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Tra Rfid, realtà virtuale e casse smart si muove il negozio 4.0 di Miroglio Fashion

Che aspetto ha un negozio connesso e quali sono le tecnologie più adatte a coinvolgere il cliente e stimolarlo? Una risposta viene non a caso dalla moda che in quanto a soluzione epr il punti vendita è decisamente all’avanguardia: nello specifico da Miroglio Fashion, società di abbigliamento femminile del Gruppo Miroglio che crea e commercializza 11 brand tra cui Motivi, Oltre, Elena Mirò e Fiorella Rubino. Negli oltre 1.100 negozi monomarca è in atto un vasto programma per realizzare progetti tecnologicamente avanzati. Obiettivo: migliorare efficienza e performance del retail. Ecco quali sono le aree in cui saranno realizzati:

Le casse intelligenti
Sviluppato con Oracle, il Progetto XStore è un nuovo software per il punto vendita, che prevede la sostituzione su tutta la rete internazionale – 1.100 punti vendita tra negozi a gestione diretta e partner – del software di negozio, con attivazione di nuove modalità di integrazione tra negozi fisici e con il canale online.
Il progetto, partito a gennaio 2017, si svilupperà entro il quarto trimestre del 2017 e il primo semestre 2018 e riguarderà di tutti i marchi del gruppo. L’investimento è di circa 1,6 milioni di euro.

RFID sulla catena di negozi Fiorella Rubino
Il progetto prevede l’introduzione di un sistema di tracciatura dei prodotti a livello di singolo item tramite etichettatura con chip RFID. Il sistema, che permette l’identificazione di ogni singolo capo con lettura a distanza, consente di snellire i passaggi di gestione della merce in-store e di ottenere precisioni inventariali elevate, con benefici su tutta la catena logistica e i processi multicanale e con impatti positivi sulle vendite.
Il progetto, sviluppato in collaborazione con Temera, include tutti i 170 negozi di proprietà della catena Fiorella Rubino e riguarda tutti i prodotti venduti, capi di abbigliamento e accessori. Un progetto che si distingue, a livello italiano ed europeo, per il numero dei negozi coinvolti, per l’obiettivo di avere un negozio completamente “taggato” e per l’ampiezza dei processi rivisti, dal magazzino centrale fino alla vendita e alla gestione del reso, passando per l’antitaccheggio. L’investimento è di circa 1,5 milioni di euro.

Il “borsino”
Sviluppato in collaborazione con Evopricing e l’Università di Torino, questo progetto riguarda un nuovo processo integrato di riassortimento dal magazzino centrale e movimentazione tra negozi: una sorta di “borsino”, che combina dati quantitativi e sensibilità del personale di vendita, sfruttandone la capacità predittiva. Il processo si basa infatti sia sulla rilevazione oggettiva del potenziale di vendita di ciascun articolo in ciascun negozio, sia sulle valutazioni personali delle singole store manager, che possono richiedere o cedere articoli in funzione delle loro aspettative di vendita. Il nuovo processo, innovativo sia per l’elevato grado di integrazione e automazione sia per la flessibilità data dai numerosi parametri gestibili, è in produzione sulle reti Fiorella Rubino e Elena Mirò da settembre 2016. L’intera stagione FW 2016 è stata gestita con le nuove modalità ed è stato sviluppato un modello per la valutazione dei risultati ottenuti.

»L’innovazione rappresenta una componente sempre più importante all’interno del nuovo percorso di Miroglio Fashion – ha dichiarato Hans Hoegstedt, nuovo CEO di Miroglio Fashion -. Con questi progetti innovativi vogliamo portare soluzioni “4.0”, come quelle di cui si parla nel settore industriale, anche nel retail, utilizzando la tecnologia e il digitale per offrire alle nostre clienti una shopping experience più ricca e completa e per aumentare e migliorare l’efficienza dei nostri punti vendita. Con il programma Retail 4.0 daremo progressivamente corpo alla nostra visione del retail del futuro: la tecnologia valorizzerà al massimo il potenziale delle nostre persone e la conoscenza dei bisogni e delle aspettative delle donne che scelgono i nostri brand».

Il progetto Miroglio Retail 4.0 si inserisce all’interno del nuovo piano “300 in 300”, che prevede un investimento di 15 milioni di euro per rinnovare l’immagine di 300 negozi Miroglio Fashion in 300 giorni, in un’ottica di maggiore distintività e personalizzazione dei brand

Il Gruppo Miroglio è una realtà industriale italiana che opera dal 1947 nei settori del tessile e della moda, presente in 34 Paesi con 4 insediamenti produttivi.
Miroglio Fashion, società di abbigliamento femminile del Gruppo Miroglio, crea e commercializza 11 brand, distribuiti a livello internazionale.
Miroglio Textile è leader nei tessuti stampati, nella carta transfer e nei film tecnici per la decorazione di varie tipologie di materiali.
Nel 2015 i ricavi consolidati del Gruppo Miroglio ammontano a 645 milioni di euro.

A Modena apre la “Casa dei valori”, il negozio che favorisce l’inclusione

All’ipercoop Grandemilia di Modena  ha inaugurato la prima “Casa dei valori” in un negozio di Coop Alleanza 3.0: un nuovo angolo che ospita i prodotti di associazioni e realtà del territorio impegnate per favorire l’inclusione sociale e lavorativa di persone con disabilità e per creare nuove opportunità di sviluppo, verso un’economia sostenibile rivolta al bene comune.

Il progetto

L’inaugurazione della “Casa dei valori” si inserisce nell’ambito di un progetto di riorganizzazione dei punti vendita di Coop Alleanza 3.0, che mette in gioco tutte le leve della Cooperativa: l’impegno per la convenienza e l’ampliamento dei servizi, l’attenzione per il territorio e le sue istanze sociali e culturali, la formazione e il coinvolgimento dei lavoratori. La collaborazione tra la Cooperativa e la rete Valemour è iniziata nel 2015 a Rimini, con la riqualificazione della piazza antistante il supermercato Coop Celle, affidato all’associazione Crescere insieme.

La “Casa dei valori”
Il nuovo spazio, di circa 30 metri quadrati, è un luogo di incontro tra diverse realtà che operano nel segno della solidarietà e dell’inclusione. Nella “Casa dei valori”, infatti, si possono acquistare articoli unici, originali, colorati e fatti a mano, frutto del riuso e del recupero dei materiali, prodotti all’insegna della creatività e della collaborazione di più saperi. Pezzi unici come le storie delle persone che li hanno creati, grazie alla connessione delle abilità di cui sono dotate. Si va da accessori moda, come sciarpe e borse, a prodotti per l’arredo della casa e della cucina, con grembiuli e cestini, fino alle essenze profumate per gli ambienti e ai manufatti in legno, cotone e seta. Tra gli articoli, anche le shopping bag Coop Alleanza 3.0 for Valemour, tre borse da collezione – nei colori rosso (Vento d’estate), sabbia (Sabbia bollente), blu (Oniric frozen) – ideate da Fulvio Luparia insieme al figlio Mattia (MAT), che dipinge usando una sedia a rotelle attrezzata con rulli e pennelli con la quale si sposta, gira, sgomma, volteggia sulla tela. Le shopping bag sono in vendita in tutte le Coop di Modena, Reggio Emilia, Rimini e delle rispettive province.

Il progetto

“ValemOur Unique world” è nato per far incontrare persone, organizzazioni, idee e progettualità del mondo profit e non profit: Laboratorio Luparia di Torino, cooperativa sociale Madre Teresa di Reggio Emilia con il progetto Filo Rosa, cooperativa Amici di Gigi di San Mauro Pascoli con il marchio Belforte Fragranze Italiane, cooperativa sociale Monteverde di Verona e associazione Crescere insieme di Rimini.

Le realtà che partecipano al progetto

Valemour con Laboratorio Luparia presenta una collezione di accessori moda e di arredo casa disegnati e dipinti artigianalmente tra Verona e Torino grazie alla collaborazione tra i giovani con disabilità intellettiva in formazione al lavoro e gli artisti coordinati da Fulvio Luparia.

La Cooperativa Sociale Madre Teresa di Reggio Emilia presenta una collezione foodwear realizzata all’interno del progetto Filo Rosa, laboratorio sartoriale dove donne in situazioni di difficoltà, affiancate da esperti nel settore della moda, sviluppano la propria crescita personale e professionale.

La Cooperativa Monteverde di Verona presenta la collezione Smile, prodotti in legno di faggio realizzati unendo le competenze di tre laboratori, la falegnameria, la carta riciclata e l’artigianato.

Belforte Fragranze Italiane è un marchio della Cooperativa Amici di Gigi di San Mauro Pascoli (Fc) e la sua è una storia di passione, cultura e ricerca.

Winelivery consegna in 30 minuti vino e alcolici di qualità e cerca investitori

La start-up, tramite il lancio di una campagna crowdfunding, ricerca investitori che credano nel progetto per poter rafforzare la propria presenza a Milano ed espandersi anche in altre città italiane e all’estero, 

Vini, birre artigianali e altre bevande alcoliche consegnati in meno di 30 minuti a temperatura di degustazione. Questo è Winelivery, un servizio di delivery “last mile” nato nel 2015 dall’idea di due giovani imprenditori valtellinesi, che valorizza i piccoli produttori e le enoteche fornendo un unico canale di vendita.

“A diversi mesi dal lancio ufficiale, winelivery è una realtà consolidata: sono di fatto tantissime le persone che scelgono ogni sera la comodità offerta dal nostro servizio. I nostri clienti sono soprattutto giovani lavoratori e studenti, ma anche molte donne – dichiara Andrea Antinori, co-founder di winelivery -. L’idea della prima enoteca da “divano” ha ottenuto un ottimo riscontro dal pubblico milanese: pronto ad accogliere positivamente servizi come il nostro che nascono per facilitare la vita quotidiana”.

Per ordinare con Winelivery è sufficiente collegarsi al sito winelivery.com o scaricare l’app – disponibile per iOS e Android, inserire il proprio indirizzo di consegna e scegliere tra un’esclusiva selezione che include oltre 800 referenze tra vini, birre classiche ed artigianali, liquori, distillati, cocktail-kit. Attiva tutti giorni dalle 10:00 di mattina all’1 di notte ed il venerdì e sabato fino alle 2 di notte.

“Oltre a coprire molteplici occasioni di consumo non solo al domicilio ma anche in ufficio – brindisi con i colleghi… grazie al servizio express con consegna gratuita, winelivery ha anche aperto un nuovo canale di vendita per enoteche, vinerie, cocktail bar e pub che vedono nel nostro servizio un’importante opportunità di mercato. Diventando nostri partner infatti ci si affaccia su un marketplace che a Milano non ha confini: i propri prodotti potranno raggiungere tutta la città, non solo le persone che fisicamente entreranno nel negozio/winebar… E per i clienti, grazie ai nostri partner selezionati, garantiamo quotidianamente un’elevata qualità dell’offerta e l’immediatezza della consegna.” Afferma Francesco Magro, CEO e co-founder di winelivery.

Lanciata una versione beta a dicembre 2015, winelivery è ora attiva da gennaio 2016 servendo tutto il comune di Milano e da allora il suo fatturato è cresciuto mediamente dell’83% ogni mese. Per rafforzare ancor di più la sua presenza la start-up è alla ricerca di investitori che credano nel progetto, tramite il lancio di una campagna crowdfunding: obiettivo minimo? il raggiungimento di €50.000. Per scoprire di più e per diventare socio: www.crowdfundme.it/projects/winelivery

Pixartprinting rende il packaging sempre più protagonista e lancia 3 nuove proposte

Pixartprinting, leader europeo dei servizi di stampa online, rende il packaging sempre più protagonista della comunicazione in-store rivoluzionando l’offerta di confezioni personalizzabili con nuovi prodotti, tra cui l’innovativa gamma di pack food contact.
“Il packaging è quell’elemento del product environment che entra più direttamente in contatto visivo e tattile con il consumatore potenziando la customer experience – commenta Paolo Roatta, Amministratore Delegato Pixartprinting – Se ben progettato e stampato a regola d’arte può diventare un media molto efficace impiegato all’interno di strategie promozionali evolute. Per questo abbiamo scelto di introdurre soluzioni a valore aggiunto acquistabili online con la semplicità e con i tempi di consegna che da sempre contraddistinguono l’approccio di Pixartprinting”.

Un pack ricercato può contribuire a evidenziare il suo contenuto all’interno dell’affollato e complesso macrocosmo degli spazi di vendita, attraverso lavorazioni speciali, cofanetti deluxe e iper personalizzazioni. Sono tre le nuove proposte by Pixartprinting pensate per soddisfare le esigenze di brand e retailer che desiderano rendere più appealing i loro prodotti. Oltre agli astucci in cartoncino di pura cellulosa da 360 g/m2 cordonati, fustellati e incollati, disponibili in piccole tirature, accrescono l’offerta i nuovi packaging food contact e tre opzioni di nobilitazione, come l’applicazione di lamine a freddo in oro e argento, a cui si aggiungono le vernici selettiva e 3D.

Per il food
Tra le new entry dedicate al settore alimentare, ordinabili su pixartprinting.it anche in pochi pezzi, vassoi, secchielli, cofanetti alimentari e bauletti con chiusura a maniglia e a fiocco, oltre ai praticissimi astucci per hot dog e sandwich. Tutti realizzati in cartoncino Delipac® e per questo resistenti all’olio e al grasso. Ognuna di queste soluzioni è completamente personalizzabile e, grazie alla stampa in quadricromia con inchiostri certificati per il contatto alimentare, consente di creare packaging limited edition per attività di in store marketing. Sampling nei punti vendita, corner per la degustazione di prodotti, happy hour tematici possono amplificare il loro impatto visivo con l’aggiunta di una linea di confezioni coordinate con il visual della singola ricorrenza o della campagna promozionale.

Votata all’innovazione per DNA, l’azienda veneziana ha coinvolto nel progetto di ampliamento della gamma di packaging tutte le sue divisioni dalla produzione al marketing, fino al customer care, che insieme a Cimpress – global company di cui Pixartprinting è parte – hanno implementato Catalyst. La nuova linea di produzione completamente dedicata alla realizzazione di imballaggi on-demand, è ingegnerizzata secondo standard di eccellenza e comprende sistemi di stampa e di finishing di ultima generazione organizzati per garantire elevata qualità e tempi di consegna estremamente rapidi.

Fico Eataly World, la nuova creatura di Farinetti debutta il 4 ottobre a Bologna

Work in progress nell'area Caab di Bologna.

Un parco di divertimenti a tema food, una palestra educativa, la presenza di tutta la filiera dal campo alla tavola, e un food pride della tradizione alimentare italiana: sarà questo è molto di più Fico (fabbrica Italiana Contadina) Eataly World, il nuovo, pantagruelico progetto di Oscar Farinetti che aprirà – ormai è ufficiale – il prossimo 4 ottobre a Bologna, nell’area dell’attuale CAAB (Centro Agroalimentare di Bologna). 

I numeri sono da capogiro: 80mila metri quadri di cui 67mila coperti, un ettaro di “campi dimostrativi” e allevamenti didattici (7mila metri quadri do colture e 4000 metri quadri di stalle), 40 “fabbriche”-laboratori alimentari (su 11mila metri quadri, gestiti da aziende italiane in cui la materia prima sarà trasformata sotto gli occhi dei visitatori), 9mila metri quadri dedicati alla vendita, 25 ristoranti su 7.300 metri quadri dedicati (trattorie tipiche italiane o chioschi street food ) e poi spazi eventi, aule, tre università, un teatro e un cinema e il più grande impianto fotovoltaico su tetto d’Europa. Ci si muoverà con 1000 biciclette messe a disposizione dei clienti nel mercato, con carrello della spesa e spazio frigo. La mobilità da fuori è invece assicurata da 11 grandi pullman elettrici che fanno la spola dalla stazione e dall’aeroporto, mentre il parcheggio sarà di 18mil posti auto. L’uscita dell’autostrada, oggi CAAB, manco a dirlo sarà rinominata Fico Eataly World

Infine, il tocco da maestro: sei giostre tematiche che seguono la storia dell’umanità, dall’ominide Lucy al distopico futuro, accompagnati da personaggi simbolo dell’epoca. «Tutto questo per portarci a casa 6 milioni di visitatori l’anno. Tra cui 2 milioni di stranieri. Vogliamo diventare il monumento più visitato d’Italia, più del Colosseo, vogliamo essere inseriti nei tour degli stranieri in Italia, entrare nelle agenzie di viaggio: ne sono state già coinvolte 5mila» ha detto Farinetti al Retail Innovations 12 di Kiki Lab dove è intervenuto. 

Oscar Farinetti e Fabrizio Valente a Retail Innovations 12.

«A New York fatturiamo 80 milioni, in Italia era impossibile eguagliare un risultato simile. Allora abbiamo aggiunto il turismo e il divertimento, un divertimento assistito con il fine di spiegare il nostro Paese».

Poi c’è il coté educativo, che punta a richiamare 500mila studenti di tutte le età “per renderli orgogliosi dell’Italia e della loro tradizione”, che parteciperanno a un percorso, letteralmente dal campo alla tavola, passando dai campi alle stalle alla produzione di olio, vino e formaggi. Perché il cuore di Fico è “formazione e magia”.

 

Tecnologia “facile”

La tecnologia, assicura Frainetti “entrerà in tutte le maniere”, con “tutti gli strumenti digitali possibili”. 

A Fico però non sarà nemmeno necessario scaricare un’app (cosa che gli italiani non fanno con grande entusiasmo vedi Internet & Italy, due su tre connessi tra social, messaggi e video, latitano le app): basterà avvicinare lo smartphone a un grande quadro all’ingresso e si riceveranno tutte le info man mano che prosegue la visita (come una sorta di “audioguida”). All’uscita, si rimette lo smartphone nel quadro e chi ha percorso più chilometri a piedi avrà la spesa gratis. “Ma ci saranno anche moli “umani” con cui interagire e che daranno tutte le informazioni necessarie”.

Lo sguardo di Farinetti sulle nuove tecnologie (Iot e intelligenza artificiale) è sempre e comunque ottimista. «C’è chi dice che si perderanno posti di lavoro. Io penso che stiamo entrando in un futuro straordinario, e proprio la tecnologia ci aiuterà a gestire un mondo con 10 miliardi di abitanti. Stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione tecnologica comparabile alla scoperta del fuoco 1,5 milioni di anni fa. All’inizio è sempre difficile, ci si brucia, si dà fuoco al bosco. ma poi si impara a domarla, la tecnologia, e usarla al meglio. Certo, come ai tempi della scoperta del fuoco un problema c’è: la nuova tecnologia non è patrimonio di tutti ma è in mano a 4/5 aziende che fanno profitti giganteschi e hanno il potere di comprare ogni nuova idea che esce, ed entrano in qualsiasi mercato (dalle auto all’abbigliamento). Ci vorrà un modo per appropriarci di questi strumenti, come è stato per il fuoco, magari una rivoluzione».

 

Prossima aperture Mosca, occhi puntati su LA

Le prossime aperture dell'”Impero Eataly” sono programmate a Mosca, in franchising (10 aprile), a giugno a Stoccolma, a settembre a Los Angeles con uno store di 9mila metri quadri su cui Eataly punta molto. Nel 2018 è la volta di due grandi città europee, Parigi e Londra, all’interno di due luoghi iconici come Galeries Lafayette e Selfridges. Ma l’orizzonte è più che ampio: “ci sono 196 Paesi al mondo, dobbiamo andare in tutti perché la cucina italiana è universale: leggera, facile, sana e facilmente replicabile perché deriva dalla cucina domestica, è nata in casa non a corte come la francese”. Poi “vorrei fare altri due o tre negozi in Italia, belli”.

La visione, insomma, c’è. L’appuntamento è per il 4 ottobre, a Bologna.

Vedi la fotogallery Fico Eataly World Bologna, l’agroalimentare italiano spiegato al mondo

Big data e realtà aumentata: le nuove frontiere dello store

Big data, realtà aumentata  e tecnologia indossabile: l’esperienza d’acquisto si fa sempre più personalizzata sia online sia in negozio. Morale? Ci sono tutti i presupposti perché il futuro della vendita al dettaglio venga rivoluzionato.

Ecco quanto emerge da un nuovo studio europeo condotto da Epson (il principale produttore di POS in Europa) al quale hanno preso parte 17 esperti di settore provenienti da tutto il mondo e oltre 7.000 dipendenti full-time europei. Il 72% degli europei (il 77% degli italiani) attualmente impiegati nel settore retail & hospitality intervistati ritiene che le vendite diventeranno sempre più personalizzate e che il personale contribuirà a migliorare l’esperienza di acquisto, confermando il ruolo dei negozi fisici nel ciclo d’acquisto.
Vediamo più nel dettaglio quanto emerge della ricerca.

Big Data
Se da un lato circa la metà degli intervistati (49% europei; il 52% degli italiani) è dell’idea che i big data avranno un impatto positivo sull’intero settore, il 42% degli europei (il 36% degli italiani) teme che i clienti non rinunceranno alla protezione dei loro dati a favore di un’esperienza di acquisto più personalizzata (percentuale che raggiunge il 64% tra gli over 50 e si attesta invece sul 50% per i Millennial). Ciò solleva importanti questioni circa la relazione tra rivenditori e clienti.
 
Questo aspetto è molto importante e deve essere valutato attentamente affinché i punti vendita possano sfruttare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia. Dallo studio è emerso che il 73% (e ben il 79% degli italiani) dei dipendenti nel settore in oggetto ritiene che mediante l’uso dei dispositivi personali sarà possibile intensificare la relazione tra clienti e rivenditori.

Brick and mortar store

I negozi fisici continueranno ad avere un ruolo prioritario: secondo le stime, in media il 56% (il 57% italiani) delle decisioni di acquisto continuerà, almeno per i prossimi anni, ad essere presa in negozio.
 
Tuttavia, subiranno probabilmente profondi cambiamenti. Verranno introdotte nuove iniziative, ad esempio il riconoscimento automatico dei clienti, per fornire un’esperienza di acquisto ultra-personalizzata, come previsto dal 72% degli intervistati (e ben il 77% degli italiani). Secondo il 46% (il 50% degli italiani), inoltre, i negozi non terranno più merci a magazzino e sfrutteranno la realtà aumentata per fornire ai clienti suggerimenti e servizi personalizzati (63% vs il 66% degli italiani), creando on-demand prodotti su misura all’interno del punto vendita.

Gli ostacoli non mancheranno e tra questi i i costi associati all’implementazione delle nuove tecnologie (considerati una problematica dal 63% degli intervistati, il 62% degli italiani) e la formazione dei dipendenti (necessaria secondo il 40%; il 32% degli italiani).
 
Le principali tendenze
Ecco le principali tendenze emerse dallo studio:
Nascita degli Augmented Shopper:  il 69% (77% degli italiani) sostiene che, attraverso la simulazione in qualsiasi ambiente (a casa, al lavoro o in negozio), i clienti potranno immaginare l’utilizzo di un determinato prodotto. Di conseguenza, la realtà aumentata fornirà loro un’esperienza sensoriale unica. Nello stesso tempo, il 57% (67% per gli italiani) ritiene che la realtà aumentata offrirà un’esperienza di acquisto sociale e divertente, creando un senso di comunità attorno al marchio. Inoltre, con l’evoluzione del POS, i tempi di attesa nei negozi verranno eliminati. Questo è ciò che afferma il 45% degli intervistati europei (il 42% degli italiani). Il riconoscimento automatico dei clienti nei punti vendita consentirà un’esperienza ultra-personalizzata con un servizio velocissimo: il 53% (60% degli italiani) ritiene, infatti, che le transazioni verranno effettuate automaticamente grazie ad appositi sensori.
 
Maggiore afflusso di clienti grazie alle driverless car: quasi la metà degli intervistati (46% e il 55% degli italiani) ritiene che l’utilizzo delle auto senza conducente potrebbe essere un fattore determinante, in quanto comporterebbe la riduzione del traffico nelle principali aree commerciali.
 
Consulenti di fiducia all’interno dei punti vendita: il 60% degli intervistati europei (58% degli italiani) ritiene che in futuro non ci saranno più responsabilità a livello di transazioni e di cassa, mentre il 74% (e ben l’81% dei rispondenti italiani) sostiene che i dipendenti diventeranno veri e propri esperti e “consulenti di fiducia” nel loro settore, capaci di fornire immediatamente informazioni aggiornate ai clienti per soddisfare le loro esigenze. Affinché il personale possa fornire valore aggiunto dove la tecnologia non arriva, è necessario acquisire nuove conoscenze seguendo più corsi di formazione.
 “Gli ambienti di lavoro e gli spazi in cui viviamo diventeranno sempre più interconnessi – ha commentato  Minoru Usui, Presidente di Epson -. La tecnologia, inoltre, sta trasformando negozi, fabbriche, uffici, case, ospedali e scuole, ovvero i luoghi che determinano il corso della nostra vita. Come azienda, Epson promuove il cambiamento tecnologico sviluppando soluzioni in grado di aumentare l’efficienza e la produttività di collaboratori e dipendenti. Le tecnologie Epson, tra cui i dispositivi indossabili, i robot, le stampanti e le soluzioni di visual imaging, sono progettate per offrire nuove opportunità nel settore retail secondo una prospettiva futura”.

Smartphone batte pc 1 a 0. E il ROPO ci mette lo zampino

Smartphone, grande passione degli italiani. Anche e soprattutto nello shopping. A dirlo L’Osservatorio Tikato che ne ha misurato le performances su Piucodicisconto,  piattaforma leader in Italia nel settore della scontistica online.

L’esito dell’indagine? I numeri parlano chiaro: nel 2016 si è avuto il punto di svolta si è avuto. Se durante il 2015, infatti, gli accessi al sito erano ancora dominati dal personal computer (il 57,24% delle sessioni erano provenienti da desktop, solo il 33,75% da mobile e una quota del 9,01% da tablet), lo scorso anno le cose sono radicalmente cambiae.

In cima al podio, infatti, troviamo nel 2016 i dispositivi mobile, attraverso i quali viene effettuato il 46,55% delle sessioni; la visione via desktop è invece misurata nel 46,37% delle sessioni annuali; infine la quota tablet viene ancora più compressa, e totalizza solo il 7,08% delle sessioni.

«Il sorpasso dei dispositivi mobili è ormai un dato appurato – afferma Alberto Reghelin dell’Osservatorio Tikato, che analizza le tendenze degli acquisti sul web –. Dal punto di vista dei comportamenti diffusi, si può spiegare con il cosiddetto ROPO, acronimo inglese che sta per “Research offline, purchase online”. Il consumatore frequenta ancora il negozio fisico, vuole toccare con mano prodotti di elettronica e capi di abbigliamento, elementi spesso imprescindibili per la scelta. Ma poi, al momento di fare il passo successivo, l’acquisto, tende a rivolgersi al mercato online, dove va alla caccia dei prezzi più convenienti. Complice di questo comportamento è ovviamente lo smartphone, che consente di effettuare ricerche “in diretta”: mentre si osserva l’oggetto dal vivo del negozio, con gli occhi sul piccolo schermo digitale si scandaglia il web alla ricerca dell’offerta imperdibile».

Milano la città più “mobile” fin dal 2015

L’analisi degli accessi svela un dato interessante: Milano era una città “mobile” già nel 2015. Nella metropoli lombarda infatti le sessioni da smartphone superano in quell’anno quelle da desktop (l’8,86% degli accessi totali al sito contro il 6,92%), contrariamente a quanto accade a Roma (accessi desktop al 7,80% del totale, accessi da mobile al 6,93%) e a Napoli (2,85% da desktop, 1,87% da mobile). Il 2016 vede invece gli acquisti da smartphone affermarsi in tutte le tre città sul podio dello shopping online: Milano (mobile 9,32%, desktop 5,09%), Roma (mobile 9,15%, desktop 6,31%) e Napoli (mobile 2,50%, desktop 2,04%).

 

Kiabi nel 2017 continua la campagna italiana, con cinque aperture e due restyling

Si dipana tra tecnologia digitale, shopping experience rinnovata e accoglienza la “campagna d’Italia” del marchio francese di fast fashion Kiabi, che continua lo sviluppo con cinque nuove aperture e due restyling di store che saranno “aggiornati” al layout “KIABI Free” inaugurato l’anno scorso ad Arese. E continua l’alleanza con i centri commerciali.

 

Aperture al Nord e al Centro

Ad inaugurare la prima parte del 2017, sabato 25 e domenica 26 marzo è in programma il restyling dello store di Roma situato presso il centro commerciale “La Romanina”: due giornate per scoprire il nuovo look del punto vendita ed approfittare dei “mid season sales” con uno sconto del 50% applicato su un’ampia selezione di articoli. Durante la giornata di sabato un make up artist gratuito sarà a disposizione delle signore mentre sono previsti giochi per i bambini sia sabato che domenica. Anche lo store di Ferrara, aperto nel 1999, sarà protagonista di un rinnovamento per un’immagine più giovane.

Durante il mese di maggio, le città di Torino e Ravenna saranno protagoniste con l’apertura di due nuovi store “KIABI Free”. Il 22 maggio KIABI aprirà le porte, con 1.600 metri quadri di store, all’interno del nuovissimo centro commerciale “Mondo Juve” a Torino e dopo pochi giorni, il 25, inaugurerà un nuovo punto vendita di 1.500metri quadri a Ravenna all’interno del centro commerciale “ESP”.

Nella seconda metà sono in programma altre due inaugurazioni al Centro Italia ed un nuovo punto vendita di 1.700 metri quadri aprirà invece a Udine presso il principale shopping center friulano “Città Fiera”.

«In Italia Kiabi – racconta il Direttore Sviluppo KIABI Italia, Massimo Pozzi – persegue l’obiettivo strategico di incrementare costantemente la qualità e l’emozione dell’ esperienza di acquisto dei propri clienti lavorando parallelamente sul miglioramento dei propri punti vendita (il concept “free” è un successo in continua evoluzione), dei servizi (personal shopper, sartoria, e-prenotazione, spazio bimbi) e dell’aggiornamento periodico delle collezioni che alternano proposte moda ai capi essenziali, sempre al miglior prezzo».

 

Terzo mercato

L’Italia per l’azienda di abbigliamento francese rappresenta il terzo mercato dopo Francia e Spagna. Proprio nel territorio italiano dallo scorso anno Kiabi ha iniziato un nuovo percorso di rinnovamento ed innovazione per far vivere ai propri clienti una shopping experience di qualità dedicata a tutta la famiglia, che mette in relazione store digitale e fisico.

Kiabi ha visto anche due importanti riconoscimenti: quello di insegna dell’anno 2016, mentre lo scorso venerdì 3 marzo è stata premiata da Great Place to Work come quinto miglior luogo di lavoro in Italia nella categoria Large Companies, che include i migliori ambienti di lavoro con oltre 500 collaboratori. In Italia l’azienda di abbigliamento francese ha una “rete” di dipendenti che conta 700 persone e un tasso di turn over del 7%.

PAYBACK, parte la seconda edizione con una coalition più numerosa

PAYBACK  annuncia l’inizio della seconda edizione italiana, partita lo scorso 1° Marzo.
Lanciato nel gennaio 2014, nella sua prima edizione il Programma ha coinvolto oltre 11 milioni di clienti in soli tre anni. “Si tratta di un traguardo importante. Siamo molto soddisfatti del successo della prima edizione, soprattutto in termini di coinvolgimento dei consumatori italiani: PAYBACK è la carta fedeltà usata da una famiglia italiana su tre per le spese di ogni giorno – afferma Luca Leoni, Vice President e Managing Director di PAYBACK Italia. Abbiamo dato valore ai nostri clienti, erogando oltre 100 milioni di euro in punti, ed ai nostri Partner, contribuendo a fidelizzare i clienti con offerte rilevanti e personalizzate, attivabili facilmente online. In questi tre anni, abbiamo incentivato oltre 500 milioni di transazioni sulla carta fedeltà consentendo ai nostri clienti di accumulare punti presso i nostri Partner”.
“Nella seconda edizione la coalition è ulteriormente cresciuta, consentendoci di coprire nuovi settori di spesa per i consumatori, che avranno così ancora più valore dall’adesione al Programma. Inoltre, già a partire da marzo abbiamo lanciato con i nostri Partner molte iniziative per aiutare i clienti PAYBACK ad accelerare la raccolta punti” ha aggiunto Luca Leoni.
Il Programma multipartner PAYBACK – società del Gruppo American Express – si posiziona come la naturale evoluzione delle tradizionali carte fedeltà mono brand.
Ai sette Partner fondatori del Programma, Carrefour, Esso, Alitalia, 3, Mediaset Premium, American Express e Carrefour Banca si sono aggiunti nel corso degli anni: BNL, GrandVision, Hertz, Mondadori Store, Sorgenia, Giordano Vini e oltre 70 Partner online.

Penny Market apre a Cerignola il 351° punto vendita

Si amplia la rete italiana di Penny Market, discount alimentare del gruppo REWE: con l’inaugurazione odierna a Cerignola (FG) in via Manfredonia arrivano a 351 i punti vendita della rete italiana (45 in Puglia).

L’apertura, insieme alle altre previste per quest’anno, fa parte del progetto di espansione di Penny Market Italia, all’interno di un piano di investimenti che tocca i 95 milioni di euro.
Il nuovo store è situato nel bacino est del Comune che al momento non vede la presenza di altre strutture e permetterà così ai cittadini della zona di avere nelle vicinanze un punto vendita Penny, in aggiunta a quello già presente nella zona nord ovest di Cerignola. La vicinanza al territorio e la creazione di valore per le comunità sono tematiche verso le quali Penny Market pone una grande attenzione e, a conferma di ciò, per la realizzazione del punto vendita sono state coinvolte diverse imprese di Cerignola, per un contributo che copre circa l’80/90% di tutta l’opera.

«L’apertura di un nuovo punto vendita a Cerignola si inserisce perfettamente nella nostra strategia: negozio di prossimità attento ai bisogni dei consumatori, in grado di offrire ogni giorno un vasto assortimento a prezzi contenuti e concorrenziali. – commenta il COO di Penny Market Italia Gotthard Klingan –. Per questa nuova apertura non solo abbiamo cercato di avvicinarci ai clienti dell’area est del Comune, ma abbiamo anche voluto coinvolgere le aziende del territorio per contribuire alla crescita del tessuto imprenditoriale».

Il nuovo punto vendita ospita un vasto assortimento dedicato ai prodotti tipici regionali forniti da aziende strettamente integrate nel territorio, in particolare per le categorie Freschissimi Salumi e Formaggi, Pane Fresco e Vini e, come tutti i punti vendita Penny Market, circa 60 prodotti a marchio privato CUOR DI TERRA con le migliori tipicità dei prodotti italiani.
L’impegno nell’offrire ai clienti prodotti che corrispondano ad alti standard qualitativi ha un focus specifico sulla stagionalità, garantendo sempre Frutta e Verdura di stagione e 100% Italiana. All’interno del punto vendita sarà presente anche il banco panetteria con doratura del pane durante tutta la giornata.

 

Il layout “Ambiente 3.0”

Il layout e le caratterizzazioni interne sono il frutto dello sviluppo del nuovo concetto “Ambiente 3.0” di Penny Market, progettato per offrire ai clienti un’esperienza di acquisto di grande qualità ed efficienza. Inoltre, la struttura è stata realizzata secondo le più recenti tecniche costruttive che conferiscono all’edificio caratteristiche di isolamento termico per una maggior efficienza energetica. L’obiettivo di ottenere la massima qualità riducendo i consumi è stato perseguito utilizzando la tecnologia al Led per l’illuminazione del negozio ed introducendo nuove soluzioni per gli impianti di refrigerazione; questi accorgimenti contribuiscono a risparmi annui fino a 34.000 Kwh che si possono tradurre in circa 9,04 Tonnellate equivalenti di petrolio non bruciate e quindi una mancata emissione di CO2 in atmosfera pari a 21,27 tonnellate.

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