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Granarolo lancia il Latte Fresco Digeribile e valorizza la filiera con Coldiretti

Prosegue il cammino di Granarolo nel consolidamento del presidio e della salvaguardia della filiera italiana del latte e contemporaneamente  nella risposta ai cambiamenti dei consumi e delle abitudini alimentari delle persone.

Due episodi di qualche giorno fa, in contemporanea con la festa del latte a Expo, sono illuminanti al riguardo.

Sul fronte della filiera, Granarolo ha siglato una partnership con Coldiretti per rilevare 12,50% del capitale di Centrale del latte di Brescia. Attraverso una serie di operazioni che prevedono la trasformazione di Coldiretti Brescia HC in Filiera Latte Brescia (con quote paritetiche), Granarolo e Coldiretti, insieme a Bim (Consorzio Comuni bacino imbrifero montano di Valle Camonica-Breno) e  a Latte Brescia Soc. Coop. Agricola, controlleranno una quota pari al 24,37% di CL Brescia, diventando il secondo azionista dopo il Comune di Brescia.

«Con questa operazione intendiamo ribadire l’impegno di Granarolo per la tutela e la salvaguardia della filiera italiana del latte e dei sistemi agro allevatoriali locali coniugando il territorio nella prospettiva di consolidamento e crescita della più grande cooperativa lattiera nazionale. Siamo certi che questa partnership consentirà di creare valore contribuendo allo sviluppo industriale della centrale grazie anche alla capacità di Granarolo di presidiare il mercato nazionale ed internazionale», ha commentato Gianpiero Calzolari, Presidente di Granarolo S.p.A.

latte fresco digeribileNel campo della ricerca & sviluppo, è stato lanciato Latte Fresco Digeribile Granarolo, il primo latte fresco ad alta digeribilità prodotto solo con latte 100% italiano proveniente unicamente dalla filiera Granarolo.

Il nuovo prodotto possiede i valori nutrizionali del latte fresco ed è altamente digeribile: solo l’1% di grassi, ridotto contenuto di lattosio e con solo zuccheri (glucosio e galattosio) facilmente assimilabili anche da chi solitamente ha difficoltà a digerire il latte. È disponibile nel formato da un litro.

 

Dal pesce ai succhi, l’HPP li conserva più naturali e più a lungo

HPP ovvero High Pressure Processing è una tecnologia di conservazione a freddo e ad alte pressioni. Un metodo innovativo, tanto da essere presente nel supermercato del futuro di Coop a EXPO con i prodotti ittici. In Italia la prima realtà imprenditoriale ad offrire il servizio di trattamento degli alimenti con la tecnologia delle alte pressioni in modo dedicato è la start up parmense HPP Italia, che opera grazie alla partnership tecnologica esclusiva con la statunitense Avure, leader mondiale nel settore. Tra i vantaggi della tecnica ci sono la sicurezza alimentare totale garantita al consumatore, con benefici in termini di brand protection per l’industria alimentare e il mondo GDO, la shelf life allungata, per competere con successo su mercati sempre più lontani, e il mantenimento delle proprietà nutrizionali della materia prima. Sotto il profilo della sicurezza alimentare, la tecnologia HPP assicura l’eliminazione dai prodotti alimentari di forme microbiche pericolose per la salute umana. «Gli alimenti che subiscono il trattamento HPP – continua Gherri – hanno quindi un grande appeal sia per il consumatore finale, che sempre più richiede cibi di qualità, sani e sicuri, sia per l’industria alimentare e il mondo GDO, perché neutralizzare potenziali minacce come l’Escherichia coli, la Salmonella e la Listeria monocytogenes è importante in termini di brand protection». Sul fronte della shelf life, nel caso del pesce, il prodotto ittico trattato, rispetto a quello fresco, ha una vita commerciale da due a 5-6 volte maggiore. Ma a quali alimenti si presta di più la tecnologia di conservazione a freddo? «Il pesce innanzitutto. Non solo la tecnologia ne preserva le caratteristiche di healthy food, ma lo rende anche più facile da utilizzare in cucina, permettendo di sviluppare prodotti Ready-to-Eat o pronti da cuocere, senza che il consumatore debba impegnarsi in operazioni di pulizia e preparazione, che richiedono un minimo di perizia» spiega il CEO di HPP Italia Giulio Gherri. Altri prodotti trattati con la tecnologia delle alte pressioni sono marmellate, paste, sughi, piatti precucinati a base di carne, salumi stagionati e ingredienti come spezie e basi per i gelati artigianali. Il metodo HPP si applica sia ad alimenti solidi che liquidi. Come i succhi di frutta, ultimo prodotti presentato da HPP Italia. «Rispetto ad un analogo prodotto pastorizzato tradizionalmente, il succo di frutta trattato con le alte pressioni conserva sia il contenuto di vitamine e minerali che le proprietà nutritive e organolettiche della frutta fresca: il “segreto” di questo risultato sta nel fatto che l’HPP è un processo a freddo – dice Gherri -. Inoltre la tecnologia HPP aiuta a contrastare il fenomeno dell’ossidazione della frutta, con vantaggi in termini di gusto, e garantisce l’assenza di batteri pericolosi per la salute umana».

Kiwari con couponHub porta i Big Data nell’eCouponing

L’investimento in una campagna, pubblicitaria o promozionale, non può più prescindere dall’analisi dei Big Data, tramite strumenti di analisi, ROI e comunicazione integrata via email. Il principale problema incontrato dalle aziende nell’effettuare le campagne di couponing è infatti la mancanza di riscontri in tempi accettabili sulla performance ed il conseguente rischio di over-redemption. Il nuovo couponHub di Kiwari BuonMercato è una piattaforma a disposizione di chi fa campagne di eCouponing utile per pianificare la campagna, verificarne l’andamento in tempo reale, ottimizzare gli investimenti di comunicazione in funzione dei risultati effettivi e fare followup mirati sui consumatori-clienti, attraverso strumenti di email marketing integrati.

Copia di couponHubPer ogni campagna di eCouponing intrapresa, CouponHub segmenta i risultati in funzione delle località e dei profili dei consumatori coinvolti. Inoltre, grazie al cruscotto RoiMonitor, rende immediatamente disponibili al cliente anche i risultati effettivi delle campagne di comunicazione intraprese per fonte di traffico (es. sito, DEM, display, ecc.) in termini di click, landing, registrazioni, stampe e sellout da parte dei consumatori, per ottimizzare gli investimenti in comunicazione. Il couponHub permette inoltre alle aziende di sfruttare il patrimonio di contatti che la campagna di eCoupon ha generato attraverso la registrazione dei consumatori. Integrato all’interno del couponHub c’è anche lo strumento di eMail Marketing Email Marketing Tool.

Attraverso un unico strumento è dunque possibile monitorare e gestire con efficacia l’intero ciclo delle attività di eCouponing: dall’erogazione, al sell-out fino alle promozioni a seguire sui consumatori registrati. Tutto ciò per promuovere le vendite dei prodotti (industria e PAM della distribuzione), incrementare il traffico sul punto vendita (distribuzione) e rafforzare la conoscenza e il relazionamento con i propri consumatori-clienti.

Quest’ultima innovazione trasferisce sul mondo del couponing il grande potenziale insito nell’uso dei Big Data e trasforma la mole di dati complessi tracciabili attraverso l’eCoupon in informazioni facilmente fruibili su cui basare una strategia digitale di comunicazione con i consumatori.

Super, Clear e Social: nasce l’etichetta di Coralis che dà voce alla qualità

Super, Clear e Social: ecco gli aggettivi della nuova etichetta protagonista del nuovo progetto di Coralis: Etichètto, un nuovo modo, immediato e riconoscibile, di identificare i prodotti che rispondono a criteri che assicurino la salubrità di ciò che mangiamo e che ci permettano di risalire tutta la filiera.

Attenzione, non si tratta di una private label. Al contrario, il progetto nasce in nome di una collaborazione con i produttori e vuole essere un programma etico, uno strumento che renda trasparenti e affidabili (clear label) i prodotti alimentari, mettendo queste prerogative al servizio dei consumatori (social label).

Etichètto, insomma, non sostituisce la marca del produttore, ma la integra (super label), attestandone le qualità, i tracciati ed i percorsi.

Ad oggi i prodotti rientrati nella selezione sono circa un centinaio (35 i produttori), ma l’obiettivo è di giungere a 150 entro settembre.

Ma perché Etichètto?

Eleonora Graffione foto 1«Prima di tutto per enfatizzare la radice della parola etica, all’interno di questo progetto. E poi, etichètto si presta anche a qualche calembour. Infatti – precisa Eleonora Graffione, presidente di Coralis – può anche essere considerato un verbo: io etichetto, cioè io scelgo un prodotto perché è tutto quello che dice di essere. In questo modo il cliente torna ad essere protagonista dei suoi acquisti, un protagonista cosciente e libero. E poi perché no, io etichetto potrebbe trasformarsi in un noi etichetto, una community culturale del cibo all’interno della quale far nascere dibattiti, iniziative, nuove idee…».

Quali prodotti potranno essere etichettati?

«I parametri di selezione sono semplici- spiega il presidente– ma tassativi. Perché un prodotto possa rientrare nel progetto Etichètto, deve infatti essere:

  • Trasparente
  • Italiano
  • No OGM
  • Controllato
  • Privo di ingredienti nocivi
  • Dotato di filiera certa

Una volta introdotti a scaffale i prodotti Etichètto non si rischierà di emarginare agli occhi del consumatore quelli esclusi, perché non rispondenti a tutti i sei criteri?

«Ammetto che non sarà automatico spiegare il progetto ai clienti, servirà puntare su una comunicazione efficace – precisa Graffione – ma ritengo che sarà un modo per enfatizzare il valore della Scelta, con la “S” maiuscola».

Quale sarà il posizionamento di prezzo?

«Sarà deciso di comune accordo con i produttori, ma sarà comunque un posizionamento ragionevole, anche perché la sfida di Etichètto è proprio quella di conciliare alta qualità del prodotto con prezzi accessibili». (C.I.)

 

Le promo smart di Lidl: lanciata in Francia una serie web dedicata al Bbq

Lidl nel suo percorso da discount a innovatore, è impegnato – specie all’estero va detto – in una serie di campagne promozionali davvero originali. L’ultima viene dalla Francia ed è una serie web di cui è appena stata pubblicata la prima puntata. Il tema è “caldo”, per popolarità e stagionalità: la griglia o barbeque. I protagonisti sono cinque volti noti, cantanti e attori francesi. Le dinamiche sono quelle ormai onnipresenti del reality e del talent con contest finale: i web-spettatori sono invitati a votare chi ha realizzato la grigliata più riuscita tra Aude, Sinclair, Ophélie, Léa e Jhon Rachid, riuniti in una villa sul mare e impegnati ognuno a realizzare la grigliata perfetta con il proprio ingrediente preferito. Non manca lo chef (quello vero) che dà consigli e fa un po’ di scuola di cucina. Il vincitore si aggiudicherà lo “Spiedino d’oro”.

Un modo per pubblicizzare i propri prodotti, dagli ingredienti alle mille attrezzature per il Bbq certo, ma soprattutto per proporsi come insegna giovane, dinamica e innovatrice. Non solo: la serie web fa parte di un grosso investimento in pubblicità e promozione (che vede Lidl superato in Francia solo da Carrefour secondo il sito Linéaires): una strategia davvero insolita e un allontanamento dalle logiche di un discount, divenuto ormai concorrente temibile delle insegne più tradizionali.

A Roma l’8 giugno appuntamento con la Social Media Week

La Social Media Week  che si svolge a Roma dall’8 al 12 giugno (in contemporanea con altre 12 città in cinque continenti) è un evento globale che esplora l’impatto sociale, culturale ed economico dei social media, con l’obiettivo di aiutare le persone e le organizzazioni a connettersi attraverso la collaborazione e la condivisione di idee, esperienze e informazioni.

Ogni anno la SMW realizza diverse conferenze mondiali, in diversi momenti dell’anno (febbraio, aprile, giugno e settembre) e in diverse città di tutto il mondo, con migliaia di individui e organizzazioni che lavorano insieme per ospitare presentazioni, dibattiti, workshop ed eventi di networking.

L’edizione della SMW di Roma, con oltre 55 eventi e più di 200 speaker,  è organizzata da Business International-Fiera Milano Media e  si tiene in contemporanea con Los Angeles e Mexico City.

Nel tema di quest’anno (Mobile Connected Class) la Social Media Week esplorerà l’impatto della tecnologia “mobile”, potente strumento in grado di modificare il presente delle persone secondo tre grandi assi: la vita privata (salute, ambiente, cibo educazione, tempo libero, viaggi, relazioni, informazione); il lavoro (flussi, infrastrutture, sostenibilità, ritmi di lavoro, condivisione idee e conoscenze, pagamenti); la creatività (food, entertainment, tv, cinema, arte, cultura sport).

Tra i temi trattati: App Mobile Ecosystem, Over Meet Under, Expo Sprytelling, Food& App, Social Radio, Wine eCommerce, Content Conversation, Social and Music, Social Network & Cinema, Marketing Automation Content Marketing, Native ADV, App Engagement, Mobile Revolution.

Peek&Cloppenburg Hamburg gestisce l’assortimento con Txt Retail

È un mondo sempre più complicato quello dei retailer che trattano moda, specie se con diversi marchi, e in modo (è ormai un must) multicanale. In particolare risulta complesso pianificare gli assortimenti di tutti i prodotti, canali e geografie. Per fare questo Peek&Cloppenburg KG Group Hamburg, leader nel retail multimarca, ha recentemente adottato TXTPlanning di Txt Retail come piattaforma globale di pianificazione delle collezioni.

TXTPlanning supporta il processo in modo end-to-end consentendo una stretta integrazione della pianificazione delle collezioni con la pianificazione corporate. La soluzione consente la pianificazione avanzata e l’analisi dei dati su una moltitudine di dimensioni e attributi e di ottenere un unico piano sia per i negozi fisici sia per il canale online. Tutto il processo di pianificazione è gestito con TXTPlanning in un ambiente integrato, con riflessi positivi in termini di consistenza dei dati e visibilità globale.

“La pianificazione nel settore moda è senza dubbio una questione complessa” spiega Kai Schmidt, IT Director di Peek&Cloppenburg KG Hamburg. “Il mercato è così dinamico che chi pianifica non può limitarsi a raccogliere le informazioni del passato e a replicarle. È necessario saper intercettare le nuove tendenze e pianificare già nelle primissime fasi della collezione, così da bilanciare i lunghi lead-time del settore moda. In più, in un business multi-marca come il nostro, chi pianifica deve saper gestire i diversi cicli di pianificazione dei fornitori, molte dimensioni di pianificazione e una vasta quantità di possibili combinazioni di assortimento. Abbiamo trovato nelle soluzioni TXT Retail tutte le funzionalità necessarie a gestire assortimenti realmente ‘customer-driven’ e nel team TXT il giusto partner per supportare questa complessità”.

Il Gruppo Peek&Cloppenburg Hamburg è una realtà omnichannel che opera attraverso il canale retail Peek&Cloppenburg in Germania, il portale di shopping online VANGRAAF.COM e l’azienda VAN GRAAF, fashion retailer internazionale che rappresenta il Gruppo in Polonia, Austria, Ungheria, Svizzera e Repubblica Ceca. Con oltre 100 anni di storia, il Gruppo offre più di 300 brand, dalle linee classiche e di alta qualità, ai marchi giovani, di tendenza e di stilisti internazionali

La libreria infinita prossimamente da Mondadori Store

Nasce dalla collaborazione con la torinese Promedia Solutions la piccola-grande rivoluzione che a partire da giugno sarà disponibile nel Mondadori Megastore di Milano Piazza Duomo.

Si tratta del servizio di book on demand che consente di stampare un libro in pochi minuti direttamente nel negozio, scegliendo da un catalogo di oltre 7 milioni di titoli dei maggiori editori internazionali. Espresso Book Machine™, che sarà fisicamente presente nel Megastore di Milano Piazza Duomo,  unisce i vantaggi della distribuzione digitale alla qualità di un libro cartaceo: premendo un pulsante è possibile stampare, rilegare e rifinire in alta qualità e con copertine a colori libri tascabili in lingua, e prossimamente anche in italiano. Il Book on demand sarà inoltre disponibile anche dal sito Mondadoristore.it.

Ne ha parlato l’amministratore delegato di Mondadori Retail Mario Maiocchi nel corso dell’incontro di presentazione del prossimo World Rretail Congress (Roma, 8-10 settembre) organizzato da Kiki Lab.

Schermata 2015-05-21 alle 16.28.06Il nuovo store  in apertura tra qualche settimana in Via San Pietro all’Orto sempre a Milano è inoltre l’esempio della nuova generazione dei Mondadori Store che accanto al core business dei libri e all’area consumer electronics amplierà l’area impulso con il ticketing e i viaggi, oltre a prevedere anche un’area ristorazione. Si tratta di un nuovo formato di punto vendita tra i 700 e i 1200 metri quadrati, identificato come quello che può ottimizzare la redditività al metro quadro in un settore, in cui la vendita di libri dal 2011 al 2013 è calato del 13,7% (-7,5% per le librerie Mondadori). Mondadori Store è un network di 600 librerie e opera con un modello di business articolato su 4 canali di vendita: diretta, franchising, club e web. Tra questi conta ad oggi 530 bookstore e point in franchising, 21 bookstore e 8 megastore in gestione diretta, 59 punti vendita Club Mondolibri.

«Intendiamo valorizzare le categorie tradizionali e aggiungere i nuovi servizi, come il desk di assistenza immediata post vendita per area informatica – ha affermato Maiocchi – e il print on demand, che crediamo ci aiuti a non perdere vendite per out of stock. La stampa su ordinazione sarà anche disponibile online. Oltre a ciò pensiamo alla libreria come a un ambiente multiculturale: si alterneranno artisti emergenti che creeranno live le loro opera che rimarranno in esposizione per un mese».

Starbucks sperimenta a New York un formato express

Si trova in un palazzo storico al numero 14 di Wall Street a New York il nuovo format ideato da Starbucks, colosso americano delle caffetterie, per il consumo rapido sul posto o per il take away. Lo studio del caso è interessante, perché riguarda una modalità di consumo sempre più diffusa e che ha risvegliato l’interesse di distributori ed aziende (pensiamo al Coop&Go nell’area Expo ma anche alle catene britanniche tipo Pret à Manger) ma anche e soprattutto perché adotta alcuni accorgimenti inediti, in un layout decisamente interessante per questo tipo di formati e in uno spazio limitatissimo: meno di 50 mq. Il progetto pilota è stato ideato “per clienti in mobilità che cercano i prodotti di qualità di Starbucks in un bell’ambiente, insieme all’efficenza che viene dal fatto di sapere da principio cosa vogliono e di riuscire ad ottenerlo velocemente”. O, come ha dichiarato Bill Sleeth, vicepresidente Starbucks store design, “Questa location a Wall Street è stata appositamente progettata per prendere ciò che sta al cuore dei nostri cafè e distillarlo in uno spazio più piccolo. È un perfetto esempio di come bilanciare un grande design, l’attenzione ai dettagli e all’efficienza, mantenendo allo stesso tempo ciò che è unico e ci rende ciò che siamo: il nostro caffè e il rapporto con i clienti”.

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Tesco ridurrà lo zucchero del 5% ogni anno nelle sue bevande gassate

Foto: Tesco.

Un impegno preciso e a medio termine: è quello che avrebbe preso Tesco per ridurre lo zucchero delle bevande gassate a marchio privato. Secondo il sito The Grocer che parla di “una possibile svolta nella guerra allo zucchero” l’impegno del retailer, che nel Regno Unito vende quasi una bevanda gassata su tre nella GDO, riguarderebbe la riduzione del 5% ogni anno sull’intera linea di soft drinks. Il programma di riduzione degli zuccheri, il primo da parte di un’insegna della grande distribuzione, segue una intensa campagna di sensibilizzazione da parte di enti governativi e associazioni come Action on Sugar, che si è posta l’obiettivo di ridurre del 40% la presenza di zucchero in cibi e bevande confezionati entro il 2020. L’eccesso di zuccheri viene legato a grossi problemi di salute quali obesità e diabete di tipo 2.

Il retailer non è nuovo a operazioni di questo tipo: già all’inizio dell’anno aveva deciso di rimuovere i dolci dalle avancasse. Un’attenzione al cliente e alle esigenze salutiste sempre più sentite, ma anche un’operazione di marketing e immagine vitale in un momento assai difficile per Tesco, che è stato duramente colpito dallo scandalo dei bilanci truccati l’anno scorso nel Regno Unito e sta chiudendo anche gli ultimi punti vendita non-food Homeplus. In ogni caso, dopo questa mossa anche le altre insegne potrebbero essere spinte a intraprendere azioni simili.

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