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Made in Italy: arriva l’app di Realia per guidare i consumatori

Made in Italy oppure Italian sounding? Questo è (troppo spesso) il dilemma.

Ergo diviene dempre più importante tutelare e promuovere i prodotti italiani. E la realtà aumentata può essere d’aiuto. Come nel caso di Realia, il servizio per le aziende italiane del settore agroalimentare e dei beni di consumo che permette ai consumatori di riconoscere l’autenticità dei prodotti rispetto alle imitazioni, contrastando così il fenomeno dell’italian sounding.

Con l’ausilio dell’app gratuita “Realia | Made in Italy Experience” i consumatori di tutto il mondo potranno individuare i prodotti Made in Italy pubblicati sulla piattaforma dalle aziende italiane. Gli articoli vengono riconosciuti sulla base di elementi come la confezione, il packaging, l’etichetta o tramite codici a barre o QRcode.

Nei negozi e supermercati è sufficiente, tramite l’app, inquadrare le confezioni sugli scaffali per vedere contenuti dinamici e video che certificano l’origine Made in Italy del bene e ne illustrano le peculiarità anche con vere e proprie animazioni in 3D. La particolarità dell’app consiste nella capacità di riconoscere e “animare” anche più prodotti simultaneamente su una stessa area espositiva per agevolare il consumatore nella scelta di prodotti Made in Italy autentici.

Il progetto Realia è stato avviato alla fine del 2018 e vi hanno aderito già oltre 50 aziende e diversi consorzi di tutela convenzionati, sul territorio nazionale. Inoltre il programma tributo “Realia Selection”, una selezione di prodotti che meglio rappresentano il Made in Italy a livello internazionale, conta già oltre 1.000 prodotti pubblicati che si trovano nella grande distribuzione organizzata italiana, prevalentemente nei supermercati Esselunga.

Per le aziende, che hanno la possibilità di aderire al sistema Realia senza dover modificare il loro packaging, l’opportunità è comunicare e difendere l’autenticità del proprio brand e della propria produzione contrastando concretamente la concorrenza sleale delle aziende straniere che producono imitazioni. Ma non solo: Realia consente di comunicare attivamente e in modo innovativo con il consumatore proprio mentre sta scegliendo quale prodotto acquistare e, attraverso la “Made in Italy Experience” in realtà aumentata, lo si guida verso la scelta di prodotti italiani.

Pubblicare i prodotti su Realia è semplice: con le proprie credenziali l’azienda accede ad un portale web intuitivo e crea la pagina di prodotto personalizzando le informazioni che saranno visibili poi dal consumatore. I piani partono da circa 1€ al mese per ogni prodotto tutelato. 

Realia è attualmente utilizzata da oltre 100 mila consumatori esteri in Europa e USA e da oltre 1 milione di utenti in Cina. L’obiettivo più ambizioso ora è conquistare la fiducia delle oltre 120 mila imprese italiane che esportano prodotti finiti nei settori agroalimentare e beni di consumo.

L’App è gratuita ed è distribuita in tutto il mondo, disponibile anche su Google Play Store e App Store.

Le Farine Magiche presenta la linea di farine naturali “Farine dell’orto”

Le Farine Magiche presenta Farine dell’orto, la linea che comprende farine naturali per la preparazione di dolci e salati e che sprime il concept che caratterizza Le Farine Magiche, ovvero quello di proporre farine speciali, capaci di adattarsi a qualsiasi utilizzo, frutto di una giusta combinazione tra tradizione e innovazione per incontrare le esigenze di chi in cucina è attento alla preparazione di cibi sani ed equilibrati.

Adatte a qualsiasi utilizzo in cucina, dai piatti più classici a quelli più fantasiosi, la linea, bio e senza glutine, comprende una ricca varietà di referenze: la Farina di Carote, ricca di fibre e povera di grassi, ideale per ricette sia salate che dolci; la Farina di Ceci, gustosa e proteica con un elevato numero di vitamine e sali minerali; la Farina di Fagioli, adatta alla preparazione di dessert fantasiosi; la Farina di Fave, per creare ricette ed impasti delicati e gustosi; la Farina di Lenticchie, dal sapore e dal colore intensi; la Farina di Patate, perfetta per rendere più soffici i prodotti da forno; la Farina di Piselli, ideale per preparare zuppe e impasti di benessere; la Farina di Soia, da utilizzare da sola o mixata con altre farine per impasti sani e originali e la Farina di Zucca, un vero e proprio mix tra dolcezza e salute.

Alcuni prodotti de “LE FARINE DELL’ORTO”:

FARINA DI CECI

Prodotta in regime di agricoltura biologica, la Farina di Ceci ha numerose proprietà benefiche e un alto contenuto di fibre che facilitano la digestione. È una farina priva di glutine, adatta quindi a chi ha problemi di celiachia; è inoltre un ingrediente addensante che lega al meglio tra di loro gli ingredienti, senza alterarne il gusto. È indicata per preparare ricette tradizionali come le Panelle siciliane e la Panissa o Farinata ligure, ma anche per molte altre preparazioni sia dolci che salate.

Scheda Tecnica:

  • Ingredienti: Farina di Ceci BIO (100%)
  • Confezione: busta da 100 g

 

FARINA DI LENTICCHIE

 

Studiata per una dieta vegan e gluten free, la Farina di Lenticchie, oltre a dare beneficio all’organismo grazie all’alto contenuto di fibre e proteine, è in grado di dare un tocco in più di sapore e di colore alle ricette. In cucina può essere utilizzata come ingrediente principale per polpette e hamburger di verdure, oppure aggiunta nelle preparazioni e negli impasti tradizionali, come pasta fresca, pane, pizze, focacce, prodotti da forno salati; inoltre, la si può usare per addensare creme, minestroni e vellutate.

Scheda Tecnica:

  • Ingredienti: Farina di lenticchie rosse BIO (100%)
  • Confezione: busta da 100 g

 

FARINA DI PATATE

Ottenuta dall’essiccazione e dalla successiva macinazione delle patate, la Farina di Patate è un ingrediente molto versatile in cucina, soprattutto nella preparazione di prodotti da forno, perché contribuisce a rendere soffice l’impasto. Le sue caratteristiche la rendono adatta per sostuire le uova nelle ricette per dolci, oppure per addensare zuppe, vellutate, e salse.

 Scheda Tecnica:

  • Ingredienti: Patate disidratate (99%), emulsionante: mono e digliceridi degli acidi grassi vegetali
  • Confezione: busta da 100 g

 

 

 

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano lancia una campagna in Medio Oriente

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano lancia una campagna pubblicitaria su larga scala in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait. L’iniziativa si inquadra in un piano di investimento pluriennale che punta a sviluppare le potenzialità di mercato nell’area del Golfo.

La campagna, sviluppata da Hirux International (leader nei mercati del Medio Oriente nel settore distribuzione e comunicazione), è basata su uno spot televisivo da diffondere sulle principali emittenti satellitari dei Paesi target. La direzione dello spot, articolato nei format 3, 5, 6, 15 e 30 secondi, è stata affidata al libanese Salim El Turk con il supporto di Pomedia Agency.

La strategia del Consorzio punta a educare i consumatori arabi alle specificità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che si distingue per la selezione degli ingredienti migliori e 100% naturali e il rispetto della stessa ricetta da mille anni.

Una ricerca Hirux/Nielsen commissionata ad hoc ha evidenziato come i consumatori confondano il Parmigiano Reggiano con il generico parmesan. Tanto che, se si considera il giro d’affari dei formaggi a pasta dura nei tre Paesi target, solo il 30% del mercato appartiene al Parmigiano Reggiano mentre il restante 70% al parmesan.

Lo story board dello spot mette pertanto in scena la contrapposizione tra i due prodotti: in una tipica famiglia araba, la madre – interpretata da Carol Hannoun – cerca di convincere il figlio a mangiare il generico parmesan. Il bimbo chiama la polizia che, dopo una spettacolare irruzione nella casa, smaschera la donna che si rivela essere una impostora. Lo spot si chiude con l’apparizione del Parmigiano Reggiano.

La campagna televisiva prevede 1886 spot sui canali Pan Arab e 1369 su quelli Pan Asia per un totale di 3.200 GRP sui primi e 3.030 sui secondi. In parallelo sarà avviata anche una campagna web su YouTube, Facebook e Instagram per intercettare quanti più consumatori possibili, inclusi i numerosissimi expat che a Dubai costituiscono oltre il 70% della popolazione.

“Il progetto – afferma Riccardo Deserti, direttore generale del Consorzio Parmigiano Reggiano – servirà ad aprire una porta sui mercati dell’area del Golfo. Emirati Arabi, Arabia Saudita e Kuwait sono tra i Paesi con i redditi pro capite più alti del mondo: l’obiettivo per i prossimi 3 anni è incrementare lo share del Re dei Formaggi”.

Premiate a MARCA le farine in brick di Molino Rossetto

Nell’ambito della prima giornata di Marca l’azienda di Pontelongo (PD), protagonista del mercato delle farine e preparati speciali, è stata tra le due premiate della categoria Food dell’ADI Packaging Design Award.

Il premio, pensato per valorizzare i prodotti italiani che coniugano al meglio il packaging con l’innovazione e la qualità progettuale, è stato assegnato a Molino Rossetto per l’inedita confezione della nuova linea CR TOP FARINE, la prima e unica nel mercato nazionale, proposta in Brik con chiusura a tappo.

A convincere la giuria, composta da qualificati esperti del settore, la soluzione innovativa di uso che permette una apertura e chiusura facilitata, oltre alla conservazione e al riutilizzo del prodotto, grazie al packaging moderno, pratico, resistente, richiudibile e sostenibile, che crea valore all’intera categoria delle farine. Il brik, realizzato con carta FSC completamente riciclabile, consente non solo di utilizzare la farina in modo efficiente e pulito, ma ne facilita il dosaggio, grazie ad un indicatore a quattro livelli di grammatura che mostra il quantitativo.

Tra le motivazioni del premio, anche la presenza on pack di informazioni sulla storia dell’azienda, che raccontano coerentemente il passaggio generazionale.

“Una scelta – dichiara Chiara Rossetto, Amministratore Delegato, insieme al fratello Paolo, dell’azienda – in linea con le tendenze attuali, sempre più orientate al rispetto dell’ambiente e della natura, ma che permette di non rinunciare ad un look innovativo e pratico”.

 

Birra: serve gestire (l’altissima) pressione promozionale e curare la comunicazione

Il fattore promo è ormai un convitato di pietra nel LCC. E se la media nazionale si attesta intorno al 28%, esistono però categorie che superano di gran lunga questa quota.

La Birra, come emerge dalle analisi IRI, è una di queste.

Su questo mercato, infatti, il livello di pressione promozionale (uno dei più alti del Largo Consumo) è arrivato al 51,7% sul totale (+1,2pti rispetto al 2017). E non basta: sono stati anche incrementati gli investimenti per attività sui Punti Vendita mirati ad evidenziare il prodotto tramite isole dedicate, frigoriferi e floorstand «brandizzati». Il tutto accompagnato da un livello medio di sconto in crescita.

Nei segmenti Standard e Premium, dove si concentra la presenza di quasi tutte le grandi marche, la promozione ha superato di gran lunga la metà dei volumi venduti (57,3% per le Standard e 61,5% per le Premium).

Gestire le promo

Viste queste premesse, è chiaro come l’affollamento promozionale nel punto vendita, soprattutto nel periodo stagionale, abbia ormai raggiunto livelli di guardia. L’attenzione all’esecuzione nel punto vendita diventa quindi un fattore critico di successo per gli operatori del settore. Le soluzioni di IRI, quali Marketing Mix Modeling, che consentono di misurare l’efficacia delle attività promozionali possono orientare le scelte aziendali nella giusta direzione.

Nel 2018, l’Industria della Birra ha lavorato anche in un’altra direzione per fare in modo che i consumatori prendessero in considerazione il consumo di questa bevanda in diversi momenti della giornata (come le Birre Analcoliche) e raffinando il consumo di categoria con prodotti innovativi nel gusto (Birre Speciali/Artigianali).

E’ questo l’approccio migliore per incrementare il valore di una delle categorie più strategiche di tutto il Largo Consumo.

Il ruolo della comunicazione

In questo scenario la comunicazione può e deve avere un ruolo centrale: raggiungere il consumatore con appropriati messaggi è elemento essenziale e determinante per affermare valori e distintività delle marche.

La differenziazione dei mezzi di comunicazione utilizzati diventa importante per la variabilità dell’offerta ed il raggiungimento di target molto diversi.

Lo sviluppo dei nuovi media digitali costituisce in tal senso un’opportunità interessante per differenziare la strategia di comunicazione e personalizzare i messaggi su specifici target di consumatori.

Quest’anno, i produttori più importanti del mercato hanno mantenuto una massiccia attività sul punto di vendita al fine di proteggere la fedeltà alla marca e comunicare un nuovo approccio alla categoria. Si tratta per lo più di attività mirate a rendere più visibile il prodotto all’interno dei punti di vendita tramite teatralizzazioni con regalo annesso o Floorstand.

Altre attività come i frigoriferi all’interno dei punti di vendita hanno agito invece per allargare i momenti di consumo.

La cultura del prodotto

Prezzo e promozioni sono importanti, ma i consumatori guardano anche al valore del prodotto.

Conoscere i criteri di scelta che sottendono l’atto di acquisto del consumatore, attraverso gli studydi Shopper Insights di IRI può essere un supporto efficace per le aziende produttive.

E in termini di valore le «Birre Speciali» rappresentano la più grande opportunità di categoria perché coniugano una maggiore marginalità per tutta la filiera ad una disponibilità nei confronti del segmento da parte del consumatore.

Alcuni produttori di categoria stanno facendo crescere la cultura di prodotto tramite l’educazione ad una Birra di qualità, la degustazione e l’allargamento dei momenti di consumo.

Su questi fattori le grandi aziende operanti nel settore sono chiamate a fare ingenti sforzi in termini di innovazione di prodotto e di comunicazione al fine di trasferire consumatori dal segmento Mainstream al segmento Specialty.

a cura di

Iri racconta la Birra in GDO. Consumi sempre più polarizzati tra mainstream e premium

Il clima nel 2018 non è stato propizio. Ma nonostante le difficoltà  derivanti da una stagionalità “anomala”, la Birra (dopo anni di continua crescita) si conferma ancora tra le categorie più dinamiche dell’intero Largo Consumo Confezionato. Senza peraltro mai smettere di essere terreno fertile in termini di opportunità e sviluppo per le aziende visto che i consumi pro-capite sono ancora decisamente inferiori rispetto alla media Europea (anche rispetto a paesi di pari tradizione vinicola come la Francia).

Ecco in proposito alcuni insight di IRI, che raccontano di un andamento forse un po’ altalenante nel corso dell’anno, ma nel complesso positivo.

Come anticipato, anche il 2018, nonostante l’estate meno favorevole, mostra una positività dei volumi (+1,7% nel progressivo a Novembre; +2,7% a valore). La categoria conferma la graduale destagionalizzazione evidenziando trend negativi a Giugno, Luglio ed Agosto e positivi in tutti gli altri mesi dell’anno. Il dato di penetrazione in famiglia ha ancora margini di miglioramento e mostra una sostanziale stabilità rispetto al 2017 (93%) mentre, sul punto di vendita, aumentano i metri quadri dedicati alla categoria (soprattutto quelli a scaffale) e le campagne declinate sui Volantini.

La dinamica espressa dai segmenti mostra sempre maggiore allineamento di prezzo tra le Birre Premium e le Birre Standard, un fenomeno che si spiega facilmente con l’incremento della promozionalità sulle prime. Il risultato di queste manovre ha come conseguenza una crescita di interscambiabilità tra le marche ed una polarizzazione dei consumi: da una parte i consumatori mainstream (75% dei volumi e 64% del valore) e dall’altra i consumatori di Birre Speciali (15% dei volumi e 26% del fatturato).

Le conseguenze della promozionalità: formati e assortimenti

In una situazione di questo tipo  l’industria ha deciso di investire sui volumi tramite i marchi mainstream e  sul valore con la ricerca di nuovi momenti di consumo (e quindi nuovi pack size) e nuovi target (Birre speciali, Analcoliche).

Il risultato di queste strategie è una crescita delle bottiglie da 33 (o comunque dei formati più piccoli) e delle Birre Speciali (+17,1% a Volume e +12,6% a Valore).

Ovviamente anche l’offerta è molto sensibile alle dinamiche di mercato e favorisce l’ampliamento dell’assortimento di categoria (circa 5 referenze in più: da 128 a 133 concentrate sulle Birre Speciali).

Una novità è, invece, rappresentata dalla crescita delle Birre Analcoliche sulle quali si è concentrata parte dell’innovazione finalizzata all’allargamento dei target e dei momenti di consumo (Pranzo).

Il 2018 conferma inoltre il continuo ridimensionamento del segmento delle Birre aromatizzate (-11,9% a Volume) ma anche delle Birre Economy che mostrano trend fortemente negativi da molti anni.

 

a cura di

Piatti pronti di nuovo in auge, ma purché siano naturali, e (perché no?), free from

Vita nuova per i piatti pronti? Parrebbe proprio di sì.Stando a quanto emerge dalla quarta edizione dell’Osservatorio Immagino  Nielsen GS1 Italy. A rinvigorire il mercato è la voglia di naturalità, come emerge dall’analisi delle informazioni riportate sul packaging di 60.930 prodotti alimentari di largo consumo commercializzati in Italia negli ipermercati e nei supermercati e digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy.

Morale? Gli italiani non rinunciano alla praticità del piatto pronto, ma pretendono, oggi, che sia sano e naturale e magari anche  free form.

Pare infatti che i piatti “senza” abbiano il peso maggiore all’interno della categoria, realizzando oltre la metà del giro d’affari complessivo (51,6%) e incrementando le vendite, nell’anno finito a giugno 2018, del +6,6% rispetto ai 12 mesi precedenti, con punte di +30% per le zuppe fresche.

Ma quali sono le indicazioni in etichetta più gettonate?

 

In pole position, senza dubbio, “senza conservanti”, che è presente nel 34,4% dei prodotti (+8,2% di crescita annua), seguito da “pochi grassi” (28,9% di quota e +6,9% di crescita annua) e “senza additivi” (22% di quota e +23,3% di crescita annua). Anche la dicitura “adatto a una dieta vegana/vegetariana” è un elemento sempre più presente sul packaging dei piatti pronti, in particolare sulle zuppe fresche (il claim genera la metà delle vendite della categoria), così come si consolida l’incidenza del biologico (8% delle vendite).

Oltre alle indicazioni salutistiche, che sono il fattore più potente che spinge i consumatori verso i piatti pronti, anche l’italianità (della materia prima e della ricetta), con il suo bagaglio di rassicurazione e di “vicinanza” alla quotidianità della cucina, è un elemento molto presente sulle etichette dei piatti pronti, sia che si tratti dei freschi che dei surgelati, in tutte le categorie vendute. L’Osservatorio Immagino evidenzia che i prodotti che riportano in etichetta elementi grafici come il tricolore o la dicitura “prodotto in Italia” o “100% italiano” realizzano il 42,9% delle vendite totali della categoria, oltretutto con trend di crescita estremamente dinamici (+17% nell’anno mobile).

Bevande penalizzate dall’andamento delle categorie stagionali. L’analisi di Iri

Dopo 3 anni di crescita, nel 2018 le cose sono un po’ cambiate: i volumi del Largo Consumo e delle Bevande, nello specifico, non sono infatti stati ”generosi” (-0,6% nel progressivo a Novembre). Più consolante, invece,  il trend del fatturato che mostra un leggero incremento (+0,2%). Il fattore che ha maggiormente influenzato i volumi è un andamento negativo delle categorie stagionali che hanno subito forti perdite durante un’estate meno calda e secca rispetto a quella del 2017. Inoltre la forte negatività del mese di Gennaio ha pesato in modo decisivo sul trend totale del comparto.

Nell’ultimo trimestre l’industria ha cercato di recuperare tramite uno sforzo promozionale superiore alla media che ha alleggerito il calo dei volumi agendo su una diminuzione dei prezzi a scaffale in controtendenza con l’inflazione media dei primi 9 mesi dell’anno.

In questo contesto, il settore Bevande è risultato negativo in termini di Volumi da Gennaio ad Agosto e solo negli ultimi 3 mesi è riuscito a tornare in territorio positivo.

All’interno di questo macro-comparto, la maggior parte delle categorie è stata fortemente penalizzata dalla stagionalità estiva meno favorevole con forti perdite di fatturato durante il trimestre Giugno -Agosto 2018: Acqua (-24 Mio €; -4,0%), Bevande Gassate (-12 Mio €; -7,5%), Succhi e Nettari (-16 Mio €; -8,8%), Bevande Piatte (-8 Mio €; -4,9%).

Anche le Birre, nel trimestre estivo, hanno perso circa 5 Mio € di giro d’affari (-1,0%) ma la categoria conferma la graduale destagionalizzazione mantenendo una decisa positività di fatturato nel consuntivo a Novembre 2018 (+3,2%).

Vino e Champagne/Spumanti presentano nell’anno progressivo a Novembre 2018 un incremento nella spesa rispettivamente pari a +3,7% e +2,0%.

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Arriva GOfredo, l’unico dispositivo che monitora temperatura e umidità nei frigoriferi

Arriva sul mercato italiano GOfredo, l’unico dispositivo autoinstallante per monitorare temperatura e umidità nei frigoriferi e nelle celle frigorifere, in grado di compilare automaticamente i registri HACCP per la catena del freddo. Ad annunciarne il lancio sono stati Sensor Chain for Business, con Federico Sestan e Fulvio de Grassi (che di GOfredo sono gli ideatori), insieme a Rossana Bettini e Francesco Razzetti di White Sheep, responsabili dello sviluppo strategico e commerciale.

GOfredo è un dispositivo estremamente semplice, composto da sensori autoinstallanti, indipendente da collegamenti elettrici, telefonici, centralini e altri ausili, che misura e trasmette in tempo reale – attraverso il sito e sull’app dedicata – i dati delle aree refrigerate monitorate, conservando il registro giornaliero delle temperature, con marca temporale conforme alla normativa vigente HACCP.

In caso di anomalie o guasti GOfredo invia immediatamente un allarme sotto forma di mail o sms al contatto fornito in fase di registrazione.

La conformità del sistema è validata dall’Università di Trieste, Laboratorio Merceologico del DEAMS, che svolge ricerca sui nutrienti presenti negli alimenti e sulla loro corretta conservazione.

Pensato in prima istanza per il mercato dell’HO.RE.CA, a garantire trasparenza e limitare i rischi legati alla catena del freddo e al deperimento degli alimenti, le future possibilità di applicazione di GOfredo sono molteplici, dal settore farmaceutico ed ospedaliero ai privati al settore dell’archivistica, conservazione dei beni culturali e collezionismo.

Siamo emozionati e orgogliosi di lanciare il nostro prodotto sul mercato italiano” ha dichiarato Federico Sestan  Presidente di Sensor Chain for Business. “L’idea è nata da un gruppo di professionisti del settore, spinti dalla necessità di avere un costante e sicuro monitoraggio degli ambienti refrigerati e dall’esigenza di semplificare la gestione dei dati nel rispetto della normativa HACCP. Per la realizzazione abbiamo scelto di appoggiarci a realtà completamente italiane, dalla produzione del dispositivo, fino al suo confezionamento, così da realizzare un prodotto interamente Made in Italy”.

GOfredo si appoggia infatti a partner di eccellenza tutti italiani. Oltre all’Università di Trieste per la validazione, Nettrotter, azienda leader per la connessione di oggetti, fornisce la rete di trasmissione Sigfox e i sensori, mentre l’associazione Cerradi Autism Disability si occupa di confezionare e spedire i sensori.

Vileda strizza l’occhio al design e lancia Design Collection 3 pz

FHP di R. Freudenberg sas – filiale italiana di Freudenberg Home and Cleaning Solutions, società del gruppo multinazionale tedesco Freudenberg, attiva in Italia con i marchi Vileda, Wettex, Marigold, Gimi e Framar – presenta il nuovo panno spugna Vileda Design Collection 3pz: un prodotto esclusivo e straordinario che strizza l’occhio al design, senza rinunciare all’ elevata capacità assorbente garantita dai panni spugna Vileda.

Esclusività, tecnologia ed innovazione: questi i punti di forza di  Vileda Design Collection 3pz, il nuovo panno spugna ideale per chi è alla ricerca di prodotti per la pulizia di elevata qualità e caratterizzati, allo stesso tempo, anche da un’estetica accattivante.

L’unicità di Vileda Design Collection 3pz è rappresentata dall’esclusiva tecnologia: infatti, FHP è l’unica azienda presente sul mercato dei panni spugna a poter vantare prodotti con decori colorati stampati direttamente sul panno e realizzati con inchiostro naturale a base d’acqua. Il tema grafico di Design Collection è contraddistinto da una miriade di bolle multicolore su sfondo bianco, che ne valorizzano e ne esaltano l’aspetto estetico. A garanzia della qualità, inoltre, su ogni panno è stampato anche il logo Vileda.

Il panno spugna Vileda Design Collection 3pz, ideale per assorbire efficacemente acqua e liquidi su tutte le superfici della casa, è 100% biodegradabile, in quanto è composto da fibre naturali: cotone e cellulosa. Lavabile in lavatrice con ciclo normale fino a 60°.

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