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Fase 2 e consumatori: il 63% continua a preferire il negozio fisico

Dopo molte settimane di difficoltà causate dalla crisi del Coronavirus, il Paese sta tornando alla normalità e anche il settore Retail prova a ripartire.

Ma come saranno i “nuovi” consumatori che varcheranno le soglie dei punti di vendita? E come deve evolvere il negozio per accogliere i propri clienti, interpretando al meglio i loro bisogni?

Da febbraio GfK ha attivato un monitoraggio settimanale a 360 gradi sugli effetti del Coronavirus sui mercati, i consumatori e i media che ha messo in luce tra le altre cose le nuove aspettative dei consumatori rispetto al mondo Retail. Anche se nelle ultime settimane le vendite on-line sono cresciute in maniera significativa per effetto del lockdown, il 63% degli italiani desidera ancora acquistare nel negozio fisico.

Un aspetto fondamentale per attirare nuovamente il consumatore in negozio sarà quello di puntare sulla sicurezza. Infatti, secondo le indagini GfK il 68% degli italiani ha intenzione di frequentare i negozi in grado di garantire le massime condizioni di igiene e sicurezza.

Comunicare e trasmettere un senso di sicurezza sarà fondamentale per avere visitatori, ma bisognerà anche trovare nuovi modi per rendere gratificante la visita in store, che può essere depotenziata dai dispositivi di protezione (mascherine, guanti, gel per le mani, distanziamento…).

Ma cosa si aspettano i consumatori dall’esperienza in negozio nel dopo COVID-19? Le nostre ricerche ci dicono che i consumatori italiani sono divisi a metà, tra coloro che desiderano riscoprire il contatto umano all’interno dei negozi (49%) attraverso la presenza di personale, assistenza in negozio o promoter e coloro che invece preferirebbero trovarvi un maggiore utilizzo di tecnologie digitali (51%), compresi gli assistenti virtuali e i sistemi di intelligenza artificiale, che possono aiutare a mantenere un elevato livello di sicurezza nel punto vendita.

Italiani e Fase 2: tutto dipende da una (buona) comunicazione. I dati GfK

Dal 4 maggio l’Italia ha ricominciato lentamente a riaprire dopo quasi due mesi di lockdown. È ormai chiaro che la cosiddetta Fase 2 sarà un percorso graduale verso una “nuova normalità”. Ma dopo la crisi legata al Coronavirus saremo gli stessi di prima? Quali scenari si profilano dal punto di vista dei consumi, del sentiment e della comunicazione?

Durante il live event “Attivarsi per la Fase 2: insight GfK su Largo Consumo, Media e Comunicazione” gli esperti GfK hanno fornito nuovi spunti alle aziende su come affrontare la crisi attuale e l’incertezza futura. Tutti gli insight presentati derivano dal monitoraggio settimanale a 360 gradi sugli effetti del Coronavirus sui mercati, i consumatori e i media che GfK ha attivato nel mese di febbraio.

Nuove abitudini di spesa nel Largo Consumo

Daniele Novello -Sub-Lead Consumer Insight – ha parlato di come è evoluto il sentiment dei consumatori italiani nelle ultime settimane, presentando i risultati più aggiornati della ricerca GfK COVID-19 Tracking, che da quasi un mese monitora l’evoluzione su base settimanale delle abitudini, gli stili di vita e le strategie di acquisto degli italiani.

Nel suo intervento “FMCG Shopper unlocked” Marco Pellizzoni– Commercial Lead Consumer Panels – ha sottolineato come l’emergenza COVID-19 sta rivoluzionando le abitudini di acquisto nel Largo Consumo. “Nelle prime settimane del lockdown è cresciuta in maniera significativa la spesa nel FMCG (+19,8%), in particolare per  famiglie giovani con bambini. – Spiega Marco Pellizzoni. Gli italiani continuano a fare scorta di prodotti, riducendo la frequenza di acquisto. È cambiato profondamente il Channel Mix, con la crescita dei canali di prossimità (inclusi i negozi tradizionali) e dell’online: l’11,5% delle famiglie italiane ha fatto la spesa online a marzo. Una abitudine nuova per molti (il 37% non aveva mai fatto la spesa online nell’ultimo anno) ma con grandi potenzialità di crescita: infatti a marzo il 19% degli Italiani ha provato a fare la spesa online ma non c’è riuscita, per limitazioni del Canale nel gestire una domanda esplosa”. Oltre ai prodotti di prima necessità e quelli legati alla pulizia, durante il lockdown sono cresciuti tutti i prodotti legati alla sfera del Benessere (Biologico, Plant Based, Senza Lattosio e Senza Glutine).

Ma cosa possiamo aspettarci per la Fase 2? Spiega Pellizzoni: “Le categorie con maggiore prospettiva di crescita sono quelle che hanno attivato Penetrazione aggiuntiva nelle ultime settimane e che sono in linea con le nuove occasioni di consumo che, in molti casi, continueranno anche nella Fase 2. Vengono meno le leve tattiche da azione in-store e ritorna centrale la comunicazione, anche da indirizzare a target di acquirenti profondamente diversi dal solito. Per sostenere la crescita durante la Fase 2, sarà centrale focalizzarsi sul mantenimento della Penetrazione, ripensare il ruolo dei Canali e stare più vicino al Consumatore, anche valutando il Direct to Consumer.”

Comunicazione di marca e strategie multimediali

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, GfK sta monitorando come le aziende stanno adattano le proprie strategie di comunicazione alla crisi e ha attivato un monitoraggio settimanale per seguire l’evoluzione dei sentiment e delle attese dei consumatori nei confronti della comunicazione. Durante la web conference, Cristiana Zocchi-Solution Lead Marketing Effectiveness- ha presentato i risultati del monitoraggio, facendo il punto sul come sta reagendo la comunicazione di marca e su quali sono le attese future dei consumatori. Le nostre ricerche mostrano un elevato interesse a mantenere attivo il dialogo – commenta Zocchi – attraverso una comunicazione che dovrà però adeguarsi alla nuova normalità. Nelle attese delle persone, le aziende dovranno porre attenzione ad alcuni temi di responsabilità sociale ed economica, portati in primo piano dalla pandemia. I brand saranno poi chiamati a rispondere ai ‘nuovi’ bisogni dei cittadini-consumatori con iniziative di marketing e comunicazione specifiche per il settore in cui operano”.

Anche la fruizione dei Media è cambiata molto dopo l’inizio dell’emergenza COVID-19. Ne hanno goduto in maniera importante TV (+18%) e Web (+25%), che fanno registrare incrementi inediti, trainati da un’altissima domanda di contenuti informativi, di intrattenimento, di comunicazione. La Radio, nonostante il collasso del drive time, ha mantenuto buoni livelli di fruizione grazie, da un lato, a una consistente porzione di popolazione che ha continuato a muoversi (prevalentemente in auto), dall’altro alla possibilità di essere ascoltata attraverso un gran numero di piattaforme. Segnali simili arrivano anche dal lato della Stampa (fisica o digitale).

Durante il lockdown gli italiani sono diventati anche più multimediali, come ha spiegato Giorgio Licastro -Solution Lead Media Measurement-: “In generale la ‘carcerazione’ forzata a casa ha indotto gli Italiani ad attivare nuove modalità di fruizione dei mezzi e li ha resi più multimediali. Inducendo le generazioni più giovani a scoprire e aprirsi ai mezzi tradizionali, e le generazioni più mature ad accelerare la conversione al digitale. Tutto questo può essere un lascito per la nuova normalità, alla fine dell’emergenza sanitaria”.

In chiusura della conference, Giuseppe Minoia -Insight Advisor- ha presentato una riflessione sul ruolo “salvavita” che ha l’Entertainment ha avuto durante il lockdown – e che può avere ancora nella Fase 2. “Gli italiani, i cittadini, i consumatori come si comporteranno nella riapertura, dopo la fase acuta di COVID-19? Dai nostri dati settimanali affiora un consumatore bifronte, rispettoso degli input degli esperti, ma anche desideroso di tornare a fare altro, ad intrattenersi con altri, insomma motivato verso l’Entertainment. Dopo tanto smart working, schooling e shopping,  vogliamo tornare a rilassarci, da soli e con gli altri”.

Secondo i dati GfK, gli acquirenti di Entertainment sono cresciuti negli ultimi due anni e anche nella Fase 2 ci sono molte opportunità per questo settore: “Gli italiani non vedono l’ora di uscire  con gli amici, fare un viaggio, fare shopping non da soli, andare al bar e al ristorante, tornare dall’estetista e in palestra, entrare di nuovo in un cinema, in un teatro, in uno stadio, in un evento. Per ora non si può fare, ma i consumatori di Entertainment non vedono l’ora di poter essere i primi ad uscire per condividere questi consumi che ieri chiamavamo esperienze. Per gli operatori del settore è quindi fondamentale tornare a comunicare e a programmare, elaborando anche nuove strategie di promozione e vendita in ottica early bird”.

Covid-19: così cambiano le abitudini digitali. L’analisi GfK

All’imperversare di Covid-19 sono cambiate anche le abitudini digitali delle diverse generazioni. Per analizzare gli effetti del Coronavirus sui mercati, i consumatori e i media GfK ha attivato a fine febbraio un monitoraggio settimanale a 360 gradi.

Ne è emerso che complessivamente, il tempo dedicato al Digitale è cresciuto in maniera significativa durante il lockdown e gli italiani hanno sfruttato gli strumenti digitali per rompere l’isolamento e continuare a informarsi, intrattenersi, comunicare e coltivare le relazioni.

In particolare, secondo i dati passivi rilevati attraverso GfK Sinottica*, nel periodo compreso tra il 21 febbraio e il 12 aprile è cresciuta dell’11% la quota di tempo dedicato agli strumenti digitali legati alla comunicazione (ad esempio per chat e videochiamate), ai social media e agli streaming audio e video.

Già prima del lockdown, comunicazione virtuale, social e streaming rappresentavano molto del tempo speso quotidianamente online, ma durante l’isolamento forzato in casa questo ambito è diventato ancora più importante per gli italiani.

Differenze tra le diverse Generazioni

L’incremento più alto in termini di tempo dedicato si è avuto tra Baby Boomers (+16%) e Generazione X (+14%), che probabilmente prima del lockdown utilizzavano meno di frequente questi strumenti digitali e che si sono dovuti attrezzare per comunicare a distanza, per necessità legate allo smart working o al mantenimento delle relazioni sociali. Nelle generazioni più giovani, già abituate a dedicare molto tempo a questi aspetti della vita digitale, l’incremento è stato più ridotto:  +9% per i Millennials e +3% per la Generazione Z.

Se l’incremento del tempo dedicato a comunicazione, social e streaming è stato – seppure con accenti diversi – comune a tutte le Generazioni, andando a considerare le categorie che durante questa fase hanno visto l’incremento maggiore in termini di tempo dedicato emergono alcune differenze generazionali.

Considerando il totale del tempo dedicato al digitale, la Generazione Z durante il lockdown sta dedicando più tempo del solito al Fitness, alla GDO (incluso il fare la spesa) e a tutto quello che riguarda la Cucina. I Millennials in quarantena hanno incrementato soprattutto il tempo online dedicato alla Cucina, alla GDO e all’informazione quotidiana. Anche per la Generazione X l’incremento più significativo di tempo nella sfera digitale ha riguardato la Cucina, ma al secondo posto troviamo gli strumenti digitali della Pubblica Amministrazione (PA online) e al terzo la GDO. Ancora diversa la classifica per i Baby Boomers, che hanno incrementato soprattutto il tempo online dedicato alla GDO, seguito dalla PA online e dal settore Non Profit. In questa ultima categoria rientrano anche tutte le iniziative legate a donazioni, raccolte fondi e volontariato, per le quali gli italiani più maturi hanno intrapreso diverse iniziative sfruttando gli strumenti digitali.   

Nota metodologica

*Fonte: GfK Sinottica, indagine single source basata su un campione rappresentativo di italiani con più di 14 anni. Sinottica monitora giorno per giorno i comportamenti reali dei consumatori appartenenti al Panel, anche per quanto riguarda il consumo multimediale. I dati contenuti in questo comunicato si riferiscono al periodo compreso tra il 21 febbraio e il 12 aprile 2020 e sono stati raccolti quotidianamente, in maniera continuativa con metodologie passive (Meter e Software Tracker). Tutti i trend si riferiscono al confronto con il periodo precedente al lockdown (27 gennaio-20 febbraio 2020).

Tecnologia di consumo: i trend durante il lockdown. I dati GfK

Il lockdown innescato dalla diffusione di Covid-19, ha fatto sentire i suoi effetti sui trend d’acquisto. Compresi quelli relativi alla tecnologia di consumo, come emerge chiaramente dai dati GfK raccolti grazie ai tracking settimanali attivati a partire da febbraio, per misurare gli effetti del Coronavirus sui mercati e i consumatori. Nell’ambito della Tecnologia di consumo, si sono registrarti numerosi cambiamenti nei comportamenti d’acquisto.

Dopo lo shock iniziale, i consumatori hanno iniziato a adattarsi alla nuova vita quasi esclusivamente casalinga, rimandando l’acquisto di alcuni prodotti e puntando su tutti quei dispositivi tecnologici che consentono di lavorare, studiare ma anche intrattenersi in casa.

Dalla seconda settimana di marzo, il diffondersi dello smart working ha portato ad un’impennata delle vendite di monitor (+120% a unità), stampanti (+68%), notebook (+62%) e tastiere (+61%) nei cinque Paesi europei considerati. Le webcam sono il prodotto che ha registrato il picco di vendite più elevato (+297%).

La necessità di mangiare a casa più spesso del solito ha indotto molte persone a fare scorta di cibo e questo ha stimolato le vendite di congelatori e frigoriferi, ancora prima del lockdown. Nelle prime tre settimane di marzo, le vendite di congelatori sono cresciute del +317% a unità in Gran Bretagna. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la crescita è stata del +185% in Germania e del +44% in Francia.

Un altro settore che è cresciuto molto per effetto del lockdown è quello dei dispositivi per l’Entertainment in casa. Dall’inizio del blocco, le vendite di Media stick e boxes sono cresciute del +50% a unità in alcuni mercati. In Gran Bretagna, le vendite di televisori sono aumentate del +31% nel periodo compreso tra il 9 marzo e il 5 aprile; in particolare sono cresciute le vendite di TV economiche, da utilizzare come secondo schermo per le diverse esigenze di visione in famiglia. Anche il comparto Gaming ha registrato ovunque dei trend positivi. Le Console sono cresciute del +259% in Gran Bretagna, del +139% in Germania, del +132% in Francia, del +108% in Spagna e del +65% in Italia. In crescita anche le vendite di PC Portatili per il Gaming: +33% in Italia e +92% in Spagna.

Le perdite dei negozi

Nella settimana dal 30 marzo al 5 aprile 2020, le vendite sul canale online sono cresciute di quasi il +100% a valore nei cinque maggiori mercati europei (Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e Italia). Tuttavia, questo enorme balzo in avanti dell’e-commerce non è riuscito a compensare le perdite registrate nei negozi fisici: complessivamente il mercato ha registrato un -14% rispetto allo stesso periodo del 2019. Secondo le analisi GfK, le vendite online dovrebbero quadruplicare per compensare le chiusure complete dei negozi – ma questo scenario è ancora molto distante.

Verso una “nuova normalità”

Nelle ultime settimane si parla sempre di più di come fare per uscire dall’isolamento e tornare alla normalità. Probabilmente, servirà ancora parecchio tempo prima di tornare alla situazione di partenza, come mostra l’esempio della Cina: 10 settimane dopo il primo lockdown, le vendite nei negozi fisici sono ancora molto distanti da quelle di un periodo normale.

Secondo Norbert Herzog, esperto GfK per la Tecnologia di consumo, sono tre le fasi che i consumatori e i mercati affronteranno durante la crisi del COVID-19: “Dopo le prima settimane di ‘panico’ e incertezza, siamo ora entrati nella fase di ‘adattamento’. Ciascuno cerca di trarre il meglio dalla condizione attuale, che vede quasi tutti chiusi in casa, dedicando più tempo e più cura al cibo, all’intrattenimento e di benessere. Dopo la riapertura dei negozi, i consumatori libereranno la loro domanda inespressa, tornando a comprare quei prodotti di cui hanno rimandato l’acquisto, come i Grandi Elettrodomestici o gli Smartphone. Infine, raggiungeremo una ‘nuova normalità’ caratterizzata da un contesto economico difficile e da budget di consumo più ristretti. Inoltre, ci aspettiamo che tutti i servizi digitali (come l’e-commerce, il click&collect e i sistemi di pagamento elettronico) continuino a crescere, per effetto delle nuove abitudini di acquisto sperimentate dai consumatori – spesso per la prima volta – in queste settimane”.

Nota metodologica

Attraverso la metodologia Retail Panel, GfK raccoglie in maniera continuativa i dati di sell-out dell’Elettronica di consumo per oltre 300 gruppi di prodotto e in più di 70 Paesi, coprendo i principali Retailer e canali di vendita. I dati contenuti in questo comunicato si basano sui dati di sell-out delle principali insegne online e offline rilevate da GfK in Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna e Italia. Salvo dove indicato diversamente, il periodo considerato è quello compreso tra il 9 marzo e il 5 aprile 2020.

Coronavirus: il nuovo consumatore post-traumatico secondo GfK

Blocco totale tra le pareti di casa. E l’Homo consumatore, come vive questa condizione imposta a tempo (in)determinato?

A registrare i primi effetti di questo lockdown sulle abitudini dei consumatori italiani, interviene il monitoraggio settimanale GfK. I dati salienti si possono così riassumere:  cresce ovunque il livello di preoccupazione e gli acquisti si concentrano sui beni di prima necessità, mentre ambiano le strategie per fare la spesa e rimane freddo il giudizio sui Brand.

 

La situazione nel dettaglio

Un primo dato certo, dunque, è che crescono ancora le preoccupazioni degli italiani, sia quelle connesse alla diffusione del Coronavirus (+11%) sia quelle per la situazione economica attuale e futura. Aumenta anche la paura di non trovare nei negozi i prodotti di cui si ha bisogno (specialmente al Sud).

Quanto ai consumi, è evidente come si concetrino sempre di più sui beni essenziali. In questi giorni i consumi non rappresentano un’evasione dalle difficoltà quotidiane e cala la voglia di fare acquisti, anche online. Gli italiani mettono nel carrello soprattutto prodotti di prima necessità (pane, latte, farina, zucchero…), prodotti per l’igiene personale, disinfettanti, acqua e surgelati; tra le categorie che resistono ci sono i libri, che tornano ad essere un bene “necessario” per un numero crescente di persone.

In questa situazione, emergono pure nuove strategie per fare la spesa: dopo la prima settimana di acquisti “compulsivi” ma poco organizzati e una seconda caratterizzata da un incremento della frequenza degli acquisti, durante la prima settimana di lockdown gli italiani sembrano aver elaborato nuove strategie. L’importo medio della spesa cresce del +26% e si fanno acquisti più attenti, per evitare di dover tornare spesso in negozio. Si annullano le differenze tra giorni infrasettimanali e sabato (solitamente il più importante per la spesa) a cresce ancora la penetrazione del canale online (+16%).

L’insieme di queste abitudini in nuce o già ben delineate, tratteggia un nuovo consumatore, condizionato dall’esperienza che sta vivendo. L’isolamento forzato in casa, infatti, sta cambiando sicuramente anche il modo in cui gli italiani si rapportano con i Brand. Rispetto alla settimana scorsa, GfK registra un giudizio maggiormente positivo sulla Distribuzione, mentre le Aziende sono sempre viste come poco attive, poco vicine. Mai come oggi i consumatori chiedono ai Brand una maggiore capacità di entrare in sintonia con il sentiment del momento. Rimane da capire cosa cambierà quando tutto questo sarà finito: le Aziende avranno a che fare con un consumatore “post-traumatico”, con nuove abitudini di consumo, nuove paure, nuovi stili di vita e desideri inespressi che verranno a galla alla fine della quarantena.

Coronavirus: i nuovi consumi e la risposta dei brand. L’analisi di GfK

Meno spostamenti, più consumi di contenuti mediali. E tanta preoccupazione. Specialmente da parte delle donne. Ecco le evidenze che emergono dal tracking settimanale di GfK, attivato nelle scorse settimane e che il prossimo 26 marzo approfondirà le varie tematiche in un webinar dedicato agli effetti del Coronavirus sulle abitudini di consumo e sui mercati.

Dall’analisi emerge essenzialmente che è in crescita l’attenzione per la cura personale e l’alimentazione intesa come strumento di benessere. Gli esperti sono i nuovi guru. Mentre i brand, nella percezione dei più, latitano.

Le donne, come anticipato, sono più preoccupate degli uomini: se in generale gli italiani sembrano ancora preoccuparsi soprattutto per la situazione economica, il 47% delle donne intervistate dichiara di essere molto preoccupata per il diffondersi di nuove malattie (il 17% in più rispetto agli uomini). Le donne sembrano essersi rese conto per prime della gravità della situazione, tanto da aver modificato le proprie abitudini di consumo prima dell’entrata in vigore delle misure restrittive alla circolazione: già la scorsa settimana, infatti, oltre il 50% delle donne dichiarava di aver ridotto o smesso di frequentare centri commerciali, insegne e negozi.

Nelle prossime settimane possiamo aspettarci una maggiore presenza maschile all’interno dei punti vendita, un fattore di cui la Distribuzione dovrà tenere conto nella propria pianificazione.

Vediamo adesso i nuovi trend, per categoria

· Mobilità privata: i dati GfK mostrano, a fronte di una riduzione generale della mobilità da parte degli italiani, un incremento dell’utilizzo dell’auto privata. L’abitudine a preferire i mezzi di trasporto privati potrebbe essere difficile da abbandonare anche al termine dell’emergenza: è possibile che ciò abbia delle conseguenze di medio periodo significative anche sulle logiche e le sensibilità di sostenibilità ambientale, un tema centrale nelle strategie di consumo degli italiani fino a poche settimane fa.

· Voglia di contenuti mediali: negli ultimi giorni gli italiani dichiarano di aver incrementato significativamente la fruizione di contenuti Media & Entertainment, in particolare quelli legati alla ricerca di notizie. Per le prossime settimane, circa 1 italiano su 10 dichiara di voler sottoscrivere un abbonamento a servizi di contenuti, piattaforme e App a pagamento.

· Salute e benessere, anche in cucina: in questo periodo gli italiani stanno di più in casa e dedicano più tempo del solito all’igiene personale e alla pulizia/sanificazione della casa e dei vestiti. Cresce anche l’attenzione all’alimentazione, intesa come strumento per stare bene, in salute – e non tanto come una concessione o una compensazione.

· La voglia di vacanze resiste: gli italiani continuano a guardare alle vacanze estive come possibile “risarcimento” per l’attuale momento di difficoltà. Una prospettiva importante, anche dal punto di vista psicologico. Il dato andrà monitorato nelle prossime settimane, ma sembra indicare che – qualora la situazione dovesse migliorare – gli italiani sono pronti a rimettersi in movimento. In crescita anche l’interesse per le assicurazioni legate agli imprevisti di viaggio.

· Brand e comunicazione ai tempi del coronavirus: in questo momento di incertezza, anche la comunicazione si trova ad affrontare nuove e inedite sfide. I Brand sono chiamati a fare la loro parte, adeguando i messaggi e le strategie comunicative al sentiment degli italiani. Anche perché, in questo momento, vengono percepiti dai consumatori come poco attivi, silenziosi. Dovendo valutare l’operato di questi giorni, gli italiani esprimono invece un giudizio molto positivo sul sistema sanitario, ma anche la Protezione civile e il Governo ne escono bene. La fiducia degli italiani è riposta soprattutto nel personale sanitario e in generale negli esperti, mentre i media risultano poco credibili.

 

COVID-19: il mercato Tech non si ferma. L’analisi di GFK

Cambiano le abitudini di consumo e l’online aiuta ad affrontare la nuova situazione.

Per quanto riguarda l’elettronica, infatti, vediamo che nella settimana dal 24 febbraio al 1° marzo 2020 il mercato italiano della Tecnologia tiene: GfK registra un -1,9% a valore rispetto alla media delle quattro settimane precedenti. Le rilevazioni GfK sui consumatori mostrano una certa preoccupazione, ma gli italiani si stanno attrezzando per affrontare la nuova situazione, anche grazie all’online.

Nella seconda settimana condizionata dal diffondersi dei casi di COVID-19 nel nostro Paese (dal 24 febbraio al 1° marzo 2020) le rilevazioni GfK mostrano una decrescita a valore del -1,9% per il mercato della Tecnologia di consumo, rispetto alla media delle quattro settimane precedenti. Un dato più positivo rispetto a quello della settimana precedente (17-23 febbraio), che aveva fatto registrare un -8,4% con la stessa metodologia.

Inoltre, se confrontata con lo stesso periodo dello scorso anno, la settimana analizzata mostra un trend decisamente positivo: +8,8% a valore per lo stesso perimetro di prodotti Tech rilevati dal Retail Panel Weekly GfK.

Analizzando l’andamento dei prodotti Tech più importanti per fatturato, rispetto allo scorso anno emergono diverse positività: i Televisori registrano un +7,5% a valore rispetto alla stessa settimana del 2019, gli Smartphone un +13,3%, i PC Portatili un +5,8% e le Lavatrici un +4,7%. Da segnalare la crescita esponenziale del comparto dell’Air Treatment (+122,7%) trainato dal boom delle vendite di prodotti per l’Air Cleaning, vale a dire dei dispositivi che purificano l’aria di casa eliminano batteri, particelle inquinanti e altre micro-sostanze tossiche. Altri prodotti mostrano invece trend negativi come gli Shavers (-3.7%) e i Media Tablet (-1,1%).

Guardando ai dati preliminari, GfK prevede un dato in crescita mese febbraio 2020, rispetto allo scorso anno. Per ora, quindi, i cambiamenti dei consumi legati al coronavirus sembrano aver impattato solo parzialmente sul trend positivo che ha caratterizzato l’inizio del 2020 per il mercato italiano della Tecnologia di consumo.

I consumatori si adattano 

Nelle scorse settimane GfK ha attivato un nuovo tracking settimanale per misurare gli effetti del Coronavirus sugli stili di vita, le abitudini e le strategie di consumo degli italiani, con un focus particolare su trasporti e mobilità, viaggi e vacanze, tempo libero e igiene personale.

I primi risultati** mostrano come – dopo i primi giorni di forte disorientamento e incertezza – i consumatori Italiani stanno cercando di organizzarsi per affrontare questa nuova situazione. Inoltre, secondo il 58% degli italiani le notizie che circolano sulla gravità del Coronavirus sono un po’ esagerate.

Cambiano le abitudini e i consumi, anche perché le persone passano più tempo in casa rispetto al passato. In questo contesto, il digitale diventa uno strumento importante per affrontare le difficoltà del momento. Oltre all’alimentare, in questi giorni gli italiani dichiarano di aver comprato on-line più del solito prodotti per l’Igiene e la cura della persona (+9%), Elettronica (+5%) e Abbigliamento (+2%).

Tecnologia di Consumo: “allarme contagio” Covid 19. -8,4% nella prima settimana

Covid 19: si espande il contagio e la tecnologia ne fa le spese.  Dalle rilevazioni di GFK sul Retail Panel Weekly, infatti, emerge che il comparto, nel periodo compreso dal 17 al 23 febbraio 2020, ha perso l’8,4% delle vendite a valore rispetto alla media delle quattro settimane precedenti.Il trend negativo è particolarmente evidente nei punti vendita tradizionali (-8,9% a valore) ma anche le vendite online (-6,1%) risultano coinvolte. I Technical Superstore (Grandi superfici specializzate in Elettronica di Consumo), mostrano un trend del -8,4%, in linea con il calo generale del mercato. Non tutte le Regioni italiane hanno subito allo stesso modo l’effetto coronavirus sui consumi: i dati GfK mostrano un trend particolarmente negativo in Lombardia (-10%) e nel Nord Est (-12,4%), vale a dire nei territori dove sono stati registrati il maggior numero di casi e che per prime hanno introdotto restrizioni per contenere le occasioni di contagio. I prodotti più interessati dal calo delle vendite sono stati le Asciugatrici (-31,4%), i Condizionatori (-27,4%), le Stampanti Monofunzione (-27%), gli Aspirapolvere (-24,1), le Stampanti Multifunzione (-17,7%) e le Macchine per il caffè espresso (-17,4%). Il prodotto più importante per fatturato sviluppato, gli Smartphone, ha registrato una decrescita del –6,7%, mentre i Televisori hanno segnato un -10,2%.

Cina: previsto calo del -18% per il mercato TCG nel primo semestre 2020

La Cina è stato il primo Paese colpito dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2 e gli impatti sull’economia sono già evidenti. Per il primo semestre del 2020, GfK prevede una decrescita del mercato della Tecnologia di consumo pari al -18%. Secondo gli esperti GfK, in Cina i settori più colpiti dall’epidemia saranno il Grande Elettrodomestico, la Fotografia e le Telecomunicazioni, mentre il settore del Piccolo Elettrodomestico dovrebbe essere meno impattato. In particolare, si prevede che il coronavirus potrebbe incrementare le vendite di dispositivi per la cura della persona, la cucina e la salute.

GfK COVID-19 Tracking: come stanno cambiando gli stili di vita e i consumi degli italiani

Il diffondersi dei casi di COVID-19 nel nostro Paese sta avendo effetti immediati sui consumi degli italiani. Per questo è importante monitorare in maniera costante la situazione. A questo scopo, GfK ha attivato un nuovo tracking settimanale che misura gli effetti del Coronavirus sugli stili di vita e sui consumi degli italiani nell’immediato futuro, con un focus particolare su trasporti e mobilità, viaggi e vacanze, tempo libero e igiene personale. Lo studio indagherà inoltre come cambiano le strategie di consumo e l’approccio ai diversi canali di vendita.

Technical Consumer Goods: in 8 settimane concentrato 1/5 delle vendite

L’ultima parte dell’anno è caratterizzata da una serie di eventi promozionali che hanno un impatto sempre più significativo sull’andamento dei Technical Consumer Goods: Black Friday, Cyber Monday, Natale e saldi invernali. Parola di GFK POS.

Ciascuno di questi momenti presenta delle dinamiche diverse: nel 2019 il Black Friday ha fatto registrare un incremento delle vendite a valore del +114% rispetto alla settimana media. Rimangono comunque molto positivi il periodo del Natale e dei saldi invernali, con incrementi rispettivamente del +45% e del +12% rispetto alla settimana media. Il trend di crescita rallenta in prossimità del Natale, per poi ripartire nelle settimane successive.

Il Black Friday è diventato l’evento promozionale più importante dell’anno in tutti i Paesi, con alcune eccezioni: in Polonia il Natale fa ancora registrare il picco più importante in termini di valore generato, mentre in Cina il Single’s Day è di gran lunga il momento promozionale più importante dell’anno.

“Negli ultimi anni il desiderio di acquisto legato a momenti come il Black Friday è sempre più anticipato.” spiega Norbert Herzog, esperto GfK in ambito Retail. “I nostri dati mostrano una forte crescita delle vendite nelle settimane precedenti al Black Friday: ad esempio, nel 2019 abbiamo registrato un +17% nella settimana subito prima a quella del Black Friday. In questo contesto, i dati GfK POS possono essere utili ai Retailer per decidere quando far partire le proprie campagne promozionali”.

I trend nei singoli Paesi

Durante la settimana del Black Friday, il Brasile registrato un incremento record delle vendite a valore: +291% rispetto alla settimana media, per un controvalore di 1,6 miliardi di euro. Molto positivi anche i trend registrati in Spagna e Turchia. La crescita è stata invece meno marcata in Paesi dove il Black Friday è ormai un fenomeno consolidato, come Germania, Italia, Polonia, Francia e Gran Bretagna.

Il Black Friday spinge le vendite online

Nel 2019, durante il cosiddetto “Golden Quarter” la Tecnologia di consumo ha registrato sul canale online delle performance in linea con quelle della settimana media. L’unica eccezione è rappresentata dal Black Friday, che ha visto un picco di oltre il +200% del canale online, rispetto alla settimana media.

Durante questi periodi promozionali, i consumatori tendono a cercare informazioni direttamente sui siti dei Retailer, piuttosto che utilizzare i motori di ricerca. Questa rappresenta un’enorme opportunità per i Retailer per incrementare il traffico sul sito e programmare meglio le campagne.

Tecnologia: i prodotti più acquistati durante il Golden Quarter

Durante il Black Friday 2019 la spesa si è concentrata soprattutto sull’Elettronica di consumo, seguita da Piccolo Elettrodomestico e IT. A Natale il quadro cambia leggermente: il Piccolo Elettrodomestico diventa il comparto più acquistato, offrendo numerose possibilità per fare i regali. Anche la Fotografia e le Telecomunicazioni registrano performance positive a Natale e nelle settimane immediatamente successive.  

Tra i prodotti che hanno venduto particolarmente bene durante il Black Friday ci sono le fotocamere digitali in Spagna e in Italia, gli altoparlanti in Germania, le TV in Polonia e Brasile, le videocamere nel Regno Unito e gli Home Audio Systems in Francia.

Durante le promozioni di fine anno i consumatori hanno acquistato soprattutto prodotti “premium” o comunque con un buon rapporto qualità-prezzo. In occasione del Black Friday 2019, GfK ha registrato un incremento del 40% del prezzo medio dei prodotti venduti (rispetto alla settimana media). Nei prossimi anni, il successo dei prodotti di fascia medio-alta potrebbe contribuire a far crescere ancora il valore del Black Friday: perché questo avvenga, sarà importante che i Retailer propongano offerte credibili, che offrono un vero valore ai consumatori.

Nota metodologica

Attraverso la metodologia Retail Panel, GfK raccoglie in maniera continuativa i dati di sell-out dell’Elettronica di consumo per oltre 300 gruppi di prodotto e in più di 70 Paesi, coprendo i principali Retailer e canali di vendita.

GfK FutureBuy® è una ricerca internazionale GfK che studia l’evoluzione delle attitudini e dei comportamenti di acquisto, con informazioni su 27 Paesi e 18 categorie di prodotto, basate su interviste realizzate su un campione di oltre 27.000 consumatori.

Tecnologia di consumo in crescita: le previsioni di GFK

Dopo un 2019 stabile,  nel 2020 per il mercato globale della Tecnologia di consumo si prevede una crescita del 2,5%. Secondo le stime di GFK, infatti, il giro d’affari dovrebbe raggiungere i 1,05 trilioni di euro* a livello globale e  – come nel 2019 – la regione Asia-Pacifico continuerà a rappresentare il mercato più importante, con una quota pari al 43% del fatturato globale.

Dopo un 2019 turbolento, la diffusione del 5G riporterà alla crescita il settore delle Telecomunicazioni. La domanda di Smartphone verrà trainata dalla Cina e dai Paesi emergenti dell’Asia. Innovazione, Performance e Premium continueranno ad essere i principali trend che influenzeranno le decisioni di acquisto. Nel 2020 i consumatori presteranno ancora maggiore attenzione alla convenienza, alla salute e al benessere. Anche per questo, continuerà a crescere la domanda di Piccoli Elettrodomestici, sia nei Paesi sviluppati che in quelli emergenti.

Un altro tema centrale per i consumatori sarà la sostenibilità ambientale, anche nell’ambito dei prodotti tecnologici.

Tecnologia di consumo: l’evoluzione dei singoli comparti

Nel corso del 2020, secondo le stime GfK il settore delle Telecomunicazioni rappresenterà oltre il 43% del mercato TCG, per un giro d’affari pari a 454 miliardi di euro a livello globale. Al secondo posto il Grande Elettrodomestico con un fatturato stimato di 187 miliardi di euro. Si prevede che il settore IT e Attrezzature per Ufficio rappresenterà il 15% della spesa, seguito dall’Elettronica di consumo con una quota del 14%.   Ancora in crescita il Piccolo Elettrodomestico, che nel corso del 2020 arriverà a pesare il 9% del totale mercato TCG, per un fatturato globale di 97 miliardi di euro.

I consumatori sono alla ricerca di esperienze significative

Nel 2020 i consumatori saranno ancora più informati, più digitali e più esigenti e questo porterà ad una crescita di tutti i prodotti che offrono esperienze appaganti. Prestazioni elevate, innovazione e design ricercato sono le caratteristiche più apprezzate dai consumatori, come dimostrano i trend positivi di prodotti come i TV OLED (+19% a valore), i PC portatili per il Gaming (+15%) e gli aspirapolvere senza fili (+23%). Gli Smartphone con schermo grande almeno 6″ hanno rappresentato il 73% delle vendite nei primi nove mesi del 2019, mentre i modelli dotati di telecamere posteriori con più di 20MP hanno raggiunto una quota pari al 26% del totale mercato.

Secondo quanto emerge dalla ricerca internazionale GfK Consumer Life, il 46% dei consumatori è disposto a spendere di più per prodotti che semplificano la vita. Questa attitudine si riflette nel successo crescente di prodotti come i robot aspirapolvere (+18% a valore), le lavasciuga (+29%) e gli Smartwatch (+48%).

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