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BrewDog, craft beer formato Gdo

Da un garage di Ellon, in Scozia, agli scaffali della Gdo italiana. Nel mezzo, 15 anni di passione per la birra, rigorosamente artigianale. BrewDog è un marchio conosciuto nel panorama birrario internazionale, nato nel 2007 dall’inventiva dei due fondatori – James Watt e Martin Dickie – spinti dall’insoddisfazione per il mercato delle birre commerciali, che giudicavano statico. Alla fama ha contribuito anche il modello aziendale: nel 2009, non trovando banche disposte a finanziare l’iniziativa, viene varata la prima campagna di crowdfunding, seguita negli anni da altre quattro, per un totale di 75 milioni di sterline raccolti (circa 87 milioni di euro al cambio attuale) e 130.000 investitori in tutto il mondo, di cui oltre 1.000 in Italia.

Netta anche la scelta in tema di sostenibilità: per ogni birra prodotta, BrewDog rimuove una quantità di CO2 doppia rispetto a quella emessa. Forte di uno stabilimento nella natìa Ellon e di altri tre rispettivamente a Columbus, in Ohio, affiancato da un hotel ovviamente a tema birrario, Berlino e Brisbane, in Australia, il marchio ora scommette sulla Gdo italiana. “Stiamo finalizzando le ultime negoziazioni con alcuni clienti, così da massimizzare i volumi nella stagione estiva” racconta a Instoremag.it Luca De Zen, Amministratore Delegato di Royal Swinkels Family Brewers Italia, che cura la distribuzione.

Quante referenze intendete proporre?
La gamma di BrewDog è molto ampia, ma attualmente nella Gdo ci stiamo concentrando su sei referenze che, per tipologia e caratteristiche, si avvicinano di più ai gusti dei consumatori italiani. A cominciare dalla birra iconica di BrewDog, Punk IPA, di grande impatto aromatico con note agrumate e fruttate. Un’altra birra di punta è Hazy Jane, una New England IPA (Neipa) non filtrata con una gradazione alcolica di 5 gradi e un gusto morbido e avvolgente. Planet Pale è la novità del 2022, leggera e dissetante, simbolo già nel naming della mission di BrewDog verso il Pianeta.

I prodotti saranno disponibili tutto l’anno e in quali formati?
Si tratta di birre che possono essere apprezzate grazie alla loro facilità di bevuta e ad ottimi accostamenti con la cucina italiana. La nostra intenzione è quindi mantenerle a scaffale tutto l’anno. I formati sono la bottiglia in vetro da 33 cl e la lattina da 50 cl, 44 cl e 33 cl.

Quali obiettivi avete in termini di distribuzione?
Contiamo di raggiungere 60 punti di distribuzione ponderata (iper + super) già nel 2022. Un traguardo sicuramente ambizioso, ma siamo nella giusta direzione e gli ultimi dati IRI ce ne stanno dando conferma. BrewDog aveva già una buona distribuzione soprattutto nel Nord Italia, dove stiamo ampliando l’assortimento nelle grandi superfici e raggiungendo gli store format di dimensione più contenuta. Al contempo stiamo lavorando per portare il brand nei punti vendita del Centro e Sud Italia dove il consumo delle craft beer cresce velocemente.

Qual è il posizionamento di prezzo e qual è stato il riscontro dei buyer?
Il posizionamento è in linea con il segmento delle craft beer straniere. Quanto ai i buyer hanno espresso interesse fin da subito per il brand e i prodotti vedendone il potenziale.

Come comunicate il lancio della gamma?
In Gdo siamo andati subito a lavorare con materiale Pos, che facesse emergere i prodotti a scaffale, e la realizzazione di espositori e materiali che dessero visibilità al brand instore. Per quanto concerne la comunicazione, stiamo lavorando per aumentare l’awareness del brand con attività di Out of Home e con iniziative di Pr che diano risalto al brand.

Che tipo di accordo avete con BrewDog?
In Italia, Royal Swinkels Family Brewers ha un accordo di distribuzione che copre l’intero territorio nazionale e tutti i canali. Nel fuori casa la distribuzione è assicurata dalla collaborazione con Ales&Co, operatore con una forte specializzazione e competenza nelle birre craft, che storicamente ha distribuito con successo BrewDog e che da quest’anno distribuisce anche tutto il portafoglio di birre craft e speciali di Royal Swinkels Family Brewers, importate dal Belgio e dall’Olanda.

In conclusione, quali sono i punti di forza di BrewDog?
È un marchio che si è sempre distinto per le sue birre aromatiche – che giocano su mix di malti e luppoli diversi – e per la qualità, oltre che per la sua irriverenza e voglia di superare i confini della tecnica birraria. All’interno del panorama delle birre craft il mantenimento del livello qualitativo è una delle principali sfide e BrewDog fornisce in questo delle garanzie che rappresentano un motivo di apprezzamento e interesse sia per i consumatori che per i clienti.

Sei referenze BrewDog destinate alla Gdo italiana

Al grido di “Craft Beer for the People”, BrewDog ha creato un movimento internazionale in grado di evolversi con coerenza negli anni e le sue birre sono diventate simbolo di “un’ordinaria follia”, segnata da produzioni sfacciate come quella di Punk IPA, birra artigianale numero uno in Europa e primo grande successo internazionale del brand.

Da quest’anno il marchio più “ribelle” della storia della birra viene distribuito in Italia nel canale retail dal gruppo olandese Royal Swinkels Family Brewers. Con una comunicazione irriverente e un modo di fare birra rivoluzionario BrewDog è un vero e proprio caso nel panorama internazionale.

BrewDog si presenta sul mercato italiano nella grande distribuzione con sei diverse referenze, tutte di ispirazione americana, molto aromatiche e ricche di luppoli.

Punk IPA
Punk IPA (grado alcolico 5,4%) è il simbolo della rivoluzione craft in Europa. È una birra particolarmente aromatica e ben bilanciata sul gioco di malti e luppoli, caratterizzata da un colore dorato intenso. Lo stile India Pale Ale si ispira alle tendenze americane; questa birra è prodotta interamente con luppoli americani e neozelandesi. All’olfatto si rivelano subito intense note agrumate e tropicali, soprattutto pompelmo, frutto della passione e ananas. Al palato si conferma il piacevole carattere fruttato con un finale lungo e dissetante.

Hazy Jane
Hazy Jane (grado alcolico 5%) è una New England IPA, espressione di uno stile che proviene dal Nord degli Stati Uniti, dal New England e reinterpreta la tradizione inglese delle IPA. È una birra torbida o hazy, da qui il nome Hazy Jane (“torbida Jane”), caratterizzata da un ottimo equilibrio. Sia al gusto che all’olfatto emergono note di frutta tropicale (ananas, mango e papaya in evidenza) ed una vena agrumata con sentori di scorza d’arancia e limone. In chiusura un delicato amaro erbaceo. Dall’aspetto opalescente per il cospicuo dry hopping e per la presenza di avena e frumento nella sua ricetta, ha un sapore più morbido ed avvolgente e un’amarezza più contenuta delle IPA.

Elvis Juice
Elvis Juice (grado alcolico 6,5%), dedicata a The King, è una Citrus IPA ambrata, di carattere, prodotta con luppoli americani e infusa con scorze di pompelmo, che le donano spiccate note amare e fruttate. La principale caratteristica di questa birra è l’equilibrio perfetto tra l’amaro dei luppoli e la dolcezza dei malti. Ha un corpo leggero in cui sono le note agrumate dei luppoli, esaltate dal pompelmo, a fare da padrone. In chiusura, una vena più spiccatamente erbacea e un amaro deciso rendono la bevuta dissetante.

Dead Pony Club
Dead Pony Club (grado alcolico 3,8%) è una Session IPA che rientra nelle Californian Pale Ale. Presenta un piacevole carattere luppolato e un corpo leggero e si presenta con un colore ambrato. Ha un bouquet aromatico ampio, dove emergono in maniera rilevante sentori floreali, agrumati e di frutta tropicale. Al palato c’è un buon bilanciamento tra l’elemento “beverino” e la componente luppolata che dà struttura al prodotto e concede un lieve amaro persistente in chiusura. Luppolo e basso tenore alcolico sono il segreto di questa birra rifrescante e beverina.

Planet Pale
La Planet Pale (grado alcolico 4,3%) è una novità nelle Pale Ale, birre ad alta fermentazione, bionde, prodotte con malti più leggeri. Un nuovo mix di luppoli che le conferiscono lievi note agrumate e note di pino lasciando un morbido retrogusto di frutti tropicali. Una birra straordinaria, espressione del DNA di BrewDog e della sua mission di impegno verso il Pianeta e di passione per le birre di qualità.

Lost Lager
Lost Lager è una birra dal tenore alcolico medio (grado alcolico 4,5%), si ispira alle categorie delle pilsner tedesche, con una attenzione al pianeta, in pieno stile BrewDog. È una birra chiara, prodotta utilizzando l’energia eolica, un terzo in meno di acqua e minori scarti dei malti. L’aggiunta dei luppoli Select, Spaltere Saphir combina vibranti note di agrumi ed erbe regalando a questa iconica lager un gusto intenso e rinfrescante.

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