l’inserimento di criteri equosolidali all’interno di oltre 350 capitolati d’appalto pubblici. Ha coordinato diverse campagne e iniziative di cooperazione. Alla presidenza di Altromercato succede a Vittorio Rinaldi, che lascia l’incarico per raggiunto limite di mandati dopo 9 anni trascorsi nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio.

Accanto a Cristiano Calvi alla guida di Altromercato, in qualità di vice presidente, Alessandro Franceschini, 45 anni, di Treviso, dove dirige la Coop Pace e Sviluppo. Già presidente di AGICES Equo Garantito (Assemblea Generale del Commercio Equo e Solidale) con il suo lavoro ha contribuito a dare maggiore visibilità ai temi del Fair Trade e ad arrivare all’approvazione alla Camera dei Deputati della legge nazionale sul Commercio Equo nel marzo 2016.

Le due nomine rientrano nel quadro del più ampio rinnovo della composizione del Consiglio di Amministrazione, di cui fanno parte anche Cinzia Florean (L’Altra Metà Soc. Coop., Pordenone), Giovanni Bridi (Mandacarù onlus, Trento), Stefano Guida (Chico  Mendes onlus scarl, Milano), Andrea Trevisani (Ex Aequo Coop. scarl, Bologna) e Ingeborg Mairhofer (Associazione Lavoratori Altromercato, Verona).

Customer- centricity: la parola d’ordine per conquistare la nuova domanda

Customer- centricity: ecco la nuova parola d’ordine per il futuro dell’omnicanalità.

Se i retail vogliono infatti continuare a essere competitivi non possono prescindere dall’offrire ai propri clienti esperienze d’acquisto sempre più  altamente locaLizzate e personalizzate.

Lo spiega bene la nuova survey “Merchandising 3.0: Why Retailers Need to Find the Perfect Blend of Art + Science to be Relevant to Shoppers” condotta da JDA Software Group, Inc. in collaborazione con la società di ricerche EKN.

“Dalla survey si evince che le strategie omnichannel tradizionali non sono più sufficienti per rimanere competitivi e che i retailer stanno iniziando a riconsiderare il loro approccio alla pianificazione, che deve essere guidata da dati storici sui comportamenti di acquisto per affinare le capacità previsionali”, ha infatti dichiarato Anand Medepalli, Vicepresidente Retail Planning Product Strategy di JDA.

“Le aziende  focalizzate su strategie di prodotto, con organizzazioni  funzionali disallineate, stanno perdendo terreno rispetto a quei retailer maggiormente allineati sulla comprensione e soddisfazione delle esigenze dei clienti”, ha poi precisato Gaurav Pant, Senior Vice President Research e Analista capo di EKN Research. “Benché oggi ogni azienda disponga di enormi volumi di dati sui clienti, la maggior parte dei retailer riconosce di non riuscire a sfruttare completamente queste informazioni e ha elaborato piani per migliorare sensibilmente le proprie capacità di analisi”.

I problemi più diffusi
Ma quali sono le principali criticità?  Il 53% degli executive indica la  focalizzazione sui prodotti  tra gli ostacoli principali al raggiungimento della customer-centricity.

E non basta: secondo il 32% degli intervistati, infatti, la struttura organizzativa ostacola l’allineamento del business rispetto alle priorità  condivise nell’ambito della customer satisfaction.

Cosa fare?
Be’ pare CHE i retailer stiano prendendo in considerazione la revisione della propria struttura organizzativa. Sebbene solo l’8% degli intervistati abbia dichiarato la presenza in azienda della funzione di Chief Omni-Channel Officer, il 73% intende creare questa posizione entro i prossimi due anni. Ben il 53% dei retailer intervistati dispone già di un Chief Customer Experience Officer e un altro 39% creerà questa posizione entro il 2018.

Inoltre, nel corso dei prossimi due anni ben l’82% dei retailer si concentrerà sul miglioramento dell’esperienza di acquisto in-store.

In che modo?
Ma come comprendere a fondo le esigenze dei clienti? La maggior parte del campione si è rivelata concorde nel riconoscere l’importanza fondamentale dei dati e dell’analisi.

Infatti il 51% ha citato analisi e profili dei clienti come un’importante area di focalizzazione per il prossimo anno.

Carenza di esperti e di strumenti

Peccato però che le figure specializzate non siano sempre presenti in azienda: a lamentare questa carenza, infatti, è il 20% degli intervistati. La ricerca, inoltre,  ha messo anche in evidenza che oggi meno del 20% dei retailer impiega un data scientist.

E poi mancano gli strumenti: il 55% cita infatti come principale difetto dell’attuale sistema di pianificazione retail un “reporting limitato”. Nonostante i software di analisi e reportistica continuino a registrare rapidi e significativi miglioramenti alle proprie funzionalità, solo il 37% degli intervistati, infatti, ha aggiornato la propria tecnologia di pianificazione negli ultimi tre anni.

“La sfida per i retailer risiede nel trasformare le enormi quantità di dati dei clienti in informazioni fruibili in grado di promuovere vendite e profitti maggiori, eppure non sfruttano la tecnologia. Questo è esattamente il motivo per il quale abbiamo ripensato da zero la pianificazione retail e lanciato JDA Retail.me, coniugando l’arte e la scienza della pianificazione e consentendo ai retailer di allineare la selezione dei prodotti e le decisioni su acquisti e assortimenti in base esigenze della clientela, grazie all’impiego di funzionalità avanzate di big data intelligence “, ha dichiarato Medepalli di JDA.

 

 

 

Metodologia della ricerca
“Merchandising 3.0: Why Retailers Need to Find the Perfect Blend of Art + Science to be Relevant to Shoppers” è il risultato di una survey che ha coinvolto 60 executive statunitensi del merchandising, condotta da EKN e JDA a settembre 2016. 42 partecipanti hanno rappresentato i retailer del settore Softlines e 18 quelli del settore Hardlines. E’ possibile scaricare la survey completa qui.
JDA Software Inc.

Hines continua lo shopping in Italia: conclusa la quinta acquisizione del 2016

Hines, società immobiliare internazionale, ha completato con successo l’acquisizione per € 52 milioni, per conto del suo Fondo paneuropeo Core Fund (HECF), di un immobile retail flagship (di 3.300 mq) per la vendita al dettaglio in via Torino, nel cuore del centro storico di Milano. La transazione è stata finalizzata direttamente tra le parti senza il supporto di una procedura aperta.

L’edificio è interamente affittato. Il locatario principale è Geox, che ha istituito in questa location oltre 5 anni fa il suo unico flagship store in Italia.
Questa operazione è la quinta acquisizione da parte di Hines in Italia dall’inizio dell’anno e fa seguito all’acquisto di edifici storici a Milano in via Dante, in via Cordusio e in via Broletto nonché a Firenze in via Tornabuoni.

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Con l’asset di Via Torino a quello di Via Tornabuoni, insieme all’immobile acquisito lo scorso anno del quartier generale del Gruppo Richmond in via Crespi a Milano, sono tre gli immobili di proprietà di HECF in Italia.
“Il mercato High Street – dichiara Mario Abbadessa, Counrty Head Italia di Hines, continua ad essere un mercato molto interessante, in particolare nelle top location come il centro di Milano per la loro capacità di recupero in un mercato altamente sfidante e con un’instabilità potenziale”.

“L’Italia continua ad essere un mercato di destinazione attraente per HECF – aggiunge Peter Epping Fund Manager di HECF – con un alto grado di potenziale e Milano rappresenta uno delle città più interessanti per il mercato retail. La qualità dell’edificio in via Torino con la sua posizione eccellente e con il profilo del suo locatario hanno caratterizzato la proposta di questo asset più che convincente per HECF “.

Checkpoint Systems lancia Smart Control, il software proattivo

Checkpoint Systems Italia presenta Smart Control, un nuovo software pensato per monitorare tutti i sistemi installati nel punto vendita.

Prodotto in Italia, Smart Control controlla in maniera continuativa il funzionamento delle antenne e degli altri dispositivi Checkpoint presenti nello store e scambia dati con altri oggetti connessi sulla stessa rete.

Questo perché la tecnologia avanzata di Smart Control sfrutta la connessione remota con un server collegato al punto vendita, attivo 7 giorni su 7 – 24 ore su 24 e ogni ora esegue una scansione degli impianti. Tale sistema garantisce un servizio di “telemanutenzione proattiva” in tempo reale.

Come funziona Smart Control

Smart Control raccoglie informazioni sullo stato di funzionamento – acceso o spento – o su tutti gli altri eventi. Dopo questa prima verifica, aggrega i big data rilevati per fornire informazioni avanzate. Quindi, il sistema crea in automatico delle soglie e, se ne calcola più di una, segnala al team di Checkpoint Systems di intervenire, da remoto, per correggere la disfunzione segnalata.

La novità di Smart Control è che, grazie al suo particolare meccanismo, il funzionamento di dispositivi e di sistemi installati nei punti vendita non è più un problema per il Retailer perché è direttamente monitorato da un Team di professionisti, che lavora e studia soluzioni su misura.

 

 

Epta, con i brand Costa e Misa, è fornitore ufficiale di Top Chef Italia

Epta, con i marchi Costan e Misa è fornitore ufficiale della prima edizione di Top Chef Italia, il contest tra chef professionisti, prodotto da Magnolia per Discovery Italia, in onda in prima serata su Nove – Canale 9. Per garantire la perfetta riuscita dei loro capolavori gastronomici, il set è stato arredato con attrezzature professionali, tra cui spiccano le soluzioni Epta a marchio Costan e Misa. Banchi e celle refrigerate all’avanguardia che testimoniano l’approccio responsabile di Epta espresso dal concept “The Epta Way UP: preserving food value”.

Nello specifico, sono stati scelti il plug-in verticale Opera e l’orizzontale Sound Green Costan, che coniugano una presentazione impeccabile, alla massima protezione delle proprietà organolettiche dei cibi ed al più alto rispetto dell’ambiente, grazie all’utilizzo di tecnologie green. Opera, ad esempio, è dotato di illuminazione a LED e ventilatori ad alta efficienza energetica, mentre il banco a gruppo incorporato Sound Green usa il refrigerante naturale propano R290, con un elevato coefficiente di performance ed un GWP di circa 1300 volte inferiore rispetto ai gas sintetici come l’R404A. Due soluzioni in grado di rispondere efficacemente alle richieste degli Operatori del settore Ho.Re.Ca. e Retail, da sempre alla ricerca di sistemi efficienti ed estremamente affidabili, in grado di potenziare al massimo la redditività dei loro esercizi.

Inoltre, la massima freschezza, genuinità e food safety dei preziosi ingredienti è assicurata dalla cella Misa KLM, dotata dell’esclusivo Epta Food Defence. Un innovativo sistema antibatterico con ioni d’argento disponibile per tutte le soluzioni Misa, studiato per migliorare la sicurezza alimentare dei prodotti stoccati all’interno delle celle.
Sulla partnership tra la sua azienda e la trasmissione televisiva William Pagani, Group Marketing Director di Epta, commenta: “Una nuova collaborazione con cui Epta contribuisce a promuovere la centralità della refrigerazione come risorsa indispensabile per salvaguardare il patrimonio agroalimentare e contrastare il food waste. In conformità con la legge Gadda sulla gestione delle eccedenze alimentari, entrata in vigore in settembre, Top Chef Italia dona infatti i prodotti freschi e di qualità stoccati all’interno delle soluzioni Costan e Misa e rimasti inutilizzati dopo le riprese ad una onlus milanese. Associazione che ogni giorno eroga gratuitamente oltre 2.500 pasti alle persone in difficoltà, grazie ad un accordo con il Banco alimentare.”

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