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Netcomm e-commerce Award premia l’omnicanalità di Eataly Net

Fare in modo che i migliori prodotti food&wine italiani siano alla portata di tutti è il senso della piattaforma di e-commerce di Eataly Net. Ma non solo. Il portale è la fusione tra negozio alimentare ed esperienza digitale, che consente di conoscere i segreti delle buona tavola e la cultura italiana del cibo attraverso news, ricette, approfondimenti.

E così, dopo il gradimento degli utenti riassunto in 60 mila ordini, 300 mila utenti unici al mese, 30 milioni di pagine viste nel 2014 solo per il sito italiano, a cui si aggiungono 25 mila ordini e 10 milioni di visite se si considera il sito dedicato agli USA è un fatturato di 5 milioni di euro complessivamente, arrivano i premi. Eataly si è aggiudicato il titolo di miglior sito alimentare e retail 2014 nel corso della quarta edizione del Netcomm E-commerce Award, premio organizzato dal Consorzio Netcomm Italia in collaborazione con TVN Media Group

“L’e-commerce è un settore molto delicato, in cui bisogna puntare sempre al massimo della qualità attraverso una selezione attenta dei prodotti offerti e del packaging – afferma Franco Denari, CEO e co-founder di Eataly Net – Credo che l’elemento vincente di Eataly Net sia il potenziamento dell’esperienza dell’utente in un’ottica omni-channel, grazie alla sinergia tra canale online e negozi fisici e la possibilità di conoscere la storia di prodotti e produttori. La continua attenzione verso gli ultimi sviluppi tecnologici ci ha portato a lanciare un sito specificatamente pensato per l’m-commerce e a sviluppare un’app nativa iOS e Android, a breve disponibile: in questo modo la user experience cross-device sarà sempre più integrata. Già oggi i clienti del negozio Eataly Smeraldo trovano sugli scaffali un QR code che li indirizza direttamente alla corrispondente categoria nello Store Online, un progetto pilota che potrà essere esteso in futuro a tutti i punti vendita”.

La piattaforma è disponibile in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), propone oltre 3.500 prodotti, raggiungendo con le spedizioni tutta l’Europa, il Nord America e il Giappone. Ma il successo non si ferma qui: sono infatti già previsti futuri rollout per i paesi extra Unione Europea, anche in vista di Expo. Inoltre, dopo l’ottimizzazione del sito in versione mobile per smartphone e tablet, per quest’anno è previsto il lancio di un’app nativa per iOS e Android e i primi test per la vendita di prodotti freschi online.

Internet of things a Expo 2015: le opportunità nella filiera alimentare

Se il 2014 è stato l’anno di svolta per l’Internet of Things, un mercato che vale circa 1,55 miliardi di euro con 8 milioni di oggetti interconnessi tramite SIM cellulari o tecnologie di comunicazione diverse, per il 2015 ci si attende una crescita soprattutto nell’ambito delle applicazioni per Smart Car, Smart Home e Smart City. Lo afferma lOsservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, per il quale, Expo 2015 darà un forte impulso anche agli impieghi nella filiera agroalimentare.

«Per il prossimo futuro è importante anche la crescita di dispositivi Wearable, la cui offerta è sempre più articolata, delle applicazioni di Smart Factory, che consentono di aumentare produttività e flessibilità degli impianti manifatturieri, e di Smart Agriculture» spiegano Giovanni Miragliotta e Angela Tumino, Responsabili della ricerca dell’Osservatorio Internet of Things. Quest’ultima, che beneficia della rinnovata attenzione verso la filiera alimentare legata a Expo 2015, offre grandi potenzialità per la tracciabilità dei prodotti e la gestione delle attività agricole, riducendo fino al 40% l’uso di acqua e i trattamenti fitosanitari e ottenendo risparmi economici che consentono di ripagare l’investimento in tempi brevi.

L’Internet of Things sarà quindi protagonista nel palcoscenico di Expo 2015. Sarà impiegato per il monitoraggio dei consumi energetici e della continuità di servizio, per la telegestione di luci e condizionatori, per i sistemi di sicurezza e controlli. Attraverso dispositivi Wearable inoltre verrà utilizzato anche per monitorare la situazione clinica di alcuni visitatori. Ma, soprattutto, entrerà nel Future Food District dedicato all’integrazione tra produzione alimentare e tecnologie con applicazioni di Smart Logistics e Smart Agriculture.

La Smart Logistics garantisce la tracciabilità dei prodotti o il monitoraggio di parametri come la temperatura lungo la filiera. La Smart Agriculture prevede applicazioni in ambito ortofrutticolo e di agricoltura controllata in serra con sensoristica distribuita per monitorare lo stress idrico delle piante e per migliorare l’accuratezza di prevenzione e cura delle infezioni.

«Expo 2015 ha dato un forte impulso alle sperimentazioni Smart Agriculture e Smart Logistics per la filiera alimentare – afferma Angela Tumino -. Non mancano i primi progetti esecutivi, ma si fatica ad uscire ancora dallo stadio sperimentale. I risultati dai primi progetti però sono incoraggianti: con la Smart Agriculture è possibile ridurre del 30-40% l’uso di risorse idriche e del 40% il numero di trattamenti fitosanitari. Oltre a ciò, la raccolta di informazioni dal campo consente di supportare l’informatizzazione del quaderno di campagna facilitando la registrazione degli interventi».

La ricerca dell’Osservatorio Internet of Things ha approfondito per esempio costi e benefici di una soluzione IoT nel settore vitivinicolo biologico, per la gestione dell’irrigazione, dei trattamenti fitosanitari e dei fertilizzanti. L’ottimizzazione della gestione di tali attività consente di ridurre l’impatto ambientale dell’attività agricola e di ottenere un tempo di payback dell’investimento di circa 1 anno per un’azienda di grandi dimensioni da 50 ettari, di circa 2 anni per una realtà media da 10 ettari e di circa 3,5 anni per una piccola da 5 ettari.

«Per uscire dallo stadio sperimentale e liberare il potenziale della Smart Agriculture serve lavorare sulla capacità di stimare a priori i benefici ottenibili e sulle competenze digitali dei nuovi agronomi – conclude Giovanni Miragliotta -. Da un lato un’attenta analisi ex-ante di costi e benefici deve indirizzare l’investimento del produttore agricolo e rendere evidente il potenziale valore generato. Dall’altro, il coinvolgimento di figure specialistiche, i nuovi ‘agronomi digitali’, può consentire di estrarre valore dai dati raccolti sul campo tramite lo sviluppo e l’integrazione a livello software di nuovi modelli previsionali”.

iot innovazione

Con Kiki Lab una preview del prossimo World Retail Congress

La trasformazione del retail oggi, domani e oltre è il tema scelto per la prossima edizione del World Retail Congress, in programma a Roma dall’8 al 10 settembre. È la prima volta che il Congresso, che attira ogni anno un migliaio di retailer provenienti da tutto il mondo, si svolge in Italia (al Waldorf Astoria Rome Cavalieri) e costituisce un’occasione importante per misurarsi con le realtà più avanzate del retail a livello mondiale.

Tra i key note speaker hanno già dato la loro adesione Andy Clarke, Ceo di Asda Walmart, Kip Tindell, Ceo di The Container Store e Oscar Farinetti, fondatore e Ceo di Eataly (che per due volte si è aggiudicato il World Retail Award, che anche quest’anno verrà assegnato ai migliori esempi su scala internazionale.

Nei tre giorni di convegno, intervallati da seminari e dal networking nel maketplace, saranno affrontati i diversi aspetti che stanno trasformando il retail, a partire dalle sfide per arrivare alle risposte e alle strategie messe in atto, alle riflessioni sul futuro.

Per offrire una preview del World Retail Congress, Kiki Lab (membro di Ebeltoft Group), nel ruolo di Advisory partner ufficiale del Congresso organizza un incontro mercoledì 13 maggio con la partecipazione di Ian McGarrigle, direttore del Wrc, e Annie Smith, responsabile dei contenuti del Wrc che presenteranno il congresso, Fabrizio Valente che illustrerà gli highlits del Wrc 2014 e le testimonianze di Oscar Farsetti, e di alcuni speaker italiani al prossimo congresso. Qui il programma.

Per richiedere l’iscrizione all’incontro: kiki@kikilab.it – 030 22 16 81

Monoprix innova con beacon e (forse) bitcoin

L'interno di un punto vendita Monoprix.

Colonne iBeacon in 22 punti vendita in Ile-de-France per testare le potenzialità della geolocalizzazione instore, in particolare la comunicazione di promozioni mirate, davanti allo scaffale, tramite notifica-push: è la nuova accelerazione tecnologica dell’insegna francese Monoprix. Una funzione cui il cliente accede tramite smartphone, via bluetooth o App dedicata, solo dopo aver dato il suo consenso.

Monoprix vuole porsi come avanguardia tra gli utilizzatori di tecnologie avanzate nell’ambito GDO: già l’anno scorso aveva guadagnato i titoli dei giornali annunciando che avrebbe potuto accettare pagamenti in bitcoin, la discussa moneta virtuale, entro la fine 2014 o nel corso del 2015, e potrebbe quindi a breve introdurla per l’e-commerce del sito. «Sarebbe un errore non credere al ruolo del bitcoin nelle transazioni anche se è troppo presto per aspettarsi quote significative» disse a suo tempo il direttore dell’e-commerce Patrick Oualid. «Noi comunque ci stiamo già muovendo e posizionando, al contrario degli attori che aspetteranno 3 o 5 anni, quando la moneta sarà già entrata nelle abitudini dei consumatori».

È la redditività il punto debole della multicanalità secondo una ricerca Jda

Retailer e produttori di beni di largo consumo stanno investendo ingenti risorse per migliorare le strategie di vendita omni-channel, ma solo il 16% delle aziende afferma di soddisfare la domanda omnicanale in modo redditizio. È ciò che emerge dal report report “La Sfida della Redditività in Ambiente Omnicanale” realizzato da PwC per JDA Software sulla base di oltre 400 interviste a CEO di società retailer e produttrici di beni di largo consumo in tutto il mondo, condotte alla fine del 2014.
È il costo elevato dell’evasione degli ordini ad erodere i margini dei retailer che si occupano di vendita e distribuzione di prodotti attraverso più canali. Il 67% degli intervistati infatti ha affermato di aver riscontrato un incremento di tali costi nel momento in cui si sono focalizzati sulla vendita omnichannel, in particolare per:

• Gestione dei resi per gli ordini effettuati online e nel punto vendita (71%)
• Spedizione diretta al cliente (67%)
• Spedizione al punto vendita per il ritiro da parte del cliente (59%)

I CEO coinvolti sono consapevoli di dover continuare a investire sia nell’attività commerciale per aumentare le performance della vendita omnicanale, sia in ambiti quali logistica e trasporti. Alla richiesta di classificare le principali iniziative per migliorare l’attività operativa, la risposta principale (57%) è stata l’investimento di capitale per la creazione di nuove esperienze per i clienti. In modo analogo, alla domanda di classificare i fattori che favoriranno la crescita strategica per l’anno successivo, la risposta principale (53%) è stata la riduzione/modifica degli spazi occupati dai punti vendita a favore di una maggiore focalizzazione sull’espansione dell’attività e-commerce.

“Per ogni ordine online ricevuto, i retailer hanno a disposizione diverse opzioni per soddisfare la domanda. Possono ritirare il prodotto da un punto vendita locale, inviarlo da un magazzino centrale o farlo spedire direttamente dal fornitore. Il report di JDA dimostra che la maggior parte dei retailer non dispone di informazioni specifiche per prendere questo tipo di decisioni in modo redditizio e che non si focalizza sufficientemente su questa importante lacuna funzionale”, ha commentato Kevin Iaquinto, Chief Marketing Officer di JDA. “La nostra indagine mette in evidenza il bisogno di soluzioni per l’evasione degli ordini e per la logistica che possano rivelare i costi nascosti associati a ogni modalità di consegna. Inoltre, per essere vincenti nel mercato omnicanale, i retailer devono poter contare su strumenti di previsione della domanda iniziale, per avere la certezza che i prodotti siano disponibili in modo tale da supportare una consegna redditizia”.

Lo studio di JDA conferma che i CEO sono consapevoli dell’importanza di adottare metodi profittevoli di evasione ordini nell’ambiente omnicanale per sopravvivere nel mercato. Il 71% degli intervistati afferma che l’evasione ordini omnicanale sia la priorità assoluta o una delle priorità principali. Inoltre i CEO stanno pianificando di investire in media il 29% delle spese in conto capitale totali per il 2015 nel miglioramento dei processi di evasione ordini in ambiente omni-channel. Tra gli ambiti più citati come bisognosi di maggiore attenzione vi sono i trasporti e la logistica, che l’88% dei CEO ha definito prioritari per il futuro, e il miglioramento della disponibilità delle scorte per l’evasione degli ordini, citata dall’85% degli intervistati.

“Siamo di fronte ad una maggiore consapevolezza da parte delle aziende” – commenta Stefano Scandelli, VP sales south Europe – “È evidente ormai che omnichannel non significhi solo processi di front-end – on line o sul punto vendita – e incremento delle vendite. L’attenzione all’efficienza ha altresì valenza strategica e anche in Italia stiamo constatando che il tema della redditività dei processi operativi in ambiente omnichannel sta guadagnando maggiore attenzione. Vediamo – come confermato anche dai risultati globali della ricerca – che gli ambiti più tradizionali della supply chain quali gestione degli stock, ottimizzazione dei trasporti e dei magazzini sono spesso oggetto di revisione, che è guidata da un approccio olistico alle strategie di omnicanalità”.

I consumatori online richiedono sempre più flessibilità

Quali sono le vie del processo d’acquisto online per il consumatore europeo? Ce lo spiega il secondo UPS Pulse of the Online Shopper Europe condotto da ComScore, società specializzata nelle misurazioni online per UPS, specialista nelle consegne a domicilio. Ne emerge la figura di un acquirente flessibile, che passa in continuazione da un canale all’altro e da un dispositivo all’altro per valutare e acquistare un prodotto.
I consumatori online vogliono location alternative per la consegna e vari tipi di pagamento;
Lo smartphone è un catalizzatore dello shopping online.
La spedizione gratuita è ancora importante insieme alla possibilità di restituire il prodotto.
Lo shopping online è dominato dall’esigenza di convenienza
I consumatori europei si aspettano una esperienza, online e nel punto vendita, coinvolgente, e la flessibilità di scegliere dove e quando ricevere il prodotto acquistato. In tutti i mercati i consumatori online stanno cercando opzioni di spedizione alternative. In Europa il 32% degli intervistati ha dichiarato di preferire che l’articolo ordinato venga consegnato in un luogo diverso dall’indirizzo di casa, una percentuale in aumento rispetto all’anno scorso.

“Man mano che la tecnologia si sviluppa e le aspettative dei consumatori cambiano, questi consumatori flessibili cercano convenienza e informazioni complete quando acquistano online” ha detto Scott Aubuchon, vice president marketing di UPS Europe.

L’importanza di dare informazioni complete
Le informazioni più dettagliate su un prodotto e i contenuti online forse non sostituiranno mai un commesso ben informato, ma possono aiutare il consumatore prima delle visita in negozio. Solo il 59% degli acquirenti sono soddisfatti della quantità di informazioni sul prodotto che dovrebbero aiutarli a decidere se quel prodotto è quello che cercano. Quanto alla spedizione, il 52% degli interpellati preferirebbe trovare indicata la data esatta di arrivo del prodotto piuttosto che il numero di giorni necessari per completare la spedizione.

La completezza di informazioni è fondamentale. ComScore/UBS
La completezza di informazioni è fondamentale. ComScore/UBS

 

La tecnologia cambia la spesa in maniera inaspettata

La possibilità di comparare i prezzi online anche in mobilità da sì che il 35% dei consumatori dichiarano di comparare i prezzi sui loro smartphone mentre sono nel punto vendita. Anche i Social media influenzano gli acquisti online di un europeo su tre, che racconterà la sua esperienza, positiva o negativa che sia, sui social network.

Il ruolo chiave della logistica
È anche importante dare una varie scelte per la spedizione alla conclusione del processo d’acquisto e una restituzione flessibile, e solo il 53% degli acquirenti sono soddisfatti della facilità di effettuare restituzioni o cambi. Un altro fattore importante riguarda i tempi di spedizione, con il 58% degli acquirenti che hanno abbandonato il carrello a causa di tempi di consegna troppo lunghi o non bene segnalati. La spedizione gratuita continua ad influenzare le decisioni di acquisto del 67% degli intervistati che pur di ottenerla sono pronti ad aspettare da uno a tre giorni per la consegna.

 

Il Gruppo Pam rinnova il sito web, migliora la navigabilità e l’interattività

Mentre prosegue lo sviluppo del formato Pam Local, i negozi di prossimità con un assortimento soluzioni facili e veloci pensate per chi ha poco tempo in cucina, gli intolleranti e chi cerca varietà spendendo poco (l’ultimo punto vendita è stato inaugurato il 2 aprile a Ostia), il retailer di Spinea ha rinnovato il proprio sito web.  Il nuovo sito,  www.pampanorama.it, realizzato dall’agenzia Olojin, rappresenta una tappa importante per il Gruppo – si legge in una nota – “perché va ad unificare sotto un cappello digitale comune le insegne Pam, Pam Local e Panorama, a testimonianza di una profonda condivisione di mission, idee, filosofia e qualità”.

Oltre alle sezioni dedicate alle tre insegne, nelle quali trovare informazioni utili sui punti vendita, gli orari di apertura e gli eventi proposti nei vari negozi, si può consultare l’area dedicata a Carta perTe, la carta fedeltà del Gruppo, che è stata ampliata e rinnovata. Registrando la carta si ha accesso a una nuova area personale da dove controllare il proprio saldo punti e scaricare non solo i coupon ma anche le ricette e i contenuti del magazine preferiti per una fruizione personalizzata. Inoltre, l’utente può essere informato più facilmente su eventi e promozioni del proprio punto vendita di riferimento.

Nel nuovo sito si trovano anche ricette, news, volantini promozionali da consultare in modo facile e veloce in formato elettronico,visibilità sui diversi progetti educational e sulle iniziative di responsabilità sociale, un’area appositamente dedicata ai prodotti a marchio e una sezione ad hoc per il nuovo Magazine, consultabile gratuitamente da tutti  in versione digitale.

 

Contante addio? Bergamo si candida come prima “Cashless City”

Foto Ingenico

Un accordo tra pubblico, privato e cittadini con un obiettivo chiaro e ben definito: digitalizzare i pagamenti liberandosi del contante, che per il nostro Paese inizia a essere un costo davvero pesante. Partirà il 4 maggio da Bergamo e potrà essere in seguito esteso ad altre città Cashless City, il primo progetto nazionale promosso da CartaSì che, con la cooperazione tra Pubblica Amministrazione e tutti i principali attori del mercato dei pagamenti, vuole ridurre l’uso del contante in un’intera città aumentando l’incidenza dei pagamenti elettronici.

Cashless City vuole dimostrare come, con la collaborazione tra Pubblica Amministrazione, sistema bancario e imprese, è possibile rendere i pagamenti elettronici di uso quotidiano, aumentandone sensibilmente l’incidenza che, in Italia, si attesta al 14,3% contro il 31,8% di Germania, Gran Bretagna, Spagna, Francia, con punte del 46,8% per i “top performers”: Norvegia, Svezia e Finlandia. Un obiettivo che, quando raggiunto, garantirà benefici economici concreti per tutto il Paese, agendo su due direttrici: semplificazione della vita e vantaggi per i cittadini (accessibilità ai servizi, sicurezza, miglior controllo delle spese) e tangibile spinta all’economia (eliminazione dei costi di gestione del contante, trasparenza).

Il coinvolgimento attivo dell’intera città di Bergamo avverrà attraverso gare alimentate dagli acquisti con carte di pagamento: potranno parteciparvi tutti i cittadini titolari di una qualsiasi carta di pagamento e tutti gli esercenti dotati di un POS. Sono previsti sia premi individuali (per cittadini ed esercenti) con meccanismi instant win e con estrazioni settimanali, sia premi collettivi come la realizzazione di opere pubbliche di interesse per tutta la città.

Partecipare è molto semplice: si effettua un acquisto con carta, si fotografa lo scontrino e si carica la foto sulla APP dedicata al progetto (CashLess City). Titolare della carta ed esercente partecipano così all’estrazione dei premi individuali. Alla vincita dei premi collettivi per la città, invece, concorrono tutti i pagamenti effettuati con carte, anche quelli per i quali non si carica la foto dello scontrino sulla app.

“Siamo fiduciosi che i meccanismi di incentivazione previsti dal progetto avranno un’efficacia reale e concreta tra i titolari di carte Visa e gli esercenti che le accettano. Visa Europe crede fermamente nella possibilità di sviluppo del nostro mercato, ancora fortemente contante-centrico ma con grandi prospettive di cambiamento, e l’annuncio di oggi ne è la prova tangibile” ha commentato Davide Steffanini, Direttore Generale di Visa Europe in Italia.

La spesa con gli smartglass, un esperimento Intermarché

Si parla tanto di wearable, i dispositivi che, indossati, promettono di cambiare la nostra vita quotidiana potenziando i nostri sensi e le informazioni che riceviamo dall’esterno. Ma come sarà la tradizionale spesa al supermercato indossando gli smartglasses? Ce lo dimostrano Digitas e l’insegna francese Intermarché in questo video: geolocalizzazione all’interno dello store per segnare un percorso, scanning del prodotto con contenuti vari, evidenziazione delle promozioni, ricette ad hoc e cross-selling. Infine, pagamento tramite smartphone, senza passare dalle casse o estrarre carte o portafogli.

Plakkontrol fa proximity marketing con App ed e-couponing

Lo smartphone, lo dicono le ricerche, è sempre più utilizzato all’interno del punto vendita dal consumatore. E le aziende si stanno attrezzando per proporre contenuti e promozioni ad hoc, convogliati da un sempre più prezioso e multifunzionale “mobile”. In questo senso va il progetto di proximity marketing di Plakkontrol, brand del gruppo Ideco specializzato in prodotti per l’igiene orale, che ha come obiettivi incentivare il sell out, fidelizzare i clienti e acquisire lead in ottica CRM.

Collutorio protezione totale_AR-01Plakkontrol lancia un’App abbinata alla realtà aumentata (AR) che consente la fruizione di video tutorial che guidano il consumatore nelle scelte d’acquisto già nel punto vendita. Inquadrando un bollino posizionato sul pack dei prodotti top di gamma interessati dall’iniziativa, parte un video che ne descrive le caratteristiche e le modalità di utilizzo. Dalla visione all’interazione, con la possibilità di registrarsi per aderire alla campagna di e-couponing realizzata grazie all’esperienza consolidata di Kiwari BuonMercato. I buoni sconti digitali potranno essere utilizzati per l’acquisto di altre referenze Plakkontrol distribuite nel canale GDO e nelle farmacie, favorendo la fidelizzazione al brand.

I prodotti Plakkontrol interessati dall’iniziativa sono il Collutorio Protezione Totale adatto per tutta la famiglia perché privo di alcool e in grado di inibire la crescita della placca e l’alitosi di origine dentale; il Dentifricio Ionosens studiato per chi soffre di ipersensibilità dentinale; gli Scovolini Brush & Clean e lo Spazzolino Perfetto Carbon.

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