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Tappo verde e ingredienti vegetali: la Nutella Plant-Based è realtà

A pochi mesi dal lancio di Nutella versione gelato, sul mercato arriva una nuova ricetta nata con l’obiettivo di offrire l’esperienza Nutella a coloro che, per necessità o per scelta, prediligono alimenti a base vegetale o privi di lattosio. La ricetta, con ingredienti di origine vegetale come alternativa al latte, quali ceci e sciroppo di riso, risulta così adatta alle persone intolleranti al lattosio, offrendo loro la possibilità di assaporare, o ritornare ad assaporare, la stessa inconfondibile esperienza di Nutella, a cui hanno dovuto rinunciare. Risponde inoltre a una recente tendenza alimentare, definita come “dieta flexitariana”, abbracciata oggi da circa 12,5 milioni di italiani che, all’interno di una dieta varia e bilanciata, in maniera flessibile hanno scelto di privilegiare alimenti di origine vegetale, moderando il consumo di alimenti di origine animale. Come Nutella, anche Nutella Plant-Based è senza glutine. Inoltre, Nutella Plant-Based è certificata dalla Vegetarian Society come “Vegan Approved”.

La progettazione della linea di produzione dedicata a Nutella Plant-Based è iniziata a gennaio 2023 e le prime produzioni industriali sono datate giugno 2024, dopo circa 18 mesi dall’avviamento dei lavori. Sarà distribuita a partire da settembre 2024 nel canale della grande distribuzione organizzata in Italia, Francia e Belgio nel formato da 350g e arriverà nel 2025 anche in altri mercati europei. Con il lancio di Nutella Plant-Based, Ferrero intende ulteriormente rafforzare la propria presenza nel momento della prima colazione dolce. È un mercato che vale 5,9 miliardi di euro, di cui le principali categorie sono biscotti (33,3%), merende calde (26,2%) e creme spalmabili (8,5%). Quest’ultima è una categoria in crescita (+4,3%), in cui Ferrero è leader proprio grazie a Nutella. In questo ambito, le creme spalmabili “plant-based” rappresentano oggi, prima dell’ingresso di Nutella Plant-Based, un mercato in forte crescita, soprattutto nel breve periodo (+31%) e con un valore complessivo che si aggira intorno ai 30 milioni di euro.

“Grazie allo spirito di innovazione e di imprenditorialità che da sempre caratterizza Ferrero, Nutella avrà la possibilità di scrivere una nuova pagina della propria storia con Nutella Plant-Based, realizzata con ingredienti di origine vegetale che, come alternativa al latte, integra ceci e sciroppo di riso. Nutella Plant-Based è prodotta in Italia, presso lo stabilimento di Sant’Angelo dei Lombardi in provincia di Avellino, a testimonianza dell’impegno del Gruppo Ferrero nel continuare a consolidare la propria presenza nel Paese e il proprio footprint industriale” commenta Stefano Lelli Mami, Region Marketing Manager Nutella Italia.

Spalmabile Vegetale, ecco la novità plant based targata Kioene

Kioene, brand attivo nel mercato delle proteine vegetali, fa ingresso nel segmento degli spalmabili freschi con una nuova proposta plant based, lo Spalmabile Vegetale. Il prodotto è realizzato a base di anacardi quindi con un elemento naturale abbinato a vitamina D e B12, per una ricetta adatta a inserirsi in un’alimentazione volta al benessere senza però rinunciare al sapore e alla cremosità. Inoltre è fermentato e caratterizzato dalla presenza di fermenti vivi selezionati.

“Il mercato italiano dei formaggi alternativi spalmabili plant based è molto giovane ma ha conquistato in pochi mesi una quota superiore al 3% in un comparto – quello degli spalmabili – che nel 2023 ha registrato un giro d’affari di circa 240 milioni di euro. Per questo crediamo possa avere margini di crescita importanti” ha dichiarato Cristian Modolo, Direttore Marketing di Kioene. “Dopo mesi di ricerca dell’R&D, per bilanciare le qualità nutrizionali di una ricetta che abbiamo reso “viva” grazie alla presenza dei fermenti, e varie fasi di test sui consumatori in benchmark con l’attuale offerta – anche convenzionale – portiamo sul mercato l’expertise che abbiamo maturato nelle proteine vegetali con questa nuova referenza che amplierà le occasioni di consumo e anche il target di nostri consumatori. Il focus resta su flexitariani, vegani e vegetariani, ma lo spalmabile Kioene si propone come alternativa di gusto anche ai consumatori mainstream nonché soluzione perfetta per chi ha determinate intolleranze”.

Lo spalmabile Kioene è privo di lattosio e conservanti, al fine di rispondere alle esigenze del più ampio numero di consumatori possibile, confermando nel contempo la promessa di portare una proposta vegetale consapevole ed equilibrata senza rinunciare al gusto e all’innovazione.

“Questo nuovo prodotto, così come tutte le referenze di Kioene, è in linea con la filosofia del brand di offrire una valida alternativa alle proteine animali e promuovere l’inserimento delle proteine vegetali nella dieta dei consumatori perché, come dimostrato dall’ultima revisione dei LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana recentemente presentati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu), in ottica di salute e benessere le proteine di origine vegetale dovrebbero costituire almeno il 40% di quelle che consumiamo” ha aggiunto Modolo.

La nuova referenza, in vaschetta da 140g, è presente nel banco del fresco presso le più importanti catene della Gdo.

Plant based alle stelle: CiboCrudo chiude il 2023 a 2 milioni con crescita del +125%

A un anno dal rebranding, CiboCrudo tira le somme dei traguardi raggiunti e annuncia gli obiettivi di crescita e di espansione per il 2024. L’azienda, nata nel 2011 dall’idea un piccolo imprenditore e acquisita nel 2022 da Neulabs, piattaforma in Italia che acquista, crea e sviluppa brand Direct-To-Consumer a livello internazionale, oggi si rivolge a una clientela che cerca prodotti biologici e vegetali.

“È in crescita il pubblico attento al proprio benessere e a quello del pianeta e che sceglie un regime alimentare prevalentemente plant based” afferma Davide Carenzi, General Manager del brand. “Abbiamo chiuso il 2023 con un fatturato di oltre 2 milioni di euro e con una crescita del +125% rispetto all’anno precedente. Inoltre, il mese di gennaio 2024, in cui abbiamo celebrato Veganuary, è stato il mese migliore di sempre per CiboCrudo, con più di 10mila clienti unici e oltre 25mila pezzi venduti: l’obiettivo del 2024 sarà quello di raddoppiare nuovamente il fatturato, provando a toccare i 5 milioni”.

Questi risultati sono stati raggiunti anche grazie all’espansione in Europa, in particolare in Germania, Francia e Spagna. Ad oggi i consumatori esteri pesano il 25% dei volumi di CiboCrudo ed entro fine anno è previsto, oltre al consolidamento della presenza nei Paesi già menzionati, l’arrivo del brand in Gran Bretagna e Stati Uniti.

“Stiamo continuando a crescere grazie alla qualità dei nostri prodotti che ci permettono di essere competitivi e di rispondere alle esigenze dei nostri partner, a cui affianchiamo digitalizzazione e innovazione unendo le relazioni umane alla tecnologia” aggiunge Clorinda Ceriello, Account Manager B2B del brand.

Tra le novità di prodotto presentate lo scorso anno, il successo maggiore lo hanno ottenuto le conserve: la linea di hummus dal classico di soli ceci alle varianti con peperone, curry o barbabietola rossa, gli oli per condimento tra cui il best seller assoluto per CiboCrudo, l’Olio di Semi di Lino spremuto a freddo, le composte di frutta senza zuccheri aggiunti realizzate con il 160% di frutta cotta a vapore. Nel corso del 2023 si è lavorato per ampliare l’offerta del segmento colazione, con l’ingresso anche del muesli proteico con frutta secca e del muesli ai frutti di bosco. Tutti i nuovi prodotti sono realizzati rispettando pienamente la filosofia di CiboCrudo di offrire bontà e benessere attraverso un’attenta ricerca e selezione dei fornitori e dei processi di produzione così da garantire alimenti sempre 100% biologici e vegani.

“Quest’anno vogliamo continuare a espandere il nostro catalogo ed entrare in un nuovo settore per noi, quello beauty, in particolare nell’ambito del personal care: abbiamo già alcuni superfood che possono essere utilizzati anche in tal senso, ma ci piacerebbe sviluppare una linea vera e propria dedicata alla skincare e alla cura e detersione del corpo” conclude Davide Carenzi.

Aldi aderisce a Veganuary e propone per tutto il mese prodotti a base vegetale

Aldi aderisce all’iniziativa mondiale Veganuary, promossa in Italia dall’associazione “Essere Animali”, proponendo per tutto il mese di gennaio tanti prodotti vegani e vegetariani per iniziare l’anno all’insegna della sostenibilità e del benessere.

Come parte di questa iniziativa mondiale, Aldi invita quindi i clienti a esplorare i benefici di un regime alimentare a base vegetale per scoprire i vantaggi per la salute individuale e collettiva con un assortimento di prodotti vegani e vegetariani.

Opzioni sane e sostenibili, che dimostrano che sia possibile adottare scelte alimentari consapevoli senza rinunciare al gusto e con la convenienza del “prezzo Aldi”.

Spalmachicco, il nuovo formaggio spalmabile vegetale di Verys

Sul mercato arriva Spalmachicco di Verys, l’alternativa vegetale al formaggio spalmabile. Dal gusto delicato e rinfrescante, si presta perfettamente per essere spalmato su panini, tramezzini, bruschette e toast. Grazie al sapore neutro, è adatto anche alla preparazione di dolci come cheesecake o dolci cremosi al cucchiaio. Adatto a chiunque, grandi e piccoli, a chi è intollerante a latte o lattosio, al glutine e alla soia.

Spalmachicco è un alimento vegetale e naturale ben equilibrato, prodotto con Bio SuRice dalla germogliazione del riso integrale dal quale apporta i suoi importanti nutrimenti. È OGM free, privo di allergeni, non contiene alcun derivato animale ed è prodotto in assoluta sicurezza.

Per ottenere Bio SuRice vengono seguiti i ritmi naturali della germogliazione: i semi di riso integrale di origine italiana da Agricoltura Biologica ed in “Permacoltura”, processo di coltivazione completamente innovativo sostenibile ed in totale rispetto dell’ambiente che trae ispirazione dalle tecniche di coltivazione di Manasabu Fukuoka, vengono “attivati” in Acqua di Sorgente che sgorga a 600 m slm nel cuore del Parco della Lessinia (Piccole Dolomiti). In questa fase, quando i germogli sono al massimo della loro Vitalità, il Riso Integrale Germogliato da Agricoltura biologica in Permacoltura, viene trasformato in Bio SuRice, con un nuovo processo esclusivo e brevettato.

Good&Green al gusto bresaola, la novità bio di FelsineoVeg

FelsineoVeg si è fatta interprete delle esigenze degli sportivi e chi ha una vita attiva e presenta la nuova referenza di affettato vegetale Good&Green Fitness al Gusto di Bresaola. Biologico, con il 35% di proteine vegetali, oltre il 4% di fibre e fonte di iodio, il nuovo affettato plant-based di FelsineoVeg assicura un’alternativa al crescente numero di persone che adottano un’alimentazione nutriente ed equilibrata, essenziale per il benessere.

Come l’intera linea di affettati Good&Green, anche Good&Green Fitness al gusto di Bresaola è realizzato con il processo produttivo brevettato Mopur che utilizza lievito madre e farine biologiche a base di cereali e legumi. L’integrità degli ingredienti è assicurata dalla fermentazione naturale generata dai lieviti e dai batteri lattici, oltre che dalla cottura naturale ad acqua. Caratteristica importante che accomuna la nuova referenza Good&Green Fitness al resto della gamma è la presenza di un’etichetta corta e composta esclusivamente da ingredienti naturali, facilmente comprensibile da parte dei consumatori.

Good&Green Fitness al Gusto di Bresaola sarà presto disponibile presso le principali insegne distributive della Gdo.

Plant based, approvata la norma in Senato sul fenomeno meat sounding

Pochi giorni fa il Senato ha approvato il testo del DDL 651 presentato dal governo in materia di divieti riguardanti la carne e i mangimi c.d. sintetici. All’interno di tale provvedimento, con un emendamento a prima firma del vicepresidente del Senato On.le sen. Gian Marco Centinaio, è stata inserita anche una previsione che mira a tutelare i cibi a base di carne dal fenomeno del meat sounding. Si tratta di quella pratica decisamente diffusa per cui prodotti a base vegetale vengono posti in vendita con nomi che richiamano o citano espressamente prodotti a base di carne: pollo veg, bistecca alla fiorentina vegan, vegan mortadella sono solo alcuni esempi di questa anomala prassi di mercato.

“È bene che il Senato abbia approvato tale norma che vieta l’uso di nomi carnei sui prodotti che la carne non la contengono” commenta Pietro D’Angeli, presidente di Assica. “Si tratta di una battaglia culturale e di buon senso per la corretta concorrenza tra operatori del settore alimentare. E poi, personalmente, non ho mai capito perché i prodotti c.d. plant based che ci tengono tanto a distinguersi dalla carne per dieta, valori nutrizionali, persino impatto ambientale, finiscano sempre per proporsi al pubblico con i nomi dei prodotti da cui prendono le distanze”

Il provvedimento approvato dal Senato passa ora alla Camera dei deputati dove dovrà affrontare un ulteriore dibattito e approfondimento da parte delle Commissioni e dell’aula, prima di concludere il suo iter. “Quando la norma vedrà definitivamente la luce torneremo immediatamente in Europa per chiedere che anche l’UE si doti di una disciplina sulla materia, in maniera analoga a quanto già avvenuto per il settore del latte”, ha proseguito D’Angeli. “Le norme sul food devono essere comuni in tutto il mercato unico. Non si tratta di una guerra ai prodotti plant based, ma di una battaglia a difesa di una filiera di cui gli stessi che cercano di evidenziarne i limiti da un lato, dall’altro tentano però di accaparrarsene i pregi, evocando nel consumatore l’insostituibile apporto nutrizionale, la tradizionalità cultural gastronomica e la professionalità peculiare di un settore dalla storia secolare, appunto quello della lavorazione delle carni”.

Zerbinati cavalca il trend plant based e lancia i nuovi Burger’Z

Zerbinati, azienda che opera nella produzione di verdure fresche e piatti pronti, amplia la sua linea di burger di verdura lanciando i nuovi Burger’Z: tre ricette che si ispirano alle alto-vendenti della linea e strizzano l’occhio ai nuovi trend del comparto.

Il mercato dei burger vegetali è infatti in continua crescita: se nel 2020 valeva 50,5 milioni di euro, nel 2022 ha raggiunto i 95 milioni registrando un +20% di crescita a valore e +10% a volume. Il consumatore risulta essere effettivamente sempre più interessato a soluzioni plant based sane, semplici e genuine per gustare le verdure in modi sempre nuovi. A dimostrazione di questo trend, sono 22 milioni gli italiani che consumano abitualmente prodotti a base vegetale e 2 italiani su 3 li portano in tavola almeno una volta al mese. Inoltre, il 75% degli under 35 consuma abitualmente prodotti a base vegetale e oltre il 66% li considera sostenibili e un aiuto per il pianeta: è infatti proprio questa generazione a considerare la sostenibilità uno dei principali driver per l’acquisto e a consumare prodotti plant-based oltre 2-3 volte a settimana.

I nuovi Burger’Z Zerbinati sono tutti a base di quinoa e verdure, presentano una nuova ricetta ancora più morbida e golosa, non fritta e cotta a bassa temperatura, che, rispetto alla cottura tradizionale in forno, consente una maggiore morbidezza e preserva a pieno i colori accesi delle verdure, così da rendere il prodotto molto piacevole e riconoscibile. Inoltre, per andare incontro ai food trend sempre più incentrati sulla componente healthy e green, i nuovi burger sono fonte di proteine e ad alto contenuto di fibre mentre non presentano nella lista ingredienti conservanti, coloranti e glutammato e sono anche a basso contenuto di grassi saturi.

Tutte e tre le ricette – Quinoa, carote e patate dolci, Quinoa broccoli e zucchine, Quinoa, spinaci e verze – contengono più del 50% di verdure e sono pronti in pochi minuti in padella, in forno a microonde o in friggitrice ad aria. Anche il packaging risulta completamente rinnovato, con una presentazione del prodotto chiara e immediata e i plus differenzianti messi in evidenza attraverso uno sviluppo verticale della confezione, microondabile e realizzata con materiali completamente riciclabili. Nuovo anche il cartone espositore da 5 pezzi, che consente l’ottimizzazione dello spazio all’interno del punto vendita garantendo sempre ordine e visibilità a scaffale.

Bonduelle cavalca il trend delle proteine con la gamma Protein Salad

Bonduelle presenta la nuova gamma Protein Salad: l’azienda così cavalca un trend già consolidato in diversi comparti che vede i prodotti fonte di proteine in forte crescita. L’innovazione delle Protein Salad vuole rispondere alle esigenze dei consumatori, sempre più consapevoli di quanto il benessere sia legato ad un’alimentazione sana, naturale e a base vegetale. Questi prodotti infatti, oltre ad essere fonte naturale di proteine vegetali, sono ricchi di fibre e senza conservanti aggiunti.

In quest’ottica, in Italia sta crescendo il fenomeno della dieta flexitariana, un regime alimentare che predilige proteine vegetali come i legumi, al fine di ridurre il consumo di carne: ad oggi infatti, il 22% delle proteine consumate in Italia sono di origine vegetale e nel 2023 si stima che il consumo di legumi crescerà del 27%. Un trend a cui Bonduelle risponde proponendo prodotti che rappresentano tutto l’impegno per ispirare il cambiamento verso un’alimentazione plant-based, rendendola più gustosa e semplice per il consumo in ogni occasione.

La nuova gamma sarà composta da tre referenze da 200g l’una: Mix lenticchie e mandorle a scaglie con verdurina ed uvetta, Mix ceci e fagioli azuki con broccoli olive e granella di nocciola e Mix ceci bianchi e neri al curry con zucca riso nero e cocco.

Le nuove Protein Salad propongono così ricette sane e gustose, ricette difficilmente producibili a casa, ricche di proteine di origine vegetale e adatte anche a chi segue una dieta vegetariana e vegana.  Il nuovo packaging è studiato per garantire la migliore user experience al consumatore, con la presenza di una forchettina in legno all’interno, per rendere il prodotto ready to eat. Le Protein Salad infatti possono essere consumate sia fredde che riscaldate per via delle ricette scelte e della tipologia d’ingredienti. 

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