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Mondadori Store inserisce i viaggi tra i servizi offerti

corner travelMondadori Store, fresco vincitore del premio Insegna dell’anno nella categoria Librerie, amplia la gamma dei servizi offerti ai propri clienti con Mondadori Travel: il nuovo spazio dedicato ai viaggi, all’interno del Mondadori Megastore di via Marghera a Milano. Si tratta di un servizio integrato che, attraverso proposte di alta qualità, arricchisce la shopping experience nel punto vendita, dove al libro, cuore dell’offerta, si affiancano esperienze di intrattenimento a 360°.

Guarda la photogallery dell’ultimo Megastore aperto a Milano

«Questa iniziativa rientra nel disegno di poter proporre ai nostri clienti una sempre più ampia offerta nel mondo della cultura e divertimento, che faccia di Mondadori Store il riferimento nel mercato italiano per questi settori», ha dichiarato Mario Maiocchi, amministratore delegato di Mondadori Retail.

Mondadori Travel assiste i clienti in tutte le esigenze di viaggio, attraverso i consigli di personale qualificato: dalla scelta della destinazione, aiutando nella prenotazioni e proponendo sempre condizioni vantaggiose, a pacchetti all-inclusive di brand prestigiosi come Alpitour, Francorosso, Viaggidea, Villaggi Bravo e Karambola.

Riapre totalmente rinnovato il Brico io di Fornaci di Barga

Torna totalmente ristrutturato e rinnovato il Brico io di Fornaci di Barga, in provincia di Lucca. Il punto vendita è storico: già nel 2001 operava come centro bricolage, gestito in affiliazione, ma nel febbraio del 2013 fu distrutto da un incendio.
«È un punto vendita bellissimo – ha detto Mario Aspesi, Consigliere Delegato di Marketing Trend – che rinasce dalle proprie ceneri, sia in senso figurato – era una fornace dove si fabbricavano mattoni – sia in senso letterale – un incendio ha interrotto la nostra attività per oltre due anni. Brico io ha voluto rispettare lo stile architettonico della fornace, garantendo comunque la funzionalità degli spazi. E ha costruito una proposta completa di articoli per il fai da te, la cura e l’abbellimento della casa e del giardino, che tiene conto anche dei gusti e delle tradizioni locali. Riaprendo a Fornaci di Barga torniamo a creare 16 posti di lavoro in un territorio ove la crisi economica e occupazionale morde ancora in modo evidente. Brico io riparte con convinzione e con fiducia, consapevole che ogni operatore deve dare il suo contributo. Noi, esperti nel fai da te, ci proviamo ogni giorno».

Il Brico io di Fornaci di Barga, che si sviluppa su una superficie di vendita netta di 1.495 mq circa, adotta il nuovo format della catena già applicato in altri 18 punti vendita a gestione diretta e affiliati, e porta il numero dei negozi Brico io a un totale di 111 unità, delle quali 61 a gestione diretta e 50 affiliate.
Forte di un assortimento di circa 25 mila referenze, il pdv ha 15 reparti: accessori auto, arredo bagno, casa, complementi d’arredo, decorazione, edilizia, elettricità, ferramenta, giardinaggio, idraulica, illuminazione, legno, scaffali, utensileria elettrica e manuale e vernici e colle, cui si aggiungono i tre shop in shop L’Outlet del Kasalingo, Bolle Blu, dedicato alla detergenza casa e all’igiene della persona, e L’Isola dei Tesori, con gli articoli per la cura e l’alimentazione degli animali d’affezione.
L’offerta è presentata in un ambiente dal lay out a forma di T, con l’ingresso, posto nel tratto superiore del piede della T. Entrando il cliente è indirizzato verso sinistra. E percorrendo la corsia principale, che si sviluppa per tutta la larghezza del negozio ed è costellata da isole promozionali, trova, sulla sua sinistra, in successione, i tre shop in shop: L’Outlet del Kasalingo, quindi le corsie dedicate a Bolle Blu e all’Isola dei Tesori.
BRICO IO FORNACI BARGA INT bassaAl termine e di fronte ai tre shop in shop sono allestiti i reparti vernici e colle, con servizio di tintometro, giardinaggio e legno, con box taglio legno e area per la lavorazione artigianale del legno.
Se invece il cliente svolta verso destra, trova alla sua destra l’area promozionale, mentre alla sua sinistra, nel blocco espositivo centrale, i reparti ferramenta, con box per la duplicazione chiavi e preparazione targhe, utensileria elettrica e manuale, accessori auto, elettricità, illuminazione, decorazione, articoli per la casa e scaffali. Al termine dell’area promozionale, sulla destra sono infine allestiti i reparti arredo bagno e idraulica.
Il nuovo Brico io è dotato di tre casse, è gestito da una squadra di 16 persone, compreso il caponegozio, e si avvale di un ampio parcheggio.
Ampia la gamma dei servizi offerti alla clientela dal nuovo Brico io di Fornaci di Barga: taglio legno; taglio corde, reti e cavi elettrici; taglio tovagliati; tintometro; duplicazione chiavi, telecomandi e realizzazione targhe; vendita a catalogo, preventivi gratuiti; ritiro acquisti effettuati sullo shop on line www.bricoio.it; consegna merci a domicilio con piccolo contributo spese.
Facendo acquisti nel nuovo Brico io, i soci Coop potranno accumulare punti per la raccolta in corso di spesa. Ogni mercoledì, il Brico io di Fornaci di Barga riserverà inoltre ai soci Coop uno sconto del 10% sugli acquisti di tutti gli articoli, esclusi quelli già in promozione e quelli segnalati nel punto vendita.

John Lewis apre il Natale con uno spot sentimentale e “sociale”

Dopo due ore dal lancio era già stato citato 23mila volte sui social: lo spot natalizio di John Lewis, che da 2007 apre la stagione delle comunicazione natalizie dei retailer britannici, sembra aver fatto centro anche quest’anno, grazie a uno spot d’impatto, Man on the Moon, che punta sui sentimenti e un pizzico di malinconia per il tempo che passa. La scelta è stata di puntare sullo spirito del Natale ricordando i tanti anziani che vivono in solitudine. È stata coinvolta l’organizzazione no-profit attiva nel sociale Age Uk e sono previste azioni di sensibilizzazione sul tema anche instore. Non solo: l’intera comunicazione natalizia sarà declinata sul tema dell’uomo sulla luna, con gadget, borse, sacchetti tematizzati e perfino un’App, con giochi, realtà aumentata e un calendario di avvicinamento al Natale.

«La nostra pubblicità natalizia ancora una volta tratta del fare uno sforzo in più pur di dare a qualcuno il regalo perfetto. Quest’anno però la storia è raccontata in un modo realmente coinvolgente e creativo mentre vediamo Lily, la nostra eroina, fare ogni sforzo possibile per comunicare con l’Uomo sulla Luna. Speriamo che inspiri la gente a trovare dei regali veramente speciali per le persone che amano, e attraverso la partnership con Age UK faccia crescere la consapevolezza del problema della solitudine tra gli anziani e incoraggi a supportarli in ogni modo possibile» ha detto Craig Inglis, Customer Director di John Lewis.

Lo spot è stato realizzato dalla agenzia adam&eve DDB ed è diretto da Kim Gehrig.

Clicca qui per guardare la pubblicità natalizia dell’anno scorso.

Anche le parafarmacie insieme con Conad per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C

A sostegno dell’iniziativa Liberalizziamoci lanciata da Conad si schiera anche la Federazione nazionale parafarmacie italiane, dopo un incontro tra il presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane Davide Gullotta e l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese.

Liberalizziamoci riguarda la raccolta di firme indirizzate al presidente del Consiglio e ai ministri della Sanità e dello Sviluppo economico perché la vendita dei farmaci di fascia C sia allargata alle parafarmacie.

FIRMA QUI

«Vogliamo che siano riconosciuti la dignità e i diritti della professione che i farmacisti svolgono nelle parafarmacie», sostiene il presidente della Federazione nazionale parafarmacie italiane Davide Gullotta. «I nostri farmacisti sono iscritti allo stesso Albo professionale, hanno conseguito la stessa laurea, hanno uguale ruolo e competenze rispetto a coloro che lavorano nelle farmacie. Conad è un alleato importante, perché ha la giusta sensibilità e ottime motivazioni per assicurare ai cittadini un valido presidio sanitario e un’ulteriore possibilità di risparmiare sull’acquisto dei farmaci, fruendo della competenza e professionalità di farmacisti ai quali nulla manca rispetto a chi opera in farmacia».

«Le farmacie cercano di mantenere i loro privilegi di casta ed economici», aggiunge l’amministratore delegato Conad Francesco Pugliese «ignorando che la concorrenza è, prima di tutto, un interesse del cittadino. Allargare la vendita dei farmaci di fascia C alle parafarmacie è un segno di civiltà. Questa, come altre mancate liberalizzazioni, pesa soprattutto nelle tasche di tanti italiani ancora alle prese con bilanci familiari difficili da far quadrare. Per dispensare salute serve un farmacista e non delle mura. I farmacisti delle parafarmacie sono qualificati come e più di quelli delle farmacie per il ruolo che svolgono».

L’attuale Ddl in discussione al Senato – condiviso e sostenuto dalle potenti lobby delle multinazionali del farmaco – presenta alcuni aspetti pericolosi quali l’ingresso del capitale nelle farmacie, eventualità che consegnerebbe di fatto la proprietà nelle mani di alcuni grandi gruppi della distribuzione del farmaco dando vita a nuovi possibili monopoli in un comparto delicato qual è la dispensazione dei farmaci.

Stupisce, perciò, il silenzio dei farmacisti di fronte ad un elemento che di fatto sconfessa quanto da anni sostengono, ovvero che la farmacia, nell’ambito del SSN, è il presidio socio sanitario a servizio dei cittadini e uno dei centri preposti all’assistenza sanitaria di base, con uno specifico riferimento alle prestazioni farmaceutiche.

Secondo Conad Conad, che ha in attività 100 parafarmacie in cui operano 400, il mercato dei farmaci di fascia C vale 2,9 milioni di euro e, se liberalizzato, farebbe risparmiare ai cittadini una cifra tra i 500 e i 900 milioni di euro.

Federdistribuzione: adesione al 10%. Punti di vendita aperti e servizio ai consumatori regolare

In relazione allo sciopero indetto oggi l’adesione, misurata puntualmente presso le imprese associate a Fededistribuzione, ha raggiunto una percentuale media complessiva del 10%, tale da non compromettere la funzionalità delle strutture di vendita. I negozi sono rimasti aperti (su oltre 15.000 punti vendita delle aziende aderenti all’associazione, solo una dozzina di piccoli supermercati ha dovuto chiudere) e il servizio al consumatore è regolare.

Lo dichiara Federdistribuzione in una nota e sottolinea che le e negoziazioni con isindacati sul Contratto Nazionale di Lavoro per la DMO si sono interrotte per una mancanza di volontà di dialogo da parte sindacale rispetto ad una proposta seria e credibile avanzata da Federdistribuzione, finalizzata alla complessiva tutela dei livelli occupazionali e alla sostenibilità delle imprese. All’interno di tale proposta non vi è alcuna pregiudiziale – afferma l’organizzazione dei retailer – nel riconoscere gli aumenti retributivi richiesti dai sindacati, purchè erogati nel triennio 2016-2018 e accompagnati da forme di sostenibilità, flessibilità e produttività.

Lo sciopero è stato motivato con la volontà da parte dei rappresentanti dei lavoratori per difendere il contratto nazionale scaduto 22 mesi fa.

Ciò in un quadro economico ancora complicato, con solo timidi e incerti segnali di uscita da una crisi profonda che ha avuto pesanti impatti sul settore e che richiederà tempi lunghi per essere superata.

Federdistribuzione conferma infine il proprio impegno a trovare soluzioni concrete che consentano al settore della DMO di superare questi anni di difficoltà e diano nuovo slancio agli investimenti e allo sviluppo.

Appuntamento il 12 novembre con Ki-Best, il Retail tour virtuale di Kiki Lab. InStore è media partner

“Ogni anno visitiamo varie realtà retail internazionali e siamo lieti di condividere gli stimoli raccolti. Quest’ultimo anno abbiamo visitato negozi a New York, Cannes, Stoccolma, Parigi e New Delhi, e  Barcellona. Piazze più famose e meno note insieme, perché la globalizzazione porta a trovare innovazioni e casi di successo ormai in tutti i mercati.” Così scrive Fabrizio Valente sull’ultimo numero i inStore per presentare l’imminente edizione di Ki-Best 2015 – Retail Toru Virtuale, programmato per il 12 Novembre a Milano, di cui inStore è main media partner.

Fabrizio Valente e il team di Kiki Lab approfondiranno l’analisi delle tendenze emergenti e dei casi più innovativi nel mondo del Retail, attraverso un viaggio virtuale in numerose aree visitate nell’ultimo anno, condividendo con i partecipanti gli spunti strategici e operativi, oltre agli highlights del WRC 2015 di Roma.

Guarda la video intervista con un commento a caldo

Schermata 2015-10-15 alle 21.58.31Tra i casi analizzati vi è  Clas Ohlson, la catena svedese che ha trasformato il concetto di negozio brico mixandolo con quello di prossimità.Negozi di media super cie che si danno l’obiettivo di servire i bisogni del quotidiano nel non alimentare, in modo ampio per comprendere accessori, pezzi di ricambio e prodotti particolari come il kit per il test alcolico. Senza dimenticare accessori sfiziosii e colorati, come il frullatore con borraccia per un trasporto e un consumo immediato. Risultati: crescita costante negli ultimi anni  no ad arrivare a quasi 200 negozi in 5 Paesi, incluso Dubai.

Leggi l’articolo completo

I convegni saranno arricchiti da testimonianze aziendali: già confermati per Milano speech di Autogrill e Decathlon e per Brescia di Calze Ileana, Parliamo di thè e Italmark-Gruppo Odolini.

I convegni sono a pagamento. Per informazioni e iscrizioni: 030.221681 – kiki@kikilab.it.

Contratto distribuzione: domani è sciopero. Coinvolte tutte le maggiori insegne food e non food.

Domani in tutta Italia i lavoratori del commercio delle aziende aderenti a Fededistribuzione, Confesercenti e Distribuzione Cooperativa incrocerranno le braccia per chiedere il rinnovo del contratto scaduto da 22 mesi. Da parte dei sindacati si attende grande partecipazione, anche a giudicare dall’intensa attività su twitter con l’hashtag #Fuoritutti.

«La stagione dei rinnovi dei contratti – ha affermato Maria Grazia Gabrielli segretaria generale della Filcams Cgil – sta vivendo profondi attacchi e dilazionare molto i tempi forse porta con se l’idea  che dei contratti  nazionali stessi si possa anche fare a meno. Noi, restiamo convinti della centralità del contratto nazionale che va difeso e rafforzato in settori dove, la contrattazione di secondo livello aziendale e territoriale non c’è per una vasta platea di lavoratori e quella esistente ha subito in questi anni una rimessa in discussione che ci ha visto impegnati in confronti e scontri difficili nelle aziende». La stessa Filcams-Cgil in una nota sottolinea che “nelle trattative è risultato centrale la posizione espresse da tutte le controparti di un contratto nazionale non più rispondente ai cambiamenti intervenuti e che per questo necessita di una revisione straordinaria con la priorità di diventare strumento di recupero di produttività. La traduzione di questa impostazione si concretizza in realtà in un insieme di interventi volti ad abbattere e rendere più leggero il costo del lavoro. Ma in contratti nazionali più deboli, meno inclusivi e autofinanziati dagli stessi lavoratori non ravvisiamo nulla di moderno, di innovativo e di sostenibile”.

Fededistribuzione risponde di voler riconoscere aumenti contrattuali nel triennio 2016 – 2018 che garantiscano il potere d’acquisto dei lavoratori; quindi nessuna riduzione dei salari. TuttaviaL’associazione dei distributori fa notare che i sindacati hanno sempre rifiutato tutte le proposte: dagli interventi di flessibilitù e produttività con soluzioni sostenibili da individuare congiuntamente, “come ad esempio un utilizzo più efficace dei contratti a tempo determinato, soprattutto in località turistiche”, all’introduzione di nuovi e più efficienti strumenti per dare sostegno al reddito e migliorare la tutela della salute dei lavoratori.

” I sindacati hanno rifiutato queste proposte, ponendo come condizione preliminare l’applicazione del contratto stipulato con Confcommercio”, afferma Federdistribuzione, che conclude la sua nota così: “Federdistribuzione non può accettare passivamente l’applicazione di un altro contratto collettivo, come quello di Confcommercio, che ha ingiustificatamente riconosciuto aumenti retributivi superiori all’inflazione: ciò significherebbe mettere a grave rischio l’occupazione e lo sviluppo in molte grandi aziende, in un settore che rispetto al commercio tradizionale investe molto di più in formazione, sicurezza, sviluppo delle carriere, occupazione di qualità (91% di contratti a tempo indeterminato) contrattazione integrativa e welfare aziendale”.

Dal canto suo Ancc-Coop conferma di voler rinnovare il CCNL, a condizione che vengano salvaguardate le esigenze di competitività che ha posto nel negoziato. Nello specifico ANCC si è proposta alcuni obiettivi principali: la difesa del potere di acquisto dei soci e consumatori, la salvaguardia dell’occupazione e la distintività cooperativa.

“Per poter far questo – scrive in una nota l’Ancc – è indispensabile che Coop possa competere nel mercato con gli stessi costi contrattuali, derivanti dal contratto nazionale di lavoro, che le OO.SS. del Commercio hanno già convenuto, o che converranno in futuro, con le nostre imprese concorrenti del settore.

Esiste infatti un’ importante divario di costi, maggiori oneri a carico di Coop che si sono costituiti nel tempo in una situazione economica del tutto diversa e che, nella situazione attuale di difficoltà dei consumi – ove nel mercato operano concorrenti che applicano contratti di lavoro meno costosi dei nostri, o in alcuni casi non li applicano e al tempo stesso sono privi di contrattazione integrativa aziendale – non è più possibile mantenere. Coop si prefigge di raggiungere il recupero dei costi nel contratto nazionale di lavoro, mantenendo però alcuni maggiori costi sociali a proprio carico (es. sul tema della malattia, con tutele che nessun concorrente applica, sull’agibilità sindacale e sulla diffusione massima della contrattazione integrativa aziendale) e senza modificare i livelli retributivi già acquisiti dal personale oggi presente”.

Se le trattative non dovessero fare passi avanti, dopo quello di domani è già anunciato un nuovo sciopero il 19 dicembre, a una settimana da Natale.

Per il Barometro mondiale dei furti nel retail, in Italia le differenze inventariali costano 5,37 miliardi di euro

Secondo i dati dell’ultima edizione del Barometro Mondiale dei Furti nel Retail giunto alla 14esima edizione, realizzato da The Smart Cube (TSC), in collaborazione con Ernie Deyle e finanziato da un fondo indipendente di Checkpoint Systems, il costo delle differenze inventariali nel Retail ha raggiunto 93 miliardi di euro a livello globale, vale a dire l’1,23% delle vendite totali che assommano a 750,68 miliardi di euro. Sulla base delle risposte ottenute dagli intervistati comuni, che hanno partecipato ad entrambi i sondaggi del 2013-2014 e 2014–2015, le differenze inventariali globali sono cresciute da 0,94% nel 2013–2014 a 1,42% nel 2014–2015.

Tra le ragioni principali dell’aumento delle differenze inventariali, tra cui la difficile condizione economica, l’elevato tasso di disoccupazione e la scarsa fiducia da parte dei consumatori, insieme all’aumento dei furti interni e/o degli errori nei processi, oltre alle tattiche, in costante proliferazione, messe in atto per compiere i furti esterni.

Le cose vanno un poco meglio in Italia, dove le differenze inventariali nei punti vendita sono state pari all’1,01% del fatturato, pari a circa 2,95 miliardi di euro, in live diminuzione rispetto all’anno precedente. La spesa in investimenti dei retailer per la prevenzione delle perdite sono di poco superiori – l’1,07% del fatturato – e si concentrano sugli strumenti tecnologici, ed una formazione efficace dei dipendenti allo scopo di mantenerli motivati per ridurre i furti.

Schermata 2015-11-05 alle 23.24.45Tra perdite per differenze inventariali e investimenti per combatterli il costo complessivo per il retail italiano è stato, secondo il Barometro, di 5,37 miliardi di euro, cioè 208 euro a famiglia.

IL BAROMETRO MONDIALE DEI FURTI NEL RETAIL 2014-2015

Tra le cause, al primo posto vi è il taccheggio (45%, in diminuzione rispetto all’anno scorso), seguito dai furti dei dipendenti (23%). Particolarmente significativa la quota del 19% delle perdite dovute a errori amministrativi (a livello globale sono il 16%, ma nel Regno Unito sono la causa principale): in assoluto significano quasi 600 milioni di euro che potrebbero essere agevolmente recuperati con lo scambio elettronico dei dati. A seguire le frodi dei fornitori con il 13%.

Soluzioni di prevenzione delle perdite – ItaliaSebbene gli investimenti maggiori si concentrino sui sistemi di sorveglianza elettronica degli articoli e sul personale di sicurezza, si sta investendo sempre più in business intelligence per ottenere maggiori informazioni sui prodotti oggetto di furti e sono in crescita, in particolare nella gdo alimentare gli investimenti per la protezione alla fonte che non si sovrappongono con le diciture di legge in etichetta, segnatamente gli ingredienti e la data di scadenza.

È quanto sta facendo MD, insegna di Lillo Group, che riprendendo un progetto avviato nel 2012, quest’anno ha protetto alla fonte 208 referenze, con l’obiettivo di arrivare a 240-250 nei prossimi mesi, pari al 10% delle referenze totali. Per l’insegna il 40% delle differenze inventariali si riferisce a 500 articoli. Per questo l’intervento di protezione alla fonte studiato con Checkpoint Systems non mira a proteggere il singolo articolo, ma l’assortimento nel suo insieme. L’intervento di protezione alla fonte effettuato dal produttore non comprime i margini del prodotto perché è il retailer stesso che si fa carico di sopportarne il costo (che è allocato al budget della sicurezza e non a quello dei buyer). Il risultato fino a oggi è confortante: le differenze inventariali sono state ridotte del 47%.

 

MD (Lillo Group) prosegue il piano di sviluppo e apre a Trento

Dopo le recenti aperture di punti vendita targati MD in 9 località, tra cui Trapani, Torino e Agrigento, ieri  taglio del nastro per il nuovo store trentino MD, in via del Brennero,  al piano terra del nuovo Palazzo della Provincia.

Con i suoi 1.300 mq destinati alla vendita, lo store di Trento Nord si conferma così uno dei più grandi punti vendita del Gruppo. Per la nuova apertura sono stati assunti localmente 20 nuovi addetti tra i 20 e i 35 anni, che vanno ad aggiungersi ai 42 dipendenti del solo Trentino (sono 15 i punti vendita della regione) e ai 5.300 distribuiti su tutto il territorio nazionale. Patrizio Podini sottolinea così l’attenzione del Gruppo da lui fondato oltre 20 anni fa nei confronti dell’occupazione giovanile e conferma il piano di sviluppo annunciato a maggio durante la Convention annuale dell’azienda: 1.250 nuove assunzioni che fanno parte del piano di investimenti da 500 milioni di euro per aprire 60 nuovi punti vendita in 5 anni. Obiettivo: 3 miliardi di fatturato.

Nel corso dell’inaugurazione è stata annunciata anche l’apertura a dicembre di un secondo store MD sempre a Trento, e l’apertura di altri 7 store MD sul territorio italiano entro fine anno.

I nuovi punti vendita sono stati realizzati seguendo un progressivo avvicinamento a un concept completamente nuovo che verrà man mano applicato a tutti gli store MD, caratterizzato da grandi superfici vetrate, spazi di vendita razionali e luminosi, layout moderno e invitante e, come fiore all’occhiello, il nuovo reparto ortofrutta all’inizio del percorso, i reparti macelleria e gastronomia serviti e infine il reparto panetteria con pane sfornato caldo ogni giorno.

I reparti serviti macelleria e gastronomia. In fondo, il pane sfornato fresco tutti i giorni in 30 varietà
I reparti serviti macelleria e gastronomia. In fondo, il pane sfornato fresco tutti i giorni in 30 varietà
 Reparto ortofrutta MD Trento
Reparto ortofrutta MD Trento

Questo nuovo format ben rappresenta i plus di freschezza e qualità di tutta l’offerta food di Lillo Group, garantita dagli accurati controlli a cui i prodotti sono sottoposti fin dall’origine. Tra le oltre 2000 referenze a marchio privato, trovano posto anche la linea Premium, i prodotti senza glutine, la linea salutistica Vivo Meglio e per finire la neonata linea Bio.

Ampliato lo spazio destinato al non food, che dalle zone di produzione, italiane o estere che siano, fino ai cestoni promozionali viene seguito passo passo in un rigido controllo di tutta la filiera.

Le aperture di nuovi punti vendita MD confermano l’apprezzamento crescente da parte degli italiani della filosofia di Lillo Group: «Consumatori sempre più informati, preparati, esigenti e tecnologici» afferma Podini «addestrati alla ricerca dell’acquisto migliore, capaci di riconoscere la qualità al prezzo giusto. Quello che noi offriamo da sempre».

Lillo Group, con oltre 2 miliardi di fatturato nel 2014, è il secondo operatore italiano del canale discount.

Lidl Insegna dell’anno 2015-2016. IperCooop per gli ipermercati

Mesi di attesa in cui migliaia di consumatori hanno espresso le proprie preferenze in merito al luogo d’acquisto prediletto e fornito altresì suggerimenti per renderlo ideale. Un sondaggio che ha sancito lo stesso verdetto degli ultimi due anni, con Lidl che per la terza volta consecutiva si è aggiudicato il Premio assoluto di Insegna dell’Anno, l’edizione italiana del prestigioso riconoscimento internazionale noto con il nome di Retailer of the Year, dal 2008 dedicato alle insegne votate dai consumatori.

L’edizione 2015-2016 ha visto anche l’assegnazione del Premio Negozio Web – per la prima volta sotto questo nome – e l’introduzione del Premio Cross Canalità, un nuovo riconoscimento assoluto non suddiviso nelle singole categorie. Nel primo ha trionfato il colosso Amazon mentre nel secondo Kiabi Italia, specializzato nella vendita online.

Sono state ben 27 le categorie sotto la lente d’ingrandimento con 375 insegne valutate, alcune delle quali in corsa su diverse categorie. Kiabi Italia ha monopolizzato la categoria Abbigliamento Donna aggiudicandosi sia il Premio Insegna dell’Anno che il Negozio Web. Nell’uomo invece, Conbipel è stata eletta Insegna dell’Anno, mentre per il web ha avuto la meglio OVS.

Nell’Intimo e Lingerie l’insegna più votata è stata Tezenis, con Yamamay padrone della rete. Bijou Brigitte e Camomilla hanno vinto rispettivamente come Insegna dell’Anno e Negozio Web nella categoria Bigiotteria e accessori donna. Profumeria & Drugstore ha visto trionfare Yves Rocher, specializzata in trattamenti per viso, corpo, capelli e prodotti per il make-up. Per quanto riguarda la categoria delle librerie, Amazon si aggiudica nuovamente il primo posto per il Negozio Web mentre il premio Insegna va ai Mondadori Store.

Grande successo per Ipercoop che, superando l’agguerrita concorrenza di Auchan, Bennet, Carrefour e Ipersimply, si è aggiudicata l’Insegna dell’Anno relativa agli ipermercati. Lidl invece, oltre a confermarsi come vincitore assoluto della manifestazione, ha prevalso su Coop, Esselunga, Eurospin e Tuodì nella categoria Supermercati. Old Wild West ha guadagnato il primato nella ristorazione servita, mentre Burger King ha prevalso su Autogrill, Eataly, McDonald’s e Spizzico in quella veloce.

L’iniziativa di Q&A Research & Consultancy, organizzata in collaborazione con SEIC – Studio Orlandini.

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