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Lidl lancia My Best Veggie, una gamma di oltre 20 prodotti vegani

Lidl Italia ha sviluppato una nuova linea a sfondo healthy, contrassegnata dal marchio My Best Veggie. Una gamma di oltre 20 prodotti vegetariani e vegani, che andrà in vendita a partire da luglio nei quasi 600 store dell’Azienda, diffusi su tutto il territorio nazionale.

Con My Best Veggie Lidl amplia la propria offerta dedicata al segmento salutistico, che conta già oltre 60 referenze tra i prodotti di origine biologica a marchio “Bio Organic” e gli articoli senza glutine o lattosio del brand “Free From”. Due private label Lidl lanciate a settembre 2016 proprio per rispondere ad una domanda in continua ascesa e che includono bevande, formaggi, salse, prodotti già pronti e molto altro ancora.

In linea con la filosofia aziendale di Lidl, la gamma My Best Veggie coniuga alta qualità e convenienza rendendo quindi i prodotti vegan e veggie accessibili a tutti. Dai burger di soia alla pasta fresca, dalle cotolette vegetali ai gelati, fino ad arrivare alla pasta fresca e alle lasagne, il brand comprende articoli freschi e surgelati. Le referenze sono tutte certificate V-LABEL®, il marchio internazionale per prodotti vegetariani e vegani rilasciato dall’Associazione Vegetariana Italiana (AVI), sinonimo di affidabilità e bontà dei prodotti.

La linea inoltre verrà esposta in un’area dedicata del punto vendita, al fine di rendere My Best Veggie immediatamente riconoscibile dalla clientela e favorire così un’esperienza d’acquisto semplice e intuitiva.

 

 

 

Heidi Klum firma una propria collezione per Lidl

Heidi Klum, icona della moda e modello di stile, affianca Lidl nel suo ingresso nel mondo del fashion, firmando per l’insegna una propria collezione. La linea, in cui si riflette la personalità di Heidi, sarà presentata a fine anno in esclusiva presso tutti i punti vendita Lidl.

“La collaborazione con Lidl mi ha da subito entusiasmato, mi sono divertita molto a disegnare questa collezione, per cui spero davvero che possa piacere a tutti. Ritengo il progetto ben riuscito, non solo per la passione che ci ho messo, ma anche per l’apporto di Lidl, che si è posta l’obiettivo di offrire prodotti di ottima qualità ad un prezzo davvero accessibile. È fantastico quello che siamo riusciti a creare insieme: la moda è sinonimo di divertimento e tutti dovrebbero potersi permettere questo piacere” – Dichiara Heidi Klum durante l’annuncio della collaborazione.

La “Lidl Fashion Week”

Lidl concentrerà l’offerta moda durante le cosiddette “Lidl Fashion Week”: settimane tematiche che si ripeteranno più volte l’anno e permetteranno l’acquisto di articoli fashion nei punti vendita Lidl di tutto il mondo. Saranno appuntamenti dedicati alla moda, nei quali Lidl presenterà in esclusiva le sue collezioni. Questo percorso inizia proprio con Heidi Klum.

Arriva il 5 giugno la nuova “pizza fantastica” di Lidl, nata sui social

È nata su Facebook e del social più grande ha la forza dei grandi numeri ma anche l’appeal d una ricetta semplice eppure inedita: è la nuova Pizza FANtastica di Lidl Italia, nei banchi freezer della catena a partire dal 5 giugno. Creata dai 2 milioni di fan Facebook della catena in una divertente iniziativa di crowdsourcing (direttamente sulla la pagina dell’azienda, la più seguita della GDO) la ricetta è semplice ma efficace: pasta a bordo alto, salsa di pomodoro, burrata, rucola e olive nere.

Dopo il successo riscosso dalla prima edizione del 2015, i follower sono stati nuovamente chiamati a vestire i panni di pizzaioli virtuali. In quest’occasione, la community non solo ha potuto scegliere tra 32 ingredienti, ma ha anche selezionato il proprio impasto preferito. Grazie alle 9.000 combinazioni possibili, i fan hanno scatenato nella creazione della pizza tutta la loro fantasia, click dopo click.

L’iniziativa ha registrato un alto livello di interazione, contando più di 10.000 pizze create. Gli abbinamenti più richiesti dagli utenti si sono poi sfidati in una gara all’ultimo “mi piace”, che ha designato la “Pizza FANtastica” vincitrice con più di 3.500 votazioni.

Lidl Italia ha infine trasformato i desideri degli utenti in realtà, commercializzando questa pizza dal gusto mediterraneo, lievitata naturalmente per 24 ore e cotta in forno a legna. Un prodotto surgelato acquistabile nei quasi 600 punti vendita della catena.

 

Una linea di user generated content

Questa iniziativa di user generated content ha permesso al pubblico di Lidl Italia di essere protagonista attivo nella creazione dell’assortimento. La gamma “FANtastica” rientra in progetto di ampio respiro, nato nel 2015 con lo sviluppo della prima “Pizza FANtastica”, a cui sono seguiti nel 2016 il “Gelato FANtastico” e l’imperdibile “Panettone FANtastico”. A settembre arriverà nei punti vendita un’altra dolce novità ideata dai fan di Lidl Italia: il “Croissant FANtastico”, una brioche a doppia farcitura.

 

 

Lidl quattro sezioni in amministrazione giudiziaria, ma la società non è indagata

Lidl Italia si dichiara completamente estranea a quanto diffuso dai principali media in relazione all’operazione gestita dalla DDA. L’Azienda, che è venuta a conoscenza della vicenda in data odierna da parte degli organi inquirenti, si è resa da subito a completa disposizione delle autorità competenti, al fine di agevolare le indagini e fare chiarezza quanto prima sull’accaduto. Lidl Italia precisa, inoltre, che l’Azienda non risulta indagata e non vi sono sequestri in atto.” È questa la posizione ufficiale di Lidl Italia circa l’indagine contro le attività criminali della famiglia mafiosa catanese dei Laudani coordinata dalla Dda di Milano, che ha portato alla amministrazione giudiziaria per sei mesi di quattro direzioni generali: Volpiano, Biandrate, Somaglia e Misterbianco (che è quella catanese). in totale sono coinvolti di 214 punti vendita: 51 a Volpiano (tra Piemonte, Valle d’Aosta e parte di Liguria), 68 a Biandrate (in Piemonte e Lombardia), 62 a Somaglia (tra Lombardia e parte dell’Emilia Romagna), e 33 a Misterbianco, base catanese che gestisce anche 8 pdv a Malta, oltre che per la nuova piattaforma logistica da 44.000 metri quadrati. Secondo il Corriere della Sera si tratterebbe di una misura che, sottoponendo un’azienda a controllo giudiziario per sottrarla all’infiltrazione criminale, ha lo scopo di restituirla il più rapidamente possibile al mercato, una volta depurata dagli elementi inquinanti.  

Secondo La Stampa il procuratore Ilda Boccassini in conferenza stampa ha spiegato che «è stata accertata la collusione di alcuni funzionari che erano a libro paga e si facevano corrompere». Nell’ordinanza si parla di “stabile asservimento di dirigenti della Lidl Italia s.r.l., preposti all’assegnazione degli appalti, onde ottenere l’assegnazione delle commesse, a favore delle imprese controllate dagli associati, in spregio alle regole della concorrenza e con grave nocumento per il patrimonio della società appaltante”. 

Lidl apre a Partinico un nuovo punto vendita

Un punto vendita Lild di nuova concezione, caratterizzato dalle ampie vetrate.

Forte dei buoni risultati di questo tipo di formato non si ferma l’espansione di Lidl, che inaugura oggi all’ingresso della SS 113 un supermercato di oltre 1.000 metri quadri a Partinico, nel tratto che collega Partinico con Alcamo e Balestrate. 

Sarà un punto vendita di nuova concezione, caratterizzato da ampie vetrate che migliorano la luminosità interna e da un layout ancora più gradevole e funzionale per il cliente. La struttura Lidl sarà, infatti, caratterizzata da una disposizione delle referenze razionale e intuitiva, che permetterà al cliente di apprezzarne immediatamente i vantaggi in termini di qualità e convenienza.

Sugli scaffali del nuovo punto vendita si potranno trovare circa 1.800 prodotti, di cui oltre l’80% Made in Italy, in particolare, compresa linea Italiamo che propone eccellenze gastronomiche del nostro Paese. L’offerta non mancherà di includere una selezione di prodotti della tradizione siciliana, come salumi, formaggi, sugo di pomodoro ciliegino, diversi tipi di pane e tante altre specialità tipiche, grazie una proficua collaborazione con selezionati fornitori locali. 

Un reparto panetteria nei pressi dell’entrata sfornerà tutto il giorno pane, croissant e altre prelibatezze dolci e salate. Inoltre, in occasione dell’inaugurazione, molti prodotti usufruiranno di speciali offerte, come frutta e verdura scontata fino al 50%.

Questa apertura ha portato alla creazione di 10 posti di lavoro che hanno permesso anche ad alcuni giovani della zona di intraprendere una stimolante carriera nella GDO. Il costante investimento sulle risorse umane, sia in termini di assunzioni che di costante formazione e sviluppo, è valso a Lidl per il terzo anno consecutivo il riconoscimento di “Best Workplace” conferito dal Great Place to Work Institute.

Lidl è presente in Italia dal 1992 e ad oggi conta una rete di quasi 600 punti vendita su tutto il territorio nazionale. Con questa nuova apertura, Lidl raggiunge 41 punti vendita in Sicilia, di cui 7 a Palermo e provincia che impiegano complessivamente 160 dipendenti.

Bufera su Lidl, la destra invoca il boicottaggio, la polemica imperversa sui social

È bufera politica sulla Lidl, la catena di tedesca che conta centinaia di punti vendita anche in Italia, dopo il licenziamento di due dipendenti che nello scorso febbraio a Follonica rinchiusero due donne di etnia Rom che stavano rovistando nei rifiuti in un gabbiotto. Un gesto discutibile, reso ancora più controverso dal fatto che i due girarono un video con il telefonino, poi postato sui social, in cui si vedevano le due donne terrorizzate urlare per essere liberate. Sulla vicenda la Procura di Grosseto ha aperto un fascicolo per sequestro di persona.

“Era uno scherzo”, si erano giustificati i due. E pare anche che conoscessero le donne e fossero abituati a prenderle di mira “bonariamente”. Ma l’azienda tedesca non ha preso sul ridere il gesto, anche a causa del danno di immagine provocato, e ha licenziato il 35enne con un contratto a tempo indeterminato e non ha rinnovato il contratto al 25enne assunto a tempo determinato. Una decisione che ha suscitato molte polemiche. Sfociate nella proposta di boicottaggio della catena lanciata dalla formazione di estrema destra Casa Pound con una serie di striscioni esposti nella notte davanti ad alcuni supermercati romani per solidarizzare con i due lavoratori. “Prima gli Italiani. Boicotta Lidl”, si legge sugli striscioni.

Posizioni scontante, eppure anche Sinistra Italiana, da posizioni politiche diametralmente opposte, critica la decisione di Lidl. “La triste vicenda di Follonica – scrive in un comunicato la direzione nazionale del partito – si è conclusa in un modo che a noi non piace affatto: con il licenziamento di due lavoratori. Troviamo la misura sbagliata per molti fattori: innanzitutto è secondo noi sproporzionata rispetto all’offesa. In secondo luogo Lidl, che non è un ente né morale né caritatevole ma un’azienda che deve fare profitto, non ha ruoli educativi nei confronti della popolazione generale e con il suo atto non fa che aumentare l’attrito tra i cittadini residenti e le categorie disgraziate che cercano di arrancare nella vita di tutti i giorni”.

Contro Lidl si era subito schierato anche il leader della Lega Matteo Salvini, secondo cui è “roba da matti lasciare a casa due ragazzi con mutuo e famiglia, licenziati per aver fermato e filmato due ladre”. Salvini ha invitato al boicottaggio della catena e ha sollecitato i cittadini a sommergere di commenti negativi la pagina Facebook e il profilo Twitter della Lidl. Anche il conduttore della trasmissione di Radio 24 “La Zanzara”, Giuseppe Cruciani, ha preso le difese di Ramon e Andrea, i due dipendenti, invitando qualche imprenditore ad assumerli.

I due dipendenti peraltro hanno tenuto un profilo molto diverso sulla vicenda. Mentre Andrea ha scelto il silenzio, Ramon ha lanciato dure accuse alla Lidl trasformando la sua pagina Facebook in una palestra di commenti di entrambi i segni.

La stessa Lidl del resto, molto attenta alla sua politica social e attiva su Facebook, fin dall’inizio della vicenda a febbraio aveva annunciato, proprio sul social di Zuckerberg, che avrebbe preso provvedimenti.

Nei prossimi giorni i due ex dipendenti Lidl decideranno con i loro avvocati le future mosse di una vicenda che sembra tutt’altro che conclusa.

Lidl ha inaugurato il 4 maggio un punto vendita a Napoli in Via Nazionale delle Puglie.

Lidl alla conquista dell’America, il debutto quest’estate con 20 punti vendita

Con un anno e mezzo di anticipo rispetto a quanto annunciato in precedenza, l’insegna tedesca Lidl sbarcherà negli Stati Uniti la prossima estate aprendo i primi 20 dei 100 punti vendita entro il primo anno, iniziando dalla costa occidentale tra Virginia, North e South Carolina. Gli store americani dovrebbero essere più grandi del 35% rispetto agli europei.

Lidl, che possiede più di 10mila punti vendita in 27 Paesi europei, ha già iniziato a reclutare personale dal suo quartier generale di Arlington.

L’insegna tedesca non sarà il primo discount ad arrivare negli USA: Aldi (il cui debutto è atteso nel Nord Italia, e che ha già un quartier generale a Verona) ha aperto il primo store americano nel 1976 e ora ne ha 1.600 sotto il controllo di Aldi Sud, mentre l’insegna Aldi Nord gestisce 460 punti vendita Trader Joe in 41 stati. E secondo Reuters Aldi investirà 1,6 miliardi di USD per il restyling e l’ampliamento di 1.300 store entro il 2020.

Alcuni grandi attori come hanno deciso di correre ai ripari come Kroger, che ha inaugurato un suo format discount, Ruler Foods. In un articolo su Forbes dello scorso ottobre venivano elencati i i12 motivi per cui la Gdo americana (che in totale conta 38mila punti vendita) dovrà guardarsi da Lidl (e Aldi):

1) È grande: di fatto, la più grande catena discount europea con 10mila punti vendita e un fatturato di circa 62 miliardi di USD.

2) Ha una tradizione: azienda di famiglia, posseduta da Dieter Schwarz, il terzo uomo più ricco della Germania, figlio del fondatore Josef Schwarz. Ma l’attuale CEO è Klaus Gehrig, non il figlio.

3) Ma è semplice: secondo la classifica di Siegel+Gale è il terzo brand mondiale più semplice, ovvero trasparente e onesto, facilmente comprensibile, innovativo e capace di far sentire i suoi clienti valorizzati.

4) Preferisce la cautela alla rapidità: quando deve entrare nuovi mercati.

5) (Però) arriva in ritardo: avrebbe dovuto arrivare nel 2015, ma problemi nel management ne hanno posticipato l’ingresso.

6) Il suo maggior concorrente è il connazionale Aldi

7) È un “soft discounter”: ovvero ha un assortimento e un varietà di marchi maggiore rispetto a un hard discounter

8) La politica di etichettatura: a differenza della maggioranza dei supermercati Lidl mette i prezzi in alto rispetto ai prodotti invece che in basso. E i prezzi sono più alti negli scaffali superiori, il che secondo Forbes può ingenerare confusione nei clienti.

9) È medaglia d’oro: Nel 2015 è stato retailer dell’anno a Londra.

10) Ha un nuovo programma fedeltà

11) Vende latte, banane e abbigliamento: non solo pratico ma anche alla moda.

12) Accetta suggerimenti dai locali: per la scelta delle location negli USA l’insegna ha utilizzato il sito.

Lidl ottiene la Certificazione “Top Employers”

Un punto vendita Lild di nuova concezione, caratterizzato dalle ampie vetrate.

Lidl è all’avanguardia anche nella gestione delle risorse umane. Ha infatti ricevuto la certificazione del “Top Employers Institute”, realtà che opera a livello internazionale analizzando, valutando e certificando l’eccellenza delle condizioni di lavoro messe in atto dalle aziende per i propri dipendenti.

Lidl Italia, che può contare attualmente su 12mila collaboratori che lavorano in 570 punti vendita distribuiti in 19 regioni italiane e presto avrà nuovi inserimenti in organico, è stata certificata, nell’analisi annuale, sia a livello nazionale sia a livello europeo. «La nostra strategia è orientata al miglioramento continuo delle politiche di gestione delle risorse umane – dice Luca Boselli, amministratore delegato finanza di Lidl Italia –. Investiamo e crediamo nel potenziale delle persone, offrendo sfide stimolanti e innovativi percorsi di formazione e sviluppo. La certificazione “Top Employers”, di cui siamo estremamente orgogliosi, mette in luce il nostro costante impegno in una gestione delle risorse umane orientata al futuro. Ci auguriamo di continuare ad attrarre nuovi talenti, che condividano la nostra stessa passione per il successo».

Lo studio, condotto dal “Top Employers Institute” con il supporto del reparto “human resources” di Lidl Italia, ha esaminato e testato le condizioni in cui operano quotidianamente dipendenti e manager dell’azienda. Tutte le informazioni fornite da Lidl Italia sono state sottoposte a un audit per la loro verifica. Attraverso l’analisi di oltre 600 best practice all’interno di 9 macro aree in ambito delle risorse umane, Lidl Italia ha dimostrato di offrire eccellenti condizioni di lavoro, efficaci percorsi di formazione e sviluppo rivolti a talenti di ogni livello aziendale, e avanzate politiche di gestione delle risorse umane. «Un ambiente di lavoro ottimale – spiega Alessio Tanganelli, direttore regionale per Brasile, Italia e Spagna di “Top Employers Institute” – è in grado di favorire la crescita non solo professionale, ma anche personale e umana delle persone. La ricerca condotta da “Top Employers” ha verificato e certificato che Lidl Italia presenta condizioni d’eccellenza in ambito HR e offre un’ampia gamma di benefit e iniziative proattive ai propri dipendenti, dalle condizioni di lavoro, ai benefit non monetari, alle politiche strutturate di formazione e sviluppo, il tutto coerentemente in linea con la cultura aziendale».

Arriva a marzo da Lidl The Italian Gringo, la linea “spaghetti western”

Strizza l’occhio ai prodotti e all’immaginario del vecchio West, ma con quell’ironia tipica degli spaghetti western  “The Italian Gringo”, la nuova linea di Lidl Italia, sugli scaffali dal 9 marzo fino ad esaurimento scorte. E sono oltre 40 referenze tra prodotti secchi e freschi, articoli per la casa e non solo, con un minimo comun denominatore: l’interpretazione brillante e inedita dell’universo di cow-boy e indiani, ambientato tra ranch, saloon e grandi praterie.

italian-gringo-birra-il-boccaleLidl ha ideato e sviluppato la gamma rivisitando in chiave moderna uno dei generi più appassionanti del cinema italiano, che sta vivendo un rinnovo di interesse. Collaborando a stretto contatto con i fornitori, Lidl ha realizzato una selezione interamente Made in Italy, che coniuga qualità e creatività ad un prezzo conveniente, in linea con tutte le proposte della catena.

Il packaging accattivante, i nomi originali e le forme sfiziose sono tre ingredienti fondamentali che rendono i prodotti capaci di dare vita ad un momento conviviale, che intrattenga e immerga i clienti nei sapori e nelle avvincenti avventure Western. La linea si rivolge, infatti, ad un target sensibile alle novità e orientato ad un consumo esperienziale, che sappia coinvolgere e stimolare il consumatore a 360° gradi.

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Calamity chicken, una pizza alla pala con sfilacci di pollo, pomodoro e cipolla, le stelle dello sceriffo, tomini a forma di distintivo, o i frutti del deserto, ravioli alle fibre con ripieno di pancetta, peperoni e fagioli, sono solo alcune delle delizie a marchio “The Italian Gringo”, pensate proprio per offrire ai clienti momenti ludici e gustosi.

Rapporto Mediobanca, svetta Esselunga, su i discount, Coop stabile, lottano le francesi

Una fotografia della Gdo nel periodo 2011-2015 (per i gruppi che operano in Italia) e 2014-2015 (per l’estero, ne parleremo in un articolo successivo): lo propone come di consueto il Centro Studi Mediobanca, che fa un interessante punto della situazione. Niente di nuovissimo, certo, più che altro una conferma di tendenze già ben note. Si scopre così che Esselunga svetta in produttività, gli ex-discount Lidl ed Eurospin godono di ottima salute, molto meno le francesi Auchan e Carrefour con una ripresa però per quest’ultima, mentre la Coop è stabile.

Il report esamina otto tra i maggiori Gruppi italiani della Gdo operanti nella distribuzione alimentare al dettaglio che rappresentano circa il 50% del mercato: Auchan-SMA, Canova 2007, holding della famiglia Brunelli, cui fa capo la Finiper con i marchi Iper e Unes, Carrefour Italia, Eurospin Italia, Lidl Italia s.r.l, Gruppo Pam con i marchi PAM, Panorama e i discount IN’S; Supermarkets Italiani della famiglia Caprotti con il marchio Esselunga; e, infine, l’aggregato delle maggiori cooperative di consumatori operanti a marchio “Coop”. Escluse le principali associazioni di dettaglianti: Conad, Selex, Gruppo VéGé in qaunto “la parcellizzazione dei soci, imprenditori titolari degli esercizi legati a grandi distributori all’ingrosso, o la compresenza di società che svolgono attività al dettaglio e all’ingrosso rendono difficoltosa la produzione di aggregati di bilancio significativi e comparabili”.

 

Fatturato +4,5% in cinque anni

In complesso, il fatturato dei maggiori operatori della Gdo italiana è cresciuto del 4,5% nel periodo 2011-2015 e dell’1,9% nell’ultimo anno. Il record di crescita tra 2011 e 2015 spetta ai discount: Lidl Italia (+43%) ed Eurospin Italia (+42,9%), seguiti da Esselunga (+11,6%) e da Iper-Unes (+7%); le Coop sono rimaste stabili (+0,1%), in arretramento il Gruppo Pam (-4,9%). Gli operatori francesi Auchan-SMA hanno sofferto: Auchan-SMA è in calo del 19,6%, Carrefour del 9,3%, ma con un’importante differenza. Se Auchan-SMA ha perso l’8,9% del fatturato anche nel 2015, Carrefour ha registrato la prima crescita dal 2012, con vendite in ripresa del 6,1%. Anche nel 2015 Lidl Italia (+9,6%) ed Eurospin (+6,7%) hanno confermato la propria leadership di crescita, precedendo Carrefour (+6,1%) ed Esselunga (+4,7%). L’aggregato delle Coop segna ricavi per 10,9 mld., ma Esselunga resta primo operatore individuale per dimensioni, con vendite pari a 7,2 miliardi, seguita da Carrefour a 4,9 miliardi e da Eurospin che con 4,4 miliardi ha scalzato Auchan-SMA, scesa a 4,15 miliardi.

Esselunga è il gruppo più efficiente nel 2015 con 16mila euro di vendite per metro quadro, ma la sua redditività operativa (ROI al 16%) è inferiore a quella di Lidl Italia (23,7%) ed Eurospin Italia (20,6%).

 

Dove vincono i discount

Ma quali sono secondo il rapporto i punti di forza delle insegne che è forse riduttivo definire discount? Per Eurospin: veloce riciclo del magazzino (19 giorni), rapido pagamento dei fornitori (70 giorni), bassa incidenza dei costi del personale (5,8% del fatturato), meno della metà della media degli altri operatori (13%). Simile il quadro di Lidl Italia con veloce rigiro del magazzino (16 giorni) e pagamento dei fornitori (62 giorni), ma un costo del lavoro più elevato (9,6% sul fatturato) avendo una rete commerciale composta esclusivamente da punti di vendita diretti. Per tale motivo il fatturato per addetto di Eurospin (623mila euro) è circa il doppio di Esselunga (328mila) e Lidl Italia (337mila). Eurospin conta 7.100 dipendenti contro i 21.900 di Esselunga e gli 11.000 di Lidl Italia.

Dal 2011 Eurospin ha cumulato utili netti per 635 milioni, circa il triplo di Lidl Italia (206 milioni) ma poco oltre la metà di quanto realizzato da Esselunga che ha toccato 1,1 miliardi. Profondo il rosso di Carrefour (-2,5 miliardi) e Auchan (-559 milioni).

 

 

Un contesto di parcellizzazione e offerta elevata

Nel 2015 le aree di vendita della Gdo italiana sono tornate a crescere (+0,6%), ma il numero dei punti vendita si è contratto del 2,1%. La riduzione è originata dalle attività del libero servizio (<400mq) a minore superficie (-6,4%); stabile il dato degli ipermercati (>2.500mq) mentre hanno realizzato incrementi tutte le altre tipologie: supermercati (tra 400 e 1.499mq) +0,9%, superstore (tra 1.500 e 2.499mq) +1,8% e discount +4,3%. Il superstore si conferma il format più efficiente con vendite mediamente pari a 8.400 euro/mq, seguito dall’iper con 6.000 euro/mq e dal supermercato con 5.400 euro/mq. Le vendite per mq sono in crescita tra il 2007 e il 2015 solo per i superstore (da 7.500 a 8.400 euro) e i discount (da 4.200 a 4.600); gli altri canali hanno perso terreno, in particolare gli iper (da 7.600 a 6.000 euro). Il segmento discount nel 2015 ha rappresentato il 16% della distribuzione organizzata. Al suo interno il Gruppo Eurospin è leader di mercato, con una quota del 32,3%.

L’Italia resta un Paese con aspetti contradditori, con una bassa presenza di grandi superfici (solo l’1,4% degli esercizi, mentre il libero servizio arriva a coprire quasi il 50% del totale); un’offerta complessiva elevata (pari a 289 mq ogni mille abitanti, alle spalle della Germania) e una bassa concentrazione, con i primi cinque operatori della Gdo a coprire il 52% del mercato contro il 62% di Spagna, 68% della Germania, 73% di Francia e 76% del Regno Unito.

Le vendite dell’aggregato sono aumentate nel 2015 dell’1,9%, attestandosi a 40,1 mld di euro. La variazione è originata dal diffuso aumento del fatturato di tutti i gruppi ad eccezione di Auchan-SMA che registra una riduzione dell’8,9%; i maggiori incrementi hanno riguardato Lidl Italia (+9,6%), Eurospin Italia (+6,7%), Carreforur (+6,1%) ed Esselunga (+4,7%). Anche nel periodo 2011-2015, Auchan-SMA ha ridotto il fatturato del 19,6%, seguita da Carrefour (-9,3%) e Gruppo Pam (-4,9%); forti gli incrementi di Lidl Italia (+43%) ed Eurospin Italia (+42,9%), seguite da Esselunga (+11,6%).mediobanca-fatturato-gdo

 

Quanto a numero di punti vendita, il maggiore sviluppo della rete ha interessato Eurospin Italia (+19%) e il Gruppo Pam (+10,1%, di cui +8,6% solo nell’ultimo anno), seguiti da Coop (+7,9%) ed Esselunga (+7,8%). Dal 2011 Carrefour ha ridotto del 15,5% i punti vendita complessivi, passando da 1.303 a 1.101 (la rete in franchising si è contratta di oltre 200 unità mentre quella diretta si è incrementata di circa 30 unità); nel caso di Auchan-SMA si è invece avuto un progresso del 4,3%, da 1.817 a 1.895 (+78). La rete più estesa a fine 2015 è quella di Auchan-SMA con 1.895 punti vendita, dei quali oltre l’81% in franchising/affiliazione, formula cui il gruppo francese fa ricorso più estensivo, seguito da Carrefour con 1.101 punti (56% circa in franchising/affiliazione), Eurospin Italia con 1.048 punti (diretti e franchising) e dalla Coop (866, di cui circa l’1% in franchising). Lidl Italia e Esselunga gestiscono solo punti vendita di proprietà (rispettivamente 568 e 152 unità).

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Esselunga, prima della classe in efficienza

Esselunga ha confermato nel 2015 la leadership d’efficienza con vendite pari a 15.732 mila euro/mq, contro i 7.184 euro medi del panel. Gli altri gruppi si collocano tra i 6.850 euro/mq delle Coop e i 3.500 euro/mq di Gruppo Pam. Nell’ultimo anno solo Carrefour mostra un aumento dei ricavi per mq (+6,1%). Flessioni assai importanti sul 2011 hanno interessato Auchan (-15,5%) e Carrefour (- 11,2%). Solo Unicoop Firenze, all’interno dell’aggregato Coop, ha conseguito vendite unitarie prossime a quelle di Esselunga con 14.247 euro per mq. Anche esaminando il fatturato per punto vendita il quadro non muta: Esselunga realizza quasi 48 milioni (+4,5% sul 2011 e +1,6% sul 2014), il fatturato annuo di una media impresa italiana, davanti a Iper-Unes (15,5 milioni, -0,4% sul 2011 e +5,3% sul 2014), Coop (12,3 milioni, +11,6 e -7%), Auchan-SMA (11,6 milioni, -18,4% e -9,8%), Carrefour (8,3 milioni, -15,7% e +4,8%) e Gruppo Pam (4,2 milioni, -15,8% e -4,9%). I livelli sono influenzati dalla superficie per punto vendita: quasi 3mila mq in media per Esselunga, 2.200 mq per Auchan-SMA, 1.800 mq per le Coop, 1.600 mq per Carrefour e 1.100 mq per Gruppo Pam. I dipendenti per 1.000 mq sono massimi per Esselunga (48 unità), intermedi per l’aggregato delle Coop (31 unità), attorno alle 20 unità per i due Gruppi francesi e 16 unità per la Gruppo Pam.

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Coop su grazie alla gestione finanziaria

Il sistema delle maggiori Coop ha chiuso il 2015 con un fatturato aggregato a 10,9 miliardi, in perdita operativa (-0,7% il mon sul fatturato), ma con un risultato corrente positivo (3,1% del fatturato), grazie al contributo della gestione finanziaria (3,8% del fatturato). Sei delle undici società dell’aggregato Coop hanno chiuso il 2015 con una perdita operativa. La Coop Centro Italia è stata la più performante (mon al 2,9% del fatturato). In cinque anni l’aggregato delle coop ha cumulato utili per 109 milioni, rivenienti da proventi finanziari netti per 1.275 milioni, margini industriali per 4 milioni e proventi non ricorrenti per 234 milioni, a fronte di svalutazioni finanziarie per 948 milioni e imposte per 456 milioni. Unicoop Firenze è la cooperativa di maggiori dimensioni (fatturato di 2,3 miliardi) e quella più efficiente (14.250 euro di vendite per mq). Nel 2016 è stata costituita Coop Alleanza 3.0, fusione di tre precedenti cooperative, con ricavi stimati in 5 miliardi di euro. I finanziamenti da soci sono in diminuzione del 3%, da 11,1 miliardi nel 2014 a 10,7 miliardi nel 2015. Le consistenze maggiori sono raccolte da Coop Adriatica (2.265 milioni) e Unicoop Firenze (2.035 milioni). Il portafoglio degli investimenti finanziari è pari a 10,8 miliardi, composto da titoli non immobilizzati per 7 mld (-4,9% sul 2014; di cui 3 mld in titoli di Stato e 2,6 mld in obbligazioni), partecipazioni per 2,2 miliardi e titoli immobilizzati per 1,6 miliardi. Le disponibilità sono pari a 2 miliardi (-0,5% sul 2014).

Nel periodo 2011-2015 la gestione industriale delle Coop ha prodotto margini cumulati positivi pari a 4 milioni, cui si aggiungono 1.275 milioni rivenienti dalla gestione finanziaria. Il portafoglio di titoli e partecipazioni ha prodotto nello stesso periodo svalutazioni per 948 milioni. Le poste straordinarie hanno comportato introiti per 234 milioni. Tenuto conto delle imposte per 450 milioni, si ottiene un utile netto cumulato di 109 milioni.

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