CLOSE
Home Tags Punto vendita

Tag: punto vendita

Apre ad Oristano un nuovo SuperPan

Il Gruppo Superemme di Cagliari, associato al Gruppo distributivo Selex, ha inaugurato nei giorni scorsi a Oristano un nuovo punto di vendita a insegna SuperPan.

Nel nuovo punto di vendita SuperPan emergono forti i valori dell’insegna: qualità, freschezza, convenienza, localismo, attenzione al cliente e all’ambiente. Come per gli altri supermercati del Gruppo, fiore all’occhiello è la grande isola dei freschi. Presenti infatti tutti i reparti: macelleria, ortofrutta, latticini, gastronomia, salumeria, panetteria, pasticceria, pescheria, con un’articolata scelta di prodotti locali, a testimonianza della profonda vicinanza al territorio che caratterizza Superemme così come le altre Imprese del circuito Selex.

I comparti

In ogni reparto, tante proposte in linea con le nuove tendenze di consumo, come il pane a lievitazione naturale, frutta e verdura a km 0, la presenza di prodotti di quarta e quinta gamma, la possibilità di scegliere tra numerose proposte di gastronomia calda e fredda, preparate al momento. Al reparto pescheria, gli addetti alla vendita offrono servizi come la pulitura e la sfilettatura del pesce, e tanti consigli, suggerimenti e ricette. La macelleria, oltre ai tagli tradizionali, espone decine di soluzioni pensate per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare alla qualità: piatti pratici e veloci già pronti per la cottura, preparati da esperti macellai. Nell’insieme, un trionfo di colori e di profumi come in un grande mercato tradizionale, ma funzionale e coerente con i connotati di specializzazione e di distintività che caratterizzano questo moderno supermercato.

Bio e Marchio d’insegna

All’ingresso, un ampio spazio è dedicato al mondo del biologico e salutistico, dai semi ai legumi ai cereali, agli snack, mentre all’interno un esauriente assortimento di prodotti vegani e free from risponde a una domanda in continua crescita. Al SuperPan inoltre è possibile acquistare anche giornali, piante e fiori freschi.

In tutti i comparti, giocano un ruolo di punta i prodotti a marchio Selex, che assicurano la massima convenienza nelle principali categorie merceologiche, grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo. Infine una selezione mirata di articoli non alimentari, per le esigenze di tutti i giorni. Non solo un assortimento profondo che dedica tanto spazio ai reparti più innovativi e alle tipicità, con un occhio di riguardo ai produttori locali.

Sostenibilità e tecnologia

Il nuovo SuperPan di Oristano si caratterizza anche per le molteplici soluzioni adottate per favorire il risparmio energetico, come l’installazione di un impianto fotovoltaico e l’utilizzo di banchi freschi e surgelati con le ante chiuse, che permettono di conservare meglio i cibi, consumare meno energia ed emettere meno Co2 nell’ambiente.

Inoltre, grazie all’ambientazione e alla razionale disposizione dei reparti, delle 12 casse presenti 4 sono self-pay di ultimissima generazione. Si può usare infatti anche il proprio smartphone, in alternativa al pad messo a disposizione del supermercato. Il servizio si chiama “Rapido”: basta infatti inquadrare il qrcode di inizio spesa e procedere con la spesa, passando via via con la fotocamera i codici a barre dei prodotti che si vogliono acquistare. Si accede quindi al totem per concludere la spesa e si utilizza lo scontrino per uscire dall’area dedicata. Il servizio di selfshopping è riservato ai titolari della fidelity card che, anche in questo nuovo SuperPan, avranno tante promozioni speciali, raccolte punti, opportunità e offerte loro dedicate.

I Numeri

Il supermercato, sito in via Dublino, si sviluppa su un’area coperta di 2.248 mq per una superficie netta di vendita di 1.640 mq e ospita circa 12.000 referenze. Questo SuperPan occupa 36 addetti, offre numerosi servizi tra cui un parcheggio di 160 posti auto propri e oltre 100 condominiali ed è aperto tutti i giorni da lunedì a domenica dalle 8 e 30 alle 21 con orario continuato.

Le soluzioni per combattere la lotta alle differenze inventariali

Sono alti i costi delle differenze inventariali nel retail nel 2016 in Italia: 2,3 miliardi di euro, l’1,1% del fatturato delle aziende. Ma quali sono le soluzioni che i retailer possono mettere in atto oggi per limitare i danni? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Corradini, Country Manager di Checkpoint Systems, a margine della presentazione della ricerca La sicurezza nel retail in Italia, realizzata da Crime&tech, spin-off company del centro Transcrime di Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con il Laboratorio per la Sicurezza e il supporto di Checkpoint Systems. 

Trovi i principali risultati dello studio nell’articolo di Instoremag: Differenze inventariali, emorragia da 2,3 mld di euro, Gdo e abbigliamento perdono di più

OVS, il nuovo format di store sostenibile al via a CityLife

Un nuovo format, che guarda alla sostenibilità e all’impegno ambientale e all’uso di materiali naturali e “caldi”, per OVS è partito con l’inaugurazione dello store al CityLife Shopping District. Il negozio segna il cambio di passo dell’immagine del brand, attraverso una continua innovazione dello store concept.

Il punto vendita in piazza Tre Torri, a quota 122 metri sul livello del mare (quindi la piano -1 del centro), accoglie i clienti aprendosi completamente verso l’esterno per favorire un dialogo immediato e diretto, che prosegue anche all’interno grazie alla chiarezza e all’accessibilità del nuovo format.

Le collezioni ideate dal team creativo di OVS trovano espressione in uno spazio contemporaneo ed essenziale di 1.200 metri quadri che si caratterizza per il design dalle linee semplici e pulite. La forte attenzione all’ecosostenibilità nella scelta dei materiali, i colori neutri e rilassanti, le luci naturali e gli allestimenti perfettamente integrati nel contesto, trasformano lo store in uno spazio sociale, un luogo di condivisione dove creare il proprio stile con libertà e consapevolezza.

OVS ha scelto il neonato CityLife Shopping District per presentare lo store concept che caratterizzerà i nuovi negozi OVS.

Sempre in linea con i trend internazionali, grazie al lavoro e alla ricerca dei team creativi, OVS permette a tutti di esprimere il proprio stile individuale, con un occhio attento alla qualità, sempre al miglior prezzo possibile. Ogni anno, 150 milioni di clienti scelgono OVS. Quotata alla Borsa Italiana dal marzo 2015, ha chiuso il 2016 con un fatturato pari a 1.363 milioni di euro.

Differenze inventariali, emorragia da 2,3 mld di euro, Gdo e abbigliamento perdono di più

Un’emorragia stimabile intorno a 2,3 miliardi di euro e pari all’1,1% del fatturato delle aziende nel settore retail in Italia: è il costo delle differenze inventariali nel 2016 in Italia stimate da uno studio realizzato da Crime&tech, spin-off company del centro Transcrime di Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con il Laboratorio per la Sicurezza e il supporto di Checkpoint Systems. Un costo che sale complessivamente a 3,5 miliardi di euro, 56 euro ad abitante, se si conta anche la spesa in sistemi di sicurezza (pari in media allo 0,5% del fatturato): come se fosse la quinta azienda retail in Italia per fatturato.

Ne emerge un quadro a luci e ombre con differenze anche notevoli tra i settori: con un valore superiore alla media per Fast fashion, Gdo, Calzature e accessori e inferiore per Intimo, Fai da te, Articoli sportivi. Secondo la maggior parte dei rispondenti poi le differenze inventariali sono in diminuzione, ma in alcuni comparti (come Lusso, Calzature, Beauty&Cosmetics) appaiono in aumento.

Le differenze sono anche geografiche: le regioni con il valore più elevato di differenze inventariali sono Campania (1,4%), Puglia (1,4%) ed Emilia Romagna (1,3%). Particolarmente colpite la bassa padana tra Alessandria e Bologna, le province di Bari e Brindisi e l’area compresa tra Napoli e Cosenza. Si tratta in genere di zone interregionali e attraversate da importanti vie stradali. In media, gli ammanchi sono più alti nei negozi situati in aree più periferiche, in comuni più piccoli, meno densamente popolati, con PIL pro-capite inferiore e tassi più alti di giovani e disoccupati.
Le differenze inventariali sono maggiori nei punti vendita dei centri commerciali rispetto ai negozi in città. La ragione può essere legata alle maggiori difficoltà di monitoraggio, al più basso conversion rate clienti-visitatori e alla minore customer care.

La causa più frequente delle perdite sono i furti compiuti da soggetti esterni, seguiti da quelli ad opera di dipendenti infedeli (i.e. furti interni) e quindi di fornitori e trasportatori. La causa meno frequente sono gli errori amministrativi e contabili. Tra i soggetti esterni, sono in aumento i furti organizzati sia ad opera di micro-bande di 2-3 persone che quelli compiuti da veri e propri gruppi criminali (soprattutto sotto forma di intrusioni notturne). L’uso di borse schermate (con fogli di alluminio o simili, per evitare i sensori anti-taccheggio) appare il modus operandi più frequente.

Le fasce d’età più ricorrenti dei “ladri di negozi” sono 18-25 e 26-40 tra gli uomini (soprattutto nel Fai da te, Stazioni di Servizio e nel Lusso) e le donne tra 26 e 40 anni (soprattutto nel Beauty & Cosmetics, nelle Calzature e nell’Abbigliamento). In termini di nazionalità, prevalgono i soggetti dell’Est Europa. .Si può ipotizzare che in aree con maggiori difficoltà socio-economiche, e un maggior tasso di popolazione giovanile, ci sia una maggiore propensione a commettere furti per necessità, furti occasionali, o ad entrare a far parte di una banda organizzata. Ma non esiste alcuna correlazione tra il numero di stranieri residenti e il numero di furti.

I prodotti più rubati variano ovviamente a seconda del settore merceologico. In generale però si può dire che risultano più appetibili quelli con un alto valore economico per centimetro cubo, più facilmente occultabili e con una maggiore rivendibilità sul mercato. Nella Gdo le prime cinque categorie più rubate sono carne salumi e formaggi, alcolici, dolciumi, profumeria e abbigliamento.

Top 5 categorie di prodotto per numero di pezzi rubati. Anno 2016 (N=17).

Centri commerciali più colpiti. Gli ammanchi sono maggiori nei negozi situati all’interno dei centri commerciali (1,16%) rispetto a quelli localizzati in città (1,06%), anche se gl autori sottolineano che sarebbe necessario un campione più ampio per confermare questo pattern da un punto di vista statistico. Hanno però fatto una classifica dei centri coinvolti.

Lo studio dati raccolti secondo due metodi: informazioni quantitative e qualitative raccolte tramite questionario (copertura: 30 aziende, 8.140 PV stimati, 11,5% del fatturato del retail in Italia). E dati quantitativi e informazioni per punto vendita, condivisi direttamente dalle aziende (copertura: 12 aziende, 1.088 PV, 2,9% del fatturato del retail in Italia).

Debutta a Brescia il primo Auchan (sic), nuovo format per il supermercato urbano

Si fa presto a dire Auchan, ma tra Sma, Simply e MyAuchan, un supermercato con questo nome non s’era ancora visto: e invece da oggi c’è, a Brescia, in via San Bartolomeo dove debutta il primo supermercato di 1500 metri quadri a insegna, appunto, Auchan.

Botteghe dei freschi, laboratori di eccellenza gastronomica, un rinnovato e più ampio assortimento di tutti i settori alimentari con particolare attenzione al naturale, al salutistico, al vegano, ai localismi, ma anche tanti prodotti per la cura del corpo e gli amici a quattro zampe sono solo alcune delle novità del nuovo punto vendita, che accoglie il cliente con un’area bar e una zona relax a sua disposizione, per godere in tranquillità una colazione, un aperitivo e una pausa pranzo con la disponibilità di tablet per navigare online.

 

Botteghe dei mestieri e cucina dal vivo

C’era una volta il panettiere, il fruttivendolo e il macellaio. Persone note di cui ci si fidava. All’interno dell’area vendita del nuovo Auchan, sono state inserire vere e proprie botteghe specializzate, espressione dei tradizionali mestieri nel settore del fresco, con un’occhio ai nuovi stili di consumo. Nello spazio della frutta e dalla verdura fresca, ad esempio, ci sono spremute, centrifughe e frutta già tagliata per mangiare in modo sano. I maestri fornai sfornano più volte al giorno pane fresco e i pasticceri preparano diverse proposte dolci. Gli esperti macellai consigliano i tagli migliori della carne di alta qualità, anche con oltre 20 giorni di frollatura, mentre nel reparto pescheria il personale qualificato suggerisce i prodotti più adatti alle ricette e i preparati. E non solo la spesa si può programmare in anticipo, grazie ai servizi di prenotazione e ordinazione, ma c’è la possibilità della consegna direttamente a casa.

Altra novità è il live cooking: fornelli sempre accesi in una apposita postazione dedicata dove gli chef Auchan preparano per i clienti gustose ricette accompagnate da una proposta di vini per ogni occasione.

 

Pagamento da smartphone con speedy pass

Filo conduttore dell’esperienza di acquisto è la possibilità di usufruire di diverse soluzioni innovative, grazie alla comunicazione digitale che informa i clienti e alle rinnovate modalità di pagamento che permettono di risparmiare tempo, con casse self, self scanning e la nuova tecnologia speedy pass che sarà attivata nelle prossime settimane per consentire il pagamento attraverso il proprio smartphone senza sostare alle casse.

Tra i servizi dedicati ai clienti c’è la possibilità di ricaricare i propri device durante la spesa, stampare foto, effettuare fotocopie e fax, prenotare interventi di manutenzioni per la casa, prenotare biglietti per eventi e spettacoli o ritirare i libri scolastici.

Il nuovo Auchan è dotato di parcheggio anche coperto, con posti dedicati alle mamme.

Gesto Fai Il Tuo, la catena di Tapas Cocktail Bar dalla filosofia green

Gesto Fai Il Tuo, format innovativo ed ecosostenibile ideato dalla giovane Martina Lucattelli, è stato aperto per la prima volta a Perugia nel novembre del 2014 con un investimento iniziale di 11 mila euro. Da allora l’insegna ha conquistato anche Firenze, Milano e Bologna. E ora la catena di green tapas cocktail bar si appresta a sbarcare a Roma.

Martina Lucattelli

Martina Lucattelli, quanti clienti servite mediamente al giorno?

Abbiamo una media di 200 coperti giornalieri.

Quali sono i punti di forza di Gesto Fai Il Tuo?

Le materie prime di altissima qualità selezionate in base a criteri di ecocompatibilità, la filosofia ecosostenibile, l’interazione con i clienti, l’ambiente accogliente e la cura nei det-tagli. Inoltre, siamo un’impresa giovane: lo staff ha un’età media inferiore ai 30 anni e un notevole entusiasmo.

In che modo Gesto Fai Il Tuo è eco-sostenibile?

In moltissimi ambiti. Per esempio, limitiamo i rifiuti trasformando gli scarti in ingredienti per la cucina e il bar ed evitiamo gli sprechi d’acqua grazie a un sistema di scarichi a doppio tasto e riduzioni di flusso ai lavelli.E ancora: forniamo posate biodegradabili e tovaglioli di carta riciclata e, contro il dispendio di carta, per gli ordini usiamo una lavagnetta con i gessetti. Non è tutto: nella progettazione abbiamo prediletto materiali bioe-dili e complementi arredo di recupero che ho riparato con le mie mani, aiutando così a migliorare l’ambiente e tagliando al contempo anche alcune voci di spesa.

Sigari di cioccolato – Foto di Nicole Cavazzuti

In base a quali criteri di ecocompatibilità scegliete le materie prime?

Tendiamo ad acquistare prodotti locali e di stagione realizzati con metodi di coltivazione, tipo di allevamento e condizioni di lavoratori e di animali sostenibili. Per quanto riguarda la carne, per esempio, ci riforniamo da allevamenti di animali allo stato brado, dotati di un proprio macello interno.

Come si fa a ridurre gli sprechi di cibo?

Per limitare gli avanzi e recuperare le materie prime è fondamentale il dialogo tra cucina e cocktail bar.Il mio consiglio è di utilizzare il prodotto nella sua interezza.

Qualche idea?

Noi, per esempio, non buttiamo l’acqua dei ceci, ma la usiamo al posto dell’albume nei cocktail a base sour. Stesso discorso per le bucce, che dopo essere state ben pulite utilizziamo per realizzare infusioni e guarnizioni. Recuperiamo persino la parte amara degli agrumi, quella bianca, per creare spume. Funzionale alla riduzione degli avanzi sono poi le por-zioni piccole: ecco perché ci siamo orientati sulle tapas.

Composizione con Tapas- Foto di Nicole Cavazzuti

Uno sguardo alla selezione di vini e distillati.

L’assortimento si articola in marchi noti e prodotti di ricerca di piccole aziende che rispecchiano la nostra filosofia, come Elephant Gin. Composto da 14 botaniche tra cui il frutto del Baobab e il bucco, è prodotto da una distilleria tedesca con un forte legame con l’Africa e un approccio sostenibile. L’azienda devolve infatti il 15% del ricavato a due enti impegnati a favore della salvaguardia dell’elefante africano. 

Com’è articolato il menu?

Per quanto riguarda il food, la carta è la medesima in tutti i locali, con piccole variazioni di prezzo e di proposte. Offriamo circa 25 tapas, dal raviolo Wonton alle verdure in tajine e melograno al mini-burger di manzo, patate chips. Per quanto concerne invece la cocktail list, è firmata dal barmanager Leonardo Cappiello e si compone di 10-14 signature drink a seconda della città. Ovviamente prepariamo anche tutti i drink classici, ma non sono in lista.

Che cosa caratterizza i vostri signature cocktail?

La ricerca di prodotti tradizionali, privi di coloranti e additivi chimici. Penso, per esempio, agli amari tipici locali che oltre a essere più naturali, rappresenta-no pure un elemento di novità e d’attrazione per la clientela perché spesso sono introvabili al di fuori del territorio di produzione. E poi, tra gli ingredienti usia-mo diversi prodotti antiossidanti e ad alto contenuto di fibre e vitamine come il centrifugato di sedano e la polpa di goiaba, un frutto originario del Messico e dell’America Centrale.

Come avviene la formazione?

Ogni locale è supervisionato da un ma-nager e si avvale di un responsabile di cucina e di un responsabile beverage. Il menù di tutti i locali, a rotazione stagiona-le, è studiato dal capo executive Adriano Venturini che è anche responsabile del-la formazione e dell’affiancamento delle nuove risorse, nonché del controllo di tutti i locali. La formazione è abbastanza rapida, perché in sala non abbiamo biso-gno di veri camerieri. Il tipo di servizio ci consente di avvalerci di giovani anche senza esperienza. Per noi è essenziale che siano sorridenti, attenti ai clienti e preparati sul format e sul menu.

Quali sono gli obiettivi di crescita di Gesto Fai Il Tuo?

Innanzitutto consolidare la nostra pre-senza in Italia con un nuovo locale a Roma e poi, in futuro, vorremmo portare il format negli Stati Uniti e in Asia.

Pensate di puntare sul franchising?

Lo escludo perché il format è troppo personale.

di Nicole Cavazzuti

Extracoop, la “nuova spesa” di Coop Alleanza 3.0, al via dal 2 dicembre in tre ipermercati

Nasce Extracoop, nuova idea di Coop Alleanza 3.0, “un nuovo modo di vivere la spesa” che da quotidiana diventa straordinaria. Per ora non è dato saperne molto di più, a parte ciò che segnala il sito. La data: il 2 dicembre alle 8,30, e il luogo, anzi i luoghi: il Centro Nova alle porte di Bologna, l’Esp di Ravenna e il Grandemilia di Modena, tre tra i negozi più grandi dell’insegna.

“È una Coop nella quale andare non solo per fare la spesa quotidiana, ma dove al centro ci sei tu, con le tue esigenze e i tuoi bisogni. I nuovi spazi ti accolgono proponendoti non solo la qualità, la freschezza e la convenienza di Coop, ma anche tanti negozi specializzati per i tuoi desideri e per il tuo tempo libero” si legge.

Nuovi prodotti e servizi sono attesi, quasi tutti del bouquet già presente nei vari format o corner Coop: un gioiello, un mazzo di fiori o un profumo, articoli e idee per la casa, le novità e i marchi prestigiosi di tecnologia, piccoli elettrodomestici per semplificarti la vita in cucina. Ma anche libri, viaggi, occhiali. Tutto in un sol luogo: “sarà come trovare dentro la Coop tanti negozi specializzati, dove ricercare quello che ami di più”.

Per completare le ultime attività di ristrutturazione prima dell’inaugurazione, i suddetti tre punti vendita saranno chiusi al pubblico dal 27 novembre al 1 dicembre. In questi giorni a disposizione dei clienti, nella galleria dei centri commerciali, ci sono degustazioni gratuite di prodotti del territorio, “il tutto accompagnato da un sorso di vino o di birra gourmet”. Gli stand delle degustazioni sono aperti dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20.

Il 2 dicembre invece è previsto un fitto calendario di eventi speciali e appuntamenti, show cooking, lezioni di stile, spettacoli per bambini. Con personaggi amatissimi dal grande pubblico come Lino Banfi, Carla Gozzi, Carolina Benvenga del programma Rai “La Posta di Yoyo” e Valerio Braschi, vincitore dell’ultima edizione di Masterchef.

Il Gruppo Gabrielli fa il bis per l’impegno sociale ed ecosostenibile

Due le novità per il Gruppo Gabrielli, che conferma il proprio impegno nei confronti sia di chi ha più bisogno sia dell’ambiente. Sabato 25 novembre si è svolta infatti la 21a edizione della giornata nazionale dedicata alla Colletta alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare. E dopo una ristrutturazione straordinaria ha riaperto il Tigre di viale Liegi a Roma. All’insegna della sostenibilità.

Anche quest’anno quindi Gruppo Gabrielli ha ospitato nei punti vendita Oasi e Tigre i volontari dediti alla raccolta. Una gara di solidarietà in cui tutti i clienti hanno potuto donare la spesa a coloro che ne hanno più bisogno. E che l’anno scorso (28 novembre 2016) ha interessato 112 punti vendita presenti nelle regioni Marche, Abruzzo, Molise, Umbria e Lazio per un totale di 71.642 kg donati.

Le donazioni di alimenti effettuate dai clienti nel giorno della Colletta Alimentare integrano quanto il Banco recupera grazie all’impegno che il Gruppo Gabrielli si è assunto in favore di chi vive uno stato di necessità. Grazie all’accordo del 2010 l’azienda infatti dona ogni giorno al Banco Alimentare l’invenduto attraverso un’attività di recupero delle eccedenze non più fruibili per ragioni commerciali, ma ancora edibili da un punto di vista nutrizionale. 

Nel corso della 21^ giornata nazionale della Colletta Alimentare sono stati raccolti in totale 8.200.000 kg di alimenti.

 

Riapertura romana

Giovedì 23 novembre a Roma, dopo una ristrutturazione straordinaria, è tornato il Tigre di Viale Liegi, per garantire ai clienti un’offerta sempre più conveniente ed ecosostenibile. Il punto vendita riapre perciò al pubblico con innovazioni green nell’illuminazione, ora completamente a led, il risparmio energetico (reparti frigo chiusi, sostituzione di motori e impianto di refrigerazione e condizionamento innovativi) e conservazione ottimale delle referenze deperibili.

Da sempre il Gruppo Gabrielli presta un’attenzione particolare all’impatto ambientale dei propri punti vendita, e il Tigre di viale Liegi ora testimonia l’attenzione del Gruppo verso ecosostenibilità e territorio. Nuove aree dedicate ai localismi, ai prodotti km 0, al biologico e salutistico per 7200 referenze food e 2300 no food ora compongono l’offerta presente nelle 5 corsie del negozio. Inoltre, ai clienti ora vengono offerti un servizio a domicilio e una Sala ristoro.

In occasione della riapertura, poi, la soubrette Carmen Russo, reduce dall’esperienza del Grande Fratello Vip, è stata nel punto vendita per fare la spesa insieme ai clienti, selezionando e consigliando le referenze del prodotto a marchio Consilia, già protagoniste dei pasti dei vip presenti nella casa più spiata d’Italia.

Autogrill sbarca in Cina con il suo primo Bistrot “fusion”

Autogrill, tramite HMSHost International, approda in Cina con il suo primo Bistrot, il concept realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche (Unisg) di Pollenzo.

Il paese asiatico si rivela oggi un mercato, la Cina, dove l’interesse per il mondo dell’alimentazione è sempre crescente e dove il “mangiare Italiano” e “bere italiano” è diventato uno status symbol, diffuso principalmente nei grandi centri urbani come  Hong Kong, Pechino e, appunto, Shanghai. Ed è proprio nei grandi centri urbani, dove la cucina italiana si adatta ai gusti tipicamente orientali, che nasce il ‘fusion’. In questo scenario si deve collocare l’apertura del Bistrot Century Ave, presso il quartiere degli affari di Pudong dove ai clienti cinesi viene proposta un’offerta di autentici piatti italiani, pizza e pasta fatte a mano, pane appena sfornato, verdure coltivate localmente e prodotti tradizionali accuratamente selezionati; ma anche un’offerta ‘local food’ con ricette che includono ingredienti locali e prevedono una modalità di consumo che possa adattarsi alla clientela di Shangai.

Il risultato? Un menù con molte ricette tipiche della tradizione italiana (ad esempio la pizza) rivisitate secondo le abitudini culinarie cinesi (pasti orizzontali, cibi soffici e digeribili, grande attenzione alla sicurezza del cibo) –  riviste anche le modalità di servizio – ad esempio, sarà previsto solo il servizio al tavolo.

HMSHost International e i fornitori

Così come accade in tutti i Bistrot (più di 20 in tutto il mondo tra aeroporti, stazioni, autostrade e centri urbani) HMSHost International collaborerà con fornitori locali che condividono con Bistrot la stessa passione per il cibo sano, sostenibile ed equo. Uno di questi fornitori è “The Rainbow of Hope”, una piattaforma attraverso la quale sono supportati gli agricoltori locali che adottano pratiche agricoleecologicamente sostenibili, senza l’utilizzo di prodotti chimici. Con questo e altri progetti HMSHost International desidera supportare le comunità locali mantenendo l’autenticità della cucina italiana e al tempo stesso stabilendo un forte radicamento con il territorio. L’intero programma di formazione del personale dello store, esclusivamente cinese, si è svolto in Italia, in parte all’interno dello ‘Spazio Fucina’ di Autogrill – il luogo dedicato alla Ricerca e Sviluppo del Gruppo presso la sua sede di Rozzano – e, in parte, presso il Bistrot del ‘Mercato del Duomo’, a Milano, così da trasferire il prestigioso know-how italiano apprezzato in tutto il mondo.

Robot, app, private room: apre a Milano KikoId, lo store Kiko più grande (e hi-tech)

La personalizzazione di alcuni prodotti Kiko attraverso un servizio di laseratura realizzato in store da un robot che incide dediche, nomi e icone e la prima e unica Private Room Kiko d’Italia per una seduta make up riservata: sono solo alcune delle novità presenti nello store KikoId, che apre oggi a Milano in corso Vittorio Emanuele II 10, cuore dello shopping cittadino. Sviluppato su 200 metri quadri, è lo store di KIKO più grande al mondo, e porta al massimo quelli che sono già tratti distintivi del brand, come l’attenzione per le esigenze dei clienti e l’apertura verso il mondo della tecnologia.

Il suffisso “iD” di KIKOiD sta infatti per “Identity” perché il nuovo store propone servizi e peculiarità che intendono rispondere ai desideri di ognuno nel rispetto delle diverse identità, dell’unicità dei gusti, della fisionomia e del carattere di tutti i suoi clienti.

 

Robot, social, privé

Il nuovo negozio entra ad esempio nel mondo della robotica con un’attrazione che attirerà folle di curiosi: un robot dual-arm studiato e realizzato appositamente per KIKO, in grado di personalizzare una selezione di prodotti con le sue impeccabili incisioni laser. Attraverso una applicazione touch-screen, il robot creerà il prodotto personalizzato in un solo minuto.

Inoltre da KikoId è presente la prima e unica Private Room KIKO d’Italia. Al suo interno, tre postazioni make-up sono dedicate a chi preferisce un trucco realizzato in modo riservato oltre che esclusivo. Il servizio è prenotabile direttamente in negozio. Un modo per vivere un’esperienza one- to-one con professionisti del make up a propria disposizione, che offrono consigli e soluzioni mirate.

La tecnologia nel nuovo KIKOiD è presente anche grazie a una molteplicità di iPad a disposizione dei clienti e dotati di un’applicazione ad hoc che offrirà suggerimenti per individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze. Lo store sarà dotato di una tecnologia smart, orientata a migliorare l’esperienza di tutti gli amanti del brand. A loro, KIKO dedica anche la sua area social all’interno del negozio.

Il nuovo store è stato disegnato dall’architetto giapponese di fama mondiale Kengo Kuma, con cui KIKO collabora dal 2015: in Italia ha realizzato il punto vendita presso il centro commerciale Oriocenter a Bergamo e quello nel cuore di Bologna. All’estero, il concept di Kengo Kuma è già utilizzato in 13 punti vendita situati in grandi città come Madrid, Dubai, Bruxelles e Mosca.

I grandi spazi aperti e moderni, tipici delle opere di Kengo Kuma, sono espressi nello store di Corso Vittorio Emanuele dagli alti soffitti e dalle ampie vetrate, in cui il colore dominante è il bianco, il colore che incorpora tutti gli altri, scelto dall’architetto per il senso di libertà e purezza che richiama. Simbolicamente, il bianco è come KIKO, che da sempre abbraccia una varietà di colori amplissima, come la sua ricca tavolozza di tonalità per il make up.

Il negozio è stato progettato seguendo i principi della sostenibilità, e ha ottenuto la certificazione internazionale LEED, un riconoscimento internazionale riservato solo agli edifici eco-friendly più virtuosi, efficienti dal punto di vista energetico e realizzati con materiali ad alto contenuto di riciclato.

 

Vent’anni di Kiko: tutte le iniziative

Il nuovo, innovativo store festeggia anche la i vent’anni dalla nascita del marchio fondato da Stefano e Antonio Percassi. Il primo punto vendita, aperto il primo settembre 1997, si trovava all’interno dello storico negozio di Fiorucci a Milano. Oggi KIKO è presente in 21 Paesi con più di mille store e on line in ben 35 Paesi con www.kikocosmetics.com.

Per celebrare questo traguardo, KIKO ha organizzato e sostenuto una serie di eventi tra cui viaggi con influencer internazionali, esclusivi appuntamenti in store e attività legate al mondo moda. Oltre ad aver sponsorizzato alcuni designer delle Fashion Week 2017, KIKO ha selezionato in occasione dei vent’anni sette brand internazionali legati a stilisti emergenti, che hanno celebrato l’essenza stessa del brand attraverso capsule collection in edizione limitata in grado di esprimere i valori fondanti di KIKO: il colore, la creatività, il talento e lo stile made in Italy.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare