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Largo consumo: i 5 trend sostenibili raccontati da Tiendeo.it

La crisi causata dal COVID-19 ha innescato un cambiamento all’interno del largo consumo: sempre più evidenze mostrano, infatt,i come i consumatori abbiano imparato (o stiano imparando) ad apprezzare di più la sostenibilità e le aziende che si fanno portatrici di questo valore.

A questo proposito, Tiendeo.it ha deciso di individuare ed  evidenziare i principali trend ecosostenibili che segneranno il futuro prossimo del consumo di massa:

  1. Il prezzo e l’eco contraddistinguono il carrello

La prima conseguenza del lockdown è stata quella di frenare gli acquisti compulsivi (passati in secondo piano) mentre, al contrario, è cresciuta l’abitudine di programmare l’acquisto in modo più razionale ed eco-sostenibile. Ne discende che  il prezzo sarà un fattore determinante, insieme ad una maggiore attenzione per la qualità e la provenienza degli alimenti, a favore di una vita più sana.

2. Il “made in Italy” acquista valore

La crisi economica provocata dalla pandemia ha portato alla chiusura di migliaia di attività locali, le piccole imprese sono le più colpite in questa situazione. Nel tornare alla normalità, i consumatori sentono che possono e devono fare la loro parte per uscirne al meglio, aiutando il commercio locale e i prodotti nazionali.

3. Meno carta e più digitale

L’online ha acquisito un peso indiscutibile nella comunicazione tra retailer e clienti proprio per il fatto di essere il canale più accessibile per tutti. Le circostanze hanno fatto sì che i supporti più tradizionali (fisici) perdessero perso la loro efficacia e la produzione di brochure e volantini cartacei (il formato pubblicitario protagonista nel consumo di massa), optando per la sua versione digitale, che ha permesso di testare i vantaggi offerti dal canale online. Il cartaceo nella maggior parte dei casi è stato ripreso dopo il lockdown, ma senza dubbio il mix di media quest’anno subirà una variazione a favore dell’online.

4. I vantaggi ambientali dello smart working

In questi mesi lo smart working si è imposto in tutti i casi in cui fosse possibile, al punto di trasformarsi in una nuova modalità di lavoro per molti cittadini, che comporta una riduzione negli spostamenti, nell’utilizzo del trasporto privato e, quindi, meno inquinamento. Sarà necessario tener conto che questo fatto causerà cambiamenti nella customer journey in termini di orari, giorni di maggior afflusso ai negozi e fedeltà ai retailer (aumenta il peso, ad esempio, dei supermercati situati nei centri urbani, più vicini ai consumatori).

5. Diversificazione degli acquisti: e-commerce e negozio fisico coesistono

Durante questo periodo, molte famiglie hanno scelto di provare per la prima volta o aumentare i propri acquisti online, e questo porterà a una maggiore diversificazione tra negozio fisico e e-commerce, che rappresenterà una sfida logistica per i rivenditori. Offrire ai clienti diverse opzioni come click & collect, consegna a domicilio o acquisto online conferirà valore aggiunto al punto vendita.

La tecnologia di consumo resiste alla pandemia. L’analisi di GfK

Nei primi sei mesi del 2020, il valore del mercato globale* dei Technical Consumer Goods (TCG) è sceso a 306 miliardi di euro per effetto della crisi legata al Coronavirus. Secondo le rilevazioni GfK, le vendite sono diminuite del -5,8% a valore a livello internazionale. Rispetto ad altri settori, il calo è stato relativamente contenuto, grazie anche all’emergere di nuovi bisogni per la gestione della vita in casa durante il lockdown. Questi i principali trend del mercato Tech presentati da GfK in occasione di IFA 2020 a Berlino. In altri termini si può constatare che, nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato la prima parte del 2020, il mercato della Tecnologia di consumo ha dimostrato una certa resilienza, registrando un calo delle vendite abbastanza contenuto: -5,8% a valore nei primi sei mesi dell’anno. Un dato che si spiega con il ricorso alla tecnologia per affrontare la crisi.

Durante il lockdown e la contestuale chiusura dei negozi, infatti, le persone hanno vissuto nuove esperienze all’interno delle mura domestiche – smart working, intrattenimento, pulizia ecc… – che hanno generato nuovi bisogni, contribuendo a sostenere il mercato della Tecnologia.

I trend che hanno guidato gli acquisti durante la prima parte dell’anno sono stati la semplificazione, le performance, lo shopping senza barriere, la salute e l’igiene. Tutte tendenze che continueranno ad essere centrali anche nella fase “New Normal”.

Il mercato in Italia

Anche dal nostro Paese arrivano segnali positivi per il settore Tech: le ultime rilevazioni GfK – aggiornate al mese di luglio – mostrano una crescita del +4,5% a valore rispetto allo stesso periodo del 2019. Dall’inizio dell’anno, il mercato italiano della Tecnologia di consumo risulta in calo del -1,4% a valore; un dato che fa ben sperare per i prossimi mesi.

Effetto food preparation

Il lockdown ha influito sulle abitudini, comprese quelle alimentari: nelle prime settimane della crisi, per esempio, i consumatori hanno fatto scorta di surgelati e questo ha determinato una crescita immediata delle vendite di Congelatori. Come dimostra il fatto che tra il 2 e il 22 marzo le unità vendute hanno segnato un +317% in Gran Bretagna e un +185% in Germania. Finita la fase di accaparramento, nelle settimane successive è iniziata a crescere la domanda di apparecchi per la preparazione del cibo. In Germania, ad esempio, questo comparto è cresciuto del +28% nel periodo compreso tra il 23 marzo e il 26 aprile 2020.

Il trend del mangiare a casa ha sostenuto le vendite di dispositivi per la Food preparation anche dopo la fine del lockdown e questo ha avuto un effetto positivo sul settore del Piccolo Elettrodomestico, che è cresciuto del +8,6% a livello internazionale. Il Grande Elettrodomestico ha registrato invece una flessione del -8,6%, nonostante le performance positive di alcuni prodotti, come ad esempio i forni a microonde (+36,8%).

Effetto smart working

Fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, i consumatori hanno avuto l’esigenza di attrezzarsi per gestire la continuità lavorativa e formativa in casa. Di conseguenza, il settore IT e Office è cresciuto a valore del +15% a marzo e del +15% ad aprile a livello internazionale.

Le settimane tra il 9 marzo e il 5 aprile – con l’inizio del lockdown in molti Paesi – sono state caratterizzate da un “effetto panico” sugli acquisti. In questo periodo, c’è stato un incremento delle  vendite a unità del +297% per le Webcam, del +120% per i Monitor e del +62% per PC Portatili e Tablet in Francia, Germania, Italia, Spagna e Gran Bretagna. Questo trend positivo è continuato anche dopo. Complessivamente, a livello internazionale il comparto IT è cresciuto del +17,2% a valore nei primi sei mesi del 2020, mentre il comparto Office è cresciuto del +12,1%.

Cresce il comparto Gaming

Durante il confinamento, i consumatori di tutto il mondo si sono dotati di nuovi dispositivi per vivere al meglio l’Entertainment dentro casa. Le vendite di chiavette per lo Streaming sono cresciute in tutti i Paesi: nei Paesi Bassi, ad esempio, si è registrato un +54% nel periodo compreso tra il 9 marzo e il 5 aprile. Molto positivo anche il comparto Gaming, con un crescita del +55% delle vendite di PC Portatili e del +62% dei Monitor con caratteristiche Gaming nei primi sei mesi del 2020.

Al contrario, durante il lockdown le vendite di TV sono crollate, per poi registrare una netta ripresa nella successiva fase di “Revenge Shopping”. Complessivamente, il comparto TV ha visto una flessione del -7% a valore, con forti differenze a livello geografico: l’Europa occidentale e i Paesi asiatici sviluppati sono cresciuti rispettivamente del +4% e del +13% a unità, mentre i Paesi asiatici emergenti hanno registrato una flessione del -28% a valore. A livello internazionale, il settore dell’Elettronica di consumo (incluso il comparto Foto) ha registrato una flessione del -8,7% nei primi sei mesi dell’anno.

Nota metodologica

Attraverso la metodologia Retail Panel, GfK raccoglie in maniera continuativa i dati di vendita dei Technical Consumer Goods (Elettronica di consumo, Foto, Telecomunicazioni, IT, Apparecchiature per ufficio e Grande e Piccolo Elettrodomestico) in oltre 70 Paesi in tutto il mondo.

Estate 2020: la voglia di gelato non tramonta mai

Gelati, ghiaccioli, sorbetti confezionati e dessert surgelati: nell’ultimo anno gli acquisti sono cresciuti del 3%. ecco il dato che emerge dal marketplace della spesa online Everli, analizzando gli ordini effettuati sul sito e via app.

Complice il lockdown, che ha limitato l’accesso dei consumatori alle gelaterie artigianali, quest’anno gli italiani hanno anticipato gli acquisti. Se, infatti, sull’esempio del 2019, luglio si conferma il mese in cui nei supermercati si registra il picco di spesa per i dolci rinfrescanti, nel 2020 la parabola degli acquisti ha iniziato a impennarsi già a partire da marzo – con tre mesi di anticipo rispetto allo scorso anno – e non accenna ancora a invertire la rotta.

La top ten delle preferenze

La classifica dei dolci estivi più acquistati nella Penisola mette in luce che gli abitanti dello Stivale amano sia i ghiaccioli o sorbetti alla frutta che i dessert cremosi, pur convenendo che, in un caso o nell’altro, le monoporzioni siano la soluzione migliore rispetto alla classica vaschetta: meglio ancora se in versione stecco o cono, come testimonia la prima metà della classifica.

In vetta, infatti, spicca la freschezza dei ghiaccioli assortiti al limone, all’arancia, all’amarena e alla menta, tallonati dai coni alla panna e dai mix di stecchi gelato in formato mini. I dolci sullo stecco conquistano altre due posizioni – la quarta con i ghiaccioli al limone con bastoncino di liquirizia e la sesta con i gelati alla vaniglia ricoperti di cioccolato e mandorle – mentre i coni alla panna con granella di nocciole chiudono la top 5. A spartirsi la seconda metà della classifica golosissime barrette – al cocco e cioccolato (7°) e al caramello mou e arachidi (9°) – biscotti gelato con glassa al cacao (ottava posizione) e coppe al caffè (9°).

I dolci estivi più acquistati in Italia
1.Ghiaccioli assortiti (limone, arancia, amarena, menta)6.Stecchi alla vaniglia ricoperti al cioccolato e mandorle
2.Coni alla panna7.Barrette di gelato cocco e cioccolato
3.Mini stecchi gelato assortiti8.Biscotti gelato con glassa al cacao
4.Stecchi al limone con bastoncino di liquirizia9.Coppe al caffè
5.Coni alla panna con granella di nocciole10.Barrette di gelato al caramello mou e arachidi

 

Questione di gusti

Escluso eccellente dalla top 10 dei dolci estivi più acquistati in Italia il gelato in vaschetta, le cui vendite si concentrano soprattutto nei supermercati di alcune città del centro e del nord, in particolare di Livorno, Roma, Mantova, Savona e Varese. Sul fronte nazionale, Everli svela che le più vendute nel Belpaese sono le confezioni da 1 kg con gusti assortiti, perfette per andare incontro alle preferenze di tutti i commensali. Il resto della classifica prosegue con vaschette da 500 grammi dei gusti più golosi: medaglia d’argento al golosissimo gelato al caramello, mentre il gusto crema chiude il podio. Seguono la vaniglia e il variegato al tiramisù e quello alla nocciola, appena fuori dalla top 5. In settima posizione spunta il gelato al cioccolato fondente, seguito da quello alla stracciatella, mentre la classifica si chiude con il gelato alla vaniglia variegato al pistacchio (9° posto) e con quello al solo pistacchio (10° posto). Curiosamente, poco distante si piazza una varietà di gelato non comunissima: quello alla noce, che occupa la dodicesima posizione, preceduto dall’affogato al cioccolato.

Tra le confezioni di coppe monoporzione, invece, è il gusto deciso del caffè a fare da padrone, seguito dal gelato per metà alla panna e per metà al cioccolato e dalle coppette al cappuccino. Si prosegue poi con gli affogati: prima quello all’amarena, poi quello al cioccolato

Tra gli altri dessert al cucchiaio da congelatore in vendita nei supermercati, il più popolare è la torta gelato alla vaniglia con sfoglie al cioccolato, mentre il tartufo conquista sia il secondo che il terzo gradino del podio rispettivamente con la versione al cioccolato e con quella alla panna. Seguono i tronchetti alla vaniglia e le torte gelato al gusto tiramisù.

Le città più golose

I golosi si danno appuntamento soprattutto in Toscana e Lombardia. In vetta alla top 10 delle province che nell’ultimo anno hanno registrato i volumi più consistenti in termini di acquisti di dolci estivi spicca infatti Livorno, seguita da Varese e Brescia. In controtendenza rispetto alle vendite su scala nazionale, nella città toscana il gelato è più apprezzato dei ghiaccioli, soprattutto se arricchito da golosa frutta secca. Se, infatti, i prodotti più acquistati a Livorno e provincia sono gli stecchi alla vaniglia ricoperti di cioccolato e mandorle, completano il podio le barrette di gelato al caramello mou e arachidi e i coni alla panna con granella di nocciole.

In Lombardia, invece, la passione per i ghiaccioli va a braccetto con quella per il gelato. I ghiaccioli alla frutta assortiti conquistano il primo e il secondo gradino del podio rispettivamente a Varese e Brescia, nel primo caso seguiti dai mix di mini gelati sullo stecco, nell’altro preceduti dai coni alla panna, che risultano essere il prodotto più popolare nell’altra provincia lombarda in classifica, Mantova (8° posto).

In Liguria a Ponente è soprattutto il gelato ad addolcire i palati: a Savona (6° posto), oltre a mini stecchi e coni alla panna con granella di nocciole, vanno per la maggiore anche i pralinati all’amarena, terzo dolce estivo più popolare nella provincia. Invece a Genova – che chiude la top 10 – si opta più spesso per i ghiaccioli, in particolare quelli al limone con bastoncini di liquirizia.

In un’altra famosissima città di mare, Venezia (4° posto), non si teme affatto la prova costume: Everli rivela che gli acquisti da parte degli abitanti della Serenissima si concentrano soprattutto sullo stecco alla vaniglia ricoperto al cioccolato e mandorle. A Roma (che chiude la top 5 delle province più golose) – oltre che nei dintorni di Pesaro e Urbino (9° posto) – è invece il cono alla panna a far impennare gli ordini, seguito da delizie miniaturizzate. Nella capitale a raccogliere numerose preferenze sono infatti anche i mini biscotti al cioccolato e stracciatella, mentre nella provincia marchigiana la medaglia d’argento spetta alle confezioni di stecchi alla vaniglia, sempre in formato mignon e in tre appetitose varianti: ricoperti al cioccolato al latte, al cioccolato bianco e con scaglie di mandorle. Il formato barretta, invece, spopola nella settima città della top 10 di Everli, Modena, dove in cima alla lista della spesa degli abitanti si trovano quelle di gelato al cocco e cioccolato.

Luglio 2020: vendite in calo del 28% rispetto al 2019

Luglio amoro per il commercio: il mese infatti si chiude con un trend nelle vendite del -27,7%, che porta il comparto a registrare nei primi 7 mesi dell’anno una contrazione pari a -40,6%. Questo il quadro che emerge dall’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui trend di consumo.

Le dinamiche somno pressoché negative in tutti i settori (escluso l’e-commerce che a liglio segna +22%): in forte sofferenza abbigliamento e ristorazione con trend mensili rispettivamente di -29,3% e -30%, mentre il settore altro non food contiene la flessione a -9.3 % sullo stesso periodo 2019.

«Il mese di luglio – spiega Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – ha purtroppo raffreddato le aspettative di un rapido miglioramento della propensione al consumo. Con una flessione di quasi -28% rispetto all’anno precedente ha mostrato una tendenza alla stabilizzazione del calo registrato nel primo mese pieno di post lockdown (giugno -27%). Lo scenario mostra comunque significativi differenziali nelle dinamiche sia a livello geografico con il Sud a +10% vs Nord-est e Centro sia a livello canale con il travel a -15% vs media Italia».

Quanto a Pta (Primary Trade Area) nel mese di luglio si riscontrano performance negative in tutta Italia e in particolare in alcune location come Fiumara (Genova) che registra un -13% rispetto alla media canale centri commerciali e Milano che segna un -9% rispetto alla media high street con Il Centro -8%, Fiordaliso -7%, Carosello -3%. Sempre rispetto alla media nazionale negativi Roma Est -9%, I Gigli (Firenze) -5%, Adigeo (Verona) -3%. Si confermano in controtendenza, come già nel mese di giugno, Orio Center (Bergamo) che performa il 13% meglio della media paese, seguito da Nave de Vero (Venezia) +7%, Auchan +7%, Forum Palermo +5%.

«Le vendite di luglio 2020 mostrano comunque un incremento del 15% in valore assoluto rispetto a giugno 2020 pur con lo spostamento dei saldi a fine luglio e agosto – chiarisce Paolo Lobetti Bodoni, business consulting leader Italy EY – L’anno scorso luglio aveva registrato un +15% rispetto a giugno 2019 ma con i saldi attivi. Crediamo che con la lettura congiunta dei dati di luglio e agosto potrà emergere un trend migliorativo rispetto ai valori espressi oggi. Rimane il maggiore impatto subito dalle regioni e dalle città a maggiore vocazione turistica, che difficilmente verrà recuperato».       

Analisi per aree geografiche e province

Con riferimento alle aree geografiche, nel mese di luglio Sud e Isole si confermano over performanti rispetto alla media Italia (+6 punti), limitando la frenata delle vendite nei primi 7 mesi dell’anno a -37,3% (media Italia -40,6%). Il divario tra Sud e Nord-est/Centro è addirittura del 10%.

A livello regionale da segnalare come Calabria e Sicilia, che hanno anticipato l’avvio dei saldi dell’anno al 1° luglio 2020, evidenziano performance mensili significativamente superiori (+10 punti) rispetto alla media italiana: il trend nelle vendite su base mensile risulta però negativo e rispettivamente pari a -14,1% e -16,6%. Il delta tra Toscana e Calabria/Basilicata è pari al 21%.

A livello di province, l’andamento delle vendite evidenzia la maggiore sofferenza delle città a forte vocazione turistica: Venezia e Firenze registrano performance nelle vendite molto inferiori alla media Italia con -7 punti di gap sul progressivo annuo e -14 punti di gap sul mese di luglio, a conferma di una situazione critica che non registra ancora segnali forti di inversione nella tendenza della domanda.

Nelle regioni continua inalterato il primato negativo della Toscana che si conferma la peggiore sia a luglio (-34,6%) sia nei primi 7 mesi (-44%), con la provincia di Firenze e la città di Firenze che chiudono il mese rispettivamente a -40,7% e -42%.

In seconda posizione il Veneto in flessione del 33% (-42,7% nei primi 7 mesi). Nel mese di luglio la provincia di Venezia paga il peso più importante con -41,4% (la città di Venezia si attesta a -46%), seguita dalle province di Padova (-33,6%), Verona (-30,9%) e Vicenza (-25,3%).

Al terzo posto l’Emilia-Romagna (-42,6% nei primi 7 mesi) e Sardegna (-41,3% nei primi 7 mesi) entrambe al -31,1%. Per la regione emiliana la provincia peggiore è Modena (-37%), seguita da Bologna (-33,1%) e Forlì-Cesena (-32,5%).

Al quarto posto con -31% (-41% nei primi 7 mesi) il Lazio, dove la provincia di Roma è in flessione del -32,4% e la città eterna del -34%.

Chiude la top 5 delle peggiori regioni la Lombardia con -29,4% (-43% nei primi 7 mesi). Questa la situazione nelle principali province: Milano -32,5% (Milano città: -42%), Brescia -32,2%, Como -28,2%, Monza -27,3%, Bergamo -26,4%, Varese -25,9%.

A breve distanza troviamo la Liguria al -30% con la provincia di Genova al -32,8%, il Trentino-Alto Adige al -28,1%, la Campania al -26,7% (con le province di Caserta e Napoli rispettivamente al -30,2% e -26,3%).

Il Friuli-Venezia Giulia peggiora rispetto a giugno e chiude luglio a -26,1% con la provincia di Udine a -27,6%. Importante anche la flessione della regione nei primi 7 mesi (-44,4% vs stesso periodo del 2019). Il Piemonte flette del -22,7% con le province di Torino, Cuneo e Novara rispettivamente al -26,8%, -18,4% e -13%.

Uno sguardo alle regioni del Centro mostrano andamenti di poco inferiori al quadro sopra descritto e comunque in peggioramento rispetto a giugno: Umbria (-25,6%), Abruzzo (-28,8%), Marche (-22,6%). Peggiora il Molise con -32,3%. Nel resto d’Italia le regioni con il più forte recupero sono Valle d’Aosta con -19% e Basilicata con -14,6%.

 

Quanto ai canali di vendita, il mese di luglio conferma le macro-dinamiche di giugno: centri commerciali, outlet e highstreet delle grandi città intorno al -32%, meglio le aree periferiche delle grandi città e le città di provincia con -21%. Il travel continua a essere il canale più in sofferenza a -59%, anche se in ripresa rispetto al -69% registrato in giugno.

 

Smartphone: dopo 3-4 mesi dal lancio si risparmia fino al 20%

Anche quest’anno gli smartphone hanno mantenuto il loro appeal sui consumatori e quali sono i brand preferiti dal pubblico? Se lo è chiesto idealo che, per dare una risposta a questi interrogativi, ha voluto fare il punto sul mercato online degli smartphone. 

Il mercato online negli ultimi 12 mesi

Nel corso dell’ultimo anno i prezzi degli smartphone hanno subito un aumento medio dei prezzi del +17,1% ma l’interesse online degli italiani per i telefonini di ultima generazione è comunque aumentato del +119,9%[1] con un picco a novembre, mese tradizionalmente dedicato alla ricerca online del modello preferito da acquistare, in vista delle nuove uscite del periodo natalizio e, soprattutto, del Black Friday.

Inoltre, il risparmio desiderato dagli utenti italiani è stato pari al 14,8%. I più interessati online al mondo degli smartphone si confermano essere gli uomini, che rappresentano circa i due terzi di coloro che effettuano ricerche a riguardo (72,9% uomini contro 27,4 donne)[2].

La maggior parte delle ricerche viene effettuata da mobile (65%), segue il desktop (31,2%) e, infine, il tablet (3,8%).

L’età media di chi, in primis, cerca online per effettuare l’acquisto di uno smartphone nuovo è tra i 25 e 34 anni (25,5%) e tra i 35 e 44 anni (24,2%), ma è in aumento la fascia degli over 65 (7,5%), di poco inferiore a quella dei giovanissimi tra i 18 e 24 (10,2%)

Analizzando, infine, le regioni italiane con un interesse in crescita verso gli smartphone, queste sono: Lazio (100 punti), Lombardia (97,9) e Toscana (60,8). Le meno interessate online sono, invece, Calabria (27,7), Molise (26,3) e Basilicata (17,5)[3].

Quanto conviene attendere dopo il lancio di un nuovo modello e quali sono i modelli che si deprezzano prima?

Anche gli smartphone, come altri prodotti, subiscono un deprezzamento dal momento del loro lancio, che varia da marche e modello. Secondo l’analisi di idealo, non conviene acquistare subito i nuovi modelli perché già dopo un mese dal lancio il loro prezzo, in media, è sceso del 10% ma è dopo tre/quattro mesi che si possono fare gli affari migliori in quanto, per quella data, i prezzi scendono in media del 20%[4].

Tra i marchi più famosi, gli smartphone Apple sono quelli che tengono più il prezzo, subendo una diminuzione del 20% solo dopo dieci/undici mesi dal lancio, rispetto alla media che tiene conto di tutti i modelli più popolari sul portale italiano di idealo, il cui prezzo scende del 20% dopo il primo trimestre.

Nel corso dei mesi, inoltre, i prezzi dei prodotti di elettronica di consumo variano notevolmente ed è, pertanto, utile monitorarne l’andamento per pianificare l’acquisto nel momento migliore.

Con l’aiuto di un portale come idealo e la funzione “prezzo ideale” è possibile impostare un obiettivo di prezzo per il modello di smartphone desiderato ed essere avvisati quando il prodotto lo raggiunge e su quale shop acquistare a quel prezzo.

Analizzando l’ultimo anno, il mese nel quale i prezzi degli smartphone sono stati i più bassi in assoluto è stato Agosto; quello più caro, invece, Marzo[5]. Se si utilizza la comparazione prezzi, il risparmio massimo medio nell’arco di un anno è pari al 18,3% se si acquista nel mese più vantaggioso. 

I brand e i modelli preferiti

La Apple continua a farla da padrone nelle ricerche online degli italiani nell’ultimo anno, con un aumento dell’interesse online del +205,0% e l’iPhone 11 che si attesta al primo posto tra i modelli di smartphone più desiderati. Al secondo posto nella classifica dei brand più cercati sul portale idealo troviamo Xiaomi (+160,5%), seguito da Samsung (+105,2%) e Huawei (+98,5%)[6]. Da segnalare, infine, la grande crescita in termini di interesse online dei modelli OPPO (+1109,6%) e One Plus (+311,1%).

“Come evidenziato da questa analisi, saper scegliere il periodo migliore per effettuare l’acquisto di un nuovo modello di smartphone consente di risparmiare e, spesso, concludere dei veri affari: basti pensare che in media dopo 12/13 mesi i prezzi degli smartphone arrivano a calare anche del 30% – ha dichiarato Fabio Plebani, Country Manager di idealo per l’Italia – Si conferma, quindi, una tendenza che premia sempre in ambito e-commerce: non avere fretta nel completare i propri acquisti, avere pazienza e prendersi del tempo per osservare il mercato.”

Note

[1] idealo ha analizzato la categoria Cellulari & Smartphone sul proprio portale italiano. Le intenzioni di acquisto e i prezzi medi mensili del periodo compreso tra Agosto 2019 e Luglio 2020 sono stati messi a confronto con quelli del periodo compreso tra Agosto 2018 e Luglio 2019. Il risparmio massimo medio nel corso dell’ultimo anno è stato calcolato mettendo a confronto il mese più vantaggioso (Agosto) con quello più caro (Marzo).

[2] idealo ha analizzato la categoria Cellulari & Smartphone sul proprio portale italiano. Le intenzioni di acquisto del periodo compreso tra Agosto 2019 e Luglio 2020 sono state utilizzate per determinare il profilo demografico di chi acquista online tramite la comparazione prezzi. Nota: per motivi tecnici, il periodo 16 Dicembre 2019 – 10 Gennaio 2020 e quello 24 Marzo – 11 Giugno 2020 non sono stati presi in considerazione. Il risparmio desiderato dagli utenti è stato calcolato sulla base dell’utilizzo della funzione “prezzo ideale” nel periodo Maggio-Luglio 2020.

[3] idealo ha analizzato la categoria Cellulari & Smartphone sul proprio portale italiano. Per ogni regione, sono state prese in considerazione le intenzioni di acquisto ogni 100mila abitanti e nel periodo compreso tra Agosto 2019 e Luglio 2020. Alla regione con il maggior interesse online è stato assegnato uno score pari a 100,0. Tutti gli altri valori sono proporzionali rispetto a questo punteggio di riferimento.

[4] Per fare una previsione sull’andamento atteso del prezzo, idealo ha analizzato il costo dei 24 modelli più popolari sul proprio portale italiano nei 12 mesi successivi al lancio. Nel grafico relativo a questo aspetto, fornito in allegato, vengono presi in considerazione tutti i modelli insieme (in blu, linea più spessa) oppure in base al produttore: Apple (rosso), Xiaomi (arancione), Samsung (giallo scuro) e Huawei (giallo chiaro). Modelli: iPhone 11, iPhone 7, iPhone Xr, iPhone 11 Pro, iPhone 8, iPhone Xs, iPhone 11 Pro Max per Apple. Redmi Note 8 Pro, Redmi Note 7, Redmi Note 8T, Mi 9T Pro, Mi 9T per Xiaomi. Galaxy A50, Galaxy S10, Galaxy S10 Plus, Galaxy A40, Galaxy S10e, Galaxy A51, Galaxy A70 per Samsung. P30 Pro, P30 lite, P30, P40 lite per Huawei.

[5] idealo ha analizzato la categoria Cellulari & Smartphone sul proprio portale italiano. Le intenzioni di acquisto e i prezzi medi mensili del periodo compreso tra Agosto 2019 e Luglio 2020 sono stati messi a confronto con quelli del periodo compreso tra Agosto 2018 e Luglio 2019. Il risparmio massimo medio nel corso dell’ultimo anno è stato calcolato mettendo a confronto il mese più vantaggioso (Agosto) con quello più caro (Marzo).

[6] idealo ha analizzato la categoria Cellulari & Smartphone sul proprio portale italiano. Le intenzioni di acquisto del periodo compreso tra Agosto 2019 e Luglio 2020 sono state messe a confronto con quelle del periodo compreso tra Agosto 2018 e Luglio 2019.  Nel grafico relativo ai produttori, fornito in allegato, a quello con il maggior interesse online nel corso degli ultimi 12 mesi è stato assegnato uno score pari a 100,0. Tutti gli altri valori sono proporzionali a questo punteggio di riferimento. Per ogni produttore, inoltre, viene mostrato il modello più desiderato negli ultimi 12 mesi.

Estate 2020: è boom per il south working. L’analisi di ShopFully

Complice la pandemia, nell’estate 2020 gli italiani sono in larghissima maggioranza rimasti in italia, decisi a sfruttare le località turistiche nostrane.

Proprio questo trend ha innescato il fenomeno del south working, una sorta di smart working in trasferta che permette di coniugare vacanza e lavoro da remoto. Un profilo di questi inediti vacanzieri 2020, molto nostrani e casalinghi, viene tracciato dalla tech company ShopFully, nella sua indagine sui trend di consumo e le abitudini di questa estate post lockdown. 

Come riporta ShopFully, appena l’1,5% degli italiani – infatti – dichiara di aver scelto l’estero come meta per le proprie vacanze, e il 63,5% dichiara che starà in località di vacanza italiane per un tempo maggiore o uguale allo scorso anno.

La mappa del “south working”

Analizzando i propri dati sul traffico delle persone verso i negozi, ShopFully conferma che le località che maggiormente potranno trarre beneficio dal flusso di persone da altre regioni sono quelle marittime, in particolar modo nel Sud Italia: Campania, Puglia e Calabria. Anche al centro e al nord tuttavia non mancano poli di attrazione: nella lista delle mete più ambite per turisti e smart worker risultano infatti anche l’Abruzzo e la Liguria.

La casa lontano da casa

Dalla survey condotta da ShopFully, emerge inoltre che i turisti e gli smart worker di questa estate 2020 seguono un trend comune per gli acquisti: ricreare la “casa lontano da casa”. I dati evidenziano, infatti, il tentativo di riprodurre le comodità che si hanno nella propria prima casa, dotandosi degli strumenti per poter fare ogni attività. Il 41% degli intervistati dichiara di aver effettuato acquisti per rendere la seconda sistemazione più comoda o simile alla prima casa e ben il 79% dei turisti dichiara di aver preferito una casa in affitto o un appartamento rispetto ad un Hotel o a un B&B.

I prodotti più comprati

Rispetto agli anni passati risultano infatti alcune tendenze del tutto nuove tra le ricerche dei prodotti in offerta. Una prima evidenza riguarda indubbiamente i prodotti per poter mantenere la produttività lavorativa inalterata, come ad esempio Notebook, Tablet e Stampanti che crescono rispettivamente del +120%, +50%, +250%; ma emergono anche una maggiore attenzione alla mobilità, con ricerche su biciclette e monopattini elettrici, e all’ammodernamento della seconda casa, dove i prodotti più ricercati sono barbecue, lavastoviglie, tavoli, ventilatori e condizionatori. Molto interessante anche il maggior rilievo che acquistano i prodotti legati al mondo del giardinaggio, che hanno avuto un aumento del +70%. 

Attenzione al risparmio

Ad accomunare turisti e smart worker è anche l’approccio allo shopping. Il 58% dei lavoratori in “south working” e il 43.5% dei turisti dichiara che, rispetto a quando sono nella loro casa abituale, faranno più attenzione a quanto spendono e terranno maggiormente d’occhio le promozioni in corso. Non solo: il 69% dei turisti e il 62% dei south worker dichiara di non aver cambiato le proprie abitudini di spesa rispetto a quando è a casa, con l’81% dei primi e l’88% dei secondi che dichiara di informarsi online e andare prevalentemente di persona a fare shopping nei negozi fisici, segno della immutata importanza che questi ultimi rivestono nella vita quotidiana degli italiani.

“In un momento difficile, è sicuramente una notizia positiva che molti italiani abbiano programmato un’estate nel proprio Paese, colmando almeno in piccola parte l’assenza di turisti” commenta Stefano Portu, CEO e Founder di ShopFully “Questa evidenza e la crescita dello smart working potrebbero offrire occasioni di rilancio per diverse realtà locali dove la domanda interna sta aumentando. In questa fase, molti consumatori fuori sede cercano online negozi e offerte nelle vicinanze. Noi di ShopFully supportiamo questo processo, aiutando i consumatori ad ambientarsi e collegandoli al territorio e i suoi negozi per facilitare gli acquisti.”

Nota metodologica

I dati sono dati ricavati dall’analisi dei 3 marketplace di ShopFully (DoveConviene, PromoQui e VolantinoFacile), delle sue altre app (CardPlus e DoveFila) e della propria piattaforma tecnologica, attraverso cui l’azienda parla a 30 milioni di consumatori, e da una survey che ha visto il coinvolgimento di 8732 cittadini.

Nuovo anno scolastico: ecco le nuove tendenze raccontate da Tiendeo.it

Il rientro a scuola è ormai alle porte e la speranza generalizzta, non esente da timori,è che si possa tornare in presenza. Sarebbe infatti ora di finirla con la DAD.

Le famiglie italiane si stanno già preparando al ritorno cercando materiale scolastico;  ciò che contraddistingue quest’anno rispetto ai precedenti, è l’aumento significativo di interesse a ridurre la spesa al massimo, come conseguenza della crisi economica che si sta attraversando.

Tiendeo.it rivela oggi i principali risultati di uno studio sulla pianificazione e previsione d’acquisto per l’inizio di questo nuovo anno scolastico.

Tagliare i costi è una priorità: aumentano le ricerche di offerte

L’economia delle famiglie italiane e europee in generale, ha risentito in modo significativo della crisi causata dal COVID-19 e risparmiare è diventata una condizione di primaria necessità in molte case. Lo dimostra il fatto che il 69% degli intervistati afferma che cercherà più offerte quest’anno rispetto a quello scorso, e infatti lo sta già facendo. Inoltre i consumatori si aspettano che in questa situazione eccezionale le marche e i negozi mostrino loro solidarietà, offrendo promozioni e sconti più sostanziosi per questo back to school.

Anche gli acquisti avvengono in anticipo e 7 famiglie su 10 hanno già iniziato a comprare, mentre il 7,8% preferisce aspettare l’inizio effettivo delle lezioni.

L’attenzione si concentrerà sui libri di testo (31%) e sul materiale di cancelleria (24%), e a seguire abbigliamento e calzature (20%), che compongono il podio dei prodotti più ricercati nel tentativo di ridurre al massimo la spesa.

“Gli acquisti scolastici quest’anno sono fortemente influenzati dalle promozioni lanciate dai negozi, proprio perché il prezzo diventa più che mai un fattore decisivo nel momento dell’acquisto, a causa dell’esigenza da parte delle famiglie italiane di ridurre i costi. Il retail deve rispondere a questa necessità e mantenere una comunicazione attiva con i suoi clienti attraverso il canale più utilizzato: l’online”, segnala Jaume Molins, Country Manager di Tiendeo Italia.

Il canale digital: protagonista nella pianificazione e nell’acquisto

È evidente che il canale digitale ha raggiunto maggiore protagonismo nelle abitudini d’acquisto a causa del lockdown e che il repentino aumento dell’uso di questo canale si sta stabilizzando: ci troviamo quindi davanti a una tendenza che è arrivata per rimanere.

Così, dallo studio di Tiendeo si evince che circa la metà dei consumatori realizzano online la pianificazione degli acquisti per il back to school, cercando in questo canale le migliori promozioni per risparmiare al massimo.

Inoltre, gli acquisti su internet sono aumentati e il 41% dichiara che comprerà parte del materiale scolastico necessario sfruttando questo canale, senza però togliere importanza ai negozi fisici, che continuano ad essere i principali centri d’acquisto, visto che il 41% prevede di realizzare la spesa scolastica nei centri commerciali in virtù dell’ampia gamma di prodotti offerti, mentre il 36% preferisce riporre la propria fiducia nei negozi specializzati.

Dopo il lockdown rifiorisce la passione per la fotografia

Con la fine del lockdown e il via libera per gli spostamenti tra le regioni, gli italiani hanno finalmente ripreso a organizzare i primi weekend e le gite fuoriporta. La voglia di viaggiare – che sia verso mare, montagna, lago o città d’arte – sembra tutt’altro che svanita. I primi lievi ma incoraggianti segnali arrivano dal settore del turismo dopo il blocco totale di prenotazioni dei mesi scorsi. In questo contesto di ripresa anche gli amanti della fotografia hanno così la possibilità di spostarsi alla ricerca di nuovi scorci, luoghi da scoprire e da immortalare con i loro scatti migliori.

Trovaprezzi.it, il comparatore di prezzi online leader in Italia, ha dedicato un osservatorio alla macro categoria “Fotografia” per capire come si sono mossi gli appassionati del settore in questi mesi “particolari”.

Tra gennaio e febbraio il trend complessivo non mostra evidenze inconsuete e segna numeri in positivo se paragonati allo stesso bimestre dello scorso anno: la categoria Fotocamere Digitali ha registrato oltre 265mila ricerche (+3% rispetto al 2019), mentre quasi 160mila (+6%) sono state le ricerche per obiettivi e accessori tra cui borse, custodie e flash. Marzo ha portato con sé un brusco arresto delle ricerche sul web dedicate ai prodotti per la fotografia (-34% rispetto all’anno precedente). Il quadro migliora tra aprile e maggio, mesi in cui la categoria dedicata agli accessori per la fotografia vede crescere l’interesse d’acquisto arrivando a segnare +43% rispetto al 2019. Il mese di giugno, infine, ha segnato una netta ripresa con oltre 218mila ricerche e un +35% complessivo.

Il comparto delle fotocamere digitali ha invece totalizzato tra gennaio e giugno quasi 753mila ricerche, di cui oltre 200mila solamente in Lombardia (27%) seguita dal Lazio (14% e 107mila ricerche). Confrontando l’andamento delle ricerche lombarde (rappresentative del trend nazionale) con le ricerche peculiari di alcune regioni italiane emergono alcune caratteristiche degne di nota: in Friuli Venezia Giulia, ad esempio, le ricerche sono cresciute nel mese di febbraio rispetto a gennaio, mentre in Liguria e in Abruzzo non si è verificato il caratteristico calo durante il mese di marzo.

Quali sono i prodotti preferiti dagli appassionati di fotografia?

Le tendenze evidenziano il primato dei marchi giapponesi: Canon e Nikon sono i top brand più cercati nel primo semestre 2020 sia per le fotocamere digitali (oltre 182mila ricerche per Canon, quasi 179mila per Nikon) che per gli obiettivi (rispettivamente 57mila e 53mila ricerche). Ad essi si aggiungono Sigma (quasi 36mila ricerche) e Tamron (oltre 33mila), case specializzate nella produzione di obiettivi universali di ottima qualità in grado di competere con i top di gamma. Tra le fotocamere digitali, Sony (oltre 114mila ricerche) e Fujifilm (oltre 107mila ricerche) completano la top 4 dei marchi più cercati. In particolare Fujifilm garantisce ai suoi seguaci un’ampia varietà di modelli: dalle fotocamere digitali con design retrò alle adventure cam waterproof (a partire da 149 euro per la Fujifilm FinePix XP130). Fujifilm è inoltre il brand leader per le macchine fotografiche istantanee: con soli 52 euro è possibile acquistare la Instax Mini 9 che consente di scattare e stampare foto autonomamente e in pochi attimi. Una valida alternativa tra le istantanee è la classica Polaroid: a partire da 149 euro è disponibile il modello One Step Close Up 600 Instant Camera dal sapore “vintage”; mentre l’innovativa Polaroid Socialmatic è l’ideale per i più giovani, grazie al wi-fi per la condivisione delle immagini direttamente sui principali canali social (a partire da 359 euro).

*prezzi rilevati su Trovaprezzi.it nella settimana 6-12 luglio 2020

Pasta e caffè, ma poca carne: i consumi dello smart working

Il lockdown ha cambiato le abitudini degli italiani. Comprese quelle alimentari. Niente bar, mense e pub a pranzo: tutti i consumi si sono convogliati tra le pareti domestiche, complice la diffusione dello smart working.

E come è cambiato il carrello? Lo ha analizzato Tiendeo.it, l’azienda leader in cataloghi online geolocalizzati e soluzioni drive-to-store per i retailer. È interessante osservare come dalla tavola si possano intuire non solo l’andamento dell’economia in piccola e grande scala, ma anche le tradizioni più profonde e irrinunciabili di un intero paese.

È caccia all’offerta

Le letture di cataloghi di supermercati e ipermercati sono raddoppiate nell’ultimo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2019, il che indica una chiara tendenza a ricercare offerte e promo per ottimizzare il budget a disposizione. Una parte importante degli utenti si trova infatti in cassa integrazione (o in disoccupazione), e alla praticità di fare la spesa nel supermercato più vicino, preferisce il risparmio e valuta con cura le offerte a disposizione, prendendo in considerazione la possibilità di fare acquisti separati per risparmiare di più.

Ci troviamo in un momento storico di grande incertezza, e la società dei consumi che abbiamo vissuto finora sta iniziando a mostrare i propri punti deboli proprio perché sta venendo meno la capacità d’acquisto del suo soggetto principale: il consumatore.

In aumento pasta, frutta e verdura

Pranzo a casa e lavoro da casa, significa una cosa sola: ottimizzare. Sia tempo che denaro. E per gli italiani il piatto di tutti i giorni da cucinare veloce, per antonomasia, è la pasta. Non stupisce quindi che le ricerche di questo prodotto fondamentale siano aumentate del 56% nell’ultimo trimestre. Non possono mancare i prodotti freschi per accompagnare la portata principale, e infatti anche frutta e verdura aumentano del 50% rispetto all’anno scorso.

Invariati i surgelati, che pur essendo una soluzione ideale per sfruttare al meglio il poco tempo a disposizione, sono sicuramente più cari e possono pesare non poco su un bilancio mensile fatto di tagli, oculatezza, e in alcuni casi, rinunce.

Tracollo per pesce, resiste a stento la carne

Il pesce e la carne sono vittime della crisi che sta attraversando il paese, e i numeri lo dimostrano. Le ricerche di pesce diminuiscono del 33%. È un dato che fa riflettere visto il periodo dell’anno in cui ci troviamo, quando solitamente il consumo di carne e formaggi tende a diminuire a favore dei prodotti ittici, più leggeri e freschi, perfetti per accompagnare diete e piatti estivi.

Le ricerche di carne rispetto allo scorso anno subiscono rispetto al pesce un calo inferiore (-8%) ma comunque degno di nota, confermando l’esigenza da parte dei consumatori di limitare le uscite consumando piatti più economici.

Boom per il caffè

Gli stereotipi sono casualità? Come dimostrato durante la quarantena dalla scomparsa del lievito dagli scaffali perché gli italiani si erano precipitati in massa a panificare e fare pizze, pasta fresca e focacce, un fondo di verità c’è. E come un italiano difficilmente rinuncerà a pasta e pizza, è molto difficile che rinunci al caffè.

Smart Working significa quindi correre ai ripari e organizzarsi per le pause caffè, in versione casalinga. Ed è così che le ricerche di caffè quadruplicano, e quelle delle capsule (che fanno molto più ufficio!) triplicano.

 

* Confronto con le ricerche effettuate nel secondo trimestre del 2019

IlTablo, l’app che mette on line i menù dei locali

Digital Communication ha messo a punto una web app, ilTablo, che  permette di creare un elenco di locali con rispettivi menù digitali consultabili dai clienti direttamente sul proprio smartphone, grazie a un semplice QR code stampabile in due formati. Per dare un contributo alla ripartenza del settore food, Digital Communication ha deciso di donare a titolo gratuito per tutto il 2020 la fruizione di questa app a tutti i ristoranti, bar e pub, ma anche sagre ed estivi.

Come funziona

Il funzionamento è semplice: basta andare sul sito ilTablo e registrarsi per creare la propria lista (persolizzata) di locali.

A questo punto si può creare il menù e compilarlo, inserendo il nome della portata (es. antipasti, primi, secondi,dessert, bevande…) e un corpo di testo (es. nome, descrizione e prezzo dei piatti, tipologie e prezzi delle bevande, gusti dei gelati…). Si possono creare più menù differenti, anche per la carta dei vini e/o dei dolci.

Infine si stampano i QR Code in due formati:

– da appoggiare sul tavolo

– pieghevole così da stare in piedi

Quali i vantaggi?

Parecchi: niente più stampati (ecologica), nessun contatto fisico (sicura), ottimizzazione dei tempi nella comanda (efficace), aggiornamenti e variazioni in tempo reale (economica). Un servizio gratuito per tutto il 2020, utilizzabile da tutti coloro che hanno un locale nel quale è necessario presentare una scelta ai clienti: birrerie, pasticcerie, gelaterie, bar e tanto altro!

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