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Oggi contactless, domani via smartphone, tempo e convenienza spingono il cliente verso i pagamenti digitali

Un futuro di pagamenti digitali, che vedrà lo smartphone sempre più protagonista. Lo prevede Carlos J Menendez, Presidente Enterprise and Growth Partnership di MasterCard. Se mobile shopping, trasporti e ristoranti sembrano all’avanguardia della nuova onda di pagamenti facili e veloci, i supermercati sono lungi dall’essere esclusi. Si paga contactless già quotidianamente in Australia, Canada e Polonia. Perché la “nuova” spesa è più frequente e il carrello più piccolo, e il cliente in debito di tempo vuole che sia anche veloce. Da qui, superate ormai le preoccupazioni per la sicurezza, la richiesta di soluzioni che facciano risparmiare tempo. E le nuove generazioni sono le prime a richiederle.

Anche in Italia, che da sempre vanta una densità di cellulari e smartphone molto alta a fronte di un utilizzo dei pagamenti digitali ai minimi in Europa, il consumatore sembra pronto. Dalla ricerca Mastercard sull’analisi delle interazioni social gli italiani dimostrano di apprezzare in particolar modo i pagamenti digitali quando l’esperienza di acquisto riguarda la tecnologia consumer (99%), i viaggi (98%) e la moda (97%). Il tema più discusso è la comodità dei pagamenti digitali (34%), seguito dalla possibilità di ottenere benefit e servizi aggiuntivi (29%) e dal servizio clienti (14%). Secondo Fabrizio Burlando, Head of Europe Mastercard “bisogna far capire al consumatore quali sono i vantaggi di usare la carta. Oggi ci sono 250mila carte contactless sul mercato ma di fatto rispetto agli altri Paesi europei abbiamo saltato una generazione in quanto a uso dei pagamenti digitali. Un ritardo che potrebbe essere colmato proprio grazie all’uso dei pagamenti mobile, vista la grande affezione nazionale verso smartphone e affini”.

Confidando su ciò e per spingere ulteriormente l’utilizzo specie da parte dei piccoli esercizi Mastercard ha scelto l’Italia per lanciare un nuovo servizio, Local Market Intelligence. Presentato al World Retail Forum 2015, consente un’analisi dei dati e dei competitor geolocalizzata “perché i vantaggi dei pagamenti digitali lato retailer possono non essere immediatamente evidenti ma ci sono, ad esempio in termini di analisi dei dati della clientela, utili a riposizionare l’offerta ove necessario e seguire meglio il mercato” spiega Burlando. Local Market Intelligence è una piattaforma che consente una migliore comprensione delle proprie performance di business tramite l’analisi dei dati, processati in forma anonima e aggregata, che permette la trasformazione dei Big Data in informazioni utili alle imprese. Gli analytics utilizzati dalla piattaforma analizzano le transazioni effettuate con le carte di credito in aree cittadine che rappresentano un benchmark temporale, geografico e per categoria merceologica, fornendo alle PMI informazioni fondamentali per comprendere al meglio il mercato e migliorare le loro strategie di business.

Che cosa avete perso al World Retail Congress 2015? In sette minuti lo racconta Fabrizio Valente (Kiki Lab)

Che cosa c’entrano eBay e Google con il retail? L’omnicanalita è d’obbligo. Ma quanto è redditizia?

Il World Retail Congress ci ha abituati ad affrontare con un pensiero laterale i grandi temi che attengono al mondo del retail con interventi che a una prima lettura possono sembrare poco congruenti per chi si trova tutti i giorni in prima linea a cercare di rendere soddisfatti i suoi clienti, a recuperarne o mantenere la fiducia. Ma in realtà nella tre giorni del congresso, che ha richiamato a Roma un migliaio di delegati da 60 Paesi, sono stati affrontati temi che influenzeranno il retail prima di quanto si immagini. Anzi, li stano già influenzando.

A Fabrizio Valente, fondatore e anima di Kiki Lab, partner di Ebeltoft Group, abbiamo chiesto un commento sui risultati dell’edizione appena conclusa del World Retail Congress.

PowaTag fast shopping also in Orobianco luxury luggage

Also Orobianco is embracing the instant shopping of PowaTag in its flagship store in Milan in the luxury segment. PowaTag is in fact a multi-channel solution (adopted by over 1,200 that bridges the gap between the online and offline experience, transforming all communication material into a virtual store, through a series of engagement points including QR code, Audio Tag, Bluetooth beacon, NFC and social media. With this technology, Orobianco customers can experience the first multi-channel journey in Tecknomonster high-end luggage , spearhead of the flagship store in Milan.

https://youtu.be/632KV1mSZq0

“The fast shopping concept fits perfectly with our brand philosophy. We are therefore proud to be the first luxury boutique in Italy to adopt PowaTag, thanks to which we will speed up and simplify the buying process”, said Giacomo Valentini, Chairman of the Orobianco Group.
After having downloaded the app from the Apple Store or from Google Play and registered in just one minute, customers simply need to photograph the QR code printed on the price tag with a smartphone to an instantly, simply and safely buy Orobianco products directly with the smartphone.
“We are very excited – says the General Manager Italy of Powa Technologies, Germano Marano – to be able to help Orobianco to be the first Italian luxury brand to embrace this unprecedented union between offline and online commerce”.

PowaTag fast shopping also in Orobianco luxury luggage

Also Orobianco is embracing the instant shopping of PowaTag in its flagship store in Milan in the luxury segment. PowaTag is in fact a multi-channel solution (adopted by over 1,200 that bridges the gap between the online and offline experience, transforming all communication material into a virtual store, through a series of engagement points including QR code, Audio Tag, Bluetooth beacon, NFC and social media. With this technology, Orobianco customers can experience the first multi-channel journey in Tecknomonster high-end luggage , spearhead of the flagship store in Milan.

https://youtu.be/632KV1mSZq0

“The fast shopping concept fits perfectly with our brand philosophy. We are therefore proud to be the first luxury boutique in Italy to adopt PowaTag, thanks to which we will speed up and simplify the buying process”, said Giacomo Valentini, Chairman of the Orobianco Group.
After having downloaded the app from the Apple Store or from Google Play and registered in just one minute, customers simply need to photograph the QR code printed on the price tag with a smartphone to an instantly, simply and safely buy Orobianco products directly with the smartphone.
“We are very excited – says the General Manager Italy of Powa Technologies, Germano Marano – to be able to help Orobianco to be the first Italian luxury brand to embrace this unprecedented union between offline and online commerce”.

Il fast shopping di PowaTag arriva anche nella valigeria di lusso di Orobianco

Anche Orobianco abbraccia l’instant shopping di PowaTag nel suo monomarca di Milano e lo declina nel lusso. PowaTag è infatti una soluzione pensata per la multicanalità (adottata da oltre 1200 che supera il divario tra esperienza online e offline, perchè trasforma ogni singolo materiale di comunicazione in un punto vendita virtuale, attraverso una serie di punti di ingaggio tra cui QR code, Audio Tag, beacon Bluetooth, NFC e social media. Grazie a questa tecnologia, i clienti di Orobianco possono sperimentare il primo viaggio multicanale nella valigeria d’alta gamma TecknoMonster, punta di diamante del nel punto vendita monomarca di Milano.

https://youtu.be/632KV1mSZq0

«Il concetto di fast shopping si sposa perfettamente con la filosofia del nostro brand. Siamo pertanto orgogliosi di essere la prima luxury boutique in Italia ad adottare PowaTag, grazie alla quale velocizzeremo e semplificheremo il processo di acquisto», ha dichiarato Giacomo Valentini presidente di Orobianco Group.

Dopo aver scaricato l’app dall’Apple Store o, dal Google Play ed effettuata la registrazione in appena un minuto, ai clienti basterà inquadrare con uno smartphone il QR code riportato sul cartellino, per acquistare in maniera instantanea, semplice e sicura i prodotti Orobianco direttamente con lo smarphone.

«Siamo entusiasti – afferma il General Manager Italia di Powa Technologies, Germano Marano – di aiutare Orobianco ad essere il primo marchio di lusso italiano ad abbracciare quest’unione senza precedenti tra commercio offline e online».

Tech and multitasking, for Nielsen women are driving the digital-revolution

Foto: Jeffrey Zeldman @Flickr, CC

The stereotype image of the hyper-connected man, always with the latest hi-tech device in his hand, and of the woman grappling and seeking advice on how this or that works, is about to suffer a severe blow as a result of the latest Nielsen “Australia Connected Consumer Report”. According to which women today not only know exactly how to exploit technology and navigate the digital landscape to solve their needs and desires, but also expect brands to speak to them in their language and from their point of view.

In June 2015, there were nine million women connected online in Australia, 51% of the population. Women are more likely to get involved online, 57% regularly check their social profile (compared to 47% of men) and share more often online.

In particular, women, who have long been known for their propensity for multitasking, increasingly often use more than one device at a time, preferring smartphones and tablets, more manageable and easy to carry. Smartphones in particular are used to watch content, listen to music, use social media and share. If in general men spend more time online, women outnumber them, and by some margin, in accessing the internet via smartphones.

And that’s not all: three out of five women (60%, versus 56% of men) watch TV and use the internet at the same time; an activity concentrated between 6 and 10 pm: the ideal time to reach them with advertising or promotional messages, both via the web as well as TV. Laptops, smartphones and tablets are indispensable “second screens” for women, who for the first time are slightly more likely to use tablets than men.

 

 

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Social use

It is precisely this social use of the web that brands must understand if they want to meet female consumers online. Women, for example, use Apps to socialise and share more often – 23% compared to 20% of men – and communicate, while men use Apps for e-commerce or commercial purposes. Both sexes are nevertheless inclined to “meet” brands online.

Coming to the preferred social media, women appear to be more active on Facebook, Instagram and Pinterest, while Australian men prefer, in addition to Facebook, YouTube, Google+ and LinkedIn. It’s 50/50, on the other hand, with regard to Twitter.

Next frontier, wearables

There is growing interest in wearable devices (smart watches, smart glasses and the like), even if they are still slightly more used by the “stronger sex”. Fitbit, for example, a bracelet that measures physical activity and sleep, is more popular among women, while men prefer the Nike version, Fuelband. Nielsen envisages that the advent of the AppleWatch will in 2016 lead to a massive input of content by brands in the “wearables” market.

Traditional media, however, still remain important, with 91% of women still regularly watching TV (slightly more than men), while men prefer video on demand (71% compared to 62%).

Totem di nuova generazione per un digital signage ad alto tasso di personalizzazione

Si chiama NewTon il totem compatto per una comunicazione visiva (il digital signage) personalizzabile progettato e sviluppato dall R&D di Domino Sistemi (Gruppo Masserdotti).

«Abbiamo realizzato una soluzione evoluta rispetto ai classici totem in commercio mettendo in campo i nostri skill in ambito di digital signage e digital decoration – commenta Alberto Masserdotti, fondatore di DominoDisplay.com (sito per lo shop on line di soluzioni tecnologiche per la comunicazione visiva) – NewTon coniuga un ottimo rapporto prezzo/prestazioni a versatilità spinta». Grazie a pellicole adesive e pannelli progettati ad hoc, infatti, questo totem può essere vestito e rivestito infinite volte, in base alle specifiche esigenze di comunicazione e alle caratteristiche della location.

NewTon è contraddistinto da una forma monolitica che si compone di base, struttura e monitor. Il blocco costituito da struttura e base è costruito da Domino Sistemi in ferro, atto a contenere monitor Led di diversi formati (40″, 48″ e 55″), disponibili anche in versione touchscreen. L’hardware interno, composto dai più recenti prodotti professionali Samsung, è realizzato in vetro temperato dello spessore di 6mm.

Strumento ideale per trasmettere messaggi customizzati in grado di supportare attività di proximity marketing, il totem NewTon consente anche a utenti non evoluti di gestire contenuti da remoto, collegando più sistemi tra in rete. In questo caso DominoDisplay offre l’esclusivo software proprietario Palinsesto per pianificare e modificare contenuti in tempo reale.

Tech e multitasking, per Nielsen sono le donne a guidare la digital-revolution

Foto: Jeffrey Zeldman @Flickr, CC

La immagine stereotipata dell’uomo iperconnesso, sempre con l’ultimo dispositivo hi-tech in mano, e della donna che arranca e chiede lumi sul funzionamento di questo o quello sta per subire un duro colpo a seguito della più recente indagine di Nielsen “Australia Connected Consumer Report”. Secondo la quale oggi le donne non solo sanno esattamente come sfruttare la tecnologia e navigare nel paesaggio digitale per risolvere i loro bisogni e desideri, ma si aspettano anche che le marche parlino a loro con il loro linguaggio e punto di vista.

Nel giugno 2015 c’erano nove milioni di donne connesse online in Australia, il 51% della popolazione. Le donne sarebbero più propense a venire coinvolte online, il 57% controlla regolarmente il proprio profilo social (contro il 47% degli uomini) e condivide più spesso online.

In particolare, le donne, delle quali da tempo si conosce la propensione al multitasking, più spesso utilizzano più di un dispositivo alla volta, privilegiando smartphone e tablet, più maneggevoli e facili da trasportare. Gli smartphone in particolare sono utilizzati per guardare contenuti, ascoltare musica, utilizzare i social e condividere. Se in generale gli uomini passano più tempo online, le donne li sopravanzano, e di molto, nell’accesso di internet via smartphone.

Non solo: tre donne su cinque (60%, contro il 56% degli uomini) guardano contemporaneamente la tv e utilizzano internet; attività che si concentra tra le 6 e le 10 di sera: il momento ideale per raggiungerle con messaggi pubblicitari o promozionali, sia via tv su web. Laptop, smartphone e tablet sono “secondi schermi” indispensabili per le donne, che per la prima volta sono leggermente più propense ad usare i tablet degli uomini.

 

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Uso sociale

È proprio questo utilizzo sociale del web che le marche devono comprendere se vogliono incontrare le consumatrici online. Le donne ad esempio usano più spesso App per socializzare e condividere – 23% contro il 20% degli uomini – e comunicare, mentre gli uomini usano App per l’e-commerce o a sfondo commerciale. Entrambi i sessi sono comunque propensi ad “incontrare” le marche online.

Venendo ai social di elezione, le donne sarebbero più attive su Facebook, Instagram e Pinterest, mentre gli uomini australiani preferiscono, oltre a Facebook, YouTube, Google+ e LinkedIn. È un 50/50 invece per Twitter.

 

Prossima frontiera, gli indossabili

Un crescente interesse coinvolge i dispositivi indossabili (smart-watch, smart-glass e simili), anche se sono ancora leggermente più utilizzate del cosiddetto “sesso forte”. La Fitbit ad esempio, un braccialetto che misura l’attività fisica e il sonno, è più popolare presso le donne mentre gli uomini preferiscono la versione della Nike, Fuelband. Nielsen prevede che l’avvento dell’AppleWatch porterà nel 2016 a un massiccio ingresso dei contenuti da parte delle marche nel mercato dei “wearables”.

Restano importanti però anche i media tradizionali, con il 91% delle donne che ancora guarda la TV regolarmente (poco più degli uomini) mentre gli uomini preferiscono i video on demand (71% contro il 62%).

Auchan con Groupon per buoni spesa superscontati

Da Nola a Taranto, da Catania a Olbia. E poi a Cuneo, Rescaldina, Vicenza, Roma, Pescara. Sono 32 gli ipermercati Auchan in tutta Italia coinvolti nell’accordo tra l’insegna francese e Groupon, consolidando una partnership che già in passato ha dato buoni risultati in termini di business e visibilità.

Fino al 15 agosto, infatti, saranno acquistabili sul sito di Groupon buoni spesa fino a 30€ da utilizzare presso 32 ipermercati in tutta Italia. In particolare sono tre le opzioni che Auchan ha deciso di offrire ai clienti Groupon: si tratta di coupon da 3 € per un buono spesa del valore di 15 € (su una spesa minima di 70 €), da 5 € per un buono spesa del valore di 20 € (su una spesa minima di 80 €) o da 9 € per un buono spesa del valore di 30 € (su una spesa minima di 100 €). Il buono è valido solo per chi è in possesso de LaTua!Card, che può essere sottoscritta gratuitamente in qualsiasi punto vendita Auchan.

Sebbene il buono spesa goda di uno sconto fino all’80%, il vantaggio per i consumatori è tra il 20 e il 28% della spesa complessiva.

Le tre sfide della multicanalità secondo Jda. Obiettivo redditività

Se ne parla da anni, tutti sono d’accordo ormai che l’integrazione tra reale e digitale sarà la chiave del retail del futuro, eppure solo il 16% delle aziende oggi riesce a soddisfare la domanda omnicanale in modo profittevole. lo rileva un recente studio di JDA Software, fornitore di soluzioni It.

Secondo l’azienda sarebbero tre sfide le sfide principali che le aziende devono affrontare:

Omnicanalità redditizia. Il rapido sviluppo della vendita omnicanale ha posto a molte aziende una serie di difficoltà per riuscire a servire aspetti della domanda in conflitto tra loro, mantenere una disponibilità elevata delle scorte, movimentarle in modo rapido ed elaborare gli ordini velocemente, il tutto riuscendo a generare profitti.

Prendere decisioni informate e redditizie nell’ambito dell’order fulfillment. I clienti richiedono sempre più una “selfie supply chain”, capace di soddisfare esigenze specifiche e personali riguardo a prodotti e servizi. Per soddisfare questa domanda di “me commerce”, le aziende spesso sono obbligate a scendere a compromessi tra livello di servizio e margine di profitto.

Creare un ambiente produttivo flessibile. Nell’attuale panorama della domanda, una pianificazione rigida della produzione e delle consegne ormai appartiene al passato.

“Lo sviluppo della vendita omnicanale, insieme ai trend del “me commerce”, ha messo le aziende in una posizione estremamente difficile”, ha affermato Kelly Thomas, Chief Product Officer di JDA. “La maggior parte delle aziende ha infatti sostenuto significativi investimenti per strutture di produzione, reti di distribuzione e sistemi tecnologici adatti a soddisfare questa complessa domanda del mercato. Tuttavia, troppo spesso, queste risorse non riescono a cooperare per sostenere il raggiungimento delle soglie di profitto”.

La nuova release 9.0 di JDA promette di rendere possibile una supply chain integrata che copre l’intero percorso end-to-end del cliente, dai fornitori ai consumatori finali, con un approccio profittevole all’omnichannel, una migliore disponibilità di informazioni per ottimizzare l’evasione degli ordini e favorisce una gestione della produzione in grado di rispondere efficacemente alle mutevoli condizioni di mercato.

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