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Apre a Milano Sigusta Sigma, per celebrare il valore della prossimità

Consorzio Europa, socio di D.IT-Distribuzione Italiana apre a Milano, in via Paolo Giovio 24, un punto vendita che inaugura un nuovo format. L’insegna “Sigusta Sigma” sintetizza bene le caratteristiche e il target di un progetto fortemente centrato sul valore della prossimità, che in questi mesi di emergenza Covid-19 è risultato vincente, coniugando al meglio comodità e servizio.

“Consapevoli dell’importanza e della necessità di fare innovazione per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori – afferma Oreste Santini, presidente di Consorzio Europa– abbiamo analizzato con Kiki Lab il contesto, la concorrenza, i trend di consumo. Ne è scaturito un nuovo retail concept, sviluppato e declinato nel layout di via Giovio”.

Il nuovo format nasce per soddisfare diverse occasioni di consumo e di acquisto: una soluzione ideale tanto per una colazione, un pranzo o un aperitivo da consumare in loco o take away, come per fare una veloce spesa quotidiana. Il punto vendita, sviluppato da Allways, società specializzata in retail design e comunicazione in store, coniuga dunque i benefici di un negozio concepito all’insegna della razionalità al piacere di fare la spesa o concedersi uno spuntino in un ambiente “anti stress”.

Attrattivo e riqualificante per l’intera area, il primo “Sigusta Sigma” milanese, all’angolo tra via Giovio e via Salutati, a due passi dallo shopping di Corso Vercelli, ha una superficie di 190 mq, con un’area ristoro interna che, a breve, sarà affiancata da una esterna, entrambe dotate di wifi. L’assortimento si compone di 3.500 referenze, di cui il 20% MDD (15% mainstream e 5% linee speciali). Tutti i reparti sono a libero servizio. Il negozio, aperto dal lunedì al sabato e domenica mattina, effettuerà anche consegne a domicilio, un servizio non solo coerente con il posizionamento e la filosofia del concept, ma anche pensato per rispondere alle abitudini di spesa affermatesi durante il lockdown.

In programma c’è già una seconda apertura, sempre a Milano, in viale Bligny, a fine luglio. L’importante tratto distintivo del nuovo concept, infatti, è la sua declinabilità a seconda dei diversi contesti di mercato in cui si inserisce: un plus che ha già destato l’interesse di diversi soci di Consorzio Europa.

Criteo Product Ads su PrestaShop migliora l’esperienza d’acquisto

La piattaforma di e-commerce PrestaShop, e Criteo, azienda specializzata in advertising, hanno unito le forze per fornire le migliori tecnologie e-commerce e pubblicitarie alle piccole e medie imprese. Come primo passo di questa partnership, le aziende annunciano il lancio del modulo Criteo Product Ads su PrestaShop. Grazie alla tecnologia pubblicitaria scalabile e guidata dall’intelligenza artificiale di Criteo, i commercianti PrestaShop potranno invogliare facilmente gli utenti a visitare i loro negozi online e a sceglierli per i loro acquisti.

I commercianti non possono fare affidamento solo sul traffico organico dei loro siti e devono quindi investire molto tempo e risorse per indirizzare nuovi clienti verso i loro e-shop. Nonostante questi sforzi, in media il 98% dei visitatori abbandona il carrello o lascia il sito senza fare acquisti.

Il modulo Criteo Product Ads migliora l’esperienza dei clienti promuovendo prodotti di loro interesse, aiutando al contempo i venditori ad automatizzare le azioni necessarie a indirizzare nuovi visitatori sui loro siti e incoraggiarli a completare i loro acquisti.

I principali vantaggi del modulo Criteo Product Ads su PrestaShop:

  • Genera traffico di qualità: Analizzando miliardi di transazioni online in tutto il mondo, Criteo Product Ads aiuta a identificare i visitatori più rilevanti per ogni commerciante PrestaShop e a interagire con loro nel modo più appropriato.
  • Coinvolge nuovamente gli utenti: Con Criteo, i venditori beneficiano dell’accesso a milioni di transazioni e-commerce e di una vasta rete di editori per attrarre i visitatori dei loro siti con annunci personalizzati sulla base ai loro interessi, basandosi sui cataloghi prodotti dei commercianti PrestaShop.
  • Facile da configurare: Installando il modulo Criteo Product Ads su PrestaShop, Criteo inizia automaticamente a progettare e creare annunci pronti all’uso. Si tratta di un servizio gratuito che può essere implementato in meno di 10 minuti.
  • Massimizza il ritorno sulla spesa pubblicitaria (ROAS): I commercianti definiscono un budget giornaliero e ricevono un addebito solo quando un utente clicca su un annuncio. Di conseguenza, smettono così di spendere soldi in pubblicità inefficace, che non porta visitatori di alta qualità ai loro siti.

Con RetailPro, Pam Franchising arriva in Campania

Pam Franchising comunica l’accordo di Partnership con RetailPro S.p.A., una nuova realtà nel panorama del retail in Italia, che porterà la storica insegna PAM finalmente in Campania, regione assente fino ad oggi nelle logiche di espansione del Gruppo Veneto, andando così a consolidare una presenza già affermata e riconosciuta nel resto del territorio nazionale.

RetailPro S.p.A. nasce dalla partnership strategica con il Gruppo PAM, che vede la partecipazione di quest’ultimo come socio attivo, presente anche nel board. Questa nuova realtà della GDO, RetailPro S.p.A., si affaccia sul mercato del retail con investimenti pianificati per il 2020 di 20 mln di euro e un programma che prevede per gennaio 2021 l’apertura di 100 punti vendita nel sud Italia e la prospettiva di 3000 posti di lavoro per il biennio 2020-2021.

Un progetto che vede le due realtà insieme, allineate nella visione e negli obiettivi, a sostegno di un territorio nuovo per Pam e caro a RetailPro, in ragione anche del fatto che è composta da imprenditori e top management campani. RetailPro crede nel suo territorio, investendo inoltre nella costruzione di un centro Distributivo di 30.000 mq che sorgerà nella zona industriale Aversa Nord, e nello sviluppo di una cospicua rete vendita con particolare focus in Campania.

Alla base della partnership vi è l’obiettivo condiviso di offrire una nuova esperienza di spesa, capace di soddisfare le esigenze di una nuova tipologia di consumatore, sempre più esigente ed informato, con un’offerta variegata comprensiva di prodotti alimentari e non, attraverso una capillare rete commerciale ad insegna unica, con un’innovativa politica di vendita, elevati standard qualitativi nell’offerta dei servizi, ed un ambiente confortevole e moderno, riconoscibile sull’intero territorio nazionale.

“Siamo molto soddisfatti di aver siglato questo accordo di partnership societaria che permette di sviluppare  le 3 tipologie di formati di punti di vendita Pam per incontrare le diverse abitudini e i diversi stili di vita dei clienti, condividendo missione, valori ed un importante piano di sviluppo per i prossimi anni – dichiara Andrea Zoratti, Consigliere Delegato di Pam Franchising – Un nuovo modello di relazione tra imprese, imprenditori e territorio che rappresenta una vera innovazione nel panorama della moderna distribuzione Italiana”. 

“I nostri punti vendita saranno dislocati in Area Nielsen 3 e 4 con una superficie media di vendita di 650 mq – dichiara Giovanni Domenico Barbano, Direttore Generale e Amministratore Delegato RetailPro – Partiremo a gennaio 2021 con l’apertura contemporanea di 100 supermercati che rappresenterà il primo grande passo di un piano importante di sviluppo sul territorio.  

Stiamo lavorando alla creazione di una rete vendita capillare, con un’attenta selezione degli imprenditori, una cura particolare per l’ambiente punto vendita e per i prodotti e i servizi che andremo ad offrire, attraverso un lavoro di sviluppo che prediliga la qualità alla quantità con l’individuazione di location strategiche. Le due leve principali del marketing mix, pricing e assortimento, sono costruite per soddisfare bisogni e desideri dei futuri shoppers, con una serie di novità commerciali che rispondano alle esigenze del nuovo territorio in cui porteremo la storica insegna PAM.  E per la quota di mercato? Riparliamone a fine 2021, vediamo i risultati a consuntivo e saranno i dati a sorprenderci. Noi intanto lavoriamo, senza troppe chiacchiere”.

Etruria Retail lancia la linea “Sapori & Valori” dedicata ai prodotti locali

Etruria Retail celebra e sostiene il lavoro di tutta la filiera con la campagna “Diamo una mano ai produttori locali” lanciando, nei 290 punti vendita della rete operante con insegna Carrefour e La Bottega, la linea “Sapori & Valori” dedicata ai prodotti locali e di qualità di Toscana, Umbria e Alto Lazio.

Per questa linea Etruria Retail seleziona solo produttori locali di qualità, garantendone la freschezza dal campo al carrello, sostiene l’economia del territorio, consolidando il legame autentico con i fornitori locali, e valorizza il gusto e i sapori della tradizione toscana, umbra e laziale. Gli oltre 2900 prodotti in totale, di cui oltre 2000 prodotti freschi, provenienti da 200 fornitori, riconoscibili per il logo ‘Sapori & Valori’, saranno evidenziati nei punti di vendita con apposita segnaletica.

Con “Sapori & Valori”, oltre a sostenere le piccole e medie aziende locali, Etruria Retail offre ai propri clienti la migliore tradizione agroalimentare toscana e umbra a prezzi bloccati: qualità, freschezza e localismo si coniugano alla convenienza continuativa.

I primi prodotti a essere lanciati con il logo “Sapori & Valori” sono, per la Toscana: il Pecorino Toscano DOP e il Prosciutto Toscano DOP. Il pecorino arriva dal Caseificio sociale di Manciano, azienda agricola cooperativa nata nel 1961 in Maremma e tra le prime ad aderire al Consorzio di tutela del Pecorino Toscano DOP. Il Prosciutto Toscano DOP, del Gruppo Alimentare Valtiberino, ha ottenuto il riconoscimento del Consorzio del Prosciutto Toscano DOP che viene prodotto seguendo l’antica tradizione suinicola toscana. Per l’Umbria sono stati selezionati il Prosciutto di Norcia IGP dell’azienda Cannelli, il Pecorino Mazzatosta, stagionato e fresco. Fra i testimonial non potevano mancare i frutti della terra: i meloni di Fatarella, azienda maremmana e, dalle pendici del Monte Amiata, i frutti rossi a marchio “Piccioli” dell’Azienda AgriBi di Bisconti Marco.

“In un momento difficile come questo abbiamo scelto di sostenere l’economia dei territori in cui siamo presenti e di portare sul mercato il valore aggiunto della qualità, della freschezza e della trasparenza dei prodotti – spiega Graziano Costantini, Direttore Generale di Etruria Retail – Grazie a una rete capillare e a un format di vendita multicanale siamo in grado di soddisfare le esigenze di spesa dei nostri clienti, offrendo il meglio dei prodotti della Toscana e dell’Umbria, a prezzi convenienti e bloccati”. 

Conad Adriatico: 1,44 miliardi di fatturato, in crescita del 15,2% vs 2018

Un anno di buoni risultati quello chiuso al 31 dicembre 2019, un anno che rafforza la presenza di Conad Adriatico lungo la dorsale adriatica nelle regioni storiche in cui opera: Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. Approvato dai soci riuniti in assemblea con le nuove modalità in diretta streaming, il bilancio registra un fatturato di 1,44 miliardi di euro, con un aumento del 15,2% rispetto al 2018, un patrimonio netto consolidato di 186,8 milioni di euro (9,9 milioni in più rispetto all’anno precedente), una quota di mercato del 17,2%, 2,8 punti percentuali sopra quella del 2018 (fonte: GNLC II semestre 2019). Tutti dati in crescita in un mercato Italia fermo al -0,1%.

Si rafforza la leadership in Abruzzo (33,9%) e in Molise (22,7%); da segnalare l’incremento di 7,6 punti percentuali nelle Marche (16,7%) dovuto all’affitto di ramo d’azienda del gruppo Finiper, all’acquisizione dei punti di vendita Auchan e allo sviluppo impresso in questo storico territorio della cooperativa.

Approvato anche il piano quadriennale di investimenti 2019-2022 per 97,6 milioni di euro, di cui 40,3 nel 2020 finalizzati in larga misura a nuove aperture per oltre 52 mila mq di superficie di vendita e alla realizzazione di un nuovo distributore di carburanti Conad nelle Marche. Un investimento capace di assicurare un trend di crescita costante al gruppo di Monsampolo del Tronto, che prevede di chiudere il 2020 con un fatturato di 1,7 miliardi di euro (+20,7% rispetto al 2019).

Conad Adriatico si conferma una realtà imprenditoriale dinamica – nell’annuale classifica nazionale stilata dalla Fondazione Aristide Merloni è la prima impresa della grande distribuzione per fatturato nelle Marche e alle spalle di Lidl Italia in quella di Repubblica Affari&Finanza sul grado di soddisfazione dei collaboratori –, forte di un modello imprenditoriale in grado di reggere le sfide del mercato e fare fronte alla perdurante crisi economica, aggravata dagli effetti della pandemia di Covid-19.

“Risultati che sono frutto di scelte strategiche all’insegna della crescita, in un mercato che se era complesso lo scorso anno ora, a seguito dell’emergenza sanitaria e del lungo periodo di lockdown, lo è ancora di più”, fa notare il direttore generale di Conad Adriatico Antonio Di Ferdinando. “Le operazioni Finiper e Auchan sono importanti e hanno accresciuto in noi la consapevolezza di potere creare sviluppo in una fase economicamente difficile del Paese. Ancora una volta, il merito dei risultati va condiviso con i nostri soci, gestori attenti e professionisti del commercio. Nelle vesti di proprietari dei loro punti di vendita hanno motivazioni, capacità di adattamento e passione imprenditoriale che mettono a disposizione del proprio business e del rapporto con i clienti, con la comunità. Siamo consapevoli del ruolo che il mercato ci attribuisce e delle nuove stimolanti sfide che ci attendono”.

Conad Adriatico può contare su una rete di vendita distribuita in modo capillare nelle cinque regioni: 421 punti di vendita – 16 Spazio Conad, 15 Conad Superstore, 167 Conad, 112 Conad City, 30 Margherita Conad, 60 Todis, 17 L’Alimentare, 3 distributori di carburante e 1 PetStore, a cui si aggiungono 9 Ottico, 16 parafarmacie e 6 Self 24 Conad – per una superficie di 319.010 mq gestiti da 265 soci imprenditori. I collaboratori sono 6.124 tra sede centrale e rete di vendita, 332 in più rispetto al 2018, confermando la validità del modello imprenditoriale cooperativo Conad anche nel fare fronte ai problemi dell’occupazione.

Nel 2019 tutte le regioni in cui opera Conad Adriatico hanno registrato trend in crescita, ancor più significativi se confrontati con l’andamento negativo del totale Italia. Le previsioni per l’anno in corso, a causa della pesante crisi economica conseguente alla pandemia da Covid-19, sono pesanti, in Italia come nel resto del mondo. La crisi economica e il problema dell’occupazione delineano un quadro in cui Conad Adriatico continua ad adoperarsi per tutelare il poter d’acquisto delle famiglie.

Non meno di quanto ha fatto lo scorso anno con tante buone pratiche che hanno coinvolto i prezzi dei prodotti – la convenienza continua, tutti i giorni dell’anno, di Bassi e Fissi, un paniere di prodotti indispensabili di uso quotidiano –, i carburanti, i farmaci da banco, i libri scolastici e i prodotti assicurativi. I clienti ne hanno tratto vantaggi per complessivi 38 milioni di euro (22,5 milioni nel 2018). Un ruolo sociale riconosciuto e apprezzato, come testimonia il numero crescente di clienti che frequentano i punti di vendita della cooperativa.

La marca Conad si conferma leva fondamentale per la costruzione della fedeltà all’insegna e principale fattore per contribuire alla crescita del fatturato di Conad Adriatico, con un’incidenza che si è attestata al 24,5%, 3,9 punti percentuali al di sopra della media Italia (fonte: Iri).

La cooperativa acquista da 885 produttori locali (42 in più rispetto al 2018) con i quali ha sviluppato un fatturato di 332,3 milioni di euro (60,9 milioni in più rispetto al 2018) a cui si aggiunge il valore delle ricadute sull’indotto locale. 
La valorizzazione delle eccellenze locali non è tuttavia disgiunta dalla meticolosa qualificazione dei fornitori locali, partendo dal settore merceologico più delicato, il fresco e in particolare carne, salumi formaggi e gastronomia.

Sul fronte della sostenibilità ambientale Conad Adriatico partecipa al progetto di rilevazione Impronta climatica Supply Chain – intrapreso a livello nazionale da Conad – al fine misurare e ridurre le emissioni di CO2.

Per quanto riguarda la consegna dei prodotti a marchio ai magazzini nel 2019 il sistema dei trasporti afferente a Conad ha emesso 126.713 tonnellate di CO2e, valore che include i trasporti gestiti da Conad (prodotto a marchio) e dalle cooperative (tutti i prodotti). Migliora l’indice di efficacia del trasporto, calcolato rispetto alle percorrenze a pieno carico, che passa da 1,05 kg CO2e/km del 2018 a 1,04 kg, nonostante l’aumento delle distanze (+7,5%) e dei volumi trasportati. Migliora anche il dato relativo alla distribuzione dei prodotti dai magazzini ai punti di vendita della cooperativa, responsabile dell’emissione di 8.857 tonnellate di CO2e derivanti da 6,2 milioni di km percorsi (che rappresentano per Conad Adriatico il totale delle percorrenze a pieno carico).

Il forte radicamento territoriale dei soci in tante comunità è uno dei punti qualificanti delle attività della cooperativa. Radicamento che ha fatto sì che nel corso del 2019 la cooperativa e i soci abbiano investito 2,3 milioni di euro in progetti e iniziative di responsabilità sociale, nel campo dello sport – soprattutto a sostegno dei settori giovanili delle società sportive – della cultura e della scuola, del tempo libero e per sostenere enti, associazioni onlus e parrocchie.

Edenred stipula accordo con grocymarket

Edenred sigla una nuova partnership con il supermercato online grocymarket, attualmente attivo a Milano, ma con progetti di espansione in tutta la Lombardia. In questo modo estende alla grande distribuzione la spendibilità del Ticket Restaurant.

grocymarket, oltre ad essere un vero e proprio supermercato online con più di 3000 prodotti di tutte le categorie merceologiche, è attento all’ambiente grazie al packaging totalmente riciclabile ed ecosostenibile. Garantisce anche elevati standard di sicurezza alimentare: trasporto in catena del freddo e controllo delle temperature sui mezzi di trasporto.

Edenred è l’unica azienda tra le società emettitrici di buoni pasto al momento accettata da grocymarket.

“Per Edenred, legarsi a un progetto così innovativo come quello di grocymarket significa sposare la visione di un consumatore ormai pienamente maturo per un’esperienza d’acquisto cento per cento digitale  – dichiara Luca Palermo, Amministratore Delegato Edenred Italia – La nostra strategia full digital che permette l’utilizzo dei buoni pasto senza alcun supporto fisico, quindi non più carta né plastica grazie anche alla nuova app appena lanciata, mira a proporre la soluzione adatta a ogni esigenza, dal food delivery, alla spesa al supermercato. Incrementare sempre più la rete di partner e-commerce ci permette, dunque, di offrire ai nostri clienti diverse opzioni di spendibilità.”

“grocymarket rappresenta la naturale evoluzione dei punti vendita fisici to.market, andando sempre più incontro alle esigenze dei clienti. Aver integrato la possibilità di usufruire dei buoni pasto ci permette di rispondere alle necessità dei lavoratori i quali potranno utilizzare i loro Ticket Restaurant® per fare la spesa in modo digitale e smart” dichiara Raoul Meroni, co-founder di grocymarket.

 

Come crescono i consumi online. Lo studio di Salesforce

Covid-19: crescono gli acquisti digitali a svantaggio del retail fisico.

Il report Q1 Shopping Index di Salesforce, basato sui dati raccolti sulla piattaforma Commerce Cloud, si è occupato di analizzare questo trend.

Secondo i dati del report, il numero di acquirenti digitali unici è aumentato del 40% su base annua. Di seguito viene fornita un’analisi dettagliata dello stato del commercio digitale nel primo trimestre 2020 che tiene in conto la situazione attuale.

Superato lo shopping online di Natale

Poiché i governi hanno chiesto ai brand e ai rivenditori di beni non essenziali di chiudere i loro negozi fisici, i consumatori non hanno altra scelta che utilizzare i canali digitali per alcune categorie di prodotti. Di conseguenza, le performance nel Q1 hanno persino superato quelle della stagione dello shopping natalizio 2019, già molto importanti. I punti salienti del commercio elettronico per il primo trimestre 2020 rispetto al primo trimestre 2019 rilevano dunque:

  • una crescita del 20% dei ricavi (rispetto alla crescita del 12% nel primo trimestre 2019);
  • una crescita del 16% del traffico digitale;
  • una crescita del 4% della spesa per acquirente (ossia l’importo medio speso dagli acquirenti per ogni visita).

Benché l’aumento del digitale sia ben lontano dal compensare l’enorme perdita che deriva dalle mancate vendite fisiche, sta comunque contribuendo ad arginare e sopperire a parte delle perdite. La crescente adozione del digitale continuerà anche quando i consumatori ritorneranno a una situazione più libera a cui ci eravamo abituati prima della pandemia. Questo è il motivo per cui così tanti rivenditori tradizionali, marchi nativi digitali e produttori di beni di consumo stanno raddoppiando il digitale per offrire un’esperienza senza interruzioni tra lo shopping journey virtuale e fisico.

I beni essenziali

Con l’implementazione delle politiche di lockdown in tutte le città del mondo, la domanda di beni essenziali è salita a livelli senza precedenti. Nel dettaglio, tra il 10 e il 20 marzo 2020, la spesa per beni essenziali attraverso i canali digitali è cresciuta del 200%, rimanendo elevata nell’intero trimestre. Fare acquisti in digitale per categorie essenziali, come alimentari e articoli per la cura della persona, è diventato una prassi comune. La spesa digitale in alcune importanti categorie di prodotti è cresciuta significativamente nel primo trimestre. Ad esempio, i beni per la casa hanno registrato un aumento senza precedenti pari al 51% su base annua, l’abbigliamento sportivo ha registrato un picco del 31% su base annua e giocattoli e giochi hanno visto una crescita del 34% su base annua.

Questa impennata della spesa digitale è sintomo di un segnale. Brand e rivenditori stanno facendo campagne e sconti elevati per stimolare la domanda e liquidare le scorte. Nonostante l’incertezza economica, è chiaro che le persone benché debbano lavorare e trascorrere il loro tempo libero in casa, vogliono sentirsi più a loro agio. Che si tratti di semplici oggetti di arredamento per rendere più confortevole il proprio ambiente domestico o capi di abbigliamento per lavorare comodi a casa, i consumatori stanno spendendo al di là dell’essenziale e sfruttando la possibilità degli sconti a loro disposizione.

Gli influssi della pandemia

Se il primo trimestre è iniziato in modo abbastanza coerente con gli anni precedenti, la situazione è rapidamente cambiata quando il virus ha iniziato a diffondersi. In particolare, negli ultimi 15 giorni del trimestre si è registrato un aumento del 41% delle entrate digitali.

Con l’aumento della domanda, conseguente alla chiusura di negozi e dei centri di distribuzione, alcuni rivenditori hanno faticato a stare dietro alla raccolta, all’imballaggio e alla spedizione degli ordini. Alcuni hanno tentato di accelerare e riorganizzare le catene di approvvigionamento per offrire punti di ritiro e consegne a domicilio nelle vicinanze. La flessibilità e la creazione di connessioni digitali con i propri clienti saranno fondamentali per resistere a questo momento di incertezza.

In futuro

Indubbiamente, molti brand e rivenditori hanno registrato performance digitali forti nel Q1. Mentre è troppo presto per fare un bilancio della perdita del traffico fisico nel lungo periodo, i primi dati suggeriscono un cambiamento significativo nel comportamento dei consumatori. Poiché la domanda di beni essenziali e le catene di approvvigionamento iniziano a stabilizzarsi, i fornitori di prodotti per il giardinaggio e la cura della casa, i negozi di artigianato, giocattoli e le aziende di athleisure probabilmente vedranno un aumento nel mese di aprile. Inoltre, la spesa attraverso i canali digitali continuerà a salire, soprattutto appena le generazioni più anziane si abitueranno allo shopping digitale.

 

 

Grow My Store: la proposta di Google a supporto dei retailer

Arriva Grow my Store, la piattaforma gratuita di Google, nata a supporto delle piccole e medie imprese italiane del settore retail per migliorare la propria presenza online. Attraverso Grow my Store è possibile ricevere un report sulla qualità del proprio sito.

Nonostante i vantaggi offerti dall’e-commerce in questa situazione di emergenza, per i retailer italiani non è sempre facile sviluppare le competenze specifiche utili a raggiungere i propri clienti e rispondere esaustivamente alle loro necessità. Attraverso Grow my Store i retailer potranno valutare in maniera semplice l’efficacia del proprio sito web rispetto alle più importanti metriche di confronto del settore e avere accesso a consigli e approfondimenti. Tra gli aspetti analizzati, riassunti in un report complessivo che Grow my Store restituisce al termine dell’analisi, viene evidenziato per esempio se il sito web elenca chiaramente prodotti e prezzi, se sono chiare le politiche di restituzione, se esiste un supporto di live chat e viene valutata la fruibilità del sito da desktop e da mobile.

La ricerca Netcomm sull’e-commerce

Da una ricerca realizzata da Netcomm in collaborazione con Google, utile per evidenziare gli elementi chiave per lo sviluppo dei progetti e-commerce a seguito della crisi sanitaria, emerge come l’e-commerce sia, tra tutti i canali di vendita online, quello che i retailer considerano più soddisfacente. Tra gli elementi che contribuiscono maggiormente all’apprezzamento del modello e-commerce proprio da parte dei retailer emergono il notevole contributo alla comunicazione e alla valorizzazione del proprio brand (56%) e la possibilità di sviluppare sinergie con i canali di comunicazione e vendita tradizionali, come il negozio fisico (56%). L’e-commerce è inoltre considerato un mezzo per avviare facilmente e velocemente le proprie vendite (57%).

Roberto Liscia, Presidente del Netcomm, commenta: “Dalla ricerca emerge chiaramente che le aziende con sito e-commerce proprio mostrano un livello di soddisfazione complessivo significativamente maggiore di quelle che hanno adottato altri modelli di vendita online di e-commerce (53% vs 35%).  Ne è conferma il dato che le aziende con sia sito proprio e-commerce, sia altri modelli di vendita online e-commerce, mostrino un gap di soddisfazione a favore del proprio e-commerce ancora maggiore  (55% vs 31%).”

Vincenzo Riili, CMO Google Italia, aggiunge: “Lo sviluppo di un proprio sito e-commerce è il modello di commercio digitale che genera maggiori vantaggi a lungo termine, nonostante richieda un intenso impegno nella fase di settaggio iniziale. Per ottenere i migliori risultati è necessario acquisire le giuste competenze. Con Grow my Store Google si impegna a fornire un tool che accompagni passo passo i retailer nel potenziamento del proprio sito e-commerce, per supportarli nella crescita online.”  

e-commerce: istruzioni per l’uso. Il decalogo di Netcomm e altre 13 associazioni

In questo momento di emergenza sanitaria, il numero degli italiani che utilizzano l’e-commerce per necessità di approvvigionamento, ma non solo, sta crescendo senza precedenti. Per questo Netcomm e le 13 associazioni dei consumatori, hanno stilato il decalogo: “e-commerce: istruzioni per l’uso”, che guida il consumatore a riconoscere l’affidabilità dei siti e lo invita ad un corretto uso dell’e-commerce.

Il protocollo, realizzato su iniziativa delle associazioni consumatori nazionali, rafforza le già esistenti relazioni con Netcomm, allo scopo di innalzare la qualità dei servizi presenti nell’offerta digitale e soprattutto meglio utilizzare l’esistente conciliazione paritetica, che garantisce ai consumatori di risolvere, in piena economicità, i contenziosi che potrebbero nascere con i venditori on line.

A questo scopo sarà realizzato un osservatorio permanente, formato da imprese e consumatori, per la rilevazione e l’analisi di problematiche ricorrenti nel mercato online. Saranno, inoltre, agevolate e rafforzate le occasioni di relazione e formazione tra imprese e associazioni dei consumatori, insieme alla diffusione di materiali informativi e linee guida a favore di tutto l’ecosistema (come, ad esempio, momenti formativi in tema di rispondenza dell’ordinamento al diritto digitale dei consumatori, sistemi di risoluzione alternativa delle controversie – ADR, criticità del mercato digitale).

Le associazioni dei consumatori che hanno aderito al protocollo d’intesa sono ACU, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoconsum, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Udicon, Unione Nazionale Consumatori. Firmatario dell’accordo anche il CEC, Centro Europeo Consumatori, che partecipa in qualità di garante del consumatore a livello transfrontaliero.

“eCommerce: Istruzioni per l’uso”, il decalogo

A parere di Netcomm e delle associazioni dei consumatori aderenti al protocollo, i siti che si distinguono per qualità e fiducia si identificano primariamente grazie al possesso di alcuni requisiti fondamentali, che il cliente è chiamato a verificare:

1. Facile e immediata visibilità dei dati societari: ossia la ragione sociale, la partita IVA e il numero di REA (ossia, il numero che identifica l’iscrizione alla Camera di Commercio locale), nonché le informazioni di contatto: in particolare un numero di telefono, un indirizzo, un contatto e-mail e un indirizzo pec attivo.

  1. Una buona reputazione online: se è la prima volta che si compra sul sito di e-commerce, è buona norma verificare l’affidabilità del venditore prima dell’acquisto, utilizzando le informazioni a disposizione sull’identità dell’esercente indicate al punto che precede, e indagando le opinioni di altri acquirenti online.
  2. Pubblicazione delle condizioni generali di vendita: esse rappresentano il vero e proprio contratto tra cliente e venditore, detto anche merchant. Definiscono diritti e doveri delle parti, nonché altri impegni alle quali entrambe sono vincolate e vengono, perciò, messe a disposizione del consumatore dai siti più seri ed affidabili anche prima dell’acquisto.
  3. Indicazione delle informazioni di pagamento: soprattutto con riferimento alla procedura di pagamento, è importante che il sito abbia attivato sia un protocollo URL sicuro (es: https://www… (invece di http://www…), sia procedure di sicurezza per lo scambio di dati di transazione elettronica (come la presenza del “lucchetto” nella URL o, ancora meglio, la doppia autenticazione del cliente al momento del pagamento).

    5. Presenza e facile reperibilità delle informazioni su spedizione e consegna: in linea generale le consegne devono avvenire entro 30 giorni. Se però il venditore promette di consegnare in tempi minori, fa fede il suo impegno. Inoltre, il venditore è responsabile della merce spedita fino a quando il consumatore non ne entra in possesso.

    6. Indicazione della procedura per il diritto di recesso in caso di ripensamento: il consumatore, ai sensi dell’art. 52 codice del codice del consumo, può cambiare idea e, senza indicarne la motivazione, restituire la merce entro 14 giorni dalla consegna. Per agevolare il consumatore nell’esercizio del suo diritto, il merchant deve mettergli a disposizione un modulo (cartaceo o elettronico), nonché indicargli i luoghi ove riconsegnare la merce, il tipo di spedizione e gli eventuali costi da sostenere. Se il venditore consente i cambi merce (es. cambio taglia, cambio colore, modello, ecc…), verificare le modalità di reso nelle condizioni generali di vendita.

  4. Esistenza di un promemoria delle garanzie post vendita: il consumatore ha diritto di esercitare la garanzia sui prodotti di consumo entro 2 anni dall’acquisto, a patto che il difetto venga denunciato al merchant entro 2 mesi dalla scoperta, indicando anche in maniera chiara le forme e le modalità di denuncia del vizio (es pec, raccomandata, fax).
  5. Indicazione delle modalità di gestione dei reclami: il merchant deve indicare chiaramente nelle condizioni generali i canali attraverso cui inoltrare il reclamo, i tempi di risposta dell’assistenza clienti e la procedura per la risoluzione delle eventuali controversie stragiudiziali. In particolare:
  1. Indicazione delle modalità di gestione delle controversie giudiziali: nello specifico, l’indicazione della competenza del foro del consumatore, ai sensi dell’art. 66-bis Codice del Consumo. Se il venditore non indica tali informazioni o non è chiaro nell’indicazione, il suggerimento è di prestare attenzione all’acquisto sul sito in questione, per evitare di dover risolvere le controversie in tribunali lontani dal proprio domicilio.
  2. Presenza di un documento di privacy e cookie policy, e corretta acquisizione dei consensi: nella home page del sito devono essere pubblicate e rese visibili, le condizioni di trattamento e revoca all’autorizzazione dei dati degli utenti e dei clienti, ivi compresa la politica dei cookies rilasciati dal sito. Da verificare, altresì, la presenza di caselle da selezionare per conferire il consenso relativo ad ogni singola finalità di raccolta (le principali sono: gestione amministrativa ed evasione dell’ordine, studi e ricerche statistiche, profilazione, marketing, cessione a terzi).

Galleria Borromea a fianco della Croce Rossa, contro Covid-19

Galleria Borromea Shopping Center aderisce all’iniziativa di raccolta fondi Aiutiamo CRI, la campagna a sostegno di CRI Croce Rossa Italiana Milano Est, in prima linea nella lotta al Covid-19, in uno dei territori più colpiti dall’esplosione pandemica.

Peschiera Borromeo, così come i comuni limitrofi, ha vissuto l’emergenza sin dalle prime ore. La risposta di tutto il sistema sanitario è stata immediata, ma dopo oltre sei settimane di crisi, combattuta su più fronti, anche risorse e materiali scarseggiano. L’aiuto richiesto da Croce Rossa è quindi legato alla necessità di garantire ai soccorritori la disponibilità dei presidi di protezione individuale: mascherine, occhiali, camici e disinfettanti per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso.

Galleria Borromea ha risposto all’appello con una donazione diretta di 10.000€ e con un’operazione di sensibilizzazione e crowdfunding promossa attraverso i propri canali social. Fabio Laguardia, direttore del centro commerciale, ha commentato: “Oggi, la nostra priorità è contribuire, seppure in minima parte, all’immane sforzo della Croce Rossa e mobilitare la cittadinanza in una campagna di generosità. Anche a nome della Proprietà del centro commerciale, e degli operatori della galleria, vogliamo ringraziare tutti i professionisti e volontari della sanità che strenuamente e quotidianamente affrontano il rischio e la stanchezza in una battaglia senza precedenti.

Il presidente di Croce Rossa Comitato Milano Est Renato Emasi, ha dichiarato: “Ora più di molti altri momenti della storia del nostro comitato, ci sentiamo chiamati a svolgere il nostro servizio verso la cittadinanza. Di fronte a questa emergenza sanitaria i nostri volontari e dipendenti hanno risposto subito con decisione e disponibilità. Questo non vuol dire non aver paura, ma semplicemente essere consapevoli dell’importante ruolo che la nostra presenza ha a supporto della nostra città e delle nostra regione, oltre al fatto che la nostra preparazione è sicuramente l’arma che ci aiuta ad affrontare questa emergenza con più decisione

E’ possibile partecipare alla raccolta fondi donando tramite bonifico sostenendo CRI Milano Est sul sito www.crimilanoest.com o accedendo a www.gofundme.com.
Il denaro raccolto sarà un aiuto concreto messo a disposizione della CRI Comitato Milano Est, per combattere il nemico invisibile che sta sconvolgendo il mondo, e in particolare la Lombardia e l’Italia intera.

Per donare: IBAN: IT 71 N060 8533 5700 0000 0024 632 – oggetto: AiutiamoCRI

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