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Coralis chiude il 2018 con nuove aperture

Due nuovi negozi al dettaglio, un cash&carry e una pompa di benzina come servizio aggiuntivo ai propri clienti negli ultimi due mesi del 2018: Coralis chiude l’anno in bellezza con una curiosità. È l’unico attore della distribuzione italiana a vantare negozi di uno dei suoi consorziati in territorio inglese.

Eccoli le new entry nel dettaglio. Il 29 ottobre il Consorziato Lombardi Cash&Carry, realtà importante nello scenario economico pugliese, ha aperto a Capurso in provincia di Bari una nuova struttura di 4.000 metri quadri che ospita prodotti che vanno dal grocery al fresco e al surgelato, dal dolciario al beverage fino ad arrivare a tutte le referenze no-food. “Per noi è stato un passo importante quello di allargare e approfondire in maniera così decisa l’assortimento – dice Michele Lombardi, quarta generazione della famiglia a portare avanti una bella storia imprenditoriale -. Nel mondo della distribuzione nasciamo come specialisti del dolciario e solo dopo l’entrata nel Consorzio Coralis, nel 2012, abbiamo cominciato ad aumentare le referenze dei nostri assortimenti fino ad arrivare a oggi offrendo ai nostri clienti un’esperienza di acquisto a 360°”.

Il 15 novembre il Parco Commerciale Magnone ha aperto la sua prima pompa di benzina di fronte al supermercato piemontese: un servizio in più per la sua fidelizzata clientela. “Un servizio e un’opportunità per aumentare la pedonabilità dell’area e una bella sfida che la mia famiglia ed io abbiamo deciso di raccogliere – spiega Pierpaolo Magnone -. Il tempo è diventato il bene più prezioso e concentrare più necessità nello stesso luogo è un notevole risparmio di tempo che i nostri clienti stanno apprezzando”.

Il 20 novembre, Prezzemolo&Vitale, che vanta già sei punti vendita attivi a Palermo e due a Londra, ne ha aperto un settimo nel capoluogo siculo. Come da concept dell’insegna, lo spazio di 600 metri quadri dà risalto ai piccoli produttori e alle eccellenze locali. “Spesso scopriamo il frutto del lavoro di piccole aziende – dice Giusi Vitale – e desideriamo così tanto i loro prodotti che li aiutiamo burocraticamente per poterli inserire tra i banconi dei nostri locali e farli conoscere ai nostri clienti”. Tra i servizi è disponibile l’App per la spesa online con consegna a domicilio. Ma è possibile anche fare la spesa via WhatsApp, per telefono o per email e ritirarla in negozio. Infine, è disponibile un servizio che spedisce in sole 24 ore i prodotti in assortimento in tutta Italia.

Infine, il 26 novembre Mercati di Città La Prima, realtà ben consolidata nel territorio foggiano, ha aperto a Lucera il suo nono punto vendita di 500 metri quadri. Anche qui, i prodotti del territorio, alcuni dei quali impreziositi e resi riconoscibili dal bollino di Etichètto, la clear label pensata e creata dal Consorzio Coralis, insieme a un reparto gastronomia particolarmente ricco e curato sono i punti di forza di questo punto vendita che presenta un layout funzionale e con un’estetica davvero apprezzabile. “Quest’ultima apertura fa parte di un progetto di sviluppo che stiamo portando avanti da qualche anno. Per noi sviluppo significa occupazione per i giovani del nostro territorio, sostegno ad aziende locali, in linea con il nostro motto, Orgogliosi della nostra terra, che producono eccellenze che diversamente farebbero fatica a entrare nei circuiti della distribuzione organizzata, educazione alimentare e, naturalmente, business” commenta Luigi Giannatempo, patron de I mercati di Città La Prima.

“Sono davvero felice ed orgogliosa del lavoro che i nostri soci stanno facendo: tutte queste nuove aperture sono un segno di grande dinamicità e testimoniano l’impegno, la volontà di questi imprenditori e il loro legame con il proprio territorio, proprio in linea con lo spirito del nostro consorzio” commenta Eleonora Graffione, Presidente di Coralis.

Un supermercato robotizzato Carrefour aprirà a breve alla stazione di Bruxelles

Un supermercato automatizzato, in cui fare la spesa cliccando su grandi schermi, pagando e aspettando che dei robot la preparino e a imbustino in totale autonomia, senza l’intervento umano: aprirà tra pochi giorni, e comunque all’inizio del 2019, a due passi dalla Gare Centrale, la stazione di Bruxelles. In questo punto vendita che è un Carrefour Express sarà anche possibile ritirare la spesa ordinata precedentemente online, e funzionerà quindi da punto di raccolta per gli ordini online conservati in locker appositi.

Sempre secondo l’articolo pubblicato il negozio non eliminerà però il personale che sarà lo stesso di un supermercato simile, ma sarà impegnato in altre funzioni come ricaricare la merce e coprire il turno esteso che sarà 24 ore al giorno sette giorni su sette. Il negozio non prevede invece cassiere. Non si tratterebbe di una superette ma di un assortimento ampio che spazia dal secco ai freschi ai surgelati.

Un pilota, più che un test, a cui l’insegna francese crede e che potrebbe aprire in varie location “adatte” come ha spiegato un portavoce di Carrefouril, Baptiste van Outryve, al quotidiano DeTijd: “Ci sono tante persone che lavorano come in un classico Carrefour Express, ma lavorano tutto il giorno e la notte. Ad esempio, cuociono il pane e riempiono le scorte. Pensiamo di poter aprire questo tipo di negozi in luoghi con molto potenziale, ma poco spazio. Come i quartieri affollati in una città o in una stazione”.

Come ricorda il quotidiano le piccole superfici stanno aprendo anche con altre insegne in Belgio: dall’altra parte della stazione centrale di Bruxelles, la concorrente Delhaize ha aperto un nuovo tipo di negozio di quartiere a ottobre con un assotimento limitato e dove vengono preparati pasti preconfezionati. Il negozio è anche un punto di raccolta per l’e-commerce di Delhaize.

 

Lo spot natalizio di Conad firmato da Gabriele Salvatores entra in una casa italiana

Cambia un po’ rotta Conad con il suo annuncio per il Natale 2018: esce il punto vendita con i suoi protagonisti, gli affiliati Conad, ed entra una tipica famiglia italiana dei nostri tempi, con una storia che parla di lavoro e di attaccamento alla propria terra e alle tradizioni, sapori e prodotti del territorio.

C’è un senso di amarezza legato all’imminenza del Natale, alla necessità di partire con una destinazione lontana, dove la vita sarà comunque diversa. Ma se la valigia è “piccola” per contenere il meglio della cultura gastronomica locale, Conad è il tramite per ritrovare anche lontano da casa l’affetto dei propri cari e il sapore delle buone abitudini.

Cambio della guardia anch alla regia affidata, dopo Pupi Avati, a un altro grande del cinema italiano: Gabriele Salvatores.

Lo spot andrà in onda su tutte le reti televisive in formato 30” e 45” a partire dal 20 dicembre 2018. Con un investimento in comunicazione salito dai 38 milioni del 2018 ai 40 milioni del 2019 e una strategia che si focalizzerà sulla multicanalità.

Gdo italiana poco redditizia, ma con qualche eccellenza. L’indagine Mediobanca

Crescono le vendite della GDO italiana, ma non i margini. Questa è una delle principali evidenze emerse dall’indagine sulla Grande Distribuzione Organizzata, presentata in occasione del primo GDO Annual Talk, dell’Area Studi Mediobanca.

Facile interpretare questi dati come segno di un mercato sempre più consolidato e che mostra le prime avvisaglie di saturazione. Grazie al contributo delle poste non ricorrenti sono cresciuti del 7,2% sia il risultato ante imposte che quello netto. Ciò spiega perché la redditività del capitale (Roi) dell’industria della GDO ha chiuso il 2017 al 4,8%, in calo dal 5,2% del 2016, mentre la redditività netta (Roe) si attesta al 5,3%, in crescita dal 4,9% del 2016.

 

Dai Discount alla Grande Distribuzione: chi sale e chi scende

L’analisi dei dati per comparto mette in luce dinamiche differenti. Le catene di discount hanno chiuso il quinquennio con la maggiore crescita media annua delle vendite (+9,6% dal 2013 al 2017 e +9,7% solo nel 2017). Anche la Distribuzione Organizzata, che comprende forme consortili e di unione volontaria, è stata molto dinamica (+5,6% medio annuo dal 2013 e +6,1% nel 2017). Bene anche la Lega delle Cooperative (Legacoop), che annovera i due maggiori operatori del settore: Conad, che ha realizzato dal 2013 una crescita media annua del 3,1% e del 5,3% nel 2017 e le Coop, che hanno segnato un progresso medio del giro d’affari del +0,7% nel periodo e del +3,4% nel solo 2017. In calo, invece, la Grande Distribuzione, il cui fatturato è in ripiegamento in media dello 0,2% rispetto al 2013, ma che ha comunque chiuso il 2017 col segno “più” (+0,2%). 

I discount si impongono anche in quanto a rendimento del capitale, con un Roi del 19,9% nel 2017, superiore a quello della Distribuzione Organizzata (9,2%) e della Grande Distribuzione (3,5%). All’interno del mondo cooperativo Conad segna il 7,9%, il gruppo Coop lo 0,6%.

In sintesi: nel 2017 i discount hanno realizzato vendite pari al 15,6% del totale, ma utili pari al 34,2%; la Distribuzione Organizzata rappresenta il 33% del giro d’affari, ma cuba utili per il 44,3%; la Grande Distribuzione muove un fatturato pari al 27,2% ma raccoglie solo il 2,5% degli utili. Il mondo cooperativo: vendite per il 24,2% del totale e utili per il 18,9%.

 

I Top player della GDO italiana

Scendendo ulteriormente nel dettaglio dei singoli operatori, la top5 per incremento del fatturato nel 2017 vede in testa il gruppo Crai (+14,2%), seguita dalla catena discount Eurospin (+11,1%). Terza la Végé (+9,8%) che ha preceduto MD (+8,8%) e la tedesca Lidl (+8,5%), anch’esse appartenenti al segmento discount. Hanno superato la soglia di crescita del 5% anche Agorà (+7,5%), Despar (+6,9%) e Conad (+5,3%). La top5 cambia se si analizza tutto il quinquennio. Il maggiore tasso di crescita medio annuo è, infatti, della MD (+15,6%) che precede Crai (+9,8%) e Lidl (+9,2%).

Il gruppo più redditizio in base al rendimento del capitale investito (Roi) del 2017 è Eurospin (23%), che precede MD (18,6%) e Lidl (16,9%). A seguire Agorà (12,5%), Végé e Crai (entrambe 11,7%) e C3 (11%). Performance diverse dovute a molteplici fattori (ubicazione, tipologia e assortimento dell’offerta, riconoscibilità del brand e sua fidelizzazione, superficie occupata, ecc.). In questo senso soffre soprattutto il segmento Iper il cui format deprime notevolmente le performance economiche degli operatori. 

Con 1.245€ mln di utili netti cumulati nel periodo 2013-2017 Esselunga detiene il primato di risultati nel quinquennio. Sul podio anche Conad (872 mln) e Eurospin (817 mln). Più indietro Selex (618 mln), Lidl (398 mln) e Végé (320 mln). Se si rapportano gli utili cumulati del periodo alla consistenza dei mezzi propri iniziali, i discount non hanno rivali: il gruppo MD ha accumulato utili pari a 2,6 volte il patrimonio netto iniziale, Eurospin e Lidl pari a 1,6 volte. Tutti gli altri operatori hanno multipli inferiori all’unità.

 

La GDO internazionale

I diciotto principali gruppi della GDO a livello internazionale hanno chiuso il 2017 con ricavi aggregati pari a 1.258€ mld, in crescita del 3,3% rispetto al 2016. In particolare, la statunitense WalMart si conferma il player più forte al mondo grazie al suo imponente fatturato di 413,4€ mld, di poco superiore al Pil dell’Austria. A seguire un’altra americana, Kroger con 102,3€ mld, la francese Carrefour (78,9€ mld), la britannica Tesco (64,8€ mld) e l’olandese Ahold Delhaize (62,9€ mld). Ampiamente indietro il maggior operatore italiano, Coop con 14,8€ mld di vendite al lordo dell’Iva, soprattutto se si considera che l’ultimo operatore estero considerato, la spagnola Mercadona, ha segnato nel 2017 vendite nette pari a 21€ mld.

I big della GDO mondiale hanno una forte proiezione internazionale che permette loro di realizzare all’estero una parte consistente del proprio giro d’affari. L’olandese Ahold Delhaize, in particolare, fattura all’estero il 78,2% delle vendite, prima assoluta in questa speciale classifica. Subito dopo troviamo tre gruppi francesi: Auchan (64,3%), Carrefour (54,6%) e Casino (44,7%). Il discorso cambia per i player statunitensi che, WalMart a parte (23,8% del fatturato prodotto all’estero), operano solo sul mercato domestico. I grandi della GDO italiana hanno una dimensione esclusivamente nazionale, così come anche la britannica J Sainsbury, la canadese Loblaw e la spagnola Mercadona

Capitolo Roi: nel 2017 si attesta al 9,9%, su livelli doppi rispetto a quelli segnati dall’aggregato italiano. Anche i grandi player mondiali mostrano tuttavia segni di riduzione della redditività lorda che era pari all’11,8% nel 2015 e all’11% nel 2016. L’australiana Woolworths è il gruppo straniero che ha fatto segnare nel 2017 il Roi più elevato (20,7%), seguita dalle statunitensi Publix Super Markets (20,5%), Target (18,6%) e WalMart (15,8%). Unendo la classifica per Roi degli operatori internazionali e italiani troveremmo Eurospin al primo posto assoluto (23%), mentre MD (18,6%) si collocherebbe quinta, appena prima di Lidl Italia (16,9%). Dall’ottava alla undicesima posizione, invece, troveremmo i gruppi Agorà (12,5%), Végé e Crai (11,7%), e C3 (11%). 

 

L’e-commerce nella GDO alimentare in Italia e all’estero

L’e-commerce alimentare in Italia è ancora poco sviluppato, ma rappresenta un segmento in crescita nel mercato degli acquisti online. Nel 2018 il suo giro d’affari, nonostante incida solo per il 4% della domanda e-commerce italiana, è cresciuto del 34% rispetto al 2017 raggiungendo un valore di 1,1 miliardi di euro. Gli acquisti online di prodotti alimentari da supermercato hanno raggiunto nel 2017 un valore superiore ai 200 milioni di euro con un incremento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. Gli italiani spendono in media molto meno online: 500€ annui per i nostri web shopper contro i 1.850€ registrati in Francia.

L’incidenza dell’e-commerce sul fatturato totale è ancora bassa anche a livello internazionale (intorno al 4-5%). In Italia, Esselunga ha dichiarato vendite online nel 2017 per 180 mln (2,4% del fatturato).

L’indagine completa è disponibile per il download sul sito www.mbres.it

“Abitudini di Consumo”, l’indagine di Supermercato24 racconta i trend di spesa nel 2018

2018: prima di salutare l’anno che finisce, è giusto fare un’analisi dei trend di spesa.

Ci ha pensato Supermercato24 con l’indagine “Abitudini di Consumo”, che periodicamente analizza le abitudini di consumo dei clienti della piattaforma, confrontando le differenze di acquisto a seconda della stagionalità, della provincia e dei gusti.

Vediamo cosa è emerso.

I trend della spesa online nel 2018

La spesa media per carrello su Supermercato24 nel 2018 è stata di 60€: Roma e Milano le province in testa per numero di ordini, seguite da Torino e, poi, dalle venete Verona e Padova, che chiudono la top five.

Quali e quanti sono i prodotti più acquistati?

Il podio dei prodotti più acquistati vede in testa la categoria Acqua, Bibite e Alcolici, col 12,5% degli ordini totali: nel corso del 2018, Supermercato24 ha consegnato circa 1.5M di litri d’acqua, l’equivalente di 60 autocisterne!

Al secondo posto, poco distante, la categoria Formaggi e Salumi (12%), mentre a completare il podio troviamo la categoria Frutta e Verdura (11,5%), con circa 1500 tonnellate di frutti e ortaggi consegnati ai clienti direttamente dal loro supermercato preferito: ore di fila e chili di borse pesanti risparmiate per i clienti, che hanno così potuto dedicare tempo prezioso a se stessi, alla famiglia e al tempo libero.  

Le classifica delle province

Esaminando più in dettaglio gli acquisti del 2018 e confrontando le abitudini di acquisto online tra provincia e provincia, emergono alcune interessanti curiosità. Eccole di seguito.

La provincia più sana:

La Capitale si conferma essere la provincia più sana negli acquisti della spesa online: Roma è stata infatti la provincia in cui la percentuale di spesa per frutta e verdura sul carrello complessivo è stata la più alta di tutta Italia, con un 13.5% sugli ordini totali. A completare il podio, due città amanti del buon cibo e della buona cucina: Bologna, con il 12,8% e Modena, con il 12,5%; a seguire nella top 5, Pordenone e Varese (entrambe con il 12%).

La provincia in cui si acquistano più carne e pesce:

La provincia di Varese si aggiudica il primato nel consumo di carne e pesce: l’11% della spesa media dell’anno nella provincia lombarda è stato dedicato infatti ai prodotti di questa categoria. Seguono Pesaro Urbino (10,3%), Monza – Brianza (10,2%) e le romagnole Rimini e Ravenna (10%).

La provincia in cui si acquistano più formaggi e salumi:

Nel Paese in cui la tradizione culinaria vanta eccellenze gastronomiche in tante regioni, a godersi il piacere della tavola genuina e gustosa sono soprattutto Forlì e Cesena, che si aggiudicano il primato con il 14% del totale della spesa nazionale per l’acquisto di questi prodotti, seguita da Bergamo, Catania e Roma al 13%, e, infine, Torino al 12,7%.

La provincia più golosa?

Qual è la città italiana che ha ceduto maggiormente alla gola durante il 2018? La risposta è Pordenone: nella città friulana, l’acquisto di dolciumi ha pesato per il 9,7% sul totale della spesa online cittadina. Nella top 5, seguono Modena (9%), Rimini (8,6%), Verona (8,5%) e Catania (8,5%) che, proprio la scorsa estate, si era aggiudicata il titolo di provincia più “gelatosa” d’Italia.

La provincia in cui si acquistano più latte e yogurt?

Per gli Italiani, si sa, la colazione è un rito, ma anche nell’acquisto di latte e yogurt le diverse città e aree d’Italia si differenziano tra loro. Al primo posto Pordenone (8,2%), poi Vicenza e Ravenna (8%), Catania (7,8%), che conferma la sua vena dolce, e, a chiudere la top5, la provincia di Forlì e Cesena (7,6%).

La provincia più festaiola:

La provincia che lungo il corso di quest’anno ha comprato vino, birra e simili è stata quella di Pesaro Urbino (8%), seguita dalle lombarde Mantova e Varese (6%) e, poi, da Genova e Vicenza (5,9%).

Carrefour inaugura a Portogruaro un nuovo format di iper bio e del territorio

La transizione alimentare entra nel format ipermercato: succede a Portogruaro (Ve), dove l’iper di Carrefour Italia riapre le porte ai suoi clienti con una rinnovata esperienza di spesa e il primo Pasta Corner Barilla all’interno di un ipermercato in Italia.

Parte della strategia di clusterizzazione e focalizzato sui pillar della Transizione Alimentare, il nuovo format semplifica l’esperienza di acquisto e risponde alle esigenze dei consumatori con una proposta incentrata su valori come il territorio, le filiere qualità, il biologico e la ristorazione.

 

Ipermercati diversificati in cluster

Il remodelling rientra nella più ampia strategia di Carrefour Italia che mira a creare una nuova generazione di Ipermercati suddivisa in differenti cluster. Il modello applicato a Portogruaro, infatti, prevede un innovativo percorso cliente pensato in uno stile funzionale per rendere l’esperienza d’acquisto più semplice e veloce. Aprendo nuovamente le porte ai clienti con oltre 20.000 referenze assortimentali, nuovi servizi e speciali corner dedicati, il punto vendita si estende su una superficie di oltre 5.000 metri quadri.

Tra le novità assolute, un’intera area dedicata ai prodotti della Transizione Alimentare, asse strategico del piano Carrefour 2022: un cambiamento epocale e necessario che vede Carrefour protagonista indiscusso di questa trasformazione, impegnato nel guidare i propri consumatori, attraverso la proposta di azioni concrete e attività di sensibilizzazione, a un consumo consapevole, responsabile e sostenibile.

Cuore del punto vendita, la zona freschi con oltre 2.400 referenze, che riesce ad esplodere al meglio i valori e le caratteristiche intrinseche di questo piano di trasformazione. Inoltre, forte rilevanza viene data anche ai prodotti biologici, a km 0 e quelli a marca propria, punta di diamante della qualità alimentare accessibile.

Con l’obiettivo di valorizzare la forte vicinanza con il territorio e il legame ai suoi piccoli e medi produttori, propone anche una selezione dei prodotti di oltre 100 fornitori locali, riservando loro spazi dedicati ove poter proporre quotidiane degustazioni delle proprie produzioni.

 

Nella zona ristoro debutta il corner Barilla

Importante elemento distintivo, una nuova zona ristoro in cui è presente anche un Pasta Corner Barilla, primo esempio di un innovativo concept ristorativo basato sul piatto più amato dagli italiani all’interno di un ipermercato: il progetto di somministrazione “Eat-In” sulla pasta è stato sviluppato in collaborazione con Barilla attraverso l’implementazione di propri prodotti, menu e tecnologie studiati per la ristorazione. I clienti hanno la possibilità di scegliere per il proprio pranzo anche proposte di ricette di pasta e pasta al forno che variano ogni giorno, da consumare direttamente in loco e preparate al momento dagli addetti.

Anche la ristorazione rappresenta un ruolo fondamentale all’interno del neo Ipermercato, con produzione propria di pizze e degustazioni varie e un’offerta creativa di tramezzini (classiche specialità molto diffuse su tutto il territorio).

Per dar maggior risalto all’impegno sostenibile e all’attenzione all’ambiente, altra collaborazione è stata stretta con i fornitori di caffè Moak: un progetto esclusivo ed innovativo grazie al quale è stata installata una macchina del caffè che eroga caffè, cappuccino, ginseng e cioccolata, Flat White e Milk Shakes tutto rigorosamente Biologico e proveniente dal commercio equosolidale.

L’offerta assortimentale si rivela altresì vantaggiosa per i clienti, poiché sono stati ribassati oltre 4.000 prezzi di altrettanti prodotti.

 

Obiettivo: democratizzare il cibo buono e giusto

Questi e molti altri i principi fondamentali di Act for Food, implementati nel nuovo modello di Portogruaro, secondo la nuova strategia di azioni concrete, visibilmente comunicata anche all’interno di tutta l’aria di vendita, a testimonianza dell’impegno dell’azienda nel democratizzare i consumi e innalzare la qualità del cibo, rendendolo accessibile a tutti e rispondendo così alle sfide dell’alimentazione e alle nuove aspettative dei consumatori.

Oltre ai tradizionali reparti, il punto vendita offre servizi quali una nuova zona dedicata al sushi, la parafarmacia, l’ottico ed un servizio lavanderia – unico all’interno di tutto il centro commerciale.

Appositi monitor esposti in punto vendita (digital signage) accompagneranno i clienti durante tutta la spesa, indicando prodotti e reparti, comunicando promozioni, eventi e messaggi focalizzati sempre sul tema della transizione alimentare.

“Il nuovo concept inaugurato oggi a Portogruaro, che rientra all’interno dei quattro modelli di Ipermercati di Carrefour Italia, offre alla nostra clientela un’ampia scelta di prodotti di qualità a un prezzo attrattivo e competitivo, inseriti all’interno di un contesto comunicativo incentrato su valori come l’attenzione alla filiera produttiva, la sostenibilità e la sana e corretta alimentazione – ha detto Felice Passariello, Direttore Regionale Centro Est Carrefour Italia –. Siamo orgogliosi di valorizzare anche l’offerta territoriale, grazie alla preziosa collaborazione dei molti produttori locali e di partner d’eccezione come Barilla. Questo punto vendita rappresenta l’esempio concreto del nostro impegno di portare avanti le nostre attività di sensibilizzazione legati alla transizione alimentare”.  

“Siamo molto orgogliosi di partecipare con i nostri prodotti dedicati alla ristorazione ad inaugurare una nuova formula di somministrazione di ricette di pasta preparata al momento direttamente all’interno degli ipermercati Carrefour, seguendo un trend innovativo ma di sicuro sviluppo futuro nella grande distribuzione – affermano da Barilla -. I valori della dieta mediterranea sono alla base dei menu, che sono stati studiati anche in base alla rotazione stagionale delle ricette: l’offerta prevede ogni giorno una selezione di proposte di piatti di pasta e sughi semplici e della tradizione, insieme a paste ripiene e gratinate, per offrire varietà e gusto anche ai clienti più fedeli del punto vendita, che lo sceglieranno per la loro pausa pranzo quotidiana.”

VéGé chiude l’anno festeggiando l’ingresso di consorzio Scudo

L’ingresso di consorzio Scudo nella compagine delle imprese mandanti in Gruppo VéGé – che sarà attivo dal 1° gennaio 2019 – chiude un anno davvero imporrtante per il primo Gruppo della Gdo nato in Italia.

L’intesa perfezionata in questi giorni porta a un ulteriore, significativo rafforzamento della posizione di Gruppo VéGé nell’Italia centro-meridionale in particolare. Scudo, infatti, èuna realtàconsortile che aggrega primarie aziende della Moderna Distribuzione all’ingrosso e al dettaglio operanti in Campania, Lazio, Basilicata, Puglia e Calabria quali Big Food S.r.l., Franzese Raffaele S.r.l., TRE P S.r.l., Le Delizie del Sud S.r.l. e G.S.E S.p.A.

Comune denominatore delle aziende consorziate, oltre a una solida tradizione commerciale legata al modello dell’imprenditoria familiare, alla logistica di alto profilo e al radicamento territoriale, èla vocazione all’innovazione nelle tecnologie e nei servizi alla clientela combinata ad ambiziosi progetti di espansione delle reti vendita.

Per Gruppo VéGé il 2018 è stato un anno tanto intenso, contrassegnato da risultati di assoluto rilievo come la nascita della piattaforma comune sud-europea Grupo IFA, leader della Distribuzione in Spagna e Portogallo, e la nuova AICUBE, terza centrale d’acquisto in Italia per market share, sorta dall’intesa con Gruppo PAM e Carrefour Italia. Inoltre, numerosi sono stati gli ingressi “di peso” che hanno rafforzato l’assetto societario del Gruppo durante tutto il 2018.

Con l’apporto delle reti di vendita delle consorziate Scudo, il Gruppo si proietta nel 2019 con un network forte di 3.509 punti vendita sul territorio nazionale, pari a una superficie commerciale complessiva di 1.632.643 metri quadri.

“Gruppo VéGé rappresenta per le nostre aziende un’importante opportunitàdi crescita nel segno della continuitàche abbiamo deciso di cogliere al termine di un’attenta riflessione – dichiara Eduardo Pisco Presidente di Consorzio Scudo -. Avviamo la partnership con Gruppo VéGé sostenuti dalla convinzione di poter dare in questo modo servizi ancora migliori e tutta la convenienza che i clienti si aspettano da noi.”

“In Gruppo VéGé abbiamo trovato non soltanto una sostanziale affinitàdi visione nell’approccio al mercato, ma anche e soprattutto una collocazione in una struttura rodata e flessibile che ci consente di beneficiare di indubbi vantaggi competitivi e, allo stesso tempo, di dedicare maggiori risorse e attenzioni agli obiettivi di espansione pianificati” commenta Onofrio Petruzzi, Vicepresidente di Consorzio Scudo.

“Siamo estremamente soddisfatti dell’entrata del consorzio Scudo nel Gruppo. Questo risultato arriva in tempo per festeggiare un anno ricco di importanti successi che confermano la crescita costante di Gruppo VéGé” dichiara Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé -. La comunanza d’idee e di valori è la vera architrave di questo nuovo sodalizio, per cui sono certo che la collaborazione nasca con tutti i presupposti per essere reciprocamente proficua.”

Conad cresce ancora: nel 2018 raggiungerà quota 13,4 miliardi (+3%)

Conad chiude il 2018 con un giro d’affari a 13,4 miliardi di euro e una crescita del 3% e un incremento di 408 milioni rispetto al 2017, confermando un trend positivo che continua dal 2002. Si tratta di un dato ancor più significativo perché si colloca in un panorama che vede i consumi in crisi (-0,9% su base annua. Fonte: Nielsen) e gli alimentari che hanno smesso di fare da traino a una ripresa economica sempre più lenta.
Si riduce ulteriormente il gap che separa Conad dal leader di mercato, con la quota salita al 12,9% (12,5% lo scorso anno) e si rafforza la leadership nei supermercati, al 22,4% (21,5% lo scorso anno) (Fonte: GNLC I semestre 2018).

Quote di mercato per insegna: totale Italia.
Quote di mercato per insegna: totale supermercati.
Quote di mercato per insegna: totale libero servizio.

In crescita il patrimonio netto, passato dai 2,37 miliardi di euro del 2017 ai 2,53 miliardi di fine 2018. Ciò consente di affrontare con la necessaria solidità economica il piano di investimenti del triennio 2018-2020, pari a 1,3 miliardi di euro, di cui 530 milioni per il 2019. Piano finalizzato a potenziare la rete di vendita con nuove aperture, acquisizioni e ristrutturazioni (nel mirino anche catene in fallimento o in crisi, come DìperDì o Rex: l’boettivo è quello di epsandersi al Nord, coem ha diciaato l”Ad Francesco Pugliese in occasione della presentazione dei dati a Milano). Ma anche, a rendere più efficienti da un punto di vista energetico negozi e magazzini, a ottimizzare la logistica.
Conad è leader di mercato in Abruzzo, Calabria, Lazio, Molise, Sardegna e Umbria; occupa la seconda posizione in Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e la terza nelle Marche, Toscana e Valle d’Aosta.

 

Marca del distributore sfiora il 30%

I risultati economici del 2018 non sono frutto solo degli investimenti nello sviluppo della rete di vendita ma anche dell’andamento della marca Conad. Marca che registra buoni risultati, al punto di valere più del 50% della crescita di tutta la marca commerciale in Italia, ed è sempre più il punto di riferimento per un numero crescente di clienti, oltre a fornire un posizionamento distintivo a tutte le insegne del gruppo.
La quota nel Largo Consumo Confezionato sale al 29,7% – contro il 20,2% del valore medio nei supermercati (Fonte: IRI) – e il fatturato supera i 3,5 miliardi di euro (300 milioni in più rispetto allo scorso anno), con una crescita a valore pari al 7%.”Abbiamo investito molto sulla marca del distributore, portandola al 30%, e sui format distributivi necessari per soddisfare la richiesta di qualità e di convenienza che viene dai clienti – ha sottolineato il direttore generale di Conad Francesco Avanzini -. La marca Conad cresce molto più del mercato. A crescere sono soprattutto i prodotti premium, sottolineando in tal modo il progressivo impoverimento di quel ceto medio che per anni è stato il perno dell’equilibrio sociale del Paese. Incrementiamo il valore complessivo della nostra offerta e facciamo sviluppo per rispondere alle molteplici esigenze dei clienti con l’innovazione, la qualità, la sicurezza della nostra marca, capace di offrire una reale convenienza”.

Quello nella multicanalità è l’investimento più importante promosso da Conad e cooperative in accordo con i soci imprenditori, perché finalizzato a rafforzare il concetto di vicinanza al territorio e di partecipazione “siamo più ineressati alla digitalizzaizone della rete e del rapporto con il cliente, faremo grossi investimenti in questo senso e nel 2019 ci saranno importanti annunci; puntiamo meno sull’e-commerce, che comunque è una necessità per ogni retailer ma che tendenzialmente è per le insegne un canale in perdita”.

Quanto alla rete, i punti di vendita Conad sono oggi 3.225, 76 in più rispetto a quelli del 2017: 26 Conad Ipermercato, 229 Conad Superstore, 1.096 Conad, 972 Conad City, 465 Margherita Conad, 20 Sapori&Dintorni, 240 discount a insegna Todis e 177 tra altre insegne, cash&carry e tradizionali. I 394 milioni di euro di investimenti dell’anno in corso sono stati finalizzati per il 74% a nuove aperture e per il restante a ristrutturazioni.
La produttività a metro quadro è cresciuta a 6.510 euro dai 6.140 dello scorso anno, superiore ai 5.620 euro della media di mercato, con una superficie media di 648 mq (Fonte: GNLC, I semestre 2018).

 

 

Dai distributori alle farmacie, i risultati della rete Conad

Altri concept di vendita rendono disponibili servizi in linea con le nuove esigenze di consumo degli italiani, sempre più orientati al risparmio e ai tagli.
Ai 39 distributori di carburanti Conad hanno fatto rifornimento 15,5 milioni di automobilisti per un valore di 430 milioni di euro, con una convenienza di 25 milioni di euro pari in media a 8,5 centesimi al litro rispetto alle medie mensili dei prezzi pubblicati dal ministero dello Sviluppo. 155 gli addetti occupati negli impianti.
Le 135 parafarmacie Conad registrano un fatturato di 82 milioni di euro: 5,7 milioni di clienti, grazie agli sconti sempre attivi dal 15 al 40%, hanno risparmiato 13 milioni di euro sull’acquisto di prodotti per la salute e il benessere della famiglia e degli animali da compagnia. Nelle parafarmacie sono occupati 420 farmacisti iscritti all’Albo.
Nei 15 concept Ottico Conad in attività lavorano 50 ottici specializzati. Il fatturato ha superato i 7 milioni di euro e 200 mila clienti hanno usufruito di sconti dal 20 al 50%, con un risparmio annuale di 2 milioni di euro.
A questi servizi si aggiungono i 26 PetStore Conad che non solo offrono un ampio assortimento di prodotti a prezzi convenienti – il fatturato è stato di 15 milioni di euro con oltre 7 mila prodotti in assortimento –, ma si fanno anche promotori di raccolte di alimenti per cani e gatti in difficoltà che nel 2018 hanno raggiunto le 25 tonnellate di cibo donate a canili e gattili per un valore di 125 mila euro.

Sono 54 le postazioni di ricarica attive presso supermercati, centri commerciali e ipermercati Conad, oggetto del protocollo di intesa tra Conad ed Enel finalizzato a favorire lo sviluppo e la diffusione della mobilità elettrica. Altre 150 sono in attesa dell’autorizzazione per essere installate. In media erogano 9 ricariche giornaliere, a conferma della validità della scelta fatta da Conad nell’ottica di un consumo sempre più sostenibile.

Riapre come Pam l’ex SuperDì di Finalborgo acquistato da Arimondo

Sabato 15 dicembre riapre l’ex SuperDì di via per Calice a Finalborgo (Sv) rilevato e rimesso a nuovo da Arimondo con insegna Pam, sulla scia dell’accordo commerciale siglato il mese scorso.

Il supermercato era in crisi da alcuni mesi ed è stato acquistato da Arimondo, storica società ligure attiva nel retail, e rinnovato sotto l’insegna Pam.

“Siamo contenti che il nostro accordo con Arimondo – dichiara Fabio Bassani, Direttore Franchising Corporate di Pam Franchising – continui a dare nuovi frutti. Oltre ai 16 supermercati della realtà ligure che passeranno a Pam dal 1° gennaio, stiamo implementando il piano di nuove aperture programmate. Dopo il punto vendita Metà di fine novembre ad Alassio, sabato è il turno dell’insegna Pam a Finalborgo e prevediamo altre cinque aperture nel 2019 nelle province di Genova, Imperia e Savona”.

Tutti e 14 i lavoratori del punto vendita sono passati alle dipendenze della società Arimondo.

“Questa operazione rientra a pieno titolo nel nostro obiettivo di confermarci come punto di riferimento per gli imprenditori del settore della Gdo e per tutti i nostri clienti. Ma significa anche riportare ricchezza e lavoro nei territori dove siamo presenti. Finalborgo è una meta turistica di primo rilievo e da oggi potrà contare anche su questo punto vendita che mette a disposizione le eccellenze a marchio Pam” conclude Bassani.

Durante la giornata di inaugurazione, per tutti i clienti sono previsti sconti sui prodotti alimentari e non.

Un robot per friggere nel reparto gastronomia? Lo testa Walmart nei suoi lab

I robot stanno per entrare nella Gdo e prenderannosu di sé i compiti più duri o ripetitivi: un esempio di ciò arriva dall’americana Walmart, la più grande catena della grande distribuzione “fisica” al mondo che, secondo Yahoo Finance, sta testando nei suoi laboratori un assistente robot da cucina chiamato “Flippy” che avrà il compito di svolgere le dure operazioni di friggitura.

Flippy di Miso Robotics è il primo robot da cucina autonomo al mondo guidato da intelligenza artificiale e, come avevamo scritto, si è già esibito l’anno scorso girando hambuger in una catena californiana.

Flippy è in grado di friggere fino a otto cestini di cibo contemporaneamente, e potrebbe essere impiegato nel  processo di frittura di molti degli articoli serviti nella gastronomia, tra cui polli, bastoncini di mozzarella e, naturalmente, patatine.

“Se pensi alle cucine commerciali, sono davvero delle micro-strutture produttive – ha detto il CEO di Miso Robotics, David Zito, a Yahoo Finance –. Eppure, sono tra le condizioni più difficili in cui lavorare. Automatizzare il cibo è molto difficile coem sa bene un qualsiasi chef. Quello che stiamo cercando di fare è assistere i cuochi con gli strumenti necessari per dare loro la possibilità di lavorare mentre si assumono il peso di alcuni dei compiti più ripetitivi e banali”.

Il robot dunque più che sostituire diventerebbe un “paio di mani in più”, consentendo all’operatore di dedicare meno tempo all’inserimento di cibo nelle friggitrici e più tempo ad altri servizi come prendere gli ordini dei clienti e preparare altri cibi. Ma aiuta anche a creare un prodotto di qualità costante e può contribuire a garantire la sicurezza alimentare e a ridurre al minimo lo spreco di cibo.

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