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Il Retailer Awards 2015 del Cncc premierà la qualità del retail

Il presidente del Consiglio nazionale dei centri commerciali Massimo Moretti la chiama la terza rivoluzione: è costituita dalla maggiore attenzione e dalla maggiore valorizzazione dei retailer presenti nei centri commerciali italiani, un business che vale 51 miliardi di euro di vendite all’anno grazie ai 35 mila punti vendita attivi e ai milioni di persone che li visitano ogni giorno.

Se consideriamo che dai dati della ricerca Dove va lo shopping, presentata oggi da Trade Lab al convegno organizzato da Canali&C, il 61% dei visitatori frequenta i centri commerciali più per le gallerie commerciali che per gli ipermercati e che il paradigma “àncore integrate da gallerie si sta trasformando in gallerie integrate da àncore” (Luca Pellegrini), si capisce bene perché il Cncc ha voluto marcare questa rivoluzione istituendo il Retailer Awards. In tal modo l’accento del premio viene spostato dal centro commerciale in quanto prodotto alle tante identità che connotano i diversi centri commerciali, uscendo dall’autoreferenzialità e valorizzando le capacità e le specificità dei vari retailer.

L’obiettivo di retailer Awards 2015 è quindi quello di dare visibilità e risalto al ruolo dei retailer nella crescita dei centri commerciali, stimolare la qualità dell’offerta nelle shopping gallery e in tutti i luoghi del commercio, anche di chi non opera in un centro commerciale, ma potrebbe farlo, promuovendo la cultura dell’eccellenza e dell’innovazione.

Il premio prenderà infatti in considerazioni gli elementi di innovazione, quelli legati all’esperienza d’acquisto e allo sviluppo in cinque aree di attività così identificate: Big Box, per gli store son una superficie superiore ai 501 metri quadrati, compresi gli ipermercati e i supermercati alimentari, Small Medium, per i negozi fino a 500 metri quadrati di superficie, Leisure e servizi, perché è l’area di maggiore potenziale sviluppo, così come Ristorazione e Food e, infine per i contenuti di innovazione, Temporary e Chioschi.

Le informazioni e il regolamento di adesione è visibile nel sito del Consiglio nazionale dei centri commerciali.

ConTonno Callipo eletto Prodotto dell’Anno per la categoria Conserve

ConTonno Callipo, nelle due versioni “Tonno e fagioli” e “verdure grigliate e Tonno”, è stato eletto  Prodotto dell’Anno 2015 per la categoria Conserve.

I ConTonno Callipo sono ideali da consumare come contorno o piatto veloce per tutte le occasioni.

Prodotti e distribuiti dalla Giacinto Callipo Conserve Alimentari SpA, l’azienda calabrese che da oltre 100 anni è leader nella produzione di tonno e conserve ittiche di alta qualità, sono disponibili in due diverse varianti, confezionate in vasetto di vetro: “Verdure grigliate e Tonno” e “Tonno e fagioli”.

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L’idea di utilizzare il vetro come packaging nasce circa 20 anni fa dalla volontà dell’azienda di valorizzare anche visivamente la qualità del proprio tonno, conservare e meglio preservare le caratteristiche organolettiche del prodotto, lavorato completamente in Italia a partire dal pesce intero, e soddisfare cosi un consumatore sempre piu attento alla qualità e alla genuinità di quello che mangia ma che, al tempo stesso, presta maggiore interesse anche al contenitore e non solo al contenuto.

In vendita nei canali del retail e della GDO si possono acquistare anche online sul sito Internet dell’azienda dedicato all’e-commerce e raggiungibile all’indirizzo http://shop.callipo.com al prezzo di 2,90 euro ciascuno.

 

Al Gruppo Pedon il premio Assiteca 2014 per l’approccio ai mercati esteri

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Remo Pedon Amministratore delegato del Gruppo Pedon

Il Gruppo Pedon ha ricevuto il prestigioso premio Assiteca 2014 per la categoria Grande Impresa, quale esempio di eccellenza per la sua strategia verso l’export e per la capacità di assumersi i  rischi che derivano dall’operare sui mercati esteri. «Siamo davvero onorati di aver ricevuto questo riconoscimento che premia le attività che stiamo svolgendo sui mercati esteri – dichiara Remo Pedon, AD dell’omonimo gruppo che ha da poco festeggiato i trent’anni di attività – a conferma della validità della nostra strategia industriale e commerciale. La catena di valore che abbiamo creato ci permette di conquistare quote crescenti di mercato mantenendo una posizione distintiva». Punto distintivo e di forza del Gruppo Pedon, oggi tra i big player mondiali del mercato per la lavorazione, distribuzione e confezionamento di cereali e legumi, è la rete globale di approvvigionamento che tramite la divisione Acos riesce a garantire nel tempo elevati livelli qualitativi e il controllo totale delle filiere con propri stabilimenti produttivi. Il modello di business del Gruppo Pedon è caratterizzato dall’integrazione verticale della filiera produttiva, dal campo allo scaffale. Un modello attuato in Italia e replicato in più Paesi che ha permesso all’azienda di diventare leader nel settore dei cereali e legumi nell’arco di una sola generazione. «Solo in Etiopia – ha dichiarato a inStore l’Amministrato delegato – lavoriamo con 20 mila piccoli coltivatori, di cui ritiriamo la produzione e ai quali conferiamo i semi, a garanzia di una costanza qualitativa del raccolto successivo. Presto entreremo direttamente nella produzione agricola: in Mozambico stiamo concludendo un accordo per la concessione di aree per impiantare coltivazioni di legumi. Così faremo anche in Argentina, sempre nel rispetto delle popolazioni locali e con il solo obiettivo di garantire qualità ai consumatori». Il Gruppo Pedon è risultato vincitore in seguito alla votazione della giuria che si è svolta martedì 2 dicembre presso la sede del Sole 24 Ore in occasione del convegno “Eccellenze nell’Export: strategie, piani e tutele”. Giunto quest’anno alla sua quinta edizione, il premio Assiteca, che riconosce le best practices delle imprese italiane nella gestione del rischio, è dedicato alle Eccellenze nell’Export. Il Comitato Tecnico ha identificato gli Export Champions, cioè le imprese italiane, grandi e piccole, che in questi anni sono riuscite a crescere sviluppando la propria attività sui mercati esteri, spesso in aree geografiche complesse, fronteggiando i rischi che questa attività comporta.

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