Le festività pasquali si confermano terreno fertile per la creatività gastronomica e, accanto alle classiche uova di cioccolato, ogni anno spuntano proposte sempre più ricercate e fuori dagli schemi. Tra le novità della Pasqua 2025 c’è il CacioBUovo, un uovo salato realizzato con caciocavallo prodotto esclusivamente con latte di bufala, con all’interno una sorpresa decisamente originale: un cuore di salame di bufalo. Firmato da Fattorie Garofalo, il CacioBUovo è disponibile in esclusiva sul sito Bufala.shop e nei 14 punti vendita dell’azienda, presenti principalmente in aeroporti e stazioni ferroviarie.
Il latte di bufala, noto per la sua ricchezza organolettica, conferisce al CacioBUovo note burrose e leggermente dolci che si sposano con la sapidità e la struttura decisa del salame di bufalo. Il prodotto è da consumare fresco o sciolto su una bruschetta e richiama il cosiddetto “caciocavallo dell’emigrante”, nato agli inizi del Novecento dalla tradizione e dall’ingegno degli italiani diretti negli Stati Uniti, che nascondevano i salumi all’interno dei caciocavalli per aggirare i divieti doganali. Fattorie Garofalo è il più grande allevatore di capi bufalini di razza mediterranea italiana con oltre 12 mila capi, primo produttore di latte di bufala e Mozzarella di Bufala Campana Dop, con circa 10.000 tonnellate annue di formaggi di bufala esportate in oltre 40 paesi.
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Fattorie Garofalo festeggia la Pasqua con il Caciobuovo
Fattorie Garofalo inaugura il nuovo format retail nel Maximall Pompeii
Fattorie Garofalo ha inaugurato il nuovo format retail nel Maximall Pompeii. La nuova apertura sancisce l’inizio di una nuova strategia sempre più legata all’identità aziendale e ai valori che il brand si ripropone di promuovere nel mondo. Un format nato dall’esigenza di valorizzare al massimo il prodotto mozzarella di bufala campana DOP in un contesto in continua evoluzione, come quello dei centri commerciali, dove aspetti come esperienzialità e condivisione sono alla base delle scelte del consumatore.
Il nuovo concept di Fattorie Garofalo si ispira a ciò che ha sempre contraddistinto l’azienda: una filiera integrata e circolare dove “natura”, “cura” e “riparo”, sono aspetti ancestrali e insiti nella cultura contadina. Il punto vendita si presenta come una latteria italiana con laboratorio della mozzarella a vista e finiture dai toni naturali. La struttura a capanna trasmette un senso di riparo e il bancone, focus point del locale, ha l’obiettivo di far risaltare l’offerta con vasche di mozzarelle, burrate e altri formaggi, trasmettendo tutta la cura che Fattorie Garofalo ripone nelle materie prime utilizzate per le proprie preparazioni.
L’offerta, totalmente rinnovata, propone un menù veloce e di semplice lettura in grado di esaltare piatti legati alla tradizione, come crostoni con caciocavallo di bufala sciolto, rutielli al forno con mozzarella di bufala campana DOP filante, e materie prime genuine per natura. La proposta di Fattorie Garofalo inoltre si arricchisce di elementi legati al territorio, come la rosetta con lievito madre 100% naturale ispirata all’antico Panis Pompeii di 2000 anni fa, e piatti proposti con mozzarella tagliata a spicchi, che ricorda una rosa, per garantire il giusto equilibrio tra sapidità della pelle e gusto del latte a ogni morso.
Fattorie Garofalo, arriva Daniele Paganelli come Responsabile Vendite Italia
Fattorie Garofalo, gruppo imprenditoriale attivo nel settore lattiero-caseario bufalino, annuncia l’ingresso nel team di di Daniele Paganelli come Responsabile Vendite Italia.
Con un’esperienza decennale maturata nell’industria alimentare, Paganelli avrà il compito di guidare il reparto vendita Italia sia per il canale Gdo sia per quello del Food Service. Arriva in Fattorie Garofalo dopo aver ricoperto per sette anni l’analogo ruolo in Fresystem, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti dolciari surgelati. In precedenza invece, il manager ha svolto incarichi in campo commerciale in realtà come Délifrance Italia e Red Bull.
In Fattorie Garofalo Paganelli dovrà rafforzare la squadra guidata da Alfio Schiatti, Chief Commercial Officer, e contribuire al percorso aziendale che punta al proseguimento dello sviluppo e al consolidamento della posizione, massimizzando i vantaggi di una filiera totalmente circolare e integrata, garanzia di qualità e sostenibilità.
Alfio Schiatti è il nuovo Chief Commercial Officer di Fattorie Garofalo
Fattorie Garofalo, azienda attiva nel settore lattiero-caseario bufalino, ha nominato Alfio Schiatti come nuovo Chief Commercial Officer. Forte di un’esperienza trentennale nell’industria alimentare italiana, Schiatti avrà il compito di guidare l’intera divisione commerciale per i mercati business e consumer nazionali ed esteri, al fine di proseguirne lo sviluppo e consolidarne la posizione di leadership.
Milanese di nascita ma napoletano di adozione, il manager arriva in Fattorie Garofalo dopo aver ricoperto per dieci anni l’analogo ruolo in Fresystem, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di gastronomia italiana surgelata. In precedenza Schiatti ha maturato un’esperienza ventennale in Bonduelle Italia dove ha ricoperto i ruoli di Direttore generale, Direttore commerciale e marketing.
Nel corso della sua carriera Alfio Schiatti si è distinto per la capacità di creare brand forti e distintivi. Tra i maggiori successi ottenuti si annoverano la creazione del marchio Bonduelle in Italia e il relativo lancio della “IV gamma”, e l’ideazione del concetto di “Lievito Madre” nel mondo della croissanterie surgelata a firma Cupiello che ha innalzato l’interesse strategico dell’azienda al punto di essere poi acquisita dal Gruppo Ferrero.
Fattorie Garofalo, traguardi e prospettive
Fattorie Garofalo guarda con ottimismo al dopo Covid-19, visto che nel 2020 ha rilanciato prepotentemente il processo di crescita in atto da anni e ha visto un’espansione del fatturato considerevole rispetto al pur ottimo 2019, continuando a porre in essere nuovi investimenti, puntando sul nuovo marchio ed un pack rinnovato e a sviluppare ulteriore crescita occupazionale. Sono queste le note salienti del mondo di aziende agrozootecniche, industriali e del retail che fanno capo al gruppo con base a Capua (Caserta) ed impegnate nella filiera bufalina, nella trasformazione delle materie prime in Mozzarella di bufala campana Dop, carni e salumi, e nella cessione sul mercato di energia da fonti rinnovabili.
Fattorie Garofalo: il fatturato lordo di gruppo 2020
Le stime si attestano a 120milioni di euro, registrando una crescita del 20% sull’anno precedente. Mentre nel 2019, con 100 milioni di euro, il fatturato era cresciuto di circa il 10% sul 2018. La crescita del fatturato in un anno così difficile è presto spiegata: a fronte di un crollo degli ordinativi e degli acquisti del settore Horeca (-55%), dovuto essenzialmente alle misure sanitarie, il gruppo Fattorie Garofalo ha reagito con una espansione delle vendite nel retail Gdo (+ 20%) e all’estero (+6%), dove il marchio Fattorie Garofalo è molto conosciuto. Intanto nel 2020 cresce l’occupazione (+4% sul 2019), che raggiunge le 400 unità.
L’export
Il gruppo raggiunge con i propri prodotti oltre 40 Paesi, e ha teste di ponte per il retail anche in Gran Bretagna e Francia. Le esportazioni rappresentano sulla vendita dei prodotti lattiero-caseari circa il 60% del fatturato. Attualmente, sui mercati esteri la referenza a brand Fattorie Garofalo a vendite più elevate è la Mozzarella di Bufala Campana clip 250g. Tra i prodotti di successo, e percepiti come nuovi, a brand Fattorie Garofalo si conferma la burrata.
Complessivamente il reparto retail – per il quale è in atto il restyling in “Bufala di Fattorie Garofalo, shop – food – lounge” – conta ora su 10 punti vendita in Italia, tra questi quello recentemente aperto al Centro Commerciale I Gigli di Campi Bisenzio, vicino Firenze – e due all’estero nell’aeroporto di Londra – Luton e nel centro commerciale Velizy 2 a Parigi.
Gli investimenti
Nel 2020 anche questa è una voce in crescita, che continua a svilupparsi per compleessivi 28,8 milioni di euro, che hanno riguardato soprattutto l’acquisizione del nuovo allevamento di Fattoria Apulia a Cerignola forte di 1.850 ettari e rilevato dal gruppo Amadori. Tale nuovo asset contribuirà in maniera decisiva a raddoppiare l’approvvigionamento intergruppo di latte bufalino – da 83mila a 172mila tonnellate annue – con una forza complessiva di 20 mila capi nei 7 allevamenti attesa per il 2024. Entro questo orizzonte temporale l’incidenza del latte prodotto dalle aziende zootecniche del gruppo sui consumi lattieri dei caseifici sarà vicina al 50%.
Produzione industriale
Pari a 10 milioni di chilogrammi, si caratterizza per una diversificazione dell’offerta, volta ad intercettare nuovi segmenti di mercato ed il consolidamento dei nuovi prodotti lanciati negli scorsi anni, alla quale si accompagna un’intensa attività di branding sul nuovo marchio Fattorie Garofalo – Capua, 1962.
Molteplici sono le ulteriori iniziative in atto: dalla mozzarella biologica a quella senza lattosio fino al Dulce de Leche –. Ma i temi della diversificazione e del branding sono legati a quello della ricerca & sviluppo.
“Mentre continuiamo ad investire sugli allevamenti di bufale per rafforzare il livello di integrazione verticale del gruppo nel segno della nostra tradizione imprenditoriale – spiega Raffaele Garofalo, presidente di Fattorie Garofalo – abbiamo iniziato a puntare con sempre maggiore decisione sull’innovazione di prodotto, su un pack rinnovato e il nuovo marchio, che crediamo strategici per arricchire sempre più l’offerta e renderla accattivante così da intercettare le nuove tendenze espresse dai gusti in continua evoluzione dei consumatori e consentire una ulteriore espansione del gruppo in vista dell’uscita dalla pandemia.”
“Nei Paesi con piani vaccinali più avanzati – conclude Garofalo – è già in atto una ripresa della domanda, come accade in Gran Bretagna, mercato sul quale siamo storicamente presenti.”
Fattorie Garofalo: nuovo look per il suo retail
Si chiama “bufala di Fattorie Garofalo, shop – food – lounge” ed è la rivoluzione nel concept del retail firmato Fattorie Garofalo.
L’occasione per avviare il restyling del marchio di tutto il retail firmato Fattorie Garofalo anche con una bella rivoluzione nel layout, è stata data dall’apertura del nuovo “bufala”, nel centro commerciale “I Gigli” di Campi Bisenzio.
L’allestimento ed il marchio “bufala di Fattorie Garofalo” si fondono tra loro e giocano con i colori della filiera: il marrone bruciato quasi nero del mantello della bufala ed il bianco perlato del latte e della mozzarella, che tornano anche nei dettagli e nei rivestimenti a rilievo che sbalzano una mozzarella.
La missione di “bufala” è trasmettere i valori della filiera bufalina, evocandone la tradizione. Il nuovo marchio del retail “bufala” è chiaramente tratto dal brand storico di Fattorie Garofalo: una bufala stilizzata, che dal piano prende forma tridimensionale e quasi a grandezza naturarle. Un segno forte di continuità nel progresso che si inserisce in un layout rinnovato il quale, a sua volta, mette al centro il momento della somministrazione. E che al tempo stesso concede ampi spazi per il relax nell’area lounge che lo circonda, dove si è lavorato con colori naturali, ed offre possibilità di shopping tra prodotti di alta qualità o di una scelta meditata dei piatti.
In tale contesto si rinnova l’offerta di pietanze, dove alla tradizionale Mozzarella di bufala, alla Ricotta di bufala ed ai salumi bufalini, si affiancano il Dulce de lece prodotto con latte di bufala campana, la moussarella – il nuovo prodotto di Fattorie Garofalo, una mozzarella con il cuore di ricotta di bufala – le burrate, e la Mozzarella di bufala campana Dop, anche nella nuova linea prodotta solo con latte fresco di giornata delle nostre fattorie”.
“Il nostro retail ha riscosso un successo che ha meritato un ulteriore investimento sotto il profilo dell’immagine e soprattutto del messaggio che intendiamo veicolare al consumatore e a chi si ferma in tutta tranquillità a consumare un cibo fresco, veloce e di alta qualità da noi – afferma Marco Garofalo, che dirige il retail di Fattorie Garofalo.
“Abbiamo voluto sottolineare con questo nuovo marchio, dove Fattorie Garofalo diventa la griffe – spiega – l’elemento centrale delle nostre scelte produttive e commerciali di filiera verticale e orizzontale: puntate sempre e solo sulla bufala, sin dal 1962, dall’allevamento fino alla mozzarella ed ai salumi bufalini che si possono oggi acquistare o consumare nei nostri punti vendita in Italia e all’estero”.
Fattorie Garofalo, nel 2019 il fatturato di gruppo raggiunge i 100,7 milioni
Fattorie Garofalo nel 2019 consolida il processo di crescita. A parlare sono i numeri: il fatturato lordo di gruppo 2019, infatti, si è chiuso a quota 100,7 milioni di euro, registrando una crescita del 10,65% sull’anno precedente. Nel 2018, con 91 milioni, il fatturato era cresciuto del 10,5% sul 2017. Sono queste le cifre salienti del mondo di aziende agrozootecniche, industriali e del retail che fanno capo al gruppo con base a Capua (Caserta) ed impegnate nella filiera bufalina, nella trasformazione delle materie prime in Mozzarella di bufala campana Dop, carni e salumi, e nella cessione sul mercato di energia da fonti rinnovabili.
Il fatturato della trasformazione e dei punti vendita, in particolare, cresce di oltre il 10% grazie al traino dell’export: il gruppo raggiunge con i propri prodotti oltre 40 Paesi, e ha teste di ponte per il retail in Gran Bretagna e Francia.
Nel 2019 crescono anche gli investimenti, che si attestano a oltre 6 milioni (+50% sull’anno precedente, quando si erano attestati a 4 milioni) e si preparano ad un ulteriore balzo in avanti nel 2020 in tutti i settori di interesse del gruppo: zootecnia, retail e trasformazione. Intanto cresce l’occupazione (+10% sul 2018), che raggiunte le 384 unità medie annue.
La rete e la produzione
Il gruppo – forte oggi di numerosi punti vendita – punta nel 2020 a rilanciare gli investimenti nel retail, con la prossima apertura di due nuovi Mozzarella bar a Firenze e Pisa, dopo le aperture delle scorso anno a Parigi e Londra.
Sul piano della produzione industriale è confermata la scelta verso la diversificazione dell’offerta, volta ad intercettare nuovi segmenti di mercato ed il consolidamento dei nuovi prodotti lanciati negli scorsi anni, come la mozzarella biologica e il Dulce de Leche – latte di bufala caramellato. Ma il tema della diversificazione si declina agevolmente anche con prodotti tradizionali – come la stracciata e la burrata di bufala, il burro e la Ricotta di bufala campana Dop, prima sconosciute sui mercati esteri, e che stanno già riscuotendo un notevole successo. Ne è testimonianza il premio quale prodotto dell’anno 2020 ricevuto a fine 2019, proprio per la burrata di bufala, dai consumatori portoghesi, nel quadro di un’indagine promossa dal gruppo della grande distribuzione Sonaemc. Il successo all’estero dei prodotti Fattorie Garofalo è nei numeri della commercializzazione dei prodotti: il 50% della Mozzarella di bufala campana Dop è ceduta sui mercati esteri; ma per un prodotto che suona nuovo alle orecchie dei consumatori oltre frontiera – come la burrata di bufala – si arriva all’80%.
La sostenibilità
“Abbiamo fino ad oggi costruito solide basi per un futuro del gruppo che sia sostenibile sotto tutti i profili: sul piano ambientale ci confermiamo quale gruppo produttore netto di energia da fonti rinnovabili e rilanciamo il nostro impegno per un’economia circolare aderente al Green New Deal, su quello sociale continuiamo ad offrire ulteriori opportunità di lavoro e di crescita professionale in un territorio considerato difficile, conseguendo anche la certificazione etica dei nostri rapporti di lavoro, sul piano della gestione economica il rapporto tra investimenti e fatturato è tale da assicurare crescita nella stabilità e continueremo a farlo nella costante ricerca di nuovi mercati esteri, guardando con fiducia verso Oriente – dice Raffaele Garofalo, presidente di Fattorie Garofalo. “Nel 2020 sono previsti ulteriori importanti investimenti – annuncia – per integrare maggiormente la nostra filiera, volta a suscitare una ulteriore e significativa crescita del fatturato di gruppo.” Anche la direzione degli investimenti per il prossimo futuro è infine già tracciata: “Investiremo nell’allevamento bufalino, dove i nostri capi di razza mediterranea italiana sono tutti iscritti al Libro genealogico della specie bufalina, nella produzione di derivati del latte di bufala e nell’ampliamento della rete di retail diretto, che riteniamo strategica in quanto veicolo del marchio aziendale presso il consumatore – aggiunge Garofalo.
“La politica di diversificazione del prodotto del gruppo – conclude – intende raggiungere la piena soddisfazione del consumatore portando il messaggio che intendiamo proporre: un grande gruppo di filiera dove presto saremo in grado di dare ancora maggiori certezze di qualità e rintracciabilità”.
Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot: il primo store in UK
Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot pianta la sua prima bandierina in Gran Bretagna, all’aeroporto internazionale di Luton, per l’esattezza. L’iniziativa segue di pochi giorni la recente nuova apertura di Parigi, nel centro commerciale di Vélizy 2 , che ha raddoppiato la presenza in Francia del gruppo.
Con l’apertura del bistrot a Luton il gruppo Fattorie Garofalo è ormai pronto a sviluppare una forte iniziativa internazionale. I mozzarella bar all’estero ora sono tre e tutti operativi.
E’ il momento di cavalcare l’onda dell’elevato gradimento riscosso dalla mozzarella di bufala sui mercati esteri, dove il prodotto campano, come documentato da alcune ricerca di mercato, è associato dai consumatori alla qualità di livello più elevato – ricorda il presidente Raffaele Garofalo, che sottolinea – “Il gruppo Fattorie Garofalo oggi punta a portare l’export al 55% del fatturato e i mozzarella bistrot rappresentano una leva commerciale formidabile per diffondere la conoscenza del prodotto.”
Il Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot di Luton che si inaugura oggi si concreta in un punto vendita – attestato dopo i controlli dell’area imbarchi (airside) – dove il layout richiama la latteria di una volta, una salumeria gourmet. Qui l’offerta punta su pasta, pizza, insalate, panini, e colazioni, tutto ovviamente a base di prodotti di bufala. L’offerta, che contempla tutti prodotti italiani, presenta anche un’aerea dedicata alla vendita dei prodotti da portare. E se si prevede molto takeaway, c’è anche la possibilità di mangiare sul posto ed accompagnare le pietanze con un buon vino italiano.
Fattorie Garofalo, rinnovato sprint con nuove aperture. L’intervista al presidente
Parigi e poi Londra: Fattorie Garofalo ritorna in pista con due nuove aperture. Per fare il punto sulle strategie retail del gruppo abbiamo incontrato il presidente Raffaele Garofalo.

Dopo una pausa, l’azienda rilancia nel retail: cosa è successo nel frattempo?
Nel 2017 ci sono state sette aperture di Mozzarella bistrot e il gruppo ha dovuto consolidare gli investimenti effettuati, dandosi anche un nuovo modello organizzativo, pertanto il 2018 è stato un anno di assestamento.
Da cosa dipende l’elevata redditività del retail?
Di sicuro l’incremento di fatturato vi è stato. Ma la redditività del settore retail non è così scontata, e dipende da moltissimi piccoli particolari per arrivare ad un giusto risultato. E’ un attività molto complessa che presuppone un modello organizzativo perfetto e dinamico e tanto entusiasmo.

Come mai la decisione di programmare due nuove aperture è intervenuta adesso?
Sono progetti che nascono già dal 2018, e le procedure di apertura di un aeroporto internazionale, come Luton a Londra, sono abbastanza lunghe e complesse. Lo stesso discorso vale per un centro commerciale internazionale di elevato posizionamento.
Quali le motivazione alla base della scelta delle location?
I criteri di selezioni possono variare. Riteniamo molto interessante il travel retail, e quindi Luton è stata una scelta naturale, dopo gli aeroporti di Roma Fiumicino, Napoli Capodichino e Torino “Sandro Pertini”
Come mai proprio adesso la scelta è caduta sull’UK?
La gran Bretagna rappresenta da sempre uno dei mercati di sbocco della Mozzarella di bufala in più Luton ha un posizionamento internazionale che va ben oltre il fatto di essere su suolo inglese.
Nessun possibile rischio legato all’incombente Brexit?
Se si verificherà la Brexit sarà da tenere in considerazione, ma Luton ci interessa, come già le dicevo, a prescindere dal contesto politico doganale, perché è un aeroporto internazionale molto importante.
Debutteranno nuovi prodotti?
Il Dulce de lece con latte di bufala campana sta diventando un prodotto di grande attrazione nei nostri Mozzarella bistrò, sta avendo molto successo. E’ un prodotto che come è noto esiste già da tempo nella sua versione in latte vaccino, ma è la prima volta che viene realizzato con latte di bufala: e sta funzionando.

In termini di layout, come si caratterizzano i due nuovi pdv?
Stiamo puntando su luoghi pensati come spazi aperti, più permeabili alla frequentazione, per favorire la penetrazione dei prodotti che proponiamo ad una clientela vasta e per forza di cose molto variegata.
Fattorie Garofolo ed export di prodotti: quale andamento, quota sul totale fatturato e prodotto clou?
Il gruppo Fattorie Garofalo ha esportato complessivamente in valore oltre 16,5 milioni di euro di latticini nel 2018, con volumi pari ad oltre 22mila e trecento quintali. E siamo in crescita nel primo trimestre 2019 sullo stesso periodo dello scorso anno del 14% in volumi e del 13% in valore. Con questo andamento la quota di export che prevediamo è attestata intorno al 55% del fatturato di gruppo. In questo momento un prodotto che sta riscontrando un grande interesse è la burrata di bufala.
Per Fattorie Garofalo un 2017 positivo (+18%) trainato dal retail
Un fatturato 2017 a 82,3 milioni di euro, +18% sull’anno precedente, trainato dagli investimenti nel retail (che ha registrato un +239%): è quello del gruppo Fattorie Garofalo, la galassia di aziende industriali, zootecniche e del retail che fanno capo alla cooperativa agricola Fattorie Garofalo di Capua impegnata nella produzione di latte e carne di bufalo, nella trasformazione delle materie prime in Mozzarella di bufala campana Dop e salumi
Gli investimenti nel 2017 hanno superato i 10 milioni di euro, pari al 22,9% di quelli effettuati negli ultimi sei anni a oltre 44 milioni, e l’aumento dell’occupazione, passata tra il 2016 e il 2017 da 260 a 330 unità lavorative medie (+29%).
Bistrot chiave della crescita
Il risultato in termini di volume d’affari ha alle spalle una scommessa già in parte vinta: la diversificazione degli investimenti nel settore retail che hanno assorbito 2,4 milioni negli ultimi anni, consentendo di incrementare sensibilmente il volume d’affari 2017 a livello di gruppo e l’occupazione.
Tutto questo grazie alla gestione diretta: la rete di somministrazione al pubblico di mozzarelle e salumi di bufala è di proprietà del gruppo mediante Holding Fattorie Garofalo, la nuova società impegnata nell’apertura e gestione dei Fattorie Garofalo mozzarella bistrot in Italia e all’estero. E proprio HFG ha visto più che triplicato il fatturato tra 2016 e 2017, da 3,1 a 10,5 milioni, con una crescita a tre cifre del 239%.
Nel complesso, il fatturato delle quattro società coinvolte nella produzione industriale e gestione dei punti vendita di mozzarella e salumi è cresciuto del 15%, passando dai 59,4 milioni del 2016 ai 68,6 milioni del 2017.
Parallelamente è cresciuta in HFG la forza lavoro, nel 2017 di 61 unità medie rispetto al 2016; da sola ha rappresentato l’87% della crescita occupazionale del gruppo.
Biologico, biogas, innovazione: gli investimenti nei settori tradizionali
Ma a crescere nel 2017 sono state anche le sei aziende zootecniche, con un bel +30%: le quattro società del gruppo a cui fanno capo hanno visto lievitare il fatturato dai 10,5 milioni di euro del 2016 a 13,7 milioni del 2017. Il latte di bufala, principale fonte di entrata delle quattro società, viene pagato dai caseifici del gruppo a prezzo di mercato, che si è mantenuto su livelli elevati.
Un risultato reso possibile anche dagli investimenti del gruppo, che hanno seguito una precisa policy: grande attenzione allo sviluppo e alla crescita delle aziende zootecniche (7,2 milioni solo nel 2017 e oltre 32 milioni tra 2012 e 2017) dove sono in corso importanti esperimenti colturali (entro il 2018 Arianuova sarà convertita al biologico) e di gestione aziendale, con un’attenzione particolare alla produzione di energia rinnovabile da biogas, come nell’azienda agricola Santo Ianni, dove è in esercizio un impianto di cogenerazione da 0,6 megawatt di potenza.
Gli investimenti nel settore industriale restano sostenuti nel 2017 (1,4 milioni di euro) e sono parte del consolidamento di quanto fatto negli ultimi sei anni: oltre 9,5 milioni tra 2012 e 2017 dedicati al miglioramento della produzione di Mozzarella di bufala campana Dop e al rafforzamento delle linee di produzione di Casaro del Re, che ha garantito nel 2017 una crescita del fatturato dell’11%.