Fico Eataly World, la nuova creatura di Farinetti debutta il 4 ottobre a Bologna

Work in progress nell'area Caab di Bologna.

Un parco di divertimenti a tema food, una palestra educativa, la presenza di tutta la filiera dal campo alla tavola, e un food pride della tradizione alimentare italiana: sarà questo è molto di più Fico (fabbrica Italiana Contadina) Eataly World, il nuovo, pantagruelico progetto di Oscar Farinetti che aprirà – ormai è ufficiale – il prossimo 4 ottobre a Bologna, nell’area dell’attuale CAAB (Centro Agroalimentare di Bologna). 

I numeri sono da capogiro: 80mila metri quadri di cui 67mila coperti, un ettaro di “campi dimostrativi” e allevamenti didattici (7mila metri quadri do colture e 4000 metri quadri di stalle), 40 “fabbriche”-laboratori alimentari (su 11mila metri quadri, gestiti da aziende italiane in cui la materia prima sarà trasformata sotto gli occhi dei visitatori), 9mila metri quadri dedicati alla vendita, 25 ristoranti su 7.300 metri quadri dedicati (trattorie tipiche italiane o chioschi street food ) e poi spazi eventi, aule, tre università, un teatro e un cinema e il più grande impianto fotovoltaico su tetto d’Europa. Ci si muoverà con 1000 biciclette messe a disposizione dei clienti nel mercato, con carrello della spesa e spazio frigo. La mobilità da fuori è invece assicurata da 11 grandi pullman elettrici che fanno la spola dalla stazione e dall’aeroporto, mentre il parcheggio sarà di 18mil posti auto. L’uscita dell’autostrada, oggi CAAB, manco a dirlo sarà rinominata Fico Eataly World

Infine, il tocco da maestro: sei giostre tematiche che seguono la storia dell’umanità, dall’ominide Lucy al distopico futuro, accompagnati da personaggi simbolo dell’epoca. «Tutto questo per portarci a casa 6 milioni di visitatori l’anno. Tra cui 2 milioni di stranieri. Vogliamo diventare il monumento più visitato d’Italia, più del Colosseo, vogliamo essere inseriti nei tour degli stranieri in Italia, entrare nelle agenzie di viaggio: ne sono state già coinvolte 5mila» ha detto Farinetti al Retail Innovations 12 di Kiki Lab dove è intervenuto. 

Oscar Farinetti e Fabrizio Valente a Retail Innovations 12.

«A New York fatturiamo 80 milioni, in Italia era impossibile eguagliare un risultato simile. Allora abbiamo aggiunto il turismo e il divertimento, un divertimento assistito con il fine di spiegare il nostro Paese».

Poi c’è il coté educativo, che punta a richiamare 500mila studenti di tutte le età “per renderli orgogliosi dell’Italia e della loro tradizione”, che parteciperanno a un percorso, letteralmente dal campo alla tavola, passando dai campi alle stalle alla produzione di olio, vino e formaggi. Perché il cuore di Fico è “formazione e magia”.

 

Tecnologia “facile”

La tecnologia, assicura Frainetti “entrerà in tutte le maniere”, con “tutti gli strumenti digitali possibili”. 

A Fico però non sarà nemmeno necessario scaricare un’app (cosa che gli italiani non fanno con grande entusiasmo vedi Internet & Italy, due su tre connessi tra social, messaggi e video, latitano le app): basterà avvicinare lo smartphone a un grande quadro all’ingresso e si riceveranno tutte le info man mano che prosegue la visita (come una sorta di “audioguida”). All’uscita, si rimette lo smartphone nel quadro e chi ha percorso più chilometri a piedi avrà la spesa gratis. “Ma ci saranno anche moli “umani” con cui interagire e che daranno tutte le informazioni necessarie”.

Lo sguardo di Farinetti sulle nuove tecnologie (Iot e intelligenza artificiale) è sempre e comunque ottimista. «C’è chi dice che si perderanno posti di lavoro. Io penso che stiamo entrando in un futuro straordinario, e proprio la tecnologia ci aiuterà a gestire un mondo con 10 miliardi di abitanti. Stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione tecnologica comparabile alla scoperta del fuoco 1,5 milioni di anni fa. All’inizio è sempre difficile, ci si brucia, si dà fuoco al bosco. ma poi si impara a domarla, la tecnologia, e usarla al meglio. Certo, come ai tempi della scoperta del fuoco un problema c’è: la nuova tecnologia non è patrimonio di tutti ma è in mano a 4/5 aziende che fanno profitti giganteschi e hanno il potere di comprare ogni nuova idea che esce, ed entrano in qualsiasi mercato (dalle auto all’abbigliamento). Ci vorrà un modo per appropriarci di questi strumenti, come è stato per il fuoco, magari una rivoluzione».

 

Prossima aperture Mosca, occhi puntati su LA

Le prossime aperture dell'”Impero Eataly” sono programmate a Mosca, in franchising (10 aprile), a giugno a Stoccolma, a settembre a Los Angeles con uno store di 9mila metri quadri su cui Eataly punta molto. Nel 2018 è la volta di due grandi città europee, Parigi e Londra, all’interno di due luoghi iconici come Galeries Lafayette e Selfridges. Ma l’orizzonte è più che ampio: “ci sono 196 Paesi al mondo, dobbiamo andare in tutti perché la cucina italiana è universale: leggera, facile, sana e facilmente replicabile perché deriva dalla cucina domestica, è nata in casa non a corte come la francese”. Poi “vorrei fare altri due o tre negozi in Italia, belli”.

La visione, insomma, c’è. L’appuntamento è per il 4 ottobre, a Bologna.

Vedi la fotogallery Fico Eataly World Bologna, l’agroalimentare italiano spiegato al mondo