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Macchine da caffè: quelle a capsule spopolano. E la moka?

Macchine da caffè per uso domestico: il settore cresce sensibilmente. A dirlo i dati di Monclick e di GFK che confermano come il comparto sia dominato dalle macchine a capsule Single Serve Espresso o monodose, che a giugno 2016 hanno rappresentato il 66,3% delle unità vendute e il 47,3% del valore delle vendite totali del mercato.schermata-2016-12-01-a-12-25-27

Si tratta di un segmento che continua a crescere in maniera sostenuta, infatti rispetto a luglio 2014 registra un aumento del 13,8% sui pezzi venduti e del 7,9% a valore. A incentivare il trend anche il fattore prezzo che, nella categoria, è in media il più basso delle macchine da caffè per uso domestico: 73 Euro, in calo del 5,2%.schermata-2016-12-01-a-12-25-38

schermata-2016-12-01-a-12-25-49E le macchine da caffè tradizionali, che fanno?

Pur continuando a rappresentare la seconda fetta per dimensioni del totale vendite, tuttavia registrano un calo del 15,7% delle vendite a unità e dell’8,2% a valore. E non le aiuta il prezzo (mediamente in crescita) che si aggira attorno ai 115 euro nel periodo considerato.

 

La carica delle superautomatiche

Indicate per chi ama il caffè macinato al momento (sono infatti dotate di un macinacaffè incorporato)

le superautomatiche registrano un picco di crescita del 43,7% a unità e un +55,6% a valore. Questa tipologia di prodotto ha ancora un peso minoritario in termini di pezzi venduti (5,6%), però a valore rappresenta ben il 20,9% dell’intero mercato. Le superautomatiche costituiscono il segmento premium delle macchine da caffè, come dimostra il prezzo medio di 385 Euro registrato nel periodo luglio 2015 – giugno 2016.

Per la Moka un epitaffio, dunque?

Non ancora. Per fortuna, infatti, c’è chi proprio non vi rinuncia, infatti rappresenta ben il 28% dei pezzi venduti. Interessante anche il trend delle caffettiere elettriche che coprono il 16% degli ordini.

Il retail sostiene il vicinato: Starbucks apre a Queens il suo primo community store

Starbucks punta sulla responsabilità sociale d’impresa “locale” e apre nel Queens a New York il suo primo community store, negozio incentrato sulla vita della comunità: ne seguiranno altri 15. È un trend crescente nel retail, inaugurato da Nike a Brooklyn, quello di aprire un punto vendita “localizzato” in zone disagiate della città e che alla comunità offre non solo prodotti ma anche servizi e un luogo di aggregazione che, in qualche modo, ha l’ambizione di porre un argine alle difficoltà economiche e sociali vissute dalla popolazione che orbita nelle vicinanze.

Starbucks-Queens-1Il nuovo Starbucks di Queens, quartiere multietnico di New York noto alle cronache nere negli anni ’90 per lo spaccio di droga, sorge all’angolo tra Sutphin Boulevard e 89th Avenue, ed è solo il primo di una serie di locali che apriranno in varie zone a medio o basso reddito degli Stati Uniti, almeno 15, con l’obiettivo di supportarne lo sviluppo economico e sociale. Ogni caffetteria, oltre ai tradizionali spazi caratteristici della catena, avrà un’aula a disposizione delle organizzazione no-profit locali che lavorano per dare formazione professionale tramite corsi dedicati ai giovani della zona, spesso disoccupati e già fuori dal sistema scolastico.

A Queens i corsi vertono su food, servizio e ristorazione: “Stiamo adattando il nostro know how per dare un’opportunità ai giovani del quartiere. Li formeremo perché possano intraprendere carriere nella ristorazione e nel settore alimentare – spiega Ben Thomases, direttore esecutivo dell’organizzazione Queen’s Community House -. Starbucks è nota per la qualità del suo servizio e sappiamo che queste abilità possono essere trasferite a una serie di posizioni nella ristorazione, ma anche altrove.” Il focus è sulla responsabilità sociale, sull’impiego di mano d’opera locale (che tra l’altro conosce il luogo e ha contatti con i clienti spesso diretti) ma anche sulla personalizzazione del punto vendita che si vuole legato al genius loci, anche se in qualche modo risulta standardizzato per il solo appartenere a una catena. Ci stiamo allontanando anni luce dall’ottica McDonald’s di trovare lo stesso panino (e lo stesso layout) ovunque nel mondo (e lo sta capendo anche McDonald’s).

Starbucks-Queens-2Chissà se il concept sarà riprodotto anche in Italia, magari in zone notoriamente disagiate come Scampia, dove da due anni Conad è intervenuta presso l’Istituto tecnico industriale G. Ferraris con il progetto Resto al Sud Academy, la scuola online rivolta a giovani talenti digitali nata con il contributo di Conad, della scuola di formazione di Ninja Marketing e di Tiscali. Sicuramente non lo farà nel primo punto vendita, previsto in centro a Milano nel 2017. Ma in seguito, chissà.

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Illy premiata World’s Most Ethical Company da Ethisphere Institute

Per il quarto anno consecutivo Illy ha ottenuto il riconoscimento tra le 2016 World’s Most Ethical Company da Ethisphere Institute. La società è una delle quattro aziende premiate nella categoria Alimenti, Bevande e Agricoltura per il 2016, ed è la sola azienda italiana della prestigiosa “lista”.

Il riconoscimento conferito da Ethisphere, giunto alla decima edizione, ha come scopo di redigere la lista delle aziende più etiche al mondo, inserendovi le società che trasformano i propri principi in azioni, in cui la fiducia è parte integrante del DNA aziendale, favorendo la creazione di nuovi standard di settore, introducendo oggi le best practices di domani.

“Essere nominata da Ethisphere come World’s Most Ethical Company per il quarto anno consecutivo è un onore, ed è il riconoscimento formale dell’impegno costante di illy verso i suoi stakeholder lungo tutta la catena del valore, dai coltivatori ai clienti – afferma Andrea Illy, Presidente e CEO di illycaffè – . Il perseguimento dei più alti standard etici è al centro dei nostri valori e del nostro modello operativo e ha dato avvio ad un circolo virtuoso essenziale per realizzare il nostro sogno di offrire il caffè migliore al mondo.”
Dalla fine degli anni Ottanta illycaffè ha messo a punto un sistema di relazioni dirette con i propri fornitori basato su tre pilastri:

• Selezionare e lavorare direttamente con i migliori produttori di caffè Arabica, sviluppando con loro un rapporto diretto, duraturo e reciprocamente proficuo
• trasferire a questi coltivatori, attraverso l’Università del Caffè e il lavoro quotidiano sul campo di agronomi specializzati, tutte quelle conoscenze maturate in ottant’anni di storia d’impresa e di ricerca necessarie per raggiungere i picchi d’eccellenza richiesti dagli standard illy;
• acquistare le produzioni migliori dai coltivatori, pagando loro prezzi superiori a quelli di mercato per premiare la qualità prodotta e stimolare il miglioramento continuo.

“Le società si affidano a Ethisphere per misurare e accrescere i propri standard di comportamento. Le aziende che si dimostrano leader in aree quali la cittadinanza d’impresa, l’integrità e la trasparenza creano maggior valore per gli investitori, le comunità, i clienti e i dipendenti, consolidando un vantaggio commerciale sostenibile” spiega Timothy Erblich, Chief Executive Officer di Ethisphere.
La valutazione di World’s Best Ethical Company si basa sul Quoziente Etico dell’Istituto, che offre un approccio quantitativo alla valutazione della performance delle società in modo oggettivo, coerente e standardizzato. Le informazioni raccolte offrono un campionario completo di criteri che definiscono le competenze di base, piuttosto che tutti gli aspetti di gestione aziendale, rischio, sostenibilità, conformità ed etica. I punteggi sono elaborati in cinque categorie principali: programma di etica e conformità (35%), cittadinanza d’impresa e responsabilità sociale (20%), cultura dell’etica (20%), governance (15%) e leadership, innovazione e reputazione (10%), e sono forniti a tutte le aziende che partecipano a questo processo.

Starbucks annuncia lo sbarco in Italia nel 2017. Ed è ancora Percassi

Howard Schultz, Ceo di Starbucks, a Milano.

Alla fine è ufficiale: Starbucks annuncia che aprirà il primo store a Milano all’inizio del 2017. E dietro c’è ancora una partnership con Percassi, asso pigliatutto degli iconici marchi stranieri al debutto in Italia, che è stato scelto come licenziatario di Starbucks in Italia, è sarà proprietario e gestore dei locali.

L’intenzione di Starbucks è quella di aprire caffè in tutta Italia, in collaborazione con Percassi, proprio iniziando da Milano.

“Siamo consapevoli di affrontare una sfida unica, portando Starbucks in Italia, il paese del caffè per eccellenza e confidiamo che gli Italiani siano pronti per vivere appieno l’esperienza del brand Starbucks, come avviene in molti altri mercati – ha dichiarato Antonio Percassi, Presidente della business company Percassi.

Come si legge in una nota “Percassi condivide i valori di Starbucks e la sua passione per la storia e l’eredità culturale italiana e saprà combinare l’expertise locale con la dimostrata capacità di trasformare ogni singolo locale in un’esperienza unica e molto emozionante per tanti nuovi clienti italiani”.

La compagnia americana ha sottolineato nel comunicato di annuncio dello “sbarco in Italia” come sia particolarmente significativo questo passo per la società, che oggi vanta oltre 23mila locali in tutto il mondo, in quanto 33 anni fu proprio a Milano che il Ceo di Starbucks Howard Schultz, allora a capo di una manciata di caffè a Seattle, ebbe l’ispirazione per portare “lo spirito del bar italiano” nei suoi locali con “la passione per la comunità, il loro senso dell’amicizia e il gusto per la qualità”.

“La storia di Starbucks è direttamente legata al modo in cui gli italiani hanno creato e realizzano la perfetta tazzina di caffè espresso. Tutto ciò che abbiamo fatto ha le sue basi in queste meravigliose esperienze che abbiamo avuto in Italia e abbiamo aspirato ad essere dei rispettosi rappresentanti di questa eredità per 45 anni” ha detto Schultz. “Ora proveremo, co grane umiltà e rispetto, a condividere quello che abbiamo fatto e quello cheabbiamo imparato con la nostra prima apertura in Italia, Il nostro proprio locale sarà progettato con un dettaglio scrupoloso e grande rispetto per la gente e la cultura le caffè italiane. E la mia speranza è che creeremo un senso di orgoglio per i nostri partner, in modo che ognuno entrando nel nostro negozio potrà dire: “Ci siamo riusciti, l’abbiamo pensato nel modo giusto””.

L’ingresso più volte annunciato dunque ora è cosa fatta. Se la cosa funzionerà, nel Paese dei bar, dei baristi e del caffè, questo si vedrà. Magari grazie all’asso nella manica della tecnologia e del servizio.

Leggi anche Sarà l’hi-tech la chiave di Starbucks per conquistare l’Italia?

 

 

Lavazza punta al mercato francese: accordo con Carte Noire entro fine mese

Secondo l’agenzia stampa Reuters, Lavazza sarebbe pronta ad acquisire entro fine mese, per 750 milioni di euro, l’azienda di caffè francese Carte Noire, diventando così il primo operatore di caffè in Francia, secondo mercato europeo. Lavazza già lo scorso luglio aveva presentato un’offerta vincolante sul marchio francese, e ora, secondo fonti dell’agenzia, l’acquisizione sarebbe dunque imminente.

A febbraio 2015 Carte Noire è stata messa in vendita dal gruppo Mondelez International per cercare di evitare le leggi europee antitrust: era infatti diventato il maggiore marchio mondiale di caffè dopo aver rilevato D.E Master Blenders 1753.

L’acquisizione di Carte Noire, leader nel mercato francese del caffè con circa il 20% di quota nel canale retail, riguarda il mercato europeo che comprende 31 Paesi. La transazione proposta riguarda il canale retail (caffè macinato, cialde filtro e capsule compatibili Nespresso) e l’acquisizione dell’impianto produttivo di Laverune, situato nella regione del Languedoc-Roussillon, che continuerebbe a realizzare i prodotti Carte Noire inclusi nella transazione.

Con questa operazione, “un raro caso in cui – come scrive Reuters – un’azienda italiana è il compratore e non la preda”, Lavazza, settimo produttore di caffè al mondo, intende proporsi con forza sul mercato internazionale anche per evitare di finire assorbito da qualche multinazionale.

«La nostra prima presenza all’estero è stata proprio in Francia, nel 1982. Da allora, quello francese ha rappresentato un mercato molto importante per Lavazza e ci aspettiamo che lo sia sempre di più in futuro – aveva affermato in luglio Alberto Lavazza, presidente dell’azienda-. Con Carte Noire, un’icona francese del caffè con un posizionamento premium unico, un marchio forte e molto noto, la Francia diventerebbe il nostro secondo mercato per dimensioni e importanza».

Lavazza, presente oggi in 90 Paesi nel mondo, ha una quota del 45% nel mercato italiano retail. «L’Italia continuerà a essere il nostro mercato chiave, quartier generale dell’azienda, centro di innovazione e delle nostre produzioni. In Francia, quarto Paese consumatore di caffè a livello globale e secondo a livello europeo, Lavazza ha l’opportunità di raggiungere una posizione di leadership» aveva assicurato, sempre lo scorso luglio, l’amministratore delegato di Lavazza Antonio Baravalle.

Per ora Lavazza non ha commentato l’accordo, che dovrebbe avvenire per metà cash e per metà a debito coinvolgendo probabilmente banche come Intesa Sanpaolo, Bnp Paribas, Rabobank e UniCredit.

Nuove capsule compatibili Nespresso per 1886Bonomi

1886Bonomi firma una propria linea di capsule monodose compatibili con le macchine Nespresso. Tre miscele, giallo Kaffa, rosso Special Bar e celeste Decaffeinato, per gustare, anche a casa, un caffè di qualità.
Le miscele 1886Bonomi nascono dalla profonda conoscenza della materia prima, sin dalle origini, e dall’esperienza nella sua lavorazione in ogni fase del processo produttivo. Dopo accurate analisi di laboratorio, le diverse varietà di caffè sono state combinate e adattate al processo di estrazione per la macchina Nespresso, per garantire una perfetta conservazione delle qualità organolettiche del caffè, dalla polvere macinata alla tazzina.
Confezionate in blister da 10 unità, le capsule presentano un involucro trasparente per esaltare il colore bruno delle miscele e un sigillo ermetico a tinte vivaci per preservare la fragranza del caffè appena macinato.

Kaffa deve il suo corpo pieno e ricco ad una miscela di caffè Arabica dell’America Centrale e di Robusta Indiano. Note di cacao si sprigionano dal suo aroma intenso e fragrante.
L’equilibrio della miscela di Arabica dell’America Centrale, sottoposta a leggera tostatura, unita a un tocco di Robusta Indiana, conferisce a Special bar note dolci e un gusto persistente sul palato.
Per il Decaffeinato le varietà di Arabica selezionate dal centro America vengono tostate separatamente e in maniera leggera per sottolineare le loro caratteristiche e rivelare note dolci e biscottate.

Manuel lancia Samtime, la sambuca al caffè

SAMtime è una sambuca al caffè, ed è l’ultima arrivata in casa Manuel Caffè, azienda che da quarant’anni produce miscele di caffè d’eccellenza.

In vendita nel canale di distribuzione tradizionale e moderno, adatta da gustare a fine pasto, ha un packaging elegante e moderno, e rivisita la più tradizionale ricetta della sambuca, creando una sintonia tra l’avvolgente aroma della miscela 100% Arabica Manuel con il gusto fresco dell’anice e dei fiori di sambuco.

La sambuca SAMtime Manuel, 38 gradi, può essere degustata con ghiaccio o liscia o come base per creare speciali cocktail.

Dal 1975 l’azienda Manuel Caffè crea prodotti che spaziano dalle miscele classiche, robuste, speziate e dolci, fino alla gamma di tè, infusi e cioccolata.

A ottobre la settimana Fairtrade torna a promuovere i prodotti equosolidali

Coinvolgerà centinaia di supermercati, bar e punti vendita di tutta Italia la campagna annuale di promozione del commercio equo Fairtrade, “The power of you – Dipende da te”, prevista dal 10 al 25 ottobre. Promozioni, incontri col pubblico e iniziative speciali in centinaia di negozi saranno l’occasione per diffondere l’idea di una spesa più sostenibile per l’uomo e per l’ambiente, garantita dal Marchio etico più diffuso al mondo.

 

Due testimonial dal mondo sostenibile
Della narrazione sul “potere delle scelte” saranno testimoni due produttori agricoli, ospiti in alcuni incontri col pubblico. Francisco Ramon Rivera Gonzalez, presidente dalla cooperativa Pantasma del Nicaragua, racconterà come avviene la coltivazione del caffè all’ombra nelle comunità della regione montuosa di una riserva naturale a nord della città di Matagalpa. Jocibel Belchior Bezerra invece, presidente della cooperativa di noci di anacardio di Cocajupi, porterà la voce delle comunità del nord-est del Brasile. Qui i raccoglitori, arrivati grazie a programmi di riforma agraria, ricollocamento o occupazioni di terre improduttive poi legalizzate, coltivano senza pesticidi e promuovono la fertilità del terreno, combattendo la siccità che ha colpito la zona.

Durante la campagna, il 14 ottobre è previsto il Fairtrade Day, che sarà celebrato all’interno di Expo con la presenza della presidente di Fairtrade International, Marike De Pena, Ambassador del progetto W.E.-Women for Expo, e della CEO Harriet Lamb. Il circuito Fairtrade è uno dei partner della società civile di Expo.

Host 2015 al via il 23 ottobre, è già a un passo dal sold out

Un momento della conferenza stampa di presentazione di Host tenutasi a Expo presso Identità Golose.

Si preannuncia un’edizione di Host eccezionale quella che si terrà a fieramilano Rho dal 23 al 27 ottobre, a due passi da Expo, negli ultimi giorni prima della chiusura dell’Esposizione Universale e in concomitanza con essa. La fiera che porta sotto lo stesso tetto le intere filiere dell’HoReCa e del retail, dove sarà possibile vedere le ultime novità tecnologiche e di prodotto, dalla miscela alla macchina per il caffè, dal banco frigo all’arredo contract, conta già 1.748 espositori, che si prevede arriveranno a 1.900, il 38% dei quali stranieri. In crescita anche lo spazio espositivo, con 14 padiglioni, due in più rispetto all’edizione 2013, e una crescita del 12% nei metri quadri occupati. Quest’anno un’area espositiva sarà dedicata alla refrigerazione commerciale.

La fiera si sviluppa in tre macro-aree che raggruppano filiere affini e dedicate a: Ristorazione Professionale con Pane-Pasta-Pizza; Caffè-Tea con SIC – Salone Internazionale del Caffè, Bar-Macchine per caffè-Vending e Gelato Pasticceria; Arredo e Tavola.

Germania, Francia, Spagna, USA e Svizzera sono i Paesi più rappresentati, ma non mancheranno le delegazioni dalle economie più dinamiche. Incontreranno 135mila professionals e 1.500 top buyer profilati da 60 Paesi, oltre a missioni incoming da promettenti mercati in collaborazione con ICE, in un contesto arricchito da un fitto palinsesto di eventi, che vedranno la presenza di chef stellati, baristi e pasticceri pluripremiati, pizzaioli inventivi ma anche architetti specializzato in spazi retail, formatori ed esperti dei tanti settori coperti.

Un illyshop debutta nel tempio dello shopping milanese, la Rinascente

Stiloso e raffinato, con i colori rosso e bianco del brand e tanti riferimenti iconici al mondo del caffè: è l’illyshop che apre domani 11 luglio presso la Rinascente in Piazza Duomo a Milano, affollatissima meta dello shopping Made in Italy di alta gamma nella Milano di Expo.

Situato al Piano -1, illyshop ricorda il concept della boutique illy Caffè in Piazza Gae Aulenti a Milano, nei colori e nel richiamo a nel richiamo iconografico ai valori “forti” del brand: il legame con Trieste, la ricerca del buono e del bello e l’attenzione alle innovazioni tecnologiche. Una parete ospita un mosaico con l’immagine del poster di Xanti Schawinsky, la prima pubblicità realizzata dall’artista svizzero per illy nel 1934.

All’interno del corner ampio spazio è dato all’esposizione dell’offerta illy, dalle diverse linee di macchine per espresso alle illy Art Collection prodotte in edizione limitata, dal blend illy 100% Arabica (disponibile in tostatura media, forte o decaffeinato) alle linee Monoarabica, le linee composte dalle singole Arabica che compongono il tradizionale blend illy (al momento disponibili Brasile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, India ed Etiopia). Il cliente, assistito dallo staff, può avere un contatto diretto con le macchine, testarle e scoprirne le differenze, per scegliere infine quella che più rispecchia il suo gusto.

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