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Business sostenibile, Cielo e Terra diventa società Benefit

Un evento storico per Cielo e Terra: la modifica dello statuto è il giusto coronamento degli sforzi compiuti in questi anni per tracciare un cammino caratterizzato non solo dallo sviluppo economico, ma anche da un operato sempre più sostenibile, in un’ottica di trasparenza e condivisione.

Già azienda B Corp, con l’adozione dello status di Società Benefit, Cielo e Terra Spa si pone come punto di riferimento per tutti gli stakeholders, rafforzando quell’approccio che di fatto coniuga tradizione e innovazione, ottenendo così una piena e completa sostenibilità sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale e ambientale.

Il nuovo statuto attesta come Cielo e Terra sia riuscita a conciliare le esigenze aziendali con lo sviluppo di un modello di business che integri la sostenibilità superando slogan e professioni di intenti. Con questa modifica statutaria si è voluto altresì confermare l’impegno alla neutralità climatica aderendo all’iniziativa CO2alizione.

La condivisione di buone pratiche è la formula adottata da Cielo e Terra ormai da anni, con la partecipazione a convegni e incontri nel Paese per dimostrare la fattibilità di un circolo virtuoso: una politica adottata dalla direzione aziendale e portata nei più importanti eventi dedicati alla sostenibilità, per raccontare concretamente come il concetto di green non sia e non debba restare meramente un’idea, ma diventi un insieme di iniziative reali e dall’esito misurabile, da intendersi come patrimonio aziendale da diffondere il più possibile.

I traguardi raggiunti da Cielo e Terra Spa confermano che un reale approccio alla sostenibilità faccia bene alla natura e alle persone e non rappresenta un ostacolo alla produttività e alla redditività, anzi.

La Certificazione B Corp
Lo standard B Corp prevede una valutazione puntuale e approfondita dell’azienda attraverso il B Impact Assessement. Il risultato consiste in un punteggio aziendale dato da cinque differenti aree: Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente e Clienti. L’attenzione e i progetti sviluppati da Cielo e Terra in questi ambiti hanno permesso l’ottenimento della Certificazione B Corp, arrivando ad essere la più grande azienda vitivinicola certificata in Europa, nonché una delle più grandi a livello globale. Cielo e Terra ha identificato tra i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU quelli più rilevanti per l’azienda utilizzando il modello SDGs Action Manager costruito da BLab e UN Global Compact.

Programma VIVA – la sostenibilità nella vitivinicoltura italiana
Nel 2021 Cielo e Terra ha colto la necessità di misurare l’impatto derivante dalle proprie attività adottando uno degli standard più riconosciuti del settore vino. VIVA, il disciplinare del Ministero della Transizione Ecologica per la misura delle prestazioni di sostenibilità della filiera vite-vino, permette di sviluppare un’analisi di quattro indicatori – Aria, Acqua, Territorio e Vigneto – e di far verificare tali studi da un Organismo di Certificazione accreditato. L’ottenimento della certificazione VIVA di Organizzazione ha consentito di misurare la propria carbon footprint, e di evidenziare, ad esempio, che grazie all’acquisto di elettricità da fonti rinnovabili certificate, i consumi energetici rappresentano meno dell’1% dell’impronta carbonica aziendale.

La sostenibilità della filiera a partire dal packaging
Grazie all’attenzione verso l’intera filiera di approvvigionamento e alla collaborazione con i maggiori fornitori di packaging e materiali per imbottigliamento, l’azienda ha realizzato interventi che hanno recepito positivamente i principi dell’economia circolare. Questo approccio ha garantito il miglioramento dei prodotti, il rafforzamento di partnership commerciali e una maggiore attenzione all’ambiente.

Particolare importanza riveste l’attenzione alla filiera carta: con il progetto Freschello for Forest, presentato al Vinitaly 2017, tutti i materiali a base cellulosica utilizzati per l’imbottigliamento e la distribuzione del vino sono certificati FSC: tappi di sughero (Amorim Cork), etichette (UPM Raflatac) e cartoni (DS Smith). Dal 2020 non vengono più utilizzati tappi raso tecnici ma solo tappi raso in sughero e dal 2021 il 100% di tappi di sughero sono certificati FSC. Oltre un quarto dei cartoni acquistati sono FSC (318 ton), raddoppiate rispetto al 2018. Inoltre con l’acquisto di tappi Amorim Cork, la cui impronta carbonica calcolata in uno studio LCA risulta negativa grazie alla CO2 sequestrata nella fase forestale, ha permesso di evitare nel 2021 l’emissione di 3.608 ton di gas serra lungo l’intero ciclo di vita.

Le attività sociali
Cielo e Terra ha aderito con il marchio premium Bericanto a 1% for the Planet, creata nel 2002 da Craig Mathews e Yvon Chouinard (fondatore di Patagonia), per favorire l’incontro e la cooperazione tra le organizzazioni attive nella difesa del pianeta. Notevole anche il sostegno ai progetti sociali come AMREF e Wine2Water per sensibilizzare e facilitare l’accesso all’acqua per le donne in Africa, altre tappe che hanno portato Cielo e Terra a una sostenibilità integrata.

Engineering digitalizza i sistemi supply chain di Salov

Engineering, azienda attiva nella digitalizzazione dei processi per Aziende e PA, ha accompagnato Salov, portavoce della qualità dell’olio di oliva nel mondo con i marchi Filippo Berio e Sagra, in un processo di profonda trasformazione digitale dei suoi sistemi produttivi, per adeguarli in modo rapido e flessibile a un mercato globale complesso e imprevedibile, alla crescente esigenza di qualità da parte del consumatore, alle normative sempre più stringenti in ambito alimentare e alla necessità di realizzare sistemi produttivi sostenibili.

In particolare, Engineering ha guidato la completa digitalizzazione dei sistemi di Supply Chain integrata di Salov, creando un ecosistema digitale che, utilizzando le opportunità di evoluzione offerte dalle nuove tecnologie (Data Analytics, Digital Twin), ha reso più efficiente e reattivo l’intero processo produttivo dell’olio (dalla lavorazione della materia prima alle forniture e alla gestione dei magazzini), garantendo nello stesso tempo la sostenibilità ambientale degli impianti attraverso un sistema di energy & environment monitoring per il monitoraggio dei consumi energetici.

“Oggi il settore agro alimentare è tra i più attenti a cogliere le opportunità della trasformazione digitale per far evolvere i propri sistemi produttivi con una crescente attenzione alla qualità e alla sostenibilità – ha affermato Guido Porro, Executive Vice President Enterprise di Engineering. “Come azienda leader nella Digital Transformation che ha l’ambizione di accompagnare la transizione digitale di tutto il mondo manufacturing, Engineering è orgogliosa di mettere le sue competenze tecnologiche e di processo al servizio di un’azienda dinamica e innovativa come Salov, accompagnandola in un profondo percorso di digitalizzazione della Supply Chain volto a far evolvere il business garantendo la protezione dell’ambiente e il miglior prodotto per il consumatore”.

“In Salov siamo consapevoli che la tecnologia sia un elemento funzionale al benessere delle persone che lavorano in azienda e aiuti a costruire un modello lavorativo efficiente che, rispondendo efficacemente alle esigenze dei propri clienti e consumatori, contribuisca a creare la sostenibilità del domani” – commenta l’Ing. Fabio Maccari, Amministratore Delegato di Salov. “La trasformazione digitale, che ha coinvolto praticamente tutti i reparti e flussi operativi, continuerà con coerenza anche nei prossimi anni”.

“Grazie all’expertise di Engineering è stato possibile pianificare insieme un percorso che fosse coerente, in cui l’informatizzazione e l’integrazione di tutte le componenti aziendali procedessero per gradi in modo tale che ogni fase rendesse possibile ed attivasse la successiva” commenta il Dott. Luca Greco, CIO di Salov. “Supply Chain Integrata, utilizzo della tecnologia, fattore umano, governo del progetto e del cambiamento ‘IT Driven’ hanno rappresentato per Salov i fattori abilitanti e di successo per la transizione alla Industry 4.0 e per la trasformazione digitale sostenibile nel suo complesso”.

Per permettere a Salov di migliorare la propria efficienza produttiva, Engineering, partendo da un’attività di consulenza che ha riguardato l’analisi dell’impianto e delle esigenze di business, ha implementato una piattaforma che connette le linee produttive, il gestionale, la pianificazione e il sistema di manutenzione.

Questo ha permesso di automatizzare la gestione degli ordini di produzione, il monitoraggio in real-time, i controlli qualità, la gestione anagrafiche e la tracciatura delle performance, con un miglioramento dell’esperienza utente e una maggiore rapidità nella condivisione dei dati, la cui disponibilità risulta sempre più centrale nell’ottimizzazione dei processi.

Un miglior governo IT dei sistemi e dei processi, ottenuto attraverso l’uso del Digital Twin, non solo ha contribuito ad abbattere le azioni a zero valore aggiunto e il rischio di inefficienze, ma ha migliorato l’organizzazione lavorativa, mettendo al centro il fattore umano e cementando il rapporto tra i lavoratori più senior detentori dell’esperienza aziendale e i giovani talenti neoassunti, maggiormente orientati alle nuove tecnologie.

Primo bilancio di sostenibilità per Scoiattolo

Delineare il proprio contributo di sostenibilità e individuare le aree su cui focalizzare maggiormente gli sforzi per migliorare le prestazioni e generare risultati positivi: con questo spirito il Raviolificio Lo Scoiattolo rende pubblico il suo primo Bilancio di Sostenibilità, al 31 dicembre 2021, su base volontaria.

L’azienda di Lonate Ceppino (Va) racconta in questo modo quaranta anni di impegno che si sono tradotti in un successo sempre crescente. Oggi, il rispetto per le persone e la continua ricerca in sviluppo e innovazione hanno fatto di Scoiattolo un’azienda leader nel suo settore, riconosciuta per qualità, gusto, rispetto e continua ricerca nel mondo healthy e “free from”, forte di una presenza ormai consolidata sia sul mercato italiano che sul mercato internazionale.

Gli impegni presi e i risultati ottenuti nell’ambito della Responsabilità d’Impresa (Corporate Social Responsibility – CSR) si sono tradotti nel primo Bilancio di Sostenibilità redatto secondo i “GRI Sustainability Reporting Standards”. Un passo importante per raccontare ai propri stakeholder gli sforzi profusi dal management e da tutti i collaboratori di Scoiattolo per migliorare la propria produzione, salvaguardare la sicurezza nei luoghi di lavoro, favorire lo sviluppo personale e professionale di tutti i dipendenti, rendere davvero l’ambiente – sia sociale che naturale – un posto migliore in cui vivere.

“La stesura di questo report rappresenta il primo passo verso un nuovo percorso di monitoraggio e consapevolezza dell’impatto sociale e ambientale generato, finalizzato a definire il nostro contributo di sostenibilità e individuare le aree su cui focalizzare maggiormente i nostri sforzi per migliorare le nostre prestazioni e generare risultati positivi” ha affermato Aquilino Di Caro, CEO di Scoiattolo.

L’attenzione verso le persone: il primo ingrediente di Scoiattolo
Creare e mantenere un ambiente di lavoro accogliente, stimolante e positivo, garantire pari opportunità professionali a tutti i lavoratori, dipendenti o collaboratori, rispettando ogni tipo di diversità, così come raggiungere l’uguaglianza di genere e incentivare un lavoro dignitoso per tutti sono alcune delle priorità di Scoiattolo quando si parla di capitale umano. Consapevole dell’importanza del proprio personale nel perseguimento del suo obiettivo primario – garantire sempre ai consumatori pasta fresca della massima qualità – Scoiattolo utilizza ‘mani esperte’ lungo tutta la catena di produzione, attribuendo ad ognuno mansioni adatte alle proprie inclinazioni.

Nel 2021 il genere femminile ha rappresentato il 30% della popolazione aziendale di Scoiattolo (composto da 120 dipendenti, 84 uomini e 36 donne), impiegato perlopiù in mansioni di natura amministrativa, mentre nel reparto di produzione è stato impiegato principalmente personale di genere maschile. Una scelta voluta dal fatto che le mansioni produttive sono fisicamente impegnative, quindi più idonee a essere svolte da forza lavoro maschile. A dimostrazione dell’impegno di Scoiattolo nell’investire in rapporti duraturi con i propri dipendenti, l’89% dei dipendenti è assunto a tempo indeterminato, mentre il 10% è rappresentato da giovani con contratto in apprendistato, per l’acquisizione di competenze e valore all’interno dell’organizzazione finalizzato ad una collaborazione duratura e qualificata.

L’azienda offre inoltre oltre 800 ore all’anno di formazione per la crescita personale e professionale dei dipendenti, favorisce l’occupazione locale promuovendo sviluppo e ricchezza sul territorio e guarda oltre confine promuovendo il vero made in Italy a livello internazionale. L’età dei dipendenti Scoiattolo (la maggior parte dei dipendenti si colloca nella fascia compresa fra i 30 e i 50 anni) ne fanno un’impresa dinamica e competente, sempre aggiornata sulle tematiche legate alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro, poiché la tutela e la promozione della salute e della sicurezza del personale rappresentano per Scoiattolo una priorità assoluta della gestione aziendale.

Qualità e innovazione: la ricetta del successo
Scoiattolo ad oggi propone 250 ricette e 30 formati di pasta, con un’offerta diversificata su 6 linee produttive per la pasta ripiena e 3 linee di pasta liscia. La qualità delle materie prime si rispecchia nella qualità del prodotto finale venduto al cliente. Un percorso all’insegna dell’eccellenza che comincia da un’accurata selezione dei fornitori, quasi completamente italiani per ridurre l’impatto della filiera, e prosegue fino al confezionamento per il quale Scoiattolo ha messo a punto un packaging in grado di coniugare le esigenze di conservazione della pasta fresca con il rispetto dell’ambiente, anche in ottica di economia circolare per la parte di etichettatura.

Le confezioni sono realizzate con plastica riciclata al 70%, mentre per le retro etichette Scoiattolo utilizza carta riciclata proveniente dal progetto Cycle4Green al quale contribuisce direttamente con i propri scarti di carta siliconata quotidiana, una scelta che comporta un risparmio di CO2 certificato: nel 2021 sono state riciclate 17,2 ton di carta siliconata, generando un risparmio di 33 tonCO2e.

Alla base della qualità dei prodotti Scoiattolo c’è inoltre un’attenzione particolare per l’innovazione e la sicurezza dei processi produttivi: durante il 2021, con un investimento complessivo di 2mln di euro, Scoiattolo ha affrontato un “aggiornamento 4.0” pressoché totale delle linee di produzione dedicate alle paste ripiene. Il salto realizzato grazie agli investimenti è stato significativo e si è concretizzato nell’incremento della capacità produttiva sino a 75t/giorno, con un parallelo aumento dell’efficienza produttiva e una maggiore qualità del prodotto finito. Anche l’automazione del fine linea è stata una scelta attuata per sgravare il lavoro dell’operatore a livello fisico e formarlo per la gestione dei nuovi dispositivi. A fine 2021, infine, hanno avuto inizio i lavori per la realizzazione del nuovo stabilimento realizzato secondo criteri di rispetto dell’ambiente, come testimoniato dal rivestimento catalitico.

Un prodotto “buono”: l’attenzione verso l’ambiente e il territorio
La lotta al cambiamento climatico e la gestione sostenibile dei processi produttivi sono alla base dell’attività e degli obiettivi di crescita dell’azienda. Per questo motivo, Scoiattolo pone particolare attenzione a ridurre ed efficientare i consumi energetici, a limitare le emissioni di inquinanti atmosferici e a ottimizzare il consumo e la gestione delle risorse idriche. In linea con questo obiettivo, nel nuovo stabilimento in costruzione nel 2022, l’azienda sta valutando la possibilità di integrare un impianto di trigenerazione per abbattere i costi energetici, di installare impianti fotovoltaici per ridurre ulteriormente i consumi e l’impatto ambientale e di implementare un sistema di trattamento delle acque reflue, per meglio assicurarsi il rispetto dei limiti imposti dalla legislazione.

Consapevole dell’impatto che un business responsabile deve avere all’interno della comunità, Scoiattolo supporta poi con passione e continuità anche molte realtà locali. Ne sono un esempio la collaborazione con Il Pezzettino (comunità varesina che accoglie bambini provenienti da contesti violenti), con la Varesina Calcio (progetto formativo e sportivo che mira a garantire un vissuto socio-relazionale importante in un ambiente sano, oltre che a stimolare il giocatore nell’aspetto emotivo, tecnico-coordinativo, tattico e atletico), senza dimenticare il sostegno a numerose associazioni territoriali (come il Banco Non Solo Pane, Bocatas, Exodus, ecc. ) e iniziative locali, finalizzate allo sviluppo e alla promozione del territorio.

L’Agenda 2030 di Scoiattolo
Se lo sviluppo sostenibile è un obiettivo perseguibile soltanto apportando il proprio contributo a un impegno condiviso, Scoiattolo si ispira nella propria operatività ai commitment delineati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030. “Abbiamo incluso nelle nostre attività e nella nostra strategia molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati nell’Agenda 2030 ONU” conclude Massimiliano Di Caro, Direttore Generale. Stiamo lavorando e abbiamo lavorato a ben 9 dei 17 obiettivi, con attività rivolte sia all’interno dell’azienda – come lo sviluppo di linee di prodotto vegan e gluten free per rispondere ai bisogni dei consumatori, l’acquisto di prodotti principalmente da fornitori italiani per ridurre l’impatto della filiera e l’impiego di confezioni costituite quasi interamente da materiali riciclati – sia all’esterno come l’esportazione del vero made in Italy e il supporto delle comunità locali, attraverso donazioni e partecipazioni ad eventi, finalizzati allo sviluppo e alla promozione del territorio”.

È così che nasce il primo Report Scoiattolo, con la consapevolezza delle scelte quotidiane per perseguire importanti obiettivi globali e con l’ambizione di contribuire al benessere di oggi senza compromettere quello delle generazioni future.

IDeA Agro acquisisce l’85% di Apicultura Vangelisti

Areté, The Agri-food Intelligence Company è il partner strategico del progetto che ha visto IDeA Agro – il più grande fondo di private equity in Italia interamente dedicato a investimenti nell’agribusiness, gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR – acquisire la quota di maggioranza pari all’85% di Apicultura Vangelisti S.r.l., azienda toscana leader nella trasformazione e commercializzazione del miele, di proprietà della famiglia Vangelisti.

L’operazione si inserisce in un mercato italiano del miele tendenzialmente stabile, con circa 40.000 ton (20% industriale, 80% tavola) e 200 mio € per il solo mercato retail. Circa 2/3 dei consumi nazionali sono coperti dall’import (con Ungheria, Romania, Cina ed Argentina che coprono circa il 70% del totale), mentre l’export è concentrato prevalentemente su una quota minore di produzione premium.

“Siamo partiti dalla business idea (analisi del settore, individuazione dell’opportunità di consolidamento e di creazione di un leader nazionale), – racconta Ludovico Gruppioni, responsabile del progetto e Senior Consultant nell’area Growth Strategies di Areté – passando poi al coinvolgimento della famiglia Vangelisti per valutare la possibilità di aprirsi al capitale di terzi, abbiamo sottoposto l’idea di progetto a IDea Agro e ne abbiamo seguito lo sviluppo coordinando le fasi che hanno portato al closing di questi giorni”.

Con un fatturato di 18 milioni di euro nel 2021, fortemente orientato all’industria, Apicultura Vangelisti vanta un portafoglio clienti di primario standing altamente fidelizzato. L’ingresso di IDeA Agro nel capitale della società è finalizzato ad accelerare il percorso di sviluppo organico già avviato dalla famiglia Vangelisti, mediante il rafforzamento del presidio dei canali serviti e dei mercati di approvvigionamento, anche attraverso la promozione di una filiera integrata del miele italiano di qualità.

“Abbiamo intravisto nella Apicultura Vangelisti S.r.l. – continua Gruppioni – una grande potenzialità per realizzare un progetto che porti a concentrare l’offerta di miele sul mercato nazionale, facendo dell’azienda il leader italiano per volumi commercializzati sia sul canale retail che su quello industriale”.

Areté
Areté è un riferimento per M&A ed operazioni di investimento nel settore. L’unità di Growth Strategy di Areté, in aggiunta all’attività di consulenza strategica, business due diligence e piani di fattibilità, ha progettato e generato negli ultimi 10 anni oltre 100 mio di investimenti nei settori agri-food ed energie rinnovabili connesse all’agricoltura per fondi d’investimento, holding company e società agroindustriali.

Despar Centro-Sud sostiene il progetto Tartalove

Anche quest’anno Maiora, concessionaria del marchio Despar per il Centro-Sud, rinnova la partnership con Legambiente attraverso un altro progetto di sensibilizzazione ambientale che avrà come protagoniste le bioshopper 100% biodegradabili e compostabili, disponibili nei punti vendita della rete e pensate per la riduzione del consumo della plastica.

Despar Centro-Sud, in questo modo, mette in atto una politica sostenibile e contribuisce, al contempo, alla realizzazione del progetto “Tartalove”, ideato da Legambiente e finalizzato alla salvaguardia della tartaruga marina Caretta Caretta, un animale in pericolo che rischia di scomparire dai nostri mari a causa della pesca professionale, del traffico nautico e dell’inquinamento delle acque. L’inquinamento da plastica, infatti, è una delle cause più frequenti di mortalità per le tartarughe marine che nuotano nel Mar Mediterraneo. Gli operatori dei Centri di Recupero di tartarughe di Legambiente hanno documentato che più del 50% degli animali ricoverati aveva ingerito diversi tipi di plastiche: sacchetti, resti di bottiglie e stoviglie, cotton fioc, lenze e imballaggi di vario tipo.

Promuovere con gesti concreti la salvaguardia dell’ambiente e del territorio è una prerogativa che da anni Despar Centro-Sud ha messo in atto coinvolgendo attivamente i propri collaboratori e i consumatori mediante la partnership con enti qualificati di volontariato ambientale.

Le bioshopper disponibili nei punti vendita Despar Centro Sud, sulle quali sono stampati messaggi di sensibilizzazione ad hoc, insieme ad un sostegno economico stanziato da Maiora, contribuiranno al potenziamento dei centri di recupero tartarughe marine di Legambiente presenti nel Centro-Sud e alle attività di cura delle tartarughe.

«Il tema dell’ambiente ogni anno diventa sempre più attuale nella vita di tutti i giorni – spiega Grazia de Gennaro, Responsabile dell’Ufficio Comunicazione di Maiora – e non solo i cittadini sono chiamati ad avere un ruolo attivo, ma anche le aziende devono, mediante semplici gesti, dare un contributo fondamentale. Le bioshopper diventano quindi uno strumento di comunicazione che mettiamo a disposizione dei nostri clienti, sensibilizzandoli in merito al tema della sostenibilità ambientale e della conservazione di specie animali a rischio di estinzione. Il nostro obiettivo è quello di contribuire così ad accrescere sempre più la consapevolezza su un aspetto che riteniamo fondamentale per il futuro della nostra e delle future generazioni».

Si può adottare una tartaruga marina cliccando su www.tartalove.it

Consumatore consapevole, il profilo stilato da Codè Crai Ovest

Codè Crai Ovest, cooperativa della grande distribuzione attiva con oltre 300 punti vendita sul Nord Ovest Italia, ha stilato il profilo del consumatore consapevole. Da sempre sensibile al tema della sostenibilità ambientale Codè Crai Ovest negli ultimi mesi ha installato in 30 punti vendita (dislocati nelle 4 regioni in cui opera) degli eco compattatori per il recupero delle bottiglie di plastica, riciclando oltre mezzo milione di bottiglie di plastica.

Parallelamente la cooperativa ha voluto analizzare profilo, comportamenti e riscontri dei clienti che da giugno a settembre hanno utilizzato gli eco compattatori. Per farlo si è rivolta a Coripet, consorzio volontario per il riciclo del PET.

Dallo studio condotto da Coripet è emerso che i “consumatori consapevoli” sono al 58,8% donne, con una età media superiore ai 35 anni. Oltre il 90% degli intervistati dichiara di essere il responsabile d’acquisto della propria famiglia e di occuparsi quindi in prima persona della spesa. Il 10% di “non responsabili di acquisto” è composto di conseguenza dagli utenti più giovani, under 35 anni.

Gli utenti coinvolti dal progetto Coripet e Codè Crai Ovest hanno un livello di istruzione medio importante e sopra la media italiana. In particolare, a fronte di una percentuale di diplomati in linea con la statistica nazionale, si è riscontrata una quota decisamente superiore di laureati (il 28% contro il 20% nazionale Istat). La coscienza ambientale di questi utenti è molto elevata: oltre l’80% reputa le tematiche ambientali «totalmente» o «molto importanti» ed è disponibile ad impegnarsi personalmente pur di riciclare le bottiglie di plastica nel modo corretto. Oltre il 18% degli intervistati infatti fa oltre 5 Km per raggiungere il supermercato CRAI con l’eco compattatore, distanza decisamente superiore a quanto si è disponibili a percorrere mediamente per fare la spesa.

Per il 93% degli intervistati la partecipazione al progetto per il recupero della plastica è considerata una concreta risposta da parte del punto vendita a insegna CRAI alla problematica del riciclo del PET.

Con questo intervento e altri previsti nei prossimi mesi, Codè Crai Ovest si pone l’obiettivo di conoscere sempre meglio il proprio bacino di utenza, al fine di proporre soluzione concrete per aiutarlo e sostenerlo nell’attivazione di comportamenti sostenibili: dalla spesa consapevole alla lotta allo spreco spesa alimentare, fino al riciclo della plastica.

Mare Aperto presenta la nuova gamma Frozen

Mare Aperto presenta la nuova gamma Frozen: Filetti di tonno a pinne gialle al naturale e poi Nuggets, Burger e Mini-burger a base di tonno e salmone, ingredienti per la prima volta abbinati nella stessa ricetta in questa categoria.

Con queste nuove proposte, l’azienda dimostra ancora una volta la sua capacità innovativa e l’expertise nella realizzazione di prodotti capaci di coniugare gusto e benessere, per soddisfare un consumatore sempre più evoluto. Si tratta, infatti, di validissime alternative proteiche ai prodotti simili a base di carne avicola o bovina, facili da cucinare e adatte ad ogni tipologia di consumatore, dai bambini che possono essere convinti più facilmente a mangiare pesce sotto forma di burger o nuggets, ai fan dell’aperitivo che possono stupire gli amici preparando deliziosi stuzzichini con i mini-burger.

La nuova linea nasce da un’attenta ricerca della materia prima e da una ricettazione estremamente raffinata, coordinata dall’Executive Chef Paolo D’Ambrosio il quale ha portato la sua lunga esperienza nello sviluppo delle ricette delle nuove referenze per Mare Aperto. Le nuove referenze, oltre ad essere una buona fonte di Omega 3, racchiudono tutto il benessere delle proteine del pesce, che contribuiscono al mantenimento della salute delle ossa e alla crescita della massa muscolare.

Questi prodotti, come tutti quelli a marchio Mare Aperto, rientrano nel programma We Sea, che racchiude gli impegni dell’azienda e della sua casa madre Jealsa in 5 linee d’azione che riguardano la sostenibilità a 360°. La materia prima è quindi gestita secondo le linee guida di Pesca Responsabile, il primo dei 5 punti del programma di responsabilità sociale d’impresa We Sea.

Le altre linee d’azione comprendono una politica di massima attenzione alla qualità e alla sicurezza; l’utilizzo di energie rinnovabili e l’impegno concreto verso la protezione dell’ambiente; la responsabilità sociale d’impresa e l’economia circolare.

Damiano tra le top 100 al Sustainability Award

Damiano, leader nella produzione e trasformazione di frutta secca proveniente da agricoltura biologica con sede a Torrenova (Messina) è l’unica azienda del comparto food con sede in Sicilia a figurare tra le Top 100 aziende che si sono distinte per sostenibilità. Il premio per la sostenibilità, il Sustainability Award, arrivato quest’anno alla sua seconda edizione, ha replicato e amplificato il successo della precedente, premiando gli imprenditori italiani che hanno meglio espresso la capacità di innovare, rinnovare e attivare le energie migliori del Paese nell’ottica in direzione di uno sviluppo sostenibile. Il riconoscimento, promosso da Kon Group e Credit Suisse, vuole essere un omaggio a quelle realtà imprenditoriali che si sono distinte. Ciascuna di esse è stata dotata di ESG Rating, emesso da ALTIS Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e da Reprisk.

“Questo riconoscimento ci stimola a intensificare il nostro impegno decennale nello sviluppo e nell’affermazione del biologico in Italia – ha detto Riccardo Damiano, CEO dell’azienda – e dimostra come anche in Sicilia ci siano imprese di eccellenza che hanno a cuore la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio per offrire ai consumatori, i primi giudici del nostro operato, prodotti sani, buoni e di qualità”.

Damiano trasforma frutta secca nel proprio stabilimento di circa 14 mila metri quadrati, in Sicilia a Torrenova (Me). La gestione di una filiera, dalla pianta fino al prodotto finito, è all’insegna della tracciabilità e della sostenibilità, con un’offerta di oltre 40 tipologie di prodotti bio, venduti in più di 20 Paesi. La frutta secca Damiano viene destinata a una rete globale di partner commerciali che conta oggi alcuni tra i maggiori operatori del mercato, aziende di trasformazione agroalimentare e il canale di distribuzione, specializzato e GDO.

Il Sustainability Award è solo l’ultimo dei riconoscimenti in ordine di tempo ottenuti da Damiano in questi anni. Già dal 2016 l’azienda è diventata Certified B Corporation, entrando a fare parte del ristretto numero delle B Corp italiane (B sta per Benefit): 4000 aziende nel mondo (poco più di 100 in Italia) che assumono spontaneamente l’obbligo di agire secondo i più alti standard di responsabilità. Nel 2022, per il quinto anno consecutivo, Damiano è stata premiata per il suo impegno nella riduzione dell’impatto ambientale.

Il premio Sustainability Award è un importante riconoscimento riservato a quegli imprenditori italiani che hanno meglio espresso la capacità dell’impresa italiana di avanti una crescita sostenibile, inclusiva e stabile, creando valore aggiunto anche per la comunità. La seconda edizione ha inteso rendere merito a tutti coloro che hanno fatto dello sviluppo sostenibile parte integrante del proprio DNA aziendale, predisponendo i processi, i sistemi e le risorse in modo da poter ridurre il proprio impatto ambientale e sociale.

IdentiPack, nasce l’osservatorio sull’etichettatura ambientale del packaging

Nasce IdentiPack, il primo Osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale del packaging, frutto della collaborazione fra CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi che in Italia è garante del raggiungimento degli obiettivi europei di riciclo, e GS1 Italy, una delle organizzazioni non profit GS1 attive in 116 Paesi nel mondo che promuovono l’utilizzo degli standard GS1, i più utilizzati al mondo per la comunicazione tra imprese.

IdentiPack monitorerà in modo costante la presenza di informazioni ambientali sulle etichette degli imballaggi immessi al consumo in Italia e ogni sei mesi restituirà un’analisi dettagliata dei prodotti in commercio, fotografando la situazione relativa a quelli disponibili a scaffale e poi realmente acquistati dal consumatore, segmentandoli in base ai reparti di appartenenza.

Utilizzando lo standard GS1 GTIN del codice a barre GS1 per identificare i prodotti, il lavoro di analisi dell’Osservatorio incrocia le informazioni ambientali riportate sulle etichette dei packaging di largo consumo, digitalizzate dal servizio Immagino di GS1 Italy (in questa prima edizione, ben 128mila), con le elaborazioni NielsenIQ sul venduto negli ipermercati e nei supermercati italiani (retail measurement service).

Sarà così possibile avere dati aggiornati su quanti prodotti presentano in etichetta le informazioni ambientali che saranno obbligatorie dal prossimo gennaio – identificazione del materiale di composizione dell’imballaggio e indicazioni per la raccolta differenziata – e quanti riportano informazioni aggiuntive, come i marchi volontari legati alle caratteristiche di sostenibilità del packaging, i suggerimenti su come fare una raccolta differenziata di qualità, o sistemi digitali come QR code e il GS1 Digital Link per rinviare a pagine web che riportano le informazioni ambientali presenti sulla confezione.

«Un passo avanti nel monitorare la risposta delle aziende italiane all’obbligo di etichettatura ambientale» commenta il presidente CONAI Luca Ruini. «Ci permetterà di capire come le imprese si stanno muovendo e di scoprire se alcuni settori faticano ad adeguarsi al nuovo obbligo, oltre che di studiare come il fenomeno dell’etichettatura volontaria prende forma e in quali settori. Potremo inoltre monitorare quella che sembra essere una vera nuova frontiera, l’etichetta digitale: scoprire quanto e come viene utilizzata sarà utile sia per l’industria degli imballaggi sia per la filiera del riciclo».

«Dal codice a barre ai QR code e al GS1 Digital Link: il linguaggio comune e globale abilitato dagli standard GS1 è in una evoluzione continua che viaggia di pari passo con quella del mondo del largo consumo, dove la transizione digitale sta profondamente trasformando anche i driver e i comportamenti d’acquisto. Al centro di questa evoluzione: i dati, che ci raccontano di consumatori sempre più consapevoli, attenti alla sostenibilità e alla ricerca di informazioni su cui fondare le proprie scelte di consumo» spiega Bruno Aceto, CEO di GS1 Italy. «Con IdentiPack, che và ad affiancarsi all’Osservatorio Immagino e all’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, proseguiamo nella missione di favorire la conoscenza del mercato, offrendo alle aziende e al sistema strumenti di analisi, informazioni e stimoli utili per orientare le scelte strategiche verso una maggiore sostenibilità. Serve un linguaggio comune, quello degli standard GS1 e delle soluzioni GS1 Italy, che consenta di condividere le informazioni legate alla sostenibilità dei prodotti e dei processi da parte delle aziende lungo tutta la filiera, fino al consumatore finale, con il quale aprire un canale di comunicazione sempre più efficace e trasparente perché possa compiere scelte consapevoli e sostenibili».

I primi dati
Secondo il primo report di IdentiPack, nel 2021 sul mercato italiano i prodotti che riportano informazioni ambientali relative al pack sono aumentati rispetto all’anno precedente, in anticipo quindi rispetto all’entrata in vigore dell’obbligo stabilito dalle norme europee e italiane. Le cifre sono incoraggianti, soprattutto quelle relative alle informazioni ambientali che, a partire dal 2023, in Italia saranno obbligatorie.

Su 17.300 etichette a scaffale è già presente la codifica identificativa del materiale usato, ai sensi della decisione 129/97/CE. Corrispondono al 13,5% del totale delle referenze a scaffale nel grocery (+3,2 p.ti % rispetto al 2020) e al 25,1% del totale dei prodotti venduti (+1,8 p.ti % rispetto al 2020). Su 46.156 referenze compaiono già le indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. Parliamo del 36,0% di tutti i prodotti grocery a scaffale monitorati nel 2021 (+2,2 p.ti % rispetto al 2020) e del 55,5% di quelli effettivamente venduti (+0,9 p.ti % rispetto al 2020).

Senza contare che oggi le etichette di 4.268 prodotti hanno almeno un’indicazione che consente di visionare digitalmente le informazioni ambientali sul contenuto o sul packaging del prodotto. Un paniere che include il 3,3% delle referenze a scaffale e di quelle vendute complessivamente. È un numero che è cresciuto di 0,3 punti percentuali se confrontato con quello del 2020.

Fra i settori merceologici analizzati, quello del freddo si posiziona sul primo gradino del podio per la comunicazione delle informazioni ambientali dei packaging: gelati e surgelati si aggiudicano la leadership per incidenza di prodotti che riportano in etichetta la codifica identificativa del materiale oltre alle indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata. Ma brillano anche per la presenza di certificazioni relative alla compostabilità del packaging e di suggerimenti per migliorare la raccolta differenziata a casa.

Bene anche la drogheria alimentare, un comparto in cui quattro prodotti su dieci indicano il materiale di cui è composto l’imballaggio e il modo corretto di differenziarlo. All’home care, invece, la palma per l’uso di canali digitali che forniscono informazioni aggiuntive: un reparto pionieristico nel mettere a disposizione del consumatore QR code e link digitali, diffusi sui suoi imballaggi molto più che nel resto del grocery.

Si può scaricare il primo report di IdentiPack cliccando su osservatorioidentipack.it

Citterio presenta il cotechino bencotti

In vista del Natale 2022 Citterio ha scelto di presentare in una veste aggiornata il suo cotechino bencotti, il prodotto delle feste e non solo. La storica azienda italiana di salumi rilancia sul mercato un prodotto di alta qualità da gustare nelle occasioni speciali.

Il Cotechino firmato Citterio è da oggi 100% italiano e si ottiene esclusivamente da materie prime selezionate. È inoltre un alimento senza glutine e senza derivati del latte, adatto a tutti i gusti e palati.

Realizzato all’interno dello stabilimento di S. Stefano Ticino (Mi), il cotechino è un prodotto creato con l’utilizzo di oltre 4000 pannelli fotovoltaici che consentono dunque di risparmiare energia e di rispettare l’ambiente, anche grazie all’astuccio in carta, 100% riciclabile, che contiene lo stesso cotechino.

Inoltre il packaging del raffinato salume, disponibile nel formato da 500 grammi, viene presentato in tre versioni differenti e con tre ricette diverse, da poter replicare anche a casa per condividere momenti speciali e ovviamente di gusto. Le tre ricette sono: il cotechino in crosta, gli gnocchi al ragù di Cotechino e il crostone di Polenta con Cotechino.

Il cotechino bencotti Citterio nasce dall’impasto di selezionate carni suine alle quali si aggiungono la caratteristica cotenna e una sapiente miscela di sale e spezie che conferiscono al prodotto, all’ atto della degustazione, una consistenza morbida ed un profumo delicato. Un prodotto dal gusto deciso e saporito, un alimento versatile ma molto nobile, che può essere utilizzato all’interno di svariate preparazioni, dall’antipasto al secondo, fino anche a particolari rivisitazioni di primi piatti.

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