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Gusti e forme nuove per ogni occasione, ecco la pasta per Halloween e per Natale

Al di là dei formati tradizionali c’è fermento nel mondo della pasta: Dalla Costa, una delle principali aziende italiane nel settore della produzione di pasta secca con sede a Castelminio di Resana in provincia di Treviso ricerca gusti e forme particolari. L’attrazione per il design e la geometria del prodotto ha stimolato l’azienda a reinventare la struttura delle forme per creare paste originali e uniche che celebrino momenti di festa e di vita quotidiana. 

Un’attenzione particolare è dedicata al mondo dei bambini, per i quali si produce una selezione di prodotti in licenza Disney e, nel 2018, è stata avviata la produzione di una linea gluten free biologica, VeganOK, senza additivi, frutto della ricerca e dello sviluppo di prodotti rivolti anche a chi non può assumere glutine. 

I formati speciali si differenziano per l’impiego di diverse semole e farine e, grazie all’utilizzo di spezie e verdure disidratate, che arricchiscono il prodotto di sapore, profumo e colore. 

Nel processo di lavorazione vengono utilizzate trafile in bronzo e la pasta viene lasciata essiccare a lungo e a bassa temperatura. Si raggiunge così una qualità eccellente che si esprime nella consistenza e nella ruvidezza che consente di trattenere ogni tipo di condimento ed esaltare ingredienti e profumi. 

Tra le ultime realizzazioni di Dalla Costa c’è quella dedicata ad Halloween a forma di ragni, zucche e pipistrelli neri e arancioni, colori dati dalla lavorazione delle carote arancioni e viola disidratate.

Alberi di Natale, pacchettini regalo, candele e stelle comete contraddistinguono invece la Christmas Pasta, la pasta dedicata al Natale. Il colore rosso e verde è ricavato attraverso pomodoro e spinaci disidratati.

 

Molino Rossetto lancia la nuova linea di Vellutate biologiche senza glutine

Molino Rossetto prosegue nel suo percorso di crescita e punta al presidio di nuovi scaffali lanciando la propria linea di Vellutate biologiche e senza glutine.

Sette le referenze proposte in inediti abbinamenti: Vellutata di Cannellini e Barbabietola Rossa, Vellutata di Piselli e Spinaci, Vellutata di Ceci Carote e Zenzero, Vellutata di Lenticchie, Zenzero e Alloro, Vellutata di Fagioli e Curry, Vellutata di Piselli.

Disponibili nel classico pack Molino Rossetto con rivetti in cui campeggia in primo piano un’attrattiva immagine del prodotto finito, in formato da 80 g, offrono una preparazione facile e veloce, ideale per soddisfare le richieste di chi ha poco tempo da dedicare in cucina. Per prepararle, è sufficiente seguire le istruzioni spiegate nel dettaglio sulla confezione: basta versare in una pentola capiente il contenuto di due porzioni insieme a 200 ml di acqua fredda, cuocere a fuoco medio per 2 minuti, mescolare per evitare la formazione di grumi, aggiungendo a piacere olio di oliva, parmigiano e/o crostini.

Le 7 referenze sono proposte al pubblico ad un prezzo consigliato di 1,99 euro e in vendita anche sullo shop online di Molino Rossetto.

Pet Food: da Fediaf le Linee Guida Nutrizionali per cani e gatti

Fediaf, Federazione Europea dell’Industria degli Alimenti per Animali da Compagnia, ha diffuso l’edizione 2018 delle Linee Guida Nutrizionali per gli alimenti completi e complementari per cani e gatti. Lo rende noto il rappresentante italiano della federazione Assalco – Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia – che programma per il 19 ottobre a Milano un incontro di presentazione della nuova edizione delle linee guida riservata ai propri associati.
Per l’aggiornamento delle linee guida, gli esperti della Fediaf hanno lavorato in sinergia con lo Scientific Advisory Board (SAB), un autorevole comitato scientifico che comprende indipendenti e rinomati esperti dai Paesi europei. Questo pool di professionisti studia le più aggiornate evidenze scientifiche per determinare i livelli di nutrienti raccomandati per soddisfare al meglio le esigenze nutrizionali degli animali da compagnia.
“Uno degli obiettivi principali di Fediaf, che realizza attraverso il lavoro delle sue aziende associate, è salvaguardare il benessere degli animali da compagnia rendendo disponibili alimenti correttamente bilanciati e nutrizionalmente adeguati “ha dichiarato Thomas Brenten, presidente del Fediaf Nutrition and Analytical Science Working Group. “Per questa ragione, Fediaf si è assunta il compito di aggiornare regolarmente le raccomandazioni sui livelli dei nutrienti nel pet food in collaborazione con scienziati indipendenti. Ciò permette all’industria di adeguare le qualità nutrizionali degli alimenti completi per cani e gatti sulla base delle conoscenze scientifiche più all’avanguardia” ha concluso Brenten.
“Un lavoro importante e imprescindibile quello di Fediaf, che è garanzia per il comparto di lavorare sempre al meglio e di essere sempre allineato alle ultime evidenze scientifiche” ha aggiunto Gianmarco Ferrari, Presidente di Assalco. “Il forum interno riservato alle aziende associate Assalco, previsto per il 19 ottobre, alimenterà il confronto tra i tecnici del settore che avranno modo di disaminare approfonditamente le Linee Guida, favorendone l’approfondita conoscenza e successiva applicazione”.
Le linee guida sono scaricabili gratuitamente al link:
http://www.assalco.it/index.php?action=showcat&id=1&cid=81

 

Settimane del commercio equo Fairtrade, al via dal 13 al 28 ottobre

Una maggiore convenienza nell’acquisto dei prodotti equsolidali, in vista di una loro maggiore diffusione e conoscenza da parte del consumatore: è questo il senso delle Settimane Fairtrade, che tornano quest’anno dal 13 al 28 ottobre.

Al motto “Fai la spesa cambia il mondo”, migliaia di consumatori potranno beneficiare di promozioni e iniziative speciali in centinaia di supermercati e ipermercati di tutto il territorio nazionale per acquistare prodotti “giusti”, che rispettano i diritti dei lavoratori nei Paesi in via di sviluppo e sono ottenuti con pratiche ambientali sostenibili. Lo assicura Fairtrade, il Marchio internazionale del commercio equo.
Grazie a Fairtrade, infatti, i contadini e i lavoratori ricevono per il loro raccolto un prezzo minimo tale da coprire i costi medi di una produzione sostenibile, il cosiddetto Prezzo minimo Fairtrade. Inoltre, viene corrisposto loro il pagamento di un margine di guadagno aggiuntivo, il Premio Fairtrade, per sostenere progetti di sviluppo democraticamente decisi dalle comunità. Si tratta ad esempio di programmi sociali, sanitari, di salvaguardia dell’ambiente o di miglioramento della produzione.
Caffè, banane, zucchero, cacao e molto altro ancora. La scelta dei prodotti è molto ampia e riguarda sia prodotti alimentari sia prodotti non food, tutti ottenuti nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
Una ricerca di mercato Nielsen, presentata lo scorso maggio, conferma che il 29% del campione intervistato tende ad acquistare sempre di più i prodotti del commercio equo (con una crescita di 6 punti percentuali rispetto ad una analoga indagine svolta nel 2014), e che in generale, le persone tendono a comprare con maggiore frequenza i prodotti “etici” all’interno dei punti vendita tradizionali: supermercati, ipermercati, discount e negozi al dettaglio.

Consilia cresce ancora, +12,8% nei primi mesi otto mesi del 2018

I prodotti a marchio del distributore Consilia sono sempre più apprezzati dai consumatori italiani e hanno visto una crescita a due cifre nel periodo compreso tra gennaio e agosto del 2018, aumentando del 12,8%. Nei primi otto mesi del 2018 invece il trend delle private label negli Iper e Super ha fatto registrare in Italia un +2,4%. I dati emergono dall’analisi periodica condotta dalla La Business Intelligence istituita all’interno del Consorzio SUN – Supermercati Uniti Nazionali che associa Italgros, Gruppo Gabrielli, Alfi (Gulliver), Cadoro e Gros Gruppo Romano Supermercati che ha analizzato l’andamento del trend delle vendite sulla base dei dati di Iri.

L’analisi intrena ha anche evidenziato quali sono stati i prodotti più gettonati, confrontati con il dato nazionale (di seguito riportato tra parentesi). Le bevande a marchio Consilia sono aumentate 14% (-0,9%); il freddo del 6,6% (+0,6%); il Fresco del 12,9% (7%); la Drogheria Alimentare del 16,4% (1,4%); l’Ortofrutta del 13,3 (4,9%); la Cura Persona del 10,1% (-0,6%); la Cura Casa del 6,8% (-3,4%) e il Pet Care del 12,7% (-1,4%).

Nel solo mese di agosto il trend delle vendite dei prodotti a marchio Consilia è stato pari a 7,7% contro il 2,1% reigistrato a lievello complessivo. Lo scenario dei consumi a ottobre, secondo le rilevazioni Nielsen evidenzia che ad agosto 2018 la quota della Marca del Distributore rimane stabile al 18,7%.

“Consilia continua a mantenere trend di crescita considerevoli ben superiori a quelli della media italiana – ha detto Stefano Rango, direttore generale del consorzio SUN – . Il dato di sintesi evidenzia in maniera eloquente la validità delle scelte strategiche del management Consilia che hanno permesso la realizzazione di linee di prodotto che hanno trovato un ampio consenso tra i consumatori che riconoscono un importante mix tra prezzo e qualità percepita. Inoltre in questo periodo abbiamo deciso di intensificare ulteriormente la promozione dei nostri prodotti con la sponsorizzazione del reality tv Grande Fratello Vip. I concorrenti della “casa” avranno a disposizione i prodotti Consilia”.

Salumi made in Italy: il futuro è (anche) in Polonia

Continua a crescere il made in Italy agroalimentare sui mercati esteri anche nel primo semestre 2018, ma i segnali positivi non arrivano solamente dai “soliti noti” – Germania, Francia, USA, Regno Unito e Svizzera – che continuano a rappresentare oltre il 50% del nostro export. Nei primi 6 mesi le imprese italiane sono state in grado di rafforzare la presenza anche in mercati “minori” con performance che lasciano ben sperare per i prossimi anni. Proprio su uno di questi, la Polonia e in particolare sul settore dei derivati della carne, si è concentrato il nuovo “Focus Salumi” presentato nel corso del III Forum Agrifood Monitor organizzato da Nomisma e CRIF.
“Le imprese italiane che producono carni e salumi già da qualche anno stanno affrontando importanti sfide sia sul mercato domestico sia su quello estero. Per questo motivo, abbiamo scelto di supportarle mettendo a frutto la nostra expertise e aprendo una linea di attività di consulenza dedicata” – dichiara Stefano Baldi, Project Manager dell’Area Agroalimentare di Nomisma. “L’obiettivo è quello di fornire dati e informazioni per rispondere alla crescente esigenza di conoscere meglio i mercati e di realizzare strategie di marketing più mirate e quindi efficaci”, sottolinea Baldi.
Come sottolineato da Niccolò Zuffetti, Marketing Manager di CRIBIS “la rischiosità commerciale del settore delle carni in Polonia è mediamente in linea con quella dei nostri maggiori partner europei e sempre più bassa di quella italiana, soprattutto nel commercio all’ingrosso e nella GDO/DO. Questa requisito, unito alla presenza di un buon numero di player, rappresenta una chance importante per le nostre imprese esportatrici di carne, pur stando molto attenti a indentificare Importatori e distributori affidabili e in grado di offrire opportunità di sviluppo a lungo termine”.
Il report dimostra come la Polonia abbia dimostrato negli ultimi anni di aver intrapreso un percorso di crescita dinamico e solido, pur essendo ancora oggi considerato un paese emergente; i tassi di crescita degli ultimi anni e le buone prospettive di sviluppo economico rappresentano segnali confortanti sulle possibilità di business delle imprese agroalimentari italiane in questo Paese. Tra l’altro, tra i Paesi emergenti europei, la Polonia si configura come quello con il bacino di consumo potenziale più elevato grazie ad una popolazione di poco inferiore ai 40 milioni di abitanti e con uno dei tassi di disoccupazione più bassi (3,5%). La dinamicità del mercato appare ancora più evidente se si analizza il trend dei flussi di prodotti agroalimentari importati incrementato di circa il 40% nel corso del quinquennio 2012-2017.

L’analisi di Nomisma sui Salumi
Nello specifico, Nomisma ha effettuato un’analisi della domanda di salumi in Polonia attraverso attività di market intelligence e di consumer insight, quest’ultima finalizzata a valutare il posizionamento, la reputation e perception dei salumi italiani. I numeri sulle vendite di salumi svelano come in Polonia si consumino già ora quantità consistenti di prodotti made in Poland (circa 8 kg pro capite contro i 17 in Italia) in virtù di una tradizione locale che vede salsicce fresche e prosciutti cotti e affumicati come i prodotti più diffusi.
L’indagine realizzata da Nomisma su 800 responsabili di acquisto mette in luce inoltre come il consumo di salumi sia già ampiamente diffuso tra la popolazione (circa l’80% dei responsabili di acquisto acquista salumi almeno 2-3 volte alla settimana) anche se, anche in conseguenza dell’ancora limitata capacità di acquisto delle famiglie, il prezzo risulta una delle principali discriminanti nella scelta dei prodotti, tant’è che il principale canale di acquisto è rappresentato dai discount (31% di chi acquista salumi lo fa in questa tipologia di punti vendita). Il secondo criterio che guida la scelta di acquisto è l’origine polacca del prodotto, ma allo stesso tempo oltre il 70% di chi acquista derivati della carne dichiara di aver comprato salumi stranieri almeno una volta negli ultimi 12 mesi.
L’Italia si attesta come uno dei primi Paesi di origine dei prodotti di importazione sia per numero di responsabili di acquisto (il 36% ha infatti dichiarato di aver consumato un salume italiano negli ultimi 12 mesi) sia per qualità percepita.
Attualmente il 59% dei consumatori polacchi di salumi indica come sarebbe disposto a spendere almeno il 5% in più per acquistare un prodotto di origine italiana. Si tratta di consumatori prevalentemente uomini, di età compresa tra i 40 e i 60 anni (Generation X), che vivono nell’area centrale del Paese, con un reddito medio-alto, istruiti, con un’attenzione per i prodotti biologici e per le informazioni riportate in etichetta e, last but not least, che hanno visitato l’Italia nell’ultimo anno.
Il legame turismo-conoscenza-consumo dei prodotti made in Italy che emerge dall’indagine diventa ancor più interessante se letto attraverso i dati dei flussi turistici registrati in Italia nel 2017.
La Polonia, infatti, è nella TOP10 dei Paesi di origine dei turisti arrivati in Italia (circa 2% degli arrivi totali dall’estero); inoltre, negli ultimi 5 anni, se gli arrivi di turisti in Italia da Paesi esteri sono incrementati del 24%, quelli dalla Polonia hanno subito un aumento quasi doppio (+47%).

Lidl sempre più etica: entro fine 2018, il 100% di prodotti alimentari conterrà cacao certificato

Punta sulla sostenibilità ambientale e l’eticità dell’offerta Lidl Italia che, dopo il recente annuncio di ridurre del 20% l’utilizzo di plastica entro il 2025 e la messa al bando dei prodotti monouso come bicchieri, piatti e posate dello stesso materiale, annuncia che entro la fine del 2018 tutti i prodotti in assortimento fisso a marchio proprio contenenti cacao utilizzeranno solo materia prima certificata.

Il 100% del cacao contenuto dunque nei prodotti alimentari avrà almeno una delle seguenti certificazioni: UTZ e Rainforest Alliance, Fairtrade o agricoltura biologica. L’obiettivo vale per i prodotti a marchio proprio in assortimento continuativo. L’obiettivo è quello di stimolare modelli di consumo più consapevole e diffondere una cultura di rispetto di elevati standard sociali e ambientali

Per raggiungere questo obiettivo, l’azienda tedesca collabora strettamente con due organizzazioni ampiamente riconosciute e attive. UTZ e Rainforest Alliance sono due organizzazioni che, da gennaio 2018, hanno unito le forze per affrontare insieme alcune delle sfide come deforestazione, cambiamento climatico e povertà. La nuova organizzazione, Rainforest Alliance, vuole creare un sistema di agricoltura sostenibile che aiuti gli agricoltori, le comunità forestali, i lavoratori e le loro famiglie ad avere un reddito equo e a salvaguardare le risorse naturali, l’ambiente e la fauna selvatica. Tra i prodotti dell’assortimento Lidl contenenti cacao che già vantano il sigillo UTZ o Rainforest Alliance Certified ci sono biscotti, cioccolato, croissant e dessert.

Fairtrade è un’organizzazione globale che, attraverso il ben noto marchio di certificazione (il cerchio tondo nero verde e blu), si propone di garantire migliori condizioni di vita ai produttori dei Paesi in via di sviluppo. Il suo obiettivo è quello di supportare i produttori più svantaggiati, rendendoli capaci di entrare nel sistema commerciale in condizioni di trasparenza e correttezza e migliorando così i loro standard di vita. Alcuni prodotti dell’assortimento Lidl che possono già vantare il sigillo Fairtrade Cocoa Program sono tavolette di cioccolato e prodotti da ricorrenza.

Il documento di posizione completo sulla politica di acquisto di Lidl Italia in merito al cacao è liberamente consultabile cliccando qui

 

Sono solo merendine… ma le nostre sono più sane: lo studio comparato di Aidepi

Foto: Credits Brambilla & Serrani.

Ci ricordano tanto la nostra infanzia ma sono anche lo spauracchio dei nutrizionisti, ma la verità è che si fa presto a dire “merendina”: a volte la distanza tra un prodotto e l’altro è davvero grande. Dentro, ma soprattutto fiori dai confini nazionali, che per quanto riguarda i consumi alimentari sono spesso ancora come una sorta di Muraglia Cinese. È ciò che vuole dimostrare il primo studio comparativo commissionato dall’AIDEPI, Associazione Industriali del Dolce e della Pasta Italiani, alla Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare (FOODEDU), che ha analizzato lo scenario della merenda confezionata di Usa, Inghilterra e Italia, confrontando le caratteristiche nutrizionali di 10 merendine tra le più significative vendute sugi scaffali della Gdo nei tre Paesi.

Rilevando grandi differenze, a partire dalla porzione, che dovrebbe dare, invece, il nome al prodotto. Se la merendina italiana, come dice la parola stessa, è ha un peso medio di 34 grammi, non si può dire altrettanto delle sue lontane parenti d’oltremanica (66 grammi) e a stelle e strisce, (81 grammi), dunque anche più del doppio.

Ma i prodotti italiani sono diversi dal punto di vista dell’apporto nutrizionale e del contesto sociale e dietetico in cui vengono consumati rispetto a ceò che succede nei Paesi anglosassoni, e spesso provoca accorati allarmi dietetici.

Erede su grande scala della tradizione dei dolci fatti in casa dalla nonna, la merendina italiana oltre alla porzione più piccola contiene 5,7 grammi di grassi, dei quali solo 2,1 grassi saturi, 9 grammi di zuccheri, per un contenuto calorico a porzione pari a 136 kcal. Ovvero tra il 5% e il 10% del fabbisogno calorico giornaliero della merenda dei bambini dai 7 ai 12 anni, dato che è in linea con le raccomandazioni fornite dalla società italiana per la Nutrizione Umana (SINU) nel suo documento di indirizzo Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana – L.A.R .N.  

Al confronto una merendina inglese,  anche in virtù di un peso maggiorato della porzione del +94%, comporta l’assunzione di quasi 12 grammi di grassi (il doppio rispetto all’Italia), dei quali 5,2 grassi saturi, ma soprattutto 19 grammi di zuccheri (anche qui il doppio rispetto a noi) e ben 251 kcal.

Ancora peggiore la situazione per le superprozioni USA, che contengono 16 grammi di grassi, dei quali quasi 6,6 grassi saturi (3 volte le merendine italiane), circa 26 grammi di zuccheri e 344 kcal (2 volte e mezzo più delle nostre merendine).  

 

In 10 anni meno grassi saturi, zuccheri e calorie ridimensionati

C’è da dire che negli ultimi 10 anni l’industria dolciaria italiana, grazie a un impegno “volontario” condiviso con il Ministero della Salute, ha ridotto nelle merendine il contenuto di zuccheri (-30%), grassi saturi (-20%) e contenuto calorico (-21%), eliminando completamente gli acidi grassi trans e superando addirittura gli obiettivi prefissati con il Ministero. Un risultato reso possibile anche grazie all’innovazione di prodotto in cui l’industria delle merendine investe circa il 2% del suo fatturato (20 milioni di euro) e che nell’ultimo anno ha visto crescere i prodotti delle linee benessere (senza grassi e zuccheri) di circa il 9%.

“Dallo studio – afferma Evelina Flachi, nutrizionista a Presidente della FOODEDU – è emerso con soddisfazione che le merendine italiane, oltre ad essere proposte in porzioni più piccole, contengono ingredienti qualitativamente più rispondenti alle esigenze dei consumatori, oggi più attenti e consapevoli. Le merendine italiane oggi sono migliorate da un punto di vista nutrizionale rispetto al passato e costituiscono una delle alternative per la merenda degli italiani, che ha il suo caposaldo nel consumo di frutta di stagione, ricca di fibre, di vitamine e di sali minerali.”

In realtà anche i Governi di Stati Uniti e Inghilterra stanno avviando concreti programmi tesi a migliorare il profilo nutrizionale delle merendine confezionate.

 

Meno zuccheri e merendine due volte a settimana

Oggi in Italia il consumo di merendine resta contenuto: si stimano (dati IRI e AIDEPI) circa due merendine a settimana, per di più consumate, a sopresa e nel 61% dei casi, da persone adulte (21 milioni d’italiani). E solo nel 22% dei casi da bambini e ragazzi di età 1-10 anni. Ad oggi le merendine sono solo la terza categoria di prodotti (23,2%) per la merenda di bambini e ragazzi, dopo frutta e yogurt (36,4%), gelato (25,3%) e prima dei dolci preparati in casa (17%).

Le marcate differenze evidenziate tra merendine italiane e straniere dalla ricerca riflettono anche una diversa cultura dell’alimentazione dei tre Paesi presi in esame. Del resto l’Italia è la patria della dieta mediterranea, con uno dei tassi di longevità più alti al mondo e il nostro stile di vita si distingue soprattutto per le scelte alimentari ispirate al gusto ma anche al benessere. Ad esempio, ci dice la ricerca, nella nostra Nazione il consumo di zuccheri aggiunti è tenuto sotto controllo e l’intake giornaliero viene stimato in circa 53 grammi dai 4 ai 10 anni e 56 grammi da 11 a 18 anni. Di poco superiore, quindi, alle strong reccomendation dell’OMS che suggeriscono di contenere questo apporto al di sotto del 10% delle calorie giornaliere (rispettivamente entro i 45 grammi e i 65 grammi, dunque, facendo riferimento ai Larn di queste 2 fasce di età). Situazione ben diversa in UK (con valori di 60,8 grammi per i bambini e 74,2 grammi per gli adolescenti) e, ancora di più, negli USA (con valori di 78,7 grammi per i bambini e 94 grammi per i teenager). Un bambino italiano di 12 anni consuma il 40% in meno di zuccheri di un bambino americano della stessa età e quasi il 30% in meno di uno inglese. Infine se il livello di sovrappeso è simile tra i tre Paesi (circa un terzo della popolazione), gli obesi in Italia sono infatti quasi 3 volte meno che in UK e circa 4 volte meno che negli Stati Uniti.

 

Lavazza lancia nella Gdo il caffè biologico ¡Tierra! Bio-Organic

Sono due grandi tendenze del momento: il biologico, che da anni ormai riscuote il favore crescente e l’attenzione dei consumatori italiani, e il caffè, un intramontabile che sta assumendo nuove sfumature: sarà per questo che Lavazza lancia nella Gdo ¡Tierra! Bio-Organic, il suo primo caffèbiologico da assaporare a casa scegliendo tra l’esperienza con la tradizionale moka in una nuova e piùattuale veste, o il rito tutto italiano dell’espresso semplice da preparare con le capsule Lavazza A Modo Mio.

Nel corso del 2017, il 47% degli Italiani ha scelto biologico almeno una volta a settimana, con numeri in continua crescita che vedono le vendite di questa tipologia di prodotti aumentare del 10,5% nei primi cinque mesi del 2018.
“Il trend del biologico èrilevante anche per il settore del caffe, con numeri in forte crescita in Italia che vedono un incremento del 12,5% nel Roast & Ground e del 10,3% nel segmento delle capsule anno su anno, e una grande attenzione da parte di un consumatore giovane, curioso di sperimentare nuovi aromi e attento alle origini dei prodotti che sceglie quotidianamente” ha commentato Pietro Mazzà, Head of Food Home, OCS & Vending Marketing di Lavazza -. Da sempre gusto e sostenibilità fanno parte del nostro DNA e sono i valori che contraddistinguono il nuovo power brand ¡Tierra! per i consumi a casa, che vede la nuova miscela biologica affiancarsi a due monoorigini provenienti da Brasile e Perù.”
Proveniente da piantagioni dove si pratica l’agricoltura biologica e si rispettano i principi di sostenibilitàambientale, questa nuova miscela rappresenta un’ulteriore innovazione nella storia di Lavazza che, a partire dal 1910 quando Luigi Lavazza creòle prime miscele di caffè, ha presentato una lunga serie di rivoluzionarie novitàdi prodotto.

¡Tierra! Bio-Organic èil primo prodotto Lavazza per il segmento domestico coltivato con certificazione BIO, che assicura la conformitàdei processi produttivi ai requisiti specifici per la lavorazione di materie prime di origine biologica, e certificazione UTZ a garanzia di standard qualitativi sociali e ambientali nella produzione di caffè. La sua particolare aromaticitàderiva dal metodo di lavorazione e dall’elevata altitudine delle sue zone di coltivazione. I chicchi di questa 100% Arabica da caffèbiologico sono infatti tostati per periodi di tempo piùlunghi, utilizzando una combinazione di basse e medie temperature cosìda ottenere una perfetta combinazione di gusto, corpo e aroma. Le speciali note floreali e di frutta matura derivano invece dalle sue terre di origine, l’America centrale e meridionale.

¡Tierra! Bio-Organic va ad arricchire la gamma Lavazza ¡Tierra! composta dalle monorigini ¡Tierra! Single Origins, entrambe certi cate da Rainforest AllianceTM, organizzazione non governativa il cui scopo èpreservare la biodiversitàe garantire condizioni di vita sostenibili ai coltivatori delle aree di produzione guidando le pratiche di uso del suolo, le pratiche commerciali e i comportamenti dei consumatori.

 

Campagna di comunicazione
A supporto del lancio di ¡Tierra! Bio-Organic, Lavazza ha realizzato, con la direzione artistica dell’agenzia Armando Testa, la campagna di comunicazione integrata “C’èdel Buono sulla Terra” che vede protagoniste le mani, vero e proprio simbolo del marchio ¡Tierra! ed emblema di lavoro e sostenibilita.

La campagna prevede uno spot TV e una serie di attivazioni sul territorio: oltre 40 giornate di degustazione nel Nord Italia durante importanti fiere e mercati legati al tema green e sostenibilitò, inclusa la partecipazione alle manifestazioni milanesi della Milano Green Week e del Milano Film Festival. Con lo spot “Hands”, on air in TV e sul web sia nella versione di 30’’ che di 15’’, Lavazza racconta il viaggio del suo chicco di caffèbiologico dai luoghi d’origine fino a noi attraverso una serie di videoproiezioni, sulle note di Ben Harper, che alternano uomo e ambiente in maniera del tutto naturale e sorprendente. La campagna prevede inoltre suggestive affissioni in location di alto impatto a Milano e Torino e una speciale installazione in Piazza XXV Aprile a Milano, cuore delle iniziative Lavazza e luogo esclusivo dove degustare ¡Tierra! Bio-Organic. Lavazza ha infatti scelto il flower design di fama internazionale Daniel Ost per dar vita a un’evocativa opera d’arte: una scultura floreale che rappresenta due mani che reggono un chicco di caffè.

L’olio Sagra più classico ora è anche in formato spray

Piacerà ai gourmet appassionati di cucina la novità Sagra, storico marchio italiano di olio sempre attento all’innovazione, che propone sugli scaffali della Gdo il suo best seller, l’Extra Vergine Il Classico, nel nuovo formato spray. Obiettivo: trasformare il tradizionale “filo d’olio” in una nuvola leggera in grado di donare ai cibi un condimento delicato e uniforme.

Proprio per il suo gusto delicato, frutto di una accurata modulazione delle note di amaro e piccante, calibrati con straordinaria sapienza dai master blender Sagra, l’Olio Extra Vergine di Oliva Il Classico  è particolarmente apprezzato dai consumatori, adatto per cotture brevi e condimenti leggeri. Da questa versatilità è nata l’idea della versione spray, che lo rende disponibile anche nei momenti come i pic-nic, le scampagnate e in generale nelle occasioni in cui un contenitore più pratico e meno ingombrante ne facilita l’utilizzo rispetto alla classica bottiglia di vetro.

L’innovativo spray Sagra si caratterizza per una grande versatilità, grazie infatti al suo moderno erogatore è possibile calibrare in modo molto efficace la quantità di prodotto da irrorare sui cibi, garantendo una nebulizzazione precisa e mirata. Inoltre, il pack in alluminio garantisce una conservazione ottimale del prodotto e una resistenza superiore agli urti.

Il nuovo packaging in formato spray permette una varietà di utilizzi più ampia rispetto alla classica bottiglia e un’esaltazione del sapore senza precedenti.

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