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Consumi non food, avanti pianissimo: l’Osservatorio Gs1 Italy

Crescono lentamente ma con costanza i consumi non food in Italia. Nel 2017 sono aumentati dello 0,5% rispetto all’anno precedente, toccando quota 103.685 milioni di euro contro i 103.147 del 2016. Una crescita molto inferiore rispetto all’anno precedente (nel 2016 l’aumento era stato dell’1,6% rispetto al 2015) ma anche rispetto a quella fatta registrare da alimentari e bevande (+2,2%), dagli articoli per l’igiene della persona e della casa (+2,2%) e dai servizi (+2,9%) e anche dai consumi totali (+2,9% per un ammontare di 1058,9 miliardi di euro).
La fotografia è scattata dall’edizione 2018 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, condotto ogni anno in collaborazione con TradeLab, che non tiene conto di servizi e categorie che portano l’intero settore del non food così come censito dall’Istat a consumi per 157.593 milioni, con un aumento dell’1,8%. Lo studio analizza anche separatamente i 13 mercati che compongono l’universo del non-food, ed evidenzia situazioni molto differenti, con settori che sembrano aver beneficiato molto più di altri dei segnali di ripresa.

 

Bene edutainment, sport e profumeria

Se infatti l’edutainment cresce addirittura del 5,0% nel 2017 e fanno registrare performance molto positive gli articoli per lo sport (+3,7%), i prodotti di profumeria (+3,1%), i prodotti per l’automedicazione (+2,4%) e l’ottica (+1,6%), altri mercati sembrano stagnanti, con percentuali di crescita quasi impercettibili (mobili e arredamento con il +0,8%, bricolage con il +0,7%, elettronica di consumo con il +0,4%) mentre quattro mercati hanno addirittura il segno meno davanti alla variazione del fatturato dal 2016 al 2017: è il caso dei casalinghi (-0,4%), della cancelleria (-0,4%), del tessile (-0,8%) e dell’abbigliamento e calzature (addirittura -1,8%). Va però segnalato in quest’ultimo caso che nel 2016 abbigliamento e calzature avevano fatto registrare una performance perfino peggiore, con il -2,3%.

L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy è giunto alla sua sedicesima edizione. «L’edizione 2018 – commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy – ha registrato per il terzo anno consecutivo un dato positivo, che, seppure sia il più basso dell’ultimo triennio, rispecchia il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e il ritorno al processo di sostituzione di alcuni prodotti con tecnologie e design innovativi. Altri segnali interessanti emergono dall’analisi più approfondita dei 13 comparti non alimentari monitorati dall’Osservatorio: se, infatti, la ripresa accomuna quasi tutto il mondo del Non Food, si esplica in modo differente nei singoli mercati. Esclusi pochi settori con segno negativo, come casalinghi, tessili e cancelleria, alcuni sono cresciuti in modo significativo – edutainment in primis -, altri hanno evidenziato una certa stabilità, mentre altri, come abbigliamento e calzature, sono riusciti a frenare i trend negativi degli anni scorsi».

Tra tech e visual, il primo Dyson Demo Store italiano apre a CityLife

Tecnologico, interattivo, smart: ha aperto a Milano il primo Dyson Demo Store in Italia, all’interno di CityLife Shopping District. Un’esperienza particolare come particolari e innovativi sono i prodotti del brand inglese esposti.

Infatti, per spiegarli sono state ideata delle “styling stations” attrezzate con il futuristico asciugacapelli del marchio, mentre un hair stylist è a disposizione su appuntamento per far provare i benefici del “phon con il buco” che ha rivoluzionato le regole della hair routine, quanto meno nei backstage delle Fashion Week di tutto il mondo. Poi ci sono le smoke box, che mostrano come i sensori del purificatore siano in grado di rispondere autonomamente e in modo intelligente alle condizioni ambientali e di rimuovere allergeni e inquinanti dall’aria.

Un’intera parete è attrezzata di aspirapolvere senza filo, compreso il nuovo Dyson Cyclone V10TM, e di luci che assicurano la giusta illuminazione anche degli spazi lavorativi. Tutto insomma nel Dyson Demo Store è concepito per dare la possibilità ai clienti e curiosi di toccare con mano e mettere alla prova questi prodotti decisamente futuristici.
“Per far comprendere a chiunque come funziona la nostra tecnologia, è fondamentale dare l’opportunità di testare e fare esperienza dei nostri prodotti” ha detto James Dyson, Ingegnere Capo e Presidente, in occasione della recente apertura dello store di New York, sulla prestigiosa Fifth Avenue.
Il Dyson Demo Store milanese è il primo in Italia e il ventesimo dell’azienda, presente con i suoi prodotti in 65 mercati.

L’attività di Dyson si concentra attualmente su cinque principali ambiti tecnologici. Aspirazione, trattamento dell’aria, asciugacapelli, asciugamani ad aria e illuminazione. Al centro di tutti i prodotti c’è il motore digitale, vero cuore tecnologico che li alimenta e che permette loro di risolvere problemi spesso ignorati da altri, utilizzando tecnologie sono create per consumatori reali e case reali, pensate per lavorare meglio e diversamente da qualsiasi altra.
Da oggi sono disponibili sotto un unico tetto per essere messe alla prova da chiunque e acquistate all’interno di uno spazio totalmente dedicato.

Con dm Milano CityLife la drogheria tedesca si presenta all’Italia

Punta su marca commerciale che gode dell’allure della qualità tedesca e sulla convenienza la drogheria tedesca dm drogerie markt, che ritorna in Italia dopo dieci anni “con una politica decisa, determinata”. Che prevede l’apertura di 100 punti vendita in tre anni. Matteo La Porta, area Manager per la Lombardia, ci ha accompagnato nella visita al flaghship store di Milano CityLife, primo punto vendita aperto lo scorso 30 novembre (nel frattempo hanno debuttato altri tre store, due a Udine uno a Laives). Prossime aperture Gorizia, Trieste, Bergamo e Piacenza, con l’obiettivo di arrivare a 40 punti vendita entro il 2018 e 100 nei prossimi tre anni. L’investimento complessivo entro la fine del prossimo anno sarà di oltre 18 milioni di euro con l’assunzione di 200 dipendenti. 

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Un’apripista, una vetrina importante è il negozio di Milano anche se con 322 metri quadri di vendita, è circa la metà della metratura tipica è di 500-600 metri quadri.

L’assortimento spazia dai principali marchi di richiamo (che variano di Paese in Paese: l’Italia è il primo dei 13 fuori da Germania e Austria a essere non mittel o est europeo) a fianco della proposta della marca del distributore (sono 23 le marche di proprietà con oltre 3.000 articoli, molti dei quali biologici o naturali, tutti certificati) che si invoglia a provare “per dare un’alternativa a un prezzo più abbordabile”. L’insegna si caratterizza per una politica di prezzo non promozionale, basata sull’everyday low price.

Varia l’utenza, con una grande prevalenza di donne: dai cinesi dei centri di bellezza della vicina Paolo Sarpi (la “Chinatown” milanese) “che hanno già intuito la nostra convenienza e qualità” alla casalinga alla donna manager.

Il settore food è molto sviluppato rispetto ad altre insegne del genere dove “puntiamo a diventare un riferimento” anche perché la fascia di prezzo sul biologico e naturale è decisamente diversa per i concorrenti.

dm drogerie markt associa in un unico punto vendita l’offerta tipica di almeno cinque diversi tipi di negozio, inserendosi in un segmento del commercio al dettaglio che è complementare e non concorrenziale rispetto ai supermercati. Ogni drugstore comprende l’equivalente di una profumeria ampia e qualificata, di un negozio specializzato in prodotti per il benessere e la salute, con migliaia di articoli biologici e naturali, di uno store di prodotti per l’infanzia, di un grande magazzino di articoli per la casa e di un negozio specializzato in prodotti per animali.

Hubert Krabichler, CEO per l’Italia di dm drogerie markt, ha dichiarato: «L’Italia è un Paese molto attento al benessere e alla cura della persona, esattamente il core della nostra offerta commerciale. Per questo motivo abbiamo sempre considerato l’Italia molto interessante per uno sviluppo fuori dai nostri mercati tradizionali, che sono Germania, Austria e Paesi dell’Est. Riteniamo che adesso sia il momento giusto per aprire qui. Il mercato italiano sta mostrando, infatti, decisi segnali positivi di ripresa e una fiducia crescente dei consumatori».

dm drogerie markt nata in Germania nel 1973 si è poi sviluppata e affermata in Austria e in 10 paesi dell’est europeo è la più grande catena di drugstore in Europa con 3.400 punti vendita, 59.000 dipendenti e oltre 10 miliardi di euro di fatturato.

Kiabi, quattro volte miglior retailer a “Insegna dell’anno”

Non uno ma quattro: sono i premi assegnati nella manifestazione “Insegna dell’anno”, edizione italiana del prestigioso riconoscimento internazionale “Retailer of the year”,KIABI, azienda francese di fast fashion con 480 negozi in 14 Paesi, di cui 32 in Italia.

Oltre 300.000 consumatori hanno indicato online la loro preferenza nella valutazione tra 460 insegne food e non food presenti sul territorio nazionale.

KIABI si conferma come migliore Insegna dell’anno sia per l’abbigliamento donna che per il bambino sbaragliando marchi internazionali e con un numero maggiore di negozi sul nostro territorio, e vince inoltre nelle stesse categorie anche i premi come “Negozio web” Italia 2017/2018.

Come si legge in una nota dell’azienda, “i prestigiosi riconoscimenti vanno a premiare gli sforzi di un’azienda giovane e dinamica che si sta sempre più affermando sul territorio nazionale e internazionale, testimoniando come la politica aziendale sia sempre attenta nel creare un legame speciale con la propria clientela ai quali dedica queste vittorie”.

 

 

Auchan Retail lancia l’eCommerce iniziando con 2000 articoli “natalizi”

Duemila articoli pensati per i regali di Natale, dai giocattoli all’elettronica tra l’ampia offerta dell’ipermercato: è l’offerta disponibile dal nuovo sito di Auchan Retail che da novembre lancia l’eCommerce con consegna a domicilio in tutta Italia o nel supermercato sotto casa.

La consegna a casa è attiva in qualsiasi comune d’Italia, mentre scegliendo il click and collect si potrà ritirare direttamente nei punti vendita Auchan, IperSimply e in oltre 1.000 piccoli supermercati di prossimità, ad insegna MyAuchan, Simply e Punto Simply.

L’offerta riguarda gli articoli più ricercati del periodo natalizio: tra i giocattoli, maggiormente in voga sono quelli educativo, ma all’interno delle 96 pagine del catalogo si da ampio spazio anche al gioco elettronico: si va dalle proposte per i più piccoli, fino a tante referenze per i teenager e non solo.

Con la partenza del servizio e-commerce, è possibile usufruire di uno sconto di 5 euro sul primo acquisto per un minimo di spesa di 50 euro. La consegna a domicilio sarà gratuita a fronte di una spesa minima di 49,90 Euro o per chi sceglie di ritirare l’acquisto direttamente in uno dei punti vendita che partecipano al progetto.

Il nuovo servizio online non si ferma qui. Con il nuovo anno verranno introdotti numerose altre merceologie, che rispondono alle principali richieste stagionali. Con la primavera, ad esempio, arriveranno tante proposte per il giardinaggio e il verde. Si completa così l’offerta anche del piccolo supermercato, che diventerà sempre più punto di ritiro e di servizio per soddisfare le tante aspettative dei clienti.

DuePiù (Végé) punta sul Drug nel Nord-Est, con Sirene Blu e Kuadrifoglio

Salgono a 93 i punti vendita Due.Più a insegne Sirene Blu e Kuadrifoglio nel canale specializzato Drug in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Lombardia, frutta del piano di espansione della società consortile socia di Gruppo Végé. La più recente apertura riguarda il drugstore di 600 metri quadri a insegna Sirene Blu a Tarcento (Ud) in via Olinto Marinelli 6. La formula proposta si basa su ampiezza di assortimento nel beauty e home care, allargato al benessere e al pet-care, esperienza d’acquisto dedicata e convenienza.
Prossimo step a gennaio 2018 quando debutterà un punto vendita in provincia di Vicenza, a conferma della volontà del Consorzio di rafforzare il proprio presidio su un territorio, il Veneto, dove il canale self service Drug è contrassegnato dalla presenza di insegne competitive a livello nazionale ed è tutt’ora in piena effervescenza.
I nuovi punti vendita vanno ad aggiungersi alle aperture realizzate da DuePiù nel corso del 2017 ad Arsego (350 metri quadri), nel padovano, e a Tripoli-San Giorgio di Mantova (500 metri quadri) nell’hinterland di Mantova per quanto riguarda l’insegna Kuadrifoglio, e a Padova (430 metri quadri) e Belluno (600 metri quadri) per l’insegna Sirene Blu.
La strategia di rafforzamento, intrapresa all’inizio dell’anno, ha portato da 88 a 93 i punti vendita, e persegue coerentemente il piano di sviluppo territoriale delle due reti che fanno capo al Consorzio DuePiù, nato nel 2008 come sodalizio tra le imprese Centrodet S.p.A. di Resana (TV) e Rossi S.r.l. di Campodarsego (PD), consorziatesi allo scopo di implementare una negoziazione con l’industria che potesse ottimizzare la crescita e lo sviluppo delle rispettive insegne: Sirene Blu e Kuadrifoglio.

Tutto ciò si traduce in un’espansione a Nordest e in un ulteriore consolidamento della presenza di Gruppo VéGé nel comparto degli specializzati Drug, dove già opera attraverso le imprese socie Gargiulo & Maiello S.p.A., Bava Srl, Detercart Lombardo e i consorzi Comipro ed In.Prof.
«Stiamo mantenendo i propositi formulati a gennaio scorso, quando abbiamo ufficializzato l’adesione a Gruppo VéGé. Avevamo un percorso di crescita da attuare: fare rete e diventare più grandi per fornire servizi migliori ed essere competitivi in un canale dove le realtà specializzate locali o regionali ormai si confrontano con i colossi della GDO. Siamo più che mai convinti che la strada imboccata sia quella giusta, e le nuove aperture ne sono la dimostrazione concreta» dichiara Giulio Muner, Direttore Commerciale di consorzio DuePiù.
«In meno di un anno abbiamo visto confermato dai fatti quanto avevamo apprezzato sin dal primo approccio con i responsabili del consorzio DuePiù: una realtà solida, ben radicata nel territorio, dotata di format di vendita estremamente validi e con un potenziale di crescita ancora da esprimere – commenta Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé -. Per questo siamo entusiasti di affiancare e sostenere DuePiù nella sua brillante politica di espansione in un contesto regionale e di mercato che, a nostro avviso, offrono ancora importanti margini di sviluppo alle organizzazioni che sapranno mettere in campo le giuste sinergie in termini di servizi, assortimenti e convenienza per il cliente finale».

Per i giocattoli, Toys Center vince nell’online, canale sempre più cruciale

È Toys Center il miglior brand online nel settore giocattoli a settembre 2017 in base alla classifica elaborata da BEM Research. In prima posizione da oltre un anno, Toys Center migliorato ulteriormente di oltre il 7 per cento l’indice BEM Rank. In seconda posizione, stabile rispetto al mese precedente, si attesta il produttore danese di mattoncini assemblabili, Lego mentre la statunitense Disney Store conquista il terzo posto. In quarta e quinta posizione si trovano Cortesi Giocattoli, stabile rispetto ad agosto, e Trudi, che invece perde due gradini. Seguono tra i brand più apprezzati Hasbro (produttore della bambola Barbie), Astley Baker Davies (inventori di Peppa Pig), chegiochi.it, Imaginarium e Playmobil.

Nel complesso, la media del BEM Rank a settembre 2017 per i 28 brand del settore giocattoli considerati è pari a 27,7 punti, stabile rispetto allo scorso mese ma in flessione rispetto ad un anno fa. In leggera flessione risultano le tendenze di ricerca su Google dei termini collegati ai giocattoli.

Considerando i due macro-aggregati che compongono il BEM Rank, si rileva che Toys Center, Lego e Disney Store mostrano una maggiore capacità di essere rintracciati sul web (visibilità online). Seguono nella classifica della visibilità di Giocheria, Astley Baker Davies e Rocco Giocattoli.

 

Vince l’online, soffrono gli storici Toys “R” Us

«L’online per le aziende che operano nel settore dei giocattoli è diventato oramai un fattore cruciale, da cui dipende la loro stessa sopravvivenza – sottolinea Mariachiara Marsella, web marketing manager di BEM Research –. Di tale aspetto ne avevamo già dato conto nell’analisi flash “I giocattoli si cercano online, Amazon al top”, ma la recente apertura della procedura fallimentare per una delle storiche catene di distribuzione di giocattoli, la Toys “R” Us, ne rappresenta un’altra chiara evidenza. L’azienda americana fondata nel 1948 non è infatti riuscita a sostenere la concorrenza del web, per cui adesso si avvia a chiudere diversi punti vendita. Nel piano industriale di ristrutturazione i manager di Toys “R” Us non sembrano però voler puntare sull’online, ritenendo oramai di essere fuori tempo massimo per competere con chi è già presente sul web. Fermo restando che ancora non si conoscono tutti i dettagli e le motivazioni del piano di ristrutturazione, c’è però da dire che sul web può esserci posto per molti, soprattutto per quelle aziende potenzialmente in grado di creare esperienze di acquisto online innovative».

Qual è la prima fonte di informazione utilizzata dagli italiani quando devono comprare un giocattolo? Fonte: elaborazioni BEM Research su dati Google Consumer Surveys, ottobre 2016.

Ikea porta la realtà aumentata in un’app per arredare la casa

La realtà aumentata è senz’altro una delle prossime frontiere dell’innovazione, sarà disponibile sul nuovo iPhone X di Apple e uno dei primi brand ad approfittarne è Ikea, che e la inserisce in un App. Si chiama Ikea Place, funzionerà con la nuova tecnologia ARKit e con iOS 11 di Apple e permette agli utenti di sperimentare soluzioni di design per trasformare i propri spazi (casa, scuola, ufficio o studio) e condividere il risultato con gli amici. Dai divani ai tavolini, tutti i prodotti in IKEA Place sono in 3D e perfettamente in scala, in modo che ogni scelta rispecchi misure, design e funzione reali. Del resto l’arredamento è uno dei primi campi in cui è stato testata la AR anche in negozi negli Stati Uniti, perché consente di mostrare e immediata.

«Con IKEA Place è più facile decidere cosa acquistare, perché i clienti possono provare molti prodotti, stili e colori diversi all’interno di ambienti reali, semplicemente toccando lo schermo del proprio dispositivo. La realtà aumentata e la realtà virtuale sono la nuova rivoluzione del retail, proprio come lo è stata Internet, ma questa volta tutto avverrà molto più rapidamente» sostiene Michael Valdsgaard, Digital Transformation Leader di Inter IKEA Systems.

Basata sulla nuova tecnologia ARKit di Apple, IKEA Place è una tappa importante nella trasformazione digitale dell’insegna svedese che punta su una tecnologia che potrebbe trasformare il modo in cui si acquisteranno i mobili in futuro, tramite “uno strumento accessibile per prendere decisioni nella vita reale”.

L’app mette automaticamente in scala i prodotti in base alle dimensioni della stanza, con una precisione del 98%. La tecnologia AR è così precisa che permette di vedere la trama dei tessuti e l’effetto di luci e ombre sui mobili.

Oltre a collocare digitalmente i prodotti IKEA negli ambienti, l’app permette agli utenti di “catturare” le soluzioni d’arredo e condividerle con gli amici sotto forma di immagini o video. I prodotti si possono poi acquistare direttamente dal sito web IKEA.

Al momento del lancio, nell’app saranno disponibili oltre 2000 prodotti IKEA e, in futuro, l’app avrà un ruolo chiave nel lancio di nuove serie di prodotti. I prodotti nella prima release saranno principalmente i mobili per il soggiorno più grandi: tutti i divani, tutte le poltrone, tutti i poggiapiedi, tutti i tavolini e le soluzioni per l’organizzazione “best seller” che si possono collocare sul pavimento. Nell’app IKEA Place sono disponibili alcuni dei prodotti IKEA più famosi, come il divano VIMLE, la poltrona STRANDMON e il tavolino LISABO.

«Ora la tecnologia è al passo con le nostre ambizioni. La realtà aumentata ci permette di ridefinire ancora una volta l’esperienza nel settore retail dell’arredamento, come sempre con l’obiettivo di creare una vita quotidiana migliore per tutti, in tutto il mondo» dice Valdsgaard.

L’app sarà disponibile su App store a partire dal 19 settembre.

Non Food, aumentano anche se di poco (102,48 miliardi, +1%) i consumi alimentari in Italia

Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy, durante la presentazione.

Aumentano anche se di poco i consumi non alimentari in Italia, che passano dai 101,47 miliardi del 2015 ai 102,48 miliardi del 2016. Una crescita dell’1,0% rispetto all’anno precedente ma inferiore rispetto alla crescita media nazionale dei consumi totali delle famiglie italiane, che è stata del +1,4%. Lo rivela l’edizione 2017 dell’Osservatorio Non Food di Gs1 Italy (associazione che riunisce 35mila imprese italiane di beni di consumo), condotto in collaborazione con TradeLab, presentato al Piccolo Teatro Grassi di Milano.

I consumi totali delle famiglie italiane sono stati nel 2016 di 1.023,6 miliardi rispetto ai 1009,9 miliardi del 2015. I servizi (che comprendono anche carburante, mezzi di trasporto e tabacchi) pesano per 694,6 miliardi (+1,5% rispetto all’anno precedente), i consumi grocery per 176,2 miliardi (155,6 miliardi ascrivibili agli alimentari e alle bevande e per 20,5 miliardi agli articoli per l’igiene della casa e della persona, complessivamente +1,1%) mentre per i consumi non alimentari secondo il paniere Istat abbiamo speso nel 2016 152,7 miliardi. Di essi 101,47 sono per le merci monitorate dall’Osservatorio GS1 Italy. “Il 2016 è stato un anno ancora di crescita per i consumi, che chiudono l’anno con un bilancio di segno positivo e con un’evidente ripresa in quasi tutti i settori, anche se a ritmo ridotto rispetto all’anno precedente”, commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy.

Ma quali sono i settori che pesano di più nella spesa non alimentare? In testa l’abbigliamento e le calzature, che “fatturano” 24.850 milioni nel 2016, perdendo il 2,6% rispetto al 2015 e oltre 4 miliardi rispetto al 2012. Al secondo posto l’elettronica di consumo, che con 20.166 milioni annui è cresciuta sia rispetto al 2015 (+3,4%) sia in termini assoluti rispetto al 2012 (+943 milioni). Seguono i mobili e l’arredamento (13.895 milioni, +1,1% rispetto al 2015), il bricolage (11.965 milioni, +0,9%), i prodotti per automedicazione (6241 milioni, +3,1%), gli articoli sportivi (5779, +1,9%), i prodotti di profumeria (5471, +1,8%), i casalinghi (4457, +1,0%), l’edutainment (3291, +4,3%), i prodotti ottici (2470, +2,1%), il tessile (1381, -0,8%), la cancelleria (1325, +0,9%) e i giocattoli (1180, +4,7%).

 

Razionalizzazione dei punti vendita fisici

Quanto ai canali di vendita, i dati dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy evidenziano chiaramente una razionalizzazione in atto: nel 2016 hanno chiuso 4.600 punti vendita, con un saldo negativo tra aperture e chiusure del -0,1%. Nel 2016 in Italia c’erano 117.844 punti vendita di abbigliamento e accessori (-0,8%), 40.764 di ferramenta, costruzioni e giardinaggio (-1,3%), 40.806 di mobili, casalinghi e illuminazione (-1,6%), 38.829 di libri, giornali e cartoleria (-2,8%), 25.656 di calzature e articoli in cuoio (-2,1%), 22.288 di cosmetici, articoli di profumeria ed erboristerie (+0,4%), 19.892 di elettrodomestici, informatica, audio-video e telefonia (+2,2%), 17.174 di prodotti tessili e biancheria per la casa (-4,2%) e 132.298 di altri esercizi specializzati (-0,4%). Negli ultimi quattro anni a crescere di più in percentuale sono stati i negozi di elettronica (+10,7% e a diminuire si più quelli di prodotti tessili (-12,2%)

La presentazione milanese è stata anche l’occasione per fare un punto sui fenomeni che hanno caratterizzato gli ultimi dieci anni dei consumi in Italia, quelli caratterizzati dall’avvento della digitalizzazione anche in questo universo e dalla crisi che ha portato i consumi non food in Italia a contrarsi di circa il 10%, da 114,0 a 102,5 miliardi.

Sono stati gli anni dell’imporsi di nuovi modelli di vendita, come l’omnichannel, che integra in un’unica esperienza i canali fisico e online. Sono stati gli anni in cui il web si è dimostrato fondamentale sia come canale di comunicazione sia come canale di vendita. Sono stati gli anni in cui i GSS (grandi superfici e catene) hanno continuato ad allargarsi conquistando o rafforzando la leadership in particolare nei settori dell’abbigliamento, delle calzature, dello sport e degli elettrodomestici, portando con sé l’affermarsi del valore della polarità commerciale, che concentra le realtà distributive in luoghi aggregativi anche si servizi molto differenti. In dieci anni i centri commerciali sono aumentati dell’11,3%, ma soprattutto hanno raggiunto il 36,8% della rete (nel 2007 il loro peso si fermava al 30,0%) a scapito dei negozi dei centri storici e delle strade principali delle città (46,6% rispetto al 54,9% di dieci anni fa) e dei negozi periferici (passati dall’11,4% al 6,7%). Crescono anche i factory outlet center, che oggi sono 27 e dieci anni fa 19 e aumentano anche l’area commerciale, passata da 21,2mila a 25,6mila metri quadri. Infine negli ultimi dieci anni si sono sviluppate le reti di vendita anche in luoghi un tempo insoliti come le stazioni ferroviarie e gli aeroporti.

Lillapois estende la rete e apre l’ottavo store a Milano

Si trova in Corso Indipendenza 24 il nuovo punto vendita Lillapois inaugurato a Milano, l’ottavo nel capoluogo lombardo. Con una superficie di 190 metri quadri, il nuovo drugstore propone un assortimento di circa 10.000 referenze con prodotti per la cura dei capelli, del corpo e del viso, per la detergenza e l’igiene personale, per la depilazione e la rasatura, per l’igiene della casa, prodotti della parafarmacia e per la prima infanzia.

La catena si contraddistingue per la convenienza dei prodotti, con molte promozioni dedicate anche ai possessori de LaTua!Card, la carta fedeltà degli ipermercati Auchan e dei supermercati Simply, è accessibile anche comodamente da casa o dall’ufficio. Da quasi un anno, infatti, è disponibile anche l’e-commerce sul sito shop.lillapois.com. Per tutti i possessori della carta fedeltà il costo della spedizione dei prodotti è ridotto e per tutti i clienti che desiderano fare un regalo la confezione e il biglietto sono sempre in omaggio.

Lillapois, catena specializzata in bellezza, cura della persona e igiene della casa, che fa parte del gruppo Auchan Retail Italia, è stata lanciata nel 2014 e oggi è presente con 59 negozi nel Nord Italia e in Europa. Nel mese di novembre si è aggiudicata il Premio Insegna dell’Anno 2016/2017 nella categoria drugstore.

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