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Bennet entra nella rete soci del Gruppo Végé

Gruppo VéGé accoglie al proprio interno Bennet, modificando l’assetto della GDO che si apre così a nuovi scenari.

L’accordo porta in dote al network nazionale di Gruppo VéGé, dal 1° gennaio 2020, una consolidata rete commerciale di 63 ipermercati distribuiti in tutto il Nord Italia, che danno lavoro a circa 7.000 dipendenti e un fatturato di circa 1,6 miliardi di euro.

“Accogliere Bennet tra le nostre imprese socie ci onora e corona degnamente un anno importante in cui festeggiamo il 60° anniversario del nostro Gruppo”, ha dichiarato Nicola Mastromartino Presidente di Gruppo VéGé.Siamo orgogliosi di avere Bennet come partner strategico nel nostro percorso di crescita, intrapreso da tempo, che ci porterà ad ulteriori importanti risultati non solo come Gruppo, ma anche in termini di soddisfazione dei nostri clienti. È un dato di fatto che siamo il Gruppo distributivo che più di tutti è cresciuto in questi anni e continueremo a farlo concretamente anche in futuro.”

“Siamo decisamente lieti di stringere questa alleanza con il Gruppo VéGé, perché crediamo fortemente nel progetto commerciale, portato avanti con successo, che garantisce libertà ed autonomia alle imprese aderenti”, ha dichiarato Adriano De Zordi, Consigliere Delegato e Legale Rappresentante di Bennet – e prosegue: “Condividendo gli stessi valori, la visione del mercato e gli obiettivi di crescita siamo certi che sarà possibile realizzare insieme un percorso di potenziamento ed espansione della rete vendita che ci permetterà di essere ancor più competitivi e protagonisti di primo piano nel mondo del retail del futuro.”

Il volantino raggiunge l’80% delle famiglie ma il cartaceo perde quota

Il volantino, sia esso cartaceo o digitale, si conferma una delle forme predilette nella comunicazione della GDO e infatti raggiunge l’80% delle famiglie italiane. Tuttavia sembra non fermarsi la crisi che ha colpito il volantino cartaceo negli ultimi anni e il trend è confermato dalla ricerca realizzata in collaborazione con Nielsen da ShopFully, che rivela che solo il 17,6% dei volantini stampati viene letto dai consumatori, in calo rispetto all’ultimo dato disponibile del 2013 che citava un 25%.

Tra i diversi touchpoint a disposizione dei retailer e apprezzati dal consumatore, infatti, il volantino rimane lo strumento principale per comunicare le promozioni: il cambiamento risiede nelle modalità di fruizione, che vede la carta cedere il passo alla consultazione digitale, specialmente tramite siti e app di aggregatori.

Dalla ricerca, presentata durante l’appuntamento con l’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano, emerge infatti che, rispetto al 2014, la penetrazione del volantino (sia cartaceo che digitale) sulla popolazione è aumentata soprattutto grazie al contributo dato dalla fruizione in digitale, che ad oggi risulta utilizzata dal 38% dei consumatori.  Anche fra gli over 65, che sono la fascia d’età più legata all’utilizzo del volantino cartaceo, quest’ultimo subisce una contrazione di utilizzo del -8%, rispetto al 2014. 

“La ricerca conferma come il mobile sia chiave per portare consumatori in negozio. Persino il volantino, che resta fondamentale come formato, è sempre meno utilizzato nella versione cartacea dai consumatori, che ne spostano l’utilizzo online.” commenta Marco Durante, Country Manager Italia di ShopFully. “I player della GDO e dell’elettronica hanno intercettato questo cambiamento e oggi infatti scelgono un partner come DoveConviene perché capace di portare le promo del volantino su digitale a ben 25 Milioni di italiani in modo geolocalizzato e ottimizzato, misurando le performance in negozio. Oltre 40 retailer, in particolare, sono in fase avanzata con noi nel processo di riduzione della carta, introducendo un nuovo mix con il digitale che riduce gli sprechi economici nella distribuzione del volantino e aumenta efficacia e misurabilità nel portare traffico in negozio. Senza dimenticare la riduzione dell’impatto ambientale con il risparmio di tonnellate di carta”.

 

 

 

Fresco Market continua la sua espansione nella Capitale

La catena di supermercati Fresco Market continua la sua espansione sul territorio romano con due nuove aperture nella Caèitale rispettivamente nel quartiere Collatino e nel quartiere Ponte di Nona. In entrambi i negozi l’esposizione è organizzata per richiamare l’esperienza di spesa del mercato tradizionale, con i reparti serviti di Gastronomia e Panetteria, e prodotti selezionati provenienti da filiere corte e controllate. L’apertura dei due nuovi punti vendita avvicina sempre di più l’insegna all’obiettivo di arrivare a  cinquanta negozi sul territorio romano e toscano prima della fine del 2019.
L’insegna, che sostiene e predilige i rapporti con i produttori locali è fondata su severi standard qualitativi e su tecniche che riducono al minimo l’uso di fitofarmaci sui prodotti ortofrutticoli, di cui vanta un vastissimo assortimento.
Sono già programmate altre aperture sul territorio laziale: Latina sarà la prossima ed entro fine ottobre è prevista anche una l’apertura del terzo punto vendita dell’insegna in Toscana, a Piano di Coreglia. Fresco Market è attento a tutte le esigenze dei clienti, compresi i loro compagni a quattro zampe: ciascun
punto vendita della catena offre il servizio di Dog parking, per l’attesa all’ingresso del negozio e il ristoro con acqua e croccantini. In alcuni negozi i cani di piccola taglia saranno ammessi nell’apposito carrello per trasportarli.

Lidl, con ricavi pari a 4,7 miliardi di euro è la prima insegna per tasso di crescita

In un contesto italiano in cui la Grande Distribuzione ha al suo attivo 85 miliardi di euro di fatturato, circa mezzo milione di occupati e oltre 26 mila punti vendita, Lidl Italia si è affermata come attore leader del settore, grazie alla sua capacità di coniugare crescita e sviluppo sostenibile. A metterlo in evidenza l’applicazione del modello dei “4 Capitali” (sociale, economico, umano e ambientale) di The European House – Ambrosetti. Basti infatti pensare che nel 2018 l’insegna ha realizzato 4,7 miliardi di euro di ricavi (+8,8% di crescita media annua negli ultimi 5 anni), posizionandosi come 5̊ azienda in Italia per tasso di crescita e 33̊ del Paese per dimensione. Nel settore della GD, Lidl è la 1° per tasso di crescita negli ultimi 5 anni e 9̊  per dimensione.

Con l’80% dei prodotti in assortimento italiani, Lidl attiva un’estesa filiera di PMI, con un effetto indiretto e indotto rilevante”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti. “Gli acquisti realizzati da Lidl hanno un effetto moltiplicatore del Valore Aggiunto pari a 3,4, con un contributo totale al PIL nazionale che cresce a 2,9 miliardi di euro: per ogni euro di Valore Aggiunto generato direttamente da Lidl se ne attivano 2,4 aggiuntivi nell’intera economia”.

Investimenti e occupazione

In controtendenza anche sul fronte degli investimenti, Lidl ha investito oltre 400 milioni di euro nel 2018, posizionandosi nella top-25 delle aziende in Italia.

Questi risultati testimoniano l’impegno e la visione di Lidl che da oltre 25 anni è non solo un importante motore di crescita economica per il nostro Paese, ma anche un’azienda da sempre attenta a valorizzare il territorio, promuovendo innovazione e progresso lungo tutta la filiera distributiva e creando nuovi posti di lavoro”, dichiara Massimiliano Silvestri, Presidente di Lidl Italia. “Abbiamo superato la quota di 16.000 collaboratori e la nostra politica di assunzioni prevede in media l’inserimento di oltre 2.000 persone ogni anno, con un impatto molto significativo per l’occupazione italiana: ogni posto di lavoro creato da Lidl, ne attiva altri 4 nell’intera economia, per un totale di 82.000 generati negli ultimi 5 anni con effetto diretto, indiretto ed indotto. Il percorso intrapreso sino ad oggi non lo consideriamo un traguardo, bensì un primo passo verso nuove sfide e nuovi obiettivi”.

In uno scenario nazionale in cui un giovane su quattro è escluso dal mondo del lavoro e in cui la partecipazione femminile è tra le più basse in Europa, Lidl si distingue per una politica di assunzioni volta all’inserimento e alla valorizzazione dei giovani, in un’azienda dove un dipendente su due è under 35, e per un tasso di occupazione femminile superiore di 20 punti percentuali alla media italiana (63% vs. 43%). Nel 2018, un punto vendita su tre era guidato da una responsabile donna, con gender pay gap pari a zero.

Sostenibilità

L’azienda offre un contributo significativo anche al raggiungimento dei policy target su efficienza energetica e riduzione delle emissioni. Le fonti rinnovabili sono il 100% dell’approvvigionamento di energia elettrica di Lidl, che negli ultimi 6 anni ha evitato 620 mila tonnellate di emissioni.

“Nel corso degli ultimi cinque anni, abbiamo investito 1,6 miliardi di Euro sul territorio italiano e, considerato il piano da oltre 350 milioni previsto per questo esercizio, il volume complessivo salirà a circa 2 miliardi di Euro”, dichiara Luca Boselli, Amministratore Delegato Finanza di Lidl Italia. “Grazie a questo programma di sviluppo, come evidenziato dal modello sviluppato da The European House – Ambrosetti, Lidl Italia è riuscita a perseguire una crescita economica virtuosa, offrendo un contributo concreto ad un’economia sensibile alla tutela del capitale ambientale. Lo sviluppo sostenibile è un valore non solo da enunciare ma da perseguire con fatti concreti, costanza e determinazione”.

Significativo è infatti anche il contributo alla circolarità: le attività immobiliari di Lidl sono orientate ai target di zero consumo netto di suolo previsti per il 2050 dalla Commissione Europea (le nuove strutture sono costruite sfruttando meno dell’80% del potenziale volume edificabile).

 

Abbigliamento: perdite inventariali pari a circa 375 milioni di euro

Differenze inventariali: quanto incidono sul retail? E quanto spendono i retailer in misure di sicurezza? Le risposte ce le fornisce la ricerca Retail Security in Europe. Going beyond Shrinkage”, realizzata da Crime&Tech, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il supporto di Checkpoint Systems.

E fa riflettere.

Nel 2017, infatti, il loro ammontare è stato dell’1,5% del fatturato complessivo dei retailer coinvolti e provenienti da 11 Paesi europei.  Limitatamente al settore dell’abbigliamento, poi, è emerso che la percentuale di perdite è stata pari all’1,4%, seguita dall’1,3% dei retailer specializzati in accessori. La buona notizia? L’89% dei rispondenti ha comunque registrato un drastico calo rispetto al biennio precedente.

Ciò non toglie che il costo è comunque molto alto: le perdite annue per i retailer dell’apparel ammontano infatti a 375 milioni di euro, che sommati alle cifre dei settori che si occupano di scarpe e accessori arriva a 464 milioni. Inoltre la cifra aumenta ancora di più se si prendono in considerazione anche tutte le altre divisioni del retail, raggiungendo i 49 miliardi di euro l’anno.

Gli articoli più rubati

Al primo posto ci sono i pantaloni, seguiti dai pullover e dalle camicie: tutti prodotti facilmente rivendibili online. L’80% dei retailer intervistati dalla ricerca e coinvolti nel settore dell’apparel, ha inoltre individuato dei periodi di maggiore incidenza del fenomeno dello shrinkage, come il lancio di nuove collezioni, le festività e i fine settimana.

L’abbigliamento risulta anche essere il settore maggiormente soggetto ai furti definiti “interni”, come ad esempio l’appropriazione indebita di beni e di denaro. Una fetta importante delle perdite nell’apparel è poi dovuta a motivazioni di natura non criminale, come le restituzioni di prodotti difettosi (da non confondersi con il sempre più dilagante fenomeno del wardrobing, ossia i resi fraudolenti).

La spesa in sicurezza

In Europa i retailer spendono in media lo 0,62% del fatturato in misure di sicurezza e l’abbigliamento è tra i settori che investono più risorse, utilizzando lo 0,7% del proprio fatturato in tecnologie e mezzi per la protezione della merce. In quest’ambito le soluzioni protettive proposte da Checkpoint Systems sona varie.

Come la recente S20, che si adatta al design dello store, garantendo contemporaneamente un’esperienza di acquisto sicura e senza ostacoli, caratteristica che nel settore dell’abbigliamento si rende primaria per un maggiore appeal verso la clientela. Diverse anche le soluzioni di etichettatura dei capi d’abbigliamento con cartellini intelligenti, adatti a tecnologie sia RFID sia EAS e applicabili direttamente in negozio o in fase di produzione: un esempio in questo senso sono le etichette rigide e la recente R-Turn Tag, studiata appositamente per contrastare i resi fraudolenti dei “wardrobers”.

Checkpoint Systems fornisce inoltre soluzioni per il controllo preciso e sicuro degli inventari anche lungo la supply chain: l’RFID Hanging Garment Tunnel , studiato appositamente per il settore apparel, permette di scansionare capi di abbigliamento appesi, nei centri di distribuzione, per un controllo delle merci più veloce, preciso e completo in entrata e in uscita. L’hardware può essere anche connesso ad HALO, la piattaforma software di Checkpoint Systems che fornisce soluzioni intelligenti uniche nel loro genere e incentrate su suggerimenti di azioni mirate, provenienti da dati raccolti da sensori presenti in ogni punto della supply chain.

 

 

Travel retail: un futuro in continua trasformazione

Il Travel retail e la sua evoluzione. E’ stato questo il focus della 7° edizione del convegno, organizzato da Retail Institute, tenutosi a Milano il 19 settembre. Una mattinata di confronto e scambio di idee ed esperienze; importanti le testimonianze di alcuni dei protagonisti del retail quali Tomaso De Abbondi (SEA-Aeroporti di Milano), Gianni Saccani (Grandi Stazioni Retail), Alice Marianucci (Etro), Marco Beretta (Areas Italia-MyChef), Andrea Calistri (EatHappy) e Umberto Gonnella (101CAFFE’). Cambiano e crescono mobilità e abitudini di consumo dei viaggiatori: questi i fattori determinanti e di forte impatto per domanda e offerta di prodotti e servizi nei principali luoghi di transito. Ne deriva che questi ultimi si trasformano, di certo continueranno a farlo, divenendo sempre più centri di acquisto (si tenga conto che, se è vero che i consumi segnano una stagnazione, così non è per hub ferroviari e aeroportuali, caratterizzati dal segno più), di aggregazione e, non ultimo, di esperienza. Esperienza sempre più impattante, grazie anche ai millennials (e, almeno parzialmente, alla generazione Z), sempre più attivi, numericamente importanti e determinanti nelle scelte di acquisto, non istintivo ma ponderato. E’ necessario quindi migliorare l’esperienza di buying, sempre più ragionato, dialogando con i consumatori (soprattutto quelli più giovani ma numericamente estremamente importanti) attraverso le piattaforme e app preferite da questi ultimi, per favorire un rapporto paritario di interscambio e fiducia; parlando, in sintesi, una lingua comune che favorirà la fidelizzazione. Un linguaggio condiviso che può e deve passare anche attraverso una interpretazione più razionale dei big data, a volte “tradotti” con approssimazione; meglio poche informazioni, pochi numeri ma ben gestiti e “letti”, per un efficace posizionamento ed esperienza di vendita. E devono anche evolversi, ma già è un processo di trasformazione parzialmente in atto, anche le food court, offrendo servizi diversificati per intercettare un “macromondo” di viaggiatori con abitudini alimentari diverse e cosmopolite e sempre più alla ricerca di una ristorazione di alto livello qualitativo.

 

di Andrea Matteucci

 

Amazon Business si evolve, aggiungendo nuove funzionalità

Un anno dopo il lancio, Amazon Business su Amazon.it si evolve aggiungendo costantemente nuove funzionalità. Oltre al supporto per la Fatturazione Elettronica e l’integrazione con il sistema di interscambio (Sdl) dell’Agenzia delle Entrate, introdotto nel gennaio 2019, per dare maggiore flessibilità alle imprese e permettere agli uffici acquisti di risparmiare tempo e denaro, Amazon Business ha introdotto da poco nuove funzionalità come l’addebito diretto come ulteriore metodo di pagamento, la richiesta di sconto quantità, i processi di approvazione multilivello, i campi personalizzabili all’interno delle fatture e l’autenticazione singola (SSO).

“Cerchiamo costantemente nuovi modi per innovare per conto dei nostri clienti. Il loro feedback è stato prezioso nell’aiutarci a introdurre nuove funzionalità per supportare ulteriormente le imprese ” spiega Gerardo Di Filippo, Amazon Business Senior Manager per l’Italia.

Vediamo nel dettaglio le funzionalità aggiunte:

  • Addebito diretto in conto corrente come metodo di pagamento aggiuntivo. Gli acquisti possono essere completati rapidamente con l’addebito diretto, fornendo ai clienti una maggiore flessibilità quando si tratta di pagamenti.
  • Richieste di sconto quantità: i clienti possono richiedere sconti quantità quando vengono acquistate grandi quantità di prodotti. I rivenditori ricevono la richiesta di sconto in automatico e possono rispondere direttamente utilizzando il portale dedicato.
  • Processi di approvazione multilivello: si tratta di un’abilitazione a creare una catena di figure preposte all’approvazione dell’acquisto che hanno diversi livelli di autorità, permettendo di replicare la struttura organizzativa aziendale. C’è inoltre la possibilità di aggiungere diversi approvatori per un determinato livello, consentendo così di rivedere più velocemente una coda di ordini in sospeso e ridurre i colli di bottiglia nelle approvazioni.
  • Modelli di fatture personalizzati: i clienti possono aggiungere specifici campi all’interno delle fatture come il nome del dipartimento, il numero interno di ordine e i centri di costo. I campi possono essere visualizzati su Fatture, Amazon Business Analytics e all’interno del riepilogo dei propri ordini.
  • Autenticazione singola (SSO): offre ai clienti un modo centralizzato, semplice e sicuro per accedere ad Amazon Business. I clienti possono accedere ad Amazon Business con le proprie credenziali aziendali esistenti e quindi ridurre le criticità per l’onboarding degli utenti, offrendo un’esperienza di acquisto senza soluzione di continuità. Questa funzione centralizza il processo di autenticazione e riduce i costi della gestione dell’accesso degli utenti.
  • Conformità alla fatturazione elettronica: Amazon Business è conforme alle nuove normative e semplifica il processo di fatturazione elettronica per qualsiasi azienda, tramite integrazione con il sistema di interscambio (Sdl) dell’Agenzia delle Entrate.

Clienti e prodotti

Amazon Business serve aziende di tutte le dimensioni, e tra le categorie di prodotti maggiormente acquistate nell’ultimo anno annovera: informatica, dispositivi per telefonia, strumenti professionali, arredamento e prodotti da ufficio. Scendendo nel dettaglio dei prodotti più venduti abbiamo:monitor, schede di memoria, condizionatori, stampanti, carta per stampanti, macchine da caffè e cialde.

Le testimonianze dei partner

Wall Street English Italia: “Amazon Business e le sue funzioni hanno velocizzato il nostro processo di acquisto garantendo il rispetto totale delle policy aziendali. Essendo Wall Street English un’azienda muti sede, il processo autorizzativo multi-level e multi-utente ci ha permesso di risparmiare tempo e di garantire un processo corretto, garantendoci spedizioni veloci, tracciabilità delle spese per centro di costo, e consegne senza errori e una veloce e corretta riconciliazione con i dati contabili. Acquistando regolarmente prodotti come accessori informatici, cellulari, libri per tutte le nostre sedi, Amazon Business è diventato un utile strumento del processo di acquisto di Wall Street English.” spiega Eugenio Turco, Direttore Finanziario di Wall Street English Italia.

Hotel San Pietro: “In un albergo di lusso, velocità ed efficienza sono i capisaldi che governano e regolano la base del nostro servizio. Amazon Business, da cui acquistiamo cancelleria, accessori e anche materiale di ferramenta, è un partner molto potente che ci garantisce un servizio dall’ampia scelta, con tempi di consegna rapidi e affidabili, anche in aree con limiti di approvvigionamento tradizionali. Inoltre, Amazon Business è l’azienda che più ha recepito le nuove esigenze di fatturazione e di integrazione aziendale, a seguito dell’introduzione della fatturazione elettronica, che ha cambiato la vita amministrativa della nostra impresa; e ci permette una corretta “purchasing chain” che si conclude senza problemi di fatturazione, indipendentemente da chi processi l’ordine.” spiega Serena Furco, Accounting Manager dell’Hotel San Pietro.

Fides Consulting Srl: “Siamo un’azienda con una visione innovativa, due sedi, Napoli e Milano, e offriamo consulenza e sviluppo software su tutto il territorio nazionale, e tutto ciò anche grazie ai servizi di Amazon Business tra cui, e cito quelli che apprezziamo maggiormente: l’analisi acquisti in primis, che ci consente di riconciliare gli ordini con i pagamenti in modo veloce, quindi un monitoraggio più accurato degli stessi ordini, e i filtri sulle politiche di fatturazione, che possiamo impostare per avere un elenco fornitori che rispecchia le nostre esigenze.” conferma Antonio Caccioppoli, CTO di Fides Consulting.

Bending Spoons: Con Amazon Business possiamo ordinare in un attimo tutto quello che ci serve per il nostro ufficio, da una Playstation ultimo modello alle pastiglie per la lavastoviglie, inclusi anche prodotti più particolari e introvabili altrove per l’organizzazione degli eventi aziendali. Già solo il motore di ricerca e i filtri hanno ridotto il tempo di ricerca, sia in termini di rintracciabilità del prodotto sia in termini di ricerca di fornitori alternativi per soddisfare richieste di grandi quantitativi di prodotti. Inoltre, Amazon Business dà una spinta alla creatività grazie ai suggerimenti di prodotti a cui non avremmo mai pensato” afferma Alice Valsecchi, Office Manager di Bending Spoons.

Amazon Business offre anche l’opportunità alle aziende italiane di far crescere le loro vendite verso clienti business e incrementare il loro export in tutta Europa. Più del 20% delle vendite su Amazon Business.it vengono, infatti, effettuate fuori dall’Italia.

Imballaggi 2000: “Amazon Business ha permesso di raggiungere un ampio spettro di clienti aziendali, anche in aree, come il Sud Italia, e nazioni, come la Francia, dove non eravamo conosciuti. Oltre alla maggiore visibilità, Amazon Business ha aiutato a semplificare i nostri processi interni, in particolare attraverso la fatturazione automatica. L’approccio altamente innovativo è stato sia una sfida sia un acceleratore nel migliorare i nostri sistemi contabili.” spiega Francesco Benacci, Marketing, Imballaggi2000.

 

Profumerie Sabbioni e Raja insieme per una strategia eco-responsabile

Profumerie Sabbioni, brand italiano specializzato nella vendita di profumi e make-up , sceglie l’expertise e la consulenza di RAJA, azienda leader in Europa nella distribuzione di imballaggi e forniture aziendali, per definire la strategia eco-responsabile relativa agli aspetti del packaging e della logistica.

Profumerie Sabbioni ricercava imballaggi rispettosi dell’ambiente in grado di rispondere alle ultime esigenze degli e-shopper, sempre più attenti all’eco-sostenibilità. Da qui la decisione di affidarsi a RAJA, da sempre impegnata nella ricerca di soluzioni all’avanguardia per la linea green contraddistinte dall’impiego di materiali riciclati e volte a ridurre l’impatto ambientale.

RAJA rappresenta un asset strategico per il nuovo canale di vendita online in grado di offrire consulenza e prodotti specifici per incontrare le recenti richieste del mercato del packaging. – afferma Beatrice Montanari, Responsabile E-commerce di Profumerie SabbioniSeguendo il trend di crescita e le preferenze dei beauty shopper è emerso, inevitabilmente, il bisogno di garantire la sostenibilità degli imballaggi. Un elemento che ormai incide notevolmente sulle preferenze d’acquisto soprattutto fra i giovani e-shopper come i Millenials e la Generazione Z. Un’esigenza dunque fondamentale per il nostro business a cui RAJA ha risposto in modo eccellente”.

RAJA ha individuato per l’azienda romagnola una soluzione green completa che ha consentito la totale eliminazione della plastica con effetti oltre le aspettative in termini di protezione, modularità, facilità di reso, smaltimento e ingombri. Risultati raggiunti grazie anche all’accurata selezione degli imballaggi che ha visto come protagonisti la Busta Jiffy Green r Realizzata impiegando solo ed esclusivamente carta riciclata e imbottita in carta stropicciata rivestita da due ulteriori strati di materiale riciclato da imballo) e il sistema di riempimento Geami WrapPack che ha permesso di sostituire il pluriball interno con materiale in carta antishock 100% naturale, riutilizzabile e riciclabile. 

“Le priorità del cliente diventano le nostre priorità, come dimostra la partnership instaurata con Profumerie Sabbioni. – dichiara Lorenza Zanardi, Direttore Generale di RAJA Italia In questo specifico caso, inoltre, la collaborazione si è dimostrata particolarmente performante anche per l’impegno ambientale che accomuna entrambe le aziende.  L’attenzione verso queste tematiche ha da sempre caratterizzato la nostra realtà sia a livello nazionale che internazionale, come testimoniato dal recente ampliamento della nostra offerta presentata nel Catalogo Green. La sensibilità e l’impegno di RAJA verso le risorse del pianeta si traducono inoltre in 5 buone abitudini che abbiamo identificato internamente e riassunte in 5 R: Ridurre, Riutilizzare, Ripensare, Rinnovare e Reciclare”.

 

ALDI porta la spesa a Vicenza con un suo nuovo store

ALDI, inaugura a Vicenza  giovedì 19 settembre un nuovo punto vendita nel quartiere Villaggio del Sole in via Brigata Granatieri di Sardegna n° 27. Lo store che impiega 11 nuovi collaboratori, ha una superficie di oltre 1.100 m² ed è dotato di un impianto fotovoltaico che eroga una “potenza green” di 48 kW, mentre l’ esterno – con un parcheggio gratuito di 108 posti auto a disposizione dei clienti – ospita un’area verde in cui ALDI ha piantato circa 30 alberi. Inoltre, l’azienda ha provveduto alle opere di urbanizzazione su un’area di 3.000 m² realizzando una rotonda e un sottopasso ciclopedonale.

L’assortimento

ALDI dedica grande attenzione al made in Italy, con un assortimento alimentare composto per il 75% da prodotti che nascono dalla collaborazione con fornitori italiani selezionati. L’offerta ALDI è incentrata su una selezione virtuosa dell’assortimento per un’esperienza di acquisto semplice e intuitiva e offre qualità, convenienza e freschezza dei prodotti con circa 120 referenze tra frutta e verdura e l’85% di linee a marchio proprio.

L’ampio reparto ortofrutta, ispirato ai mercati rionali, è il primo spazio che dà il benvenuto ai clienti. Da ALDI il “Banco dei Sapori” rappresenta un importante progetto dedicato alle tipicità regionali italiane, mentre l’accogliente vinoteca offre una selezione accurata e di qualità di vini. Particolare attenzione, inoltre, è stata rivolta alla zona dei prodotti da forno “Pan del Dì” dove i clienti possono trovare un assortimento fragrante e appena sfornato. Negli store ALDI è possibile inoltre coniugare una spesa veloce con una pausa durante gli acquisti grazie al corner “Caffè al Dì”.

Un ampio spazio del negozio è riservato alle promozioni: due volte a settimana, il lunedì e il giovedì, ALDI propone una variegata offerta di articoli sempre nuovi a prezzi imperdibili oltre alle offerte dei prodotti in assortimento. In occasione dell’apertura, da giovedì 19 settembre, si possono trovare offerte in sottocosto. Inoltre, sconto del 30% su tutto il reparto frutta e verdura fino a domenica 29 settembre.

Fresco Market apre nella capitale il suo 22° negozio

Continua lo sviluppo di Fresco Market, con l’apertura del ventiduesimo negozio della catena, il dodicesimo nella Capitale. In Via Flaminia 320, per la precisione, con uno spazio di 500 mq, ottimizzati per facilitare l’esposizione con particolare richiamo alla tradizione del mercato tradizionale.
Fresco Market privilegia la vendita dei prodotti Made in Italy provenienti da filiere controllate allo scopo di alleggerire il prezzo dalle forti spese per le pubblicità tipiche dei prodotti di marca, per garantire alle famiglie italiane prodotti di qualità a prezzi convenienti. Nella scelta delle filiere, Fresco Market predilige i rapporti con i produttori locali e con realtà controllate fondate su severi standard qualitativi e su tecniche che riducono al minimo l’uso di fitofarmaci sui prodotti ortofrutticoli.

[Not a valid template]Offrire ai consumatori italiani prodotti provenienti da filiere certificate significa avere la possibilità di controllare processi produttivi e distribuzione per garantire qualità in ogni fase del processo.
Dal reparto ortofrutta, con una vasta esposizione di frutta e verdura tipica della classica bottega del fruttivendolo nel rispetto dell’eccellenza del territorio e della stagionalità al reparto macelleria, dove viene privilegiata la filiera corta per portare in tavola le migliori carni del territorio con una vasta offerta di preparati pronti freschi e di confezionati sottovuoto skin, per garantire le migliori tecniche di conservazione. “Siamo orgogliosi del successo che Fresco Market sta registrando negli ultimi mesi. Abbiamo in programma infatti nuove aperture nel 2019 e nel 2020 per rendere sempre più capillare la nostra presenza e soddisfare le esigenze di un numero sempre più alto di clienti che mettono al primo posto la qualità e la provenienza dei prodotti, senza dover rinunciare al risparmio” ha dichiarato
Luca Chirieleison, Direttore Vendite e Marketing di Fresco Market.

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