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E-commerce: crescono arredamento, ricambi auto e food, recupera l’informatica

Nel 2024 gli acquisti online B2C (Business to Consumer) risultano in crescita per un valore di circa 38,6 miliardi di euro (+6% vs 2023): il settore arredamento e home living è il più performante (+12%), seguito da quello di auto e ricambi (+10%) che tocca quota di 3,1 miliardi di euro, e quello food&grocery (+8%) che torna a salire dopo il calo registrato nel 2023. A presentare questi dati è l’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, in occasione del convegno “L’eCommerce B2C in Italia: i principali comparti di prodotto”, che analizza il mercato eCommerce B2C di prodotto e approfondisce le linee di evoluzione dei comparti merceologici abbigliamento, arredamento e home living, auto e ricambi, beauty&pharma, food&grocery e informatica ed elettronica di consumo.

Tra i settori rappresentativi del Made in Italy, l’arredamento e home living (arredo da interno e da esterno, oggettistica e decorazioni, accessori per la cucina, tessile, illuminazione) registra una crescita (+12%) e tocca quota 4,4 miliardi di euro. I progetti più innovativi in via di sperimentazione si concentrano soprattutto sul miglioramento della customer experience grazie a strumenti basati sull’utilizzo dell’extended reality per progettare online i propri spazi e l’offerta di servizi logistici di valore aggiunto come servizi di consegna al piano. Segue auto e ricambi con +10% sul 2023 toccando quota 3,2 miliardi di euro per quanto riguarda la vendita di automobili e pezzi di ricambio online.

Il comparto del food&grocery nei tre i segmenti – food delivery (piatti a domicilio), grocery alimentare (spesa online da supermercato) ed enogastronomia (cibi e bevande di nicchia) – riscontra una crescita del +8% sul 2023 e vale 4,6 miliardi di euro. Anche nel 2024 cresce la percentuale di comuni italiani coperti da almeno un servizio di food delivery (+2% rispetto al 2023) permettendo così al servizio di raggiungere il 76% degli abitanti nel 2024. Inoltre prosegue l’attivazione del servizio di delivery, con una copertura del 30% nei piccoli comuni con meno di 20.000 abitanti. Nel 2024, continua il processo di razionalizzazione dell’offerta di servizi di food delivery: i ristoranti affidano il delivery, infatti, alle grandi piattaforme dedicate a questa tipologia di servizio, mentre gestiscono in-house il take-away con ordine ricevuto online e ritiro nel locale. Per quanto concerne il grocery alimentare la percentuale di abitanti potenzialmente coperti dal servizio di spesa online da supermercato rimane costante rispetto al 2023 (94%): nel 2024 tra le oltre 60 iniziative di spesa online da supermercato attive in Italia, la maggior parte (87%) sono iniziative lanciate da retailer della Gdo.

Il comparto beauty&pharma, che riunisce al suo interno sia i prodotti farmaceutici che quelli destinati alla cura e l’igiene della persona, raggiunge i 2,8 miliardi di euro, +8% rispetto al 2023. Entrambi i segmenti sono sempre di più impegnati a fornire ai clienti assistenza all’acquisto e consulenza personalizzata, anche in ottica di sostenibilità dell’esperienza stessa. L’informatica e elettronica di consumo registrano una crescita del +6% sul 2023 e vale 9 miliardi di euro, mentre chiude la classifica l’abbigliamento (capi di vestiario, scarpe e accessori) che cresce del +5% rispetto al 2023 e raggiunge un valore di 5,8 miliardi di euro. Le principali aree di lavoro per gli operatori del comparto riguardano in particolar modo l’ottimizzazione del second-hand market e il lancio di nuovi marketplace.

“Nel corso di questi primi mesi del 2024, l’eCommerce di prodotto mostra aspetti diversi. Da un lato proseguono gli investimenti nell’ottimizzazione di attività e processi per rimanere competitivi in un contesto altamente instabile. Dall’altro lato si sperimentano progetti più audaci e sofisticati: i retailer più innovativi osano con le innovazioni tecnologiche di frontiera e riscoprono il valore del negozio fisico al fianco dell’iniziativa eCommerce”, dichiara Valentina Pontiggia, Direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano. “Da segnalare come particolarmente positiva la crescita del comparto food & grocery: un piccolo passo in un comparto così rilevante (principale voce di spesa delle famiglie italiane) e poco maturo (bassa penetrazione) come il food&grocery genera un grande contributo nell’eCommerce totale. Per concludere, dovrebbe crescere molto bene anche il settore auto e ricambi sotto la spinta degli incentivi attesi per l’acquisto di auto elettriche”.

2020: gli acquisti online crescono del 55%

Nel 2020 gli acquisti online dei consumatori italiani (su siti sia italiani sia stranieri) nel comparto Food&Grocery varranno 2,5 miliardi di euro, con una crescita del +55%, quasi 1 miliardo in valore assoluto in più rispetto al 2019.
La componente più rilevante (pari all’87% del comparto) è rappresentata dall’Alimentare: all’interno di questa categoria il Grocery Alimentare (prodotti da supermercato) diventa il principale segmento online, grazie a una crescita del +85% rispetto al 2019 e un valore di 854 milioni di euro. Seguono il Food Delivery (cibo pronto) con 706 milioni (+19%) e l’Enogastronomia (prodotti di nicchia) con 589 milioni di euro (+63%).

Questo è quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano.

“A fine 2019, il Food&Grocery era il comparto più dinamico online, ossia con il ritmo di crescita più sostenuto (+40% circa), ma il meno maturo, ossia quello con il tasso di penetrazione più basso (1,1% del valore totale degli acquisti retail dei consumatori italiani)” Dichiara Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano “Con lo scoppio dell’emergenza Covid-19, la domanda online di prodotti alimentari è in alcuni casi decuplicata, mettendo forte pressione agli attori eCommerce. Il lockdown, le nuove esigenze (e paure) dei consumatori hanno fatto cadere le barriere all’utilizzo del canale eCommerce (e dei pagamenti digitali) e hanno convinto anche i retailer più restii al cambiamento della necessità di potenziare l’offerta online, oggi non adeguata”.

Molti negozi fisici, focalizzati sui beni alimentari e di prima necessità, si sono infatti avvicinati per la prima volta all’eCommerce grazie alla collaborazione con soggetti terzi già presenti online (piattaforme di food delivery e non solo). Ancora più numerosi i negozi di quartiere che hanno iniziato a lavorare con strumenti digitali meno evoluti dell’eCommerce, ma ugualmente interessanti, come ad esempio la presa dell’ordine via whatsapp o per telefono.

Commenta Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano:  “Lo sforzo messo in atto è stato encomiabile, ma l’adeguamento delle risorse non è comunque stato sufficiente a soddisfare interamente la domanda. Rispetto al passato è però maturata una definitiva consapevolezza dei limiti fino a oggi imposti dalle operations. Ed è grazie a questa consapevolezza che stanno prendendo forma nuove strategie”.

Sarà necessario ottimizzare i processi di picking e di distribuzione perché per fare eCommerce nel Food (dove l’ordine medio è costituito da un numero elevato di prodotti, fino a 50 nel Grocery, con un basso valore unitario e con esigenze specifiche come la gestione a temperatura controllata) serve una macchina operativa perfettamente funzionante ed efficiente. Sarà prioritario lavorare sull’organizzazione aziendale, sui ruoli e sulle responsabilità necessarie per favorire una nuova idea di commercio, sicuramente più digitale e omnicanale. Solo così sarà possibile superare i connotati ancora sperimentali di molte iniziative e garantire una copertura territoriale sempre più estesa”.

“Gli italiani hanno modificato in pochissimo tempo i propri modelli di consumo – commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm -. Per questo stiamo assistendo a una continua espansione delle modalità di contactless delivery, come click&collect, drive&collect e ritiro in locker.”  “Un modello che ha preso piede in Italia durante la prima fase di emergenza sanitaria, infine, è il proximity commerce. L’integrazione tra i grandi player del commercio elettronico e i piccoli negozianti, grazie alla logistica e alle piattaforme di delivery, ha permesso di sviluppare una rete locale che ha rimesso al centro il ruolo storico e fondamentale dei piccoli dettaglianti, servendo anche i clienti residenti in piccole comunità.”

Copertura territoriale dei servizi Food&Grocery online

Oggi il 73% degli italiani (era il 68,5% nel 2019) può fare la spesa online da supermercato, anche se il livello di servizio non sempre è idoneo. 

Allargando l’analisi a livello provinciale, nel 2020 è stata attivata almeno una nuova iniziativa di spesa online da supermercato nel 54% delle province italiane.

Il numero di servizi di spesa online da supermercato attivi in ogni provincia dipende in primo luogo dalla popolazione: si passa infatti dalle 10,5 iniziative in media nelle province con oltre 1,5 milioni di abitanti, alle 5,2 dove la popolazione è compresa tra 650 mila e 1 milione, alle 2 quando il dato si ferma al di sotto dei 300.000. In secondo luogo, il numero di iniziative presenti diminuisce percorrendo l’Italia verso le regioni meridionali: sono 4,5 le iniziative per provincia mediamente attive al Nord, 2,5 al Centro e solo 1,7 al Sud.

Nel 2020, come già nel 2019, in tutte le regioni italiane è presente almeno un’iniziativa di Food Delivery e anche la copertura provinciale ha raggiunto il 100% del territorio (era il 97% nel 2019). Al momento, poco più di due terzi (67%) degli abitanti ha potenzialmente accesso a uno di questi servizi (era un abitante su due nel 2019 e un abitante su tre nel 2017).

Considerando i singoli comuni, nel 2020 il 16% è coperto da almeno un servizio di consegna di cibo pronto a domicilio (era il 6,5% nel 2019). I player del settore stanno attivando nuovi servizi di food delivery non solo nelle città più densamente popolate (il 100% dei comuni con almeno 50.000 abitanti oggi è infatti coperto dal servizio, era il 93% nel 2019), ma anche nei centri più piccoli, con l’obiettivo di raggiungere un numero sempre più importante di potenziali clienti (rispetto al 2019, sono 735 i nuovi comuni ad essere coperti dal servizio).

Food&Grocery on line: il comparto cresce ancora e sfiora l’1,6 miliardi

Certo che nel 2019 il mercato online Food&Grocery ha fatto un bello sforzo, arrivando a sfiorare gli 1,6 miliardi di euro. Il che, tradotto in tasso di crescita, significa ben +39% rispetto al 2018. Eppure, nonostante si sia al cospetto di un insindacabile dinamismo, l’incidenza del comparto sul totale eCommerce B2c italiano (che vale 31,5 mld dieuro) è ancora irrisoria, arrivando a pesare solo il 5%.Ad ogni modo vale senz’altro la pena di analizzarne la composizione e le prospettive di crescita, con l’ausilio della fotografia scattata dall’Osservatorio eCommerce B2c, giunto alla diciannovesima edizione e promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm.

Nel Food&Grocery la componente principale (89% del comparto) è rappresentata dall’Alimentare con un valore degli acquisti di oltre 1,4 miliardi di euro. Il restante 11% del comparto, pari a circa 170 milioni di euro, è legato all’Health&Care.

Nell’Alimentare, il Food Delivery si conferma il primo comparto con 566 milioni di euro e una crescita del +56% rispetto al 2018. 

 

I numerosi progetti, avviati e consolidati negli ultimi anni, hanno potenziato un’offerta online fino a qualche tempo fa piuttosto limitata, ma la strada da percorrere è ancora lunga.” Afferma Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di MilanoOggi poco più di due terzi degli italiani (68,5%, era il 64% due anni fa) possono fare online la spesa da supermercato, ma con un livello di servizio non sempre adeguato alle aspettative, e quasi la metà degli abitanti (47%, era il 31% nel 2017) è coperta potenzialmente dal servizio di consegna a domicilio di cibo pronto. L’attivazione di un’iniziativa eCommerce rappresenta solo l’inizio di un processo lungo e difficile di integrazione tra canali che richiede scelte orientate al lungo periodo, continui investimenti (in tecnologia e non solo) e sviluppo di competenze. Solo così è possibile superare i connotati ancora sperimentali di molte iniziative, garantire una copertura territoriale sempre più estesa e offrire un livello di servizio idoneo. Ed è proprio nello sviluppo di questo settore – il primo nel paniere degli acquisti degli italiani – che si gioca il futuro dell’eCommerce nel nostro Paese.”  

“In questo scenario di profonda trasformazione, anche per il settore del food cambiano le modalità di accesso ai prodotti alimentari: non solo online, ma con metodi di consegna innovativi (quali il click&collect in store o il drive-in) e con soluzioni sempre più semplici, come l’abbonamento o la disponibilità di liste della spesa preimpostate. Ne sono un esempio i servizi sempre più diffusi di meal-kit, che consentono di ricevere un box con tutti gli ingredienti necessari per realizzare una cena a casa: un servizio che va oltre la mera consegna dei prodotti e che aggiunge un forte elemento esperienziale.” Commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “Il digitale sta permettendo di sperimentare nuovi modelli di business e l’evoluzione del Food&Grocery è appena iniziata, ma i dati fanno immaginare i profondi cambiamenti che arriveranno in questo settore che vanta uno dei maggiori tassi di evoluzione. Solo le imprese in grado di coniugare le nuove esigenze dei consumatori con le nuove tecnologie, creando modelli di business adattivi e innovativi, potranno essere vincenti.”  

Lo sviluppo deciso del Food Delivery è dovuto senza dubbio alla crescita della copertura nei centri di medio-grandi dimensioni. In questi anni gli operatori hanno investito per attivare il servizio in nuove città e per aumentare l’offerta disponibile.”Dichiara Samuele Fraternali,  senior advisor dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano “Oggi infatti il 93% delle città italiane con popolazione superiore ai 50.000 abitanti è coperto da servizi di consegna a domicilio (era solo il 74% nel 2017) e circa un abitante su due (47%) può ordinare online piatti pronti (nel 2017 il servizio di Food Delivery era accessibile solo a un terzo della popolazione italiana).”  

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