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Foodscovery la start up per l’e-commerce gastronomico che piace agli editori

Ci sono ben due editori tra gli investitori di Foodscovery, piattaforma web e mobile per conoscere e acquistare 1500 prodotti della gastronomia italiana direttamente dai laboratori e produttori artigianali del territorio come panifici, pasticcerie, macellerie, caseifici. L’ultimo arrivato è La Società Editoriale Il Fatto, che entra nella start-up con un investimento di 250mila Euro con una quota di circa il 7%, e la facoltà di salire fino al 12%.
La start up fondata nel 2014 con un investimento di 500mila euro da parte di FI.R.A. – Finanziaria Regionale Abruzzese – ha tra i soci anche il gruppo editoriale tedesco Axel Springer. I Fondatori Fabio Di Gioia e Mario Sorbo detengono il 41% delle quote della società.

Si fa tanto parlare di storytelling e dell’importanza di raccontare prodotti, come le eccellenze dell’enogastronomia italiana, che hanno bisogno di essere scoperti ed conosciuti anche nella loro specificità e nella loro storia. E sembra essere proprio questo il senso dell’operazione. Le caratteristiche, le storie e i protagonisti dei prodotti gastronomici d’eccellenza di tutte le regioni italiane saranno presentati su www.ilfattoquotidiano.it, sito con oltre 100 milioni di pagine viste al mese, e i lettori avranno poi la possibilità di acquistarli direttamente su www.foodscovery.com.

Sul mercato italiano, sarà lanciata una nuova versione del sito e ampliato il numero di produttori presenti. Ma Foodscovery punta anche all’estero, con il lancio della piattaforma inizialmente sul mercato britannico.
Il modello di business di Foodscovery si basa sull’innovazione a sostegno delle piccole economie locali, con la creazione e lo sviluppo di un sistema automatizzato di ritiro e consegna in 24/48 ore, che permette di ricevere e gustare oltre 1.500 prodotti presenti in catalogo.

«L’acquisizione delle quote in Foodscovery risponde ad un Piano Industriale specifico che guarda al futuro e che nelle società editoriali di oggi deve obbligatoriamente puntare alla diversificazione. Al tempo stesso può essere però valorizzazione del tradizionale core business. Foodscovery rappresenta infatti un progetto di e-commerce nel food con un importante sviluppo di internazionalizzazione al quale si affiancherà anche un progetto di contenuti editoriali collegati» ha spiegato Cinzia Monteverdi, Amministratore Delegato di Editoriale Il Fatto.

Nasce WeBeers, e-commerce delle birre artigianali: un mercato da 30 milioni di litri

Ordinare online le migliori birre artigianali e vedersele consegnate a casa entro 48 ore: da oggi è possibile grazie a WeBeers, il nuovo portale di e-commerce lanciato dall’incubatore di start-up Digital Magics che vi partecipa al 40%.

L’idea dei fondatori, i due fratelli Alberto Maria e Giammarco Maria Gizzi, è quella di applicare le logiche della vendita del vino (conoscenza delle etichette, origine, storytelling) a un mercato, quello delle birre artigianali, che oggi fa capo a 1000 birrifici in Italia (erano una trentina solo dieci anni fa), i quali nel 2014 hanno prodotto, secondo Coldiretti, 30 milioni di litri di birra, crescendo costantemente ogni anno sia a livello nazionale sia per quanto riguarda l’export (+27% nei primi cinque mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014). Secondo una ricerca Astra/AssoBirra il 72% degli italiani beve birra, e il 60% la consuma a casa

«WeBeers ha un modello di business innovativo per il suo settore – dice Edmondo Sparano, Chief Digital Officer e Consigliere di Digital Magics – . Vogliamo applicare alla birra artigianale i modelli già utilizzati per il mondo del vino, avvicinando l’utente a una ‘cultura’ del prodotto, con un percorso di esplorazione e conoscenza degli oltre 1000 birrifici artigianali, con formule ad abbonamento che consentano di mantenere prezzi accessibili e con operazioni di co-marketing dedicate. Il consenso che la startup sta già riscontrando sul mercato è molto interessante: gli utenti di WeBeers sono giovani, dai 30 ai 50 anni, che acquistano online, ma che non vogliono rinunciare ad avere la tradizionale qualità del food & beverage italiano, selezionato e comodamente consegnato a casa o in ufficio».
La prima iniziativa studiata per gli abbonamenti è “Birre da Serie A”: box di birre scelte per i lettori de “La Gazzetta dello Sport”.

«L’obiettivo e l’ambizione è diventare il punto di riferimento sia per gli amanti della birra artigianale italiana sia per coloro che vogliono provarla per la prima volta. Come già accaduto per altri prodotti food & beverage, anche in questo segmento l’attenzione per la qualità e la tradizionalità è in forte crescita. Basti pensare che le esportazioni delle birre artigianali italiane crescono a doppia cifra anno su anno e circa il 50% è diretto nel Regno Unito» spiegano Alberto Maria e Giammarco Maria Gizzi, Fondatori e co-CEO di WeBeers.

Pagamenti con carta l’Italia si muove: +5,6% nel 2015, guidati da digital e smartphone

I pagamenti digitali avanzano finalmente anche in Italia, fanalino di coda con oltre la metà delle transazioni, caso unico nei Paesi avanzati, ancora ferma sul contante. Oggi solo un acquisto su 5 delle famiglie italiane è fatto in digitale e la gestione del contante costa all’Italia 9,5 miliardi di euro l’anno. Eppure, il ricorso a forme di acquisto diverse da quelle tradizionali sta diventando il motore del cambiamento dell’esperienza di pagamento degli italiani. È cio che è emerso dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano.

Se le stime per il 2015 sui pagamenti via carta di credito è di 164 miliardi di euro (+5,6%), i New Digital Payment complessivamente hanno raggiunto i 21 miliardi di euro (+22% rispetto al 2014). L’apporto decisivo viene proprio, per l’81%, dall’acquisto di beni e servizi e dai pagamenti da PC e tablet e per il 13% da acquisti e pagamenti via Smartphone, che registrano un balzo in avanti del 48% (2,8 miliardi di euro nel 2015). «Ma occorre che i principali protagonisti dell’offerta attivino un sano confronto con il mercato per rendere più attraente l’esperienza d’uso per i clienti» dice Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce.

L’acquisto di beni e servizi via Smartphone (Mobile Remote Commerce di beni e servizi) traina il settore: cresce del 71% e vale 1,7 miliardi. Crescono anche i pagamenti di bollette via Smartphone (+172%) e gli acquisti e prenotazioni nei trasporti: nel 2015 sono state vendute 6 milioni di corse in bus e 6 milioni di corse in car sharing.

Lo smartphone in effetti, in quanto strumento sempre in tasca e interattivo, può avere un ruolo determinante nella diffusione dei pagamenti digitali. Se i servizi Remote sono stati individuati chiaramente e gli attori italiani li stanno già inserendo nei loro wallet (ad esempio pagamento di bollettini, ricariche, pagamento del biglietto del trasporto, trasferimenti p2p), c’è ancora molto lavoro da fare sul fronte delle soluzioni di pagamento Proximity e ancor più sulle funzionalità da utilizzare all’interno del negozio (coupon o programmi fedeltà).
Spunti e idee interessanti sulle funzionalità da inserire nel wallet possono venire dal mondo delle startup: nel 2015 ne state censite 328.

 

Nel punto vendita avanza il contactless

In avanzata anche i pagamenti contacless. Nei negozi, il transato dei Contactless payment e Mobile POS (ovvero i pagamenti mediante carta o telefono contactless) si attesta rispettivamente sui 700
milioni (3%) e 500 milioni (2%) di euro.

pagamenti contactless

Anche l’infrastruttura contactless è pronta: i POS sono raddoppiati (500.000 a fine 2015) e le carte abilitate passano da 12 a 20 milioni: nel 2018 transeranno tra i 6 e gli 8 miliardi di euro. Alle porte anche il Mobile Proximity Payment che ha un potenziale elevatissimo e consentirebbe di avvicinare gli italiani sempre più ai pagamenti elettronici.

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Incentivi pubblici e privati per colmare il divario

«Per colmare il ritardo nella diffusione dei pagamenti digitali in Italia rispetto alla media europea, è a nostro avviso necessario muoversi in due direzioni: consolidare l’offerta di servizi innovativi che facciano davvero leva sull’attrattività del Mobile e mettere in atto un piano di incentivi promosso dal soggetto pubblico – ha spiegato Valeria Portale -. L’Italia gode di un’ottima base infrastrutturale per l’accettazione di pagamenti digitali e di una buona diffusione di carte di pagamento tra la popolazione, in linea o superiore ai paesi europei più sviluppati, segno che il sistema finanziario ha lavorato bene per creare le condizioni necessarie allo sviluppo dei pagamenti digitali. I dati di effettivo utilizzo, tuttavia, collocano il nostro paese agli ultimi posti in Europa. Secondo le nostre stime, la gestione del contante costa all’Italia circa 9,5 miliardi di euro, costi ai quali aggiungere il gettito perso per l’erario – circa 27 miliardi di euro ogni anno – derivante dalla fascia di economia sommersa legata all’utilizzo di contante, in quanto non tracciabile».

Amazon Prime Now: è successo. Frutta e verdura fresca in pronta consegna

Amazon Prime Now vende anche i freschi: la notizia tanto temuta dai retail è arrivata.

Amazon ha infatti annunciato di aver aggiunto 30 tipologie di frutta e verdura ai 20.000 prodotti acquistabili con l’app Amazon Prime Now. In questo modo i clienti Amazon Prime Now potranno usufruire a qualsiasi ora della giornata di frutta e verdura freschi consegnati al piano, dicendo così addio alla fatica di sollevare pesanti buste della spesa. E le consegne potranno essere effettuate anche in ufficio.

Le 30 tipologie di frutta e verdura si aggiungono alla gamma di oltre 20.000 prodotti disponibili al servizio Prime Now che offre già surgelati (tra cui buste di minestroni e vaschette di gelato), prodotti freddi (come affettati e yogurt), oltre a pane, pasta, caffè, bibite, birre, vini e alcolici.
L’offerta si aggiunge anche agli articoli presenti nel negozio Alimentari e cura della casa, con una selezione di migliaia di prodotti a lunga conservazione (biscotti, popcorn, bibite) di marchi nazionali e internazionali (Barilla, Mulino Bianco, Knorr, Mellin).
“Le 30 tipologie di prodotti freschi rendono ancora più ampia e variegata l’offerta di prodotti Prime Now, rispondendo sempre più all’esigenza dei clienti di ricevere a casa i prodotti per la spesa quotidiana – spiega Mariangela Marseglia, EU Director Prime Now – Frutta e verdura saranno consegnati direttamente al piano dalle 8 del mattino a mezzanotte, sette giorni alla settimana con le modalità previste dal servizio Prime Now e modalità di consegna in un’ora o in finestre di due ore”.
Tutti gli iscritti Prime possono scaricare da subito l’app Prime Now, disponibile per i dispositivi iOS e Android,  verificare i CAP coperti dal servizio e chiedere di ricevere le notifiche per sapere quando il servizio sarà disponibile nella propria area. Per trovare i CAP di Milano e hinterland raggiunti dal servizio, i clienti possono visitare www.amazon.it/primenow.

Nuove date per le visite al centro di distribuzione Amazon: già 1.200 i visitatori

Oltre 1.200 visitatori da tutta Italia nel 2016 e tutti i posti occupati: visto il grande successo delle visite guidate al centro di distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza) la regina delle dot com replica e programma nuove date.

Evidentemente è piaciuta l’idea di scoprire il “dietro le quinte” della impareggiabile logistica di Amazon. L’iniziativa, lanciata in Italia nel mese di giugno 2015, ha visto occupare ogni posto disponibile fino a maggio 2016.

«Scoprire cosa accade dopo aver cliccato “Acquista” sul sito Amazon.it ha sempre suscitato molta curiosità nei clienti – commenta Tareq Rajjal, Amministratore Delegato di Amazon Italia Logistica -. Vogliamo offrire a tutti l’opportunità di osservare da vicino l’impegno dei nostri 907 dipendenti che spediscono decine di milioni di pacchi ogni anno. Siamo molto orgogliosi del modo in cui serviamo i clienti e vogliamo permettere ai visitatori di vivere in prima persona l’attività all’interno dei nostri magazzini».

Scaffali con prodotti del negozio Alimentari.

«Penso a me stessa come ad una commessa che si prende cura di milioni di clienti e dei loro acquisti. Quando controlliamo il livello di qualità, stocchiamo, preleviamo, impacchettiamo e spediamo, lo facciamo per un cliente che si aspetta di vivere la migliore esperienza d’acquisto, proprio come in un negozio fisico. Pertanto, gli FC Tour rappresentano anche una grande opportunità per tutti i dipendenti come me: possiamo incontrare personalmente i clienti di cui ci prendiamo cura, e l’apprezzamento che riceviamo va sempre al di là di ogni aspettativa» dice Samantha Centri, dipendente Amazon operativa nell’area spedizioni del centro di distribuzione.

Le visite guidate si svolgeranno nella giornata di giovedì e saranno aperte a tutti i clienti di età superiore ai 6 anni. Per ogni giornata sono previsti tre tour della durata di circa un’ora ciascuno. È possibile registrarsi per prenotare la visita alla pagina http://amazontours.it.

Le date aggiuntive per il 2016 sono:

25 febbraio
24 marzo
28 aprile
26 maggio
23 e 30 giugno
21 e 28 luglio
18 e 25 agosto
22 e 29 settembre

Il Centro di Distribuzione, inaugurato il 2 maggio 2014, è dotato di un’infrastruttura logistica tra le più innovative in Europa. Durante lo scorso “Black Friday” (27 novembre 2015) è stata gestita la spedizione di oltre 600.000 prodotti acquistati su Amazon.it
Oltre agli 80 milioni di articoli offerti da Amazon.it la Logistica di Amazon si occupa di ricevere, stoccare, smistare, imballare, spedire e fornire il servizio di gestione dei resi e l’assistenza ai clienti delle decine di migliaia di aziende di ogni dimensione che vendono i loro prodotti attraverso Amazon Marketplace.

Servizio e smartphone (iOs) guidano le vendite nell’e-commerce del lusso

Lo rivela il report realizzato da Demandware: aumenta il numero di chi acquista beni nel settore del lusso, e chi lo fa utilizza diversi dispositivi. Ma sono gli smartphone a guidare la crescita dei carrelli con il 39% di traffico mentre generano l’83% della crescita degli ordini il 115% dell’aumento dei carrelli.

Il report analizza in dettaglio l’attività di oltre 20 milioni di acquirenti di prodotti di lusso, mettendo a confronto l’attività degli acquirenti sui siti di e-commerce del lusso e il mercato dell’e-Commerce in generale. L’obiettivo è identificare l’opportunità per i retailer di migliorare l’esperienza di acquisto e aumentare il fatturato.

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Target in crescita

Sempre di più: i brand retail del lusso riscontrano una crescita dei clienti annua pari al 29%, superiore a quella del mercato che si attesta al +25%. Il settore retail è infatti un ambito in cui gli acquirenti di prodotti esclusivi possono contare su esperienze uniche e su un altissimo livello di servizio. E tra i principali fattori trainanti di questa crescita figurano l’incremento dei contenuti incorporati nell’esperienza di e-commerce e l’impennata degli acquisti effettuati da diversi dispositivi.

Divenuti ormai una destinazione che attira nuovi acquirenti e richiama quelli affezionati al brand, i siti di lusso fanno registrare un aumento della frequenza delle visite online pari al 24%. Una percentuale superiore a quella di ogni altro segmento verticale.

Il profilo di chi acquista prodotti di lusso però mostra alcune tendenze comportamentali simili al mercato di massa, come l’intenso utilizzo di smartphone per la ricerca e l’acquisto di articoli, oltre all’uso di vari dispositivi per interagire con i brand. Alle misure obsolete come il tasso di conversione basato sul numero di visite, i retailer perciò dovrebbero preferire indicatori basati sul consumatore capaci di rivelare la vera storia del proprio business.

 

Il lusso? Si distingue per il servizio

Se generalmente gli articoli di lusso si distinguono dagli altri per il prezzo, i dati di Demandware evidenziano però che a fare la differenza è il servizio. Poiché il valore medio degli ordini nel lusso è più alto, è anche più facile raggiungere soglie di spesa minima per usufruire della spedizione gratuita. Infatti, sebbene in questo segmento la percentuale di sconto sia più bassa – in media gli ordini nel segmento lusso vengono scontati dell’8% rispetto alla media del 12% di tutto il commercio digitale – si registra il più alto tasso di spedizioni gratuite.

Nel lusso la spedizione gratuita non è uno strumento promozionale, ma rappresenta una peculiarità. I clienti se la aspettano e ne usufruiscono in maniera maggiore rispetto a quella registrata nel commerce in generale, con un 71% degli ordini spediti gratuitamente nel secondo trimestre del 2015, rispetto al 67% registrato nel secondo trimestre del 2014.

Inoltre, se in tutto il commerce digitale il 58% degli ordini proviene da utenti registrati, la percentuale subisce una flessione nel segmento lusso, dove è solo il 46% degli ordini a essere effettuato da utenti registrati.

Per i retailer del lusso lo shopping non significa solo vendere prodotti esclusivi, ma fornire un servizio di elevata qualità e instillare nei clienti la percezione che li stiano aiutando a soddisfare i propri desideri. I retailer del lusso dovrebbero perciò garantire un’esperienza che attiri gli acquirenti che ancora non conoscono il loro sito, e mettere in risalto diversi fattori, come per esempio le procedure di pagamento semplificate per gli utenti non registrati e informazioni dettagliate e chiare su prodotti e ordini (taglie, resi, cambi ecc.).

Anche l’aumento degli acquisti da smartphone è un risultato della richiesta di questo servizio: l’83% della crescita degli ordini è generata proprio dagli smartphone, responsabili anche del 115% dell’aumento dei carrelli. Questo device è l’unico a contribuire alla crescita dei carrelli nel segmento del lusso.

I consumatori del lusso, inoltre, sono in costante ricerca di ispirazione, come dimostra il loro limitato utilizzo della funzione di ricerca sui siti: solo il 4,5% delle visite sui siti di commerce del lusso contro l’8,1% di visite di tutto il digital commerce. Invece di ricerche minuziose, chi acquista prodotti di lusso vuole che sia il marchio stesso a guidare l’esperienza di acquisto. E chi utilizza la ricerca sul sito conclude l’acquisto con una probabilità quattro volte superiore rispetto agli utenti che si limitano a navigare, il rapporto più elevato nel commerce digitale.

Aumentano gli acquisti da smartphone

Nel secondo quadrimestre del 2015 il 28% degli acquirenti che ha fatto più visite ha utilizzato pc, smartphone e tablet. Per gli shopper del lusso la combinazione preferita di dispositivi però risulta essere computer e smartphone, un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi trimestri che ha visto lo smartphone soppiantare il tablet. Mentre entrambi i valori di traffico e di ordine da smartphone riflettono il mercato in generale, nel lusso sta avvenendo un veloce spostamento degli acquisti effettuati tramite smartphone, che non guadagnano solo quote di ordini rispetto ai pc, ma anche verso i tablet, che scendono dal 18% al 15% quest’anno.
Con una rapida riduzione dell’utilizzo di pc e tablet, i retailer del settore rilevano come lo smartphone sia il dispositivo preferito dai clienti. Dagli smartphone proviene il 39% di tutto il traffico dell’e-commerce del segmento, e il 19% degli ordini nel Q2 del 2015, rispetto al 28% e all’11% rilevati nel Q2 del 2014. E i dispositivi Android, che rappresentano l’84% del mercato globale tramite smartphone sono rimasti indietro rispetto ai dispositivi iOS in termini di valore medio degli ordini e quota globale di spesa online.

Gli acquirenti dei prodotti di lusso tendono a utilizzare i dispositivi Android con meno frequenza rispetto al loro impiego per gli acquisti di e-commerce in generale. Nel lusso gli smartphone Android valgono il 17% di ordini e il 25% di traffico, mentre nel mercato complessivo del commercio digitale registrano il 42% degli ordini e il 42% di traffico.

 

Le visite sono più brevi

Le visite degli acquirenti di prodotti di lusso tendono poi a essere più brevi (in percentuale meno di 3 minuti su un sito), rispetto a quelle registrate nel mercato in generale, sebbene anno su anno la riduzione dei tempi di permanenza per visita risulti simile. Dal Q2 2014 al Q2 2015 il tempo medio per visita è calato del 35% con una media di 8,5 minuti. E nello stesso periodo la durata media di visita da smartphone è calata del 41%, con 7,9 minuti di navigazione.

Otto Group e il suo nuovo, tecnologico shopping multicanale

Basteranno pochi secondi ai clienti di Otto Group (il secondo retailer online più grande al mondo, al quale fanno riferimento oltre 120 brand inclusi BonPrix, Otto, Crate & Barrel e Hermes) per acquistare i loro prodotti preferiti.

E questo grazie a un accordo con Powa Technologies e alla nuova funzionalità Powa Tag.

Saranno sufficienti un semplice touch di smartphone e un punto di ingaggio come QR code, Audio Tag, beacon Bluetooth, NFC e social media e i consumatori saranno immediatamente connessi.

Una svolta importante per il mobile e-commerce del Gruppo che, si stima, potrebbe raggiungere il valore di 573 miliardi di euro in due anni.

E la partnership con PowaTag permetterà senza dubbio all’azienda di valorizzare al meglio i suoi asset, offrendo ai clienti un’esperienza di acquisto multicanale.

PowaTag è “a prova di futuro” e grazie alla sua piattaforma multi-dimensionale è in grado di adattarsi alle mutevoli esigenze dei consumatori . Il trigger più recente utilizza la tecnologia di riconoscimento visivo, che permette ai consumatori di acquistare un prodotto in pochi secondi semplicemente inquadrando con lo smartphone l’inserzione pubblicitaria senza dover ricorrere alla scansione del QR Code.

“PowaTag è una soluzione estremamente intelligente perchè trasforma i dispositivi mobili in una porta d’accesso per effettuare gli acquisti. Grazie alla sue caratteristiche e alla sua presenza globale, PowaTag può migliorare considerevolmente l’esperienza di shopping dei nostri clienti”, ha dichiarato Hanjo Schneider, membro del Consiglio esecutivo di Otto Group.

“I dispositivi mobili hanno agito da catalizzatore per creare una nuova generazione di consumatori sempre connessi e che vogliono interagire con i brand in maniera personalizzata. Otto Group ha pienamente riconosciuto i cambiamenti radicali che si stanno verificando nel settore retail e abbracciando PowaTag sarà in grado di andare incontro alle mutate abitudini dei consumatori, soddisfando le loro crescenti richieste di libertà e flessibilità all’acquisto”, ha dichiarato il CEO e fondatore di Powa Technologies Dan Wagner.

Amazon spinge ancora avanti l’e-commerce e testa i pagamenti a rate

L’e-commerce evolve a conquista sempre nuovi clienti e Amazon guarda avanti e inventa nuove modalità, in linea con stili di vita moderni che diventano nuove abitudini. Così è stato per le consegne veloci, anche in due ore in certe aree urbane, per i clienti Prime. Il prossimo step, attualmente in fase di test nel Regno Unito, si chiama Amazon Pay Monthly è consente di rateizzare i pagamenti per articoli (facile pensare all’elettronica e all’informatica) che costano più di 400 sterline (550 euro). E, anche se è piuttosto alto il tasso di interesse (16,9%), grazie all’ampiezza dell’assortimento e alla comodità delle spedizioni il nuovo servizio potrebbe rivelarsi un successo, ponendo in difficoltà dopo i supermercati (Amazon Pantry, l’assortimento nel grocery è stato da poco lanciato in Gran Bretagna ed è giù attivo on Italia) anche i big dell’elettronica di consumo. Oggi nella terra d’Albione, domani anche da noi visto che il servizio, se il test risulterà positivo, potrebbe essere esteso ad altri Paesi.

 

Natale all’insegna della consegna veloce

Intanto il re delle dot.com fa il consuntivo natalizio, che vede globalmente oltre 200 milioni di prodotti spediti gratuitamente con l’abbonamento Prime e tre milioni di nuovi iscritti solo nella terza settimana di dicembre.

Tra i prodotti più venduti in Italia c’è un giusto mix di innovazione e tradizione. Se infatti nell’elettronica di consumo vince lo smartphone Motorola Moto G 3 e tra i Videogame sbanca Call Of Duty: Black Ops III per PlayStation 4, si avvantaggiano di un fascino vintage i Dr. Martens Original rigorosamente neri (best seller tra le scarpe) e il “vecchio” Casio A-158WA (il più venduto tra gli orologi).
Altri “campioni di vendite” su Amazon questa stagione natalizia a Natale sono stati:

Alimentari: Oreo – Biscotti al Cacao Magro, Ripieni di Crema.
Libri: La dieta del dottor Mozzi. Gruppi sanguigni e combinazioni alimentari
Musica: “25” by Adele
Film: Star Wars Original Trilogy – Episodi 4-5-6 (3 Dvd)
Giochi: Crayola 74-7054 – Laboratorio dei Pennarelli
Casa e Cucina: Nespresso Essenza EN97.W macchina per caffè espresso di De’Longhi, colore Bianco Sand
Bellezza: Glow set professionale di 12 pennelli per il trucco
Baby: Tommee Tippee 82038502 Sangenic Tec Ricarica, 9 Pezzi
Abbigliamento: Ferrand Kigurumi Pigiama Unisex Adulto Animale Blu Stitch
Sport & Outdoors: Xiaomi Braccialetto Ottimizzato Leggero IP67 Intelligente Senza Fili Bluetooth
Fai da te: Aspiracenere elettrico Cenerill 800 W

I quattro motivi per cui le vendite online di Natale saranno record

Nello studio “Ready to Wrap” (“Pronti a impacchettare”), Demandware prevede che il periodo compreso tra il 19 novembre e il 26 dicembre rappresenterà quest’anno il 22% del totale delle vendite online, contro il 21% dello scorso anno.

Sulla base di dati storici relativi al periodo di picco, unitamente alle tendenze del 2015, Demandware identifica quattro fattori cruciali che porteranno a visite e transazioni record durante il periodo dello shopping natalizio.

Eccoli.

Dimenticate le letterine a Babbo Natale, controllate il carrello dei ragazzi
Cambia il modo in cui i consumatori navigano online, e il carrello si trasforma in una “lista dei desideri”. Grazie soprattutto all’aumento del tasso di acquisto via smartphone, Demandware stima che quest’anno i consumatori creeranno il 25% di carrelli in più.

Promozioni di Natale: picchi nel numero di spedizioni gratuite e aumento degli sconti
Il picco della stagione dello shopping è nota per gli sconti e le spedizioni gratuite, valore aggiunto ricercato dai consumatori. Quest’anno non farà eccezione: secondo Demandware l’82% degli ordini sarà spedito gratuitamente, dato in aumento rispetto al 73% del 2014. Inoltre, l’azienda prevede che in media gli ordini saranno scontati del 18%.

Il traffico si congestiona, e non solo nei parcheggi
La combinazione di una crescita costante nel 2015 e il forte periodo di picco dello scorso anno, congiuntamente alla disponibilità di un giorno in più tra la Festa del Ringraziamento e Natale 2015, suggerisce un aumento del 31% degli ordini a livello globale. Catalizzatore sarà il traffico online: la previsione è di un aumento del 22% delle visite per questo periodo di picco rispetto allo stesso periodo del 2014. Secondo le stime, i consumatori visiteranno lo stesso sito il 6% in più; su di esso ci sarà una crescita della spesa pari al 3%. Grazie all’aumento degli acquisti effettuati tramite più dispositivi e al miglioramento nell’utilizzo di device mobili per lo shopping, è possibile che tali dispositivi saranno largamente responsabili dell’aumento delle visite.

Telefoni in piena carica
Nel 2013, rispetto a computer e tablet, il 23% del traffico registrato nel periodo di picco è avvenuto tramite smartphone. Nel 2014, questa percentuale è salita al 33%. Quest’anno il tasso di crescita non si arresta: la quota prevista è al 47% a livello globale. Le previsioni per la percentuale di ordini indicano guadagni anche più alti – rispetto al 10% del 2013 e al 16% del 2014, si stima che il 23% degli ordini verrà effettuato tramite telefono. Lo smartphone sarà il dispositivo preferito per il traffico correlato al commercio digitale.

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Per Elana Anderson, Senior Vice President of Worldwide Marketing di Demandare «I consumatori sono più propensi a effettuare acquisti utilizzando dispositivi differenti, ed è compito dei retailer unificare l’esperienza di acquisto del cliente attraverso smartphone, tablet e computer. Il segreto è creare la connessione per il cliente e per ognuno attuare un’esperienza di acquisto valida e personalizzata adattando ad ognuno le attività di commercializzazione e sfruttando i nuovi modi con cui i consumatori interagiscono con i brand».

Il click&collect secondo Amazon: accordo con la rete di librerie Giunti al Punto

Amazon annuncia che i propri clienti in Italia possono ora scegliere di far consegnare i prodotti ordinati su Amazon.it presso i Punti di ritiro posizionati all’interno di una delle 180 librerie Giunti al Punto. Sono librerie distribuite in tutto il territorio nazionale, ubicate nei centri commerciali, nei punti nevralgici di numerose città italiane, in 7 aeroporti e 3 stazioni ferroviarie; offrono orari di apertura particolarmente estesi, con apertura alle 9 e chiusura anche fino alle 22, adatti per rispondere alle esigenze di qualsiasi cliente Amazon.

I clienti potranno selezionare direttamente su Amazon.it la libreria con posizione e orari di apertura più adeguati alle proprie esigenze. Il nuovo servizio è disponibile senza costi aggiuntivi.

François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna

«I clienti di Amazon.it che non hanno la possibilità di ricevere la spedizione al proprio domicilio, possono usufruire delle consegne più veloci di Amazon e programmare di ritirare il prodotto nell’orario e nel posto più comodi per loro», afferma François Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna (nella foto).

Ad del Gruppo Giunti Martino Montanarini«Le librerie Giunti al Punto ora potranno non soltanto vendere i Kindle, ma offrire un servizio aggiuntivo per tutti i clienti. Si tratta di uno sviluppo importante per gli accordi di collaborazione fra Giunti e Amazon, volti a rendere sempre più stretto il legame fra negozi fisici e negozi online», spiega l’Ad del Gruppo Giunti Martino Montanarini.

Il servizio Punti di ritiro è disponibile, senza costi aggiuntivi, con  la modalità di consegna 1 giorno o 2 giorni per i clienti Prime e con la modalità di consegna standard  per tutti gli altri clienti non abbonati al servizio Prime.

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