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Al via il 19 settembre il talent di Nastro Azzurro “Portami Lontano”

Tra talent show che è anche una sfida tra quattro grandi eccellenza del Made in Italy: moda, food, tech e design, rappresentate ciascuna da un “mentore” e da un giovane talentuoso, selezionato attraverso il concorso “Una Nastro Azzurro Con” tra 120 partecipanti: è il concept che sta alla base di “Portami Lontano”. Sviluppato in quattro puntate, andrà in onda in contemporanea su FoxLife, FoxComedy e Nat Geo People a partire dal 19 settembre, ogni sabato alle 20.00. I quattro vincitori delle categorie Moda, Food, Tech e Design, che parteciperanno al format televisivo si confronteranno con il proprio “mentore”, ma solo uno di questi si aggiudicherà il corso presso la “Mind The Bridge” di San Francisco.

I talenti selezionati sono per la Moda Alessandra Ribello, che ha vinto con il progetto “Remade your denim”, che si propone di dare nuova vita al proprio jeans puntando a garantire qualità, stile e sostenibilità; per il Food Andrea Marconi con “Foodoor.it”, un box con tutto ciò che serve (videoricetta compresa) per cucinare una cena top, direttamente consegnato a casa; per il Tech Marco Tittarelli con “Handsapp”, una game app con finalità benefiche che per prima unisce, in un’unica piattaforma, aziende, giocatori ed enti no profit; per il Design Federica Sala con “Interiorbe”, un portale che rende l’Interior Design di qualità accessibile a tutti.

In ogni episodio di “Portami Lontano”, programma prodotto da FreMantle Media ed al cui concept creativo ha collaborato l’agenzia DLV BBDO, ogni vincitore si confronterà con il proprio “mentore”. «La scelta dei maestri da affiancare ai nostri talenti non è stata facile» racconta Sabrina Fontana, Marketing Manager di Nastro Azzurro & Premium Brands «abbiamo puntato su professionisti di rilievo, affermati nel mondo, che rappresentassero al meglio la realizzazione del talento “Made In Italy”». I mentori sono per la Moda Luca Rubinacci, erede di una famiglia di grandi sarti e fondatore della linea prét à porter “Rubinacci”; per il Food Gino Sorbillo, uno tra i Pizza Chef italiani più affermati ed apprezzati nel mondo, che spopola sui social network; per il Tech Benedetta Lucini, Manager di Start Up che, dopo studi ed importanti esperienze all’estero, è tornata nel Belpaese per seguire l’avvento di Uber della quale è stata general manager Italia; per il Design Lorenza Bozzoli che ha iniziato come Fashion Designer per aziende come Fiorucci e Sergio Rossi per poi spostarsi sull’industrial design, diventando una delle più importanti “firme” di Alessi.

Nastro Azzurro seguirà, attraverso i propri canali social, tutta l’esperienza di queste settimane e di quelle a venire. Le informazioni sui vincitori, sui maestri e su quanto accadrà nelle prossime settimane sono disponibili sul sito di Nastro Azzurro.

Arriva in Italia Best Brands, l’oscar che premia risultati di vendita e awareness

best brands Stephan Nießner , Ferrero 11.02.2015 Foto: Astrid Schmidhuber

Nato in Germania, dove il gruppo di comunicazione Tedesco Serviceplan lo ha creato nel 2004, sbarcato in Cina nel 2014, il premio Best Brands arriva in Italia, per certificare con precisione quale fra tutti i brands del nostro paese è in assoluto il top.

Tutto merito del criterio oggettivo adottato e pserimentato da un decennio: la classifica delle marche italiane verrà stilata non secondo l’opinione (spesso autorevolissima) di una giuria, ma secondo due criteri oggettivi e molto diversi tra loro: il successo economico e l’affetto del pubblico: quindi share of market share of soul.

Per partecipare non serve un’iscrizione al premio: sono candidate d’ufficio tutte le marche rappresentative sia come quota di mercato, sia come capacità di investire in comunicazione, valutata sulla media degli ultimi quattro anni.

Giovanni Ghelardi, Amm. Del. di Serviceplan Italia
Giovanni Ghelardi,, Amm. Del. di Serviceplan Italia

«Best Brands si basa su uno studio estensivo condotto da GFK direttamente su 3.000 persone in Italia – spiega Giovanni Ghelardi AD di Serviceplan Italia che insieme agli altri partner, GFK Italia, RAI Pubblicità, System 24 e ADC Group e con il sostegno di UPA, promuove l’edizione nazionale del premio – con un metodo assolutamente inedito che mette in relazione attraverso un algoritmo esclusivo sia il potenziale economico del brand che il suo legame affettivo con la gente».

Silvio Silprandi, Vice Presidente GfK Eurisko Italia, entra nello specifico della metodologia. «È un processo molto articolato: l’indice finale nasce da due famiglie di indicatori. Da una parte abbiamo il «successo della marca» che comprende la Market Share (cioè la quota di mercato a valore), la Loyalty del consumatore (cioè la fedeltà al brand espressa attraverso l’acquisto più frequente) e il Premium Price (cioè il livello di prezzo su cui si attesta la marca rispetto alla media della competition) e la «share of soul» che comprende la Brand awareness (domande che rilevano il livello di familiarità con la marca), il Brand Potential Index (calcolato su una serie di domande che misurano propensione a spendere di più rispetto alle altre marche, personal relevance, attrattività, distintività e superiorità), il Cross-selling potential (domande che raccolgono il livello di propensione all’acquisto/utilizzo di un nuovo prodotto della marca). In sostanza però l’ingrediente fondamentale di tutto il processo sono i consumatori. Sono loro a determinare sia il successo economico di una marca sia ad esprimere i dati più ‘emozionali’».

In attesa del 28 ottobre quando saranno ufficializzati i Best Brands irtaliani, nell’ultima edizione svoltasi in Germania è stata riconosciuta l’importanza dei brand italiani con l’istituzione della categoria Best International Brand/Corporate Brand Italy vinta da Ferrero, al secondo e terzo posto si sono classificate Tod’s e Luxottica.

Dirk promotes itself with a floating supermarket

Take advantage of an event in Amsterdam that attracts hundreds of sailing and other boats and thousands of people to promote its supermarkets: that is what the Dutch retailer Dirk van den Broek did during Sail 2015 last 19 to 23 August. The idea, borrowed from the river markets of the East, was to create a “floating (and self-propelled) supermarket”, with each boat containing a single product (water, bananas, snacks) that was offered to the spectators on boats or along the banks of the canals in the centre of Amsterdam. Success (at least from the media point of view) assured.

The Dutch retailer is not new to “smart” promotions: last May, in the aisles of a store in the Dutch city, it set up a discotheque (at night) where visitors could dance and at the same time buy biscuits, drinks or whatever.

Dirk van den Broek during Sail 2015 last 19-23 August, set up a (mobile) “floating supermarket” on the canals of the Dutch city.

Dirk si promuove con il supermercato galleggiante

Approfittare di un evento che attira ad Amsterdam centinaia di barche a vela e natanti e migliaia di persone per promuovere i propri supermercati: questo ha fatto l’insegna olandese Dirk van den Broek in occasione di Sail 2015 lo scorso 19-23 agosto. L’idea, mutuata dai mercati fluviali orientali, è stata quella di creare un “supermercato galleggiante” (e semovente), con ogni barca che conteneva un singolo prodotto (acqua, banane, snack) che veniva offerto agli spettatori sulle barche o lungo le rive dei canali, nel centro di Amsterdam. Successo (quanto meno mediatico) assicurato.

L’insegna olandese non è nuova a promozioni “smart”: lo scorso maggio ha allestito nelle corsie di un punto vendita della città olandese una discoteca (notturna) dove gli avventori potevano ballare e acquistare allo stesso tempo biscotti, bevande o altro.

Tesco per incentivare i prodotti private label propone l’assaggio

Si chiama “Try before you Buy” il progetto pilota ideato da Tesco, la maggiore insegna britannica, in sei pdv del Regno Unito. Obiettivo: far assaggiare il prodotto private label per incentivarne le vendite. Si tratta di prodotti freschi pronti, in particolare quelli che si acquistano di solito per pranzo, come sandwich, insalate e torte. Un modo per migliorare l’immagine della marca commerciale, un po’ offuscata. La prima insegna del Regno Unito si trova in difficoltà nella “guerra dei supermercati” che imperversa ormai da tempo sul suolo di Albione, con i due discount tedeschi, Lidl e Aldi, che guadagnano quote di mercato anno su anno, grazie a prezzi aggressivi ma anche a campagne pubblicitarie a tappeto e a volte assai creative dove si tolgono gli abiti un po’ dimessi del discount, e si propongono come retailer capaci di proporre prodotti (anche) di qualità.

Ecco quindi Tesco passare al contrattacco. “Siamo veramente orgogliosi dei nostri prodotti e vogliamo aiutare i nostri clienti a comprarli con fiducia” ha detto un portavoce della compagnia.

 

Private label e scelte salutiste
Tesca mira a incentivare tutte le referenze a marchio commerciale, anche tramite una politica di selezione delle marche che potrebbe portare al “taglio” di un terzo delle referenze sugli scaffali, a favore della private label. Un modo per calmierare i prezzi e aumentare i margini.
È una strategia che punta, quanto meno nelle intenzioni dichiarate, anche a “educare” il consumatore a un’alimentazione più sana e sostenibile. In questo senso possono essere lette le innovative referenze veggie come gli spaghetti di verdure (Tesco Pam e le altre: le private label puntano sul vegetariano), la scelta di togliere gli snack e le bevande dolci dall’area casse (Tesco toglie i dolci dalle casse, decisione presa anche in alcuni U2 in Italia) e di ridurre lo zucchero dalle bevande Pl (Tesco ridurrà lo zucchero del 5% ogni anno nelle sue bevande gassate), e che ha già visto cadere “teste” importanti dall’assortimento, come i succhi zuccherati di Ribena e Capri Sun.

Target consumatori: non solo millennials, anche i senior sono una risorsa per il retail

Che la popolazione italiana invecchi progressivamente è fuor di dubbio, ma solo ora sembra che si guardi alla popolazione senior da parte delle imprese e della distribuzione con un certo interesse, superando lo schema classico dei prodotti specifici e considerandoli come target. Infatti secondo Gfk Eurisko la popolazione tra i 55 e i 74 anni (17 milioni di individui, destinati a diventare 30 milioni tra 30 anni) non è tutta uguale. All’interno di questo target vi è un segmento (il 14% del totale) per il quale sono rilevanti i tratti psicografici, la cultura e una buona disponibilità di reddito.

A confermare l’interesse per i senior giungono i risultati della ricerca “Alimentazione e benessere: quali possibili convergenze?” realizzata dal Gruppo Gabrielli, d’intesa con Life Trend Lab, centro di ricerca nato dalla collaborazione tra l’Azienda e L.I.V.E. – spin off dell’Università Politecnica delle Marche.

In generale, si ricava dalla ricerca, tengono i profili dei consumatori ancorati ad un consumo tradizionale, ma contemporaneamente emerge la nicchia di coloro che sono portatori di nuove visioni e sensibilità. Proprio come i consumatori senior, cresciuti numericamente anche grazie ad una migliore qualità della vita e buone relazioni sociali, e che diventano un fenomeno da studiare da un punto di vista delle abitudini di consumo.

Questa indicazione porta a parlare di un approccio “senior specific” che sembra mettere in difficoltà le aziende nell’adozione di una logica di proposte e soluzioni innovative piuttosto che adattive. Una conseguenza del superamento del concetto stereotipato di persona anziana che va rivisto sulla base di come effettivamente i senior si vedono e si sentono.

Segmentare questo nuovo target appare però più difficile a causa delle incidenze economiche, sociali e di salute che intervengono e che rendono eccessivamente numerose le categorie entro le quali racchiudere i soggetti esaminati.

La sfida da raccogliere per gli operatori della Gdo sicuramente riguarda una formulazione di offerta ancorata a un consumatore senior che sa districarsi tra le offerte, ha molto tempo a disposizione e presenta un alto tasso di fedeltà e ripetitività verso gli acquisti e dimostra di essere abile nel reperire informazioni mediante la multicanalità.

È inoltre – sempre secondo la ricerca – un consumatore consapevole e responsabile, attento all’ambiente ma che non vuole essere “incasellato” in offerte rivolte agli anziani, concetto ormai superato.

«La qualità della vita e delle relazioni sociali – ha detto Barbara Gabrielli vicepresidente del Gruppo Gabrielli – sta raggiungendo standard positivi che permettono di delineare nuovi profili che per noi operatori della Grande Distribuzione Organizzata rappresentano una sfida per continuare ad anticipare e soddisfare le loro esigenze».

GDO e social (Infografica), Lidl spopola Coop prima delle “italiane”

Lidl sul podio, seguito da Carrefour e Auchan, Coop prima insegna tra le “italiane”: in generale, si potrebbe fare di più e meglio. Un rapporto non facile quello tra le insegne della grande distribuzione italiana e la grande distribuzione emerge dall’infografica elaborata da Digimind, che mette a confronto le performance degli 8 grandi player del panorama distributivo, con particolare focus ai dati di Community, Interazioni e Publication sui principali social: Facebook, Twitter, Youtube, Google plus, LinkedIn e Instagram. I dati, raccolti nel periodo dall’1 luglio all’8 agosto, mostrano comunque uno scenario assai diversificato da insegna ad insegna, sia in termini di utilizzo dei vari media sia di presenza online.

Risalta il fatto che le prime tre insegne per community non sono italiane. Per quanto riguarda le menzioni, il retailer più citato sui Social Media è Lidl (5.8308), seguito da Carrefour (5467) e Auchan (2.181). Coop Italia è distanziato al quarto posto con 1560 menzioni.

Lidl come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte ha una politica social aggressiva e creativa, in Italia (vd Lidl fa promozione social con l’app Pizza Fantastica) e all’estero (vd Lidl lancia in Francia una serie web dedicata al Bbq) che le hanno valso anche dei premi, anche se non copre uniformemente tutti i canali.

Coop con due account è il “postatore” più prolifico (386), seguito da Lidl (180) e Carrefour (99). Sul fronte dei social preferiti Twitter sembra spopolare. Secondo i dati di Digimind, il 56% delle menzioni è costituito da tweet, seguito dai post di Facebook (22%) e dalle news del Web (12%). Ma solo due insegne (Coop Italia ed Eurospin) hanno deciso di presenziare questo canale.

Emblematico il caso di Esselunga, che non ha alcuna presenza attiva sui social.

 

IT Food Retailers Infografica

Il pop-up Pantone Cafè trasforma caffè e panini in colore

Brandizzare il caffè o i panini, assegnando a ciascuno un colore. E non uno qualsiasi, ma una sfumatura precisa perché preso dalla palette più famosa del mondo, il catalogo di classificazione dei colori Pantone. L’ultima frontiera della store experience lato ristorazione si trova al Pantone Cafè nel Principato di Monaco. Nel pop up, aperto fino al 9 settembre presso il centro congressi Grimaldi Forum da Monaco Restaurant Group in collaborazione con Pantone, è possibile ordinare un gelato Vanilla Ice 11-0414, un pasticcino Pistachio Green 13-0221, un sandwich Tomato Red Mozza White 18-1660 o un succo Vibrant Orange 16-1364. Perché ogni voce nel menù è legata a un colore preso dai 2058 della gamma Pantone Goe System, attraverso un collegamento psicologico o intuitivo. I clienti sono invitati ad “assaggiare il colore” combinando vista, gusto e design in una sorta di “esperienza culinaria sensoriale”.
Il sistema di colori Pantone è utilizzato anche nel layout e nei complementi, dai tovaglioli ai bicchieri alle bottiglie, mentre le macchine dell’espresso riportano i tre colori fondamentali Ciano, Magenta e Giallo, sul quale si basano praticamente tutte le stampanti a colori.
Il concept sarà riprodotto in altre location come musei o luoghi legati al mondo della moda, in giro per il mondo.

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Grosseto e Capalbio prossime tappe del tour Simply di Giorgione

Produttore di olio di alta gamma, oste, cuoco, comunicatore: “Giorgione”, al secolo Giorgio Barchiesi, continua il suo tour “La cucina Simply di Giorgione” nei punti vendita della rete Simply gestiti dalla Cooperativa Etruria, dove prepara alcune delle sue storiche ricette e dà consigli per fare la spesa.

I prossimi appuntamenti, in Maremma, sono per martedì 11 agosto nel Punto Simply di via Origlio a Capalbio Scalo alle ore 11.30 e a Grosseto, in via Scansanese, dalle ore 17.30.

GiorgioneSimply1Classe ’57, romano, veterinario mancato, Giorgio Barchiesi si è occupato di un’azienda a Spello, dove produceva olio di altissima qualità. Oggi cucina con passione nella sua locanda. Nel suo orto coltiva di tutto, alleva animali di ogni tipo e cucina. L’uomo giusto insomma per esaltare le primizie con ricette semplici, gustose, facilmente eseguibili. Nel libro “Giorgione – Orto e Cucina“ ha raccolto “ottanta ricette laide e corrotte” e mette “nero su bianco” la sua passione per la cucina “disinvolta”. Piatti semplici e saporiti che riportano con una buona dose di ironia ai sapori della campagna.

Conad entra in Alidis, alleanza europea per acquisti e marketing

Conad entra in Alidis, Alliance Internationale de Distributeurs, storico raggruppamento europeo tra retailer indipendenti a fini di acquisto e marketing, insieme a Coop Swiss e alla belga Colruyt. Da agosto sono dunque sei i retailer europei che si sono uniti per fare massa critica: oltre ai tre nuovi acquisti, gli “storici” tedeschi di Edeka, i francesi di Groupement des Mousquetaires e gli spagnolo Eroski.

Siamo di fronte alla più grande alleanza internazionale tra retailer europei, uniti da una visione strategica comune e a lungo termine. “L’alleanza permetterà di offrire maggior valore ai clienti, grazie ad una gamma di prodotti più ampia e conveniente, e ai fornitori nuovi sbocchi di mercato, maggior visibilità ed opportunità di crescita internazionale” si legge in una nota. Otto i Paesi interessati: Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Polonia e Portogallo, per un giro di affari di 140 miliardi di euro e un totale di circa 23.000 punti vendita.
“Entrare a far parte di Alidis permetterà ai membri di questa alleanza di rafforzare l’offerta dei prodotti a marchio, di garantire ai clienti i brand internazionali del food a prezzi più convenienti, e di sostenere le prospettive di crescita e le sfide di un business sempre più competitivo ed europeo” ha dichiarato Francesco Pugliese, Amministratore delegato di Conad.

Il who’s who dei soci Alidis
Creata nel 2002, Alidis unisce da questo mese sei gruppi indipendenti di retailer:
Groupement des Mousquetaires (Francia) ha sei store-brands (Intermarché, Netto, Bricomarché, Brico Cash, Roady e Poivre Rouge), più di 3.550 punti di vendita in Europa ed un giro di affari di 40,1 miliardi di euro nel 2014. È presente in Francia, Portogallo, Belgio, Polonia e Serbia.
Eroski Group (Spagna), gruppo coooperativo spagnolo, è presente con gli Ipermercati Eroski, i supermercati Eroski Center, Eroski City ed i supermercati Caprabo, e nella catena di profumerie IF. Ha 1.897 punti di vendita ed un giro di affari di 6.1 miliardi di euro.
EDEKA Group (Germania) è una delle più grandi aziende tedesche nel mercato del food retail. I circa 4.000 retailer indipendenti costituiscono la spina dorsale del successo di questa cooperativa. La divisione Netto Marken-Discount ottiene risultati di successo anche nel segmento discount. Con i suoi 11.500 punti di vendita, il gruppo ha generato un giro d’affari di 47,2 miliardi di euro nel 2014.
Colruyt (Belgio), con i suoi 420 punti di vendita di proprietà e gli oltre 430 affiliati in Belgio,nel 2014/15 ha registrato un giro d’affari di 8,9 miliardi di euro. Il retailer è attivo nei servizi di food, distribuzione di carburante, stampa digitale, gestione documentale e produzione di energia green.
• Conad (Italia), con i suoi ipermercati, supermercati, negozi di prossimità, store Sapori&Dintorni, gli oltre 30 distributori di carburanti e le più di 100 parafarmacie, conta più di 3.000 punti di vendita e un giro d’affari di 11,7 miliardi di euro. È presente in Italia, Albania e Malta.
Coop (Svizzera) conta 2.170 punti di vendita e un giro di affari di 26,8 miliardi di euro. Il Gruppo Coop opera nel settore food, non-food e dei servizi. Con il gruppo Transgourmet, Coop è il secondo più grande business europeo di cash & carry e di forniture per vendita all’ingrosso.

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