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Come Amazon: in Uk Waitrose consegna la spesa nel frigo, quando il cliente è fuori casa

È proprio il re della consegna del futuro Amazon, che negli Stati Uniti testa le soluzioni più bizzarre e poi sei mesi dopo ecco le vediamo arrivare anche da noi, nel Vecchio Continente, come nulla fosse. La compagnia di Bezos sembra specializzarsi, oltre che nelle soluzioni più avanzate (i droni ad esempio quando pochi sapevano perfino cosa fossero) anche nell’infrangere i tabù. Uno di questi è l’inviolabilità della casa. Lasciare le chiavi ad uno sconosciuto sembrava una follia solo due anni fa. Ora si fa, eccome. Abbiamo già parlato di Edeka, che ha proposto il servizio in Germania. E ora arriva Waitrose, insegna britannica, è la prima nel Regno Unito a proporre il servizio.

Inizialmente in fase di test per sondare la domanda, il nuovo servizio, che si chiama ‘While You’re Away’, partirà con 100 clienti situati nell’area di consegna del suo centro di sviluppo digitale a Coulsdon, nel sud di Londra.

Utilizzando la serratura intelligente di Yale, il cliente dà accesso a un driver Waitrose impostando un codice di accesso temporaneo che viene inviato tramite un’app sicura. Il codice viene quindi inviato al dispositivo del conducente al momento della prenotazione della spesa e viene eliminato una volta conclusa la consegna.

Il fattorino si premurrà di riporre gli articoli freschi o surgelati nel frigorifero, e lascerà altri generi alimentari sul tavolo della cucina o nel luogo indicato dal cliente. L’intera consegna verrà filmata da una microcamera indossata sul petto dal conducente (con buona pace di sindacati e braccialetti), con il video disponibile su richiesta per il cliente il giorno lavorativo successivo.

Per ora c’è un ordine minimo di 25 sterline (28,43 euro) e sei ordini dato il numero limitato di clienti coinvolti in questa fase.

Se la sperimentazione avrà esito positivo, Waitrose & Partners prevede di rendere disponibile il servizio a più di 1.000 clienti nella primavera del 2019.

“C’è una crescente richiesta da parte dei nostri clienti di rendere lo shopping con noi ancora più comodo nell’adattarsi al loro stile di vita frenetico – da detto Archie Mason, responsabile dello sviluppo del business di Waitrose & Partners -. Piuttosto che aspettare una consegna o impiegare tempo per mettere tutto via, il servizio offre ai clienti la possibilitò di usare quel tempo in modo diverso, come cucinare e mangiare il cibo che hanno comprato”.

“Collaborare con Waitrose & Partners per sviluppare il primo servizio di consegna a domicilio nel Regno Unito è una premessa entusiasmante per Yale, poiché cerchiamo di capire in che modo i prodotti intelligenti possono migliorare la vita quotidiana e proteggere la tua casa. La nostra eredità e priorità è nella sicurezza, ma le tecnologie con le quali stiamo lavorando ora ci consentono anche di collaborare con aziende come Waitrose per sviluppare servizi adatti alla vita moderna” ha detto Nigel Fisher, Managing Director di Yale UK.

Nuovo aumento di capitale per Milkman, consegne su misura

Lavora con Easy Coop, Eataly, Nespresso, Zara e ha una sua filosofia nelle consegne Milkman, quella di adattare il servizio alle esigenze del singolo committente: e gli investitori ci credono, visto che è stato appena annunciato un nuovo aumento di capitale da 6,4 milioni di Euro sottoscritto da Vertis (lead investor attraverso il fondo “Vertis Venture 2 Scaleup”), P101 e 360 Capital Partners. L’operazione segue al deal del 2016 completato da P101, 360 Capital Partners e dal business angel statunitense Mike Brennan. 

Grazie a questi nuovi fondi, la società del “lattaio” intende accelerare il piano industriale di sviluppo, finanziando un’espansione geografica che ha l’obiettivo di arrivare, a fine 2019, a coprire tutte le più importanti province italiane per fatturato dell’e-commerce.

“Siamo entusiasti di questo nuovo ingresso di capitali che conferma ancora una volta la forza della nostra offerta. Il nostro obiettivo è aiutare i negozi online a competere grazie ad una qualità del servizio unica e distintiva e siamo felici di vedere che la nostra visione venga condivisa anche dal mercato dei capitali per l’innovazione. Il servizio è oggi il vero collo di bottiglia dello shift paradigmatico che i consumi stanno attraversando e siamo fieri di avere al nostro fianco ci siano partner consapevoli che la risposta a questa sfida è la tecnologia” ha detto Il CEO di Milkman, Antonio Perini.

La startup fondata nel 2016 è la prima azienda logistica a investire esclusivamente sulla qualità della consegna al consumatore grazie ad una tecnologia innovativa e proprietaria, coperta da brevetti internazionali, che consente di proporre alle aziende che hanno deciso di adottare l’e-commerce come canale di vendita una vasta gamma di opzioni, adattando il proprio servizio di consegna alle esigenze dello specifico committente.

Partita con un fatturato di 450 mila Euro nel 2016, l’azienda conta di chiudere il 2018 con più di 7 milioni di Euro di vendite dopo aver effettuato 400.000 consegne con un tasso di gradimento del cliente finale di 4,7 su 5

Spreco: un terzo dei pacchi spediti viaggia in scatole grandi il doppo del necessario

Una nuova frontiera nella lotta allo spreco guarda sempre più al packaging e alla logistica: oltre un terzo (per la precisione, il 34%) delle grandi aziende di commercio al dettaglio in tutto il mondo ammette che i loro prodotti vengono spediti in pacchi grandi il doppio del necessario. Lo ha rivelato una ricerca di DS Smith, che sottolinea la stupefacente quantità di “vuoto” spedito nel mondo a causa delle confezioni non ottimizzate.

Il rapporto, intitolato The Empty Space Economy (L’economia dello spazio vuoto), mostra che l’impatto ambientale stimato della spedizione di spazi vuoti è significativo, con almeno 122 milioni di tonnellate di CO2 emesse (inutilmente) ogni anno, pari alle emissioni annue di anidride carbonica di Belgio, Pakistan o Argentina.

Nonostante ci sia la possibilità di ridurre significativamente i costi di spedizione e le emissioni di CO2, sembra che i manager non considerino la riduzione gli spazi vuoti nel packaging come una priorità assoluta. Solo il 36% degli interpellati aveva condotto una verifica dello spazio vuoto nella confezione dei propri prodotti, e solo un terzo (34%) aveva preso in considerazione il passaggio a una soluzione di imballaggio più ottimizzata.

“La rimozione di ciò che è effettivamente “spazio vuoto” si tradurrebbe in miliardi di euro di potenziale risparmio nei costi di spedizione, che sono attualmente trasferiti al consumatore – ha dichiarato Alessandro Fulvi, DS Smith Packaging Marketing Director -. Con l’evolversi della maturità dell’acquirente di e-commerce, non è più accettabile limitarsi a consegnare le merci in tempo e senza danni. L’imballaggio in eccesso e lo spazio vuoto all’interno di un cartone consegnato frustrano il consumatore e creano un’esperienza negativa del marchio”.

“La chiave, come tutto ciò che è legato alla catena logistica, è quella di guardare la sfida in modo olistico. È necessario concentrarsi maggiormente sull’ottimizzazione della confezione del prodotto presso la fonte di produzione e, successivamente, a livello di centro di evasione ordini”.

DS Smith ha sviluppato “Made2Fit”, un sistema di confezionamento automatizzato che elimina lo spazio vuoto e riduce significativamente i movimenti del prodotto che possono causare danni.

È possibile scaricare l’intero rapporto a questo indirizzo: https://www.strategic-packaging.com/download-whitepaper-the-empty-space-economy

Al centro logistico Aldi di Oppeano 226 collaboratori assunti

Rifornisce quotidianamente i 37 punti vendita di ALDI in Italia attraverso processi ottimizzati, e impiega finora 226 collaboratori al proprio interno il centro logisticola di Oppeano, in provincia di Verona, all’avanguardia a livello di efficienza logistica e riduzione dell’impatto ambientalehe

Su una superficie di quasi 94.500 metri quadri, la prima piattaforma logistica ALDI si sviluppa su un’area di 58.920 metri quadri dedicata allo stoccaggio e alla movimentazione delle merci, che passano attraverso 98 porte di carico. All’interno della struttura sono presenti anche uffici e un centro di formazione, l’ALDI Accademia. Il centro logistico è operativo 24 ore su 24, per assicurare il miglior servizio possibile ai clienti di tutti i 37 punti vendita ALDI aperti nel Nord Italia.

Una presenza, quella del centro logistico, che ha generato nuovi posti di lavoro e prodotto importanti ricadute sul territorio di Oppeano dal punto di vista economico, dell’indotto e dell’occupazione, inserendosi nel più ampio piano di sviluppo di ALDI che prevede l’assunzione di circa 1.500 collaboratori entro la fine del 2018.
“Per il nostro Comune è un orgoglio ospitare ad Oppeano una delle più importanti realtà a livello internazionale nel settore della Gdo, con punti vendita in tutto il mondo. ALDI col suo insediamento ha dato spazio a 226 posti di lavoro sul territorio; posti di lavoro che corrispondono ad altrettante famiglie; il fatto che in un momento di difficoltà economica globale un’azienda di tale qualità venga ad investire nel nostro territorio, significa che sono stati creati i presupposti per l’insediamento, a livello di viabilità ma anche di offerta di servizi. Un motivo di vanto per l’Amministrazione Comunale che ha dimostrato elevata sensibilità per il lavoro e l’impresa, due valori che devono crescere e progredire insieme – spiega il Sindaco di Oppeano Pierluigi Giaretta -. Un’attenzione al sociale, ulteriore motivo di grande soddisfazione per l’Amministrazione Comunale, con l’auspicio che vi sia continuità nella collaborazione tra aziende del territorio e tessuto sociale, a favore della comunità. Un supporto più che gradito da parte di ALDI, che testimonia la volontà di questa multinazionale di investire e sostenere la realtà economica di Oppeano, credendo appieno nelle sue potenzialità; un grazie sentito da parte del Sottoscritto e dell’Amministrazione comunale di Oppeano ad ALDI”.

 

Logiche green

In grado di unire l’efficienza delle funzioni logistiche a un basso impatto ambientale, il centro di distribuzione di Oppeano pone grande attenzione alla sostenibilità delle proprie attività. Per ottimizzare il processo di distribuzione, infatti, ALDI rifornisce i propri negozi a fronte di reali esigenze giornaliere e con tempistiche di approvvigionamento brevi, per garantire prodotti di massima freschezza e ridurre al minimo la giacenza di merce in eccesso. L’attenta pianificazione dei tragitti, a cui risponde anche la scelta di posizionare il centro logistico in un’area strategica, situata in prossimità di uno snodo stradale, assicura tempi di trasporto brevi e la riduzione al minimo dell’impatto ambientale.

 

Il secondo centro in costruzione a Landriano

Per garantire un’ottimale organizzazione logistica, infine, il centro operativo di Oppeano verrà presto affiancato da una nuova sede: sono iniziati infatti lo scorso marzo i lavori di costruzione del secondo centro di Direzione Regionale, situato a Landriano (PV). Su una superficie di quasi 102.000 metri quadri, la nuova piattaforma logistica consterà di 52.000 metri quadri di deposito merci e circa 3.700 metri quadri suddivisi tra uffici e un centro di formazione, l’ALDI Accademia. Una volta completato, il sito creerà altri 200 posti di lavoro e permetterà di rifornire più da vicino i punti vendita delle regioni del Nord Ovest e di formare i nuovi collaboratori all’interno dell’ALDI Accademia.

Primo semestre 2018, il mercato real estate italiano si ferma a 3,3 mld di euro

Una battuta d’arresto che però non preoccupa gli operatori: stiamo parlando del volume investito in Italia nel primo semestre 2018, che ha raggiunto circa 3,3 miliardi di euro, segnando una diminuzione del 40% rispetto allo stesso periodo del 2017 – anno record – il cui volume tuttavia è stato notevolmente superiore alla media decennale.
Se il volume degli investimenti nel settore immobiliare nel 2017 ha superato il record storico registrato nel 2007, con oltre 11,3 miliardi di Euro considerando tutti i settori ad esclusione del residenziale, i dati del primo semestre 2018 esprimono dunque un trend diverso, che tuttavia aveva raggiunto un volume superiore più del doppio rispetto alla media degli ultimi dieci anni.
Nei primi sei mesi del 2018 nuovi elementi di incertezza, legati anche alla situazione politica ed economica italiana, hanno contribuito a rallentare la crescita sostenuta del volume degli investimenti immobiliari che proseguiva da ormai cinque anni. La domanda si conferma elevata, ma è più cauta rispetto al passato.
“La prima metà dell’anno è stata comunque dinamica. Sicuramente la situazione di stallo politico alla fine di maggio, seppur transitoria, ha rappresentato un ulteriore elemento d’incertezza sul Paese che ha rallentato l’attività d’investimento. Alcuni investitori si sono raffreddati sull’Italia, valutando le opportunità con maggior cautela rispetto al recente passato, ma l’interesse rimane forte, anche in un’ottica di diversificazione europea” commenta Joachim Sandberg, Head of Italy and Southern Europe Region di Cushman & Wakefield. “Si possono evidenziare alcuni trend che hanno caratterizzato il primo semestre: i capitali internazionali continuano a rappresentare la componente principale degli investimenti (circa 65%), ma l’attività degli investitori domestici (35%) è in aumento rispetto al 2017; continua la compressione dei rendimenti prime, con transazioni uffici chiuse sotto il 3,5%, segnale di un mercato in salute in cui l’interesse continua ad essere forte; ed infine la conferma dell’attenzione verso lo sviluppo immobiliare, sia che si tratti di grandi progetti di rigenerazione urbana, oppure di singoli immobili da valorizzare”.

Approfondendo l’analisi, la diminuzione dei volumi si riferisce prevalentemente al settore direzionale (-58%) ed è riconducibile ad una combinazione di cause diverse, ma principalmente alla carenza di prodotto in linea con gli standard internazionali, risultato della limitata attività di sviluppo e riqualificazione negli ultimi anni. Uffici e Retail si confermano i settori dominanti in termini di volumi transati (circa 35% ciascuno), seguiti dalla Logistica (12%) e dal settore Alberghiero (10%).

Per quanto riguarda il settore direzionale, la limitata offerta di prodotto “core” ha generato un’elevata competizione e quindi una compressione dei rendimenti “prime” fino a raggiungere valori minimi storici, intorno al 3,50% netto per Milano e 4,00% netto per Roma.
Secondo Claudia Buccini, Head of Research di Cushman & Wakefield in Italia: “In risposta a questo scenario, gli investitori hanno iniziato ad ampliare e diversificare le loro strategie di investimento, ad esempio valutando opportunità prime ma in location secondarie, con solidi fondamentali immobiliari; oppure progetti di sviluppo o riqualificazione per creare nuovo prodotto di grado A, con le caratteristiche di flessibilità ed efficienza attualmente richieste dai conduttori. In altri casi ancora, hanno spostato la loro attenzione su asset class alternative, quali residenze universitarie, residenze per anziani o strutture sanitarie assistenziali, che tuttavia rappresentano settori ancora poco maturi nel mercato italiano e possono richiedere una più lunga fase di analisi e valutazione dell’investimento”.
Milano rimane più resiliente rispetto ad altri mercati italiani, confermandosi come “gateway city” in Europa, in grado di competere con gli altri mercati europei e attrarre un numero crescente di investitori e corporate, nonostante l’attuale situazione di incertezza politica.
Il Retail continua ad essere un target per gli investitori, con particolare riferimento a Centri Commerciali (55% del volume retail) e High Street (30%), e circa il 60% delle transazioni registrate nel primo semestre è rappresentato da portafogli. Per quanto riguarda il segmento delle high street, le città principali si confermano Milano, Roma, Venezia, Firenze e in minor misura anche Torino, dove l’interesse degli investitori è alimentato dalla dinamicità del mercato delle locazioni e dal trend positivo dei canoni, sostenuti dai flussi turistici che caratterizzano queste città. Per quanto riguarda il segmento out of town, il mercato è sempre più polarizzato, con domanda crescente e pressione sui rendimenti per i centri riconosciuti come “retail destination”, mentre soffrono i prodotti secondari non supportati da solide catchment area.

 

Cresce la logistica

La Logistica, che rappresenta il 12% sul totale degli investimenti, è l’unico settore che mostra un andamento in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+25% ma partendo da una base limitata), a conferma del forte interesse generato dalla continua evoluzione dell’e-commerce e dall’espansione della grande distribuzione. Gli investitori sono focalizzati su opportunità immobiliari con contratti di locazione di lunga durata e conduttori affidabili, ma valutano anche opportunità di sviluppo per creare nuovo prodotto in linea con le richieste sempre più sofisticate degli operatori.
Infine, il mercato Alberghiero presenta interessanti opportunità e ampi margini di crescita, non solo nei mercati principali quali Milano, Roma, Venezia e Firenze, dove l’attenzione degli investitori è sempre elevata, ma anche in location secondarie che offrono rendimenti appetibili, oppure considerando asset class “alternative” quali residenze per studenti e ostelli, settori attualmente in evoluzione.
Conclude Carlo Vanini, Head of Capital Markets di Cushman & Wakefield in Italia: “Sicuramente il rischio legato al Paese è aumentato rispetto all’inizio del 2018 ed è ormai certo che nel 2019 la Banca Centrale Europea interromperà il lungo periodo di politica monetaria espansiva. Come effetto dell’aumento dello spread, i costi di finanziamento sono già cresciuti e gli investitori sono più cauti, soprattutto quelli internazionali, ma le opportunità che l’Italia offre rimangono elevate. Il driver principale per l’investimento immobiliare rimane il contesto economico del Paese, per il quale è previsto un andamento positivo nel 2018. È pertanto prevedibile che la crescita degli investimenti immobiliari prosegua in linea con il trend degli ultimi anni, pur se in modo più cauto e a ritmi meno sostenuti, con un’attenzione sempre maggiore ai fondamentali e all’evolversi della situazione politica”.

Consegne al cuore dell’eCommerce, il 41,4% disposto a pagare per servizio “sartoriale”

Il commercio elettronico corre veloce, ma gli spedizionieri spesso non tengono il passo. Così il 41,4% dei clienti dei negozi digitali sarebbero disposti anche a pagare di più pur di ricevere la propria merce il giorno stesso dell’ordine. Non solo, una percentuale più o meno simile, il 41,6%, pagherebbe due o tre euro in più pur di poter scegliere l’orario di consegna e il 43% per cento vorrebbe potere ricevere l’oggetto del proprio desiderio anche la sera o nei week-end.

Dati che emergono da una ricerca condotta da Milkman, sistema di consegna a domicilio di e-commerce che punta proprio sul servizio “sartoriale” e che segnala l’esigenza crescente da parte del mercato che i corrieri tradizionali agiscano con maggiore tempestività e trasparenza. Una richiesta sulla quale per una volta siamo perfettamente allineati agli Stati Uniti, dove un’analoga ricerca condotta da Dropoff registra che il 43% degli americani si aspetta una consegna same-day (e tra i Millennials la percentuale sale al 50). Il 54% dei consumatori digitali di Oltreoceano vorrebbe inoltre selezionare la finestra di consegna.

Insomma, la consegna sembra essere una delle nuove frontiere dell’e-commerce. Del resto diciamoci la verità: uno dei punti deboli dell’acquisto online – soprattutto nel caso di acquisti d’impulso – è proprio l’impossibilità di disporre immediatamente della merce. Comperare un paio di scarpe e poi dover aspettare due giorni – se non di più in caso di consegna mancata – per indossarle è un’esperienza piuttosto frustrante, che spesso frena i nostri entusiasmi al momento di usare la tastiera come un portafogli. E il cahier de doléance dei consumatori online è lungo: il 37% dei clienti denunciano problemi di comodità nella consegna, con corrieri che passano sempre quando in casa non c’è nessuno, oppure lavorano solo in orario d’ufficio, che però vale anche per chi deve ricevere la merce; il 29% del campione inoltre non ha fiducia nello spedizioniere e sospetta che egli sostenga di essere passato anche quando non è vero; il 19% invece lamenta ritardi rispetto all’orario programmato e il 15% danni nella merce o addirittura lo smarrimento del collo.

Il fatto è che una consegna inefficiente rappresenta anche un danno per il brand e per il retail. A che serve implementare l’omnichannel se poi l’ultimo miglio – quello che non dipende più dal venditore – rischia di rovinare l’esperienza dell’acquisto?

“Il piacere dell’acquisto – sottolinea Antonio Perini, CEO di Milkman – inizia sul check-out, ma spesso non si protrae o addirittura si interrompe, nel dominio fisico”. Per questo è spesso vincente la strategia di chi come Milkman punta proprio sulla flessibilità della consegna. “Il 60% dei nostri clienti – spiega Perini – decide di programmare la consegna invece di accettare il giorno e la fascia che gli vengono proposti in modo automatizzato. Considerando gli ultimi tre mesi, il 33% degli utenti Milkman ha scelto la fascia di consegna sotto le tre ore, il 20% ha scelto di ricevere il proprio pacco tra le 19 e le 22 (servizio serale) e il 20% ha richiesto una consegna in same-day”.

E ora Prime a Milano consegna in giornata, Amazon lancia Consegna Oggi

La sfida delle consegne veloci è sempre più agguerrita: e ad alzare l’asticella è ancora Amazon che lancia, per i clienti Prime, il nuovo servizio Consegna Oggi, senza costi aggiuntivi, disponibile dal lunedì al venerdì nell’area di Milano su oltre un milione di prodotti.

I clienti Amazon Prime possono effettuare il proprio ordine nel corso della mattina, tipicamente entro l’una, e tutti gli ordini superiori ai 29 Euro, idonei alla Consegna Oggi, saranno consegnati tra le 18.30 e le 21.30 del giorno stesso, senza costi aggiuntivi. Tra i prodotti disponibili per la Consegna Oggi si trova la gran parte delle categorie presenti nel sito, dall’elettronica ai giocattoli, ai film. Il servizio include anche centinaia di migliaia di prodotti da aziende che utilizzano il servizio Logistica di Amazon.

“I clienti Prime amano le spedizioni veloci, senza costi aggiuntivi, su milioni di prodotti. Oggi siamo entusiasti di rendere Prime ancora più veloce, offrendo ai clienti la consegna in giornata senza costi aggiuntivi, oltre ai tanti vantaggi inclusi nel loro abbonamento, come lo streaming illimitato di film e serie TV o l’archiviazione di foto con Prime Foto, tutti senza costi aggiuntivi – ha dichiarato Lou Santini, Director Eu Prime di Amazon -. “I clienti Prime residenti nell’area di Milano e hinterland possono trovare un’ampia selezione di prodotti disponibili per la consegna in giornata, e ricevere ciò di cui hanno bisogno, o che semplicemente desiderano, entro la sera stessa”.

Un’opzione utile soprattutto per alcuni acquisti last minute, come il regalo per una festa o un nuovo telefono per sostituire quello che si è appena rotto. Ma anche per prodotti di uso quotidiano essenziali quali salviette per neonati, ricariche per pannolini, latte artificiale, dentifricio, shampoo, deodoranti, detergenti, barrette di cereali eccetera

Due i modi per trovare i prodotti disponibili con Consegna Oggi. I clienti Prime possono semplicemente cercare il logo Consegna Oggi nelle pagine dei prodotti idonei, aggiungere articoli per un totale di ordine superiore ai 29 Euro e scegliere l’opzione di Consegna Oggi senza costi aggiuntivi al momento del check-out. Oppure possono utilizzare la funzione “Ricevi oggi”, situata nel menu dei filtri, per trovare i prodotti idonei alla Consegna Oggi durante la ricerca.

 

Tre opzioni di consegna veloce

I clienti Prime possono scegliere ora tra tutte queste opzioni, nelle aree in cui sono attivi i rispettivi servizi:

Prime Consegna Oggi: i clienti Prime di Milano e hinterland possono ordinare al mattino, tipicamente entro l’una, e ricevere i propri acquisti tra le 18.30 e le 21.30 del giorno stesso, senza costi aggiuntivi, con un minimo d’ordine di 29 Euro, dal lunedì al venerdì.Al di sotto di questo valore minimo dell’ordine, l’opzione di consegna in giornata è disponibile per 6,99 Euro per ordine e per i clienti non Prime la consegna in giornata è disponibile per 8,99 Euro per ordine. Gli ordini del pomeriggio saranno consegnati il giorno successivo.
Prime Now: i clienti Prime residenti nell’area di Milano e hinterland possono scegliere la consegna entro un’ora al costo di 7,99 Euro o la consegna in finestre di due ore, tra le 8 e la mezzanotte dello stesso giorno, sette giorni alla settimana, senza costi aggiuntivi per gli ordini con un valore minimo di 50 Euro su migliaia di prodotti.
Prime Consegna in un giorno: i clienti Prime in Italia possono continuare a usufruire delle consegne illimitate in un giorno su un milione di prodotti di tutte le categorie.

Aldi, partiti i lavori del secondo centro logistico a Landriano (PV)

Raggiungerà una dimensione di 52.000 metri quadrati e porterà alla creazione di circa 200 nuovi posti di lavoro: sono i “numeri” del secondo centro di Direzione Regionale di Aldi, i cui lavori sono partiti lo scorso 26 marzo a Landriano (PV).

Prosegue dunque il piano di espansione sul territorio italiano della multinazionale tedesca, con la costruzione di un secondo centro logistico dopo quello di Oppeano (VR) e a due mesi dalle aperture dei primi punti vendita nel BelPaese. Oggi ce ne sono già 25 operativi e in programma c’è un fitto calendario di nuove aperture.

La sede di Landriano, nella provincia pavese, poco distante dal capoluogo lombardo, fungerà da centro di direzione e distribuzione regionale per il Nord Ovest. Per la costruzione ALDI si affida a Vailog, società specializzata nello sviluppo logistico. “Questo è il terzo investimento di Vailog sul territorio di Landriano e siamo molto orgogliosi della fiducia di ALDI per averci affidato questo nuovo sviluppo” ha detto Eric Véron, General Manager di Vailog.
Soddisfazione è stata espressa anche dal Sindaco del Comune di Landriano, Maria Ivana Vacchini: “Siamo lieti di accogliere sul nostro territorio ALDI, multinazionale tedesca nonché leader della Grande Distribuzione a livello mondiale, e di poter rafforzare la nostra collaborazione con Vailog che sta sviluppando il terzo immobile dedicato alla logistica nel nostro Comune”.

Su una superficie di quasi 102.000 metri quadrati la nuova piattaforma logistica consterà di 52.000 metri quadrati di deposito merci e circa 3.700 metri qudrati suddivisi tra uffici e un centro di formazione, l’ALDI Accademia. Una volta completato, lo stabilimento permetterà di rifornire più da vicino i punti vendita delle regioni del Nord Ovest e di formare i nuovi collaboratori all’interno di ALDI Accademia.

Il centro di Landriano consentirà ad ALDI di raddoppiare la sua capacità logistica in Italia: il centro di Oppeano infatti, già operativo, ha una superficie totale di oltre 56.000 metri quadrati e al suo interno lavorano oltre 200 collaboratori. 

e-commerce e packaging le 7 tendenze del 2018: sarà l’anno della personalizzazione

e-commerce e packaging un binomio strettissimo che influisce sulle performances del servizio.

Quali sono oggi le tendenze prevalenti degli e-merchant e le loro richieste?

Se ne è perlato nel corso dell’evento Netcomm Focus dedicato alla logistica e al packaging, dove Rajapack, filiale italiana del gruppo RAJA, ne ha evidenziate 7:

  1. Packaging minimal che riduca i volumi e l’impiego di materiale. Una soluzione che ha una doppia valenza, da una parte incontra il gusto estetico del pubblico, dall’altra riduce i costi di trasporto e gestione logistica;
  2. Packaging conforme alle tabelle peso-volumetriche dei principali corrieri, sempre in ottica di riduzione di volumi e costi;
  3. Packaging green capace di soddisfare le 3 “R”: ridurre, riutilizzare, riciclare. I merchant sanno che il 52% delle decisioni di acquisto è influenzato dall’impatto ambientale dell’imballo e Rajapack testimonia questa tendenze con un crescita del 40% delle richieste per imballaggi eco-sostenibili;
  4. Packaging riutilizzabili: soluzioni che possono essere impiegate anche per eventuali resi da parte del consumatore che nell’80% dei casi infatti dà per scontato di poter rendere la merce nel medesimo imballo in cui l’ha ricevuta;
  5. Packaging anti-effrazione: si moltiplicano i nastri adesivi personalizzati o in carta anti-furto, le scatole americane senza chiusura automatica (più facili da aprire) e le buste con messaggi di tentata effrazione;
  6. Packaging personalizzato: il pacco è un vero e proprio biglietto da visita per le aziende capace anche di trasmettere al consumatore i valori e le peculiarità che le caratterizzano, per questo è importante una personalizzazione significativa che riguardi sia il lato esterno che quello interno per influenzare il cosiddetto effetto WOW;
  7. Packaging più veloce e meno ingombrante in grado di risparmiare spazio a magazzino e incrementare la produttività soprattutto nei momenti di maggiore attività.

Passando poi agli e-shopper, vediamo quali accorgimenti contribuiscono all’effetto wow.

 Cresce l’unboxing, ovvero il fenomeno della condivisione sui social del momento di apertura del pacco.

Sempre più rilevante il premium packaging (conosciuto anche come packaging regalo) non solo nel lusso, dove in realtà non stupisce, ma anche in settori come l’elettronica e il food a testimonianza di un e-shopper sempre più attento ed esigente.

Sempre più spazio alla personalizzazione specialmente nell’abbigliamento, dove l’importanza è comunicare senza particolari esigenze anti-shock, e nella gioielleria La personalizzazione, infatti, sarà uno dei trend in forte crescita nel 2018. Dall’indagine di DotCom Distribution emerge infatti che il 44% degli e-shopper che spendono più di 200$ al mese ripeterà l’acquisto online solo se ha ricevuto un packaging personalizzato e curato nei dettagli.

 

 

 

Coop Olanda introduce i camion elettrici per la logistica

Foto: Guido Benschop

Si fa un bran parlare di auto elettriche, ma tanto della mobilità sostenibile passa anche per il trasporto su gomma: a che punto siamo dunque con i camion elettrici? Una prima risposta viene dalla Coop olandese, che ha annunciato un progetto pilota per rifornire i punti vendita del centro di Rotterdam con autocarri elettrici.

Coop Supermarkten fornisce energia elettrica al 100% ai suoi negozi di Rotterdam. Per contribuire al Green Deal 010, il programma per azzerare le emissioni dai trasporti e dalla logistica nel centro di Rotterdam nel 2020, l’organizzazione del supermercato sta esplorando nuove possibilità per le forniture elettriche nei centri urbani.

Dal centro di distribuzione di Gieten (Drenthe), quattro volte a settimana i container vengono caricati su un camion elettrico di Breytner, specialista nel settore del trasporto elettrico al 100%, il quale rifornisce i negozi Coop Today nel centro della città, silenziosamente e in modo pulito.

«Coop in questo modo rifornisce i negozi in modo sostenibile e riduce l’inquinamento atmosferico e l’inquinamento acustico nelle aree densamente popolate. Breytner ha le conoscenze e le competenze per fornire una distribuzione a prova di futuro e pulita» dice Coen Worst, Transport Manager di Coop.

Dopo il progetti pilota di Rotterdam, Coop sta studiando le possibilità di fornire emissioni zero in altri suoi negozi. Con il programma Green Deal, il governo olandese punta ad arrivare a una logistica a zero emissioni entro il 2025. Entro quell’anno, Coop sarà pronta a fornire tutti i negozi nei centri urbani nei Paesi Bassi senza emissioni.

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