Kiki Lab presenta tendenze emergenti e casi innovativi e di successo di aree Retail visitate dal suo team nell’ultimo anno a Dubai, Nizza, Düsseldorf, Sydney, Londra. Alimentare, non alimentare, servizi, ristorazione rapida, centri commerciali, cross-canalità; catene, indipendenti, start-up (dal discount al lusso) saranno protagonisti a Ki-Best 2017 e Open -Inn Retail Award, l’evento in calendario a Milano per il 26 ottobre.
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Social networking professionale, gruppo Unes usa Facebook per comunicare
È Gruppo Unes la prima insegna della Gdo italiana ad utilizzare Wokplace by Facebook, la piattaforma di social networking professionale, utilizzata come strumento di comunicazione interna da fine giugno 2017. Così Facebook diventa risorsa sul luogo di lavoro anziché motivo di perdita di tempo e distrazioni: perché ormai l’uso dei social network e le loro logiche sono talmente diffusi da essere entrarti a far parte della nostra vita e delle nostre abitudini: E allora perché
Coinvolgere tutta l’azienda, rendere più fluida la comunicazione interna e favorire lo scambio di informazioni tra management e dipendenti sono gli obiettivi del Gruppo Unes.
Presente in Italia con le insegne “U2 Supermercato”, “U! Come tu mi vuoi” e “il Viaggiator Goloso”, è partito coinvolgendo inizialmente le figure dell’organizzazione commerciale per poi allargarsi a tutte le risorse aziendali che operano nella sede centrale.
«La difficoltà di un’azienda di distribuzione sta nella capacità di ascoltare tutte le persone che quotidianamente accolgono i clienti all’interno dei supermercati e hanno dunque il polso della situazione rispetto all’efficacia di alcune decisioni che vengono prese in sede. L’attivazione della piattaforma Workplace consente, su uno strumento del tutto simile a Facebook, di interagire con la rete vendite, di coinvolgere tutte le persone di Unes a prescindere dal livello gerarchico, dando loro la possibilità di esprimersi in maniera informale e immediata. Serviva un luogo dove poter comunicare in modo univoco, coinvolgente e diretto a tutti i nostri 2700 dipendenti tutto ciò che è rilevante per migliorare l’offerta e il servizio dell’azienda. Workplace ci ha permesso di raggiungere questo obiettivo in tempi veloci e senza grandi progetti IT – afferma Mario Gasbarrino Presidente e Amministratore Delegato Unes -. In questo modo rinforziamo uno dei valori fondanti del nostro modo di essere sul mercato che è la trasparenza verso i clienti e anche verso i dipendenti. Con Workplace la distanza “sede-periferia” viene di fatto azzerata dando la possibilità a chiunque, volontariamente, di esprimere la propria opinione, di segnalare opportunità e problemi e di avvicinarsi a numeri e decisioni aziendali spesso vissute passivamente».
Il Gruppo Unes ha introdotto Workplace by Facebook grazie al supporto di Revevol, multinazionale francese pioniera nell’integrazione di soluzioni “public cloud”, e oggi i dipendenti dell’azienda utilizzano la piattaforma per comunicare, condividere informazioni e dare vita a nuovi progetti.
«Coinvolgere il personale dei punti vendita è una necessità cruciale per qualsiasi retailer moderno. Non è pensabile riuscirci dando una casella email o creando costose intranet che restano troppo spesso inutilizzate – ha evidenziato Massimo Cappato CEO Revevol Italia -. Grazie alla tecnologia di Workplace e alla determinazione del management UNES, l’azienda è andata incontro ai suoi collaboratori fornendo loro l’unica piattaforma che garantisce la stessa immediatezza e facilità d’uso a cui siamo tutti abituati come “consumer”, ma in modalità sicura e gestita. Oggi possiamo dire che ogni persona in UNES “può avere una voce” e può contribuire al 100% al successo dell’azienda».
Unes, che conta su un organico di oltre 2.600 dipendenti, ha chiuso l’esercizio 2016 con un fatturato totale di 924,7 milioni di euro lordi e con una crescita dell’85% dal 2005 ad oggi.
Attualmente, Mario Gasbarrino è Presidente e Amministratore Delegato di Unes Supermercati.
Revevol in occasione del lancio di Workplace, avvenuto nel 2016, è stata scelta da Facebook quale primo Workplace Service Partner in Italia, per supportare l’adozione e l’integrazione di Workplace all’interno delle aziende.
Addio carta, arriva TickMe, l’app che trasforma lo scontrino in punti fedeltà
Trasforma gli scontrini (provenienti da vari punti vendita) in voucher collezionabili direttamente dal punto cassa: per questa funzione, utile a fidelizzare il cliente, e anche a dimenticare a casa la “mazzetta” di carte fedeltà, l’App TickMe di Ahead Informatica, software house specializzata in tecnologie per la semplificazione dei processi aziendali, è stata giudicata come la soluzione più innovativa per la categoria “Progetto disruptive”, in occasione della call4ideas “NextPOSition 2017” lanciata da Epson.
Semplice e immediato il procedimento: TickMe rende possibile stampare sullo scontrino un codice QR personalizzato che incentiva il ritorno del cliente presso il punto vendita. I responsabili degli esercizi commerciali dotati di stampante fiscale intelligente Epson – presenti in oltre il 35% dei negozi italiani – possono scaricare l’applicazione TickMe dal marketplace di Epson e procedere, con un solo click, alla personalizzazione. In questo modo, ogni retailer disporrà di uno scontrino fedele all’immagine del proprio brand.
Tra le feature disponibili: la possibilità di aggiungere un testo di cortesia e un logo, la possibilità di scegliere varie tipologie di promozioni e la possibilità di completare la procedura di attivazione scegliendo, oltre la forma individuale, quella aggregata, utile ad esempio per le associazioni di categoria. Gli utenti, invece, non dovranno far altro che scaricare l’app da Google Play o App Store e scannerizzare il proprio scontrino per accumulare punti.
«Abbiamo deciso di aderire all’iniziativa NextPOSition fin da subito, convinti dell’utilità di sviluppare insieme progetti che rendessero la stampante intelligente un nuovo elemento attivo nel ciclo di acquisto – ha commentato Simone Giordano, amministratore di Ahead Informatica -. Abbiamo sviluppato il tema loyalty perché, dalla nostra esperienza, è tra gli interessi maggiori sia per i consumatori sia per i responsabili dei punti vendita».
L’applicazione si presta, ad esempio, a essere utilizzata da tutti quei brand che non dispongono di veri e propri spazi ma di una serie di corner all’interno di altri negozi (shop in shop). Questo perché TickMe, installata direttamente nella stampante del punto cassa (anche in mobilità), permette di implementare un sistema di loyalty senza grossi investimenti in hardware e software.
Un modo per smaterializzare la fidelity card
L’app TickMe consente anche di smaterializzare la fidelity card e portare nel sistema di loyalty i clienti dei propri corner.
«Abbiamo scelto di smaterializzare la nostra fidelity card e renderla digitale tramite l’utilizzo dell’app TickMe perché crediamo rappresenti un approccio più diretto con i nostri clienti, sia come forma di comunicazione sia come praticità di utilizzo da parte del cliente stesso – ha spiegato Gino Bacchin, Amministratore di Kleo, società attiva nella distribuzione e vendita di accessori moda con oltre 2000 tra corner, shop in shop, negozi diretti e strutture espositive in Italia e all’estero -. Tutto diventa più diretto e interattivo, dando la possibilità al cliente di caricare i punti autonomamente anche da casa. Ci teniamo a creare un rapporto di estrema fiducia con il nostro cliente finale, e funzionalità e grafica diTickMe sono molto intuitive e semplici, soprattutto per il cliente».
A settembre dello scorso anno, Epson ha chiamato a raccolta le proprie software house invitandole a partecipare a una Call4ideas con l’obiettivo di dar seguito al successo di “ExPOSition Events around you”, sviluppando nuove funzioni dell’applicazione ed estendendo quelle esistenti per l’utilizzo da parte di esercizi commerciali, ristoranti e fornitori di servizi. Sviluppata in occasione di Expo 2015 da Epson e CEFRIEL, ExPOSition è pensata per ampliare i servizi offerti ai clienti sul punto cassa, con un servizio utile di informazione in tempo reale di eventi e iniziative. Durante Expo 2015, ristoranti ed esercizi commerciali hanno potuto trasformare lo scontrino in uno strumento per far conoscere gli eventi ExpoinCittà organizzati nella città di Milano. In totale, attraverso gli scontrini dei locali sono stati comunicati oltre mezzo milione di appuntamenti tra cui mostre, concerti e presentazioni editoriali.
GCI-Immochan scende in campo nella ristorazione: due nuovi format a Fano e Mestre
La ristorazione nelle gallerie commerciali è una grande opportunità, ma lascia settori scoperti e potrebbe essere sfruttata meglio se vuole superare la fase del mero servizio e diventare reale motivo di attrazione di una clientela anche del tutta nuova: con questa idea Gallerie Commerciali Italia (Gci), filiale italiana di Immochan (Auchan Holding) che opera già in 48 centri commerciali in Italia, avvia un nuovo business, con un’offerta di ristorazione che punta sia a valorizzare la filiera locale sia a portare nei centri commerciali un cibo gourmet e di altissima qualità, avviando due progetti che esaltano l’artigianalità, la cultura della buona tavola e il benessere delle persone. Partner dell’iniziativa, che partirà nei centri commerciali di Fano e Mestre, Gruppo Ethos e Vacanze Romane. GCI ha una quota al 51% con entrambi i partner e ha investito oltre 5 milioni di euro nel progetto.
Un progetto in evoluzione
Abbiamo chiesto a Edoardo Favro, Amministratore delegato GCI, come è nato il progetto: «La ristorazione nelle nostre gallerie era buona ma non aveva seguito l’evoluzione dei tempio. Ormai è importante per tutte le categorie dei clienti non è più solo una risposta a un necessità ma è un momento di socialità o di aver piacere di mangiare o ddi bere un buon bicchiere. permane la funzione servizio ed è giusto mantenerla ma abbiamo visto che dovevamo evolverci. A questo punto abbiamo avo l’idea di fate una cosa che stupisse. siamo andati a vedere le realtà che ci sono in giro per il mondo, abbiamo visto i progetti di Eataly, il mercato di Firenze, siamo andati a Barcellona ai vecchi docks del porto. Abbiamo visto ciò che piace al cliente e abbiamo cercato di dargli una nostra interpretazione. A questo punto dovevamo trovare il partner industriale, e ne abbiamo trovati due che hanno portato avanti il progetto, ognuno dando la sua interpretazione».
Progetti di espansione?
«Senz’altro, e con gli stessi partner: li abbiamo cercati a lungo, e li abbiamo anche posizionati uno nel centro-sud Italia l’altro al Nord, con questa logica perché trovare un partner che riesca a seguire tutta l’Italia è alquanto difficile. Potrebbero però anche interagire tra loro in alcuni progetti».
Il rapporto dei nuovi spazi con le food court esistenti?
«Ottimo, perché la food court esistente continua a dare una risposta a un servizio che viene richiesto. Il ragazzo, lo studente con tanta fame e pochi soldi va nella food court classica e ha la sua risposta, di qualità per quella cifra. Non toglie target ma aumenta target. è un’offerta complementare a ciò che c’è già siamo andati ad aggiungere un pezzo che mancava e non abbiamo intenzione di togliere l’altro».
Gruppo Ethos a Mestre con “Officine Italia” e Vacanze Romane a Fano con “Degustazione”
I due progetti debutteranno nei centri commerciali di Mestre e Fano. Per differenziare il format della proposta food attualmente presente nei centri commerciali italiani, piuttosto anonima e molto standardizzata, l’idea di base è quella di guardare al territorio. Ethos per il progetto di Mestre e Vacanze Romane per il progetto di Fano hanno interpretato in modo diverso la linea guida richieste dai GCI, che era quella di valorizzare al meglio le eccellenze locali. Proponendo allo stesso tempo format nuovi e innovativi. Le due proposte sono in fondo de ristoranti a se stanti, con uno degli ingressi e degli orari indipendenti da quelli del centro commerciale. Un modo per diventare attrattiva in sé più che servizio per i visitatori.
Due proposte molto diverse non sono nell’estetica ma anche nel concetto. Quella di Mestre affidata a Gruppo Ethos – che ha già collaborato con Eataly e NaturaSì per altri progetti -si chiamerà Officine Italia. Su 2.150 metri quadri complessivi, è l’undicesimo ristorante del gruppo, come gli altri con un’identità completamente propria ma internamente gestito. Avrà un’offerta multiforme con i piatti e i prodotti locali a partire da materie prime biologiche o da agricoltura sostenibile che va dal servizio al tavolo al servizio veloce o take away che si dipana su un lungo bancone con varie aree: dalla caffetteria propone dal caffè biologico e monorigine alla gelateria artigianale, dalla cioccolateria alla panetteria con pane e pizza appena sfornata. Debutto previsto per il 25 settembre.
[Not a valid template]Di tutt’altro segno Degu-stazione, il progetto di Vacanze Romane per Fano che aprirà il 13 ottobre. In un ambiente molto particolare e connotato, ispirato a una stazione ferroviaria degli anni ’20, agiranno 13 realtà della ristorazione artigianale locale, che proporranno dalla focaccia alla piadina, dalla pasta fresca al fritto, dalla pizza al gelato.
«Qualità della materia prima, lavorazione artigianale, attenzione al dettaglio, cortesia nel servizio – spiega Francesco Anastasio Pugliese, Amministratore delegato di Vacanze Romane – trovano casa nella food court “DeguStazione” di Fano. Dalla pasta tirata a mano all’enoteca dove il sommelier consiglia gli abbinamenti con i formaggi, gli operatori che abbiamo coinvolto in questo progetto hanno visione imprenditoriale e approccio artigianale alla ristorazione. Divertiremo e accontenteremo un pubblico di clienti che conoscono già prodotti affermati e li incuriosiremo con proposte nuove».
[Not a valid template]La prossima tappa del progetto, già individuata, sarà Rescaldina. “Ci sarà la food court fast food e lo slow food, chiamiamola così. I tempi? Io desidererei che partisse per Natale 2019”. Poi si vedrà. L’idea di base è che tutte le food court abbiano una propria identità. E questo progetto non sarà presente in tutti i centri commerciali, “stiamo verificando dove sarà possibile – ha detto Claudio Ghidotti, Direttore commerciale Gci – . Oggi ad esempio si inaugura il restyling della food court di Cuneo: in questo caso, non è cambiata l’offerta gastronomica, ma gli spazi sono più moderni e accoglienti”.
Coffee Studio 7Gr a pre a Londra il suo secondo store
Debutto londinese, nel quartiere di Shoreditch, per Coffee Studio 7Gr., format innovativo che unisce una caffetteria di ultima generazione, un centro formazione certificato per baristi e un negozio specializzato in cui trovare una vasta gamma di prodotti ed accessori, anche professionali, legati al mondo del caffè.
Lo spazio rappresenta il secondo punto vendita a marchio creato dalla giovane torrefazione milanese Sevengrams; a differenza del primo Coffee Studio, aperto a Milano nel 2014 e diventato in pochi anni un punto di riferimento nella community di coffee lovers, il Coffee Studio di Londra ha un’anima maggiormente “retail” con un servizio bar aperto dalle 7,00 alle 17,30.
Lo store
Con l’apertura di Sevengrams UK Ltd all’inizio del 2017 e con il lancio del primo Coffee Studio londinese, Sevengrams presenta la sua proposta di qualità in una delle zone più vive e trendy di Londra. Situato al 194 di Shoreditch Highstreet, il locale è una piccola boutique del caffè, all’interno della quale sono distribuiti un banco bar, attrezzato con una macchina espresso, una zona retail e una piccola area di appoggio per la degustazione con alcuni posti a sedere all’interno e all’esterno.
Anche qui, come nel primo punto vendita di Milano, si può apprezzare l’inconfondibile design tutto italiano progettato da Lago, storico partner Sevengrams.
Il menù ruota naturalmente tutto intorno al caffè: si passa dal classico espresso (e dalle bevande a base di espresso), alle proposte in filtro, che prevedono una varietà di monorigini e specialty coffee estratti a mano (V60, Chemex, Siphon) o a freddo (Cold brew). Particolare menzione meritano poi i Coffee Tour: proposte dedicate a coloro che vogliono approfondire con l’assaggio la loro conoscenza del caffè. Si tratta di vassoi in cui espresso e cappuccino vengono serviti insieme alle origini che li compongono, ognuna delle quali estratta con un metodo differente per un’esperienza di degustazione davvero completa e assolutamente innovativa. Un’offerta estremamente ricercata e moderna sul caffè dunque, che insieme ad uno staff di baristi professionisti di grande talento rendono il Coffee Studio una caffetteria all’avanguardia e di grande qualità: una risposta tutta italiana al trend internazionale della “Third Wave”.
I corsi
Sarà possibile conseguire tutti i moduli del Coffee Diploma System SCA già organizzati anche a Milano oltre che, naturalmente, iscriversi ai corsi di Latte Art, disciplina per la quale il Coffee Studio 7Gr. è l’unica sede nel Regno Unito autorizzata al rilascio della certificazione internazionale LAGS (Latte Art Grading System) che qualifica l’abilità del barista in questa particolare specialità.
Sushi Daily lancia le sushi Donuts dolci e salate
Apre la stagione autunnale con una novità d’impatto Sushi Daily, specialista di corner sushi presente nella grande distribuzione, lanciando in assortimento le sushi Donuts in tutti i punti vendita italiani.
Nate da un’idea della food blogger americana Sam Murphy in occasione del National Donut Day sono preparate quotidianamente nelle varianti dolce e salato. Donut Ebi e Avocado sono a base di riso e ricoperte di gambero mazzancolla tropicale, avocado e cetriolo, il tutto reso croccante da una spruzzata di sesamo e dal ripieno agrodolce grazie alla maionese spicy. Donut Sweet Dream è invece a base di riso lavorato con il latte condensato e ricoperta da rondelle di banana e fragola insaporite da un velo di cacao e dal ripieno fatto di granella e crema di nocciole.
I corner Sushi Daily sono presenti all’interno delle catene Carrefour, Il Gigante, Pam Panorama, Iperal, Conad, Iper, La grande i, Poli e Pewex.
Dal 2010, anno della fondazione di KellyDeli in Francia che opera con marchio Sushi Daily, il Gruppo ha oggi circa 600 fully-serviced stand sushi in 10 Paesi. Veri e propri artigiani del sushi preparano ogni giorno più di 140 ricette esclusive, da quelle più classiche a quelle più creative, con o senza pesce crudo, sempre ispirate all’arte del sushi.
EasyCoop arriva a Bologna e si candida a primo e-commerce della Gdo
Dopo l’avvio lo scorso febbraio a Roma, debutta a Bologna EasyCoop, il servizio di spesa online di Coop Alleanza 3.0. Con 11mila referenze, 3mila delle quali nel fresco (frutta, verdura, carne, pesce, salumi, latticini), l’e-commerce della maggiore cooperativa di consumatori italiana si presenta come “il più avanzato e innovativo d’Italia”, e rappresenta la più ampia offerta oggi disponibile nel nostro Paese nell’e-commerce alimentare.
Dal 4 settembre EasyCoop, che gestisce il servizio attraverso la società partecipata Digitail, serve tutti gli abitanti di Bologna e quelli di alcuni Comuni limitrofi: Casalecchio, Castelmaggiore, Castenaso, Granarolo, San Lazzaro. Entro fine settembre il servizio si estenderà anche ad altri Comuni tra cui Zola Predosa, Calderara di Reno, Bentivoglio.
Il servizio viene erogato da un magazzino di prodotti dedicato, situato a Castelmaggiore: una soluzione che consente di garantire la massima efficienza ed efficacia nel servizio, in piena sinergia con i 37 punti vendita bolognesi e degli altri comuni raggiunti da EasyCoop.
In assortimento tutte le linee a marchio Coop, accanto alle grandi marche, a specialità tipiche locali e ad alimenti per esigenze specifiche (come i senza glutine). I clienti possono fare la spesa online e riceverla direttamente sul pianerottolo di casa, con le massime garanzie sul fronte della qualità e della sicurezza, gli stessi prezzi di un ipermercato e ulteriori promozioni dedicate a chi acquista online.
Facilità d’uso
Il servizio di consegna è disponibile dal giorno successivo a quello in cui viene effettuato l’ordine, dal lunedì al sabato dalle 8 alle 22, con fasce orarie e costi personalizzabili: da tutta la giornata fino a un minimo di un’ora (per esempio 19.15-20.15), a partire da un contributo per la consegna di soli 3,90 euro. Il pagamento può essere effettuato in totale sicurezza online, oppure alla consegna con carta di credito, prepagata o bancomat. Inoltre, per una garanzia ancora maggiore, circa mezz’ora prima i clienti vengono avvisati via sms dell’orario preciso di consegna, con il dettaglio (nome e foto identificativa) dell’addetto che consegnerà loro la spesa.
Zero waste, l’invenduto va in beneficienza
Anche EasyCoop, infine, guarda alla solidarietà e alla sostenibilità, in linea con le azioni di Coop Alleanza 3.0 realizzate da anni nei negozi. L’e-commerce Coop, infatti, aderisce al progetto “Brutti ma buoni”, la destinazione dei prodotti invenduti – perché con piccole imperfezioni, ma ancora perfettamente commestibili o utilizzabili – in favore di realtà che operano per persone in difficoltà. Gli invenduti di EasyCoop a Bologna verranno donati a una rete di mense cittadine, impegnate nel contrasto alla povertà, coordinate da un soggetto pubblico: l’Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “don Paolo Serra Zanetti”, che, grazie alle Case Zanardi, li destinerà a soggetti come Civibo Cucine popolari, Antoniano Onlus, Opera padre Marella e Banco di solidarietà onlus.
E-commerce nel piano strategico di Coop Alleanza 3.0
Riqualificazione di un terzo della rete di vendita, innovazione, dagli interventi su assortimenti e prezzi, introduzione di nuovi servizi e convenzioni in più ambiti di spesa rilevanti per le famiglie: sono questi i capisaldi del Piano strategico 2017-2019 di Coop Alleanza 3.0. E lo svoluppo dell’e-commerce rientra in questa strategia.
Qualità, sicurezza e freschezza dei prodotti sono assicurate da metodi specifici per la conservazione, preparazione e trasporto dei prodotti, che avvengono sempre in ambienti controllati e alla temperatura corretta.
Ikea porta la realtà aumentata in un’app per arredare la casa
La realtà aumentata è senz’altro una delle prossime frontiere dell’innovazione, sarà disponibile sul nuovo iPhone X di Apple e uno dei primi brand ad approfittarne è Ikea, che e la inserisce in un App. Si chiama Ikea Place, funzionerà con la nuova tecnologia ARKit e con iOS 11 di Apple e permette agli utenti di sperimentare soluzioni di design per trasformare i propri spazi (casa, scuola, ufficio o studio) e condividere il risultato con gli amici. Dai divani ai tavolini, tutti i prodotti in IKEA Place sono in 3D e perfettamente in scala, in modo che ogni scelta rispecchi misure, design e funzione reali. Del resto l’arredamento è uno dei primi campi in cui è stato testata la AR anche in negozi negli Stati Uniti, perché consente di mostrare e immediata.
«Con IKEA Place è più facile decidere cosa acquistare, perché i clienti possono provare molti prodotti, stili e colori diversi all’interno di ambienti reali, semplicemente toccando lo schermo del proprio dispositivo. La realtà aumentata e la realtà virtuale sono la nuova rivoluzione del retail, proprio come lo è stata Internet, ma questa volta tutto avverrà molto più rapidamente» sostiene Michael Valdsgaard, Digital Transformation Leader di Inter IKEA Systems.
Basata sulla nuova tecnologia ARKit di Apple, IKEA Place è una tappa importante nella trasformazione digitale dell’insegna svedese che punta su una tecnologia che potrebbe trasformare il modo in cui si acquisteranno i mobili in futuro, tramite “uno strumento accessibile per prendere decisioni nella vita reale”.
L’app mette automaticamente in scala i prodotti in base alle dimensioni della stanza, con una precisione del 98%. La tecnologia AR è così precisa che permette di vedere la trama dei tessuti e l’effetto di luci e ombre sui mobili.
Oltre a collocare digitalmente i prodotti IKEA negli ambienti, l’app permette agli utenti di “catturare” le soluzioni d’arredo e condividerle con gli amici sotto forma di immagini o video. I prodotti si possono poi acquistare direttamente dal sito web IKEA.
Al momento del lancio, nell’app saranno disponibili oltre 2000 prodotti IKEA e, in futuro, l’app avrà un ruolo chiave nel lancio di nuove serie di prodotti. I prodotti nella prima release saranno principalmente i mobili per il soggiorno più grandi: tutti i divani, tutte le poltrone, tutti i poggiapiedi, tutti i tavolini e le soluzioni per l’organizzazione “best seller” che si possono collocare sul pavimento. Nell’app IKEA Place sono disponibili alcuni dei prodotti IKEA più famosi, come il divano VIMLE, la poltrona STRANDMON e il tavolino LISABO.
«Ora la tecnologia è al passo con le nostre ambizioni. La realtà aumentata ci permette di ridefinire ancora una volta l’esperienza nel settore retail dell’arredamento, come sempre con l’obiettivo di creare una vita quotidiana migliore per tutti, in tutto il mondo» dice Valdsgaard.
L’app sarà disponibile su App store a partire dal 19 settembre.
Da Walmart a Nestlé alleanza con la tecnologia blockchain Ibm per un cibo più sicuro
Ci sono i grandi nomi della filiera alimentare (da Nestlé a Walmart, da Dole a Golden State Foods, da Kroger a Tyson Foods e McCormick and Company) nel consorzio di aziende che ha annunciato la collaborazione con IBM per un progetto basato su tecnologia blockchain. Obiettivo: migliorare la trasparenza della filiera alimentare a livello globale. E quindi la sicurezza.
Ogni anno infatti una persona su dieci contrae malattie in seguito all’assunzione di cibo contaminato, e 400.000 persone muoiono per le conseguenze. Molti dei problemi critici che riguardano la sicurezza alimentare, come contagio incrociato e diffusione di patologie, sono acutizzati dal mancato accesso a informazioni e tracciabilità. L’identificazione del punto esatto dal quale si è originato il problema può richiedere settimane, con tutti i rischi legati alla sua diffusione, ai mancati introiti e allo spreco dei prodotti. Ad esempio, per identificare la fonte di contaminazione agricola in occasione di un recente caso di salmonella nella papaya sono stati necessari più di due mesi.
Cooperazione e tecnologia per bloccare la catena in pochi minuti
La blockchain è lo strumento ideale per affrontare tali sfide poiché definisce un ambiente fidato per tutte le transazioni. Nel caso della supply chain alimentare, tutti i partecipanti – agricoltori, fornitori, trasformatori, distributori, rivenditori, regolatori e consumatori – possono accedere alle informazioni relative all’origine e allo stato degli alimenti a ogni passo della catena. Ciò permette a tutti i componenti dell’ecosistema di tracciare velocemente, e all’origine, i prodotti che sono stati esposti a un contagio, assicurando così la rimozione dagli scaffali e fermando la diffusione di problemi sanitari.
In test svolti sia in Cina che negli Stati Uniti, IBM e Walmart hanno di recente dimostrato che la blockchain può essere utilizzata per tracciare un prodotto, dall’azienda agricola per tutti gli stadi successivi fino agli scaffali del negozio, nel giro di pochi secondi, anziché in giorni o settimane. Questi test hanno inoltre dimostrato che le parti coinvolte nell’intera supply chain alimentare globale considerano la sicurezza degli alimenti un problema di collaborazione piuttosto che un problema di concorrenza, e sono disponibili a cooperare per migliorare il sistema alimentare globale.
Come ha spiegato Frank Yiannas, vice presidente, Food Safety, Walmart, «La tecnologia blockchain consente lo sviluppo di una nuova era di trasparenza end-to-end nel sistema alimentare globale, e ciò implica la possibilità di fare luce sui protagonisti dell’ecosistema alimentare che promuoveranno ulteriormente azioni e comportamenti responsabili. Essa permetterà inoltre alle aziende di condividere le informazioni rapidamente e con sicurezza tramite una rete potente e affidabile. Ciò è fondamentale per assicurare che il sistema alimentare globale sia sicuro per tutti».
Integrazione e sicurezza
Per velocizzare l’adozione di questa tecnologia – le blockchain sono già utilizzate nei più svariati settori, dalla floricultura agli immobili, dalla finanza all’istruzione, dalle assicurazioni e ai servizi medici -IBM sta per introdurre la prima piattaforma di produzione blockchain enterprise-grade totalmente integrata e sviluppata con un lavoro realizzato con oltre 400 aziende.
Ampiamente testata e pilotata, la piattaforma si occupa di numerosi punti critici delle imprese, compresi i requisiti aziendali e tecnici in materia di sicurezza, performance, collaborazione e privacy. Si basa su un’architettura che utilizza oltre il 55% dei sistemi di transazione globali attualmente esistenti. Operando nel cloud IBM, offre una protezione eccezionale dagli abusi di credenziali degli utenti interni e da malware hardware, e assicura la protezione della crittografia hardware. IBM Blockchain Platform assicura il livello di protezione 4 FIPS140-2 antimanomissione più elevato disponibile in commercio per le chiavi di crittografia. IBM non può accedere in nessun caso ai dati crittografati dell’ecosistema blockchain, neppure per decisione giudiziaria.