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Raspberry & Rose, la nuova limited edition di Ritter Sport per San Valentino

Ritter Sport è un’azienda famigliare da quattro generazioni, nata 110 anni fa dall’amore tra Alfred Ritter e sua moglie Clara, entrambi pasticceri. L’amore è sempre stato un ingrediente fondamentale per l’azienda, che ha scelto la festa più romantica dell’anno – San Valentino – per lanciare una nuova limited edition.

Ritter Sport Raspberry & Rose è un tripudio di amore in formato quadrato, racchiuso in un pack rosa dal design speciale e accattivante, il modo più goloso e dolce per celebrare la festa degli innamorati.

Una deliziosa combinazione di cioccolato al latte – certificato al 100% da fonti sostenibili – con un ripieno di yogurt e lampone, che danno una nota acidula a spezzare la naturale dolcezza del cioccolato; il ripieno è arricchito da pezzetti di lampone e tutto il profumo romantico e avvolgente dell’olio essenziale di rosa, il fiore romantico per eccellenza.

La nuova limited edition Ritter Sport Raspberry & Rose rappresenta un’occasione per soffermarsi ad apprezzare, insieme all’altra metà, il bello di essere una coppia; è un pretesto per sorprendere il partner, con un piccolo grande gesto che saprà sciogliere e conquistare tutti i cuori.

Dolci novità in casa Fabbri, arrivano BomBon e le creme spalmabili

La tradizione Fabbri si sposa con il cioccolato fondente per dare vita a “BomBon”, la pralina unica nel suo genere che inaugura la nuova linea: “Cuor di Amarena Fabbri”.

BomBon è un invito gustoso alla scoperta di sapori incredibili. Svestita dalla sua elegante veste, che richiama i colori e le fantasie dell’iconico vaso in ceramica bianca e tratti floreali blu china, ecco apparire una pralina bianca come una perla rara. È il finissimo guscio di zucchero che dona a BomBon la croccantezza del primo morso e preserva il tesoro prezioso racchiuso nello strato di finissimo cioccolato fondente: la morbidezza, la delicatezza e il sapore inimitabile dell’Amarena Fabbri.

Nato da una collaborazione con Maxtris, azienda cioccolatiera napoletana dalla lunga tradizione familiare, BomBon segna l’entrata di Fabbri nel segmento delle praline, dove si distingue per il suo packaging curato sottolineato da grafiche e colori impattanti tipiche del brand. Inoltre, l’eleganza del sacchetto, lo rende un regalo perfetto da fare e da farsi. Sempre in tema di packaging è da sottolineare che ogni BomBon è avvolto singolarmente così da poter essere portato con sé.

Un’altra novità è rappresentata dalle creme spalmabili con cui Fabbri entra in un mercato che, nel 2021 ha generato un volume d’affari pari a 340 milioni di euro. L’azienda bolognese racchiude negli iconici vasetti bianchi con decori blu china dalla silhouette inconfondibile, tre ricette irresistibili e, soprattutto, gluten free che si riconosceranno a prima vista nel comparto creme.

Le creme spalmabili Fabbri vantano intensità di gusto uniche e inedite grazie alla scelta di sapori classici in perfetto mix con quelli più trendy in questo momento.

L’immancabile pistacchio, di cui l’azienda segue con particolare sapienza tutto il processo di produzione, inclusa la delicata fase di tostatura per ottenere un prodotto d’eccellenza, che esalta al meglio gusto e profumo intrinsechi del pistacchio.

Il modernissimo abbinamento cacao-caramello salato che gioca con le diverse consistenze che passano dalla morbidezza della crema al crunchy dei cristalli di caramello.

L’esotico cacao-cocco dove la rotondità golosa del cacao si esalta con la dolce morbidezza dei fiocchi di cocco.

In ogni momento della giornata le creme spalmabili Fabbri troveranno un loro perché: accompagnano dalla colazione del mattino – farcendo un croissant o arricchendo una fetta biscottata – alla merenda; sono ottime spalmate su un pezzo di pane, ma diventeranno insostituibili per una gratificazione dopo cena, dove, immaginiamo, si romperanno gli schemi, assaporandole direttamente dal vasetto con un cucchiaino.

Torna Don Choco di Ritter Sport con un nuovo pack

Per celebrare il 10° anniversario della piantagione di proprietà El Cacao, Ritter Sport lancia per il secondo anno consecutivo la limited edition Don Choco, una tavoletta di cioccolato al latte extra col 40% di cacao 100% certificato sostenibile, proveniente proprio da El Cacao, in Nicaragua, e per l’occasione con un esclusivo pack interamente in carta.

El Cacao: da campo brullo a esempio di biodiversità
Nel 2012, quando Ritter Sport lo ha acquistato, il terreno dove sorge El Cacao era un appezzamento di terra brullo, spoglio di alberi e usato come campo da pascolo. Oggi El Cacao è tra le più grandi aree di coltivazione di cacao al mondo. Dei suoi 2.500 ettari totali, meno della metà sono effettivamente destinati alla coltivazione del cacao, che avviene mediante il sistema agroforestale, ossia la compresenza di culture miste di alberi di cacao e altri tipi di piante nel medesimo terreno.

Quello agroforestale è un sistema sviluppato secondo criteri di agricoltura integrata per incrementare la biodiversità, aumentare la fertilità del suolo – e quindi ridurre l’uso di fertilizzanti – ma anche per offrire un sicuro habitat naturale alla fauna locale. Tutto questo per poter produrre cacao buono, in ogni senso. Degli ettari che non sono destinati alla coltivazione di cacao, invece, circa un centinaio sono utilizzati per le infrastrutture compresi vivai per le piantine di cacao che diventeranno alberi, mentre i restanti circa 1.200 ettari sono ricoperti da boschi, foreste, fiumi e paludi che, sin dal 2014, sono oggetto di un sistema di monitoraggio, validato anche da un partner esterno, con l’obiettivo principale di favorire e proteggere la biodiversità.

In questa area sono stati contati più di 120 diversi tipi di piante e oltre 100 diverse specie di animali, tra cui scimmie urlatrici, alligatori, volatili, serpenti, ragni e… bradipi, come Don Choco. Oltre ad avere ottenuto la certificazione Rainforest Alliance, El Cacao è riconosciuto come un progetto di protezione del clima secondo Gold Standard e dal 2021 genera crediti di compensazione. La piantagione, infatti, ha l’obiettivo di generare 110.000 tonnellate di crediti di carbonio nel corso di 30 anni, compensando le inevitabili emissioni di CO₂ derivanti dalla produzione anche grazie all’importante lavoro di piantumazione: in 10 anni sono stati piantati in loco più di 1 milione e mezzo di alberi.

Ritter Sport, che già nel 2019 ha raggiunto la neutralità climatica per l’intera produzione, nel 2020 è diventata Azienda neutrale dal punto di vista climatico e, entro il 2025, mira a perseguire un altro obiettivo: il raggiungimento della neutralità climatica dell’intera filiera, obiettivo più vicino anche grazie a El Cacao.

Un altro degli obiettivi che Ritter Sport punta a raggiungere entro il 2025 è quello di sapere da dove proviene ogni singola fava di cacao utilizzata, chi la coltiva e in quali condizioni. Anche in questo caso El Cacao è preziosa. Una volta a pieno regime, la piantagione fornirà all’azienda circa il 25% della massa di cacao necessaria.

Attraverso El Cacao, dunque, Ritter Sport dimostra che coltivare cacao in modo sostenibile, facendo la cosa giusta per le persone e per l’ambiente, è possibile.

Cioccolato, 5 regole per comunicarlo in tempi di crisi

Pandemia, guerra, crisi energetica. Non mancano motivi per vedere crescere tra le persone ansia e preoccupazione. Ma con queste, aumenta anche il consumo di cioccolato. Secondo le stime di Nielsen, durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria le vendite di tavolette & cioccolatini hanno totalizzato un incremento a doppia cifra, superiore al +18%. A trainare la crescita, una sorta di “lipstick effect” alimentare: ci si rifugia nel cioccolato perché capace di generare conforto e gratificazione istantanea.

Non sorprende quindi che il claim dell’edizione 2022 di Eurochocolate, la manifestazione di riferimento per il settore in programma dal 14 al 23 ottobre presso il centro Umbriafiere di Bastia Umbra, reciti: “Felici in un secondo”. Quattro semplici parole con cui si rende omaggio alla vera caratteristica dell’alimento “eroe” di questi tempi amari: creare soddisfazione immediata.

Porre l’accento su questa capacità del cioccolato impone però anche una revisione del modo di comunicare il prodotto. DDB Group, agenzia parte di Omnicom Group, attraverso il lavoro di monitoraggio continuo svolto dal Reparto Planning guidato da Carlotta Asti, ha dunque individuato cinque semplici regole che possono aiutare la food industry a evitare errori e sfruttare le opportunità offerte da questo mood.

1 – Parlare alle emozioni
Nei periodi di recessione, molte aziende tendono ad appellarsi ad argomentazioni razionali, attraverso una comunicazione pragmatica, incentrata sul valore “oggettivo” del prodotto: un grande equivoco che rischia in realtà di portare fuori strada. Non va dimenticato, infatti, che circa il 95% delle decisioni dei consumatori è guidato dalle emozioni inconsce. Una tendenza che si acuisce peraltro in tempi di crisi, perché in presenza di stress si diventa molto meno razionali. Non va dunque dimenticato che le emozioni, soprattutto in una categoria ad alto tasso emozionale come quella del cioccolato, vendono. Quindi, prima ancora di decidere cosa comunicare alle persone, è necessario chiedersi: “Come vogliamo farle sentire?”.

2 – Trattare la qualità non come fine, ma come mezzo
I dati suggeriscono che il consumatore è sempre più attento alla qualità degli ingredienti, all’origine del cacao e alla naturalezza delle ricette. Ma dicono anche che il principale driver di acquisto per il cioccolato resta di gran lunga il binomio composto da gusto e godimento. E questo significa che, per dirla con il linguaggio del marketing, le “reason why” di prodotto devono essere sempre messe al servizio di un beneficio emozionale ed esperienziale. Perché la differenza di un cioccolato di qualità, prima di tutto si deve sentire. Altrimenti, semplicemente non interessa. La qualità, insomma, deve rappresentare un mezzo per dare vita a un’esperienza di gusto più piena e soddisfacente.

3 – Dimenticare il “guilty pleasure”
Nessuno oggi ha voglia di sentirsi in colpa. La maggior parte degli italiani quest’anno sarà costretta ad affrontare tante rinunce e sacrifici, quindi meglio iniziare a empatizzare, ragionando sempre più in termini di ricompensa e di “self-care” emotivo. Le persone vogliono sentire di meritarsi il cioccolato. E non c’è nulla di male.

4 – Sfruttare il potere dei rituali
Dallo scoppio della pandemia si è verificato un vero e proprio boom di routine, che hanno ridefinito il modo in cui scandiamo il nostro tempo. Beauty routine, morning routine, fitness routine, bedtime routine… i rituali si sono moltiplicati perché sono tra i pochi elementi in grado di garantire un senso di controllo e sicurezza. Questa tendenza accende però anche i riflettori sulla dimensione del sé. Esattamente come fa il cioccolato, che si accompagna per sua natura all’importanza di un “me-time” dedicato al piacere personale. Oggi i brand hanno quindi l’occasione di presidiare in modo sistematico le nuove abitudini, più o meno consolidate. Con possibili vantaggi concreti. Un esempio? Potrebbe valere la spesa di considerare che è in aumento il consumo di cioccolato post allenamento.

5 – Non avere paura della leggerezza
I brand sembrano spesso impegnati e seri, ma le persone non hanno mai avuto così bisogno di sorridere. McDonald’s ha appena lanciato l’Happy Meal per adulti e non è certo un caso. Non si deve cambiare il mondo. Basta fare qualcosa per migliorarlo. E il cioccolato ha il potere di farlo. Specialmente oggi.

Nutkao acquisisce la belga Boerrineke NV

Nutkao s.r.l. – società italiana leader internazionale nel contract manufacturing che da più di 30 anni crea e produce creme e cioccolati conto terzi con oltre 180 milioni di fatturato accelera il piano di ampliamento grazie all’acquisizione della belga Boerrineke SV.

Presente sul mercato da oltre 70 anni e con sede nei pressi di Anversa, Boerrineke è il secondo brand di creme spalmabili al cioccolato del Belgio e conta oggi su una distribuzione fortemente radicata nel territorio e nell’Europa settentrionale. L’acquisizione di Boerrineke si inserisce nella strategia di crescita commerciale e produttiva di Nutkao in Europa con focus specifico sui mercati di Paesi Bassi, Belgio, Francia e Germania, mercati nei quali il Gruppo piemontese trova riscontri molto positivi. A guidare l’azienda in qualità di co-Ceo sono stati nominati i fratelli Daniel e Marcel Peeters da poco entrati nel Gruppo Nutkao, dove Daniel ricopre il ruolo di Sales Director Retail di Nutkao, e Marcel quello di Direttore dello sviluppo del settore Industria e Food Service in Europa.

«Boerinneke è un’acquisizione strategica per il Gruppo al fine di consolidare la crescita in Europa dove i clienti conoscono e riconoscono la qualità dei prodotti Nutkao. Boerrineke ha un’importante presenza nel mercato belga, mercato universalmente riconosciuto per la qualità e la maestria nella lavorazione del cioccolato. Inoltre, con l’arrivo di Daniel e Marcel in Nutkao, è stato per noi naturale prevedere il loro diretto coinvolgimento come co-CEO di Boerrineke, per una nuova struttura aziendale al fine di rafforzare il dialogo e l’aderenza ai mercati locali.In linea con la strategia del Gruppo, Boerinneke, si inquadra nella visione di specializzare sempre di più prodottie servizi, nel rispetto dei valori propri di ogni singola realtà locale. Con Italia, Ghana, Belgio e Stati Uniti, il Gruppo punta oggi ad una capillarità ed integrazione della filiera che cattura e mantiene la tipicità e la storia diogni luogo in cui lavoriamo e del “saper fare”. Con questa acquisizione il Gruppo si arricchisce di nuove competenze e di una piattaforma industriale sempre più vicina ai mercati di riferimento e alle esigenze dei consumatori e dei clienti industriali» commenta Federico Fulgoni, CEO di Nutkao.

Distribuzione locale e forte attaccamento al territorio sono le parole d’ordine in Nutkao, gruppo che dal 2015 ha attivato una forte campagna di espansione sempre nel segno della valorizzazione di risorse locali. Dopo il primo stabilimento in Nord Carolina (US) per la produzione di creme per retail ed industria americani, arriva nel 2018 l’apertura del polo produttivo di Accra in Ghana, dove si lavorano fave di cacao esclusivamente ghanesi di primascelta. Ad oggi il Gruppo Nutkao, il cui head quarter è a Canove di Govone in Piemonte, conta su una distribuzione in 80 paesi del mondo, toccando tutti i continenti. Boerrineke diventa così una società controllata al 100% da Nutkao portando in dote il know-how e la tradizione centenaria del cioccolato belga in Piemonte.

Uova di Pasqua Solidal Coop e Baum, Fairtrade dentro e fuori

Un gesto che è anche una dichiarazione, un impegno e una educazione all’altro e a un mondo più giusto ed equo: sono questi in fondo i motivi che stanno dietro ai prodotto del commercio equo e solidale e non fanno eccezione le uova di Pasqua delle linee le linee Solidal Coop e BAUM. Non solo realizzate con cacao certificato Fairtrade,  hanno anche sorprese indirizzate a scoprire il mondo del commercio equo e dall’impatto sociale concreto

Un esempio? “Il viaggio del cioccolato”, uno dei giochi da tavolo proposti quest’anno insieme alle carte dedicate alle tematiche riguardanti la frutta, il caffè e lo zucchero. Obiettivo: creare un filo diretto con l’esperienza dei contadini che operano nell’ambito del commercio equo nei Paesi in via di sviluppo.

Due le versioni dell’uovo pasquale proposte dall’insegna della grande distribuzione: con cioccolato fondente extra 60% e cioccolato finissimo al latte. Il cacao e lo zucchero di canna Fairtrade provengono da Ghana, Costa d’Avorio, Repubblica Dominicana, Paraguay e Costa Rica. Le sorprese, prodotte in Italia, sono giochi divertenti da condividere con gli amici, prendendo spunto dalla filiera del cacao sostenibile, seguendo il percorso delle materie prime, certificate Fairtrade, fino a noi.

Un acquisto, dunque, che contribuisce direttamente a sostenere e promuovere lo sviluppo economico e sociale delle realtà nelle quali operano le cooperative o i lavoratori dei Paesi di produzione. Nelle loro comunità, infatti, vengono costruiti pozzi e ambulatori, i ragazzi possono studiare in scuole accoglienti con bravi insegnanti e si sviluppano programmi ambientali per la salvaguardia delle foreste.

Il cacao e lo zucchero delle loro cooperative, di ottima qualità, viene trasportato in Europa e qui trasformato in uova di Pasqua dalla carta colorata, disponibili nei supermercati e ipermercati Coop di tutta la penisola.

A Pasqua è possibile gustare anche il PonchitONE di BAUM, società cooperativa di Ferrara. È un ovetto di cioccolato al latte biologico composto da materie prime certificate Fairtrade provenienti da Repubblica Dominicana e Paraguay, che per l’occasione diventa extralarge rispetto al classico Ponchito, contiene una sorpresa realizzata a mano da cooperative sociali e da artigiani di Guatemala, Perù, India, Nepal e Italia.

La fabbrica del cioccolato Lindt a Expo

Manca solo Willy Wonka, ma il padiglione di Lindt Italia a Expo ha già attirato nella prima settimana di Expo oltre 35 mila visitatori. Situato da fianco al cluster del cacao e del caffè The Chocolate Factory ha l’obiettivo di diffondere la cultura del cioccolato di qualità secondo la tradizione che anima l’azienda fin dal 1845, producendolo nel rispetto dei più elevati principi etici e di sostenibilità, dall’approvvigionamento del cacao alla produzione, fino al consumo.

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Il team di Maîtres Chocolatiers ha già realizzato live 5.500  praline decorate secondo la tradizione della maison, 13.000  tavolette con ingredienti a vista e 15.000 boule Lindor (quelle dell’irresistibile scioglievolezza).

Progettata e costruita in collaborazione con Eurochocolate, la “The Chocolate Factory” Lindt si apre con un percorso emozionale ed educativo dedicato ai segreti della produzione del cioccolato Lindt, dalla selezione delle fave di cacao fino alla tavoletta, passando per le diverse fasi di lavorazione come la tostatura, la raffinazione, il concaggio, il modellaggio e il confezionamento.

Sperlari usa lo storytelling per lanciare il cioccolato

Uno dei filoni più attivi del momento per quanto riguarda marketing e comunicazione è l’esigenza di raccontare la storia, di un prodotto o di un marchio. Lo richiede il consumatore, che può venire preso nel vortice dei ricordi nel caso di brand “storici” che consumava da bambino (in questo senso il food è terreno fertile), ed è una caratteristica distintiva dell’azienda, che sullo scaffale vuole ottenere visibilità e differenziarsi dalla concorrenza e, mentre racconta il prodotto, costruisce l’immaginario di marca.

Proprio attorno a questo concetto ruota la comunicazione di Sperlari, marchio storico dell’industria dolciaria italiana, per promuovere la nuova offerta di prodotti di cioccolato articolata in barretta, pralina e snack.

“Lo studio si è sviluppato lungo due direttrici: da una parte ci siamo concentrati sull’evoluzione dei linguaggi di categoria; dall’altra abbiamo ripercorso la storia della comunicazione di Sperlari dagli anni ’50 ad oggi. L’obiettivo era riuscire a valorizzare un’essenza di marca già esistente, assolutamente autentica e fortemente caratterizzata, ma in qualche modo assopita e soprattutto non adeguatamente rappresentata” spiega Roger Botti, Direttore Creativo del progetto per RobilantAssociati.

Il risultato è un “cioccolato da favola” che ridà voce al bambino in ciascuno di noi, riportandoci in un mondo di fantasia. Dal punto di vista del design, il pay-off “C’era una volta il cioccolato” diventa parte integrante del marchio; intorno ad esso il pack si anima di filastrocche, giochi, colori e illustrazioni fiabesche che, mentre definiscono i gusti e le specifiche di prodotto, organizzano chiaramente l’offerta esaltandone la varietà. Al contempo alimentano l’immaginario di marca con uno stile originale, dirompente e inconfondibile.

Cioccolato Vanini, la nuova linea Icam che debutta in grande distribuzione

Cioccolato italiano premium prodotto con il cacao più antico del mondo: dall’esperienza e dalla passione di ICAM, nasce Vanini, la nuova linea di cioccolato realizzato con il migliore cacao proveniente da piantagioni altamente selezionate.

La proposta

La prima gamma firmata Vanini si compone di tavolette di cioccolato al latte, fondente e gianduiotti, tutti prodotti realizzati con uno straordinario cacao Paruviano….il cacao Bagua.

Le tavolette di cioccolato al latte finissimo (100g) sono disponibili in tre varianti: classica, con sale di Sicilia, con scorza di arancia mediterranea.

Tre referenze anche per le tavolette di cioccolato fondente (100g): fondente 62% con rosmarino, fondente 74% con grué di cacao, fondente 86%.

Tre varietà infine per i gianduiotti – classici, fondenti e l’assoluta novità con pasta di mandorle – disponibili in confezioni da 120 grammi.

Per chi vuole provare tutti i gusti di cioccolato e gianduiotti sono disponibili gli astucci assortiti con 12 mini tavolette da 15 g ciascuna e la scatola regalo con tutto l’assortimento dei gianduiotti Vanini.

Vanini in Gdo

«Siamo orgogliosi e lieti di presentare oggi la nuova linea Vanini – ha dichiarato Angelo Agostoni, Presidente di Icam Cioccolato. Per la prima volta Icam si presenta anche al mercato della Grande Distribuzione Organizzata con un nuovo marchio dal posizionamento premium per raggiungere direttamente i consumatori finali, amanti del cioccolato di altissima qualità».

«L’entrata del cioccolato Vanini nella grande distribuzione rappresenta finalmente la possibilità per i consumatori di accedere ad un prodotto sofisticato e di qualità, apprezzato anche dai professionisti del settore» – ha aggiunto lo chef Matteo Berti, Coordinatore Didattico e Docente di Pasticceria presso ALMA – autorevole centro di formazione della Cucina Italiana a livello internazionale.

Commercio sostenibile

Vanini si approvvigiona del cacao Bagua direttamente da APROCAM, cooperativa nata nel 2003 che riunisce circa 460 coltivatori di cacao della provincia di Bagua e Condorcanqui garantendo loro le migliori condizioni di lavoro e di profitto.

Dall’incontro tra Vanini e Aprocam nasce un nuovo modello di business etico e sostenibile sintetizzato nella certificazione SUSTAINABLE TRADE, fondata sul concetto delle 3P – People, Planet, Palate – presente su tutti i prodotti della linea Vanini.

«Con il programma 3P ci impegniamo a favorire un mercato equo ed uno sviluppo sostenibile del territorio, contribuendo al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori – ha commentato il Presidente Agostoni».

«Icam ha trasmesso ad Aprocam la volontà di non essere un semplice cliente, ma un interlocutore con cui sviluppare progetti – ha dichiarato Marita Herrera Arevalo, Responsabile commerciale di Aprocam.

Per noi Icam rappresenta un socio strategico, un alleato con cui lavorare per raggiungere obiettivi comuni e e ripartire i benefici della collaborazione.

Grazie al programma “Sustainable Trade” perseguito da ICAM, Aprocam incrementerà sensibilmente i suoi profitti. I beneficiari diretti saranno i piccoli produttori soci e le loro famiglie, chi coltiva cacao nelle province di Bagua».

 

 

Croissant al kamut come vuole Nattura

Sono prodotti esclusivamente con grano biologico Khorasan, una particolare varietà di grano mai ibridata né incrociata, i Croissant di Kamut al cioccolato Nattura.

La linea di Eurofood dedicata a chi cerca un’alimentazione equilibrata e naturale propone un prodotto da forno per la prima colazione a base di Kamut, che rispetto agli altri cereali è ricco di sali minerali (selenio in particolare), proteine e vitamine ed è più digeribile e più tollerato rispetto al classico grano.

I Croissant di Kamut al cioccolato sono prodotti senza utilizzare uova, latte o grassi animali e con sciroppo d’agave come alternativa allo zucchero. È adatto a chi segue una dieta vegana che esclude totalmente l’uso di prodotti animali e i loro derivati.

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