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Farina, prezzo all’ingrosso calato del 12,2% in due anni

I picchi delle quotazioni degli scorsi anni sono fortunatamente un ricordo per la farina. A dimostrarlo è l’analisi condotta da BMTI, la società del Sistema camerale italiano per la regolazione, lo sviluppo e la trasparenza del mercato e per la diffusione dei prezzi e dell’informazione economica. Sulla base dei dati rilevati dalle Camere di commercio, BMTI mostra un inizio 2025 caratterizzato da una tendenziale stabilità nei prezzi all’ingrosso della farina di grano tenero e dei segnali di rialzo per la semola di grano duro. I prezzi si confermano lontani dai livelli elevati che si raggiunsero per la farina nel 2022 e nel 2023, raggiunti anche a causa delle tensioni che avevano colpito la quotazione del grano tenero dopo lo scoppio del conflitto russo – ucraino e, per la semola, nel 2021 e 2022, per effetto degli aumenti del grano duro determinati soprattutto dalla flessione della produzione canadese.

In particolare, per la farina di grano tenero, il 2025 è iniziato con una tendenziale stabilità dei prezzi all’ingrosso, sulla scia della stabilità della materia prima. Nonostante i recenti rialzi delle quotazioni dei grani teneri e i diffusi rincari dei costi energetici, i prezzi attuali della farina di grano tenero (tipo 00) sono risultati, a febbraio, più bassi del -3,2% rispetto ad un anno fa e del -12,2% rispetto al 2023. Per quanto riguarda la semola di grano duro, invece, i primi mesi del 2025 hanno visto un lieve aumento (+1,7% a febbraio rispetto a gennaio) anche in conseguenza dei della materia prima. Tuttavia, i prezzi all’ingrosso rimangono ancora più bassi rispetto agli ultimi due anni: rispetto a febbraio 2024, infatti, si rileva una flessione del -9,3%; rispetto al 2023, invece, la riduzione sfiora il -20%.

La Borsa della Spesa: inizia la stagione delle arance rosse

La Borsa della Spesa di BMTI e Italmercati Rete d’Imprese, realizzata in collaborazione con Consumerismo No Profit, è lo strumento adatto a orientare i consumatori nella scelta di prodotti stagionali freschi convenienti e salutari.

Per quanto riguarda la frutta, continua il periodo degli agrumi siciliani. Sta aumentando la produzione di arance tarocco, anche quest’anno così come l’anno scorso soprattutto di dimensioni piccole. Il caldo torrido verificatosi in Sicilia negli scorsi mesi, infatti, non ha permesso l’accrescimento ottimale dell’agrume. Tuttavia, si mantengono bassi i prezzi delle arance rosse di piccole dimensioni, da 0,80 a 1,20 euro/kg, ideali per ottime spremute. Tali prezzi sono tendenti ad un ulteriore calo, man mano che la produzione aumenterà fino a sostituire completamente quella delle arance bionde che, questa settimana, nonostante siano quasi giunte al termine della loro produzione variano da 0,70 a 1,30 euro/kg grazie ad all’abbondanza del prodotto. Tra gli agrumi sta per concludersi, seppur con un leggero anticipo, anche la produzione delle clementine. Tale anticipazione è giustificata da una partenza precoce della produzione, favorita dal clima. Tuttavia, l’ampia disponibilità mantiene stabile il loro prezzo, tra 0,70 e 1,60 euro/kg. Infine, è entrata nel vivo la produzione del kiwi italiano, soprattutto laziale, che prende il posto del neozelandese, e la cui produzione, al momento, procede regolare stabilizzando i prezzi tra i 2,50 ai 2,80 euro/kg. Tra i kiwi, sta prendendo sempre più piede il consumo di kiwi gold, dalla polpa gialla, i cui prezzi sono leggermente superiori del kiwi verde comune. Inoltre, inizia a farsi conoscere anche il kiwi rosso, dal sapore più dolce.

Tra gli ortaggi, abbonda la produzione campana e pugliese di finocchi i cui prezzi, nonostante l’aumento della richiesta si confermano stabili, tra 1,20 e 1,50 euro/kg, grazi al buon andamento della produzione. È iniziata positivamente anche la stagione del porro, questa settimana disponibile all’ingrosso da 1,30 a 1,50 euro/kg, molto richiesto per la realizzazione di diverse ricette invernali di tendenza. Tra i prodotti consigliati, non manca il cavolo cappuccio, intorno a 0,90-1,00 euro/kg, che presenta una buona qualità favorita dal clima. Ma questo è anche il momento di massima produzione del radicchio tondo che, nonostante i danni causati dalle piogge autunnale alle culture venete, non presenta prezzi alti ma che, anzi, oscillano da 1,40 a 1,60 euro/Kg. Infine, nonostante il tipico aumento della richiesta e il rallentamento della produzione a causa delle temperature più fredde di gennaio, per le lattughe non si stanno registrando prezzi al rialzo ma, al contrario, si mantengono più bassi rispetto alla media del periodo, mediamente da 1,20 a 1,50 euro/kg a seconda varietà.

Per quanto riguarda i prodotti ittici, la chiusura legata alla festività non permette un’ampia disponibilità di scelta dei prodotti nei mercati all’ingrosso, Tuttavia, tra i prodotti disponibili più convenienti si riconfermano le mazzancolle che, dopo il boom di Natale causato da un aumento degli acquisti, tornano sotto i 20,00 euro/Kg, nello specifico intorno ai 16,00 euro/kg. Abbondanti e ancora a buon prezzo le pannocchie provenienti soprattutto dall’Adriatico, che in base alla pezzatura e alla freschezza variano da 4,00 a 10,00 euro/Kg. Tra i pesci, si consiglia il consumo di cefali, dalle carni di ottima qualità e a prezzi popolari poiché poco richiesti che vanno da 2,00 a 6,00 euro/kg. Infine, per aiutare l’organismo, si consiglia il consumo di sgombro, un pesce azzurro povero disponibile all’ingrosso intorno a 3,00-5,00 euro/kg. Tra la carne, il mercato del pollo apre il 2025 con un’offerta superiore alla domanda portando così i prezzi all’ingrosso in calo, rispetto al periodo precedente le festività natalizie. Nello specifico, i prezzi del petto di pollo variano da 6,30 a 6,70 euro/kg.

Per consultare La Borsa della Spesa visita la pagina www.laborsadellaspesa.it

La Borsa della Spesa: largo a frutta e ortaggi autunnali

Nella settimana dedicata all’alimentazione, BMTI e Italmercati Rete d’Imprese, in collaborazione con Consumerismo No Profit, ribadiscono l’importanza di fare scelte alimentari consapevoli e sottolineano il ruolo fondamentale de La Borsa della Spesa come strumento per promuovere un’alimentazione sana ed equilibrata. Ne La Borsa della Spesa di questa settimana entra nel vivo l’autunno con i suoi prodotti. Nello specifico, per quanto riguarda l’ortofrutta, continua positivamente la produzione dei cachi che, grazie alla loro abbondanza, presentano prezzi convenienti. Nello specifico, per i cachi comuni campani si registrano prezzi all’ingrosso che vanno da 1,20 a 1,80 euro/Kg, a seconda della pezzatura del prodotto, mentre per la varietà emiliana si va da 1,30 euro/Kg fino a raggiungere i 2,20 euro/Kg, per i frutti più grandi.

Sono gli ultimi giorni per approfittare ancora della buona qualità dell’uva da tavola che, purtroppo, sta giungendo al termine con un po’ di fretta. Il caldo persistente della scorsa estate, infatti, ha accelerato la produzione iniziale, portando al termine la campagna con anticipo. Questa settimana l’uva Italia è disponibile all’ingrosso intorno ai 2,80 euro/Kg. L’autunno è anche la stagione dei melograni, che presentano un’ottima qualità e prezzi regolari che vanno da 2,00 a 2,30 euro/kg. Consigliato ancora il consumo di mele a cui, oltre alla produzione settentrionale, si è aggiunta da poche settimane quella campana della varietà Annurca che, aumentando, sta portando i prezzi all’ingrosso in calo, intorno ai 2,40 euro/Kg. Infine, è entrata ormai nel vivo la produzione delle castagne che presentano una buona qualità e un aumento dei quantitativi, con prezzi all’ingrosso sui 5,00/5,50 euro/kg, in leggero calo rispetto all’inizio della campagna.

Tra gli ortaggi, largo alle tipiche zuppe autunnali. Sono consigliati zucche e porri, entrambi con prezzi bassi. Per quanto riguarda le zucche, sono convenienti i prezzi di tutte le varietà, tra cui quelli della Moscata di Provenza, da 0,50 a 0,70 euro/kg e quelli della Butternut o della Lunga Violina intorno a 0,90 euro/Kg. Porri, all’ingrosso, disponibili da 1,50 a 1,70 euro/Kg. In calo anche i prezzi di tutte le verdure a foglia grazie ad un aumento della produzione, soprattutto locale. Nello specifico, sono consigliati il cavolo nero sceso al di sotto dei 2,00 euro/kg, gli spinaci ricci, intorno a 1,50 euro/Kg e le cime di rapa che vanno da 1,30 a 1,60 euro/Kg.

Per quanto riguarda il pescato, continua il fermo pesca sul versante tirrenico quindi le principali attività di cattura si stanno svolgendo nel Mar Adriatico dove, l’abbondanza della pesca ha determinato prezzi molto convenienti per le seguenti specie: pannocchie, disponibili da 3,00 a 5,00 euro/Kg, a seconda della pezzatura; mazzancolle, soprattutto di dimensioni piccole, dai 13 ai 14,00 euro/Kg. Abbonda nei mercati anche la lampuga, intorno ai 7,00 euro/kg e il lanzardo, un pesce azzurro di ottima qualità, simile allo sgombro, considerato “povero” grazie al suo prezzi, intorno ai 2,00 euro/Kg. Infine, questo è un buon periodo anche per consumare ottime ostriche che, come ricorda un famoso detto popolare francese, vanno consumate nei mesi con la lettera “r” nel loro nome ma, soprattutto, presentano prezzi regolari che oscillano dai 6,00 ai 7,00 euro/kg, per le più commerciali, fino ad arrivare a prezzi che partono dai 20 euro/Kg per le più pregiate. Abbondano come non mai negli ultimi anni, anche i calamari, soprattutto di piccole dimensioni, venduti all’ingrosso intorno ai 15,00 euro/Kg fino ad arrivare ai 20,00 euro/Kg per i più grandi.

Si può consultare “La Borsa della Spesa” cliccando su www.laborsadellaspesa.it

Frutta conveniente, La Borsa della Spesa consiglia uva, pesche e pere

Tra i prodotti consigliati da La Borsa della Spesa, il servizio di BMTI e Italmercati Rete d’Imprese che offre una guida sui prodotti di stagione più convenienti, c’è l’uva da tavola, entrata nel vivo della produzione e presente in diverse varietà, tra cui la Vittoria, tra le più consumate, con prezzi all’ingrosso che vanno da 2,00 a 2,20 euro/kg, l’uva Italia intorno ai 2,00 euro/kg e l’uva Pizzutello, tipica dell’area di produzione pugliese, intorno ai 2,50 euro/kg. Ancora disponibili nei mercati le susine, con prezzi regolari che vanno da 1,50 a 2,00 euro/kg a seconda della varietà. Pesche e nettarine, di buona qualità, da 1,60 a 2,50 euro/kg in base al calibro. Inoltre, è iniziata la raccolta delle pere emiliane come le William e le Abate, con prezzi che al momento si mantengono più bassi rispetto allo scorso anno che vanno da 1,70 a 2,20 euro/kg. Per quanto riguarda gli ortaggi, sono diverse le verdure stagionali consigliate, ricche di proprietà benefiche. Le più convenienti questa settimana risultano le carote, con prezzi in ribasso che oscillano da 0,80 a 1,00 euro/kg, le patate intorno a 0,75 euro/kg e le cipolle dorate che vanno da 0,70 a 0,90 euro/kg. Ma questa è anche la stagione dei peperoni, intorno a 2,20 euro/kg e delle melanzane che variano da 1,50 a 1,80 euro/kg.

Il caldo degli ultimi mesi però è stato frenato dai forti temporali che negli ultimi giorni hanno attraversato in lungo e largo la nostra Penisola, limitando molto le attività di pesca nei nostri mari. Tra i prodotti ittici più convenienti, questa settimana troviamo la lampuga, la cui stagione è entrata nel vivo e terminerà a dicembre, con prezzi che vanno da 6,00 a 7,00 euro/kg, i totani, disponibili in grandi quantità, con prezzi regolari che oscillano dai 7,00 ai 10,00 euro/kg, le cozze, intorno ai 3,00 euro/kg, abbondanti e di ottima qualità e i gamberi rosa, poco limitati dal maltempo, disponibili da 4,00 a 10,00 euro/kg, a seconda della pezzatura.

Per il comparto delle carni infine, sono stabili i prezzi dei tagli più pregiati della carne di scottona e di vitellone. Nello specifico, varia da 8,00 a 8,40 euro/kg il prezzo all’ingrosso del quarto posteriore di vitellone e da 8,95 a 9,35 euro/kg quello del quarto posteriore di scottona.

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Ortofrutta, il caldo non impatta sui costi. Ok per anguria, uva, pesche e pomodori

Nonostante il timore che il forte caldo possa impattare negativamente su alcune produzioni tipiche di questo periodo, sono tanti i prodotti che si difendono bene, conservando la loro qualità e il loro giusto prezzo, in alcuni casi anche al di sotto della media del periodo. Così come evidenziato da La Borsa della Spesa, il servizio di BMTI e Italmercati Rete di Imprese in collaborazione con Consumerismo No Profit, in ambito frutta resta molto consigliata l’anguria che con la sua dolcezza e le sue proprietà aiuta ad affrontare le alte temperature, con prezzi all’ingrosso che vanno da 0,30 a 0,50 euro/Kg, in calo rispetto ad un anno fa grazie all’ampia disponibilità. Inoltre, è entrata nel vivo la produzione dell’uva da tavola che, rispetto alle criticità con cui ha chiuso la scorsa campagna, presenta buoni quantitativi e prezzi convenienti. Nello specifico, tra le varietà presenti nei mercati, per l’uva bianca Vittoria si registra un prezzo medio intorno ai 2,50 euro/kg mentre vanno da 2,50 a 3,00 euro/kg i prezzi dell’uva senza semi. Continuano ad essere di ottima qualità anche le pesche e le nettarine. I grandi quantitativi che presentano, inoltre, continuano a tenere i prezzi bassi. A seconda della loro grandezza, infatti, vanno da 1,20 a 2,00 euro/Kg. Regolari, infine, i prezzi delle susine da 1,30 a 1,50 euro/kg. Nonostante il maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna, infatti, non hanno subito danni e sono abbondanti.

Per quanto riguarda gli ortaggi, continuano ad essere molti e decisamente convenienti i pomodori, soprattutto quelli piccoli, nonostante la siccità che sta colpendo la Sicilia, principale zona di produzione. Alle varietà già presenti, tra cui il Ciliegino, con prezzi da 1,70 a 2,00 euro/kg e i Datterino, intorno ai 2,30 euro/kg, si stanno aggiungendo le varietà dei pomodori verdi, come Cuori di bue e i Tondi lisci, con prezzi in calo che vanno da 1,30 a 1,50 euro/kg. Ancora salve dal forte caldo le melanzane per le quali, nei mercati all’ingrosso nazionali, si rilevano prezzi che vanno da 1,00 a 1,20 euro/kg. Tra i prodotti consigliati, non può mancare il radicchio che, nell’ultimo mese, ha subito un ribasso notevole del prezzo, passando dai 4,00 euro/kg di giugno a prezzi che vanno da 1,70 a 2,00 euro per la varietà Lunga Precoce e da 1,50 a 1,70 euro/kg per il Tondo Rosso. Tale calo è da attribuirsi all’arrivo delle produzioni del centro Italia, in particolare quella abruzzese, che hanno preso il posto della produzione veneta, colpita il mese scorso dal maltempo.

Buone notizie anche per il comparto ittico poiché il maltempo di qualche giorno fa non ha limitato le attività di pesca che, invece, si sono rilevate molto positive soprattutto per il pesce azzurro, tipico di questa stagione e con prezzi molto bassi grazie all’abbondanza dei quantitativi. In particolare, si consiglia il consumo di tonnetto alletterato ad un prezzo medio intorno ai 3,50 euro/Kg, del suro intorno a 2,50 euro/kg e del lanzardo intorno ai 3,00 euro/Kg. Abbondante e tipica di questo periodo è anche la pesca di pesce spada del Mediterraneo, disponibile all’ingrosso intorno ai 14,00 euro/Kg. Infine, favorita dal fattore ambientale, continua la buona produzione delle cozze, di ottima qualità e con prezzi in netto calo rispetto a dodici mesi fa, intorno ai 3,00 euro/Kg. Per quanto riguarda le carni infine, continua il calo dei prezzi all’ingrosso dei tagli del quarto anteriore della scottona e del vitellone, i tagli utilizzati principalmente per la preparazione di stufati o brasati, che questa settimana vanno rispettivamente da 4,13 – 4,33 €/kg e da 4,19 – 4,29 €/kg.

Borsa della Spesa, il servizio si estende a pesce, carne e settore agroalimentare

La Borsa della Spesa, servizio realizzato da BMTI e Italmercati in collaborazione con Consumerismo No Profit, estende il proprio raggio e va oltre il comparto ortofrutticolo dando indicazioni utili anche su quello ittico, le carni e altre tipologie di prodotti del settore agroalimentare. L’obiettivo resta fornire indicazioni per fare la spesa in maniera facile e consapevole, facendo chiarezza sulle dinamiche di mercato, partendo dai prezzi all’ingrosso e scegliendo prodotti convenienti, in termini di rapporto qualità-prezzo, e sostenibili, considerando l’attenzione rivolta all’ambiente trattandosi di prodotti stagionali e locali.

Questa settimana tra i prodotti consigliati ci sono le arance tarocco che, nel pieno della loro campagna presentano una buona qualità, caratterizzata da una corretta pigmentazione del prodotto e prezzi stabili grazie alla regolarità della produzione. Per i prodotti di pezzatura media si va da 1,10 a 1,30 euro/Kg. Presenti in grande quantità anche quelle piccole, da spremuta intorno a 0,60-0,80 cent. Quotazioni stabili ma ancora medio-alte invece per le mele a causa di una produzione al di sotto delle attese. Per le Golden di pezzatura medio-grande i prezzi vanno da 1,40 a 1,60 euro/Kg. Sebbene il livello di produzione non sia alto, la domanda è pienamente coperta. Prezzi regolari che vanno da 1,00 a 1,50 euro/Kg anche per i finocchi, presenti in grandi quantità nei mercati, soprattutto per quanto riguarda il prodotto campano che presenta una buona qualità. Consigliate le lattughe e altri ortaggi a foglia come indivie e bietole poiché presentano un’ottima qualità scaturita dall’assenza di gelate notturne. Per tutte le varietà di lattuga (cappuccio, gentile e romana) i prezzi vanno da 1,20 a 1,60 euro/Kg.

Per quanto riguarda il settore ittico, le condizioni climatiche degli ultimi giorni hanno favorito una buona attività di pesca. Tra i pesci consigliati la gallinella, molto presente nei mercati soprattutto di pezzatura medio-grande e con prezzi in calo intorno ai 23,00 euro/Kg a fronte dei 28,00 euro/Kg che si registravano alla fine del 2023. Ottimo rapporto qualità-prezzi anche per la palamita, della famiglia dei tonni, con prezzi in calo che vanno dai 5,00 ai 6,00 euro/Kg, contro i 10,00 euro/Kg delle scorse settimane. Ottimi pure i prezzi delle vongole o lupini che, a differenza di quelle veraci che costano molto, presentano prezzi convenienti che vanno dai 3,00 euro/Kg per la pezzatura minore fino a 6;00 euro/Kg per la pezzatura più grande.

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