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PAC 2000A Conad è in crescita del 7,72%

PAC 2000A Conad ha presentato pochi giorni fa i risultati dell’esercizio 2021 chiuso con un giro d’affari complessivo di 4.45 miliardi di euro, in crescita del 7,72% rispetto al 2020, un patrimonio netto di 872 milioni di euro e un utile netto di oltre 46 milioni di euro.

Il 2021 ha visto crescere anche la quota di mercato che ha raggiunto il 20,58%, nei territori in cui è presente, mantenendo la propria leadership in Umbria (33,71%), Lazio (29,73%) e Calabria (26,66%) e confermando la seconda posizione in Campania (16,32%) e in Sicilia (15,16%). La rete commerciale, composta da 1.585 punti vendita, grazie anche alle acquisizioni della rete ex Auchan, ha sfondato il tetto dei 6 miliardi di euro di fatturato ed impiegato complessivamente 25.531 collaboratori, in crescita del +8,2%, rispetto al 2020, dando un contributo tangibile in termini di sostegno all’economia locale e all’occupazione.

Pur in presenza di un anno complicato come lo è stato il 2021, il bilancio presentato oggi dalla cooperativa si chiude con segnali di positiva ripresa, a conferma della qualità e della lungimiranza delle scelte strategiche. Risultati che riflettono la validità del sistema costruito, ma che andranno necessariamente riletti alla luce dell’avvio del nuovo anno e di un mutato contesto, segnato della crisi politica internazionale. In questo scenario complesso, l’impegno di PAC 2000A sarà quello di continuare a sostenere i propri soci e il potere di acquisto dei tanti clienti che ogni giorno scelgono l’insegna Conad, rinnovando il proprio impegno verso il 2022, anno in cui la cooperativa compie 50 anni di attività.

Claudio Alibrandi

“Nonostante l’anno connotato ancora dalle difficoltà post-pandemia, PAC 2000A ha saputo rispondere con prontezza, reagendo e adattandosi alle evoluzioni richieste dal mercato – ha dichiarato il Presidente di PAC 2000A Claudio Alibrandi. L’estrema volatilità del periodo tra pandemia e altre crisi internazionali ci obbliga più che mai ad avere obiettivi chiari, perché i risultati futuri non saranno scontati. Come PAC 2000A continueremo ad impegnarci costantemente per sostenere le comunità e le economie locali, con l’obiettivo di creare benessere diffuso, fedeli allo spirito cooperativo e ai valori che permeano il Sistema Conad.

Il 2021 ha passato il testimone con rinnovato vigore a un 2022 che, per PAC 2000A e i suoi Soci, è il traguardo dei 50 anni di attività. In 50 anni siamo riusciti a creare una cooperativa di oltre 1.000 Soci imprenditori che crea valore per le comunità, con uno sguardo sempre attento alle persone e al territorio. I risultati raggiunti anche in questo scenario complesso sono il frutto del rapporto di fiducia che siamo riusciti a generare in questi anni ed è questo il nostro impegno per il futuro: generare fiducia per guardare lontano, rinnovando ogni giorno l’impegno ad andare oltre per raggiungere nuovi e importanti risultati”.

Risultati importanti perché il 2021 si è chiuso a livello nazionale con una flessione dei consumi alimentari delle famiglie italiane, che hanno registrato un -0,3% dopo quattro anni di crescita costante, alimentata in particolare dai cambiamenti delle abitudini determinati dalla pandemia. Sul versante economico si è registrato, in particolare nella prima metà dell’anno, un importante rimbalzo del PIL italiano che ha segnato uno tra i migliori risultati da 40 anni (+6,5%). Se nel 2021 i fatturati della GDO sono riusciti a registrare un +6,8% rispetto ai livelli di dicembre 2019, l’aumento dei prezzi dell’energia e del costo dei prodotti dovuto all’impennata dei costi delle materie prime, hanno influito pesantemente sull’andamento dell’ultimo trimestre, che ha registrato una frenata in termini di crescita a causa di spinte inflazionistiche e preoccupazione per gli scenari geopolitici a Est.

Danilo Toppetti

“È stato un 2021 non facile ma che PAC 2000A archivia ancora una volta con il segno “più” – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Danilo Toppetti. I primi mesi, con il forte rimbalzo del PIL sembravano poterci brevemente riportare ai livelli pre-pandemici, ma già a partire dall’ultimo trimestre, la crescita ha subito una forte frenata, acuitasi con il precipitare della crisi ucraina che ha contribuito all’aumento generalizzato dei costi energetici e delle materie prime. Per permettere alla nostra base sociale di affrontare questo mutato scenario, nel 2021, abbiamo istituito un Fondo che sosterrà, in particolare le piccole strutture, maggiormente esposte alle tensioni in atto nel mercato. Un aiuto concreto, che abbiamo deciso di implementare anche a scapito degli utili dell’anno corrente, perché il sostegno ai Soci, che sono il motore della Cooperativa, rimane la nostra priorità”.

Anche nel 2021 è proseguito l’impegno della Cooperativa per rendere più efficiente la rete dei punti vendita, e per la digitalizzazione delle attività con l’obiettivo di crescere e garantire la competitività ai soci imprenditori affiliati alla Cooperativa. Nel 2021 è salito a 1.585 il numero dei punti vendita con 57 nuove aperture (16 Conad, 12 Conad City, 7 Conad Superstore e 22 Todis), in aggiunta a 7 nuovi concept store (5 Pet store, un Ottico Conad e una Parafarmacia) per un totale di 45.013 mq di nuova superficie di vendita.

Francesco Cicognola

“I nuovi scenari impongono di rivedere le nostre strategie per affrontare le nuove dinamiche di consumo emerse nell’ultimo anno. Sostenibilità, competitività, formazione, innovazione digitale ed efficienza saranno le direttrici su cui continueremo a focalizzare il nostro impegno – ha dichiarato il Direttore Generale Francesco Cicognola. Abbiamo bisogno di sfruttare al meglio le opportunità di sviluppo offerte dai nuovi scenari. Per questo abbiamo elaborato un Piano di Sviluppo Organizzativo Gestionale di medio periodo per preparare l’azienda ad un futuro nuovo. Nessun drastico cambio di rotta, nessuna rivoluzione in atto, ma un’evoluzione guidata del modello organizzativo che garantirà l’innovazione, l’integrazione e l’omogeneizzazione dei processi in tutti i territori, impostando una nuova fase di sviluppo. Guardiamo al futuro con entusiasmo, per crescere ancora insieme uniti nei nostri valori e con l’ambizione di migliorarci ancora”.

Nel 2021 la Cooperativa ha consolidato il proprio ruolo di presidio e riferimento per le comunità, promuovendo numerose campagne a sostegno del potere d’acquisto delle famiglie, generando oltre 260 milioni di euro di risparmio per i clienti. A tale convenienza si aggiunge quella garantita dai 10 distributori di carburante Conad in funzione in Campania, Umbria, Basilicata e Calabria che, da quando esistono, hanno garantito un risparmio diretto per gli automobilisti complessivo di circa 32,8 milioni di euro.

Sul fronte della solidarietà, nel corso del 2021 PAC 2000A ha destinato oltre 1 milione di euro per sostenere iniziative sociali, culturali e umanitarie a favore delle comunità, offrendo supporto a tante realtà che lavorano nel sociale e nel volontariato e sostenendo progetti a favore della scuola, dello sport giovanile e delle associazioni ed enti no profit sui territori in cui opera. Come la collaborazione con Caritas Italiana e la Comunità di Sant’Egidio per offrire sostegno alimentare alle persone che vivono situazioni di fragilità; l’impegno per la riduzione dello spreco di prodotti alimentari al fianco del Banco Alimentare che nel 2021 ha visto la cooperativa donare alimenti per un valore di 60.798 euro.

Conad Adriatico chiude l’anno in crescita con un fatturato di 1.853 milioni di euro

Un bilancio di esercizio con il segno positivo quello che Conad Adriatico ha presentato pochi giorni fa alla propria base sociale nell’annuale assemblea di bilancio che si è svolta nella suggestiva cornice del Pugnochiuso Resort, a Vieste (FG), dove Conad Adriatico si è ritrovata per celebrare i suoi primi 50 anni di attività e condividere il proprio impegno verso le sfide future.

Il 2021 si è infatti chiuso confermando un trend di crescita costante con un fatturato che si attesta a 1.853 milioni, con un incremento del +7,7% rispetto all’anno precedente e con una previsione per il 2022 di 1.918 milioni di euro. Il patrimonio netto di 250,2 milioni di euro e un risultato economico di gruppo di 36 milioni di euro confermano la solidità economica del gruppo, pronto per i futuri progetti di sviluppo.

La Cooperativa chiude l’anno con una quota di mercato del 18% nelle 5 regioni in cui opera: Marche (Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Ancona città e alcuni Comuni della provincia stessa), Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata. Conad Adriatico si conferma inoltre primo gruppo distributivo in Abruzzo con una quota di mercato del 32,43% e prima azienda Top della grande distribuzione nella Regione Marche, nella classifica stilata dalla prestigiosa Fondazione Aristide Merloni, rafforzando la presenza dell’insegna in tutte le Regioni in cui è presente.

Risultati incoraggianti che hanno visto Conad Adriatico distinguersi nel panorama nazionale grazie ad un mix di fattori che unisce un’importante efficienza gestionale e dei servizi, forza commerciale, innovazione tecnologica, formazione continua dei Soci e dei collaboratori. Un bilancio che sottolinea ancora una volta la validità delle scelte strategiche e del modello imprenditoriale cooperativo la cui forza sta nella capacità di rispondere in maniera efficace e proattiva alle esigenze del mercato, con un occhio sempre rivolto alla propria funzione sociale.

“Il 2021 si è chiuso con conferme e riconoscimenti del valore di Conad Adriatico, che nel territorio in cui è presente crea valore per l’intera comunità. In quest’ultimo anno, molto duro per tutto il Paese, abbiamo consolidato il nostro ruolo di presidio e punto di riferimento per le comunità, dando prova di grande compattezza e garantendo continuità di servizi e sostegno sociale – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Conad Adriatico Antonio Di Ferdinando. Oggi più che mai guardiamo al futuro con una struttura pronta a rispondere alle sfide del mercato e alle richieste del cliente. La crescita registrata anche nel 2021 testimonia infatti la solidità della Cooperativa che si afferma sempre più come un sistema distributivo d’eccellenza nel panorama socio-economico in cui opera dal lontano ‘72, diversificato per canali di vendita, attento all’evoluzione degli stili di vita e dei comportamenti di acquisto. Siamo consapevoli della nostra posizione e degli importanti traguardi raggiunti che confermano ancora una volta la validità del sistema costruito negli anni”.

Prosegue Di Ferdinando: “Siamo un’azienda al servizio della comunità e ci impegniamo costantemente ogni giorno affinché l’impatto nei territori in cui operiamo assolva alla missione di costruire valore sostenibile. Un impegno che ci accompagnerà anche nel 2022, anno in cui celebriamo i nostri primi 50 anni di attività, con un cospicuo piano di investimenti per continuare a crescere all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, mettendo sempre al centro delle nostre strategie il benessere delle persone e delle comunità. Conad Adriatico oggi è una realtà leader, attenta alle grandi trasformazioni in atto a livello globale. Per questo continueremo ad investire e a rafforzare il nostro impegno per l’ammodernamento e l’efficientamento dei punti vendita, accelerare i processi di digitalizzazione dei sistemi, investire nella formazione, ma soprattutto continuare a creare valore per la collettività e costruire relazioni durature e di fiducia con gli stakeholder su tutto il nostro territorio. Nel 2021 abbiamo sperimentato la voglia di un nuovo inizio, in tutto il Paese e nella nostra azienda. Oggi, nell’anno in cui celebriamo il nostro 50° anniversario, guardiamo al futuro con un rinnovato slancio per continuare ad accompagnare le nostre comunità con fiducia, impegno, professionalità. Grazie a tutti coloro che, collaborando con noi, hanno contribuito a costruire i risultati di eccellenza che ci vengono riconosciuti oggi e che sono un ulteriore stimolo per migliorare in futuro”.

Risultati in crescita, importante piano di investimenti e prospettive di sviluppo interessanti: anche nel corso del 2021 è proseguito infatti il piano di investimenti quadriennale da 243,7 milioni di euro destinato a nuove aperture e all’ammodernamento dei punti vendita, alla digitalizzazione delle attività, e al potenziamento della logistica, per crescere ed innovare garantendo competitività ai soci imprenditori affiliati alla Cooperativa. L’importo complessivo impegnato nel 2021 nell’ambito del piano investimenti è stato di circa 34 milioni di euro, 13 milioni dei quali impiegati per nuove aperture

Un impegno che ha coinvolto attivamente l’organizzazione e i 277 Soci di Conad Adriatico presenti sul territorio attraverso 455 punti vendita, per una superficie totale di 376.428 mq che operano in varie regioni della costa Adriatica: Marche (77), Abruzzo (145), Molise (17), Puglia (167), Basilicata (7), Albania e Kosovo (42). Conad Adriatico articola la propria offerta in tutti i canali distributivi dove è presente con più formati: 24 Spazio Conad, 17 Conad Superstore, 174 Conad, 126 Conad City, 31 Margherita Conad, 61 Todis e 17 L’Alimentare. La rete è completata inoltre da 4 distributori di carburante e da 1 Pet Store a cui si aggiungono 27 parafarmacie, 12 ottici, 5 Self 24 Conad.

Bilancio positivo anche dal punto di vista occupazionale che nel 2021 ha visto salire il numero dei collaboratori della Cooperativa che si attesa a 8.055 (tra sede centrale e rete di vendita), in aumento di 209 unità rispetto al 2020. Anche nel 2021 Conad Adriatico ha dedicato la massima attenzione alla valorizzazione delle aziende e della filiera agroalimentare regionale e locale avviando collaborazioni importanti che creano valore per i clienti offrendo loro le migliori produzioni dei territori in cui vivono. Nel 2021 la rete di fornitori locali di Conad Adriatico conta 562 produttori locali, con i quali la Cooperativa ha sviluppato un fatturato di 434,3 milioni di euro (45,3 milioni in più rispetto al 2020).

Sul fronte della sostenibilità ambientale Conad Adriatico ha intrapreso già da tempo un percorso virtuoso orientato alla promozione di modelli di gestione attenti all’ambiente e adottando processi innovativi in tema di economia circolare finalizzati a contrastare il cambiamento climatico e ridurre l’impatto sull’ambiente delle proprie attività. In particolare, nel settore della logistica l’implementazione di questi programmi ha fatto registrare nel 2021 una netta diminuzione delle emissioni di PMx ( -18%) nonostante l’aumento dei volumi trasportati, confermando un trend di progressivo ammodernamento del parco mezzi e il maggior ricorso a mezzi Euro 6.

Una responsabilità verso le comunità che si concretizza anche sul fronte della solidarietà: nel corso del 2021 Conad Adriatico ha destinato 3,5 milioni di euro per sostenere iniziative sociali, culturali e umanitarie a favore delle comunità. La Cooperativa ha sostenuto importanti progetti a favore della scuola, dello sport giovanile e delle associazioni ed enti no profit sui territori in cui opera, come l’apertura degli Empori della Solidarietà al fianco di Caritas Italiana per dare sostegno alimentare alle persone che vivono in condizione di fragilità; l’impegno per la riduzione dello spreco di prodotti alimentari, con il recupero di risorse preziose devolute ad associazioni attive per famiglie e persone in difficoltà. Nel 2021 sono 120 i punti vendita della rete di Conad Adriatico impegnati in iniziative “antispreco”, il cui lavoro di attenta gestione convogliano beni alimentari verso numerose associazioni: il Banco Alimentare, Caritas, Empori della Solidarietà, oltre a numerose parrocchie, Protezione Civile, Croce Rossa. Questa rete di preziosa collaborazione ha portato, nel 2021, al recupero di 645.690 kg di beni alimentari, per un valore economico pari a 451.980 euro. Inoltre, per contrastare l’emergenza sanitaria, Conad Adriatico ha voluto ringraziare in modo tangibile tutti i collaboratori dei punti vendita e dei magazzini per la grande responsabilità dimostrata nel periodo difficile della pandemia donando a ciascuno delle “Prepagate Conad” nominative per la spesa. Il costo dell’operazione è stato sostenuto interamente dalla Cooperativa per un valore complessivo di 766.800 euro.

SCHEDE REGIONALI

Conad Adriatico nelle Marche

Nelle Marche Conad Adriatico è presente con 77 punti vendita (7 Spazio Conad, 1 Conad Superstore, 25 Conad, 24 Conad City, 7 Margherita Conad, 3 Todis, 9 L’Alimentare, 1 distributore carburanti) nelle province di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo Ancona città e alcuni paesi della provincia stessa, che hanno generato un giro d’affari di oltre 337 milioni di euro (in crescita del 17,48% rispetto al 2020). I soci imprenditori in Regione sono 84, i collaboratori che operano nella rete di vendita sono 1.467.

L’insegna si è rafforzata in termini di quota di mercato, con un valore che tocca quota 21,9%. Lo sviluppo impresso in Regione ha anche consentito ad un maggior numero di fornitori locali – 191 quelli attivi a fine 2021 per un fatturato di oltre 150 milioni di euro – di avere uno sbocco garantito nella grande distribuzione per le loro produzioni.

Le Marche rappresentano da sempre un territorio importante per Conad Adriatico. A Monsampolo del Tronto (AP) è infatti collocata la sede storica della cooperativa e i magazzini da cui ha preso avvio la crescita del gruppo. Negli ultimi anni Conad Adriatico si è impegnata concretamente per sviluppare e ammodernare il centro distributivo di Monsampolo del Tronto che risultava non più idoneo a gestire i volumi crescenti in aree distanti dalle Marche. Forte dello sviluppo degli ultimi anni nei territori a nord, la cooperativa è infatti intervenuta per rendere di nuovo strategica tale piattaforma, che ad oggi movimenta ogni anno oltre 44 milioni di colli.

Conad Adriatico in Abruzzo e in Molise

In Abruzzo Conad Adriatico è presente con 145 punti vendita (8 Spazio Conad, 3 Conad Superstore, 59 Conad, 27 Conad City, 11 Margherita Conad, 29 Todis, 5 L’Alimentare, 1 Pet Store e 2 distributori di carburanti), che hanno generato un giro d’affari di 748 milioni di euro (in crescita del 4,02% rispetto al 2020). In Molise l’insegna conta 17 punti vendita (2 Spazio Conad, 3 Conad, 3 Conad City, 5 Margherita Conad, 2 Todis, 1 L’Alimentare, 1 distributore di carburanti), per un fatturato di 99 milioni di euro.

Per l’anno in corso in Abruzzo il piano di sviluppo prevede 7 nuove aperture (2 Conad e 5 discount Todis) per 6.800 mq di superficie di vendita, oltre ad 1 distributore di carburante. L’insegna è leader in Abruzzo con una quota di mercato del 32,43% e del 19,90% in Molise, consentendo a 174 fornitori locali abruzzesi e a 37 molisani – per un fatturato complessivo di 159 milioni di euro – di avere uno sbocco garantito nella grande distribuzione per le loro produzioni. I soci imprenditori nelle due Regioni sono 117, mentre i collaboratori che operano nella rete di vendita sono 3.346.

Conad Adriatico in Puglia e Basilicata

In Puglia Conad Adriatico è presente con 167 punti vendita (7 Spazio Conad, 13 Conad Superstore, 42 Conad, 69 Conad City, 6 7 Margherita Conad, 27 Todis, 2 L’Alimentare), che hanno generato un giro d’affari di 582 milioni di euro (in crescita del 8,13% rispetto al 2020). In Basilicata l’insegna conta 7 punti vendita (3 Conad, 3 Conad City, 1 Margherita Conad), per un fatturato di 26 milioni di euro (in crescita del 2,56% rispetto al 2020).

Per l’anno in corso in Puglia il piano di sviluppo prevede 6 aperture (4 Conad e 2 discount Todis) per 5.200 mq di superficie di vendita. I soci imprenditori nelle due Regioni sono 75, i collaboratori che operano nella rete di vendita sono 2.373.

L’insegna ha inoltre garantito uno sbocco alla Grande Distribuzione per le produzioni di 160 fornitori locali nelle due Regioni, per un fatturato di 125,1 milioni di euro (+23,5%).

Amadori, bilancio 2021 chiuso con +10,5%

Il Consiglio di Amministrazione di Amadori Spa ha predisposto e approvato il bilancio 2021, con un risultato finale di fatturato a 1.362 milioni di euro e un incremento di 130 milioni rispetto l’anno precedente. Ebitda a 86 milioni, patrimonio netto a 296 milioni, investimenti per 95 milioni e utile netto pari a 18,7 milioni.

“Il trend positivo è stato guidato dalle vendite nel canale moderno (+4,7%) e da una ripresa (+0,6%) del canale tradizionale, che tuttavia non è ancora tornato ai numeri pre-pandemia – ha commentato Francesco Berti, amministratore delegato Gruppo Amadori. Il fuoricasa ha registrato una importante accelerazione (+16,9%), anche se non ha recuperato il ritardo accumulato nel periodo delle chiusure 2020”.

Il Gruppo nel 2021 si è presentato sul mercato con importanti novità di prodotto, entrando nel segmento della colazione e della merenda con i nuovi impasti freschi per pancake, e sedimentando la sua leadership nel segmento degli impanati snack con il lancio delle nuove Birbe Pops. Innovazioni che sul mercato hanno trovato un riscontro più che positivo sia da parte del trade che dei consumatori.

“Per il nostro Gruppo, il 2021 è stato un anno di soddisfazione. Il fatturato ha segnato una crescita del +10,5% rispetto al consuntivo 2020, confermando l’ottimo lavoro portato avanti lungo tutta la filiera, con particolare attenzione ai temi dell’innovazione e della sostenibilità – ha dichiarato Flavio Amadori, presidente di Amadori Spa. Abbiamo intrapreso, con convinzione e successo, un percorso di sviluppo che possiamo definire, senza esitazione, responsabile sia rispetto al nostro ruolo all’interno del settore sia nei confronti dei nostri stakeholder, con i quali condividiamo oggi questi risultati”.

Sono stati fissati obiettivi di crescita in diversi ambiti, con grande interesse al settore delle proteine non solo bianche, ma anche rosa e di origine vegetale. A questo proposito, l’acquisizione di Lenti è stato un primo passo di integrazione della filiera delle proteine rosa e il recente lancio della nuova linea “Ama, Vivi e Gusta” ha invece segnato l’ingresso di Amadori nel comparto delle proteine verdi, segmento di mercato in forte ascesa e in linea con le più nuove abitudini del consumatore moderno.

Per i prossimi anni, il Gruppo conferma le linee guide strategiche di ampliamento dell’offerta di prodotti a base proteica e il conseguente piano strategico di investimenti con l’obiettivo di medio periodo di raggiungere 1,7 miliardi di fatturato, consolidando il modello di filiera 100% italiana, integrata e sostenibile. Rispetto alle previsioni, il 2022 mostra diverse incognite, dall’aumento generalizzato dei costi di produzione all’emergenza aviaria. Nonostante ciò il Gruppo Amadori conferma gli obiettivi di crescita anche attraverso maggiori investimenti in comunicazione.

“La strategia di sviluppo e di investimenti è funzionale al raggiungimento di importanti obiettivi di sostenibilità economica e ambientale lungo tutta la filiera, dagli allevamenti agli stabilimenti, dai mangimifici alla logistica – conclude Berti. A partire dalle nostre linee premium Il Campese, Bio e Qualità 10+, continueremo a puntare su qualità e innovazione per rispondere alle esigenze in costante evoluzione dei consumatori, portando valore a una cultura agroalimentare che nasce dal saper fare e sa guardare al futuro”.

Ar.pa Lieviti, fatturato in crescita del 5%

La società bolognese Ar.pa., specializzata in lieviti e preparati per realizzazioni dolci e salate, annuncia di avere chiuso l’esercizio fiscale 2021 con un fatturato di 4,150 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto al 2020 e con un margine operativo lordo che fa registrare un incremento del 12%. Driver della crescita le ottime performance dei prodotti di punta che rendono Ar.pa un’eccellenza di riferimento nel bakery dolce e salato: il lievito secco attivo, lo zucchero impalpabile, il lievito Elefante e il lievito Panone dedicato alla preparazione dei pani speziati della tradizione e di altri dolci tipici delle festività.

Le ottime performance sono state raggiunte grazie anche al lancio di referenze, che rispondono alle nuove esigenze di consumo sempre più orientate a prodotti sani e sostenibili, oltre all’approccio a nuovi segmenti di mercato, sia consumer che professionali, con strumenti dedicati.

Per mantenere elevata la qualità e ampliare la gamma dei prodotti, Ar.pa ha destinato il 6% dei ricavi globali a investimenti in processi di ammodernamento dei macchinari per espandere il plant produttivo bolognese in linea con il modello di produzione e gestione Industria 4.0. Inoltre, nel corso del 2021 Ar.pa, che non ha mai registrato alcun indebitamento finanziario, ha ampliato ulteriormente il proprio organico inserendo due nuove figure professionali.

“Siamo davvero soddisfatti di questi risultati che premiano i nostri sforzi e il nostro costante impegno in un anno ancora contrassegnato dalla crisi emergenziale come il 2021. Abbiamo intrapreso da tempo il percorso della sostenibilità e, per diminuire la nostra impronta ambientale, abbiamo investito in ricerca e sviluppo per proporre pack sempre più ecofriendly. In Ar.pa crediamo molto nelle persone, voglio ringraziare tutto il team che è al centro e artefice delle brillanti prestazioni aziendali. Stiamo incentivando l’adozione di politiche di corporate well-being e continueremo a farlo nei prossimi anni che prevediamo di crescita, sia in termini di fatturato che di organico. Per raggiungere i nuovi obiettivi di espansione stiamo investendo anche in marketing e comunicazione, strumenti indispensabili per supportare il posizionamento del nostro brand sul mercato nazionale e a livello internazionale”, ha dichiarato Carla Gerardi, Presidente Ar.pa Lieviti.

Salov, un 2021 con crescita a doppia cifra del fatturato

L’assemblea ordinaria dei soci di Salov S.p.A., gruppo industriale tra i principali player mondiali del settore oleario, archivia il 2021 approvando il bilancio consolidato, chiuso con numeri estremamente positivi in termini di crescita e di consolidamento tanto più significativi poiché realizzati dopo gli exploit del 2020.

Nel 2021 il Gruppo Salov, che ha sede e stabilimento a Massarosa (Lucca) e a cui fanno capo due marchi storici e di prestigio quali Sagra e Filippo Berio, ha proseguito nel suo percorso di miglioramento e rilancio mettendo a segno un’ulteriore crescita in doppia cifra del fatturato netto consolidato, portato a 376.769.000 euro (+12,27% su base annua) per effetto di vendite ammontate a 120 milioni di litri, sostanzialmente pari a quelle registrate nel 2020.

L’utile netto si attesta a 10.441.000 euro e l’EBITDA a 19.487.000 euro. Si tratta di risultati conseguiti in un contesto di mercato non più condizionato da circostanze esterne straordinarie. A differenza del 2020, infatti, nel 2021 non si sono ripetuti i picchi da panic sales e il costo della materia prima è tornato a crescere. Ciò nonostante, Salov non solo ha eguagliato i volumi di vendita del 2020, ma è stata anche in grado di mantenere una marginalità più che apprezzabile grazie a una tempestiva politica di acquisti preventivi.

La crescita dal 2019
La positività delle performance portate a bilancio l’anno scorso è evidente raffrontando il 2021 con l’anno più prossimo che ha avuto dinamiche non influenzate da fattori esterni straordinari, ossia il 2019. In tal caso, infatti, emergono incrementi in doppia cifra su tutti gli indicatori, dai volumi di vendita (+31%) al fatturato +37% fino all’ EBITDA (+33%).

Investimenti in tecnologie e digitalizzazione
Un ruolo importante nel percorso di crescita dell’Azienda è giocato dagli investimenti in innovazione, in particolare dall’aggiornamento e dal potenziamento in termini di tecnologie, IT e sistemi gestionali che il Gruppo Salov sta portando avanti con continuità dal 2019. L’innovazione, insieme alla sostenibilità, rappresenta infatti uno dei principali valori del Gruppo. Solo nel 2021, infatti, Salov ha investito 5.000.000 di euro nell’acquisto di nuove tecnologie e 1.500.000 euro in IT e sistemi gestionali, arrivando a sostenere, in questo triennio, una spesa di circa 15.000.000 euro per queste due voci, a conferma della volontà di investire nel miglioramento dell’efficienza, della flessibilità e della qualità della produzione aziendale, riducendo al massimo l’operatività. A titolo esemplificativo, da giugno 2020 l’Azienda ha attivato diverse iniziative volte a rivedere tutti i processi della Supply chain, dalla domanda alla produzione: investimenti di lungo periodo che puntano all’adozione di sistemi applicativi evoluti e di infrastrutture tecnologiche avanzate, con l’obiettivo di innescare una cultura basata sull’analisi dei dati a sistema. In questo modo, inoltre, Salov va acquisendo una dimensione sempre più da Industria 4.0, attrezzata anche a livello gestionale per affrontare al meglio le future sfide del mercato.

Crescita in Italia e nei mercati esteri
Dal punto di vista commerciale, il 2021 ha visto significativi incrementi in termini di vendite, penetrazione e di quote di mercato in buona parte dei 75 Paesi in cui il Gruppo Salov è presente. Importanti sono stati gli investimenti in marketing e comunicazione, soprattutto sul fronte digital e social media, al quale è stata dedicata una fetta importante del budget. In Italia l’investimento commerciale dell’Azienda è stato ripagato con la crescita delle quote di mercato sia nell’oliva che nei semi, trainate dal successo dell’inserimento del marchio Filippo Berio e dall’andamento più che positivo del marchio Sagra, leader di mercato negli oli di semi.

Per quanto riguarda le filiali e gli uffici commerciali esteri del Gruppo, si assiste a un generale consolidamento del presidio sui mercati. Di particolare rilievo sono le performance messe a segno in Canada e Brasile. L’ufficio commerciale canadese ha incrementato il fatturato su base annua del 22%, portandolo a 4.200.000 euro per effetto di vendite per 534.000 litri di olio (+21,6%) (Nielsen Canada – full year 2021). In Brasile, la filiale Salov ha conquistato la leadership tra le marche italiane di olio, guadagnato un’importante crescita distributiva rendendo Filippo Berio la quinta marca più distribuita del paese nel canale Super/Iper (NielsenIQ Dic 2021), e ottenuto l’ingresso nei punti vendita di alcune note catene della GDO. Ciò ha permesso un incremento del 25% nei volumi di olio venduti.

“Possiamo ritenerci assolutamente soddisfatti dei risultati che Salov ha raggiunto nel 2021 che confermano che la strategia di management messa a punto sta dando i suoi frutti. L’oggettività dei numeri mostra come nel 2021 siano stati compiuti dei passi importanti che hanno reso il Gruppo ancor più solido e competitivo, in crescita in tutti i mercati in cui opera e sempre più smart. Abbiamo mantenuto i volumi di vendita di un anno del tutto eccezionale come il 2020, caratterizzato dalla corsa agli acquisti, e addirittura aumentato il fatturato” – ha commentato l’Ing. Fabio Maccari, Amministratore Delegato di Gruppo Salov. “Ringrazio tutti coloro che, con il loro ottimo lavoro, hanno contribuito a rendere il 2021 un anno molto positivo. Il nostro impegno, ora, prosegue per crescere ulteriormente”.

Mutti, il gruppo è pronto ad entrare nel mercato del fresco

Il Gruppo Mutti continua a crescere e chiude il 2021 con un fatturato di 484 milioni di euro, una cifra quasi raddoppiata rispetto a 5 anni prima, che vede crescere a doppia cifra i ricavi dei prodotti a marchio Mutti (+13% rispetto al 2020). Un risultato positivo confermato da un EBITDA superiore a 48 milioni di euro. La posizione finanziaria netta (PFN) si attesta a circa -34 milioni di euro, conseguenza di una campagna del pomodoro straordinaria per qualità e quantità, che ha permesso al Gruppo di ripopolare il magazzino, svuotato dall’impennata di domanda nel 2020 causa Covid e perseguire ulteriori opportunità di mercato.

Sempre nel 2021 Mutti ha consolidato ulteriormente la propria posizione di leader nel mercato del pomodoro italiano (34% a valore) e ha segnato un nuovo traguardo per il Gruppo emiliano: per la prima volta la quota dei volumi di vendita nei mercati esteri (51%) ha superato quella del mercato italiano (49%). Per il terzo anno consecutivo, inoltre, l’azienda conferma la sua leadership anche nel mercato europeo con una quota del 14.1% (+1.3 punti rispetto al 2020), confermando il suo primato in ben 7 paesi (Francia, Svezia, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Slovenia e Italia). In Germania, mercato in cui l’azienda ha aperto la sua quinta filiale nel gennaio 2022, si consolida come seconda marca (quota di mercato dell’8,3%). Fuori dal perimetro europeo, invece, prosegue la crescita in Australia e USA.

“Questi risultati confermano un percorso di crescita che l’azienda vive in maniera costante da ormai più di 20 anni. Abbiamo mantenuto un trend positivo anche in un anno, il 2021, dove la crescita dei consumi retail non è stata così significativa come nell’anno precedente, il primo che abbiamo vissuto in pandemia – ha dichiarato Francesco Mutti, Amministratore delegato dell’omonima azienda – Da questo si evince che chi si è avvicinato a noi nel 2020 ha continuato a sceglierci e per noi non c’è soddisfazione più grande. La nostra è una crescita “sana”, che pone al centro il pomodoro di qualità, senza compromessi. E tutto ciò non sarebbe possibile senza il contributo della nostra filiera italiana di valore e quello dei nostri 500 collaboratori che lavorano con impegno per dedicare il loro meglio a chi ci sceglie ogni giorno”.

2022: l’ingresso nel mercato del fresco
Gli investimenti realizzati nell’ultimo periodo si sono anche concentrati sullo sviluppo di nuovi prodotti e hanno permesso di ampliare l’offerta ed entrare per la prima volta in un segmento nuovo per il Gruppo, ovvero quello del fresco, con il lancio ad inizio 2022 delle tre Zuppe Fresche Mutti, tra cui la “pappa al pomodoro”: un prodotto fortemente legato alla tradizione culinaria italiana che, grazie a Mutti, arriva per la prima volta nei supermercati, pronta per essere gustata. Insieme alla novità della pappa al pomodoro ready-to-use, Mutti ha presentato ai consumatori anche la pomodorata di farro e lenticchie e la vellutata di pomodoro arancione.

Gli investimenti: qualità e sostenibilità al centro
Supportata e sostenuta da una continua attività di ricerca e sviluppo, la lavorazione del pomodoro Mutti è soggetta a un continuo miglioramento del processo produttivo che, oltre a essere dotato di tecnologie tra le più innovative del settore, è caratterizzato da diversi impianti brevettati e protetti dall’azienda. Solo nel 2022 Mutti ha stanziato oltre 30 milioni di euro di investimenti per interventi industriali e per attività ulteriormente migliorative degli indici di qualità, efficienza e sicurezza del Gruppo.

In termini di investimenti, inoltre, l’azienda ha messo a punto una strategia ambientale incentrata sui pilastri di aria, acqua, terra e sole, che oltre a monitorare e migliorare il proprio impatto attraverso la redazione di un Bilancio Ambientale, comprende un investimento iniziale di 1,5 milioni di euro per il triennio 2022-2024 dedicato esclusivamente allo sviluppo di progetti ambientali.

Il Gruppo si è anche confermato primo trasformatore italiano in termini di capacità produttiva, continuando a contribuire alla creazione di posti di lavoro e ad alimentare l’indotto agroalimentare locale, come sempre trasformando solo pomodoro 100% italiano: delle 685.000 tonnellate di pomodoro lavorato nel 2021, 345.500 sono state trasformate nello stabilimento di Montechiarugolo (PR), che occupa 310 dipendenti (147 amministrativi e 163 produttivi), 273.000 nel sito produttivo di Collecchio (PR), che occupa 141 dipendenti (24 amministrativi e 117 produttivi), e 66.500 in quello di Fiordagosto – Oliveto Citra (SA), dedicato alle specialità tipiche del Sud, come il pomodoro lungo e il ciliegino, dove le persone occupate sono 49 (11 amministrativi e 38 produttivi). A supportare la lavorazione durante la stagione del pomodoro che va da metà luglio a fine settembre si aggiungono diverse figure stagionali impiegati nei 3 siti produttivi: nel 2021 sono state più di 1100.

Todis chiude il 2021 con un fatturato di oltre 900 milioni di euro

Todis, insegna italiana di proprietà di Iges Srl, società controllata dalla cooperativa Pac2000A Conad ed operante nella grande distribuzione organizzata, chiude l’anno 2021 con una vendita alle casse di oltre 903.000.000 €. Resta costante la quota di mercato del 4,1%a livello nazionale, che raggiunge il 16%in alcune delle 10 regioni del Centro Sud dove l’insegna è presente.

Negli ultimi anni (2016-2020), il sell out di Todis, che sviluppa il suo business con la formula franchising, ha registrato un incremento cumulato del 39.2% , mentre il numero di punti vendita è cresciuto nello stesso periodo del 30%.

“In fase di budget 2021 eravamo stati cauti nelle previsioni. A consuntivo possiamo, invece, ritenerci soddisfatti dei risultati ottenuti, considerando che le controcifre del 2021 riferite alla rete omogenea hanno avuto un andamento superiore alle nostre aspettative con un consolidamento della crescita sul 2020 pari al 7.5% a parità di perimetro” – ha dichiarato Massimo Lucentini, Direttore Generale Todis – “Si tratta di dati molto incoraggianti per l’insegna che ha dimostrato una forte capacità di fidelizzare i nuovi clienti acquisiti durante i lock-down che ci hanno preferito, oltre che per il nostro posizionamento di prossimità anche per l’offerta di Private Label e nei freschi. Contiamo, nel 2023, di superare il miliardo di euro di vendite”.

Il 2021 per Todis è stato anche un anno di aperture: 26, di cui 12 concentrate nel territorio siciliano, più precisamente a Palermo e provincia. Da segnalare, tra queste, la nascita, nel settembre 2021, di Todis Rione: un format innovativo rispetto agli oltre 270 punti vendita dell’insegna, e ad oggi presente con due realtà nel cuore di Roma, con un assortimento più snello e con un focus mirato sui reparti freschi con cibi “ready to eat” e “food to go”.

“Per il 2022, consolideremo la nostra strategia di sviluppo a macchia d’olio, sempre nell’ottica della prossimità nei centri urbani che rappresenta il 70% della nostra rete totale. Prevediamo di aprire 22 nuovi punti vendita e di investire circa 25 milioni di euro tra nuove aperture e il restyling dei negozi, oltre ad intensificare il nostro presidio in regioni come Campania e Sicilia” – prosegue Lucentini.

Sul fronte dei prodotti, il 2021 è stato un anno strategico per Todis, la cui marca privata rappresenta il cardine di tutto l’assortimento, con una incidenza del 70% sul fatturato. L’insegna ha, infatti, avviato un piano di rafforzamento e un ampliamento di tutta l’offerta della MDD, ad oggi oltre 3.000 referenze, in grado di garantire un eccellente rapporto qualità-prezzo con un risparmio di circa il 30% rispetto ad un supermercato tradizionale.

“Nell’ultimo anno, abbiamo gradualmente introdotto un livello di fascia intermedia tra il premium e il mainstream, così da declinare la scala di prezzi su più livelli: una strategia apprezzata dai nostri clienti che ci ha permesso di aumentare il livello della composizione del carrello medio” – ha concluso Lucentini – “Per il 2022 continueremo il nostro piano di revisione assortimentale con l’obiettivo di aumentare la segmentazione dello scaffale, puntando come sempre, oltre che a prezzo e qualità, su freschezza e regionalità dei prodotti”.

Un mix che consente a Todis di proporsi nel settore della GDO con un posizionamento preciso: uno store monomarca di prossimità, con una superficie compresa dai 400 mq fino ai 1.000 mq, allineato nella competitività al discount nel mainstream, ma con una offerta più segmentata e una focalizzazione sui freschi, confermandosi il più grande franchisor puro del segmento in Italia, al sesto posto nel settore.

Da oggi, sul sito www.todis.it, è inoltre possibile consultare il report “Todis per la sostenibilità”, un documento che descrive le scelte fatte dall’insegna negli ultimi anni per la responsabilità socio-ambientale d’impresa e che definisce nuovi obbiettivi futuri.

Nel 2022, il centro di distribuzione Todis di Riano (RM), della superficie di 30.000 mq, sarà dotato di un impianto fotovoltaico della potenza di 500kWche gli consentirà un autoconsumo completo dell’energia prodotta, grazie allo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Nello specifico, la produzione annua prevista calcolata sarà di circa 675.000kWh equivalenti al 95% del consumo energetico diurno dell’edificio, rendendolo quasi del tutto autosufficiente in termini di approvvigionamento. L’impianto fotovoltaico del magazzino Iges di Riano permetterà di evitare l’emissione in atmosfera di 360 tonnellate di CO2 all’anno, 9.000 tonnellate in 25 anni(ciclo di vita media dell’impianto). Il dato si può quantificare con un numero di alberi equivalente a oltre 3.500 alberi all’anno (ogni albero può assorbire circa 100kg di CO2 all’anno).

Alce Nero, il bilancio annuale premia l’innovazione

Alce Nero consolida la sua posizione sul mercato chiudendo il 2021 con un fatturato di 86 milioni di euro e una quota a valore sul totale Biologico del 4,1%, confermandosi brand di riferimento del settore biologico. Capofila del Gruppo, Alce Nero Secco (prodotti conservabili a temperatura ambiente) ha fatto registrare 81,4 milioni di fatturato, di cui ben 6.5 milioni derivanti dal segmento Baby Food, in crescita dell’8% rispetto al 2020. In particolare, con una variazione del +11.3%, si sono distinti gli Omogeneizzati, rientrando a pieno titolo tra le 10 categorie che hanno inciso di più sull’intero fatturato 2021 di Alce Nero Secco. Tra queste famiglie di prodotti spiccano anche Confetture, Frollini e Biscotti e si riconfermano forti Passate e Polpe, Pasta e Legumi Lessati. Significativo il peso dell’innovazione, che è valsa ad Alce Nero Secco entrate per 4 milioni di euro.

L’innovazione continua ad essere una componente fondamentale del successo del Gruppo, attestando la sua incidenza al 10% sul totale del marchio Alce Nero. Il contributo dei prodotti lanciati nell’ultimo triennio è valso 7.6 milioni solo nel 2021, un risultato importante che dimostra l’efficacia degli investimenti in Ricerca e Sviluppo. Ricette inedite per il mercato, gustose, sempre al passo con le esigenze e le richieste delle persone: è questa la formula vincente di Alce Nero, che coniuga qualità, praticità e attenzione al benessere delle persone e della terra.

Produrre e commercializzare prodotti freschi biologici è invece l’impegno di Alce Nero Fresco, che ha chiuso il 2021 a 3 milioni. I grandi numeri restano legati a Zuppe ed Uova, le categorie più importanti per l’azienda, che da sole ne hanno determinato il 70% delle entrate. Per Alce Nero Freddo, che pesa 1.6 milioni di fatturato, sono Verdure e Pizze le linee che contribuiscono alla crescita del settore, seguite da Zuppe e Minestroni. Buone anche le vendite dei Piatti proteici, lanciati a giugno e subito ben accolti dai consumatori, sempre più orientati verso prodotti ad alto contenuto di proteine vegetali. I canali di vendita e distribuzione vedono in testa GDO ed Export, che hanno avuto un peso dell’86% sul fatturato netto di tutto il marchio Alce Nero. Dopo il boom del 2020, l’e-commerce
continua a crescere, con un incremento del 2.2%. Raddoppia quasi le sue performance il Food Service e anche il canale delle Farmacie/Baby Shop fa registrare una buona ripresa.

“Siamo decisamente soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2021. Dopo un 2020 segnato da una imprevista e imprevedibile crescita a due cifre – anche sostenuta dal lockdown totale della primavera di quell’anno – consolidare quei risultati era il massimo obiettivo che ragionevolmente potevamo porci” dichiara Massimo Monti, Amministratore Delegato Alce Nero. “Con Alce Nero siamo cresciuti di altri due punti percentuali, portando l’aumento del fatturato 2021 sul 2019 (l’ultimo anno non condizionato dalla pandemia) al 20,6%. Il fatto che poi questo consolidamento della crescita del 2020 abbia riguardato tutti i nostri canali, vendite online comprese (nonostante risultati triplicati nel 2020 rispetto al 2019), ci gratifica ulteriormente e ci consente di pensare al futuro, forse mai come oggi così incerto e di difficilissima lettura, con ottimismo”.

De’ Longhi, crescita record per i ricavi preliminari 2021

Il Gruppo De’ Longhi ha conseguito nel 2021 ricavi consolidati per ca. € 3.217 milioni, con una significativa accelerazione sul 2020 del +36,8% (+38,2% a cambi costanti) e del +24,1% a perimetro omogeneo . A questa performance ha contribuito il quarto trimestre dell’anno con un solido ritmo di espansione del +21,6%, (+10,9% a perimetro omogeneo).

Commenta l’Amministratore Delegato Massimo Garavaglia: “Dopo un 2020 in forte crescita, il 2021 è stato un anno estremamente favorevole, in cui la preferenza accordata dai consumatori ai nostri brand – in un contesto di un radicato cambiamento negli stili di vita in ambito domestico – ha offerto importanti opportunità di crescita in tutti i principali mercati che abbiamo saputo cogliere facendo leva sull’aumento degli investimenti in comunicazione, innovazione e marketing che il Gruppo ha pianificato a supporto degli obiettivi di crescita futura.

Il 2021 tuttavia ha anche presentato un contesto di mercato che ha visto via via crescere le complessità per l’intero settore dei consumer goods. In particolare, è stato grazie agli straordinari sforzi dei nostri team, al supporto dei partners ed ai continui investimenti nel miglioramento ed ampliamento della capacità produttiva, che il Gruppo è stato in grado di gestire le difficoltà nell’ambito produttivo e distributivo, superando con grande flessibilità e reattività le criticità emerse a livello globale sul lato della supply chain. Guardando all’anno appena iniziato, nonostante le sfide che il quadro sopra descritto ci presenta, riteniamo di poter continuare il nostro percorso di sviluppo e di conseguire vendite in crescita organica ad un tasso mid-single-digit, proseguendo nella strategia di rafforzamento della nostra presenza globale e di aumento degli investimenti in comunicazione, innovazione e marketing“.

Ricavi 2021 per area geografica e per linea di prodotto

Il 2021 ha visto una costante espansione del business in tutti i trimestri dell’anno, con una crescita annuale dei ricavi a perimetro omogeneo a doppia cifra in tutte le macro aree di riferimento. Tutte le maggiori famiglie di prodotto hanno evidenziato un incremento di fatturato nei dodici mesi, superando in modo significativo lo sfidante confronto con il precedente anno.

In termini di evoluzione dei ricavi a perimetro omogeneo:

L’Europa sud-occidentale ha conseguito una performance a doppia cifra sia nei dodici mesi che nel quarto trimestre, grazie ad una significativa e collettiva espansione dei principali paesi come Germania, Francia, Italia e penisola Iberica;

• dinamica simile ha evidenziato l’area dell’Europa nord-orientale, con crescita a doppia cifra nell’anno e nel trimestre. Nello specifico, si rileva che la quasi totalità dei paesi della regione ha conseguito una crescita a doppia cifra nei dodici mesi, mantenendo un significativo ritmo di espansione anche nel trimestre finale dell’anno;

• l’area MEIA ha registrato un andamento in crescita nei dodici mesi pari al 42,1%, superiore alla media di Gruppo, grazie al contributo positivo di tutti i paesi dell’area, ma in flessione nel quarto trimestre;

• l’area America ha conseguito un’importante espansione nel 2021, realizzando una crescita a doppia cifra sostenuta da una significativa accelerazione del segmento del caffè, confermata anche dalla crescita del quarto trimestre;

• infine, la regione Asia Pacific ha ottenuto una crescita del 10,3% nel 2021, grazie all’espansione ad un tasso double digit nei principali mercati quali China ed Hong Kong, Australia e Nuova Zelanda. In particolare, nel quarto trimestre, il ritmo di crescita a doppia cifra di Cina e Hong Kong ha accelerato, supportando così la crescita dell’intera regione (+ 9.9% nel trimestre).

Analizzando nel dettaglio i segmenti di prodotto, evidenziamo una crescita a doppia cifra sia nei dodici mesi che nel quarto trimestre del segmento delle macchine per il caffè, sostenuta da una robusta espansione durante tutto l’anno sia dalle superautomatiche che dalle macchine manuali. In sostanziale crescita anche la partnership con Nespresso in entrambi i periodi analizzati, che completa uno scenario positivo per tutta la categoria in oggetto.

Il segmento della cottura e preparazione dei cibi ha chiuso il 2021 con una crescita a doppia cifra, trainato da un’espansione delle principali categorie di prodotto come le kitchen machine e gli hand blender, entrambi in progresso a doppia cifra sia nei dodici mesi che nell’ultimo trimestre dell’anno. Per quanto riguarda i rimanenti segmenti, segnaliamo la crescita nell’anno del comparto comfort (climatizzazione domestica) e la sostanziale tenuta del comparto home care (pulizia domestica e stiro).

Infine, Capital Brands ed Eversys hanno contribuito alla crescita del Gruppo apportando ricavi per € 299,4 milioni nell’anno e per € 93,7 milioni nel quarto trimestre, con un andamento in linea con le aspettative del management.

Conapi, fatturato a 26,2 milioni di euro (+10%)

Si è svolta nei giorni scorsi l’Assemblea Ordinaria annuale dei Soci Conapi, unica e autentica filiera di miele convenzionale e biologico in Italia composta da oltre 600 apicoltori e 110 mila alveari (il 45% bio), che si conferma la più grande cooperativa europea e punto di riferimento importante per l’apicoltura italiana e non solo.

Il bilancio d’esercizio 2020/2021 si chiude con un fatturato complessivo di 26,2 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2019/2020. Il merito va alle produzioni caratteristiche, dove si registra la performance più che positiva di Mielizia BIO Italia, che ha raddoppiato il fatturato. Un ampliamento complessivo della gamma e l’ingresso in importanti catene della Grande Distribuzione riaffermano Mielizia al terzo posto per quota di mercato in Italia, secondo le ultime rilevazioni Nielsen, che confermano anche la crescita della brand awareness, grazie anche alla maggiore distribuzione e ai costanti investimenti in comunicazione. Cuor di Miele, il marchio biologico di Conapi dedicato in esclusiva alla catena dei NaturaSì, si riallinea ai volumi pre-Covid, quindi leggermente inferiori al 2020, mentre i mercati esteri Giappone e Francia mostrano sostanzialmente un andamento in linea con l’anno precedente. Molto bene le composte Mielizia BIO che segnano un incremento del 73% sia a volume che a valore e registrano l’ingresso in molte catene di vendita sia al nord che al sud Italia.

La riapertura del canale Horeca sta favorendo un buon andamento delle vendite dei frollini nel formato monodose e la recente apertura verso canali verticali per la linea di integratori, dedicato alle farmacie e parafarmacie, ha già dato risultati molto incoraggianti. Ottimo andamento dell’e-commerce (+65% rispetto all’anno precedente).

“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti e guardiamo avanti con fiducia” ha dichiarato Nicoletta Maffini, Direttore Generale di Conapi-Mielizia, “il mondo agricolo italiano vive un momento di forte complessità legato alle stagioni produttive difficili e imprevedibili e alla crisi economica post pandemica. In questo contesto stiamo cercando da un lato di valorizzare al meglio le produzioni dei soci, quindi non solo miele, ma anche gli altri prodotti dell’alveare, dall’altro stiamo spingendo le composte di frutta biologiche, anche grazie a una intensa attività di ricerca e sviluppo. Proprio tenendo conto di un panorama così incerto” – conclude Maffini – “abbiamo voluto fortemente che il messaggio lanciato dal primo spot Mielizia non fosse una semplice comunicazione di prodotto, ma uno strumento per trasmettere all’esterno il valore di Mielizia, dei suoi apicoltori e della situazione di emergenza climatica complessiva”.

Il Raccolto
Anche la stagione 2020, che chiude il bilancio, si era caratterizzata per raccolti scarsi: poco più di 20.400 q.li contro i circa 18.000 q.li dell’anno precedente (+1,3%) di cui circa il 45% biologico. Siamo comunque lontani dai volumi raccolti fino a pochi anni fa, soprattutto se si considera l’aumento del numero di soci conferitori. Il 2021 conferma il trend degli ultimi anni, con un record negativo del raccolto mai registrato prima, peggiorativo persino rispetto al 2019, che era considerato fino a quest’anno l’annus horribilis dell’apicoltura. A poco sono serviti gli investimenti volti ad aumentare gli alveari in produzione, per compensare le scarse produzioni: 10.000 alveari in più nel 2020. L’entità dei raccolti è ben lontana da quella del primo decennio 2000. Il raccolto 2021 quindi si attesta su medie produttive dimezzate rispetto alla scorsa stagione e in molte regioni è stato richiesto lo stato di calamità: si sono aperti molti tavoli di confronto con le istituzioni per valutare possibili sostegni per un comparto che ha un ruolo fondamentale per tutto il mondo agricolo: ricordiamo che oltre il 75% delle produzioni agricole a scopo alimentare dipende dagli impollinatori e in particolare dalle api che sono tra le migliori moltiplicatrici di biodiversità.

“Considero l’apicoltura una disciplina per maratoneti, ma la marcia sta diventando impegnativa e la cooperativa sta valutando tutte le misure da mettere in atto per sostenere i soci in difficoltà a causa dei raccolti scarsi e imprevedibili” – afferma Diego Pagani, apicoltore biologico e Presidente di Conapi-Mielizia – “Le cause sono ormai note: il cambiamento climatico che incalza, la perdita di biodiversità e quindi la minore disponibilità di pascoli, associata a una minacciosa presenza di pesticidi che continuano a determinare avvelenamenti e improvvise scomparse di apiari interi. Per questo siamo impegnati su tutti i più importanti tavoli istituzionali per la definizione delle linee guida che ogni Paese presenterà per la condivisione a, livello europeo, della programmazione delle politiche agricole comunitarie dei prossimi anni”. E conclude: “L’apicoltura deve essere considerata un’attività imprescindibile per il futuro alimentare e per la vita su questo pianeta”.

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