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Visita al Future Food District di Coop, prove di futuro nel supermercato di Expo

A due settimane dall’apertura e spenti i riflettori sulla “prima” del Future Food District, l’annunciatissimo padiglione che Coop ha dedicato, con la consulenza di Carlo Ratti del MIT, alle tecnologie del futuro nel retail, lo spazio da 2500 mq su tre livelli si sta sempre più comportando come un punto vendita vero e proprio.

Attira per le sue dotazioni tecnologiche e il layout attraente scolaresche e curiosi, che poi spesso si fermano a comprare: ad esempio gli ingredienti per costruirsi un panino, magari con salame di cinta senese per sentirsi un po’ gourmet senza spendere un patrimonio. Ma è utilizzato anche, assicura chi ci lavora, per fare la spesa a fine turno dai lavoratori di Expo o dai turisti stranieri per spedire presenti Italian Style a casa, grazie alla postazione DHL. Un’area di gourmandise fai-da-te e low cost (ma ce ne sono altre, nei padiglioni meno spaparazzati e tra lo street food, basta cercare) proprio nel centro della grande kermesse dell’Esposizione universale milanese.

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Tutto è digitale, dal prezzo alle informazioni di prodotto. I prodotti sono quelli di Coop ma non solo, ci sono vari partner con i loro corner, da Barilla e Ferrari. Poi c’è una sezione dedicata al cibo del futuro, dalla pasta stampata in 3D agli insetti ai nuovi packaging per il fresco. Ma c’è anche il libro di ricette che si costruisce a partire dagli ingredienti. Nel segno della tecnologia e della personalizzazione dell’esperienza culinaria.

 

Tante le suggestioni e le idee, alcune già presenti in alcuni retailer specie all’estero, altre più futuribili.
Tra le prime ci sono gli ologrammi utilizzati con finalità promozionali.

 

Migliorcane “I Preferiti” si arricchisce di una nuova linea da 300 grammi

La vasta gamma di prodotti Migliorcane I Preferiti dedica ad ogni pet un prodotto per le proprie esigenze specifiche che lo accompagnerà dalla sua fase di sviluppo fino all’età adulta.I Preferiti contengono vitamine e minerali: vitamine C ed E (azione antiossidante), vitamine del gruppo B (buon funzionamento del sistema nervoso), calcio e fosforo (ossa robuste e denti sani), omega 3 e 6 (pelle in salute, pelo lucente). L’alta digeribilità è garantita dalla “Formula Benessere”: tutti i prodotti sono arricchiti da Fos e Mos, due ingredienti assolutamente naturali. I Fos favoriscono il benessere dell’apparato digerente tramite la stimolazione della flora intestinale utile. I Mos favoriscono l’espulsione dei batteri, causa di disfunzioni intestinali. Tutti i prodotti monoporzione sono arricchiti con propoli o pappa reale per avere una maggior cura della salute dei nostri cani.

Oggi Migliorcane I Preferiti si arricchisce di una nuova linea da 300 gr, il primo monoporzione in busta per i cani di media taglia presente nel largo consumo. Le pratiche buste di Migliorcane I Preferiti sono la soluzione ideale per offrire al tuo amico a quattro zampe un pasto al 100% completo, fresco e saporito. Speciali ricette, realizzate con ingredienti selezionati, ricche di vitamine e sali minerali, facilmente digeribili, che garantiscono: pelo lucido, pelle sana e grande vitalità.

Varianti:

Manzo e Verdure in Salsa

Pollo e Verdure in Salsa

Pollo & Tacchino in Jelly

 

 

Bou-Tek, il negozio interamente digitale, va di scena ad Aquae Mundi

È dall’acqua che prende spunto e da lì deriva il suo nome: Aquae Mundi. Parliamo di una mostra evento che parla anche di food, design, moda, architettura nella suggestiva location della QC Terme Milano.

Aquae Mundi animerà Milano fino al 31 maggio, cambiando volto ogni giorno: il lunedì parlerà di food design, il martedì di design e architettura, il mercoledì di moda e lifestyle, il giovedì di arte, il weekend invece di sport e benessere e “green” in tutte le sue più svariate declinazioni.

Il prossimo appuntamento da segnare in agenda è il 14 maggio, quando entrerà in scena il concept proposto da BOU-TEK, realtà consulenziale e realizzativa per l’innovazione nel mondo retail. Il brand identifica infatti sia una società (BOU-TEK 4 YOU) in grado di fornire al cliente un servizio di digitalizzazione completo sia l’unico “digital temporary showroom” attualmente aperto al pubblico inaugurato a Milano lo scorso gennaio. Si tratta infatti di uno spazio unico sul mercato, il primo esempio di negozio interamente digitale.

Scoprire un modo nuovo di interagire col consumatore o con l’acquirente significa portare nuovo “benessere” al retail. Capire cosa guarda, come guarda e ricerca i prodotti nel punto vendita, come cerca le informazioni e fornirgliele in loco è certamente una “rivoluzione”.

Un processo che serve a restituire gli equilibri tra chi acquista e chi vende prodotti, rendendo il consumatore maggiormente partecipativo all’acquisto, mettendo a disposizione più informazioni possibili per educarlo al miglior acquisto possibile.

Tecnologia, sociologia, psicologia stanno alla base di questi processi integrati dove Mauden, leader  nel settore hi-tech del process data, attraverso il concept Bou-tek cerca di avvicinare alla portata d’acquisto chiunque esso sia, adulto, bambino, attraverso il e il fascino della sperimentazione d’acquisto.

Panificio Panì presenta Insieme, la nuova linea senza glutine e lattosio

Panificio Panì – azienda del Gruppo Alimentare Ambrosini, specializzata nella produzione di panificati – lancia la nuova linea di prodotti da forno freschi INSIEME, Bontà Senza Glutine, per tutti.

Il primo prodotto della linea INSIEME è il pane fresco senza glutine e senza lattosio, rivolto a un target allargato di celiaci e di persone alla ricerca di un pane fresco, buono e salutare.

Commercializzato in una confezione da due panini da circa 160 gr, il pane senza glutine di PANÌ è proposto in un packaging adatto a far respirare il prodotto, in carta e in cellulosa con finestra trasparente che mostra il contenuto ma che, al tempo stesso, ne impedisce la contaminazione. La

nuova linea comprende anche PanFette, già tagliato a fette. Il pane fresco di PANÌ viene confezionato in una camera bianca predisposta ad hoc nel nuovo stabilimento dedicato alla produzione di prodotti gluten free, e consegnato quotidianamente nei principali punti vendita della grande e media distribuzione, in contenitori di plastica di materiale lavabile, perforati e muniti di copertura a chiusura con fondo non bucato.

Il lancio del nuovo prodotto è stato messo a punto dal Panificio PANÌ dopo due anni di studi e ricerche che hanno portato alla creazione della giusta miscelazione in grado di soddisfare i rigidi criteri richiesti dalla certificazione di alimenti e di garantire anche una buona texture, una palatabilità gradevole e un prodotto buono e gustoso, come richiesto dai consumatori.

Il pane fresco di PANÌ è in vendita da aprile 2015 presso la GDO. La linea INSIEME si completata di due nuove varianti:  focaccia e pizza.

SanThé Sant’Anna: debutta la nuova lattina

SanThé Sant’Anna, il the freddo di alta qualità prodotto dal marchio leader dell’acqua minerale Sant’Anna, si fa in tre: oltre a bottiglia e bicchierino, oggi arriva anche nella coloratissima lattina nei gusti limone e pesca.

SanThé Sant’Anna rappresenta il gusto autentico del the, perché è prodotto con un metodo attentamente studiato e messo a punto dall’azienda per rispettare la ricetta tradizionale, ovvero per infusione delle migliori foglie di the. Nasce così un prodotto dal gusto autentico e di alta qualità, perché proviene dalla selezione delle migliori materie prime e da un processo produttivo attento al minimo dettaglio e soprattutto al rispetto della naturalità degli ingredienti. SanThé Sant’Anna è infatti privo di coloranti e conservanti, per soddisfare al meglio le esigenze di gusto e benessere dei consumatori.

SanThé Sant’Anna nella nuova lattina da 33 cl debutta subito nei due gusti più apprezzati dal pubblico: limone e pesca. Al tradizionale metodo per infusione, Sant’Anna aggiunge solo succo di limone e puro succo di pesca.

Con la stessa attenzione alla qualità che contraddistingue da sempre acqua Sant’Anna, SanThé. È il the freddo buono e naturale che ha saputo conquistare gli Italiani.

La pratica lattina con i colori freschi e brillanti che richiamano il mondo naturale del the e della frutta è la confezione perfetta per giovani e adulti, da portare nello zaino e nel borsone, a scuola e in gita, perfetta per accompagnare la pausa pranzo con un hamburger, panino, pizza, piadina o qualsiasi altro piatto: spazio libero al gusto e alla fantasia con SanThé Sant’Anna!

 

 

Il Retailer Awards 2015 del Cncc premierà la qualità del retail

Il presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali Massimo Moretti la chiama la terza rivoluzione: è costituita dalla maggiore attenzione e dalla maggiore valorizzazione dei retailer presenti nei centri commerciali italiani, un business che vale 51 miliardi di euro di vendite all’anno grazie ai 35 mila punti vendita attivi e ai milioni di persone che li visitano ogni giorno.

Se consideriamo che dai dati della ricerca Dove va lo shopping, presentata oggi da Trade Lab al convegno organizzato da Canali&C, il 61% dei visitatori frequenta i centri commerciali più per le gallerie commerciali che per gli ipermercati e che il paradigma “àncore integrate da gallerie si sta trasformando in gallerie integrate da àncore” (Luca Pellegrini), si capisce bene perché il Cncc ha voluto marcare questa rivoluzione istituendo il Retailer Awards. In tal modo l’accento del premio viene spostato dal centro commerciale in quanto prodotto alle tante identità che connotano i diversi centri commerciali, uscendo dall’autoreferenzialità e valorizzando le capacità e le specificità dei vari retailer.

L’obiettivo di retailer Awards 2015 è quindi quello di dare visibilità e risalto al ruolo dei retailer nella crescita dei centri commerciali, stimolare la qualità dell’offerta nelle shopping gallery e in tutti i luoghi del commercio, anche di chi non opera in un centro commerciale, ma potrebbe farlo, promuovendo la cultura dell’eccellenza e dell’innovazione.

Il premio prenderà infatti in considerazioni gli elementi di innovazione, quelli legati all’esperienza d’acquisto e allo sviluppo in cinque aree di attività così identificate: Big Box, per gli store son una superficie superiore ai 501 metri quadrati, compresi gli ipermercati e i supermercati alimentari, Small Medium, per i negozi fino a 500 metri quadrati di superficie, Leisure e servizi, perché è l’area di maggiore potenziale sviluppo, così come Ristorazione e Food e, infine per i contenuti di innovazione, Temporary e Chioschi.

Le informazioni e il regolamento di adesione è visibile nel sito del Consiglio nazionale dei centri commerciali.

Lo shop del futuro a Tuttofood: gli interventi

Di prossimità, ecologico, interattivo, connesso, di dimensione media: sarà questo, a grandi linee e mutatis mutandis, lo shop del futuro. La fotografia è emersa dal convegno organizzato da Oddone Sangiorgi. presidente Consorzio FIA, nello spazio convegni di Shop 2015, l’area dedicata alle tecnologie all’interno di Tuttofood. Di seguito alcuni spunti.

“Bisogna dialogare con la cultura del territorio”:  Oggi si costruiscono ancora CCi come 30 anni fa e ciò è drammatico. Il cliente è spesso più preparato del venditore, ma cerca comunque un contatto nel pdv. La vendita non si può standardizzare, non si può vendere a Firenze come a Napoli. Il cliente vuole uno spazio meglio calcolato, scaffali più bassi, materiali diversi, illuminazione migliore, corridoi più ampi.  Va sempre considerato l’interscambio con il cliente, mentre la proposta deve essere più complessa perché in uno stesso territorio vivono persone di origini diverse e con esigenze diverse. E il supermercato è ancora luogo di aggregazione sociale, frequentato da tutti gli strati sociali. Il centro commerciale non sparisce, cambia e torna dentro la città, dove abbiamo questi centri commerciali spontanei (le vie dello shopping del centro), squilibrati, non coerenti. Lo hanno capito anche in Cina, è necessario riumanizzare la nostra visione del futuro e ridare un senso logico alla vita in queste parti della città dedicate al commercio, e questo si può fare solo recuperando i fattori che caratterizzano la cultura locale”.

Alain-Jean Tusseau, architetto, padre dei centri commerciali “alla francese”.

 

“Le tendenze future? Semplificazione nella spesa, anche grazie all’Internet of things [un esempio è Amazon Dash, un pulsante attaccato alla lavatrice che manda un ordine di acquisto ad Amazon quando il detersivo sta per finire], ottimizzazione della supply chain e della produzione tarata sulle richieste dei consumatori e non secondo una logica di spinta delle vendite di prodotti già realizzati, shopping experience coinvolgente che comprende la trasmissione di conoscenza al cliente.

Mike Neal, cofondatore e Ceo DecisionNext

 

“Riempire i propri prodotti sempre più di servizi: la distribuzione moderna deve superare il concetto di canale e dialogare con la ristorazione. Il consumatore è cambiato, ma le istituzioni devono lavorare nell’educazione alimentare, specie presso i ragazzi che saranno i consumatori di domani che potranno cambiare il mercato. Se anticipiamo i cambiamenti saremo noi i protagonisti del mercato del futuro. I sei mesi di Expo ci daranno un patrimonio culturale nel settore food che non abbiamo mai visto”.

Riccardo Garosci, politico, economista, presidente del Comitato Scuola e Cibo EXPO 2015 del MIUR

“I pagamenti elettronici svolta per il cambiamento: il problema sono i piccoli commercianti, quasi 750mila nel nostro Paese, rinchiusi su se stessi e che fanno fatica ad innovare. Penso che la diffusione dei pagamenti elettronici, che obbligherà gli esercenti a registrare tutto ciò che vendono, e il Dl 21 aprile 2015 sulla fattura elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi che porterà Internet nei negozi causerà un salto in avanti nella gestione e nell’analisi dei dati e per una gestione moderna del commercio”.

Fabrizio Venturini, direttore generale Comufficio.

Lo shop del futuro a Tuttofood: le tecnologie

Quest’anno uno spazio di Tuttofood, la fiera in corso a Milano fino a domani, è dedicato ai rapporti tra cibo e tecnologia. Sullo sfondo una domanda: come sarà il punto vendita del futuro?, alla quale si cerca di rispondere con convegni ma anche dimostrazioni pratiche di tecnologie già “rodate” ma molto poco utilizzate dai retailer di casa nostra.

Dal face tracking al camerino, al gaming tutto in un display: Li vedremo sempre più spesso i display all’interno del pdv. Touchscreen e interattivi, hanno funzioni avanzate. Sono già entrati nei camerini (dove la visualizzazione ritardata delle immagini di qualche secondo permette di vedersi a 360°). Oppure sono impostati per visualizzare informazioni personalizzate sui prodotti, il che si può fare “volontariamente”, inserendo i propri dati (genere ed età), ma anche automaticamente grazie a una telecamera e a un software in grado di individuare sesso, età e stato d’animo di chi gli sta davanti, e mandare informazioni pubblicitarie o di prodotto conseguenti. Utile anche per profilare la clientela e per valutare l’efficacia dell’esposizione pubblicitaria. Infine, gli schermi/totem possono contenere giochi promozionali o couponing, utili per creare engagement e per “riscaldare” le aree “fredde” e meno frequentate del pdv.

Ologrammi: sarà la “next big thing” in fatto di promozione? Sappiamo come la presentazione degli alimenti sia sempre più importante, specie per attrarre le nuove generazioni (i Millennials). I quali, manco a dirlo, vanno pazzi per la tecnologia. Un prodotto presentato in 3D intangibilmente, attrae sicuramente l’attenzione, e, con le nuove tecnologie, è anche facile da impostare (Touch Revolution).

 

Punto cassa con software di riconoscimento codici GS1 ed erogazione di funzioni associate, uakari.
Punto cassa con software di riconoscimento codici GS1 ed erogazione di funzioni associate, Uakari.

Le potenzialità del GS1 Databar, il nuovo codice internazionale: tracciabilità è una parola che sarà in futuro sempre più cruciale. Il nuovo codice contiene può informazioni del precedente quali peso, data di scadenza, numero di lotto, codice seriale, e risulta utile specie per i prodotti “a peso”, dalla gastronomia ai freschi. A Shop 2015 la dimostrazione riguardava la preparazione di pasta fresca a partire dalla ricetta e dalle materie prime, rigidamente codificate in modo da poter essere realizzate anche da un operatore meno esperto, al peso e realizzazione del codice in store, al passaggio in cassa con blocco automatico di eventuali prodotti scaduti, individuazione di prodotti prossimi alla scadenza ed erogazione di promozione apposita o stampa di ricetta e “consigli dello chef” sullo scontrino per determinati prodotti “gourmet”. (Uakari Software)

Gestione casse automatizzata tramite telecamere, SmartQueue Microlog.
Gestione casse automatizzata tramite telecamere, SmartQueue Microlog.

Gestione cassa automatica con le telecamere: alcune telecamere posizionate nella zona casse consentono di tracciare i flussi e aprire e chiudere le casse di conseguenza, evitando spreco di risorse da un lato o clienti insoddisfatti per l’eccessiva attesa dall’altro. La soluzione consente anche di monitorare il livello di servizio e analizzare le performance di cassa (Microlog).

 

Il mercato di Cru (Colruyt) mette l’accento sulla semplicità e sulla stagionalità

È aperto da qualche mese a Overijse, a qualche chilometro da Bruxelles, in una casa colonica ristrutturata il primo punto vendita Cru, un mercatoo dedicato al cibo e alla condivisione tra dipendenti, produttori partner e clienti, sviluppato dal gruppo belga Colruyt.

Si tratta di un nuovo concept, che in parte richiama l’esperienza di Eataly, sviluppato per attirare gli appassionati del buon cibo e di chi è alla ricerca di sapori puri e prodotti autentici. In un’atmosfera amichevole e rilassata, come un mercato coperto, Cru propone una selezione di prodotti freschi, tra cui carne, pesce, frutta e verdura, pane fatto in loco o prodotti lattiero-caseari e fiori. Non mancano le birre artigianali, i vini, venduti anche al calice, le spremute fresche imbottigliate, tè o caffè tostato in loco.

Prodotti locali, stagionalità, laboratori di produzione del pane e dolci, prodotti biologici sono i must attorno ai quali ruota il mercato di Cru. «Ogni giorno acquistiamo prodotti dai coltivatori dell’area attorno a Bruxelles – afferma il responsabile dell’ortofrutta – e per questo motivo si trovano prodotti freschi e di stagione, preferibilmente biologici, nel rispetto dei tempi di crescita e di maturazione».

I prodotti da forno sono realizzati con lievito naturale e farina biologica, senza esaltatori o grassi. L’impasto del pane riposa 48 ore prima di essere cotto in forno a legna.Così anche la carne proviene da allevamenti che affacciano sul Mare del Nord, i formaggi sono selezionati da piccoli produttori delle Fiandre e il pesce è freschissimo.

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I punti attorno ai quali si articola l’offerta di Cru sono l’autenticità e la qualità dei prodotti alimentari, il legame con il territorio (ma se un prodotto vale, si va anche ad acquistarlo fuori dai confini) oltre alla competenza degli addetti ai vari reparti che consigliano, interloquiscono con i clienti, diventano protagonisti dell’esperienza d’acquisto. Proprio per favorire il cliente gli assortimenti sono limitati, puntano più sulla ricerca e sulla qualità che sull’ampiezza di gamma. Ma non è un negozio di lusso, pur essendo lontano mille miglia da un classico punto vendita Colruyt. «Sono prodotti quotidiani – ha affermato Jean-Pierre Roealands, il responsabile del team del progetto Cru – ma ben lavorati e presentati. La semplicità è il nuovo orizzonte del lusso».

Naturalmente, i prodotti si possono acquistare ma anche consumare in loco, dove è allestito uno spazio per sedersi, bere un caffè, mangiare un panino o un piatto cucinato.

Anche la tecnologia fa la sua parte. All’ingresso i clienti ricevono un tablet da applicare al carrello, dove registrare i prodotti acquistati, creare una lista della spesa, condividere idee e ricette con altri. E il tablet serve anche per pagare. SI scagionano i prodotti e si paga senza alcun controllo, rafforzando il legame di fiducia con i clienti. Reciproco, tanto che non viene emesso lo scontrino che viene inviato direttamente via mail.

Prossime aperture già previste a Gent, Anversa e Linkebeek.

DHL porta nuove soluzioni per il trasporto food a Expo

Sta per partire e durerà sei mesi la grande kermesse di Expo dedicata ormai tutti lo sanno all’alimentazione. Tonnellate di cibo di tutte le fogge, i sapori e i profumi saranno movimentate per tutti il periodo, da tutto il mondo verso i padiglioni e i ristoranti del sito espositivo, ma anche in partenza per i visitatori che hanno approfittato del viaggio per acquistare eccellenze agroalimentari Made in Italy. Chi li trasporterà dovrà averne massima cura e attenzione, specie se si tratti di alimenti freschi, garantendo la catena del freddo. Nuove soluzioni per il trasporto food in sicurezza sono state messe in campo da DHL Express. Monitoraggio continuo, assistenza dedicata e pack innovativi per le spedizioni a temperatura controllata fanno parte di un un sistema di processi e soluzioni sviluppati per il settore specifico, che prevede anche un manuale di autocontrollo basato sui principi del sistema HACCP, validato in collaborazione con RINA SERVICES.

Per le spedizioni più sensibili alle variazioni di temperatura DHL Express mette a disposizione un nuovo pack per il trasporto a temperatura controllata, appositamente ideato per garantire il mantenimento delle condizioni termiche più idonee, contribuendo alla corretta conservazione dei prodotti trasportati.

Il trasporto di questi prodotti diventa ancor più attento e scrupoloso, attraverso l’attivazione di un servizio di monitoraggio dedicato. Qualora infatti il viaggio della spedizione subisse un imprevisto, un team specializzato potrà intervenire in modo proattivo per agevolare il più possibile il buon esito della spedizione.

Le nuove soluzioni food di DHL sono pronte alla prova dei fatti a EXPO Milano 2015. Qui, attraverso una serie di partnership con player di primo piano del mercato presenti con un proprio Padiglione, DHL Express è presente per offrire ai visitatori la possibilità di spedire nei Paesi di origine i propri acquisti alimentari, attraverso service point e corner dedicati, un servizio di assistenza e consulenza in loco, indicazioni e pack su misura in base alle regolamentazioni doganali delle nazioni di riferimento.

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