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E ora sul web si vende anche l’auto: Smart lancia la shopping experience ad personam

Smart debutta proprio sul mercato italiano con un’innovativo progetto di e-commerce, gestito da Gruppo Roncaglia.  Ci mancavano proprio solo le auto a poter essere acquistate online. Non parliamo dei siti di compravendita, molto attivi già da anni sul web, ma di una primaria azienda del settore auto come Mercedes-Benz che decide di vendere auto, nuove, online, e per farlo pensa a una shopping experience ad hoc, originale e personalizzata.smart lancia il primo e-commerce automotive e sceglie l’Italia come Paese pilota affidando il progetto al Gruppo Roncaglia. Il risultato è un concentrato di innovazione allo stato puro: il primo marchio automobilistico in Italia a scegliere l’e-commerce come canale e la creazione della prima live experience di acquisto online in cui il contatto virtuale è in grado di essere altrettanto gratificante rispetto all’esperienza di acquisto nel mondo ‘reale’.

Il sito di e-commerce si chiama www.smartforstore.it e segue il cliente dalla scelta delle singole caratteristiche dell’auto passo passo, fino alla consegna della vettura, che avviene direttamente a casa.

«Abbiamo costruito un vero e proprio set, uno studio televisivo che ospita una smart fortwo – spiega Andrea Troiani, responsabile del progetto per il Gruppo Roncaglia. Il cliente può quindi guardare l’auto in tempo reale direttamente da casa sua tramite un semplice browser. Inoltre, ha a disposizione un personal shopper, fisicamente presente accanto alla smart, che lo aiuta a scoprire la vettura e tutte le sue caratteristiche, attraverso un’interazione audio-video in tempo reale».

Quattro telecamere inquadrano la vettura per realizzare uno streaming in alta definizione consente di vedere l’auto in ogni momento. Una vera e propria regia a disposizione dell’utente 24 ore al giorno, tutti i giorni dell’anno, in diretta ed in tempo reale.

 

Lancio sui social e anteprime

A pochi giorni dal lancio è stata venduta la prima vettura e continuano con successo le vendite anche sui nuovi modelli di smart cabrio, in anteprima sulla piattaforma e-commerce, e le nuove smart fortwo pois e pinstripe, primi esemplari di una “capsule collection” realizzata da smart in Italia con la collaborazione di Garage Italia Customs, “officina creativa” di Lapo Elkann, con lo scopo di “vestire” le auto con pattern e texture esclusivi. Il lancio del servizio è stato supportato da una campagna promozionale online che ha visto la produzione i 14 diversi soggetti creativi, dedicati a vari segmenti di pubblico e in linea con la precisione della targettizzazione garantita dai sistemi di programmatic advertising più evoluti. La campagna ha generato ad oggi 450mila visite al sito, 3,5 milioni di utenti su twitter e oltre 43 milioni di persone raggiunte sui social network.

 

Amazon aiuta le Pmi a vendere in Europa con il Nuovo programma Paneuropeo

Punta sulle Piccole e medie imprese, che spesso hanno difficoltà ad approcciare il “libero” (per ora) mercato europeo, il colosso delle dotcom Amazon, che lancia il Programma Paneuropeo, un servizio che consentirà ai venditori del Marketplace di raggiungere in maniera più efficiente milioni di clienti Amazon in Europa.

Il programma assicurerà ai clienti tempi di consegna più rapidi e costi di spedizione inferiori: i venditori potranno inviare il proprio inventario a un singolo Centro di Distribuzione, dal quale i prodotti saranno inviati verso i vari Centri di Distribuzione europei tenendo conto del diverso livello di richiesta da parte dei clienti in ciascun Paese in modo da spedire i prodotti ai clienti finali dal più vicino Centro di distribuzione in cui i prodotti sono disponibili.

L’Ue sta da tempo lavorando sulle limitazioni imposte dalle aziende che di fatto chiudono il mercato dell’e-commerce europeo tramite i geoblocchi (vedi E-commerce, il mercato non è europeo: 4 siti su 10 applicano il geoblocco). In questo senso potrebbe risultare interessante per le Pmi il nuovo progetto: in effetti sono già decine di migliaia le piccole e medie imprese che utilizzano il Marketplace Amazon per la vendita e la Logistica di Amazon ha permesso di consegnare, nel 2015, più di un miliardo di prodotti ai clienti nel mondo. Inoltre, il numero di venditori europei che vendono prodotti almeno in un’altra nazione estera è aumentato di oltre il 50% nel 2015.

Il nuovo Programma Paneuropeo di Amazon permetterà inoltre ai venditori di rendere i propri prodotti disponibili attraverso il servizio Amazon Prime, beneficiando di un ulteriore strumento di supporto all’espansione del proprio business. Quanto ai costi, i venditori dovranno pagare unicamente le tariffe di gestione dell’ordine applicate nel Marketplace in cui il prodotto è stato ordinato, anche se il prodotto è stato spedito da un Centro di distribuzione estero. Non sono previste commissioni per la ripartizione dei prodotti nei diversi Centri di Distribuzione. Amazon dispone di 29 Centri di Distribuzione in 7 paesi europei e di un servizio di assistenza clienti che opera in 5 lingue.

 

Prestazioni dei siti web: a maggio Iper solo in vetta, Esselunga e Decathlon sul podio

Sono gli Ipermercati Iper ad essere soli in vetta nella classifica stilata da BEM Research, e relativa a maggio 2016, seguiti da Esselunga, Decathlon, Coop e Bricocenter. La classifica classifica è stilata sulla base del BEM Rank calcolato all’inizio del mese di riferimento in modo da valutare le prestazioni dei siti web che influenzeranno il traffico e i contatti online con la clientela nei successivi 30 giorni.

In cima alla classifica ormai fa tre mesi resta saldamente Ipermercati Iper, società italiana del gruppo Finiper, mentre retrocede al secondo posto Esselunga, che registra un distacco di 6 punti indice dalla capolista. Al terzo posto Decathlon, la catena francese di articoli sportivi, che conquista una posizione rispetto ad aprile. Coop perde una posizione, rispetto ad aprile, attestandosi al quarto posto. Bricocenter, azienda specializzata nel bricolage, chiude la classifica dei primi cinque brand che a maggio hanno ottenuto la migliore performance online secondo l’indice BEM Rank. Esce dalla classifica dei top five Carrefour, catena di supermercati francese con oltre mille punti vendita in Italia, che ad aprile aveva raggiunto la quinta posizione.

«I brand impegnati nella grande distribuzione devono considerare come un dato di fatto il comportamento degli utenti italiani: acquistano online e non solo elettronica o abbigliamento, ma sempre di più prodotti alimentari – afferma Mariachiara Marsella, web marketing manager a BEM Research -. La vendita online di prodotti non può essere però l’unico metro di valutazione per decretare il successo o meno di un e-commerce. Occorre non solo vendere ma anche intercettare le reali esigenze dei clienti».

L’indice BEM Rank, grazie al quale viene prodotta mensilmente la classifica BEM Research, prende in considerazione 5 parametri che sono: i brand maggiormente cercati su Google; la visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico relative al settore di riferimento; la velocità di caricamento delle pagine web; l’usabilità dei siti web; il grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera.

notonthehighstreet.com, dal web al market per promuoversi, e ritorno

L'Old Spitalfields Market, foto Instagram oldspitalfields.

Come fa un sito che da 10 anni pratica esclusivamente vendite online a festeggiare l’anniversario dalla nascita? Semplice, diventa “fisico”, anche se solo temporaneamente. Così ha pensato di fare l’inglese notonthehighstreet.com, che già nel nome ha il suo programma: niente negozio fisico, mai sulla strada, solo online. L’idea, nata nel 2006 da due amiche e sviluppata “su un tavolo di cucina” (che ancora esiste ed è sistemato in una sala dell’azienda, che oggi impiega 200 persone) era semplice: rendere disponibili su web oggetti “carini e originali” prodotti da piccole aziende ed artigiani. Dall’abbigliamento all’oggettistica per la casa, dai gioielli ai prodotti gourmand.

Il temporary shop di notonthehighstreet.com durerà tre giorni e trasformerà il mercato londinese di Spitalfields, cuore hipster e trendy della metropoli e regno del shabby-chic, in una vera e propria “esperienza interattiva”. Non solo acquisti dunque, ma un programma che su tre giorni (dal 6 all’8 maggio) comprende laboratori e workshop di vario tipo, dall’intaglio con la carta ai cocktail, dalla calligrafia alla “tea mixology”, l’arte di creare miscele di tè. Non mancheranno musica, assaggi gastronomici ed eventi vari.

Sul lato commerciale, oltre 100 piccoli produttori che vendono tramite il sito monteranno il loro banco offrendo e loro mercanzie, dal cibo agli accessori, dai prodotti per la bellezza e la salute a quelli per la casa e il giardino. Tutti in un posto, proprio come nel sito.

IKEA Italia: aprirà a giugno, a Cagliari, il primo Pick-up & Order Point

Ikea Italia inaugura in Sardegna il suo nuovo progetto innovativo che – grazie ad un approccio multicanale – coniuga l’esperienza di acquisto in negozio all’e-commerce, unendo alcuni aspetti dello  store classico alla comodità dell’acquisto online da pc, tablet e smartphone.

Con una superficie complessiva di 3.200 mq e 4 milioni di euro di investimenti, il nuovo Pick-Up & Order Point IKEA aprirà al pubblico il 29 giugno 2016 con una grande festa di inaugurazione tipicamente svedese.Schermata 2016-04-26 a 14.47.55

Il nuovo punto vendita avrà una ricaduta occupazionale di 104 persone con oltre l’80% di personale sardo, tra occupazione diretta (vendita, logistica, assistenza clienti e ristorazione) e indotto (trasporto e montaggio, sicurezza, manutenzione, pulizia ecc).

Schermata 2016-04-26 a 14.48.08Le previsioni per l’attività commerciale del 2017 vedono 27.600 ritiri al Pick-Up &Order Point, 5.400 consegne dirette a casa e 1.470 montaggi di mobili e cucine.

Numerosissimi i sardi che in questi anni hanno fatto acquisti sia presso i punti vendita della penisola che nel sito e-commerce IKEA.it/Compraonline: nel 2015 sono stati fatti acquisti dalla Sardegna per un totale di 3.307.000 milioni di euro, di cui 2.303.000 tramite il canale e-commerce (+455% rispetto al 2013) e 1.004.000 euro attraverso i 21 negozi IKEA Italia (+6% rispetto al 2013).

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L’impegno di IKEA nell’avvicinarsi sempre di più (e nel più breve tempo possibile) ai suoi clienti sardi si concretizzerà ulteriormente con la quasi contemporanea apertura di un punto di ritiro anche ad Olbia, che sarà attivo dal 30 giugno 2016.

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Il Pick-Up & Order Point rappresenta solo il primo passo piano di espansione dell’azienda in Sardegna e anticipa la successiva apertura di un punto vendita IKEA sull’Isola, nell’area metropolitana di Cagliari.

Iper ed Esselunga le migliori della Gdo online, nell’abbigliamento vincono i marchi stranieri

Sono Ipermercati Iper ed Esselunga seguite da Coop le insegne della Gdo più apprezzate e ricercate per l’e-commerce secondo una ricerca di Bem Research.

Ipermercati Iper, società del gruppo Finiper, mantiene la prima posizione che aveva nel marzo 2016, ma è raggiunta sul podio più alto da Esselunga. Al terzo posto è stabile Coop, mentre in quarta posizione si attesta Decathlon, la catena francese di negozi specializzati in articoli sportivi. Avanza, di una posizione al quinto posto, Carrefour. Nel complesso la performance online dell’intero settore della grande distribuzione, calcolato su 11 diversi brand, ha mostrato una crescita di quasi il 6 per centro circa rispetto a marzo.

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“Le tendenze di ricerca su Google di parole connesse con la grande distribuzione evidenzia da diversi anni un profilo crescente – sottolinea Mariachiara Marsella, responsabile Web Marketing di BEM Research – segnale evidente che i consumatori italiani utilizzando sempre di più Internet per informarsi e per acquistare i prodotti di loro interesse. Per le aziende è necessario essere presenti e visibili sul web, ma questo non è sufficiente. Bisogna anche costruire siti web che rispondano alle esigenze dei consumatori”.

Anche se il mercato della spesa online è ancora marginale in Italia (vale l’1% circa) non sarà sempre così e anzi l’ultima rilevazione dell’Osservatorio del Politecnico ha segnalato un aumento di traffico e fatturati. L’arrivo di Amazon Fresh qualche mese fa promette di garantire un ulteriore impulso.

Sul fronte dell’abbigliamento la medaglia d’oro va a Zalando. La società tedesca, specializzata nelle vendite sul web di scarpe e abbigliamento, davanti ad Adidas che scavalca Bonprix nella lista dei migliori brand operanti sul web in lingua italiana. Nike guadagna una posizione rispetto al mese precedente e si posiziona al quarto posto, mentre al quinto entra H&M. Nel complesso la performance online dell’intero settore dell’abbigliamento e accessori, calcolato su 25 diversi brand, ha mostrato una crescita del 2,4 per centro circa rispetto a marzo.

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“Ciò che balza agli occhi dalla classifica dei migliori brand che abbiamo stilato è l’assenza di marchi italiani – afferma Carlo Milani, direttore di BEM Research – Un settore, come quello della moda, in cui il made in Italy è da solo un marchio vincente, non riesce ad esprimere sul web brand italiani sufficientemente competitivi”.

La classifica dei migliori brand online, prodotta da BEM Research, è costruita sulla base di un indice, il BEM Rank, che considera 5 diversi parametri: 1) i brand maggiormente cercati su Google; 2) la visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico relative al settore di riferimento; 3) la velocità di caricamento delle pagine web; 4) l’usabilità dei siti web; 5) il grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera.

Amazon si allea con Vinitaly Wine Club e apre lo store dedicato al vino italiano

Oltre 500 cantine, 300 denominazioni, 700 vini di qualità, debuttano oggi in una sezione dedicata nel marketplace del sito italiano di Amazon www.amazon.it/vinitaly. Il nuovo store online apre in occasione della 50a edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati che si terrà a Verona dal 10 al 13 aprile, ed infatti nasce proprio dalla collaborazione tra la DotCom e Vinitaly Wine Club, l’e-commerce del vino italiano di Vinitaly.

L’offerta di vini su Amazon.it, già presente, si arricchirà dunque di nuove etichette vinicole Made in Italy, provenienti da tutte le regioni d’Italia, selezionate e vendute da Vinitaly Wine Club sul Marketplace di Amazon.it con consegna in 24/48 ore in tutta Italia.

All’interno dello store online, è possibile effettuare la ricerca del “vino del cuore” in base ad una serie di criteri quali Aromi, Abbinamenti, Regioni di provenienza, tipologia (bianco, rosso, spumante, rosé o dolce), premi insigniti dalle maggiori guide enologiche italiane, ma si possono anche seguire i suggerimenti di Vinitaly Wine Club, come ad esempio: i Grandi Vini Italiani, i migliori vini premiati sotto i 20 euro, i Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, la Selezione Brunello di Montalcino DOCG, i Vini rossi Super Tuscan, i Vini rossi e bianchi sotto i 10 euro e molto altro.

Ogni settimana i clienti di Amazon.it potranno approfittare di offerte esclusive su una selezione di etichette. Si fa dunque sempre più ampia e profonda l’offerta di Amazon sul fronte food & beverage, dopo l’apertura al grocery nel luglio 2015 e di Prime Now per consegne in un’ora in alcune aree avvenuta lo scorso novembre, mentre a gennaio con Fresh è partito il fresco.

Amazon Dash, arrivano 100 nuovi bottoni per ordinare prodotti di marca

L’idea di Amazon Dash è partita il maggio scorso e sembrava l’ennesima “boutade” del re delle DotComm (tipo le consegne con i droni, per intenderci): un bottone collegato via wi-fi e dedicato a un solo prodotto (il logo bene in vista) cliccando sul quale partiva l’ordine diretto ad Amazon, che lo consegnava a casa (per ora solo negli Stati Uniti) entro un giorno. Ora i prodotti di marca disponibili sono diventati più di 100. Partiti da commodity come pannolini per bambini o detersivi, man mano si sono ampliati ad alimentari e bevande forse non così essenziali ma tradizionalmente soggetti ad acquisti di impulso: dalle patatine alle vitamine, dal tè al caffè alla Pepsi, ma anche cibo per animali e pile.

Riservati ai clienti iscritti a Prime, i Dash Buttons costano 4,99 dollari l’uno, importo che si trasforma in credito per il primo ordine. Con il minimo sforzo da parte del consumatore, quando il prodotto del cuore sta per finire è sufficiente pigiare il bottone (attraverso il quale l’ordine può anche essere revocato) per ordinarlo. 

Brawny, Charmin, Clorox, Doritos, Energizer, Gain, Honest Kids, L’Oreal Paris Revitalift, Lysol, Peet’s Coffee, Playtex, Purina, Red Bull, Seventh Generation, Slim Jim, Snuggle, Starbucks, Trojan, Vitamin Water sono solo alcune dei nuovi marchi introdotti. Ma la domanda sorge spontanea: quale vende di più? Amazon non rilascia numeri ma assicura che negli ultimi tre mesi i consumatori che hanno iniziato ad utilizzare il sistema sono aumentati del 75%. «I clienti ci avevano detto chiaramente che volevano più marchi, più categorie e più prodotti nel programma. Siamo entusiasti di offrire ora più di 100 Dash Buttons che rappresentano le più grandi marche in decine di categorie a rappresentare migliaia di prodotti» ha dichiarato Daniel Rausch, direttore di Amazon Dash. «I clienti stanno usando i Dash Buttons più di una volta al minuto per non restare mai senza i prodotti che usano quotidianamente».

Da un’indagine di 1010 Data risulta che la marca più di successo che sfrutta il sistema è P&G e che i top seller sono il detersivo Tide, lo snack Bounty e la carta igienica Cottonelle.

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Diventerà un’icona pop o un oggetto da collezione l’Amazon Dash? Un mezzo per la marca di riaffermare se stessa nei confronti delle private label? Vedremo, soprattutto se alla fine si riuscirà ad avere da Amazon dei dati concreti sul reale impatto sulle vendite, e, anche e più importante, sulle abitudini di spesa dei consumatori.

E-commerce, il mercato non è europeo: 4 siti su 10 applicano il geoblocco

Il geoblocco è comunemente praticato nell’e-commerce in tutti i Paesi dell’Unione Europea, impedendo ai consumatori di acquistare beni di consumo e di accedere a contenuti digitali online nei Paesi diversi dal proprio: lo rileva un’indagine antitrust nel settore del commercio elettronico avviata nel maggio 2015 dalla Commissione europea, e tuttora in corso. Si pensava che l’e-commerce fosse un modo per abbattere le frontiere ma in realtà così non è stato: le risposte inviate da oltre 1.400 dettaglianti e fornitori di contenuti digitali dei 28 Stati membri ai responsabili dell’indagine dimostrano che nell’UE i geoblocchi sono comuni e diffusi: il 38% dei dettaglianti che vendono beni di consumo (abbigliamento, calzature, articoli sportivi e apparecchi elettronici) e il 68% dei fornitori di contenuti digitali hanno affermato di applicare i geoblocchi nei confronti dei consumatori che si trovano in altri Stati membri dell’UE.

Riguardo alla vendita di prodotti, il geoblocco assume in genere la forma di un rifiuto di consegna all’estero. Ci sono però anche casi di rifiuto di accettare sistemi di pagamento esteri e, in misura minore, casi di ridirezionamento verso altri siti e di blocco dell’accesso al sito. La maggioranza dei geoblocchi deriva da decisioni commerciali unilaterali dei dettaglianti, ma il 12% di questi ultimi afferma di essere soggetto a restrizioni contrattuali alla vendita oltreconfine per almeno una delle categorie di prodotti offerti.

Per quanto concerne i contenuti digitali online, il geoblocco viene applicato dopo avere analizzato l’indirizzo IP (Internet Protocol) dell’utente, che permette di identificare e localizzare il computer o lo smartphone. Il 59% dei fornitori di contenuti digitali che ha risposto ha precisato che sono i fornitori a monte che impongono per contratto l’uso dei geoblocchi. Per quanto riguarda la diffusione dei geoblocchi, esistono notevoli differenze, che dipendono dalle categorie dei contenuti digitali e dagli Stati membri dell’UE. I risultati dell’indagine però, basati su risposte delle aziende avvenute su partecipazione volontaria, non possono essere considerati statisticamente rappresentativi rispetto al complesso dei mercati del commercio elettronico dell’Ue.

Queste e le altre informazioni raccolte dalla Commissione sono volte ad individuare eventuali problemi di concorrenza, ma integreranno anche le altre azioni della Commissione nel quadro della Strategia per il mercato unico digitale per affrontare il problema degli ostacoli che intralciano il commercio elettronico transfrontaliero.

Spiega Margrethe Vestager, commissaria europea responsabile della politica di concorrenza: «Le informazioni raccolte grazie alla nostra indagine settoriale sul commercio elettronico hanno confermato gli indizi che ci hanno spinto ad avviare l’indagine: non solo la pratica dei geoblocchi impedisce spesso ai consumatori europei di acquistare prodotti o contenuti digitali online in altri paesi dell’UE, ma esistono casi in cui tale pratica è il risultato di restrizioni previste dagli accordi tra fornitori e distributori. Il fatto che un’impresa che non occupa una posizione dominante decida unilateralmente di non vendere all’estero esula dal campo di applicazione del diritto della concorrenza. Tuttavia, se la pratica del geoblocco viene adottata in virtù degli accordi, dobbiamo verificare se non siano all’opera comportamenti anticoncorrenziali, cui si può porre rimedio utilizzando gli strumenti di cui l’Unione europea dispone in materia di concorrenza».

Lidl parte con l’e-commerce anche in Belgio, con 350 articoli non-food

Dopo la Germania, dove è attivo dal 2009, anche Lidl Belgio parte con un sito dedicato all’e-commerce che al momento contiene 350 articoli non food, dal bricolage all’abbigliamento, dalla casa al ciclismo. E il prossimo mercato a beneficiare delle vendite online del discounter tedesco potrebbe essere, secondo il sito ECommerce News, il Belgio.

La consegna per ora è prevista solo a casa tramite il servizio postale belga, Bpost, mentre non è stato attivato il click and collect.

Le motivazioni di questa mossa sono state così spiegate Marjolein Frederickx, responsabile e-commerce di Lidl Belgium: “Vendiamo prodotti che di solito sono disponibili nei negozi solo per pochi giorni mentre nel negozio online possiamo tenerli per un periodo più lungo. Una maglietta ad esempio può essere in vendita per tutto l’anno, una giacca a vento da sci per tutta la stagione invernale. Vogliamo entrare nell’e-commerce lentamente. Con il tempo aggiungeremo altre categorie di prodotti all’assortimento disponibile online”.

 

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