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Crai punta sul Gruppo Meloni e arricchisce la sua offerta drug/toiletries

Crai: il Gruppo cresce ancora potenziando il canale drug/toiletries con l’acquisizione di due insegne di Meloni Walter Spa: SMOLL e BeautyTù. Entrambe entrano nel Consorzio Promotre, polo convenzionato al Gruppo CRAI, andando ad aggiungersi alle insegne finora appartenenti a questo canale: BeautyStar, Cad, Determarket, IperSoap, Proshop, Risparmio Casa, Saponi&Profumi e Target.

Il gruppo Meloni SpA, nasce nel 1964 a San Marino commercializzando prodotti per l’igiene casa, in particolare detersivi. Oggi vanta al suo interno due aree di business: l’Area Trade, dedicata al commercio all’ingrosso, con una forza vendite di 22 agenti per il territorio del Centro Italia e l’Area Retail, dedicata alle insegne di negozi SMOLL e BeautyTù, specializzati nella cura della persona e igiene della casa.

Un gruppo solido e dinamico con un fatturato consolidato di circa 37 milioni di euro e presente in Emilia Romagna, Marche, Umbria, Toscana, Lazio e Repubblica San Marino con 40 punti vendita tra BeautyTù e SMOLL e un numero di referenze gestite che supera le 10.000.

Con Meloni – afferma Marco Bordoli, amministratore delegato del Gruppo Craiil Gruppo consolida ulteriormente la sua posizione di secondo player del settore specialisti drug in Italia con oltre 1.200 punti vendita drugstore e si prepara a un 2016 di ampliamento e ulteriore rafforzamento.

“Siamo particolarmente contenti di essere entrati a fare parte del Consorzio Promotre – dichiara Marco Meloni, amministratore unico del gruppo Meloni Spa e quindi di fare parte del Gruppo Crai, perché volevamo trovare un gruppo fortemente orientato al retail e che avesse una visione strategica del futuro di questo business chiara e ben delineata”.

Cia-Conad: piano da 200 milioni di euro di investimento e 450 posti di lavoro in due anni

È un piano ambizioso quello annunciato da Cia, Commercianti Indipendenti Associati, la cooperativa di dettaglianti del consorzio nazionale Conad che copre l’area di Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Sono infatti previsti 200 milioni di euro di investimenti nei prossimi 24 mesi, con la creazione di oltre 450 nuovi posti di lavoro. Obiettivo: rafforzare, da qui al 2017, la propria posizione sul mercato. Un quadro in linea con il piano nazionale illustrato dal consorzio nazionale Conad.

Sono sei le nuove aperture previste, e sarà la Romagna a beneficiare della maggior parte degli investimenti, con nuovi punti vendita a Forlì, presso il quartiere Cava (1.400 mq), Savignano sul Rubicone (1.200 mq), Rimini ex fiera (2.500 mq) e Morciano di Romagna (2.500 mq). Nuovi negozi sono previsti anche a Padova e Pesaro, oltre a 30 ristrutturazioni in strutture esistenti tra Romagna e Marche.

Sempre a Forlì entro il 2016 partirà anche il cantiere del centro direzionale di via dei Mercanti, per un investimento di circa 25 milioni di euro, con spazio uffici per 8mila mq ed un magazzino per 20mila mq. L’apertura è prevista per il 2017. Nello stesso anno dovrebbe giungere a compimento la costruzione di nuove strutture commerciali dedicate all’extra-alimentare, presso l’area adiacente all’ipermercato di Pieveacquedotto.

«Commercianti Indipendenti Associati si conferma ancora una volta come uno dei motori di sviluppo più importanti per questo territorio – dice l’Amministratore Delegato Luca Panzavolta –, grazie a un piano investimenti che valorizza, tra l’altro, le competenze produttive e tecnologiche dei nostri fornitori. In un momento in cui la ripresa economica è ancora debole, crediamo che possa rappresentare un traino per tutto il mondo dell’economia locale, offrendo occasioni importanti di lavoro alle imprese che operano in questo contesto. Anche per questo motivo auspichiamo un andamento il più celere possibile degli iter burocratici, grazie alla positiva collaborazione di tutti i soggetti coinvolti».

Cia dà lavoro a oltre 6.400 soci e dipendenti tra Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia e Veneto in 236 negozi associati per complessivi 165mila metri quadri di superficie di vendita (con una media di 700 mq) e un patrimonio di 583 milioni di euro. La rete è suddivisa tra 3 ipermercati (Treviso, Rimini e Forlì), 33 superstore, 72 supermercati Conad e 128 negozi di vicinato City. Attivi anche 4 distributori di carburante (Faenza, Cesena, Azzano e Porcia). Ogni anno CIA-Conad elargisce tra rete e cooperativa circa 2 milioni di euro a sostegno di progetti di tutela della salute, di promozione sociale e sportiva.

Esselunga a apre a Monza e assume 54 dipendenti

Esselunga apre il nuovo superstore di Monza in viale Libertà: il negozio, con 2500 metri quadri di superficie di vendita, è dotato di un ampio parcheggio a raso e interrato in grado di ospitare circa 920 autoveicoli.
All’interno del nuovo negozio sono impegnati 142 dipendenti; l’apertura del supermercato ha prodotto un importante impatto occupazionale sul territorio, in quanto sono entrate in azienda 54 nuove risorse residenti nel territorio.
Nell’ambito dei lavori per la costruzione del superstore, in classe energetica A, Esselunga ha riqualificato l’area al confine tra Monza e Concorezzo con importanti opere di adeguamento alla viabilità.
L’Esselunga di viale Libertà a Monza, prima apertura del 2016, sostituisce il vecchio supermarket di via Lecco, aperto nel 1971, seguendo il programma di rinnovo della rete con l’obiettivo di offrire alla Clientela negozi nuovi e aggiornati. Un servizio navetta collega via Lecco con il nuovo negozio di viale Libertà.
Esselunga è presente a Monza anche con i superstore di San Fruttuoso e di via Buonarroti e in provincia con altri 8 negozi a Vimercate, Arcore, Lissone, Desio, Seregno, Macherio, Paina di Giussano e Varedo.
I Clienti disporranno di tutti i reparti che hanno contribuito al successo del marchio Esselunga: Frutta e Verdura sfusa e confezionata con un’offerta di oltre 450 prodotti; Pescheria, con personale dedicato che offre pesce fresco già pulito; Macelleria con banco assistito; Gastronomia e un vasto assortimento di vini con oltre 700 etichette.
Nel negozio di viale Libertà Esselunga apre anche il 117° forno: panettieri specializzati, formati dalla “scuola dei mestieri” interna, offriranno ai clienti 18 varietà di pane fresco sfornato durante l’intero arco della giornata.
All’interno è stato inaugurato anche il bar Atlantic, una realtà consolidata nel campo della ristorazione presente in 81 negozi Esselunga.
Alle casse, la tecnologia di Esselunga per snellire e gestire in autonomia la spesa prevede moderne casse self-scanning e self-payment con utilizzo di lettore.
L’Esselunga di Monza viale Libertà è aperta dal lunedì al sabato dalle 8 alle 21; la domenica dalle 9 alle 20.

Lillo Group diventa MD SpA e uniforma la rete

Il punto vendita di Trento aperto il 5 novembre 2015.

Cambio di passo nel 2016 per Lillo S.p.A., che cambia ragione sociale diventando MD S.p.A. e riorganizza la rete, uniformando i punti vendita LD del Nord al format MD presente in Meridione.

Patrizio Podini.
Patrizio Podini.

«La nuova denominazione avviene in seguito ad un processo di riorganizzazione societaria dovuto a un considerevole rafforzamento sul mercato di Lillo S.p.A nel 2015: una presenza tale che impone a molti aspetti societari del Gruppo Podini di adeguarsi in una naturale evoluzione – ha spiegato Patrizio Podini fondatore e presidente del Gruppo -. L’obiettivo è stato quindi la costituzione di una holding di partecipazioni in società che operano in differenti business – dall’Energia, all’Immobiliare, passando dalla Grande Distribuzione Alimentare, all’Information Technology – riallocandole secondo una struttura funzionale per area e settore».
Nella Grande Distribuzione, i punti vendita saranno progressivamente uniformati verso un unico marchio, con l’insegna LD, presenti nel Nord Italia, che vedrà gradualmente ristrutturare e riaprire i propri store come MD, il marchio della buona spesa. E non si tratterà solo di un cambio di nome, ma muterà il layout, fatto di grandi superfici con ampie vetrate che accolgono il cliente e lo introducono in spazi di vendita razionali e luminosi, dal concept moderno e invitante, che puntano sull’ortofrutta, posizionata all’inizio del percorso, e sui reparti serviti di gastronomia, macelleria e panetteria, che vanno ad aggiungersi alle oltre 2000 referenze a marchio privato di MD.
Ampliato in tutti i nuovi punti vendita anche lo spazio destinato al no food, che dalle zone di produzione, italiane o estere, viene seguito passo passo in un rigido controllo di tutta la filiera.

Il nuovo logo.
Il nuovo logo.

MD S.p.A, insegna nata nel 1994 come MD Discount per iniziativa di Patrizio Podini di investire nel Sud, si è progressivamente allontanata dalla formula del discount. Attraverso le insegne MD e LD nel 2014 ha realizzato un fatturato di oltre 2 miliardi di euro, portando la propria quota di mercato al 15%.
Al 2013 risale l’acquisto della catena LD Market diffusa al Nord e di proprietà del Gruppo Lombardini. Nasce così uno scenario nazionale che oggi vanta oltre 725 punti vendita, più di 5.300 dipendenti ed è in grado di movimentare centinaia di milioni di colli all’anno attraverso 6 depositi di cui quello di Gricignano di Aversa (CE) è il principale (vedi MD Discount inaugura un polo logistico nazionale non food).

Il Viaggiator Goloso di Unes dopo il temporary va a Marca: 34,9 milioni di euro le vendite 2015

Un giro d’affari nel 2015 di 34,9 milioni di euro per oltre 440 referenze, in aumento del 26,4% sul 2014 con un’incidenza del 6,4% sul volume totale di vendite Unes: sono i “numeri” de Il Viaggiator Goloso, la provate label d’alta gamma del gruppo che della marca commerciale ha fatto una bandiera. tanto da raggiungere in totale il 38,5% delle vendite.

Dopo essere stata protagonista del temporary store a lei dedicato a Milano nel periodo natalizio (vedi Ecco il temporary U2 per la private label d’alta gamma: una prova per il futuro?) la private label sarà a Marca2016 dove l’Ad di Unes Mario Gasbarrino parteciperà alla tavola rotonda con i manager della GDO nel workshop dal titolo “La marca del distributore nel nuovo scenario di consumo: innovazione, qualità, sostenibilità”.

Mario Gasbarrio AD Unes«Il Viaggiator Goloso possiede un’identità autonoma ed è un brand capace di soddisfare l’interesse dei clienti in cerca di alta qualità e tradizione a prezzi accessibili – ha detto Mario Gasbarrino AD Unes -. Il nostro obiettivo è quello di continuare a rafforzare l’identità del brand, poiché il Viaggiator Goloso è un giacimento di prodotti straordinari provenienti direttamente dal nostro territorio. Per questa ragione abbiamo deciso di investire sulla linea e concentrarci sul marchio: prima, durante le festività natalizie, con l’esperimento di successo del Temporary Store a Milano e, ora, partecipando alla più importante manifestazione nazionale dedicata alla marca privata con uno stand dedicato interamente a il Viaggiator Goloso».

Contraddistinta appunto da prodotti del territorio di produzione spesso artigianale e accuratamente selezionati che stimola la tendenza gourmand, la linea possiede anche una versione bio, Il Viaggiator Goloso Bio composta da oltre 65 referenze dedicati a chi è attento alla qualità del cibo e al benessere del corpo e dell’ambiente.

 ravioli B

Passano in GMF 11 supermercati Despar di Duegi

Buone nuove per gli oltre 100 dipendenti Despar della Duegi-Cadla di Arezzo in quanto il 29 dicembre è stato firmato il contratto di acquisto che sancisce ufficialmente il passaggio dei primi 11 punti vendita dei 15 che GMF spa (società del Gruppo Unicomm, presente nel centro Italia con l’insegna EMI) si era aggiudicati nell’asta pubblica di aprile 2015.

I lavoratori, attualmente in cassa integrazione dei supermercati Despar della società Duegi, saranno assunti da GMF secondo quanto previsto nell’accordo sindacale siglato il 21 settembre che prevede che il 60% dei lavoratori saranno richiamati con la riapertura delle unità di vendita, mentre quelli non assunti avranno priorità per le assunzioni che saranno fatte dall’azienda successivamente.

«L’acquisizione è stata molto complessa – ha dichiarato Giancarlo Paola, amministratore delegato di GMF – ma la nostra azienda ha deciso di perseguirla con la consapevolezza che il momento economico richiede un grande sforzo per il rilancio dei punti vendita chiusi purtroppo ormai da molti mesi. Questa operazione si somma al nutrito programma di sviluppo che il Gruppo Unicomm realizzerà nel corso del prossimo biennio».

La marca privata non decolla, anzi soffre: +0,1 a valore, -1,5 a volume secondo Iri

Nonostante il successo delle referenze premium e biologiche, nemmeno il 2015 (o quanto meno i primi 9 mesi dell’anno) hanno visto decollare la marca commerciale nella GDO. Secondo i primi dati del 12° Rapporto Marca sull’evoluzione dei prodotti a marca del distributore di IRI, che sarà presentato il 14 gennaio a Marca 2016 e anticipati dal “Sole 24Ore”, il totale delle vendite a valore delle private label ha toccato i 9.548 milioni di euro, con un aumento dello 0,1% sullo stesso periodo del 2014. Un risultato tutt’altro che esaltante considerata la crescita delle referenze e il successo delle linee più evolute, che incontrano meglio le nuove esigenze dei consumatori, tra salute ed esigenze gourmet. Diminuiscono infatti le vendite a volume, che registrano un –1,5% nel periodo gennaio-settembre 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014.

Non basta insomma la buona performance dei prodotti premium di alta qualità (che hanno movimentato 606 milioni nel periodo gennaio-settembre 2015, +13,1% sullo stesso periodo del 2014) e dei prodotti biologici (546,6 milioni, +10,8%). Un rallentamento nella crescita, quello delle private label, iniziato nel 2013. Tra i motivi ci sarebbero le azioni promozionali aggressive della marca che di fatto arrivano a “fare concorrenza” proprio alla marca del distributore che dovrebbe risultare più conveniente.

In aumento le referenze: sono 1.173 nei discount, 1.339 nei supermercati e 2.078 negli ipermercati. Interessante anche considerare le quota di mercato del largo consumo confezionato, secondo Adem Lab in calo nei supermercati e negli ipermercati (18,2%, rispetto al 18,4% dei primi nove mesi del 2014) ma in crescita nei discount (53,9%, rispetto ai 51,5% del 2014), che confermano così una maggiore aggressività e competitività dei propri prodotti a marchio.

Grazie a salute e territorio, le private label del gruppo Selex crescono del 3% nel 2015

Alto di gamma, biologico e salute sono aumentate del 10% ma le private label del Gruppo Selex registrano in generale un andamento positivo nel 2015, e raggiungono un giro d’affari al consumo di oltre 750 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto al 2014.

Le Marche del Distributore del Gruppo Selex, terzo distributore italiano con una quota di mercato superiore all’11%, contano oltre 5.000 referenze suddivise tra prodotti Selex (oltre 3.000), prodotti Vale (altra marca del Gruppo, 1.100 articoli), proposte Sù e Vanto, le due linee dedicate al canale cash & carry, e Prodotto Risparmio. A questi si aggiungono le linee Le Vie dell’Uva, selezione di vini italiani, Le Bontà del Pasticciere, Armonia & Benessere e l’ultima arrivata, Storie di Gastronomia. Nel 2015 anche il marchio Il Gigante è entrato a far parte della rete Selex e di conseguenza della gestione delle sue private label. L’obiettivo per il 2016 sarà quello di raggiungere la totale sovrapposizione e allineamento del marchio Il Gigante all’offerta Selex.

 

A febbraio una campagna per le Pl

Per comunicare i valori e i punti di forza dei suoi brand, Selex ha pianificato, a partire da febbraio 2016, un’importante campagna istituzionale che coinvolgerà i principali media. Nuovo anche il sito dedicato, prodottiselex.it, dove i consumatori troveranno tutte le informazioni e le novità sulle linee e sui prodotti.

Parte del successo so deve alla capacità di cogliere i nuovi trend e le richieste del consumatore odierno, unite alla capacità di ottimizzare il rapporto qualità-prezzo.
Un esempio sono le linee dedicate a salute e benessere e alle intolleranze, come Vivi Bene Senza Glutine Selex, per i celiaci, Natura Chiama Selex per i comparti dell’ortofrutta a filiera controllata e del bio, o le proposte di Vivi Bene Selex. Aree sempre più premiate dai consumatori e molto spesso non ancora presidiate dall’industria di marca. Altro esempio è la linea Saper di Sapori, che strizza l’occhio ai foodie offrendo prodotti di alta gamma e del territorio, con un centinaio di specialità esclusive frutto di antiche lavorazioni artigianali.

«Intercettare i cambiamenti in atto nelle abitudini di consumo e negli stili alimentari è alla base del nostro impegno quotidiano – afferma Maniele Tasca, Direttore Generale del Gruppo Selex -.
 Oggi siamo tutti più attenti al benessere e all’ambiente che ci circonda. Cerchiamo cibi naturali, biologici ed etici. E Selex, con le sue linee specialistiche, vuole garantire risposte adeguate a queste nuove istanze, mettendo a disposizione della clientela prodotti dalle elevate caratteristiche qualitative, ma sempre a prezzi accessibili».

«Fattori premianti delle nostre proposte sono soprattutto la qualità e la sicurezza – sottolinea Luca Vaccaro, Direttore Marche del Distributore del Gruppo Selex – ottenute attraverso un rigoroso piano di analisi (oltre l’80% degli alimentari viene sottoposto a controlli almeno una volta all’anno, con oltre 20.000 parametri analitici monitorati) e un programma di assaggi effettuati da un panel di consumatori rappresentativi della popolazione italiana».

Dolcitalia entra in Gruppo VéGé

È partito il 1 gennaio 2016 l’accordo di collaborazione tra Gruppo Végé e Svive Spa, più conosciuta come Dolcitalia, gruppo attivo nella distribuzione dolciaria (rappresenta circa il 30% dell’intero comparto) con un fatturato aggregato di 290 milioni di euro.
La centrale d’acquisto rivolta al mondo della distribuzione all’ingrosso di prodotti dolciari, articoli d’impulso e beverage per il canale tradizionale è nata nel 1993 da un gruppo di imprenditori grossisti. Dal 2000 Dolcitalia diventa società di servizi che offre consulenza commerciale e di marketing ed è specializzata negli acquisti d’impulso, con una rete di 170 affiliati che serve circa 151.500 punti vendita tradizionali, tra cui 89mila bar e tabacchi, e poi rivendite alimentari, minimarket, dettaglio specializzato e convenience store, ma anche centri sportivi, palestre, catene di distribuzione carburanti, cinema e parchi tematici.
Definito alla vigilia di Natale, l’accordo mette al centro la condivisione e lo scambio di competenze in tutti i settori, dall’informatica alla gestione dati, dagli strumenti di gestione interna ai servizi avanzati di marketingtra le due realtà distributive attive a livello nazionale.

«Siamo entrati a far parte di Gruppo VéGé nella piena convinzione di poter sviluppare una collaborazione a tutto tondo che sia mutualmente vantaggiosa, ma soprattutto orientata alla costruzione di valore aggiunto per la distribuzione dolciaria all’ingrosso” – ha dichiarato Marino Lazzarini, Presidente di Svive -. Intendiamo arricchire la già forte rete di relazioni di Gruppo VéGé con la nostra solida esperienza e know how in un settore strategico come quello dolciario».

Nicola Mastromartino
Nicola Mastromartino

A Gruppo VéGé la partnership avviata da quest’anno con Dolcitalia assicura una visione privilegiata sul mondo del dolciario, ma consente anche l’accesso al know-how specifico e alla rete relazionale sviluppata di quello che può essere considerato a tutti gli effetti un leader di settore.

«L’accordo con Dolcitalia è un risultato eccellente e di straordinaria portata non solo perché si tratta del gruppo di riferimento nella distribuzione dolciaria, ma soprattutto perché questa partnership rende possibili sinergie e vantaggi reciproci di estremo valore, non riducibili alla pur importante sfera delle posizioni contrattuali – ha commentato Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé -. Siamo già al lavoro per integrare competenze, sistemi e servizi in una prospettiva di crescita armonica e di lungo periodo».

Responsabilità sociale d’azienda: chi toglie le microbiglie dai cosmetici? In Australia ci pensa la Gdo

Sono dannosissime per gli ecosistemi marini perché non biodegradabili e talmente piccole da infilarsi ovunque, si depositano sui fondali ed entrano tramite pesci e molluschi nell’ecosistema: stiamo parlando delle microbiglie di polietilene, piccole perle di plastica presenti in molti prodotti cosmetici, dagli scrub alle creme per il viso, ma anche in saponi e dentifrici, dove è segnalato come “polyethylene”. Dall’Olanda alla barriera corallina australiana, stanno lentamente invadendo mari e oceani.
Da tempo di sta parlando di varare leggi che ne proibiscano l’uso, anche nella UE, e in USA a fine anno ciò è avvenuto con la firma del Microbead-Free Waters Act of 2015. Greenpeace ne ha fatto una campagna ma non è stata la sola, ma le azioni su web e social dilagano e anche pubblicato le liste di prodotti “incriminati”. Sensibilizzati i consumatori, arrivano le aziende. Perché, si sa, ormai una campagna negativa specie su temi come salute e ambiente può costare molto, molto caro. L’Oréal ha già dichiarato di rinunciare all’impiego di microbiglie di polietilene nei suoi scrub entro il 2017.
In Australia a prendere posizione sono stati i supermercati, e nella fattispecie due “carichi pesanti” come Woolworths (oltre 3.000 pdv tra Australia e Nuova Zelanda) e Coles che ne conta quasi 2400. Mentre il ministro dell’Ambiente si impegnava a bandire l’uso di microplastiche intenzionalmente inserite nei cosmetici entro il luglio 2018, invitando i retailer ad attuare un “bando volontario (ovvero, non a seguito di una vera e propria legge che ancora non c’è), le due insegne australiane hanno risposto all’appello e decidendo di eliminare dagli scaffali qualsiasi prodotto contenente microplastiche entro il 2017. E incominciando dai prodotti a marchio.
Un portavoce di Coles ha dichiaarto a Mashable Australia. «Coles è felice di confermare che abbiamo tolto le microbiglie da tutti i prodotti a marchio. Consulteremo anche i nostri fornitori affinché eliminino le microsfere e ci confronteremo con i fornitori di prodotti di marca per assisterli nella transizione».
Woolworths da parte sua ha dichiarato: «siamo felici di essere all’avanguardia nell’affrontare questo problema. Abbiamo lavorato per eliminare le microbiglie dai nostri prodotti per la pelle e l’igiene da tuti i nostri prodotti meno uni, che le eliminerà nei prossimi mesi».

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