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Nuovo packaging per lo stracchino dei Fratelli Castellan

La nuova confezione dello stracchino artigianale Fratelli Castellan è il primo passo di un rinnovato rapporto del caseificio non solo con i suoi consumatori ma con l’intera filiera agricola, produttiva e distributiva. Nel Caseificio di Ponte di Piave prende il via una nuova Vision, un nuovo progetto imprenditoriale che punta a rafforzare il patrimonio di valori a partire dalla promozione di una corretta alimentazione e di un sano stile di vita e a rinvigorire l’attenzione al territorio e alla sostenibilità ambientale e sociale.

Lo stracchino artigianale del Caseificio Fratelli Castellan è il prodotto di punta dell’impresa, lavorato con latte fresco rigorosamente italiano, proveniente dalle stalle del Triveneto, seguendo la ricetta tradizionale che conferisce il caratteristico sapore del latte, la dolce morbidezza e un gusto avvolgente.

Il nuovo packaging creato da Chiani Design Boutique preserva la bontà e il profumo dello stracchino custodito nella vaschetta. La nuova confezione esalta l’esperienza e l’eccellenza alimentare italiana. Una bandiera reinterpretata con gli alimenti tipici della nostra cucina: insalata e pomodorini con l’ampia fascia centrale bianca che rimanda alla meravigliosa materia prima, il latte del territorio. È un pack che assicura la massima visibilità sul banco del fresco con la morbida rassicurazione di essere profumato, sano e gustoso.

Il Caseificio Fratelli Castellan prosegue l’esperienza della storica “Latteria turnaria” di Ponte di Piave del 1919, cioè di una di quelle latterie che già alla fine dell’Ottocento si erano diffuse nell’attuale Triveneto e che puntavano a lavorare il latte degli allevatori soci della latteria. In piena autonomia l’allevatore decideva poi se ritirare i formaggi e venderli in proprio o lasciarli vendere allo spaccio della latteria. Una pratica di “cooperativismo di comunità”, che riuniva le competenze di filiera, con gli allevatori, i maestri casari e i venditori, con il valore della comunità e del territorio. Così nacque la Latteria turnaria di Ponte di Piave di cui il Caseificio Fratelli Castellan ha ereditato la sede che oggi rappresenta un moderno stabilimento di produzione in cui si valorizza la lavorazione artigianale dei formaggi freschi attraverso esperti casari e sotto il costante monitoraggio del laboratorio di qualità.

Tra i formaggi oltre allo stracchino artigianale il Caseificio seguendo le ricette tradizionali produce la delicata Robiola artigianale, la soffice ricotta e il primo formaggio fresco a pasta molle in Italia a ricevere la Denominazione di Origine Protetta, la Casatella Trevigiana DOP prodotta con il latte delle stalle certificate della provincia di Treviso. Il Caseificio Fratelli Castellan è uno dei soci promotori del Consorzio per la tutela del formaggio Casatella Trevigiana Dop.

Siglato l’accordo di cessione di Ambrosi a Lactalis

Il gruppo Lactalis e la famiglia Ambrosi hanno siglato un accordo di cessione dell’intero capitale della società Ambrosi SpA. L’accordo è subordinato alle autorizzazioni da parte delle autorità competenti previste per legge. Il gruppo EMMI, proprietario del 25% del capitale della Ambrosi SpA, cederà a sua volta la propria partecipazione a Lactalis.

Il Gruppo Ambrosi opera con oltre 430 collaboratori nel mondo con un fatturato di circa 420 milioni di euro. Ambrosi SpA. è specializzata nella produzione e distribuzione di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, i due più importanti formaggi DOP italiani, un settore in cui Lactalis era finora presente in misura limitata. L’accordo prevede la conferma dell’attuale management, con l’obiettivo di accelerare ulteriormente la crescita internazionale dell’attività.

Per Giovanni Pomella, Amministratore Delegato delle società del gruppo Lactalis in Italia “Questa operazione conferma l’interesse del gruppo a sostenere e sviluppare la filiera lattiero-casearia italiana: grazie alla forte capacità di penetrazione della rete commerciale internazionale di Lactalis, due formaggi eccezionali come il Grana Padano ed il Parmigiano Reggiano, potranno consolidare la loro presenza internazionale ed espandersi in nuovi mercati”.

Per Giuseppe Ambrosi, Presidente e Amministratore Delegato della Ambrosi S.p.A., invece “Dopo 80 anni di storia e di successi che hanno permesso al Gruppo Ambrosi di sviluppare le vendite dei propri formaggi in Italia e nel mondo, con una presenza in oltre 50 paesi, abbiamo scelto un’altra impresa familiare, affidando a Lactalis lo sviluppo futuro dei formaggi Ambrosi. Questa scelta rappresenta la migliore garanzia di successo per i dipendenti del nostro Gruppo e per i nostri prodotti: prova di ciò è quello che Lactalis è riuscita a realizzare con la crescita del mercato della mozzarella. Lactalis ha dimostrato di saper coniugare il rispetto delle tradizioni con lo sviluppo dei brand”.

Consorzio Parmigiano Reggiano, vendite ed esportazioni in crescita

Dopo aver chiuso un 2021 da record con un giro d’affari al consumo pari a 2,7 miliardi di euro, nel primo semestre 2022, il Consorzio ha registrato – rispetto al primo semestre 2021 – un incremento delle vendite totali pari al 2,4% (68.461 tonnellate vs 66.884 tonnellate), con un aumento dei volumi anche nei mercati internazionali che crescono dell’1,6% (29.215 tonnellate vs 28.751).

Segno positivo anche per le vendite nel mercato italiano: +2% (27.435 tonnellate vs 26.887), grazie alla ripresa del canale della ristorazione e delle vendite dirette che aumentano del 4% (8.242 tonnellate vs 8.100 tonnellate).

Le aziende del Consorzio Parmigiano Reggiano hanno quindi reagito in modo positivo alla pandemia, alle incognite legate alle incertezze della crisi geopolitica accesasi con l’invasione russa del 24 febbraio, al caro energia e alla riduzione del potere di acquisto delle famiglie in alcuni mercati. Prima nello sviluppo, la Spagna (+14,7% con 656 tonnellate vs 572 tonnellate del primo semestre 2021), bene anche Stati Uniti, primo mercato estero per la Dop Parmigiano Reggiano (+12,6% con 7.170 tonnellate vs 6.366 tonnellate) e Francia (+8,3% con 6.033 tonnellate vs 5.570). Buoni i risultati anche Oltreoceano con il Giappone che cresce del 79,6% (445 tonnellate vs 248) e l’Australia che segna un +57,9% (290 tonnellate vs 184 tonnellate).

“Superato il periodo della pandemia con un sostanziale ‘premio’ dei consumatori, che ha dimostrato fedeltà al Parmigiano Reggiano per i valori che la Dop esprime, il 2022 mette a segno un ulteriore sviluppo con un primo semestre che segna un +2,4% di crescita a volume. Un risultato che stimolerà le nostre aziende ad affrontare il secondo semestre con energia, tenendo presente la situazione geopolitica internazionale instabile e le problematiche legate al caro energia e all’incremento dei costi delle materie prime che condizioneranno inevitabilmente anche il nostro comparto. Nel prossimo futuro punteremo molto sui mercati internazionali. Ci preoccupa la situazione economica italiana, e le difficoltà che dovranno affrontare le famiglie per l’aumento dei prezzi previsto nei prossimi mesi. Il nostro obiettivo è quello di garantire al consumatore un prezzo equo del nostro prodotto sul mercato, evitando fenomeni speculativi” ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Proprio ieri il Ministero delle Politiche Agricole ha approvato il Piano di regolazione dell’offerta del Parmigiano Reggiano DOP per il triennio 2023-2025 che entrerà in vigore il 1 gennaio 2023. Il Piano Regolazione Offerta è uno strumento previsto dal Regolamento (UE) N. 261/2012 e ha l’obiettivo di definire le modalità di gestione dell’offerta di Parmigiano Reggiano al fine di adeguarla alla domanda.

Nel merito dei contenuti specifici, la novità più importanti sono due: consolidare, senza ulteriori aumenti, la produzione di fine 2021, prevedendo una riduzione delle riassegnazioni annuali (dal 10,0% allo 0,5%) e l’aumento degli importi di contribuzione aggiuntiva con Importo unico da 18 a 25 €/quintale e Importo Grande splafonatore da 30 a 40 €/quintale; la seconda è la generazione e distribuzione di nuove Quote Latte Parmigiano Reggiano agevolate per circa 1,8 milioni di quintali (gratuite e a prezzi agevolati) finalizzate a ridurre il livello di splafonamento, e di conseguenza di contribuzione economica aggiuntiva, per gli allevatori che rispetteranno i criteri specifici di non aumento produttivo.

Al fianco di tali interventi, la proposta introduce altri importanti novità e miglioramenti per sostenere politiche specifiche rivolte ai giovani e ai produttori di montagna, e introdurre leve di flessibilità per gestire lo strumento in correlazione ai bisogni reali del mercato e per dare maggiore efficacia al contrasto delle eventuali crisi di mercato.

“L’obiettivo del Piano è assicurare un allineamento dell’offerta di Parmigiano Reggiano DOP alla sua domanda di mercato, partendo dal consolidamento dei punti di riferimento produttivi al fine di garantire il valore aggiunto per le imprese della filiera, mantenere inalterati gli standard qualitativi del prodotto e garantire al consumatore un prezzo di mercato adeguato” ha concluso il presidente  Bertinelli.

Parmigiano Reggiano, presentate le nuove etichette a Cibus

Il Consorzio Parmigiano Reggiano lancia a Cibus un nuovo progetto che mira a rendere riconoscibile la DOP al momento dell’acquisto nel punto vendita. Il Parmigiano Reggiano può essere infatti acquistato a peso fisso (in questo caso l’etichetta è già presente sul packaging) o a peso variabile al banco gastronomia dove è più difficile distinguere la DOP dagli altri formaggi a pasta dura. Rendere riconoscibile il Parmigiano Reggiano a peso variabile, cioè quello che arriva al supermercato e viene tagliato e confezionato al banco gastronomia, diventa sempre più un’esigenza imprescindibile per “fidelizzare” il cliente.

L’idea è nata per aiutare il consumatore a capire quale formaggio ha davanti per poter scegliere con maggiore consapevolezza. Spesso, infatti il packaging del Parmigiano Reggiano a peso variabile è troppo simile a quello degli altri formaggi a pasta dura: da una recente ricerca Ipsos è emerso che il 40% dei consumatori non riesce a individuare subito i plus del prodotto e quindi a distinguere tra i diversi tipi di formaggi. Le confezioni non sono sufficientemente esplicite e solo il 28% riesce a distinguere il Parmigiano Reggiano da altri formaggi.

Per rendere il consumatore più consapevole, il Consorzio Parmigiano Reggiano ha ideato un packaging system per valorizzare il prodotto tramite il logo e una serie di bollini corrispondenti alle principali caratteristiche del formaggio.

Il Parmigiano Reggiano, come previsto dal disciplinare di produzione, deve essere tagliato, confezionato e grattugiato in zona di origine da soggetti autorizzati dal Consorzio e inseriti nel sistema di controllo da parte dell’Organismo incaricato (OCQPR). Quest’ultimo prevede che – come unica eccezione a quanto sopra riportato – sia consentito ai soli punti vendita di tagliare e imballare sul luogo il Parmigiano Reggiano per la commercializzazione diretta al consumatore finale. Tali operazioni possono essere effettuate partendo da materia prima certificata (forme intere di Parmigiano Reggiano o porzioni preimballate e certificate) e devono avvenire nello stesso luogo in cui il prodotto è venduto, inoltre l’etichettatura deve rispondere alla normativa vigente che riguarda i prodotti imballati sui luoghi di vendita su richiesta del consumatore o preimballati per la vendita diretta.

Capofila di questo progetto – che prevede una seconda etichetta di forma triangolare che l’operatore attaccherà sulla pellicola del prodotto di vendita al banco gastronomia – sono state Esselunga e Basko (Gruppo Sogegross).

È stata applicata l’etichetta al prodotto a peso variabile che riporta il logo del Parmigiano Reggiano, rendendolo quindi ben distinguibile. Inoltre dà ulteriori informazioni: mette ben in evidenza la stagionatura, contiene il claim che ribadisce la caratteristica dell’essere 100% naturale, senza conservanti.

I dati del primo step sperimentale ha evidenziato che la crescita del tempo medio di attenzione dei consumatori al banco dei prodotti di peso variabile è aumentato alla presenza delle etichette e del logo del Parmigiano Reggiano – dai 5 – 10 secondi senza etichetta a 10 – 20 secondi in presenza dell’etichetta – oltre alla percentuale di consumatori esclusivisti che è slittata dal 17% del 2019 al 18% del 2021.

Nonno Nanni, in arrivo nuovi pack compostabili

Nonno Nanni intensifica il proprio impegno nei confronti dell’ambiente e presenta sul mercato nuovi formati e pack compostabili per tre referenze della sua gamma di prodotti: il Fior di Stracchino, lo Stracchino con fermento Probiotico e lo Stracchino con fermenti lattici vivi dello Yogurt. Inoltre, l’intera linea di stracchini è, da oggi, Carbon Neutral attraverso un progetto di corporate social responsibility che prevede la compensazione totale delle emissioni di CO2.

Ad accogliere la deliziosa bontà del Fior di Stracchino, non c’è più la vecchia vaschetta in plastica da 150g, ma un nuovissimo pack nel formato da 165g realizzato interamente da materiale compostabile che può essere gettato nell’umido e diventare fertilizzante per la terra. Una confezione che nasce dalla natura per aiutare la natura e che riprende nella grafica gli elementi iconografici e distintivi di Nonno Nanni: i bordi dal tipico colore rosso che aumentano la visibilità a scaffale e l’immagine del prodotto spalmato sul pane, che ne esalta già a colpo d’occhio la freschezza e la cremosità.

Anche lo Stracchino con fermento Probiotico e lo Stracchino con fermenti lattici vivi dello Yogurt sono disponibili, in aggiunta alle versioni già presenti sul mercato da 250g e 125g, in un nuovissimo formato da 100g e in un pack compostabile: flowpack e vaschetta interna sono realizzati con un materiale creato dai residui della lavorazione di prodotti agricoli che possono essere gettati direttamente nell’umido, come conferma anche la certificazione UNI EN 13432 emessa dall’ente DIN CERTCO ottenuta da Nonno Nanni. Oltre ad essere rispettoso dell’ambiente, il nuovo pack mantiene inalterate tutte le proprietà dei prodotti: nello Stracchino con fermenti lattici vivi dello Yogurt, la sua cremosità viene esaltata dalle peculiari proprietà dei fermenti dello yogurt, restituendo al palato una combinazione vincente e gustosa; mentre lo Stracchino con fermento Probiotico, grazie all’aggiunta dei fermenti probiotici Lactobacillius acidophilius e casei, regala ai consumatori una versione più dolce e delicata dello stracchino classico.

L’azienda, dopo gli investimenti mirati allo sviluppo del pack compostabile per lo Stracchino classico da 100g lanciato nel 2019, si fa nuovamente promotore di un packaging che risponde ai concetti di economia circolare e che, al contempo, mantiene intatte la bontà, le proprietà organolettiche e la durata del prodotto. La confezione stessa diventa veicolo di comunicazione: sul fronte è inserito un bollino verde che consente ai consumatori di conoscere, già ad un primo sguardo, l’impegno di Nonno Nanni nei confronti dell’ambiente.

Questo intervento fa parte di un più ampio progetto di corporate social responsability: “La Bontà In Ogni Gesto” che ispirerà e guiderà tutte azioni che mirano ad un cambiamento etico, sociale ed ambientale. Infatti, Fior di Stracchino, Stracchino con fermento Probiotico e Stracchino con fermenti lattici vivi dello Yogurt insieme a tutti gli altri Stracchini di Nonno Nanni diventano, da da quest’anno, Carbon Neutral attraverso la compensazione delle emissioni di CO2.

«Il packaging compostabile è una delle best practice che abbiamo avviato da qualche anno e in cui crediamo fermamente, da qui la nostra scelta di estendere questa innovazione anche ad altri prodotti Nonno Nanni come il Fior di stracchino, lo Stracchino con fermento Probiotico e lo Stracchino con fermenti lattici vivi dello Yogurt. Siamo convinti che sia necessario intraprendere un percorso di sostenibilità organico, coerente e a lungo termine: per questo abbiamo deciso di adottare tutta una serie di interventi ambientali, ma anche etici e sociali che, racchiusi sotto il concept “La Bontà in Ogni Gesto”, siano espressione del nostro impegno a favore di un cambiamento a beneficio delle generazioni future» – afferma Silvia Lazzarin, Amministratore di Nonno Nanni.

Formaggi nel LCC, un mercato in crescita. L’analisi di IRI

Il Covid-19 ha stravolto la vita e le abitudini di tutti noi: le misure di contenimento varate dal governo per fronteggiare la pandemia hanno causato il crollo dei consumi Fuori Casa e, specularmente, un incremento di quelli casalinghi. La conseguenza più immediata è stata la crescita registrata in alcuni canali del LCC. Un esempio lampante di questo trend – come evidenzia uno studio di IRI – viene dal comparto Latte&Derivati, che con un giro di affari pari a 12,2 miliardi di euro, nel 2020 ha registrato una crescita complessiva del +8%. Tale incremento delle vendite è stato diffuso in tutti i mercati del comparto con la sola eccezione del Latte Fresco, condizionato sia da una crisi di lungo periodo, dovuta soprattutto ai cambiamenti degli italiani nel modo di fare colazione, sia dalla penalizzazione del lockdown, inevitabile per un prodotto dal consumo giornaliero.

Formaggi & Co.

Il maggior tempo trascorso tra le mura domestiche ha indotto il consumatore a cucinare di più; una nuova abitudine confermata dall’andamento particolarmente positivo dai prodotti utilizzati normalmente in cucina come ad esempio panna/besciamella e burro, che segnano incrementi rispettivamente del +17,1% e del +17,2% (IRI Liquid Data – Iper+Super+Libero Servizio Piccolo+Discount – Anno Terminante gennaio 2021). Nell’ultimo anno i Formaggi – il mercato più grande del comparto – con un valore di oltre 7 miliardi di euro, hanno mostrato una performance davvero brillante, registrando una crescita attorno al +10%.

Dal monitoraggio dei mercati LCC effettuato da IRI Liquid Data , emerge come nel 2020 la crescita delle vendite di Formaggi è stata molto più accentuata sulla componente a Peso Imposto (PI). In realtà, la maggior dinamicità delle referenze a Peso Imposto è un fenomeno in atto già da tempo e nell’ultimo anno è stato ulteriormente accentuato. La componente a Peso Variabile invece è stata penalizzata dal timore dello shopper ad approcciare i banchi assistiti, considerando più “sicuri” i prodotti confezionati rispetto a quelli tagliati/porzionati al momento. Inoltre, i banchi assistiti sono stati in molti casi chiusi nella prima fase della pandemia, un fattore che ha contribuito ulteriormente a contenere le vendite. I Formaggi a Peso Variabile sono comunque riusciti a raggiungere una crescita di oltre il 3%, dato interessante soprattutto se confrontato con altri settori del Largo Consumo, dove i prodotti non calibrati hanno accusato delle flessioni, in alcuni casi anche molto rilevanti. Un esempio è la Gastronomia (-13,9% nei canali Iper + Super – Anno Terminante a Gennaio 2021).

Formaggi a Peso Imposto

In questo segmento, la crescita del mercato nell’ultimo anno è stata di oltre mezzo miliardo di euro. Tutti i canali hanno contribuito a questo incremento: in primis quello più frequentato per gli acquisti, ossia il Supermercato, ma in particolare si è distinta la performance del Discount, canale che ha registrato la crescita più elevata (+18%) e che è arrivato ad assorbire circa il 25% del fatturato complessivo della categoria. La crisi economica derivata dalla pandemia ha incrementato la domanda di convenienza contribuendo ad accelerare la crescita del Discount, formato di convenienza per eccellenza. La crescita del canale è confermata da un’indagine sui consumatori condotta a novembre 2020 da REM-Lab, secondo la quale il 91,4% dei rispondenti ha dichiarato di frequentare regolarmente i Discount e la fedeltà al canale è cresciuta del 20%. È tuttavia riduttivo attribuire il successo del Discount al solo fattore della convenienza, altri driver – come l’ampiezza assortimentale – spiegano il trend. Merita una menzione speciale il canale Online, che è letteralmente esploso durante questa pandemia in tutti i mercati del Largo Consumo. Per il mercato dei Formaggi, il canale Online ha segnato una crescita del +165%.

Tipicità, free from e bio

Uno dei più importanti macrotrend di consumo che negli ultimi anni ha influenzato le tendenze dei mercati è l’orientamento dello shopper verso prodotti tipici/d’origine, legati alla tradizione e di provenienza locale. Questo orientamento è ben evidente nel mercato dei Formaggi, dove i prodotti DOP (+13,1% – Anno Terminate Gennaio 2021) e quelli con latte 100% italiano (+11,7% – Anno Terminate Gennaio 2021) mostrano tassi di crescita molto elevati. Sul fronte dei prodotti tipici, si è particolarmente distinto il Gorgonzola, con un aumento della spesa pari al +25%. Un altro macrotrend relativo alle nuove abitudini dei consumatori è quello legato alla preferenza di prodotti “salute/benessere”. L’affermarsi di nuovi stili di consumo e la consapevolezza che una dieta sana è un importante fattore di prevenzione delle malattie legate all’invecchiamento, hanno determinato l’affermazione di fenomeni come il “Free From” e il Biologico. Nel caso dei Formaggi questa tendenza si legge nella significativa crescita dei prodotti senza lattosio, sia per le tipologie di prodotto naturalmente senza lattosio, sia per le tipologie dove invece i diversi Brand hanno inserito nelle proprie gamme di prodotto alcune varianti prive di lattosio (essenzialmente Formaggi Freschi come mozzarella, ricotta ecc.) Il Biologico, invece, sembra faticare ad affermarsi nel mercato: rimane una nicchia pari all’1% e addirittura segna una flessione delle vendite nell’ultimo anno. Infine, l’analisi delle tendenze delle diverse tipologie di Formaggio rivela che i prodotti a contenuto di servizio, ed in particolare quelli destinati alle preparazioni alimentari, come mozzarella da cucina e mascarpone, hanno vissuto un anno eccezionale.

Previsioni

Questo lo scenario attuale, sul futuro, sottolinea lo studio di IRI, regna ancora l’incertezza.Tuttavia, il buon senso suggerisce che, ancora una volta sarà l’andamento della pandemia a determinare i risultati: tanto più lungo sarà il periodo di tempo necessario a raggiungere l’immunità di gregge, tanto più potremo attenderci un consolidamento dei risultati ottenuti nel 2020. Una volta ripristinate le condizioni pre-Covid, o nel momento in cui verrà raggiunta una nuova normalità, è invece presumibile attendersi una ripresa dei consumi fuori casa, che con ogni probabilità influenzerà negativamente le vendite destinate al consumo casalingo.

Da aprile carta d’identità obbligatoria per latte e formaggi in vendita in Italia

Sugli scaffali dei supermercati e delle botteghe arrivano i formaggi con la carta d’identità. L’obbligo scatterà dal prossimo 19 aprile: sull’etichetta del prodotti lattiero-caseari in vendita in Italia (da latte vaccino, ovino, caprino, bufalino o di altra origine animale) dovrà essere indicata l’origine. L’obbligo scatta con l’avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’apposito decreto da parte del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

Un sistema innovativo e sperimentale che pone l’Italia all’avanguardia nella tutela del consumatore. L’etichetta di nuova generazione fornirà agli acquirenti informazioni chiare sulla provenienza delle materie prime di prodotti come il latte UHT, il burro, lo yogurt, la mozzarella, i formaggi e i latticini con l’esclusione dei soli prodotti Dop e Igp, che dispongono già di disciplinari che regolano anche la provenienza del latte. «Vogliamo garantire – dichiara il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina – la massima tutela e trasparenza per consumatori e produttori. Con la sperimentazione dell’origine in etichetta, infatti, chi acquista potrà scegliere in modo informato e consapevole il made in Italy. Si tratta di una svolta storica che consente un rapporto nuovo tra gli allevatori, i produttori e i consumatori. L’Italia continuerà a spingere perché questo modello si affermi a livello europeo e per tutte le produzioni agroalimentari, perché è una chiave decisiva per la competitività e la distintività dei modelli agricoli».

Nella pratica, il decreto prevede che il latte o i suoi derivati debbano avere obbligatoriamente indicata l’origine della materia prima in etichetta in maniera chiara, visibile e facilmente leggibile. Due le diciture previste: Paese di mungitura e Paese di condizionamento o trasformazione. Qualora il latte sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese, l’indicazione di origine può essere assolta con l’utilizzo di un’unica dicitura. Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono in più Paesi che non siano l’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: latte di Paesi UE se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei; latte condizionato o trasformato in Paesi UE: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei; se le operazioni avvengono al di fuori dell’Unione europea, verrà usata la dicitura Paesi non UE.

Bilancio 2014 Asiago DOP: produzione stabile, redditività in crescita

Bilancio 2014 positivo per l’Asiago Dop e per le 159 aziende produttrici. L’anno infatti si è chiuso con una leggera crescita nelle produzioni totali passate dalle 1.620.136 forme del 2013 alle 1.626.198 forme del 2014, con un aumento pari a +0,37%. Grazie al piano di crescita programmata introdotto un anno fa, che ha garantito quotazioni stabili per tutto il 2014, è stato possibile – spiega una nota del Consorzio Tutela Formaggio Asiago – “non solo garantire una diversa redditività rispetto al passato ma, anche e soprattutto, di concentrare le energie sul miglioramento continuo della qualità, a tutto vantaggio dell’immagine complessiva del prodotto e della sicurezza del consumatore”.

Il 2014 segna inoltre una parziale staffetta tra le due principali tipologie di formaggio, con la riduzione del 3,16% della produzione di Asiago DOP Fresco e l’aumento del 22,86% rispetto al 2013 della produzione di Asiago DOP Stagionato. In dettaglio, la produzione di Asiago Fresco è stata di 1.356.132 forme (-44.191 forme), mentre quella dell’Asiago Stagionato di 270.066 forme (+50.253).

Per quanto riguarda i mercati esteri, le esportazioni di Asiago DOP negli ultimi cinque anni sono cresciute a volume del 40,9% e a valore del 64%, con un 2014 che vede oltre 1.600 tonnellate esportate e un +7,6% del fatturato export rispetto all’anno precedente.  Da segnalare il trend positivo nelle aree in cui il Consorzio ha messo in atto azioni promozionali. In Germania, dove l’export – in precedenza stabilmente ancorato alle 100 tonnellate annue – è raddoppiato nell’arco degli ultimi due anni, sfiorando le 200 tonnellate esportate nel 2014 ed avviandosi ad ulteriori incrementi nel corso del 2015. A fine 2014, la classifica dei paesi di destinazione delle vendite estere conferma al primo posto la Svizzera seguita dagli Stati Uniti e dalla Germania. Buone anche le performance in Francia e Austria mentre crescono le occasioni di consumo in Croazia, Canada e Australia.

Asiago DOP protagonista in cucina a MasterChef Italia

Prosegue e si rafforza, nel 2015, la collaborazione tra Asiago DOP e MasterChef Italia dedicata a far conoscere ed apprezzare l’Asiago DOP Fresco e Stagionato, i due fratelli protagonisti dello spot “Fratelli di latte” raccontati secondo stili di vita e abitudini diverse che ben rappresentano la storia e le passioni dei 40 aspiranti chef, selezionati tra oltre 18.000 candidati, che si sfidano nella quarta edizione del programma.

Nella nuova edizione di MasterChef Italia il cibo è il protagonista assoluto del racconto e Asiago DOP è un partner ideale, garantito da uno scrupoloso disciplinare e  interprete di tanti piatti gutosi e veloci.

Dopo il successo riscosso nel 2014, Asiago DOP torna protagonista anche della seconda edizione di Junior MasterChef Italia, a fianco dei quattordici giovanissimi e talentuosi  piccoli cuochi in un gioco dedicato ad avvicinare le giovani generazioni al mondo del gusto e della sana alimentazione.

Previsti spot e telepromozioni a partire dall’11 gennaio nelle trasmissioni di MasterChef Italia e in primavera anche di Junior MasterChef Italia.

Doriano e Nonno Nanni insieme promuovono la bontà genuina

Dal 14 novembre fino a fine dicembre nei punti vendita delle più importanti catene distributive Doriano di Doria e Nonno Nani di Latteria del Montello saranno protagonisti di un’attività di co-marketing.

Per tutta la durata dell’iniziativa, organizzata da Latteria Montello e ideata da In Action, Agenzia specializzata nelle iniziative di co-marketing, le hostess ai desk personalizzati offriranno in degustazione ai consumatori il nuovo formaggio Fresco Spalmabile Nonno Nanni accompagnato dal cracker Doriano, quale base ideale per esaltarne cremosità e sapore.

Obiettivo per i due brand è proprio quello di portare all’assaggio, leva fondamentale per trasmettere la reale unicità sia della nuova referenza della linea Nonno Nanni che dello storico Doriano.

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